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Is Grice the greatest philosopher that ever lived?

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Monday, May 16, 2022

  Quale  stridente contrasto tra l'ufficio storico-politico che il Pielite asse¬  gnava alla nazione tedesca o quello che la Germania odierna pre¬  tende arrogarsi !   (*) Aus dem Enluourfe eie. {Siimitili. ÌVerke, VII, p. 669). « Weun  wir dahor nieht im Auge behielten, vvas Deutschland zu werden hat,  so 18ge an sich nicht so viel durun, ob ein franzusischer Marscliall,  wie Bernadotte, an dem weuigstens friiher begeisternde Bilder der  Freiheit voriibergegangen sind, oder ein deutscher aufgehaseuer Edel-  maun, ohne Sitten uud mit Rohlieit und frechem Ueberrauthe, iiber  eineu Theil von Deutschland gebiete. »       XXIV    plicarle i novelli barbari odierni, i rossi devastatori joiù veri  e maggiori dello stesso Attila flagellum Dei?   Tanto più tempestivo, e tanto più salutare e conforte¬  vole ci sembra, dunque, dinanzi alla mostruosa degenera-  zioue del senso morale di cui dà spettacolo l’odierna nazione  tedesca, ostentando di non riconoscere altro diritto all’in¬  fuori del despotismo e della forza bruta, rievocare dalla  letteratura classica di questa stessa nazione la dottrina mo¬  rale di uno dei più grandi assertori e della forza del diritto  e del diritto che individui e pispoli hanno alla giustizia,  all’indipendenza, alla libertà.   *   » *   Chi abbia seguito nella storia della filosofia le vicende  toccate alla dottrina di G. A. Fichte ('), avrà notato come  al grande entusiasmo e ai vivaci dibattiti suscitati dal suo  primo apparire succedesse per vari decenni un immeritato  oblio, dovuto al predominio delle 1 dottrine uscite dal suo  seno e specialmente dello hegelismo, i cui rappresentanti,  imponendo alla storia della filosofia un loro preconcetto di  scuola, quello cioè di non tener conto nella speculazione  prehegeliana se non di quanto avesse contribuito a prepa¬  rare il sistema del loro maestro, avevano abituato a vedere  nel Fichte nulla più che il pensatore da cui era derivato  un deciso indirizzo idealist ico alla speculazione post kan¬  tiana (’). Vani furono gli sforzi del figlio ilei Ficht.e, Ema-    (') Ofr. in proposito A. Ravà, Introduzione allo studi» tirila filo-  sofia (li Fichte, Modena, Formiggiui, 1909, pp. 13-22.   ( s ) V., per es., Karl Ludw. Michelet, Geschichte der lefzten Sy-  steme der Philosophie in Deutschland voli Kant bis Hegel (Berlin,  1837-38), in cui alla prima filosofia del Fichte seno dedicate le        XXV    miele Ermanno, per mostrare il valore che la filosofia, pa¬  terna aveva per sè stessa ('). Soltanto verso la metà del  sec. XIX, col risvegliarsi dello spirito nazionale germanico,  risorse la fortuna del grande rigeneratore della coscienza   tedesca, del filosofo popolare, dell’oratore eloquente, del fer-   *   vido nazionalista, ilei supposto pangermanista; ma, appunto  per questa circostanza, l’attenzione fu rivolta di preferenza  alla sua filosofia politica, arbitrariamente o artificiosamente  interpretata (*), e il centenario della nascita del Fichte,  nel 1862, fu solennemente celebrato da tutta la Germania    pp. 481-587 ilei voi. I, e alla seconda filosofia le pp, 129-204 del voi. II;  A. Oli', avendo avuto il torto di prendere quest’opera come guida  principale per una conoscenza della filosofia tedesca postkantiana, fu  trattò a un’eccessiva reazione contro il Kant e contro lo hegelismo  nel suo libro: Hegel ri la philosophie allemande (Paris, 1844).   (') Di Em. Ehm. Fichte, oltre le Prefazioni (dianzi ricordate) a  vari degli undici voli, delle Opere complete di G. A. Pielite, vedi ancora:  i Beitràge sur Charuk'teristik dar ncueren Philosophie (Sulzbach, 1829)  di cui la 2.“ ediz. (18-11) può considerarsi come un’opera nuova; il  voi. .7. G. Fichte ' s Lehen and litterarlscher Briefwechsel (Sulzbach,  ISSO), con cui, prima ancora che con la pubblicazione delle opere, cercò  richiamare l’attenzione sulla personalità e sull’attività pratica del  padre, affinchè nascesse cosi gradatamente anche l’interesse per il  suo pensiero; e infine V Introduci ion (in frane.) alla Méthodc pour  arriver à la vie blenheureuse par Fichte (traduz. Bouillier) (Paris, 1845).   ( s ) V., per es.: t due voli, del Busse, Fidile und sei ne Bezìehung  zar Gegenwart des deutsehen Volkes (Halle, 1848-49), la conferenza  dello Zeli.eh, l'idi lo aìs Politiker (1859, ristampata in Zelleh, Vor-  Irdgr und Abliandlinigen, voi. 1, Leipzig, 1865) e l’opuscolo del Las¬  sa lle, Melile's poìilisches Vermdchtnis and die neuesle Gegenwart  (Hamburg, 1860, ristampato in Lassallk, Reden und Schriflen, Berlin,  1891-93, voi. I). Bisogna, invece, uscire dalla Germania per trovare,  negli anni immediatamente anteriori alla metà del sec. XIX, un’espo¬  sizione prettamente storica e serenamente obiettiva di tutta la filo¬  sofia del Fichte quale si ha nella solida opera del Willm, Histoire de  la Philosophie allemande drpttis Kant jusqu’k Hegel (voi. 11, Paris  1847), opera premiata, su relazione del de iléinusat, dall'istituto di    ►        XXVI    con significato più politico che filosofico; — mia singolare  fatalità, poi, (che sembra un’ironia della storia a chi in¬  tenda il vero senso delle teorie politiche del Fichte) ha vo¬  luto che il cèntenario della sua morte, nel 1914, coincidesse  con l’irrompere improvviso della premeditata aggressione  pangermanistica! — (').    Francia e ancora utile e pregevole, nonostante la sua vetustà; la si  può leggere con profitto anche dopo le ampie ed eccellenti monografie  posteriori del Fischer (Fichles Leben,\Verke und Lehre, Heidelberg,  18691900 3 ") e del Leon (La philosophie de Fichte et ses rapportò  uvee la conscience coti tempo faine, Paris, 1902), il quale ultimo ha de¬  dicato al suo soggetto per molti anni un lungo studio e un grande  amore.   ( l ) Questo carattere politico-nazionalistico degli scritti usciti in  occasione del centenario del Fichte fu ben rilevato da von Rkichi.IN-  Memusco nel suo articolo l)er hundertòte Geburistng ./. O. Fichtes  (in Zeitschrift fiir Philosophie uud philos. Kritih, Nuova serie, voi. 42,  Halle, 1863). Vedine la lunga lista nell’UKBERWKO-HEiNZE. Grundriss  der Geschiclite dcr Philosophie, IV, Berlin, 1906, p. 8; qui basti ricor¬  dare per tutti il discorso già citato del Treitbchke, Fichte i ind die  nutionale Idee. L’uso e l’abuso del Fichte a scopi patriottici e impe¬  rialistici non cessò io Germania col conseguimento dell'unità tedesca ;  più di una volta le conferenze tenute nelle università tedesche in occa¬  sione del natalizio dell’Imperatore hanno avuto per argomento pre  ferito la personalità o qualche dottrina particolare del Fichte: per es.,  nel 1890 all’università di Strasburgo, terra di conquista, il Windel-  band faceva un’alta affermazione di germaniSmo parlando del Videa dello  Stato tedesco secondo il Fichte (Windelband, Fiehte's Idee des dent-  schen Stante, Freiburg i. Breisgau, 189oT; nel 1909, all’università di  Kiel, Golz Martius inneggiava al cinquantesimo anno di Guglielmo II,  ricordando la vita e l’opera “ di un uomo, il quale ha grandemente  cooperato all’elevazione e all’emancipazione delle forze morali della  Germania, e della cui azione efficacissima, insieme e accanto alla con¬  cezione politica dello Stein, ricorre oggi il centenario; di un uomo, a  cui appunto ora la nazione tedosca si appresta a dimostrare la pro¬  pria gratitudine inalzandogli un monumento nella capitale [e il mo¬  numento è poi sorto a Berlino], insomma, di Giovanni Amedeo Fichte „.  (Redc zur Feier des Geburtstages seiner Majeshit des Deutschen Kai-  sers Kdttigs von Preiissen Wilhelm 11 von Golz Martius, Kiel, 1909).        XXVII     Se nella seconda metà del sec. XIX tra molti scritta'  rolli di occasione cominciò ad apparire qualche studio serio  di tutta l’opera fichtiaua ('), il suo aspetto, per lo sposta¬  mento dell’attenzione dal lato politico ai fondamenti teo¬  retici del sistema, fu non meno unilaterale di quello che  continuarono a presentare, in tempi più recenti, le disser¬  tazioni te le monografie sulla dottrina giuridioo-sociale del    (•) Ricordiamo, per es. : il Lòwio, Die Philosophie Fichte’s iiach  (lini Gesaimntergehnisse ihrer EntuHchelung und in ihrem Verhiilt-  nitise zìi Kant unii Spinosa (Stuttgart, 1862) [l’Autore, seguace del  dualismo de[ Giintlior e perciò d’indirizzo radicalmente opposto a  tinello del Fichte, mira specialmente a mostrare la logica coerenza in  cui le due diverse forme assunte dal sistema fichtiauo stanno al prin¬  cipio fondamentale del sistema stesso anche là dove, secondo lui, si con¬  traddicono, pei concluderne l’insufficienza del principio stesso]; il L.\s-  soN, ./. G. Fichte Un Verhaltniss zu Kirche und Slaat (Berlin, 1863)  [l’Autore, dominato, com’è, dall’ idea religiosa quale può rientrare nella  concezione hegelismi, considera fondamentale la seconda forma della  lilosolia lichtiana, quella in cui prevale il pensiero religioso, pur giu¬  dicandola non riuscita e insoddisfaeeute] ; e sopra tutti il già ricor¬  dato Fibciusr, Fichtes Leben, Werke und Lehre (voi. V della 1." ediz.  Heidelberg, 1869, e voi. VI della 3.“ ediz.. 1900 della Geschichtc der  neueren Fhilosophic) [opera veramente classica per la larghissima e  accuratissima esposizione di quasi tutte le opere del grande idealista;  in essa si sostiene la tesi che le due forme della filosofia lichtiana,  quella anteriore al 1800 e quella posteriore, non sarebbero che duo  opposte direzioni assuute rispetto allo stesso principio fondamentale  del sistema: uel primo periodo il Fichte, partendo dalla lilosolia teore¬  tica, si sarebbe elevato alla filosofia del diritto, alla lilosolia morale,  alla filosofia religiosa, all'Assoluto; quivi, infatti, il postulato di  quell'ordiuamento morale del mondo, che per lui la tutt uno con 1 In  assoluto e con Dio (die lebendige unii loirkende moralische Ordnung  itti selbst Goti), è il punto di arrivo; noi secondo periodo, invertito il  cammino e trasformato quel postulato da punto di arrivo in putito di  partenza, il Fidilo avrebbe preceduto dall’Assoluto alla religione, alla  morale, al diritto e alla scienza. — Più denigratore che profoudo è  stato giustamente giudicato, infine, il libro del NoàCK, J. G. Fichte  nach sei non Leben, Leliren und Wirken (Leipzig, 1862).          — XXVIII —    filosofo tedesco, inopportunamente staccata da tutto il resto  deli’edifizio speculativo.   Anche nella maggior parte degli odierni studi storici  sul Lichte divenuti più che mai frequenti dopoché al  moto neo-kantiano iniziatosi al grido: ritorniamo al Kant!  (zurìick zu Kant!) (') si associò, come orientamento filo¬  sofico, un moto neo-fichtiano: ritorniamo al Fichte!j(zuriick  zu Fichte!) che è andato sempre più accentuandosi dagli  ultimi decenni del secolo scorso ai giorni nostrf (*) è   - \ j   (') 11 ritorno al Kant si suole farlo risalire alla celebre lezione  dello Zellar: Ueber die Bedeutung und Aufgabe der Er/iJnntnistheorie  (Heidelberg, 1862); ma già nel 1847 il Weisse pronunziava a Lipsia  un discorso: In welchem Sitine sich die deutsche Philisopkie wieder  a " Kanl zu orientieren hai (Leipzig, 1847),. dal quale si rileva la sua  avversione alla dialettica hegeliana e il suo sforzo por contrapporre  al panteismo idealistico un teismo etico.   n? V ' m P ro P oa ìto I’Uebeuweg-Hbinzb, Grundtjss der Geschichle  (ter p/iilosop/tie seit Beginn des neunzehnten Jahrhundcrts (Berlin, 1906,  10» ediz.), § 26, Elnwìrkung Fichtes auf neuere Lahren, pp. 264-269*  e .coltre le pp. 317, 347, 361, 514, .547-548. Se ne ricava il largo é  potente influsso che la filosofia fichtiana, intesa sia come idealismo  soggettivo, sia come idealismo etico, sia come panpsichismo, ha eser¬  citato e sopra le varie nuove dottrine sorte in Germania e sopra menti  speculative di altri paesi (Inghilterra, Nord-America, ecc.). Per la re¬  cente e assai ricca letteratura intorno al nostro filosofo vedi lo stesso  voi. dell’Uebervveg-Heinze, pp. 8-9, il Baldwin, Dictionary of philoso-  phy and psychology (New York-London, 1905) voi. IH, parte I,  pp. 204-208, e per quella recentissima, ancor yù abbondante, cfr. i quat-’  tro voli, editi da Arnold Rude, Die P/iilosop/tie der Gegemoarl (Hei¬  delberg, 1910-1914) e contenenti pressoché tutta la bibliografia filosofica  internazionale degli anni 1908-1912. Nel 1914 (centenario della morte  del Fichte e scoppio della guerra europea) la Bibliotheh fUr Philosop/tie,  edita da Ludwig Stein, pubblicava l’opuscolo di P. Stàhler, ./. G.  Fichte, ein deutscher Den/ter (conferenza tenuta il 23 aprile nel cir¬  colo tedesco di Charcow in Russia), in cui FA., movendo dal* bisogno  spirituale oggi sempre più intensamente sentito di una nuova orien¬  tazione circa la concezione del mondo, affermava essere appunto il  Fichte il più atto a fornire una chiara risposta alla questione, una          XXIX    forse da rilevare una certa esclusività d’interesse, corri¬  spondente all’ interesse prevalentemente critico e gnoseolo¬  gico che ha animato siuo a ieri il pensiero contemporaneo;  di guisa che in questa rifioritura di studi fichtiani, mentre   alla teoria della conoscenza ò assegnato per lo più il posto   *   d’onore, le altre parti del sistema, in ispecie le più pra¬  tiche, vengono relativamente lasciate nell’ombra. 

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