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Thursday, March 10, 2022

GRICE E JULIA: IMPLICATURA CALABRESE

 VINCENZO JULIA Questoegregiogiovane,sucuifondiamo,abuondritto,non pic cola speranza, per le diverse prove del suo nobile ingegno fin'ora dateci, coltiva con forte, inteso amore le filosofiche discipline,tutto solo rannicchiato in piccol paesuccio delle Calabrie, Acri. Egli, da quello n'è sembrato, predilige la filosofia di quel sommo Torinese filosofo, che col suo Primato Civile e Mormale D'Italia fanatizzò tutti isuoi connazionali per la dupla autonomia del loroPaese,Libertà ed Indipendenza;econl'Introduzioneallostudio dellaFilosofia, la Pro tologicaed altre opere speculative ispirò nei cultori di questa no bilissima scienza l'amore delle nazionali dottrine. Vincenzo Julia a dunque è un giobertiano , un ontologo , e per lui quindi sta che l'Ente, il Primo Essere, Colui che dà l'essere a tutte cose, non però spezzandosi, non diffondendosi, nè emanandole dal suo seno, c o m e ilragnoilragnatelo;ma liberamente creandole;per luidico sta, che l'Ente, l'Assolutoreale, non astratto,quale il pose,il procla mò Giorgio Hegel, è il Primo Filosofico, cioè a dire è non solo il Primo Essere o Primo Ontologico ; ma anche la Prima Idea o Pria mo Psicologico. Sicchè non solo anno le cose tutte da Dio l'essere loro, ma anche la loro intelligibilità. Verità già insegnatadal fon datore dell'Accademia , il divino Platone , il quale disse che l'Idea di Dio è pelmondo intelligibile quello che il sole è pel mondo visibi le,e che l'essere assoluto dà alle menti nostre l'esistenza e spande su loro e sugli obbietti della scienza illume della verità« detí v 8.& Tlothuns oùoxv xai adnocías» come il sole, che non solamente rende vi sibili le cose , m a dona loro eziandio il nascimento , l'accrescimento e la maturita « τον ήλιον τοϊς ορωμένοις ου μόνον , οίμαι τήν του οράσθαι δυναμιν παρέχειν φήσεις , αλλά και την γένεσιν αυτών όντα ». Quindi pel'Julia sta quel metodo detto deduttivo,osillogistico, che dai principii va alle conseguenze,ma noncome pretendeva ilfondatoredelPeripato,ilqua le facea il sillogismo posteriore all'induzione, ed il cui scopo non c o n sisteva in altro che in applicare i principii alle cose particolari a meglio rifermarle. Il Julia ha capito bene , che l'induzione non può darci punto tanto iprincipii proprii a ciascuna scienza, quanto iprincipii co muni ed assolutamente universali.I principii sono ontologici edori ginalmente presenti alla intelligenza, secondo diceva ildivino Pla tone,e nongià puramente logicied astratti,secondo diceva Aristo tile, che livoleva prodotti la merce dell'intelligenza con gli elementi fornitici della sensazione. Nè debbe dirsi che il Julia neghi l'indu zione : ei l'ammette, e nel senso di venir essa provocata, sostenuta e guidata in noi dal lume di certe idee generali sempre presenti al l'anima nostra,essendoun impossibile elevarsi da qualche fatto in dividuale e variabile all'idea della legge generale e permanente, sen za averci di già nella mente, almeno in una maniera vaga e con    fusa, l'idea di ordine, di generalità e di stabilità. Laonde dice La foret nella sua Storia dellaFilosofia Antica,in parlando di Aristo tile « Comment s'élever de la perception de faet contingents et relatif à l'idée de principes nécessaires et absolus, si le necessaire et l'abso lu sont entieremant étrangers à l'intelligence? ». Dunque pel Julia , come per ogni giobertiano, si deve partire di Dio per costruire la scienza filosofica « ossia dalla idea somma ed improdotta , perché è quel principio supremo che illumina e rende conoscibili gli altri principiimeno generali e senza di cui non potrebbe aversi quella sintesiobbiettiva,cheargomentadinecessitànelsuomoto organico la gerarchia dei principii scientifici ; e deve radicarsi in un prin cipio assoluto,supremo,universale,immutabile, ilquale, reggendo colla sua virtù ogni singolar passo del procedimento razionale, ac corda ed unifica tutti imomenti del discorso ideale, e tutta insieme 1.umana enciclopedia. Laonde diceva saviamente nel suo dotto di scorso intorno alPanteismo il Prof. Enciro Attanasio, direttore del Periodico La Carità diNapoli« Sintesi senza gerarchia di priucipii io non intendo nell'ordine dell'idee, come non vedo nell'ordine u mano sociale e nell'ordine fisico di natura. E ingradamento di ge rarchie che ponga in atto una sintesi universale torna impossibile a concepire pur col pensiero senza un principio supremo, essenzial mente uno ed immutabile, che sia il centro immoto che governi i moti del multiplo e del diverso e tragga a sè ed accordi il multi ploedildiverso».Laonde,lasciandochel'induzionenon condu ca ai principii , a ciò che è universale , sia che dessa fosse posi tivistao come la intende ilPositivismo moderno, siache fosse anche nel senso di Aristotile, ci facciamo a lodare il Julia per avere ei scelto quel sistema, che parte dall'idea dell'Assoluto reale per co struirela scienza,non sipotendo,pertanteetanteragionidettee ridette,porsi per primo conoscibileciò che non è prima cosa; per chè sarebbe, seguendo questa via, un turbare l'armonia della scien za filosofica; giusta che vien fatto dai psicologi, i quali partono dal contingente, ed oșano spiegare l'assioma degli assiomi, la verità pri ma con la verità seconda, e separare l'ordine di esistenza da quel lodiconoscenza, ilprimopsicologicodalprimoontologico,dando que stoperprimofilosofico.Diquinonpotremmo essererimproveratiche atorto,sedicessimo,che iseguacidelpsicologismo diAristotile,(non però di quelle di S. Tommaso ch'è ben altro, siccome dimostrammo in un'articolo riguardante questo S. Dottore, già publicato nell'Ate neo di Torino ) siam lontani da una vera scienza; perché, come dicem mo di sopra, la scienza è con la sintesi, e la sintesi co'principii,e la gerarchia dei principii scienziali nel principio sommo, Dio, radica ta.Siechèscienzasull'analesiè scienzaeffimera,èscienzadinome, essendo disgregazione, e tale è la filosofia di Aristotile,siccome è conto da quei due principii ammessi da lui « Nihilest in intellectu,quod prius non fuerit in sensu » e che l'anima nostra si rassomiglia ed una tavolarasa« Δείδ'ούτωςώσπερενγραμματειωώμηθένυπάρχειεντελεχεία γεγραμένον.  82 È quantunque fosse vero,che Aristotile ammettesse l'intelletto at tivo profondamente distinto dalla sensibilità, essendo quello che opera   83 $¢%su ciò che ci vien porto dalla sensazione, per tirarne od indurne avec lemonde intelligible;sun intervention n'apportedonerien de now eri veau à ce qui est déposé dans l'àme par suite de la perception des 0C sens, il nepeut qu'exercer son activité et travaillier sur ce qui est racu dans l'intellect paseif. L'intellect actif d'Aristote nous semble jouer , redans la formation de la connaessance,un rôle exactement samblable à 1021"celui que joue la reflexion de Locke; ni l'un ni l'autre n'ajoutent ta rien à l'objet fourni par la sensation, toute leur action seborné à éla: )doaborer cet objet» Dunque nonpuò farsi ammeno di ammettere col ret.Julia e la scuola giobertiana l'apprensione diretta ed immediata , din cioè l'intuito dell'Assoluto, e ritenere essere questi la prima idea, la l'oprimaconoscenza,che,perla viadiun primo guardare,vieneal. into:l'intelletto umano nello stato d'intenebramento, che la riflessione di in poi, la quale èun secondo intuito od un ripiegamento dello spirito e sopra il primo intuito, chiarifica e fissa, e non già che la si acqui isti e conosca in forza del raziocinio, passandosi dalla cognizione a iilistratta, ottenuta per la via dell'induzione, a quella concreta del V e on& ro Assoluto, avendo ben dimosorato altrove, che i psicologi si tro fost vino in grande errore, credendo ed insegnando, che Dio siccome ve fosesritàassiomatica,essendouniversale,necersariaed immutabile,debba 18 essere astratta,e che vi bisogna di forza indispensabilmente il ra ley ziocinio per ascendere, mediante essa verità astratta, al vero primo buik ed assoluto, mentre, siccome facemmo notare in proposito del P. M i lone Insomma,senzamenarla piùinlungo,dellainsignescuola on anda tologica è il Julia, siccome l'ha mostrato co'suoi vari scritti di ar veratgomento filosoficoeconquello, veramentestupendo,Discorsointorno allavitaedalleoperediFernandoBalsano,incui,prendendoa consi ost: d e r a r e q u e s t o d i s g r a z i a t o d o t t o C a l a b r e s e , d i v e n u t o v i t t i m a d e l p u g n a ledi un assino, e,considerandolo non solo quale oratore egregio ed acutocritico,ma anche qualeillustre cultore dellescienzefilosofi cinc c h e , e f o r t e a m a t o r e d e l s i s t e m a o n t o l o g i c o , p a l e s a a c h i a r e n o t e i s u o i O. * p e n s a m e n t i i n f a t t o d i f i l o s o f i a , c h e s o n o i n d u b i t a t a m e n t e q u e l l i d e l P l a diotonismo, cristianizzato da S.Agostino,ammirato da S.Tommaso e på Dante, divulgato neitempi modernidalGioberti, ed abbracciatodalla th, maggior parte de'pensatori nostrani. Questo libro del Julia , che ci avemmo in dono da lui medesi i mo , palesa ad evidenza non solo la scuola filosofica cui appartie ne; non solo la lucentezza delle idee , ond'è corredata sua mente ; e nonsolol'affettoperlapatriagrandezzaquantoapolitica,governo e civile,scienze,lettereedarti;ma dàancheprovadellaperiziache l'universale ed elevarci sino alla concezione dei principii; pure non to bisogna dimenticarci che nella teoria dello Stagirita è desso affatto & vuoto, senza alcun rapporto diretto col mondo intelligibile,da potersi pelo d i r e c h e n e l l a c o n o s c e n z a e s e r c i t i l ' u f f i c i o n è p i ù n è m e n o d e l l a r i ostruflessionediLocke.Edice bene ilLaforet «Danz latheorieduSta ta, girite l'intellect actif est tout a fait vide et n'a nul rapport direct «Profilo Bibliografico pubb. nella Rivista Itoliana di Palerino ela:Anno IV,N. 11,nonci ha cosa più chiara, che essa verità assio -artormatica primitiva è obbiettiva in sommo grado,appunto per le sue veritacaratteristiche di universalità, necessità ed iminutabilità. COSS me adal tile. // ne    84 ha ei nell'idioma nazionale. Sicchè è a rallegrarci con lui dei buoni studi,dell'amoredellenazionalidottrine dell'eccellenzadelsiste ma che ha adottatonelle scienze speculative,anteponendo (fra idue sistemi che veramente possono dirsi i più perfetti, essendo ambo sin tesisti, cioè a dire razionalo-empirici od empirico-razionali ) l'onto logismo alpsicologismo,e,fuggendo, quelloche èpiù, gli eccessi del razionalismo e dell'empirismo,e quei tali sistemi erronei, idea lismo epositivismo,pei qualidelira lagioventù moderna,da cui cam minandosidiquestopasso,noncipossiamoattendere,senon un ar veniresventurato. ProsegvailgiovaneJuliaisuoistudii filosofici, e ci offra lavori speculativi di maggior lena, per poterlo vie meglio ammirarlo, e rallegrarcene con lui.

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