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Thursday, September 30, 2021

Grice ed Allievo

  L'intelligenza umana e la parola sono due termini,che mostrano l'uno verso l'altro armonica corrispondenza e vicendevolmente si spiegano e s'illustrano, come lo spirito ed il corpo nell'uomo.Il conoscere ed ilsa pere umano ritrae dalla parola,che lo riveste,una peculiare impronta, che lo distingue dal conoscere proprio degli spiriti puri, e le diverse lingue de'popoli rivelano la loro diversa tempra mentale. L'intelligenza infantilesischindedalsuogerme ingrazia dellaparola,con essa va via via sviluppandosi e progredendo, con essa ha comuni le vicende e le fasi. Infatti la parola torna necessaria all'effettivo pensare, all'effettivo conoscere.Finchèilpensierononsiconcreta nellaparola,edin essa percosìdire nons'incorpora,nès'incarna,èinconsistente,sfuggevole, vago, non per anco formato, ma solo rudimentale ed appena sbozzato. Le percezioni,che si hanno degli oggetti esterni mercè isensi,sono confuse, indistinte, e si dileguano col dileguarsi degli oggetti percepiti. Ben si possono in certo qual modo fissare colle immagini, le quali ri mangono anche nell'assenza degli oggetti materiali, ma le immagini sono pur sempre individuali come gli oggetti, cui si riferiscono, e per di più sfuggevoli e vane.Veri pensieri e vere cognizioni propriamente dette non si hanno se non mercè la parola; e questa torna tanto più neces saria,quanto più le idee da significare sono generali ed astratte,ed ecco ragione per cuiibruti non parlano,siccome quelli,che sono desti tuiti della facoltà di generaleggiare e di astratteggiare. Che se pongasi mente non più alla percezione esteriore, ma alla ragione ed alle fun zioni diverse della riflessione,la necessità dellaparolasichiarisce ancora più evidente a segno che senza di essa tornerebbeimpossibilela forma zione di qualsivoglia specie dell'umano sapere. Se adunque la parola è vincolo necessario, che lega la mente col mondo delle idee e mezzo es (1) Vedi la nota g in fine del volume.  310 $ VI.   Due altre ragioni si aggiungono a confermare vie meglio la necessità di siffatto studio, l'una sociale, pedagogica l'altra. La parola non solo è mezzo alla formazione dei pensieri e delle idee,ma altresìorgano ilpiù acconcio a manifestarle altrui, epperò vincolo necessario, che congiunge l'uomo co'suoi simili in comunanza di vita, condizione potissima della società umana.Gli spiriti umani,perchè ravvolti nell'involucro dell'or ganismo corporeo,non possono rivelarsi l'uno all'altro,nè intendersi,nè mutuamente rispondersi senza qualche mezzo sensibile riposto in qualche atto o movimento del corpo:quale è appunto la parola,la cui potenza ed efficacia sugli animi altrui è meravigliosa. Ancora, essa non solo è una necessità sociale,ma altresì pedagogica,perchè è vincolo essenziale,che unisce in armonia di intendimenti e di voleri l'educatore coll'alunno, il maestro col discepolo, tantochè senza di essa ogni educazione ed istru zione vera ed efficace rimane un vano e sterile desiderio. La parolael'immaginazione,quandovengonoraffrontatel'unacoll'altra, appariscono convenire insieme in ciò, che entrambe importano una dua lità di elementi, sensibile ed intelligibile, insieme accoppiati,e sono p o tenze individualizzatricierappresentative dell'ideasotto forma sensibile; ond'è che tal fiata l'immagine ridesta la parola, tal altra la parola ri sveglia l'immagine, ed amendue rinvengono un punto di comune contatto nel linguaggio metaforico, figurato,immaginoso. Ciò nulla meno evvi tra queste due potenze siffatto divario,che l'immagine essenzialmente sidi spaia dal semplice segno,ed oltre di ciò la parola è un sensibiletolto dall'organismo umano,l'immagine per contro èun sensibile attintodalla natura esterna. Riguardata nella sua nativa essenza la parola può venire definita un sensibile umano significante un intelligibile: umano, dico,perchè riposto in qualche atto o movimento del nostro corporeo organismo, quale il gesto, la voce pronunciata ed udita. Rintracciando la ragione spiegativa dell'essenza della parola noi la rinveniamo nell'essenza stessa dell'uomo. Infatti i due costitutivi della parola, quali sono il segno sensibile e l'e lemento intelligibile, ritrovano la ragione ed il fondamento loro nei due supremi costitutivi dell'essere umano,quali sono l'organismo cor poreo e la mente ; e come all'essenza dell'uomo torna tanto necessario lo spirito, quanto il corpo, così è tanto necessario alla parola il segno quantol'ideasignificata;ondesivederagione,percui aibruti,desti tuiti di mente , fallisce la parola. Inoltre a costituire la parola non basta la dualità degli accennati elementi, ma occorre, che siano contemperati ad unità, essendochè il sensibile debbe essere segno di un intelligibile.  311 senziale alla formazione de' pensieri ed all'acquisto delle conoscenze effettive, appare manifesto, che l'intelligenza umana, ad essere compiu tamente compresa, va altresì studiata nelle sue attinenze colla parola.   Ora quest'unità importa un primato dell'intelligibile sul sensibile, edha la sua ragione nel dominio della mente sull'organismo corporeo, ciò è dire nell'armonia stessa dei due supremi costitutivi dell'uomo.Infattila mente nostra padroneggiando l'organismo, con cui è naturalmente con giunta, essa è che eleva i gesti, la voce, l'udito, il moto delle membra alla virtù di significare le idee ed i sentimenti dell'animo,vincolando questi con quelli;di qui la bella sentenza di Cicerone intorno l'origine dellaparola:Vox principium amenteducens( DenaturaDeorum,lib.2). Nella parola adunque il segno sensibile e l'idea sono due termini inse parabili tanto,quanto sononell'uomo indisgiungibililospiritoedilcorpo. Da siffatto interiore e naturale compenetramento fluiscono alcuni corol larii, che reputo opportuno di accennare. 1° Il pensiero progredisce di pari passo col linguaggio. 2° La lingua corre le medesime sorti e segue le stesse fasi che il pensiero,tantochè la ragion spiegativa delle origini, deiprogressi,delletrasformazioniedel corrompersi diun idiomava rintracciata nello studio delle vicende, a cui soggiace il pensiero di un popolo,cheloparla:dichesiparequantovadano erratinonpochi cultori della filologia tedesca contemporanea,i quali la segregano onni n a m e n t e d a l l o s t u d i o d e l p e n s i e r o u m a n o , d i c u i il l i n g u a g g i o è l ' e s p r e s sione esteriore, togliendole di tal modo il carattere di scienza,non solo, ma trasmutandola in un tessuto di errori.3o Lo stampo e l'indole pe culiare di un idioma arguisce uno stampo o tempra singolare di mente in chi lo adopera;epperò come gli è vero,che la lingua genericamente presa è nota specifica, che distingue l'umano pensare e conoscere da quello di altri esseri intelligenti, così è pur vero,che i differenti idiomi in particolare sono note altresì distintive, che differenziano le une dalle altre le menti umane individue e nazionali. Tuttavia in mezzo a questa tragrande varietà di lingue etnografiche apparisce un fondo comune,su cui tutte sono intessute, e, direi, uno spirito universale, che tutte le informa e le solleva ad una unità superiore,essendochè la mente umana, se si manifesta molteplice e varia nelle molteplici nazioni e nei varii individui,risguardatanellasuaspecifica essenzaèuna edidentica,perchè, governata dalle medesime leggi logicheerivolta all'universalitàdelVero. E quest’unità radicale delle lingue riverberata dall'unità specifica della mente umana arguisce logicamente l'unità originaria e specifica del ge nere umano,come la loro moltiplicità arguisce lavarietà delle razze,in cui esso è distribuito sulla faccia della terra. 4o Consegue ancora dal principio stabilito, che il tradizionalismo, il quale pronuncia,che l'uomo riceve dalla società insieme colla parola anche le idee e la virtù dello i n t e n d i m e n t o , a p p a r i s c e e r r o n e o , s i c c o m e q u e l l o , c h e d i s c o n o s c e il p r i m a t o dell'idea sul segno vocale, e l'ingenita virtù della mente di elevare la voce a dignità di nunzia del pensiero. Se l'uomo impara dalla società  312   il linguaggio, ciò è dovuto alla virtù, che possiede la sua intelligenza, di intenderne il significato. 5° Infine discende quest'altro corollario, che non manca della sua importanza pedagogica. Vera istruzione non è,quandoildiscepoloricevapassivolaparola del maestro,come se questa dia bell'e fatta all'alunno l'idea, la quale invece vuol essere un portato del suo lavoro mentale, e quindi si deve cooperare alla forma zione della parola. Poichè altro è ricevere la parola e meccanicamente ripeterla, altro è farla noi.La parola altrui ha sempre alcunchè di vago, di incerto e di oscuro per chi la riceve, mentre presenta un senso fermo e più o men definito per chi se la forma, come si avvera nella forma zione dei neologismi. Il linguaggio umano trae le sue prime origini da quell'impulso spon taneo della natura, che spinge l'infante a significare mercè delle grida inarticolate i suoi bisogni, i suoi desiderii, le sue sensazioni, e già a b biamo chiarito altrove, come a poco a poco egli ne abbia svolto il suo linguaggioarticolato.Ma legridaprimitive,ondesisvolseillinguaggio articolato e convenzionale, non costituiscono tutto quanto il linguaggio naturale, spontaneo o di azione, il quale abbraccia altresì i gesti,ilm o vimento, la fisionomia ed altri segni ed atteggiamenti esteriori della persona. Ora il gesto può anch'esso svolgersi e perfezionarsi, o come complemento del linguaggio o accompagnando e compiendo illinguaggio articolato, o da sè solo sotto forma di linguaggio mimico, quale lo sce nico dei drammatici e lo educativo dei sordo-muti. Il linguaggio articolato primeggia sul naturale, perchè il suono arti colato o l'organo vocale,accompagnato dall’organo auditivo,è più pie ghevole, più facile, più svariato e perfettibile,più acconcio ad esprimere le idee in tutte le loro articolazioni.Esso può essere o parlato,o scritto. La parola parlata riesce più viva della scritta, più espressiva, più ani mata,ma allasuavoltaquestaèstabileepermanente,quella sfugge vole e mobile.Il linguaggio articolato riveste forme diverse corrispon dentialleformeprogressivedell'intelligenza nellevarie etàdegli individui e dei popoli. Quindi si distingue un linguaggio proprio dell'intuizione e del sentimento,un altro della riflessioneedella coscienza,un altrodella scienza e dell'arte. Il linguaggio dei popoli e degli individui fanciulli è povero, sintetico, metaforico e figurato; quello dei popoli e degli indi vidui adulti è più o meno concettoso,la grammatica ne èfissa,la prosa misurata ; quello dei popoli colti e dei pensatori è dotto,analitico e sin tetico ad un tempo.

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