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Tuesday, March 15, 2022

GRICE E GRAZIA: IL PRINCIPIO DI BENEVOLENZA CONVERSAZIONALE

 Classe- Appetito;Volere.Condizionediogni appetito è l'andarsi rinvigorendo con lareiterazione degli atti fino a rendersi dominante su gli altri appe titi. Condizione della volontà è l'andar con l'esercizio acquistando maggior potere su imoti del corpo sog   3.Classe- Moloriprimitividellavolontà:Ten denzaistintivadellenostreforze all'azione;appetito istintivo del piacere nella sua triplice forma , e a v versione al dolore ; amor di sè stesso co'tre carat teri di concentrazione, di reazione, di espansione spontanea. 4.Classe- Oggettidell'amor-propriodiconcen nale,onore esterno. Reazione dell'amor-proprio:Emo sentimento. Espansione spontanea : Benevolenza. Ilbenessereè certamente oggetto dell'amor pro prio;ma nella3.classevadistintodall'amorproprio l'appetitoistintivodelpiacere,e l'avversionealdo l o r e . N o n è p e r c h è a m i a m o n o i s t e s s i, c h e d e s i d e r i a m o il piacere e fuggiamo il dolore. L'amor proprio si pronunzia nel cercare imezzi per procurarci l'uno, e per sottrarci all'altro, fino a contrastare a tale uopo altriappetiti.L'appetito quindi del benessere, una delleesigenzedell'amor proprio,éprecisamentequel principio, in cui lo Stewart ha fatto consistere tutto il nostro amor proprio. Un tale appetito abituale non è  getti al suo comando, come anche su l'attenzione ri. flessiva. Seconda condizione dell'appetito è l'essere accompagnato da piacere , quando è soddisfatto ; e da dolore,quandoessendoistigato nonèsoddisfatto.È questo esclusivamente il piacere e il dolore morale. trazione:Benessere,dignità.perso IL METODO. 123 2.Classe Slatidiversidell'appetito:Desiderio, o contento ; godimento , o afflizione, o rammarico ; speranza,o timore;pentiinento;disperazione. zione benevola di riconoscenza; ri   invero irreducibile. Ammettendosi in un essere dolori epiaceri,eragionee volontà,essoprevedendolecon seguenze delle sue azioni, non mancherà di formarsi u n p i a n o d i c o n d o t t a p e r e v i t a r e il d o l o r e , p e r p r o cacciarsi il piacere; e la repressione di altri appetiti entrerà come mezzo in questo piano. Noi intanto a b biamo notato tra fenomeni irreducibili l'appetito del benessere a sola mira di esibire intero nella 4. classe ildominiodell'amorproprio.E lapresenteosserva zione basta a far riguardare con tutto rigore l'addotto esempio di classificazione. Abbiam già completato il quadro de'fenomeni pri mitivi del pensiero , distinguendolo in tre categorie corrispondenti a'fenomeni, Sensazione, Giudizio, V o lontà ; e tenendo conto delle condizioni loro comuni . Pria di progredire nel nostro divisamento , daremo fine a questo articolo con la seguente generale osser vazione.La semplicità di una classificazione di feno meni primitivi non si dee giudicare su laclassesu prema.Ilnumero de'principjignotièegualealnu mero de'fenomeni distintinellatotalità della classifica zione. Può quindi avvenire,che due classificazioni sieno nel fondo identiche, mentre si offrono sotto aspetti a s saidiversi.Se,peresempio,allaprima classe,che comprende i tre fenomeni , Sensazione, Giudizio, V o lere,sifosseanche ascrittalamemoria,esifossedi stinta nella riproduzione degli atti mentali , e nel ri. conosciinento;non sisarebbe nullacangiatouelnu Inerode'fenomeniirreducibili.Ciò nondimeno un tal cangiamento non sarebbe del tutto indifferente.Nella classificazione da noi preferita i fenomeni della prima  124 PARTE PRIMA,   IL METODO. 125 classe sono i più differenti di natura ; m a ciò che si riproduce nella memoria non perde la sua natura primitiva. Le idee astratte si riproducono nella loro perfettaintegrità.Lesensazioniperdonoestremarnente di vivacità al riprodursi nella immaginazione:niente altrocangianodilorocondizioneprimitiva.E lostesso avviene nella riproduzione delle affezioni morali. La memoriaquindi,presanelsuopiùampio significato, non reca fenomeni di natura differente da que'della sensibilità , dell'intelletto, e della volontà : queste u l time facoltà somministrano materiali fra loro diffe renti , e la memoria è addetta a ritenerli in deposito. Cosi la prima classe ha potuto segnalare laprima di visionedellascienzane'trerami logica,etica,este tica.Non è certamente questo un vantaggio di allo rilievo,ma nonv'eraalcunaragioneperdisprezzarlo.  Si supponga or che invece di esibire in più ordinii fenomeni primitivi, si fossero enumerati in una sola lista , come è costume : sensazione , giudizio , atten zione,immaginazione, reminiscenza,analisi, sintesi, astrazione,generalizzazione...Ilnumero de'feno meni primitivi potrebbe rimanere lostesso, ma senza esservimarcataladipendenza traimedesimi.L'al tendereèproprio dell'intelletto; l'immaginazioneè una legge della sensibilità ; la reminiscenza o ricono scimento è un giudizio ; l'analisi, la sintesi , l'astra zione,lageneralizzazione....appartengono all'in telletto.Una tale dipendenza è una condizione di più nel fenomeno : è propriamente una ulteriore parziale riduzione. Così per altro esempio , se i motori della volontà si enunciassero come segue:Tendenza istintiva delle nostre forze all'azione ; appetito istintivo del   126 PARTE PRIMA, piacere; appetito razionale del benessere; appetito della dignità personale; appetito dell'onore esterno; emozione benevola di riconoscenza; risentimento; be n e v o l e n z a ; si a v r e b b e c o m p l e t o il n u m e r o d e ' m o t o r i primitivi, ma niente apparirebbe della loro dipen denza; l'enunciazione non darebbe ultimata laloro riduzione,non siesprimerebbecompleto,perquanto a noi siscopre,ilsistema della natura pe'fenomeni della volontà

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