Trovare l’uomo capace, e l’investirlo de’ simboli della capacità (culto, o com’altro sì chiami) così ch’egli possa avere agio a governare secondo la propria facoltà, è l’officio di ogni procedura sociale. A questo punto il Carlyle riscrive ‘worship’ WORTH-ship, per accentuarne l’etimologia da ‘worth,’ valore, compincendosi che la ragione etimologica venga quasi ad attestare la nocessità del fatto che gli sta tanto a cuore. Per mantenere questa relazione logica Loubatières muta ‘worship’ nell’*équivalent adequat* di *élection* da prima, e poi di *élite*. ‘Carlyle,’ soggiunge Loubatières, de son pergant et rapide regard, dénude la racine des mots et des choses.’ Carlyle non è punto tenero degli studi etimologici. Le parole gli si dischiudono ad un tratto come si fendono le roccie allo sguardo diabolico del suo jötun Hymir. Ci fa ripensare a quello che dice Daudet: ‘Il y a dans cortains mots que nous employons ordinairement un ressort cachè qui tout à coup les ouvre jusqu’au fond, nous les explique dans leur intimité exceptionelle.’ ‘Puis le mot se replie, reprend sa forme banale et roule insignifiant, usé par l’habitude et le machinal.’
Friday, May 6, 2022
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