I significati di simpatia tra conversazione comune e letteratura “La molteplicità di usi di simpatia” È possibile riconoscere diversi significati nel termine simpatia che di solito è accompagnato da un significato positivo, anche se in realtà è possibile estendere il suo significato fino a usarlo con connotazione negativa. Nel dizionario troviamo distinte 13 accezioni del termine, dall’attrazione sentimentale alla condivisione di un atteggiamento o posizione politica. Come notava Hume nel XVIII secolo, è molto difficile parlare delle operazioni della nostra mente in termini del tutto esatti, perché il linguaggio comune raramente fa delle sottili distinzioni. Il termine simpatia viene compreso dalla gran parte delle persone, ma paga la sua ampia diffusione con l'indeterminazione che ad esso si accompagna. “La simpatia nei romanzi e nei film” In questo campo è enorme l'utilizzazione che ha avuto la simpatia, sia in forma implicita che esplicita. Lynn Hunt suggerisce che la nozione di simpatia sia la prosecuzione di quella che nei testi illuministi viene analizzata come simpatia; Hunt, poi, privilegia la simpatia assimilata alla compassione. Già nel diciottesimo secolo Rousseau, assimilando la simpatia e la compassione, la considerava una forma di pietà suscitata solo da pene e dolori. Mentre Hume e Smith la consideravano come la capacità, più sviluppata negli uomini che negli animali, di partecipare attivamente alle condizioni altrui, sia dolorose che gioiose. E’ illuminante la tesi di Hunt secondo cui il rafforzarsi della simpatia fra gli esseri umani nella cultura europea del XVIII secolo (reso possibile dai romanzi) portò a riconoscere l'eguaglianza di molti esseri umani che fino a quel momento erano stati emarginati. Molti romanzi in secoli successivi accesero le emozioni e la partecipazione simpatetica del pubblico. (es.pag.15) Verosimilmente anche molta della forza espressiva del cinema può essere identificata nella capacità di quest'arte di rendere conto, con le sue tecniche, degli stati d'animo e della trasformazione delle emozioni dei personaggi. (Es. Pag. 17 e discorso su Kundera pag. 18- 19) “Un percorso di approfondimento” Lo sforzo di conoscere il funzionamento della simpatia si connette con la questione relativa a quanto la simpatia si debba ritenere essenziale per la genesi della pratica morale diffusa tra gli esseri umani. Cercheremo di capire se la simpatia sia necessaria o meno per la moralità ed esporremo le argomentazioni pro e contro questa tesi. Fermo restando che la simpatia può essere considerata necessaria per la nostra vita etica, ma non sufficiente. Simpatia può riferirsi a un'attitudine conoscitiva tramite la quale riusciamo a cogliere le condizioni mentali altrui, oppure a una reazione affettiva ed emotiva nei confronti dei sentimenti altrui. Concordando con Stueber, andremo verso la simpatia intesa come preoccupazione per le altre persone e le loro menti. Vi sono due criteri in base ai quali individuare tipi diversi di simpatia: 1. Da una parte quello che considera la simpatia come un'operazione mentale semplice e istintiva, un contagio emozionale automatico; 2. Dall'altra quello che considera la simpatia come un processo psicologico più complicato e che comporta un minimo di riflessione. L'impostazione adeguata è quella che non confonde i due livelli di simpatia e non semplifica le cose, presentando una concezione riduttiva. Insisteremo inoltre sulla connessione tra simpatia e la pratica non solo della moralità, ma della giustizia, della politica, così come sulla sua incidenza nelle forme di civilizzazione. Prenderemo le distanze dall'esportazione della simpatia sul piano normativo che vede in essa ciò che è necessario e sufficiente per la costruzione di una moralità umana. (contesto dell'autore pag. 25) Capitolo due- I significati di simpatia tra filosofia e scienza “Una forza cosmica” La nozione di simpatia ha una lunga tradizione nella storia della filosofia. La prima importante nozione di simpatia è quella che le riconosce una forza cosmica che tiene insieme tutte le cose del mondo. Nella cultura classica greca e latina, la simpatia utilizzata per richiamare una connessione armonica che unisce fra loro esseri umani e realtà naturali. Inoltre, la nozione di simpatia nella filosofia antica viene usata per richiamare un processo che si sviluppa nel mondo fisico e solo secondariamente in quello umano, infatti gli stoici si riferiscono ad una simpatia universale per indicare l'affinità oggettiva esistente fra tutte le cose. Gli stoici sono importanti per l'influenza che ebbero sui moderni interessati alla simpatia come Hume e Smith. In Plotino troviamo un'immagine che verrà ripresa da Hume (riferimento pag.31) Questo concetto naturalistico della simpatia è il fondamento della magia e verrà ripreso dai maghi del Rinascimento. Nella cultura antica la simpatia ha un'estensione prevalentemente cosmologica e ontologica, identificandosi con un fenomeno universale e con la forza che tiene insieme tutte le cose in una relazione automatica. Fin dall'antichità, quindi, la simpatia ha un'accezione positiva. Prima del passaggio alla modernità c'è un'importante innovazione nell'uso della simpatia ad opera di Francesco d'Assisi, che nel “Cantico delle creature” chiama suoi fratelli e sorelle, animali, piante, ma anche il sole, la luna, l'acqua e il fuoco. Questo atteggiamento è “empatia”. (oriente e Schopenhauer pag. 34) “Una relazione attiva fra due poli” Nel secolo XVII, la simpatia conquista il suo posto come forza dinamica della natura umana. Critica a Hobbes che negava qualsiasi presenza di empatia nell'uomo, visto come essenzialmente egoista. Significativi qui sono Shaftesbury e Hutchenson che però, pur riconoscendo agli esseri umani un grado di apertura affettiva l'uno verso l'altro non ne avevano realizzato quella completa soggettivizzazione che troviamo in Hume e Smith. Shaftesbury, infatti, con l'impostazione platonizzante tende a considerare la simpatia come una trama che si estende al di là del mondo umano, creando armonia fra vite umane ed ordine universale. Hutchenson, invece, preferisce il termine simpatia quello di “senso pubblico”, facendo riferimento ad un contagio emotivo. (rif. pag. 38- 39). Hume contesterà ad Hutchenson una trattazione della simpatia erronea perché incapace di cogliere il suo collegamento con l'immaginazione e la riflessione. Ciò non toglie che le analisi di Hutchenson siano tornate attuali nel XX secolo. “Un principio di comunicazione e partecipazione” E’ nel XVIII secolo che troviamo la trattazione più approfondita dell'idea di simpatia e si può individuare nelle analisi di Hume e Smith due diverse concezioni che influenzeranno molti pensatori. Hume e Smith concordano nel considerare la simpatia solo come un dato della natura della psicologia umana e non una forza cosmica. Per Hume la simpatia è un principio psicologico che permette la comunicazione e la partecipazione fra gli esseri umani; per Smith è altresì un principio psicologico, ma tende a distinguere fra ciò che possiamo approvare e ciò che dobbiamo disapprovare. Queste diversità tra i due autori incidono sulla connessione fra simpatia e moralità: Smith la concepisce come necessaria e sufficiente, Hume solo necessaria ma non sufficiente. Hume dedica alla simpatia molte analisi nel “Trattato sulla natura umana”, in cui troviamo una linea interpretativa ben riconoscibile che sarà illuminante. La simpatia viene considerata da Hume un principio costitutivo della vita umana ed egli fissa due punti fondamentali: 1. La simpatia non riguarda le relazioni fra cose o oggetti, ma solo quelle fra esseri umani, nonostante coinvolga anche relazioni con gli animali e tra loro stessi; Nella natura umana esiste una gran tendenza a prestare agli oggetti esterni le stesse emozioni che osserviamo in noi stessi. (tendenza che si manifesta nei bambini, nei poeti e nei filosofi); 2. L'estensione della simpatia anche al rapporto tra uomini e animali ed alla condotta di questi ultimi, è evidente che la simpatia si manifesta anche negli animali suscitando le stesse emozioni provocate nella nostra specie. Hume distingue due livelli di simpatia: quella istintiva e automatica presente fin dall' infanzia, riscontrabile anche negli animali (rif. pag. 47) e quella che opera in modo indiretto, ricorrendo all'immaginazione riflessiva e non immediata che genera i sentimenti morali. (pag. 49) A quest'ultima forma di simpatia può essere ricondotto la trattazione della questione sul coincidere tra morale e simpatia. Hume offre una lunga analisi per spiegare che la simpatia non è in grado di rendere conto della distinzione che facciamo tra virtù e vizio. “I sentimenti simpatici di uno spettatore imparziale” Nella “teoria dei sentimenti morali” Adam Smith presenta una concezione della simpatia alternativa a quella di Hume. Infatti, a Smith non interessa la simpatia come contagio emozionale, ma anzi la identifica come una specie di emozione che si prova quando si concorda con le emozioni e passioni altrui. Provare simpatia per qualcuno significa provare piacere su nel condividere emotivamente la risposta che l'altro dà alla situazione. In Smith, approvare moralmente una condotta significa simpatizzare con essa. (polemica con Hume sul piacere, pag. 53- 54) Per Smith la simpatia si presenta come uno stato complesso e articolato: vi è un primo stadio che è la capacità di ricostruire la passione e condotta dell'altro, o spiacevole se comporta sofferenza o piacevole se provoca gioia; un secondo stadio dato dall'approvazione o disapprovazione che si dà della condotta altrui; infine, uno stadio in cui si troverà un piacere simpatetico, se le nostre approvazioni concordano e un dispiacere se discordano. Considerando la simpatia come approvazione, Smith cattura una nozione più determinata di quella generica analizzata da Hume, ma molto più aperta per ciò che riguarda il ruolo che gioca in essa l'immaginazione. La simpatia come approvazione morale in Smith si allarga ad includere in ogni relazione simpatetica l'intervento di uno spettatore immaginario capace di far valere le esigenze di una più completa ricerca delle informazioni rilevanti. (rif. pag. 56-58) “Una pietà o compassione per l'umanità” Concezione diversa la possiamo trovare in Rousseau, il quale si riferisce alla simpatia col ter
Monday, March 7, 2022
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