291. MARTINO HASDALE a GALILEO in Padova. Praga, 15 aprile 1610. Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 120. – Autografa. mor mo Essendo un pezzo che disegnavo di ritornare in Italia, et particolarmente a Padova et Venetia, più per godere quella gentilissima conversatione di V. S. che per altro; et tanto più me ne cresce il desiderio, quanto che veggo nuovi parti del suo felicissimo et divino ingegno: delli quali l'ultimo, intitolato Nuntius Sydereus, ha rapito ultimamente tutta questa Corte in ammiratione et stupore, affaticandosi ogniuno di questi ambasciatori et baroni di chiamare questi matemathici di qua per sentire se vi sanno fare alcuna oppositione alle demostrationi di V. S. Però vanno procurando di havere di quelli occhiali doppiii, per vederne l'esperienza. re re Io mi truovai, XII giorni fa, a desinare dal Sig. Ambasciatore di Spagna, dove il Sig. Velsero portò al detto Ambasciatore uno di questi libbri, mostrandogli molti luoghi notabili di r quello libro. Il Sig. Ambasciatore mi domandò delle qualità di V. S. Io gli risposi quello che potei, non già quanto V. S. merita. Mi disse che voleva sentire l'openione del Kepplero(658) sopra questo libro, sì come credo che habbia fatto chiamarlo. Ma io questa mattina ho havuta occasione di fare amicitia stretta con il Kepplero, havendo egli et io mangiato con l'Ambasciatore di Sassonia; et domattina siamo invitati da quel di Toscana, dove io vado familiarmente di continuo, essendo quel Signor mio padrone vecchio. Hora gli ho domandato quello che gli pare di quel libro et di V. S. Mi ha risposto che sono molti anni che ha prattica con V. S. per via di lettere, et che realmente non conosce maggiore huomo di V. S. in questa professione, nè manco ha conosciuto; et che con tutto che il Tichone fosse tenuto per grandissimo, nondimeno che V. S. l'avanzava di gran lunga. Quanto poi a questo libro, dice che veramente ella ha mostrata la divinità del suo ingegno; però, che ella viene havere data qualche occasione non solo alla natione Todesca, ma anco alla propria, non havendo fattone mentione(659) alcuna di quegli autori che le hanno accennato et(660) porta occasione di investigare quello che hora ha truovato, nominando fra questi Giordano Bruno per Italiano, et il Copernico et sè medesimo, professando di havere accennato simili cose (però senza pruova, come V. S., et senza demostrationi): et haveva portato seco il suo libro, per mostrar allo Ambasciatore Sassone il luogo. Ma in quello ch'eramo in questi ragionamenti, è sopragionto un estraordinario di Sassonia al detto Ambasciatore, che ha disturbata la conversatione. Ma domattina, piacendo a Dio, ci rivederemo, che senz'altro porterà il medesimo suo libro con quello di V. S., come ha fatto hoggi, per mostrarlo all'Ambasciatore di Toscana. Seppi poi la morte del Cl.mo nostro Sig.r Cornaro(661), con mio grandissimo dispiacere, che me mo Vostro Aff. Fratello lo Michelag. Galilei. (658) (659) (660) (661) de Kepplero – [CORREZIONE] non havendo fattione mentione – [CORREZIONE] Tra accennato e et si legge, cancellato, quelle cose. – [CORREZIONE] Un LORENZO di MARCANTONTO CORNARO era morto il 25 settembre del 1609 (Necrologio Nobili, nell'Archivio di 252 r lo scrisse il S. Ottavio Pamfilio, quale desidero sapere se si truova ancora costì, perchè gli vorrei scrivere. Et la prego, havendo occasione, di fare un cordialissimo baciamano al Padre Maestro Paolo et Padre Maestro Fulgentio(662), suo compagno, et che spero fra alcuni mesi lasciarmi rivedere con qualche carico. Con che fine le bacio le mani. Di Praga, alli XV d'Aprile 1610. Di V. S. Ecc. ma re mo Serv. Devot. Martino Hasdale. Io mando questa per via dell'Ambasciatore di Venetia. Mi ricordo degli suoi melloni Turcheschi. mor mo Fuori: All'Ecc. Sig. P.rone Oss. r Il Sig. Gallileo Gallilei, Mattematico di Padova.
Sunday, March 27, 2022
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