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Sunday, August 22, 2021

Grice e Bertinaria: Leonzio

 GORGIA da Leonzio , verso l'anno 440, discepolo d’Empedocle, fu anche maggior dispregiatore di Protagora di quanto è vero e buono. Egli si portò 112 FILOSOFIA GRECA in Atene in qualità d'ambasciatore , si attirò gli sguardi per una nuova maniera oratoria , viaggið all'intorno , raccolse molto danaro dall'insegna mnento e morì in età avanzata. Le sue orazioni sono meramente pompose, svolte per mezzo di antitesi, epperciò fredde. Egli si vantava di parlare all'im provviso di tutto , sia brevemente sia a lungo, e di sapere a tutto rispondere. Il suo insegnamento nel l'arte oratoria consiste in artifizii, specialmente in paralogismi. Egli sprezzava la virtù, tenendo l'arte di persuadere per la suprema. In luogo dell'esistente degli Eleati pose il non - esistente . Egli sosteneva tre tesi : 1 ° egli v'ha niente , nè l'essere nè il non essere, nè ambi assieme. L'essere non è perchè o non deve aver principio o deve averlo , od ambi assieme. Se non ha principio è eterno , perciò un non - essere , è come eterno anche infinito, ma poi dovrebbe essere od in se stesso od in -un altros ma in se stesso dovrebbe essere ad un tempo contenente e contenuto, in un altro vi sarebbe un infinito in un altro infinito ; però ambi i casi sono impossibili. Se ha principio, dev'essere prodotto o dall'esistente o dal non esistente. Nel primo caso sarebbe contro la presupposizione eterno e non avrebbe principio , nel secondo dovrebbe il nulla come non esistente, produrre alcuna cosa . Ma il nulla esistendo, l'es sere dovrebbe essere non esistente, perchè il nulla e l'essere sono contrapposti . L'essere poi non po trebbe avere principio e non averlo nello stesso tempo per essere un'antitesi. Parimenti il non essere non può essere, perchè altrimenti l'essere PRIMO PERIODO - ATOMISTI E SOFISTI. 113 stesso non potrebbe essere . 2° Quand'anche qual che cosa fosse, tuttavia non si potrebbe conoscere , perchè non si può pensare che il pensabile, non il reale che è fuori del pensiero. Vi ha differenza tra il pensato ed il reale (questa distinzione è vera , maGorgia ne fece un'applicazione falsa ). 3° Quando anche alcuna cosa fosse pensabile , essa pero non sarebbe comunicabile, perchè solamente il concetto ed il discorso si possono comunicare, non già la cosa stessa.- Zenone aveva già adoperato gli ele menti delle nozioni sensibili per mostrare in esse stesse la loronullità a frontedella verità puramente razionale ; Gorgia si prevalse degli elementi della dottrina eleatica intorno alla ragione per annullare l'ultima stessa , essendo contraria alla verità delle nozioni sensibili, ed il pensiero potendo solamente produrre apparenze. $ 80 In tal maniera fini il primo periodo della filosofia greca. I lonii partirono dalla natura, ossia dalmondo, gli Eleati da Dio; i primi rifletterono meno alla Di vinità, facendone conto solamente come dellaforza prima della natura o della vita ; imperocchè per essa solamente intendevano a spiegare l'origine del mondo o per via dinamica o meccanica , finchè Anassagora separò Dio dalla materia , però ad ambi attribuendo pari originalità e concedendo solo al primo la direzione del mondo. Gli Eleati rigetta rono cotesto dualismo, ritornarono al monismo, ma 114 FILOSOFIA GRECA non poterono accordare la perfezione di Dio coll'im perfezione del mondo, cercando un rifugio col dire che il mondo non è alcuna cosa reale, ma solo ap parente. Fu questo il grave errore, che sempre più ingrandito aboli finalmente Dio, la religione e la moralità. Già la scuola ionica aveva lasciato la mo rale in un canto . Pitagora, il quale trattò l'origine ed il governo del mondo col suo ingegnoso ma farzato e sterile paragone colla matematica, ebbe riguardo al morale, però meno in teorica che in pratica. –La filosofia ebbe poi un nuovo eccita mento della parte morale per - mezzo di Socrate , quantunque egli non abbia seguito la direzione scientifica , ma solo la pratica e religiosa. A ciò conseguitarono i sublimi saggi di Platone e d'Aristo tele per investigare la natura, Dio e la moralità ; ma anche questi uomini dovettero soccombere al grande incarico, per quanto inspirato sembrasse il primo e circospetto il secondo . Finalmente la scuola epicurea prese, come gli Atomisti e Sofisti sul finire del primo periodo , a proteggere la sensualità e l'ateismo. Per opera degli Scettici prese a domi nare il dubbio ; si cercò invano di risolvere il pro blema dell'unione della materia e dello spirito , dell'intuizione e del pensiero , e bisogno gettarsi nelle braccia del teosofismo: Così terminava la fi losofia greca , avendola dal principio alla fine ac compagnata il dubbio e la tristezza. Il Cristiane simo salvo poiil mondo dalla corruzione intellettuale e morale.

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