Carbonara
Lo Stato secondo ragione e lo Stato commerciale chiuso, Torino, Bocca, 190». ( 3 ) Ecco, sommariamente, la dottrina politico-economica del Fichte: La radice più profonda dell’Io è l’Io pratico o la libera volontà; e poiché alla libera volontà di eiasenu individuo si contrappone quella degli altri, nasce una libera azione reciproca tra lo diverse volontà individuali, per regolare la quale gli uomini'hanno concluso il con¬ tratto sociale da cui è uscito lo Stato. Nello Stato il potere legisla¬ tivo appartiene alla comunità dei cittadini; l’esecutivo può essere af¬ fidato sia all’elezione (democrazia), sia alla cooptazione (aristocrazia), sia all’elezioue e alla cooptazione insieme (aristodemocrazia). Tutte queste forme di governo sono egualmente legittime, purché vi sia accanto a esse uu altro potere ìndipendente, VSforato, il quale decida dei casi in cui il potere esecutivo, essendo caduto in errori o colpe, deve risponderne dinanzi alla comunità. Oltre a questo contratto sociale- politico, il Fichte, oltrepassando la prudenza borghese del Kant, il quale ammetteva come legittima l’ineguaglianza economica accanto all’eguaglianza politica, istituisce uu contratto sociale-ecouomico (Eitjenthumverlrag) / egli proclama originari in ciascun uomo il diritto alla vita e il diritto al lavoro, e di fronte alla proprietà privata (pro¬ dotti del suolo coltivato, bestiame, case, mobili, ecc.) dichiara pro¬ prietà dello Stato ciò che la natura produce da sola e ciòcia' la col- sino all’alt,imo anno della sua vita, nelle lezioni sulla Z>n/- ' letti vitti produce meglio del singolo individuo (miniere, foreste, grandi industrie, seryizì pubblici, ecc.).
No comments:
Post a Comment