CAP. I. Causb empiriche: e cause mbtaempirichb. § !• Oggetto di questo Saggio. . . 2. La caasa nel senso scientifico . 3. Distinzione tra la causa nel senso meta- fisico (causa efficiente) e la causa nel senso scientifico 11-15 4. 1 filosofi hanno ammesso generalmente que- sta distinzione 15-24 5. Impossibilità di provare la dottrina di Comte sulle cause efficienti 25-32 6. Oggetto della 1* parte di questo Saggio. 32-40 CAP. II. L*ANTROPOMORFISMO. Art. 1. La Filosofia teologica. § 1. La filosofia teologica nel periodo prescien- tifico 41-51 2. Funzioni della divinità come principio esplicativo dei fenomeni — La divinità come principio motore .... 51-71 3. La divinità come principio di una spiega- zione teleologica dei fenomeni. . . 71-102 4. Le prove dell'esistenza della divinità . 102-129 ■'■■M ..-m > m HB. .>\^ .?^' Pag. > '- ■ .•;, '^': 1-9 " -'■>^ 9-11 : , - i-i Digitized by Google — 758 - § 5. I concetti della teologia trascendentale ^^ Immutabilità ed extra-temporalità di Dio-- Pag' ' Dio come l'Infinito o l'Assoluto . . 1^9^ f€3 6. Il dualismo e il panteismo nella filosofìa antica e nella moderna . . ' . ' . 1^3^201 7. Il valore delle prove dell'esistenza della divinità dipende da quello del concetto di causa efficiente . . . . . 201-232 Art. 2. L'animismo come spiegazione dei fenomeni biologici. § 8. Osservazioni generali suU'animismo come ipotesi biologica 85-86 9. La spiegazione animista dei fenomeni bio- logici 87-102 10. Estensione del dominio della coscienza in conseguenza dei principii dell'animismo. 102-106 11. Spiegazione intellettualista dell'istinto . 106-111 Art. 3. L'ilozoismo. § 12. Osservazioni generali sull'ilozoismo . 111-119 13. L' ilozoismo nella filosofia antica e mo- derna 119-128 14. L'ilozoismo nella filosofia contemporanea 128-143 « Art. 4. 11 panpsichismo. § 15. Osservazioni generali sul panpsichismo . 144-14^ 16. La monadologia di Leibnitz . . . 146-181 17. I panpsichìsti moderni .... 181-197 Art. 5. L'idealismo. § 18. Osservazioni generali sull'idealismo. . 197-199 Digitized by Google - 759 — Pag. § la. L'idealiijino di Kant 200-213 ,2(L L'idealismo assoluto, dei successori di Kant 214-219- Abt. 6. Il coneetto di eansalità deirantropiomorfismo. .§ 21. leoda volizionale della causazione e teorie affini 220-235 22. Osservazioni su queste teorie . . . 235-250' capì III. La filosofia meccanica o impulsionista. § 1. Della filoso fia meccanica o impulsionista in generale 251-259' 2. Il principio , su cui è fondata la filosofia meccanica, in Cartesio e i cartesiani, in Hobbes, in Spinoza, in Newton . . 260-264 3. nei primi newtoniani, in Locke, in Leib- nitz, in Clarke 264-273 4. in Huygens, Bernouilli, Eulero, d' Alem- bert, Hume, Reid, Dugald-Stewart , Ha- milton, Galluppi, Rosmiui, Cuvier . . 273-280- 5. nei fisici e filosofi contemporanei . . 280-289 6. La proposizione che V azione a distanza è inconcepibile, assurda e contraddittoria 289-304 CAP. IV. Origine e sviluppo dell'idea di causa bf- , ficiente. § 1. Le causazioni più familiari ci sembrano spiegarsi da se stesse e potere spiegare tutte le altre 305-312: 2. Proposizioni di filosofi che hanno ricono- Digitized by Google scinto questo fenomeno psicolo^co \(di ^ Bacone , Stuart-Mill , Bain , GiiffopA , Pag. Stallo) - ,.^312^328 § 3. L' idea di causa efficiente deriva, dall' «et sperienza delle causazioni più famlliani '32^335 4. Le causazioni più familiari non sembrano, misteriose che nella riflessione scientifica 336-841 5. Perchè 1' azione volontaria diventa mi- - steriosa . 341-348 6. Perchè diventa misteriosa, in generale, l'azione mutua tra lo spirito e il corpo . 348-352 7. Perchè diventa misteriosa 1' attività inte- riore dello spirito 35^357 8. Perchè diventano misteriose IMnipulsione e le altre azioni fisiche più familiari — Conclusione sulle ragioni per cui le cau- sazioni più familiari perdono la loro in- telligibilità 357-362 9. La tendenza naturale a spiegare l3 se- quenze non familiari riconducendole alle familiari, e quindi il principio di causa- lità efficiente nella sua forma primitiva e spontanea , non possono avere alcun valore obbiettivo 362-370 10. Forma secondaria del principio di cau- salità efficiente — Il principio di causa*- , lità efficiente è un'induzione incosciente dalle causazioni più familiari . . . 370-382 11. Origine comune e differenziazione prò- • gressiva dei concetti fisico e metafisico i' deWsL causalità . . . . . . 882-390 CAP. V. La dottrina dbll'inconoscibilb b l'idea di CAUSA EFFICIENTE.- § 1. La dottrina dell' inconoscibile come ap- Digitized by Google - m -^ pliéàzìone del principio di causalità effi- Vn^. .•_./! eiente 'tiella sua forma secondaria . . J?ni-39S §'-'2klLa proposizione che non conosciamo l'es- senzal disile cose 1^93-395^ • i 3.1:11 fondamento principale della teoria del - l'ÌDCon<6scibìl'e è il principio di causalità '•■" efficiènte . ii95-4(K> 4. Questo fóndamente non può pretendere ad alcun calore obbiettivo .... 400-407 5. Ciò è provato più chiaramente dalTesame ' dell'inferenza incosciente di cui è la con- clusione 407-411 6. Schiarimenti al paragrafo precedente . 411-414 7. Noi conosciamo o possiamo conoscere l'essenza delle cose e il modo essenziale della produzione dei fenomeni . . . 414-417 8. La Forza nel senso metafisico . . . 438-427 GAP. VI. La fij.osofia apriorista. § 1, Lo sforzo di ricostruire la realtà a priori è una delle tendenze più generali della speculazione metafisica . . . . 429-434 2. La filo&ofìa apriorista è sovratutto un'ap- plicazione del principio di causalità effi- ciente 434-442 3*. La filosofìa apriorista in Cartesio . . 442-469 4. in Malebranche 4(ìy-4T5 5. in Spinoza 475-478 » 6. -in Leibnitz 478-487 7. in Locke 487-511 8. in Condillac. . . . . . . 511-515 9. in d'Alembert ...... 516-517 10. in Hume 517-535 Digitized by Google 1 — 762 ~ Pag. § 11. in Kant 535-537 12. in Fichte, Schelling, Hegel . . . 537-540 13. in Reid , Ehigald-Stewart , Galluppi , Ro- smini, Gioberti, Mamiani .... 541-546 14. in Taine e Spencer e in Hartmann . . 546-554 15. Le pretese dimostrazioni dei principii della meccanica . 555-559 Appendice al cap. vi. § 1. La filosofia apriorista al di fuori della ri- cerca della causa efficiente . . . 561-564 2. Dottrine della filosofia apriorista sulla essenza e la definizione . . . 564-569 3. Dottrine di Aristotile e di Platone in par- ticolare 570-582 4. Dottrine analoghe e particolarmente quella di Cuvier della correlazione organica . 582-586 5. Spiegazioni della filosofia apriorista della costituzione del cosmos (e particolarmente quelle di Platone e di Aristotile) . . 586-589 6. L'argomento ontologico come applicazione della spiegazione apriorista . . . 589-599
CAP. VII.-IL REALISMO DIALETTICO 1. Perchè si realizzano le astrazioni ? Spiega- zioni correnti e precisasione della qaistione. pag. i -27 2. Il realismo, in quanto è una spiegazione del mondo (realismo dialettico), ha Io scopo di identificare il rapporto logico tra il principio e la conseguenza al' rapporto ontologico tra la causa efficiente e V effetto— Origine del realismo degti scolantici ... » 27-54 6. Il sistema di Hegel .... » 54-76 Il «ifttema di Taine 4. Realismo (realizzazione dei concetti) del Taine » 76-1 iO 5. Il suo metodo dialettico (cioè di dedurre i concetti realizzati) .... » 110-122 6. L'idea fondamentale di questo sistema è Ti- dentificazione del rapporto tra il principio e la conseguenza a quello tra la causa ef- ficiente e Teffetto 122-138 11 sistema di Piatene 7. Cenni generali sulla filosofia di Platone. » i 38-146 8. Apriorismo di Platone. . . . . » i46-i49 9. Suo metodo puramente deduttivo , » 149-151 - 346 — Digitized by Googk § 10. Importanza capitale attribuita al metodo; uni- versalità della filosofia e sua sìstemftticìtà. pag. 151-15G 11. Affinità del metodo dialettico col metodo matematico » 156-159 12. Caratteri prepri del metodo dialettico, per cui differisce dal matematico . . » 159-179 13. Tutte le altre Idee si deducono da quella del Bene » 179-187 14. L'Idea del Bene non è solo il principio lo- gicOy ma anche il principio ontologico (la causa produttrice) delle altreldee, enonne è il principio ontologico che in quanto ne è il principio logico ..... » 188-196 15. La deduzione progressiva delle Idee le une dalle altre é una derivazione reale delle Idee che si deducono da quelle da cui sf deducono. » 196-203 16. L'Idea del Bene è la più generale di tutte. Contenuto di quest'Idea ... » 203-223 17. Metodo di divisione e gerarchia delle Idee. » 228-236 18. Teoria della definizione ... > 237-245 19. La dieresi è una deduzione in cui V Idea divisa funge da principio, e le Idee in cui si divide da conseguenza ... > 245-263 20. Come la dieresi è una deduzione, e come si trovino in essa 1 caratteri distintivi del metodo dialettico dì cui al § 12. . » 264-387 21. Il metodo indiretto del Parmenide— É con questo metodo che deve dimostrarsi il primo principio (cioè l'Idea del Bene) . . » 287-313 22. Un'Idea generale non è solo il principio logicoj ma anche ontologico (la causa), clelle Idee più particolari in cui si divide . » 313-339 Digitized by Googk § 23. 28 L'obbiettivazione dei concetti e il metodo dialettico hanno per Iacopo Tidentiflcazione del rapporto tra il princìpio e la conseguenza a quello tra la causa efficiente e Teffctto. pag. 340-360 n «iftiema 41 Spinosa 24. 25. 26 Idea generale della filosofia di Spinoza—B concetto del parallelismo psico-fisico e suoi sviluppi Metodo puramentededuttivo— Identità dello sviluppo logico e dello sviluppo ontologico Le cose considerale sua specie aetemitatis 27. L* essere, secondo Spinoza, è una serie di astrazioni realizzate che derivano logica- mente e ontologicamente le une dalle altre, in modo che il rapporto tra il principio e la conseguenza é identico con quello tra la causa (efficiente) e Tefi'etto. Difi'erenze e omologia fra tutti questi siste- mi—Come il realismo dialettico deriva dalla tendenza naturale del nostro spìrito da cui derivano tutti gli altri concetti metafisici. •4 ■•I a ^"*^>>- "# 360-370 370-384 384-428 42M56 457-470 APPENDICE ALLA PARTE I. GAP. I.-NIHIL ORITUR, NIHIL INTERIT' § 1. Tendenzanaturale a supporre che il reale nella sua essenza é immutabile . pag. I-VI 2.' I fisici greci in generale -Dottrine di Empedocle e di Anassagora . . » VI-XVI 3. Il sistema degli atomisti ...» XVI-XXIV --347 — Digitized by Googk § 4. Dottrine dei fisici che ammettevano una sostanza unica . . pag 5. Dottrina di Eraclito della identità dei contrari > Dottrina degli Eleati . . » Spiegazioni meccaniche dei fisici in generale ..... * Dottrine dei filosofi indiani . » Dottrine di Bnmo e di Telesio. La teoria meccanica (cioè laridnrio- nedi tutti i fenomeni a quelli mecca- rici) nella scienza moderna— Appli- cazione della teoria alla costituzione della materia .... Ancora della teoria meccanica- Ap- plicazione ai f< nomeni psichici. 12. Spiegazione meccanica dei fenomeni della vita Il principio della persistenza delle co- nelle stesse proprietà nell'atomismo metafisico, nei sistemi monisti, nel realismo, nel criticismo . Doitrine di Herbart e del prof. Corleo Dottrina delTidentità della causa e dell'efletto 6. 7. 8. 9. 10. 11. 13 14. 15. XXIV-XXXV xxxvi-xL\'n XLVni-LXI * LXIl-LXXn f> IJJXU-LXXIX » LXXIX-I.XXXV Lxxxvi-crv' CV^XIX ♦ CXIX-CXXXIU CXXXR-CXL CXL-CL CLCLIX GAP. IL- IL CONCETTO DELL'ANIMA § i. L'animismo (sostantificazionedeira- uima) è il prodotto d'una tendenza naturale dello* spirito umano. pag. CLXI-CLXV 2. Le .prove della sostanzialità dell' a- nima. ... > CLXV-CLXVin Digitized by Google 5. 8. Materialiià deir anima Della for- ma primitiva deirÀnìmismo. pag, 4. L'animismo è anch'esso un' ap- plicazione del principio deirim- mutabilità dell'essenza delle cose » Le concezioni moniste si fonda- no su questo principio egual- mente che le dualiste. . > È per esso che deve «piegarsi anche Tanimismo de -l'uomo pri- mitivo » Il concetto dell'immortalità del- l'anima e quello della bua im- materialità sono degli sviluppi naturali della teoria animista. » Il substratum , supposto indi sponsabile j dei fenomeni psi- chici non è che il fantasma del corpo » La terza forma dell 'animismo, cioè la dottrina che la sostanza dello spirito è un fatto psichico permanente che è il sobstratom di tutti gli altri . . . » 8. 9. CLXVni-CLXXIII CLXXIII-CLXXX CLXXX-CLXXXV CLXXXVCXCI CXCI-CXCVIII CXCVIII-CCXII CCXII-CCXXV SUPPLEMENTI SUPPLEMENTO A. DOTTRINA DI ROSMINI SULLA SOSTANZA DELL'ANIMA carte 2-11 SUPPLEMENTO B. IMMANENZA DELLE IDEE PLATONICHE Pavte I. — Prove di qoeat* immanetiixa . I termini designanti le Idee in generale . » 12-13 - 848 — Digitized by Googk II. I termini designanti ciascen'Idea. carte 13-18 III. Il concetto e la conoscenza generale si riferiscono airidea » 18-11 IV. La definizione e la dieresi, che hanno per oggetto le Idee, si riferiscono alle eose considerate d'una maniera generale ed astratta » 21-28 V. L'Idea è Tuniversale, ciò che è lo stei^so in tatti gl'individui del genere . » 28 40 VI. La napouoCa, la (léBe^i^ e le altre espres- sioni del l'inerenza nelle Idee nelle cose » 40-78 VII. Contenenza reciproca tra le Idee gene- riche e le Idee specifiche . . . » 78-89 VIII. Gli elementi delle Idee sono anche gli elementi delle cose » 89-100 IX. Tutto il reale si risolve nelle Idee . » 100-108 X. L'essere non 6 fuori del divenire, ma nel divenire stesso. » 108-121 Parte II. — BlMeuMione degli argomenti contro V ImmanenBa I. La sostanzialità delle Idee ...» 12M24 II. La distinzione fra le Idee e le cose inter- pretata come una separazione . . • 124-133 ni. Le Idee considerate come esemplari a cui le cose non si conformano che appros- simativamente » 133-139 IV. Le allegorie del Fedro e del Timeo . » 139-146 V. La testimonianza d'Aristotile ...» 146-157 SUPPLEMENTO C. IL PITAGORISMO PLATONICO Cenni snlle dottrine del Pitagorici e sul pitagorismo di Platone In generale > i 57-162 Digitized by Googk I. I namert ideali carte 163-167 II. I doe elementi A. La forma e la materia delle Idee . » 167-182 B. La forma e la materia delle cose » 182493 III. Le entlUi matematielie (come intermediarie fra le Idee e le cosej » 193-210 IV. li piiagerifiino nel Timeo e nel Filebo Motivi deireTolnzione di Platone verso il pi- tagorismo » 211-221 A. II pitagorismo nel Tìm^o (Carattere simbolico della cosmogonia del Titneoe&no significato). » 221-242 B. Il pitagorismo nel ^^eòo(il limite e V illimi- tato di questo dialogo) » 242-251 V. Il pitagorismo nel discepoli di Platone Le tre dottrine dei platonici sui numeri carta 251 La dottrina di Xenocrate . . . . carte 251-25o La dottrina di Speusippo » 25«'>-272 SUPPLEMENTO D. DOTTRINE DI PLATONE SULL'ANIMA E LA DIVINITÀ NEL LORO RAPPORTO COL SISTEMA DELLE IDEE I. L'anima e suo rapporto eon le Idee e eoi fenomeni (ranima individuale carte 273-279— ranima cosmica e. £80-293). carte 278-293 II. L'Interpretaslone teistica del siste- ma delle Idee (che le Idee soro i pen- sieri della divinità creatrice) ...» 293-306 III. liOldee e 11 pensiero (Interpretazione di Hegel e del Teichmùller dell'immortalità dell'anima e altre dottrine connesse — Pla- tone non ammette Tidentità dell'essere e del pensiero, e la sua Idea è un* entità puramente obbiettiva) . * . . » 306-335 - 849 - Digitized by Googk Digitized by Googk Digitized by Googk Digitized by Googk Digitized by Googk ^'■'mr J
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