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Sunday, August 22, 2021

Grice e Bernardi

 Bernardi (Ant., Mirandulani, Episcopi Casertani ). - ANTONII BERNAR / di Mirandulani, epiſco- / pi Caſertani, Eversionis / Singvlaris Certa- / minis Libri XL. / In quibvs cvm omnes inivriæ / ſpecies declarantur: tum uerò offenſionum , & côtentio- / num, quæ ex illis nafcuntur, honeſtė atque ex uirtute tol- / lendarum ratio traditur : & præter multos, ac propè in- ! finitos locos Ariſtotelis, qui ſunt difficilimi, obiter expli- / catos. Animi etiā immor talitas ex ipfius ſententia oſten- / ditur : Aſtrologiæ quoq ; diuinatio omni pene au- / toritate fpoliatur, atque libertas hu- / mana ſtabilitur. / -- Ad amplißimum uirum Alexandrrm Farnesium Cardinalem , S. R. E. Vicecancellarium . Acceſsit locuples rerum & uerborum toto Opere / memorabilium , Index. --- Basilea, Per llen- / ricum Petri. [ W - 1 '] In folio, p. 694 n. e p. 18 n . n . al princ . Di queste : 3 per la dedica e 13 pel Rerum atqve verborum locuple tibimus Index. Nel testo alcune iniziali con vignette . La stessa opera di questo autore, detto da alcuni il Mi randola , dalla patria , e da altri il Caserta dalla dignità , è stata pure pubblicata sotto l'altro titolo : ANTONII BERNAR- / DI Mirandulani, epiſco- i pi Caſertani, 1 Dispvtatio / nes. I – In qvibvs primvm ex professo / Monomachia ( quam Singulare certamen Latini, recentio- / res Duellum uocant) philoſophicis ra tionibus aſtruitur, & / mox. diuina authoritate labefactata penitùs euertitur : om- / nes quoq : iniuriarum ſpecies declarantur, easq' ; conciliandi / & è medio tollendi certiſsimæ rationes traduntur. Deinde / uerò omnes utriuſque Phi lofophiæ, tam contemplatiuæ / quàm actiuæ, Loci / obfcuriores, & ambiguæ Quæſtiones, / (præſertim de Animæ immortalitate, & Aſtrologiæ iudi- / ciariae diuinationibus) Ariſtotelica methodo / luculentiſsimè examinantur & / expli cantur. / Ad amplißimum uirum Alexandrem Farnesirm / Cardinalem , S. R. E. Vicecancellarium . / - Acceſsit locuples rerum & uerborum toto Opere / memorabilium , Index. / - Basileae, Per Henriccm / Petri, et Nicolarm SCIENZA CAVALLERESCA ANTICA 113 Bryling. | Anno 1562. / - ( In fine :) Finis Qvadragesimi et vltimi i libri Euerfionis fingularis certaminis. / [ * -Fer] In folio p. 694 con iniziali con vignette. Al princ. 18 p. 1. n . pel titolo, pella dedica al Cardinale Far nese ( nella quale accusa di plagio G. B. Possevino, uditore suo, per essersi appropriata un'opera sull'Onore da esso scritta ) e pell' Index . Il Tiraboschi nel t . 1.o della Bibliot. Modenese a p. 241 erroneamente sem brasa credere, che questa seconda edizione losse la stessa cosa della 1.a edizione , della quale essố aveva trovato il titolo nel Mazzuchelli. – Di quest'opera voluminosa del Bernardi, divisa in 40 libri e scritta col preteso assunto di abbattere il duello , stampa il Maffei ( op. cit. , 1.a ed. , a p. 252) , che è stata stesa ; « con metodo sco « lastico e coll'argomentazione usata in quegli scrittori, che si chiamano di Filosofia ; ma procedendo sempre con « equiroci, e confusion di vocaboli e con perpetui sofismi talvolta intrigatissimi e difficili e talvolta manifesti e • palesi » Eppure, narra lo stesso Maffei ( a p. 264 ) , che dell'opera del Bernardi quattro doppie si stimava modesto prezzo . In quell'epoca i libri di scienza cavalleresca erano tanto ricercati, che, scrive lo stesso Maffei, quattro doppie è pur stata valutata un'edizione dell'Ariosto, quella di Venezia 1566 per il Valvassori, « sol per poche righe , che in alcuni luoghi vi si trovano con titolo di Pareri in Ducllo » . - In quanto all'accusa di plagio dita apertamente dal Bernardi a G. B. Possevino , essa è abbastanza giustificata. Il G. B. Posse vino era scolaro del Bernardi e questi ebbe dal maestro il suo lavoro sul duello per copiarlo , ma il Pos sevino non si fece alcuno scrupolo di rafazzonarlo alquanto per poterlo far passare come proprio. È vero peró , che la pubblicazione dello scritto non avvenne per opera del Possevino, ma di suo fratello Antonio , che appartenne alla Compagnia di Gesù , ed anzi vuolsi, che G. B. Possevino morendo raccomandasse al fratello di non pubblicare quell'opera sul duello da esso lasciata , ma Antonio Possevino non avrebbe però tenuto conto di questa raccomandazione, tanto più , che al dire del Tiraboschi, a vincer i suoi scrupoli gli era oppor tanamente giunta all'orecchio la falsa notizia della morte avvenuta a Ferrara del Bernardi, vero autore del trattato sul duello , ed egli a tale notizia aveva prestato fede. Il Tiraboschi, che dapprima aveva difeso G. B. Possevino dall'accusa di plagio doveva finire per persuadersi, che tale accusa era ben fondata.

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