con Capitini Questo disegno di mani intrecciate in una stret¬ ta che cancella ogni differenza di razza. Renato Guttuso l'ha inviato al prof. Capitini con l'au¬ gurio che la marcia della pace sia un gesto che faccia profondamente riflettere gli uomini e dia loro quel senso di responsabilità che non hanno. :he la "Normale" a Pisa. Do- .. ». po la laurea/ fu assistente ri... dei prof. Momigliano, quin- co- di segretario del collegio te, uni versitario : « Ma Giovan- al- ni Gentile mi ordinò di pa- iscrivermi al partito fascista :cia e io rifiutai ». Venne caccia¬ rle to. Tornò a Perugia e visse on- dando lezioni private. Il suo ìon studio era uno sgabuzzino me della torre: i fascisti (co¬ in- me poi faranno anche i ele¬ vo- ricali ) cominciarono a chia¬ marlo « il gufo ». Ma era un gufo che dava fastidio, che teneva contatti con an¬ tifascisti come Jaime Pin- tor, Banfi, Francesco Flora, Alicata, Ingrao, Corona, Bu- f alini,. Ragghianti, Dessi, Natta, Spinella, Casagrande, Agnoletti, Ramat, Calogero (« Allora eravamo entrambi radicai-socialisti — dice di quest'ultimo —: ma lui in senso laburista, io rivolu¬ zionario » ). Nel 1937 venne arrestato e portato a Firenze : « C’era una trama in tutta Italia — ricorda —, ma non riu¬ scirono a scoprirla ». Dopo tre mesi di carcere, fu ri¬ messo in libertà. In quello stesso anno, con Taiuto di Benedetto Croce, pubblicò il libro « Elementi di un'espe¬ rienza religiosa » che, come scrìsse un giornale « fu al¬ lora letto e meditato da non pochi giovani che poi si ri¬ trovarono nella guerra par- tigiana contro la repubblica di Salò e i tedeschi ». Nel 1943, fu di nuovo arrestato. Dopo la liberazione, pensò di iscriversi ai Partito d'a¬ zione. poi non ne fece nul¬ la : « Aveva un programma troppo limitato, di tipo ra- dical-repubblicano, che non della non-violenza. « In In¬ ghilterra ne fanno una ogni anno, a Pasqua — ricorda —-, da Aldermaston a Londra. Nel 1959, il corteo era lun¬ go 5 chilometri: cammina¬ vano in silenzio assoluto,, soltanto uh tamburo batte¬ va le lettere d e n (disar¬ mo nucleare) in alfabeto Morse. Quest'anno, addirit¬ tura, le marce sono state due : una è partita da Al¬ dermaston, Tal tra da We~ therfields, dove si trova una base della Nato. I due cortei si sono fusi a Lon¬ dra: c'è stata un'imponen¬ te manifestazione davanti al ministero della Difesa. I dimostranti erano migliaia, rappresentavano ben 39 na¬ zioni: negri e bianchi, asia¬ tici, africani, europei e ame¬ ricani tutti uniti contro la guerra del nostro inviato FRANCO MAGAGNINI rale alTuniversità di Caglia¬ ri : « Parlate il meno pos¬ sibile di me — dice —. Non è che io sia modesto, ma ho paura delle contraddi¬ zioni. Sono su con gli anni, non posso camminare per tanti chilometri. E’ seccan¬ te, ma è così : organizzo la marcia è non vi partecipe¬ rò. Quand’ero giovane, in¬ vece... Cera un pretore ad Assisi, un amico mio, un antifascista: ogni giorno, si può dire, lo andavo a tro¬ vare a piedi...». Parla svelto: a prendere appunti, quasi si fatica a stargli die¬ tro. Ha 62 anni. Piccolo, grassoccio, nasconde gli oc¬ chi vivi sotto uno spesso paio di lenti: tutto in lui è passione, energia, vitali¬ tà. A Perugia abita in un attico, con un grande ter¬ razzo, che superando la parte nuova della città guarda verso Perugia, settembre P ARTIRÀ’ da Perugia, il 24 settembre, la pri¬ ma « marcia della pa¬ ce » italiana. Sarà una marcia breve, 23 chilometri in tutto, fino ad Assisi : ma non per questo avrà minor significato, un minor valore. Vi parteci¬ peranno migliaia di perso¬ ne: verranno da tutta TUm- bria, dal Lazio, dalla Tosca¬ na, dalla Liguria, dalle al¬ tre regioni d'Italia. Cam¬ mineranno quasi in fila in¬ diana, sul lato sinistro del¬ ia strada, per non turbare il traffico, perché da noi solo per le processioni la polizia si mostra larga di maniche e di vedute. Cam¬ mineranno in silenzio. Per loro, parleranno i cartelli : « Tutto per la pace, nien¬ te per la guerra », « Più scuole niente bombe », « Vi¬ va la coesistenza pacifica », « Libertà per i popoli colo¬ niali, no alTimperialismo », « Liquidiamo il razzismo », « Per la pace e la sicurezza disarmare la Germania », « Scuòle, case, ospedali : non armamenti ». Fianco a fianco, inarceranno comuni¬ sti, democristiani, socialisti, repubblicani, socia 1 democra¬ tici, radicali, uomini e don¬ ne di ogni partito e di ogni condizione. Da Genova, per¬ sino Un terziarie france¬ scano ha inviato la sua commossa adesione : verrò anch'io, non si può soltanto pregare... Padre delTiniziativa è il prof. Aldo Capitini, docente di pedagogia e filosofia tuo- A LTRI nomi? Ernesto Ros¬ si, Donini, Ragghianti, Pe- retti Griva, Gavazzani, Spini, Jemolo, Segre, Lombarde Ra¬ dice, Borghi, Bucchi, Caroc¬ ci, Benedetti, Arpino, Guaita, Butitta, Zavattini. « Sono uo¬ mini politici, giornalisti, mu¬ sicisti. scrittori, pittori, giuri¬ sti, docenti universitari : sano tanti, non posso ricordarli tutti... Non credevo che la iniziativa venisse subito co¬ si compresa : persino dalla India mi hanno scritto, per¬ sino protestanti, quacqueri, obiettori di coscienza... ». Aldo Capitini non ha avu¬ to una vita facile. « Perugi¬ no della generazione di Go¬ betti », come ama definirsi, nacque da una povera fami¬ glia : suo padre era il cu¬ stode delia torre del cam¬ panile. « Ero tanto povero dice -rry che studiai in ritardo il greco e il latino». Dal 1924 ài 1929, frequentò Anche in Olanda, nella Germania occidentale, negli Stati Uniti, nel Cana¬ da, nella Nuova Zelanda fanno marce della pace. Da noi, in Italia, niente ». Co¬ sì alcuni mesi or sono, du¬ rante un incontro fra ami¬ ci, l'idea divenne decisione: ora, per raggravata situa¬ zione internazionale, essa sta per essere finalmente realizzata. Quando parla delle ade¬ sioni, il prof. Capitini si commuove: « Sono tante, tante: ho ricevuto centi¬ naia di lettere. Un ragaz¬ zo mi ha chiesto se può portare un cartello con una frase eli Anna Frank. Be¬ ni ssi mo, ben issimo, gli ho risposto. E' lo spirito giu¬ sto. Mi scrive gente del po¬ polo operai contadini. Que¬ sta invece è di Renato Gut¬ tuso (e mostra una lette- campa¬ gna incredibilmente verde. Vive con la vedova del fra¬ tello. Il suo studio è una stanza nuda, quasi un so¬ laio, con una stufa a le¬ gna e enormi finestre: al¬ le pareti, grezzi scaffali ca¬ richi di libri. Si dice socia¬ lista, ma non è iscritto ad alcun partito. E' uno stu¬ dioso di questioni religiose, ha pubblicato numerose o- pere, una delle quali (« Re¬ ligióne aperta ») è stata messa all'indice: anticatto¬ lico, ha fatto di Gandhi e San Francesco i suoi mae¬ stri. L'idea delia marcia gli venne molti anni fa, quan¬ do fondcPil Centro italiano Il prof. Aldo Capitini, docente di pedagogia e filosofìa mo- rale all'UniVersità di Cagliari, è Torganiziatore delia marcia della paèe, Che partirà da Perugia, 11 24, alla volta di Assisi. à 15
Wednesday, May 18, 2022
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