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Friday, March 4, 2022

GRICE E VICO: LA RAGION DI STATO DEGL'EROI -- LILLA

 A riassumere la dottrina giuridica di G. B. Vico  è indispensabile determinare i principi fondamentali  dell» scuola storico-filosofica da Ini splendidamente  rappresentata.   La Scienza Nuova è lu riprova più sicura della  «lenominazione apposta ; iu quel lavoro di archi¬  tettura gigante si vede adombrato il disegno del¬  l’armonia fra i principii razionali e il fatto sto¬  rico.   La psicologia sociale è il substratum delle leggi,  delle religioni, delle lingue e di tutti gli altri ele¬  menti della civiltà. In quella filosofia della storia  contenuta in germe la filosofia del diritto positivo,  perchè le costituzioni civili, sociali e politiche sono  conseguenza necessaria della vita, della cultura e  dei costumi delle varie nazioni.   Egli divide in tre grandi periodi la storia civile  delle nazioni, cioè l’età del senso, della fantasia e  •Iella ragione, e tutti i fattori deH’incivilimeiito, dalla  religione alla lingua, da questa alla giurisprudenza  c infine alla politica rispecchiano fedelmente le im¬  magini e i caratteri di quei tre grandi avvenimenti  '‘tarici. Anche nell’opera, De universi iurte et prtn-  ùfno et fine uno le ricerche del diritto filosofico som»  accompagnate dall’indagine storica e innumerevoli     fi 2    TEORICA DI VICO    applicazioni fa al diritto romano, da cui poi si eleva  ai supremi principii giuridici.   Questo sapiente indirizzo trova la ragion di es¬  sere in quel supremo pronunziato del «de antiquis¬  sima Italorum sapientia » che « verum et factum re-  eiprocantur ». Il fatto adunque deve procedere di  conserva col vero, altrimenti si cade o nel forma¬  lismo astratto o nell’imperiamo gretto.   2. E con questo criterio il Vico dà biasimo ai filosofi  ed ai filologi; mancarono per metà i filosofi perché  non accertarono le loro idee con l’autorità dei fi¬  lologi, e mancarono per meta i filologi perchè non  avverarono le loro idee con l’autorità dei filosofi.  Il vero e il fatto sono due termini convertibili, e,  perchè convertibili, l’indagine storica trova la sua  vera integrazione nei principii di ragione, e questi  hanno il loro fondamento nell’ordine dei fatti bene  accertati.   Storia e Ragione sono adunque i due fattori del  diritto filosofico^ e, quando si scinde il fatto dal vero,  si avrà del diritto un’idea esclusiva, incompiuta, o  fallace.   3. Il diritto, secondo il Vico, è un’idea umana, vale  a dire un principio ideale e storico, o meglio un  principio ideale che si attua nella storia; e tanto  è vero ciò che mette radice nell’ordine eterno del¬  l’eterna ragione o dell’eterna volontà in quanto  prescrive alia volontà umana Vaequo bono.   Secondo questa dottrina il diritto deriva da due  cause coefficienti, cioè : l’utile e l’eterna ragione ;  l’una dà la forma e l’altra la materia: «Utilità»  fiiit occasio iuris, honestas causa». Tutto ciò ri¬  sponde esattamente allo spirito del sistema vichiano;  infatti la plebe, insorgendo contro il patriziato, con¬  quistava i propri diritti, eppure era mossa dalla   DigitizedbyGoOgle     TEORICA DI VICO    63    molla dell’interesse ; sicché il progresso morale e  civile delle nazioni era occasionato dalle passioni,  «lagli interessi, i quali contribuivano a far ricono¬  scere i principii razionali: « Quao vis veri sen liu-  mann ratio virtus est quantuin cum cupiditate pu-  gnat. Quantum utilitates diligit et exquat, quao  nnum universi iuris principium unusque iincs » (1).   L’utile non è per sè stesso né onesto nè turpe, ma  pnò divenire l’uno o l’altro quando è o confonne  o disforme alla giustizia.   Ecco dunque come il diritto ha l’anima e il corpo,  la materia e la forma, ed lia un contenuto etico, che  « applica nell’utile.   4. E da ciò segue la definizione del diritto:  < Igitur iu8 est in natura utile a eterno, coni-  incusu acquale » (2). I punti salienti nei quali si rias  mine la teorica del Vico sono i seguenti : l’inda¬  gine storica, base della ricerca razionale; conver¬  tibilità. del vero col fatto ; insidenza del diritto nel  bene, incarnata nella formula dell’equo buono : ine¬  renza dell’equo buono nell’ordine eterno; futilità  in quanto è regolata dalla ria veri; l’utile è materia;  e la ragione forma del diritto. 

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