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Tuesday, September 1, 2020

Grice e Contri

Siro Contri Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigationJump to search  Siro Contri Siro Contri (Cazzano di Tramigna, 27 maggio 1898 – Pegli, 1969) è stato un accademico e filosofo italiano cattolico allievo di Giuseppe Zamboni. Elaborò una minuziosa critica al pensiero logico di Hegel di cui mise in rilievo le incongruenze gnoseologiche e metodologiche che portano alla errata concezione hegeliana della realtà come vita dell'idea. Rovesciando l'immanentismo hegeliano, Contri scoprì un mondo di realtà sviluppando una concezione della filosofia della storia che denominò storiosofia.   Indice 1 Biografia 1.1 La polemica in difesa della Gnoseologia Pura di Giuseppe Zamboni e la rivista Criterion 1.2 La Genesi fenomenologica della Logica hegeliana 1.3 La compromissione con il Fascismo dal 1942 al 1945 1.4 La storiosofia 2 Pensiero 2.1 L'adesione alla gnoseologia di Giuseppe Zamboni 2.2 La critica alla posizione della neoscolastica di Gemelli, Olgiati e Masnovo sulla conoscenza indimostrata dell'ente e la soluzione tramite la gnoseologia pura di Zamboni 2.3 La critica alla logica di Hegel e la storiosofia 3 Opere 4 Letteratura su Siro Contri 4.1 Recensioni 5 Note 6 Voci correlate Biografia Siro anagraficamente Luigi Sirio Contri nacque a Cazzano di Tramigna (Verona) il 27 maggio 1898 fu alunno del Collegio Don Mazza di Verona riservato a studenti indigenti dotati e meritevoli, si diplomò allo storico Liceo classico Scipione Maffei[1] .  Nel 1917 partecipò alla prima guerra mondiale e cadde prigioniero nel 1918 e trattenuto a Dunaszerdahely nella attuale Slovacchia.  Nel 1921 si laureò a Padova in Filosofia.  Nel 1923 entrò nella redazione del quotidiano di Bologna L'Avvenire d'Italia. Fu discepolo fervente di Giuseppe Zamboni, di cui accolse e sostenne la dottrina della gnoseologia pura. In alcune occasioni Il Contri si descrisse come elaboratore in contemporanea al suo maestro Zamboni di alcune teorie, collegate all’estetica ma non solo[2]. Insegnò storia e filosofia al Liceo classico S. Luigi di Bologna dei P.P. Barnabiti. Intensificò l’attività di pubblicista e collaborò con il Corriere d'Italia, Il popolo veneto di Padova, L'Avvenire d'Italia[3], Il Carroccio[4], Il Nuovo cittadino[5] e la La rivista pedagogica. Tenne conferenze, alcune delle quali furono pubblicate, al “Circolo di Cultura” di Bologna[6].  La polemica in difesa della Gnoseologia Pura di Giuseppe Zamboni e la rivista Criterion Nel 1931 in difesa e sostegno a Giuseppe Zamboni iniziò una vivace polemica con l'Università Cattolica di Milano in particolare contro Padre Agostino Gemelli, Francesco Olgiati e Amato Masnovo. Uno dei primi atti dello scontro filosofico fu la conferenza al Circolo di Cultura di Bologna su La filosofia scolastica in Italia nell'ora presente. A cui seguì la risposta firmata da Olgiati. Nel 1932 Zamboni, il maestro e amico di Contri, fu espulso da Gemelli con il supporto di Olgiati e Masnovo, dall'Università Cattolica con la motivazione di allontanamento dalla ortodossia tomistica e con accusa di non conformità al Magistero della Dottrina Cattolica Romana. Ad alcuni testi di Zamboni fu tolto l’imprimatur. Molti anni più tardi queste accuse sollevate a Zamboni risultarono errate e Zamboni fu riabilitato anche se tardivamente con la testimonianza di personalità quali Sofia Vanni Rovighi[7]. Contri pubblicò la Lettera a S. Santità Pio XI sull'interpretazione di S. Tommaso in prosecuzione della lunga polemica promossa dal Contri contro i rappresentanti dell'Università Cattolica di Milano. Li accusò di mantenere una posizione chiusa a ogni proposta di rinnovamento del pensiero cattolico, mantenendolo ancorato ad un tomismo corretto ma non più sufficiente ad interpretare le dinamiche innovazioni della società industriale e di dare una adeguata interpretazione della storia. Contrì definì la posizione della Cattolica con il termine da lui coniato di “archeoscolastica”. La posizione “archeoscolastica” della Cattolica di Milano, di una conoscenza indimostrata, a priori, dell’ente era bersaglio di critiche da parte di filosofi cristiani e non che la ritenevano inadeguata nell’ambito del pensiero moderno[8]. Contri sostenne che la dimostrazione della conoscenza dell’ente data dalla Gnoseologia Pura di Zamboni superava definitivamente tali critiche e ridava certezza dimostrata della conoscenza e dell’esistenza di Dio.  Sul giornale di Milano L'Ambrosiano, numeri 5, 8, 10, 15, 29, Contri accusò di plagio Padre Agostino Gemelli per aver pubblicato nella monografia Il mio contributo alla filosofia neoscolastica (Milano, 1926) pagine già scritte da Desiré Mercier e da Morice De Wulf, senza indicare le citazioni. Gemelli diede le dimissioni da Rettore della Università Cattolica ma rimase in carica. Successivamente a questo episodio, Contri fu licenziato come insegnante dal Liceo classico S. Luigi dei P.P. Barnabiti di Bologna. Il prof. Ferdinando Napoli, Generale dei Barnabiti, cultore di scienze naturali, venne depennato dalla Pontificia Accademia delle Scienze, allora presieduta dal Gemelli. Venne dato ordine ai giornali cattolici di non pubblicare più articoli a firma di Siro Contri[6].  Nel 1933 Contri, continuando la difesa della dottrina del suo maestro Zamboni, fondò la rivista quadrimestrale di polemica e di dottrina neoscolastica “Criterion”. La rivista di cui Contri era il direttore responsabile fu pubblicata dal 1933 al 1941. Il confronto con l’Università Cattolica di Milano continuò negli anni successivi con relazioni a numerosi congressi di cui Contri diede resoconto sulla rivista[9].  Contri tornò all’insegnamento nel 1934 quando fu nominato titolare di cattedra, al liceo classico di Ivrea.Nel 1936 incontrò Irene Baggio con cui si unì in matrimonio e ebbe tre figli.  La Genesi fenomenologica della Logica hegeliana Sulla rivista Criterion apparvero intanto i primi Saggi del Contri sui suoi studi hegeliani che prelusero all'opera definitiva del '38, '39, '40: La Genesi fenomenologica della Logica hegeliana. L’opera fu pubblicata sulla rivista Criterion a capitoli a partire dal gennaio 1938 e l’ultima parte nel 1941.  La compromissione con il Fascismo dal 1942 al 1945 Dal 1942 al 1945 Siro Contri partecipò attivamente agli organi culturali del fascismo[10] e a frange cattoliche aderenti al partito fascista. Durante la svolta fascista, giudicata da alcuni autori” tardiva ed oggettivamente incomprensibile”, Contri scrisse su giornali quali Il Secolo Fascista, Quadrivio, Il Regime Fascista,[11] Il meridiano di Roma e La Crociata Italica. Contri si avvalse della tribuna offerta da queste testate per promuovere i suoi studi filosofici e criticò filosoficamente un, da lui definito, pensiero ebraico negli scritti di Spinoza, Durkeheim e Bergson. Dal 25 aprile 1945, dopo la guerra, per questa sua compromissione politica con il fascismo Contri fu sospeso dall’insegnamento[12].  La storiosofia Dal 1947 Contri riprese il ruolo di insegnate presso il Liceo classico Giuseppe Parini di Milano[13] e tenne conferenze su studi hegeliani e biblici. Nel 1948 sorse una disputa con Giuseppe Zamboni in seguito all'articolo Il campo della gnoseologia, il campo della storiosofia, Verona, 1948, in risposta alla pubblicazione del Contri Dallo storicismo alla storiosofia, Verona, Albarelli, 1947[14]. Il carteggio Controversia Zamboni-Contri è conservato presso la Biblioteca Capitolare di Verona.[15]  Nel 1952 fu docente in Storia della filosofia all'Università di Milano. Prese parte attiva a congressi tomistici internazionali e a congressi rosminiani.  Dal 1957 partecipò attivamente alla “Missione di Milano”, lanciata dall’allora Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini.  Come riconoscimenti ai suoi studi nel 1958 conseguì alcuni premi fra i quali uno indetto dall'Angelicum sul tema “Quid est veritas”, e una segnalazione all'Accademia dei Lincei per l'opera: Punti di trascendenza nell'immanentismo hegeliano, Milano, LSU, 1955.  Nel 1968 andò in pensione e morì a Pegli nel 1969.  Pensiero L'adesione alla gnoseologia di Giuseppe Zamboni Siro Contri fu discepolo e, secondo Gaetano Peretti, geniale continuatore di Giuseppe Zamboni. Contri così potrebbe definire la situazione filosofica di oggi: "Il mondo del pensiero, perduta la bussola non teologica d'orientamento, è costituito da una miriade di metafisiche che cozzano le une contro le altre tanto da definirsi che heghelianicamente come il divenire in sè, che è puro fenomenismo."[1]  A tale fenomenismo corrispondono molteplici fenomenologie. Per esempio quella di Martin Heidegger, afferma: "il reale è un solo, una totalità onniafferrante (Hegel direbbe begriff), tanto come essere quanto come niente". Anche Hidegger poi tenta la via della salvezza ammettendo la realtà del mondo esterno come di un che, che resiste al soggetto, ponendosi nel solco del pensiero di Zamboni. In questo modo Hidegger ha toccato "il problema che si volle e che si vuole eludere: la realtà del mondo esterno. Esistono queste realtà, come la mia realtà, indipendentemente dal pensarle?"  Per dare risposta a questo interrogativo cruciale, secondo Siro Contri è necessaria la gnoseologia pura di Giuseppe Zamboni.  Il filosofo veronese Giuseppe Zamboni, secondo Contri, scoprì la risoluzione definitiva del problema della certezza della conoscenza umana, con la fondazione della gnoseologia pura. Essa permise di risolvere il problema dell'esistenza di Dio, riavvalorando criticamente le cinque vie della dimostrazione di S.Tommaso d'Aquino. Sono meriti del metodo filosofico di Zamboni il poter affermare "la sostanzialità del mio io personale, la mia realtà individua e dimostrare l'esistenza di Dio, trascendente, personale".  Il metodo zamboniano distingue gli elementi della conoscenza umana tra sensazioni, che sono sempre oggettive, e stati d'animo e tra questi "quello stato d'animo che è anche atto: l'attenzione". Gli stati d'animo sono sempre soggettivi. Nel tentativo di fare una descrizione sintetica del metodo zamboniano Gaetano Peretti così scrisse: Zamboni "riesce a cogliere la realtà del proprio io, nei suoi atti e stati. Essi sono reali, per­ché immediatamente presenti all'io, e se sono reali gli accidenti dell'io, perché essi sono modo di essere dell'io, reale è l'io, come sostanza, cui essi ineriscono. Perciò dall'immediata certezza della realtà degli accidenti di un ente si giunge alla certezza della realtà sostanziale dell'io."[15]  La critica alla posizione della neoscolastica di Gemelli, Olgiati e Masnovo sulla conoscenza indimostrata dell'ente e la soluzione tramite la gnoseologia pura di Zamboni La descrizione di Peretti, continua affrontando il tema della dimostrazione della realtà dell'ente:" Si fonda così nell'esperienza immediata ed integrale il concetto di ente, che non è più necessario assumere acriticamente, come qualcosa di razionalmente immediato, pena l'impossibilità di una logica razionale. L'assunzione acritica del concetto di ente è propria del neotomismo dell'Università Cattolica, che in un suo autore, Amato Masnovo, perviene alla sua massima teorizzazione nel "mio hic et nunc diveniente atto di pensiero". Ma con questo l'ente è solo pensato e ammesso acriticamente come pensiero, è un presupposto, mentre nella gnoseologia zamboniana è il risultato di un processo di astrazione, che deriva da una realtà immediatamente presente all'autocoscienza dell'io, che non ha la natura del pensiero, non è pensiero essa stessa, ma qualcosa di diverso. Si può pertanto uscire dalla formula logica della ragion sufficiente, che è sempre e comunque razionalista e riduce al razionalismo anche il neotomismo. Nell'ambito dell'esperienza immediata ed integrale si scopre invece non la ragion sufficiente, ma la sufficienza ad esistere o no. E la fondazione ed il ripensamento delle prove dell'esistenza di Dio, e in particolare della terza via tomistica, diventano inoppugnabili. Nessuno più può dubitare dell'esistenza del sufficiente ad esistere, che è Dio."[16]  Secondo Peretti la fondazione gnoseologica della metafisica è il più grande merito di Giuseppe Zamboni.  L'ambiente filosofico dell'Università Cattolica non accettò la gnoseologia zamboniana e fondò la metafisica sul concetto di ente, assunto acriticamente, come un presupposto indimostrabile. Esso finì per identificarsi con l'ente di ragione, non sfuggendo all'insidia hegeliana, che lo aveva dialettizzato sia come essenza che come esistenza. La dialettica negativa di Hegel produsse ben presto nella corrente neotomista di Milano (ma anche in altre università cattoliche) i suoi effetti devastanti. Siro Contri, aveva messo in guardia i neotomisti dalla fraus hegeliana, che si svela nell'antitesi come negazione.  La critica alla logica di Hegel e la storiosofia Seguendo la metodologia gnoseologica zamboniana, Siro Contri ha affrontato Hegel, il "padre del fenomenismo" compiendo una minuziosa e sistematica analisi della fenomenologia hegeliana. Dopo averle individuate ha messo in rilievo le incongruenze gnoseologiche e perciò metodologiche degli scritti e del pensiero di Hegel, che sfocia nella concezione della realtà come vita dell'idea, presentandola "come uno svolgimento dialettico del begiff, come qualche cosa che non mai in sé, ma diviene eternamente in sé e per sé".  Contri resa evidente questa impostazione, anima del fenomenismo, e scoperta nella deficienza gnoseologica e pertanto metodologica, derivata dall'impostazione razionalista ed empirista che al fondo dello stesso criticismo, rovescia l'immanentismo hegeliano, che si gli scopre non più come mondo di idee, ma di realtà, di cui ognuna è altro del suo altro, in un ordito cosmologico, di cui la storia dell'uomo rappresenta l'essenza. Ed ecco la storiosofia[17] contriana, che reclama, al posto dell'immanentismo gnoseologicamente insostenibile, la trascendenza della trama di questo ordito, che a questo punto in sé e per sé non può più essere spiegato (si ricordi che l'anima della spiegazione hegeliana è la "negazione"!). Tale trascendenza prova l'esistenza di un Dio trascendente, che ha concepito la trama creando le realtà ordito di questa trama, di realtà in reciproca relazione, in cui non c'è membro che sia fermo. In questo ordine si risolvono in modo nuovo i rapporti tra le realtà, che per esempio tra l'anima e il corpo, superando così gli scogli di una spinosa questione di eredità aristotelica, di grande importanza anche oggi, in cui le realtà terrene e spirituali non trovano la sintesi equilibratrice[14].  La storiosofia contriana rappresenta uno sviluppo realizzato da Contri del metodo di Zamboni, considerandolo la via per rinnovare tutta la filosofia "poiché esso non è storicismo filosofico, non è naturalismo, è avanti positivistico, non è speculazione, ma metodo appunto, ( metodo) che da secoli la filosofia europea ha cercato, perdendolo oggi nella disperazione del momento."[18]  Opere Il problema della verità in San Tommaso d'Aquino: passi scelti dalla Somma Teologica e da altre opere tomistiche con introduzione, inquadramento e interpretazione del dott. Siro Contri, Torino, SEI, 1925 Aspetti caratteristici di gnoseologia pura, Bologna, L.Cappelli, 1927 Verso l'armonia del pensiero, Bologna, 1927 Il tomismo e il pensiero moderno secondo le recenti parole del Pontefice, Bologna, Coop. tipografica Azzoguidi, 1927 Sintesi di gnoseologia pura, Bologna, Coop. tipografica Azzoguidi, 1927 L'A.B.C. della filosofia del bello, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1929 La filosofia scolastica in Italia nell' era presente, op. I, Bologna, Cuppini, 1931 La filosofia scolastica nell'era presente (dedicata a Giulio Canella), op. II,Bologna, ed. Galleri, 1931 Piccola enciclopedia filosofica: sintesi organica elementare di filosofia dell'ente e del pensiero, Bologna, C. Galleri, 1931 Lettera a S. Santità Papa Pio 11. sull'interpretazione di S. Tommaso, Bologna, Stab. tip. Felsineo, 1932 Un confronto istruttivo: Mercier, Gemelli, De Wulf ed altri ancora, Bologna, C. Galleri, 1932 Pane al pane: riassunto d'una situazione, Bologna, Costantino Galleri, 1932 Filosofia e Cattolicesimo: neoscolastici e archeoscolastici, sulla rivista Italia letteraria, 24 aprile 1932. Alla ricerca del segreto di Hegel, Bologna, La Grafolito, 1933 Pedagogia mussoliniana: dai discorsi del duce, Bologna, La Diana scolastica, 1933 Giuseppe Zamboni e la sua gnoseologia pura di A. Hilckmann . Il segreto di Hegel di S. Contri, Bologna, Stabilimento Tipografico Felsineo, 1934 Riassunto della mia interpretazione di Hegel, Ivrea, ed. Criterion, 1935. La genesi fenomenologica della logica hegeliana, I volume, Bologna, ed.Criterion, 1938 Ambrogino o della neoscolastica, dialogo filosofico,  Bologna, 1939 La soluzione del nodo centrale della filosofia della storia, Bologna, Criterion, 1940 Complementi di storiosofia, Bologna, Criterion, 1941 Punti di storiosofia, Bologna, Criterion, 1941 Lettera a S.S. Pio XII sulla filosofia della storia, Bologna, Criterion, 1942 Il Reiner Begriff (=concetto puro) hegeliano ed una recensione gesuitica, Bologna, Criterion, 1942 Dallo storicismo alla storiosofia. Lettura prima, Verona, Albarelli, 1947 I tre chiasmi della storia del pensiero filosofico.  Inquadratura unitotale della controversia sulla storiosofia, Milano, ed. Criterion, 1949 L'attualità del Rosmini, Domodossola, La cartografica C. Antonioli, 1949 L'ispirazione divina della S. Scrittura secondo l'interpretazione storiosofica, Milano, Criterion, 1950 La sapienza di Salomone, Milano, ed. Criterion, 1950 La riforma della metafisica, Milano, ed. Criterion, 1951. L'attualità della filosofia medioevale.  Raggiungere la forma nuova, Fiera Letteraria, 5 agosto 1951. Punti di trascendenza nell'immanentismo hegeliano, alla luce della momentalità storiosofica, Milano, Libreria Editrice Scientifico Universitaria, 1954 Il pensiero filosofico di Rosmini, Milano, Centro di cultura religiosa, 1955 Posizioni dello spiritualismo cristiano : La dottrina della poieticita in un quadro rosminiano, Domodossola, Tip. La cartografica C. Antonioli, 1957 1956 Assiologia ed estetica, Theorein, n. 2, 1956. 1957 Posizione dello spiritualismo cristiano. La dottrina della poieticità, in un quadro rosminiano, Rivista rosminiana, n. 1, 1957. Heidegger in una luce rosminiana: la favola di Igino e il sentimento fondamentale, Domodossola, La cartografica, 1958 Missione di Milano. Chiosa storico-filosofica, Ragguaglio,  1958 Heidegger in una luce rosminiana, Rivista rosminiana,  1958 La coscienza infelice nella filosofia hegeliana, Palermo, Manfredi, 1961 Husserl edito e Husserl inedito, Palermo, Manfredi, 1961 Kierkegaard: profeta laico dell'interiorità umana. Saggi di una poetica vichiana, Milano, Il ragguaglio librario, 1962 La fenomenologia dello spirito di G. Hegel, Rivista rosminiana, n.1, 1962. L'unità del pensiero filosofico, Sapienza, n. 5-6, 1962 Il pluralismo filosofico nell'ambito di una concezione cristiana, Sapienza, n. 3, 1965 In margine al centenario dantesco, Sapienza, n. 4, 1965 La negazione come principio metodologico di unificazione speculativa, Theorein, n. 2-3, 1967 Vita e pensiero di Hegel, Rivista rosminiana, n. 1, 1967 Possibilità di un accordo tra la dottrina rosminiana del sentimento fondamentale e le concezioni moderne  sull'inconscio, Rivista  rosminiana, n. 2, 1968 Morale e religione nella Fenomenologia dello spirito di G. Hegel, Palermo, Mori, 1968 Parallelo tra Hegel e Rosmini, Palermo, Mori, 1970  (postumo) Metafisica e storia, Palermo, Mori, 1970 (postumo). Il sofisma di Hegel. Siro Contri a cura e con due saggi di Irene Baggio, Milano, Jaca book, 1989 (postumo). Letteratura su Siro Contri Olgiati E., Il caso Contri, in Rivista di Filosofia neoscolastica, p. 271, maggio-giugno 1931 Bizzarri R., Gnoseologia e pedagogia in alcuni scrittori contemporanei, Milano, estratto da Rivista di filosofia neoscolastica, 1932-34 Zamboni G., Lettera sulla collaborazione e sulle coincidenze, Verona, 5 maggio 1941 Zamboni G., Il campo della gnoseologia, il campo della storiosofia, Verona, 1948 G.R., Lo spirito delle lingue semitiche, Aevum, Milano, gennaio, febbraio 1956. Scarlato G., La riforma della metafisica, Idea, Roma, 5 agosto 1956 Il Merito, annuario dei premi e dei premiati d'Italia, Siro Contri, pp. 509, 1958 Demetrio da Crema, La questione del mondo esterno nella filosofia di G. Zamboni, Milano, Centro di Studi Cappuccini Lombardi, 1965 Tosi G., Ricordo del prof. S. Contri, Note mazziane,  n. 1, 87, 1969 Nicolaci G. , La propedeutica metafisica hegeliana al problema del pensare e la lettura rosminiana di S. Contri, Theorein, Palermo, anno VI, 1969 Peretti G., S. Contri tra gnoseologia e storiosofia, in Theorein , n. 2, pp. 65 e ss, 1969 Peretti G., In ricordo di Siro Contri , in L'Arena, 26 gennaio 1969 Giunta P., Punti di trascendenza in S. Contri, in Sophia, gennaio-giugno 1972 Scalabiella S., S. Contri contestò la teologia, in Tribuna politica, 25 marzo 1973 Marcolungo F. L., Metafisica e Storia, in Verona Fedele, 24 novembre 1974 Peretti G., Mons. Zamboni a cent'anni dalla nascita, Verona Fedele, 12 ot­tobre 1975 Dordoni A., Crociata Italica, Fascismo e religione nella Repubblica di Salò, Milano, Sugar, 1976 Baggio I., Temi e fonti della filosofia del Contri, in Rivista rosminiana, fasc. II, 1981 Baggio I., Contri e la Neoscolastica, in Rivista rosminiana, fasc. II, 1983 Recensioni Redanò U., Italia che scrive, Roma, febbraio 1955. Repetto T., Il secolo XIX, Genova, 16 marzo 1955. Peretti G., Bollettino trimestrale Don Nicola Mazza, Verona, aprile 1955 Ciravegna M., estratto da Nuova rivista storica, fase. I, 1955 Peretti M., Giornale  di  metafisica,  Genova,  luglio-settembre  1955 Declou S.J., Revue Philosophique de Louvain, pp. 440–444, agosto 1955 Raimondi P.,Corriere della Liguria, 19 marzo 1955 Amerio F., Humanitas, marzo 1956 Scarlata G., Sophia, Roma, luglio-dicembre 1965 Coccia A., OFM. Como, estratto dalla rivista Miscellanea francescana, Roma. Vol. 60 fase. 3-4, pp. 436–38, 1969 Peretti M., Rassegna di pedagogia, pp. 244–47, luglio-dicembre 1971 Miscellanea Francescana, Roma, fase. 3-4, pp. 483–86, 1971 Agosti V., Humanitas, giugno 1972 Amerio F., Pontificio Ateneo Salesiano, 2 luglio 1972. Ferrero G., Giornale di metafisica, dicembre 1972 Note  Gaetano Peretti, In ricordo di Siro Contri, in L'Arena, Verona, 26 gennaio 1969, p. 6. ^ Francesco Olgiati, Il caso Contri, in Rivista di Filosofia Neo-Scolastica, vol. 23, n. 3, 1931, pp. 271-278 (archiviato dall'originale). ^ Siro Contri, (Circa il volume di Croce 'La storia d'Italia dal 1871 al 1915'), tratto da «L'Avvenire d'Italia» - Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica, su patrimonio.archivio.senato.it. URL consultato il 2 agosto 2020. ^ Siro Contri, L'Estetica di Benedetto Croce, tratto da «Il carroccio» (1a parte) - Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica, su patrimonio.archivio.senato.it. URL consultato il 2 agosto 2020. ^ Siro Contri, Ricerca e dottrina, tratto da «Il Nuovo cittadino» (Circa il volume di Zamboni 'Sistema di gnoseologia e morale') - Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica, su patrimonio.archivio.senato.it. URL consultato il 2 agosto 2020.  Siro Contri, Il sofisma di Hegel, 1ª ed., Jaca Book, 1989, ©1988, p. 237, ISBN 88-16-95055-2, OCLC 32350261. URL consultato il 2 agosto 2020. ^ Sina, Mario,, Studi su John Locke e su altri pensatori cristiani agli albori del secolo dei lumi, ISBN 978-88-343-2278-9, OCLC 900470701. URL consultato il 23 agosto 2020.  «( in riferimento ad Agostino Gemelli )...Certi gesti - scriveva la Vanni Rovighi - che gli furono rimproverati come acquiescenza al potere politico fascista (e furono ben pochi in confronto a quelli di molti altri) furono dettati dalla preoccupazione di difendere la sua Università dalla minaccia di chiusura da parte del potere politico, minaccia tutt’altro che immaginaria. E forse fu il timore di fronte alle obiezioni di un’altra autorità, quella ecclesiastica, che gli premeva ben più di quella politica, a indurlo ad allontanare dall’Università un uomo di grande ingegno e di purezza adamantina: Giuseppe Zamboni, un gesto che non può non essergli rimproverato e che lasciò anche a noi allora studenti dell’amaro in bocca.». ^ Alberto Soave, Azione Cattolica. Lotta intorno alla filosofia neoscolastica, su Antonio Gramsci: I QUADERNI DEL CARCERE, 18 settembre 2014. URL consultato il 2 agosto 2020. ^ Siro Contri, (Circa il volume di Croce 'La storia come pensiero e come azione'), tratto da «Criterion» - Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica, su patrimonio.archivio.senato.it. URL consultato il 2 agosto 2020. ^ Redazione, Inaugurazione ad Asti dei corsi della Università Popolare, in La Stampa, 2 aprile 1944, p. 8 (archiviato dall'originale).  «...Siro Contri Presidente dell' Istituto di Cultura Fascista...». ^ Siro Contri, Un grande traduttore, tratto da «Il regime fascista» (circa Novelli) - Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica, su patrimonio.archivio.senato.it. URL consultato il 2 agosto 2020. ^ Annarosa Dordoni, Crociata italica : fascismo e religione nella repubblica di Salò : gennaio 1944-aprile 1945, Milano, Sugar Co. Se Edizioni, 1976. ^ Foto di classe, su liceoparini.edu.it. URL consultato il 2 agosto 2020.  «Foto di Classe al Liceo classico Giuseppe Parini con il professor Siro Contri nel 1952».  Gaetano Peretti, Siro Contri tra gnoseologia e storiosofia, in Theorein, n. 2, 1969, p. 65.  Gaetano Peretti, Mons. Zamboni a cent'anni dalla nascita, in Verona Fedele, Verona, 12 ot­tobre 1975. ^ Gaetano Peretti, Maria Tu qui...!, Verona, Copygraph, 2002, pp. 52-53. ^ F. L. Marcolungo, Metafisica e Storia, in Verona Fedele, 24 novembre 1974, p. 6. ^ Gaetano Peretti, In ricordo di Siro Contri, in L'Arena, 26 gennaio 1969, p. 6. Voci correlate Giuseppe Zamboni Gaetano Peretti Neotomismo Gnoseologia Filosofia della storia Georg Wilhelm Friedrich Hegel  Controllo di autorità VIAF (EN) 3484987 · ISNI (EN) 0000 0000 6122 2433 · GND (DE) 127086226 Biografie Portale Biografie Cattolicesimo Portale Cattolicesimo Filosofia Portale Filosofia Categorie: Accademici italiani del XX secoloFilosofi italiani del XX secoloNati nel 1898Morti nel 1969Nati il 27 maggioFilosofi cattoliciPersonalità del cattolicesimo[altre]

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