Bernardi (Ant., Mirandulani, Episcopi Casertani ). - ANTONII BERNAR / di Mirandulani, epiſco- / pi Caſertani, Eversionis / Singvlaris Certa- / minis Libri XL. / In quibvs cvm omnes inivriæ / ſpecies declarantur: tum uerò offenſionum , & côtentio- / num, quæ ex illis nafcuntur, honeſtė atque ex uirtute tol- / lendarum ratio traditur : & præter multos, ac propè in- ! finitos locos Ariſtotelis, qui ſunt difficilimi, obiter expli- / catos. Animi etiā immor talitas ex ipfius ſententia oſten- / ditur : Aſtrologiæ quoq ; diuinatio omni pene au- / toritate fpoliatur, atque libertas hu- / mana ſtabilitur. / -- Ad amplißimum uirum Alexandrrm Farnesium Cardinalem , S. R. E. Vicecancellarium . Acceſsit locuples rerum & uerborum toto Opere / memorabilium , Index. --- Basilea, Per llen- / ricum Petri. [ W - 1 '] In folio, p. 694 n. e p. 18 n . n . al princ . Di queste : 3 per la dedica e 13 pel Rerum atqve verborum locuple tibimus Index. Nel testo alcune iniziali con vignette . La stessa opera di questo autore, detto da alcuni il Mi randola , dalla patria , e da altri il Caserta dalla dignità , è stata pure pubblicata sotto l'altro titolo : ANTONII BERNAR- / DI Mirandulani, epiſco- i pi Caſertani, 1 Dispvtatio / nes. I – In qvibvs primvm ex professo / Monomachia ( quam Singulare certamen Latini, recentio- / res Duellum uocant) philoſophicis ra tionibus aſtruitur, & / mox. diuina authoritate labefactata penitùs euertitur : om- / nes quoq : iniuriarum ſpecies declarantur, easq' ; conciliandi / & è medio tollendi certiſsimæ rationes traduntur. Deinde / uerò omnes utriuſque Phi lofophiæ, tam contemplatiuæ / quàm actiuæ, Loci / obfcuriores, & ambiguæ Quæſtiones, / (præſertim de Animæ immortalitate, & Aſtrologiæ iudi- / ciariae diuinationibus) Ariſtotelica methodo / luculentiſsimè examinantur & / expli cantur. / Ad amplißimum uirum Alexandrem Farnesirm / Cardinalem , S. R. E. Vicecancellarium . / - Acceſsit locuples rerum & uerborum toto Opere / memorabilium , Index. / - Basileae, Per Henriccm / Petri, et Nicolarm SCIENZA CAVALLERESCA ANTICA 113 Bryling. | Anno 1562. / - ( In fine :) Finis Qvadragesimi et vltimi i libri Euerfionis fingularis certaminis. / [ * -Fer] In folio p. 694 con iniziali con vignette. Al princ. 18 p. 1. n . pel titolo, pella dedica al Cardinale Far nese ( nella quale accusa di plagio G. B. Possevino, uditore suo, per essersi appropriata un'opera sull'Onore da esso scritta ) e pell' Index . Il Tiraboschi nel t . 1.o della Bibliot. Modenese a p. 241 erroneamente sem brasa credere, che questa seconda edizione losse la stessa cosa della 1.a edizione , della quale essố aveva trovato il titolo nel Mazzuchelli. – Di quest'opera voluminosa del Bernardi, divisa in 40 libri e scritta col preteso assunto di abbattere il duello , stampa il Maffei ( op. cit. , 1.a ed. , a p. 252) , che è stata stesa ; « con metodo sco « lastico e coll'argomentazione usata in quegli scrittori, che si chiamano di Filosofia ; ma procedendo sempre con « equiroci, e confusion di vocaboli e con perpetui sofismi talvolta intrigatissimi e difficili e talvolta manifesti e • palesi » Eppure, narra lo stesso Maffei ( a p. 264 ) , che dell'opera del Bernardi quattro doppie si stimava modesto prezzo . In quell'epoca i libri di scienza cavalleresca erano tanto ricercati, che, scrive lo stesso Maffei, quattro doppie è pur stata valutata un'edizione dell'Ariosto, quella di Venezia 1566 per il Valvassori, « sol per poche righe , che in alcuni luoghi vi si trovano con titolo di Pareri in Ducllo » . - In quanto all'accusa di plagio dita apertamente dal Bernardi a G. B. Possevino , essa è abbastanza giustificata. Il G. B. Posse vino era scolaro del Bernardi e questi ebbe dal maestro il suo lavoro sul duello per copiarlo , ma il Pos sevino non si fece alcuno scrupolo di rafazzonarlo alquanto per poterlo far passare come proprio. È vero peró , che la pubblicazione dello scritto non avvenne per opera del Possevino, ma di suo fratello Antonio , che appartenne alla Compagnia di Gesù , ed anzi vuolsi, che G. B. Possevino morendo raccomandasse al fratello di non pubblicare quell'opera sul duello da esso lasciata , ma Antonio Possevino non avrebbe però tenuto conto di questa raccomandazione, tanto più , che al dire del Tiraboschi, a vincer i suoi scrupoli gli era oppor tanamente giunta all'orecchio la falsa notizia della morte avvenuta a Ferrara del Bernardi, vero autore del trattato sul duello , ed egli a tale notizia aveva prestato fede. Il Tiraboschi, che dapprima aveva difeso G. B. Possevino dall'accusa di plagio doveva finire per persuadersi, che tale accusa era ben fondata.
Sunday, August 22, 2021
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