Quale stridente contrasto tra l'ufficio storico-politico che il Pielite asse¬ gnava alla nazione tedesca o quello che la Germania odierna pre¬ tende arrogarsi ! (*) Aus dem Enluourfe eie. {Siimitili. ÌVerke, VII, p. 669). « Weun wir dahor nieht im Auge behielten, vvas Deutschland zu werden hat, so 18ge an sich nicht so viel durun, ob ein franzusischer Marscliall, wie Bernadotte, an dem weuigstens friiher begeisternde Bilder der Freiheit voriibergegangen sind, oder ein deutscher aufgehaseuer Edel- maun, ohne Sitten uud mit Rohlieit und frechem Ueberrauthe, iiber eineu Theil von Deutschland gebiete. » XXIV plicarle i novelli barbari odierni, i rossi devastatori joiù veri e maggiori dello stesso Attila flagellum Dei? Tanto più tempestivo, e tanto più salutare e conforte¬ vole ci sembra, dunque, dinanzi alla mostruosa degenera- zioue del senso morale di cui dà spettacolo l’odierna nazione tedesca, ostentando di non riconoscere altro diritto all’in¬ fuori del despotismo e della forza bruta, rievocare dalla letteratura classica di questa stessa nazione la dottrina mo¬ rale di uno dei più grandi assertori e della forza del diritto e del diritto che individui e pispoli hanno alla giustizia, all’indipendenza, alla libertà. * » * Chi abbia seguito nella storia della filosofia le vicende toccate alla dottrina di G. A. Fichte ('), avrà notato come al grande entusiasmo e ai vivaci dibattiti suscitati dal suo primo apparire succedesse per vari decenni un immeritato oblio, dovuto al predominio delle 1 dottrine uscite dal suo seno e specialmente dello hegelismo, i cui rappresentanti, imponendo alla storia della filosofia un loro preconcetto di scuola, quello cioè di non tener conto nella speculazione prehegeliana se non di quanto avesse contribuito a prepa¬ rare il sistema del loro maestro, avevano abituato a vedere nel Fichte nulla più che il pensatore da cui era derivato un deciso indirizzo idealist ico alla speculazione post kan¬ tiana (’). Vani furono gli sforzi del figlio ilei Ficht.e, Ema- (') Ofr. in proposito A. Ravà, Introduzione allo studi» tirila filo- sofia (li Fichte, Modena, Formiggiui, 1909, pp. 13-22. ( s ) V., per es., Karl Ludw. Michelet, Geschichte der lefzten Sy- steme der Philosophie in Deutschland voli Kant bis Hegel (Berlin, 1837-38), in cui alla prima filosofia del Fichte seno dedicate le XXV miele Ermanno, per mostrare il valore che la filosofia, pa¬ terna aveva per sè stessa ('). Soltanto verso la metà del sec. XIX, col risvegliarsi dello spirito nazionale germanico, risorse la fortuna del grande rigeneratore della coscienza tedesca, del filosofo popolare, dell’oratore eloquente, del fer- * vido nazionalista, ilei supposto pangermanista; ma, appunto per questa circostanza, l’attenzione fu rivolta di preferenza alla sua filosofia politica, arbitrariamente o artificiosamente interpretata (*), e il centenario della nascita del Fichte, nel 1862, fu solennemente celebrato da tutta la Germania pp. 481-587 ilei voi. I, e alla seconda filosofia le pp, 129-204 del voi. II; A. Oli', avendo avuto il torto di prendere quest’opera come guida principale per una conoscenza della filosofia tedesca postkantiana, fu trattò a un’eccessiva reazione contro il Kant e contro lo hegelismo nel suo libro: Hegel ri la philosophie allemande (Paris, 1844). (') Di Em. Ehm. Fichte, oltre le Prefazioni (dianzi ricordate) a vari degli undici voli, delle Opere complete di G. A. Pielite, vedi ancora: i Beitràge sur Charuk'teristik dar ncueren Philosophie (Sulzbach, 1829) di cui la 2.“ ediz. (18-11) può considerarsi come un’opera nuova; il voi. .7. G. Fichte ' s Lehen and litterarlscher Briefwechsel (Sulzbach, ISSO), con cui, prima ancora che con la pubblicazione delle opere, cercò richiamare l’attenzione sulla personalità e sull’attività pratica del padre, affinchè nascesse cosi gradatamente anche l’interesse per il suo pensiero; e infine V Introduci ion (in frane.) alla Méthodc pour arriver à la vie blenheureuse par Fichte (traduz. Bouillier) (Paris, 1845). ( s ) V., per es.: t due voli, del Busse, Fidile und sei ne Bezìehung zar Gegenwart des deutsehen Volkes (Halle, 1848-49), la conferenza dello Zeli.eh, l'idi lo aìs Politiker (1859, ristampata in Zelleh, Vor- Irdgr und Abliandlinigen, voi. 1, Leipzig, 1865) e l’opuscolo del Las¬ sa lle, Melile's poìilisches Vermdchtnis and die neuesle Gegenwart (Hamburg, 1860, ristampato in Lassallk, Reden und Schriflen, Berlin, 1891-93, voi. I). Bisogna, invece, uscire dalla Germania per trovare, negli anni immediatamente anteriori alla metà del sec. XIX, un’espo¬ sizione prettamente storica e serenamente obiettiva di tutta la filo¬ sofia del Fichte quale si ha nella solida opera del Willm, Histoire de la Philosophie allemande drpttis Kant jusqu’k Hegel (voi. 11, Paris 1847), opera premiata, su relazione del de iléinusat, dall'istituto di ► XXVI con significato più politico che filosofico; — mia singolare fatalità, poi, (che sembra un’ironia della storia a chi in¬ tenda il vero senso delle teorie politiche del Fichte) ha vo¬ luto che il cèntenario della sua morte, nel 1914, coincidesse con l’irrompere improvviso della premeditata aggressione pangermanistica! — ('). Francia e ancora utile e pregevole, nonostante la sua vetustà; la si può leggere con profitto anche dopo le ampie ed eccellenti monografie posteriori del Fischer (Fichles Leben,\Verke und Lehre, Heidelberg, 18691900 3 ") e del Leon (La philosophie de Fichte et ses rapportò uvee la conscience coti tempo faine, Paris, 1902), il quale ultimo ha de¬ dicato al suo soggetto per molti anni un lungo studio e un grande amore. ( l ) Questo carattere politico-nazionalistico degli scritti usciti in occasione del centenario del Fichte fu ben rilevato da von Rkichi.IN- Memusco nel suo articolo l)er hundertòte Geburistng ./. O. Fichtes (in Zeitschrift fiir Philosophie uud philos. Kritih, Nuova serie, voi. 42, Halle, 1863). Vedine la lunga lista nell’UKBERWKO-HEiNZE. Grundriss der Geschiclite dcr Philosophie, IV, Berlin, 1906, p. 8; qui basti ricor¬ dare per tutti il discorso già citato del Treitbchke, Fichte i ind die nutionale Idee. L’uso e l’abuso del Fichte a scopi patriottici e impe¬ rialistici non cessò io Germania col conseguimento dell'unità tedesca ; più di una volta le conferenze tenute nelle università tedesche in occa¬ sione del natalizio dell’Imperatore hanno avuto per argomento pre ferito la personalità o qualche dottrina particolare del Fichte: per es., nel 1890 all’università di Strasburgo, terra di conquista, il Windel- band faceva un’alta affermazione di germaniSmo parlando del Videa dello Stato tedesco secondo il Fichte (Windelband, Fiehte's Idee des dent- schen Stante, Freiburg i. Breisgau, 189oT; nel 1909, all’università di Kiel, Golz Martius inneggiava al cinquantesimo anno di Guglielmo II, ricordando la vita e l’opera “ di un uomo, il quale ha grandemente cooperato all’elevazione e all’emancipazione delle forze morali della Germania, e della cui azione efficacissima, insieme e accanto alla con¬ cezione politica dello Stein, ricorre oggi il centenario; di un uomo, a cui appunto ora la nazione tedosca si appresta a dimostrare la pro¬ pria gratitudine inalzandogli un monumento nella capitale [e il mo¬ numento è poi sorto a Berlino], insomma, di Giovanni Amedeo Fichte „. (Redc zur Feier des Geburtstages seiner Majeshit des Deutschen Kai- sers Kdttigs von Preiissen Wilhelm 11 von Golz Martius, Kiel, 1909). XXVII Se nella seconda metà del sec. XIX tra molti scritta' rolli di occasione cominciò ad apparire qualche studio serio di tutta l’opera fichtiaua ('), il suo aspetto, per lo sposta¬ mento dell’attenzione dal lato politico ai fondamenti teo¬ retici del sistema, fu non meno unilaterale di quello che continuarono a presentare, in tempi più recenti, le disser¬ tazioni te le monografie sulla dottrina giuridioo-sociale del (•) Ricordiamo, per es. : il Lòwio, Die Philosophie Fichte’s iiach (lini Gesaimntergehnisse ihrer EntuHchelung und in ihrem Verhiilt- nitise zìi Kant unii Spinosa (Stuttgart, 1862) [l’Autore, seguace del dualismo de[ Giintlior e perciò d’indirizzo radicalmente opposto a tinello del Fichte, mira specialmente a mostrare la logica coerenza in cui le due diverse forme assunte dal sistema fichtiauo stanno al prin¬ cipio fondamentale del sistema stesso anche là dove, secondo lui, si con¬ traddicono, pei concluderne l’insufficienza del principio stesso]; il L.\s- soN, ./. G. Fichte Un Verhaltniss zu Kirche und Slaat (Berlin, 1863) [l’Autore, dominato, com’è, dall’ idea religiosa quale può rientrare nella concezione hegelismi, considera fondamentale la seconda forma della lilosolia lichtiana, quella in cui prevale il pensiero religioso, pur giu¬ dicandola non riuscita e insoddisfaeeute] ; e sopra tutti il già ricor¬ dato Fibciusr, Fichtes Leben, Werke und Lehre (voi. V della 1." ediz. Heidelberg, 1869, e voi. VI della 3.“ ediz.. 1900 della Geschichtc der neueren Fhilosophic) [opera veramente classica per la larghissima e accuratissima esposizione di quasi tutte le opere del grande idealista; in essa si sostiene la tesi che le due forme della filosofia lichtiana, quella anteriore al 1800 e quella posteriore, non sarebbero che duo opposte direzioni assuute rispetto allo stesso principio fondamentale del sistema: uel primo periodo il Fichte, partendo dalla lilosolia teore¬ tica, si sarebbe elevato alla filosofia del diritto, alla lilosolia morale, alla filosofia religiosa, all'Assoluto; quivi, infatti, il postulato di quell'ordiuamento morale del mondo, che per lui la tutt uno con 1 In assoluto e con Dio (die lebendige unii loirkende moralische Ordnung itti selbst Goti), è il punto di arrivo; noi secondo periodo, invertito il cammino e trasformato quel postulato da punto di arrivo in putito di partenza, il Fidilo avrebbe preceduto dall’Assoluto alla religione, alla morale, al diritto e alla scienza. — Più denigratore che profoudo è stato giustamente giudicato, infine, il libro del NoàCK, J. G. Fichte nach sei non Leben, Leliren und Wirken (Leipzig, 1862). — XXVIII — filosofo tedesco, inopportunamente staccata da tutto il resto deli’edifizio speculativo. Anche nella maggior parte degli odierni studi storici sul Lichte divenuti più che mai frequenti dopoché al moto neo-kantiano iniziatosi al grido: ritorniamo al Kant! (zurìick zu Kant!) (') si associò, come orientamento filo¬ sofico, un moto neo-fichtiano: ritorniamo al Fichte!j(zuriick zu Fichte!) che è andato sempre più accentuandosi dagli ultimi decenni del secolo scorso ai giorni nostrf (*) è - \ j (') 11 ritorno al Kant si suole farlo risalire alla celebre lezione dello Zellar: Ueber die Bedeutung und Aufgabe der Er/iJnntnistheorie (Heidelberg, 1862); ma già nel 1847 il Weisse pronunziava a Lipsia un discorso: In welchem Sitine sich die deutsche Philisopkie wieder a " Kanl zu orientieren hai (Leipzig, 1847),. dal quale si rileva la sua avversione alla dialettica hegeliana e il suo sforzo por contrapporre al panteismo idealistico un teismo etico. n? V ' m P ro P oa ìto I’Uebeuweg-Hbinzb, Grundtjss der Geschichle (ter p/iilosop/tie seit Beginn des neunzehnten Jahrhundcrts (Berlin, 1906, 10» ediz.), § 26, Elnwìrkung Fichtes auf neuere Lahren, pp. 264-269* e .coltre le pp. 317, 347, 361, 514, .547-548. Se ne ricava il largo é potente influsso che la filosofia fichtiana, intesa sia come idealismo soggettivo, sia come idealismo etico, sia come panpsichismo, ha eser¬ citato e sopra le varie nuove dottrine sorte in Germania e sopra menti speculative di altri paesi (Inghilterra, Nord-America, ecc.). Per la re¬ cente e assai ricca letteratura intorno al nostro filosofo vedi lo stesso voi. dell’Uebervveg-Heinze, pp. 8-9, il Baldwin, Dictionary of philoso- phy and psychology (New York-London, 1905) voi. IH, parte I, pp. 204-208, e per quella recentissima, ancor yù abbondante, cfr. i quat-’ tro voli, editi da Arnold Rude, Die P/iilosop/tie der Gegemoarl (Hei¬ delberg, 1910-1914) e contenenti pressoché tutta la bibliografia filosofica internazionale degli anni 1908-1912. Nel 1914 (centenario della morte del Fichte e scoppio della guerra europea) la Bibliotheh fUr Philosop/tie, edita da Ludwig Stein, pubblicava l’opuscolo di P. Stàhler, ./. G. Fichte, ein deutscher Den/ter (conferenza tenuta il 23 aprile nel cir¬ colo tedesco di Charcow in Russia), in cui FA., movendo dal* bisogno spirituale oggi sempre più intensamente sentito di una nuova orien¬ tazione circa la concezione del mondo, affermava essere appunto il Fichte il più atto a fornire una chiara risposta alla questione, una XXIX forse da rilevare una certa esclusività d’interesse, corri¬ spondente all’ interesse prevalentemente critico e gnoseolo¬ gico che ha animato siuo a ieri il pensiero contemporaneo; di guisa che in questa rifioritura di studi fichtiani, mentre alla teoria della conoscenza ò assegnato per lo più il posto * d’onore, le altre parti del sistema, in ispecie le più pra¬ tiche, vengono relativamente lasciate nell’ombra.
Monday, May 16, 2022
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