Monday, July 27, 2020
Grice e Cacciari
Massimo Cacciari (Venezia, 5 giugno 1944) è un filosofo, politico, accademico e opinionista italiano, ex sindaco di Venezia. Indice 1 Biografia 1.1 Studi e inizi 1.2 Carriera accademica 1.3 Carriera politica 1.3.1 In Potere Operaio e nel PCI 1.3.2 Sindaco di Venezia (1993-2000) 1.3.3 Europarlamentare e consigliere regionale veneto 1.3.4 Sindaco di Venezia (2005-2010) 2 Pensiero 3 Citazioni 4 Opere 5 Onorificenze 6 Premi e riconoscimenti 7 Note 8 Bibliografia 9 Altri progetti 10 Collegamenti esterni Biografia Studi e inizi Di ascendenze emiliane per via paterna (il nonno Gino Cacciari, di Medicina, si era trasferito a Venezia per dirigere i cantieri navali della città), è figlio di Pietro, pediatra, e di una casalinga proveniente da una famiglia di artisti[2][3][4]. Dopo aver frequentato il Ginnasio Liceo Marco Polo di Venezia, si è laureato in Filosofia nel 1967 all'Università degli Studi di Padova, con una tesi sulla Critica del Giudizio di Immanuel Kant, con relatore Dino Formaggio. Ancora studente, fu collaboratore dei professori Carlo Diano, Sergio Bettini e Giuseppe Mazzariol[4]. Carriera accademica Nel 1980 diviene professore associato di Estetica presso l'Istituto di Architettura di Venezia, dove nel 1985 diventa professore ordinario[5]. Nel 2002 fonda la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele[6] a Cesano Maderno, di cui è preside fino al 2005. È tra i fondatori di alcune riviste di filosofia politica, che hanno segnato il dibattito dagli anni sessanta agli anni ottanta, tra cui Angelus Novus, Contropiano, il Centauro, Laboratorio politico. Al centro della sua riflessione filosofica si colloca la crisi della razionalità moderna, che si è rivelata incapace di cogliere il senso ultimo del reale, abbandonando la ricerca dei fondamenti del conoscere. La sua visione muove dal concetto di "pensiero negativo", ravvisato nelle filosofie di Friedrich Nietzsche, di Martin Heidegger e di Ludwig Wittgenstein, per risalire ai suoi presupposti in alcuni aspetti della tradizione religiosa e del pensiero filosofico occidentali.[7] Ha pubblicato numerose opere e saggi, tra i quali meritano una particolare attenzione: Krisis (del 1976); Pensiero negativo e razionalizzazione; (1977), Dallo Steinhof (1980), Icone della legge (1985), L'angelo necessario (1986)[8], Dell'inizio (1990), Della cosa ultima (2004) vincitore del Premio Cimitile. Hamletica, Adelphi, Milano, 2009 è il suo lavoro più recente. I volumi Icone della legge e L'angelo necessario presentano, inoltre, alcune pagine dedicate alla filosofia dell'icona e agli esiti del pensiero del mistico russo Pavel Aleksandrovič Florenskij. Tra i numerosi riconoscimenti sono da ricordare la laurea honoris causa in Architettura conferita dall'Università degli Studi di Genova nel 2003, la laurea honoris causa in Scienze politiche conferita dall'Università di Bucarest nel 2007 e la laurea honoris causa in "filologia, letteratura e tradizione classica" conferita dall'Università di Bologna nel 2014. Attualmente è Presidente della fondazione Gianni Pellicani [9] e insegna Pensare filosofico e metafisica presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è stato anche prorettore vicario[10]. Suo fratello Paolo è stato deputato di Rifondazione Comunista tra il 2006 e il 2008. Carriera politica In Potere Operaio e nel PCI Da giovane fu un politico militante e occupò con gli operai della Montedison la stazione di Mestre.[2] Collaborò negli anni sessanta alla rivista mensile Classe operaia e, dopo contrasti interni tra Mario Tronti, Alberto Asor Rosa e Toni Negri (il quale fu un incontro essenziale per la sua formazione), diresse insieme ad Asor Rosa la rivista, definita di "materiali marxisti", Contropiano con la quale si tentò la riunificazione del gruppo. Ma il tentativo fallì e il gruppo veneto trasformò la rivista nel giornale Potere Operaio "Giornale politico dagli operai di Porto Marghera" a cui Cacciari, deluso, non aderì.[11] In seguito entrò nel Partito Comunista Italiano[2], ricoprendo cariche apparentemente lontane dai suoi interessi filosofici: responsabile della Commissione Industria del PCI Veneto negli anni settanta, fu poi eletto alla Camera dei deputati dal 1976 al 1983, e fu membro della Commissione Industria della Camera. Sindaco di Venezia (1993-2000) Fu sindaco di Venezia dal 1993 al 2000 schierato tra i principali sostenitori de I Democratici di Romano Prodi tanto che si parlò di lui come un probabile leader dell'Ulivo. Fin dall'inizio della sua attività politica vide nel federalismo una tradizione da recuperare per i progressisti italiani laddove buona parte dei dirigenti della sinistra vedevano in questa attenzione agli ideali federalisti un freno al consenso elettorale del centro-sud. In preparazione delle elezioni regionali del 2000, era convinto che per vincere in una regione tradizionalmente moderata, la sinistra avrebbe dovuto agganciare una parte dell'elettorato in fuga dalla ex DC e per questo scopo tentò di "aprire" ad un'alleanza con la Lega Nord (poi disapprovata dal centro-sinistra italiano), e mosse in questa direzione politica alcuni significativi passi, ma non riuscì a convincere fino in fondo l'elettorato autonomista[12][13]. Nel 1997 fu sua la volontà di realizzare il progetto per edificare il ponte di Calatrava, il quale ha portato continue polemiche con la Corte dei conti nel corso degli anni[14]. Europarlamentare e consigliere regionale veneto Alle europee del 1999 si candida con la lista de I Democratici risultando eletto in due circoscrizioni: lui ha optato per quella nord-occidentale. La sua sconfitta alle Regionali del 2000, quando fu candidato per la presidenza della regione Veneto, fece tramontare l'ipotesi che potesse diventare il futuro leader dell'Ulivo. Cacciari ottenne in quella tornata il 38,2% dei voti, uscendo sconfitto dal rappresentante della Casa delle Libertà Giancarlo Galan, che ricevette il 54,9% dei consensi. In quella tornata elettorale Cacciari ottenne un seggio da consigliere regionale: per questo si dimise, per incompatibilità, da europarlamentare. Sindaco di Venezia (2005-2010) Nel 2005 annunciò l'intenzione di ricandidarsi per la seconda volta a sindaco di Venezia. I partiti di sinistra dell'Ulivo, avevano però, già raggiunto l'accordo per la candidatura unitaria del magistrato Felice Casson, ma Cacciari dichiarò di non voler rinunciare alla propria candidatura, anche a costo di spaccare l'unità della coalizione, come effettivamente avvenne, con Cacciari sostenuto da UDEUR Popolari e La Margherita e Casson appoggiato da tutti gli altri partiti del centrosinistra. Al primo turno delle votazioni Casson ebbe il 37,7% dei voti, mentre Cacciari si fermò al 23,2%; sfruttando le divisioni presenti in maniera ancora più acuta nel centrodestra a Venezia, furono proprio i due rappresentanti del centro-sinistra ad andare al ballottaggio. A sorpresa Cacciari, seppur sostenuto da liste più deboli, riuscì a far leva sull'elettorato moderato e vinse la sfida con 1 341 voti di vantaggio sul suo competitore (50,5% contro 49,5%). L'inattesa vittoria del politico-filosofo causò malumori all'interno della coalizione (Casson commentò il risultato esclamando: "Ha vinto Cacciari? Allora ha vinto la destra!") e una particolare situazione nel consiglio comunale veneziano: la Margherita, con il 13,4% di voti, ebbe diritto a ben 26 seggi, (mentre i DS, che ottennero il 21,2%, si dovettero accontentare di 6 seggi) e l'UDEUR, nonostante un modesto 1,4%, si accaparrò 2 seggi (a differenza di Rifondazione Comunista che con il 6,8% si aggiudicò un solo seggio). Nel complesso, quindi, la coalizione Cacciari, con il 14,8% dei suffragi, ebbe diritto a 28 seggi, mentre il raggruppamento di Casson, con il 41%, risultò possessore di 9 seggi. Ciò consentì a Cacciari, iscritto alla Margherita, di cui era esponente di punta in Veneto, di poter governare la città con una solida maggioranza consiliare. In occasione delle successive elezioni regionali del 2005, delle elezioni politiche del 2006 e delle amministrative del 2007 Cacciari mise in evidenza quella che egli chiamava la questione settentrionale. Il 2 novembre 2009, anche deluso dall'evoluzione del Partito Democratico, annunciò l'abbandono della politica attiva dopo la conclusione del mandato di sindaco, avvenuta nell'aprile 2010.[15] Abbastanza accesa la politica condotta dalla sua giunta contro gli ambulanti abusivi[16] e molto contestate furono anche le ordinanze che, ai fini del decoro urbano, imponevano il divieto di vendere dei cibi da asporto presso la piazza San Marco, di girare a torso nudo, di sdraiarsi in terra ecc.[17] Nel 2007 inoltre, con la creazione del festival di Roma da parte dell'allora sindaco Walter Veltroni, espresse disappunto nel caso in cui quello di Venezia ne fosse stato oscurato.[18] Non pochi gli attriti con la Lega Nord in vista della sua intenzione di realizzare un campo Sinti, nella zona di Mestre.[19] Celebre poi la campagna che favoriva l'uso dell'acqua pubblica in contrapposizione all'acquisto di quella in bottiglia.[20] A lui si deve il restauro di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana.[21] Il 23 luglio 2010, a Mogliano Veneto, presentò il manifesto politico Verso Nord, un'Italia più vicina, diretto a chi non si riconosceva né nel PD, né nel PdL e voleva una politica per il Nord diversa da quella attuata dalla Lega. Il manifesto si è poi trasfuso in un partito politico chiamato appunto Verso Nord, nato ufficialmente il 12 ottobre 2010.[22][23] Pensiero Massimo Cacciari nel 1976 Nelle sue prime opere (Krisis, 1976, Pensiero negativo e razionalizzazione, 1977) Massimo Cacciari sviluppa la sua riflessione che, prendendo spunto da Friedrich Nietzsche, Ludwig Wittgenstein e Martin Heidegger, conferma «... la fine della razionalità classica e dialettica e l'emergere pieno, costruttivo, rifondativo e non distruttivo [...] del "pensiero negativo".»[24] Dall'analisi della cultura viennese e mitteleuropea, che si forma sullo sfondo dei grandi mutamenti del sistema capitalistico tra l'800 e il '900, Cacciari identifica una società reazionaria incapace di aprirsi alla modernità e improntata al nihilismo, punto d'arrivo del fallimento del pensiero dialettico della scuola hegeliano-marxista. In quest'ambito si origina il pensiero negativo (Negatives Denken) che ad iniziare da Schopenhauer sembra collegarsi all'irrazionalismo ma che in realtà è la conseguenza ultima della tradizione metafisica occidentale che pretendeva di superare ogni contraddizione e la negatività dell'esistenza stessa tramite quella libera volontà, coerentemente negata da Nietzsche e ancora presente invece nell'ascesi schopenhaueriana, come strumento per la liberazione dal dolore di vivere[25]. La crisi della metafisica occidentale è anche dimostrata dalla fiducia nella tecnica, presuntuosa esaltazione di quella ragione che invece rivela il sostanziale fallimento dei valori ultimi che dovrebbero guidare il progresso umano: « ...la tecnica realizza la direzione implicita della metafisica moderna – ma nel realizzarla ne critica e liquida anche l'idea centrale [il fondamento originario]» che era la certezza dei valori. Da qui un'epoca caratterizzata dal nulla dei valori e dalla fine della filosofia ormai rivolta «tutta al passato, a prima della ratio»[26] Con l'avvento del pensiero negativo finalmente ci si libera «da un ideale totalitario del sapere, per cui non si dipende più da un ordine naturale, fisso ed immutabile, di cui la ragione scopre le leggi, ma si interviene creativamente, dando ordine alle cose, in una molteplicità di saperi».[27] Nelle sue ultime opere Cacciari intreccia la riflessione filosofica con quella teologica quasi risalendo ad una tradizione interpretativa platonica. Se ormai la filosofia si è specializzata e frantumata in una serie di campi specifici che cosa vorrà dire "pensare" al suo stesso inizio? Cacciari cerca la risposta in quella tradizione filosofico-teologica che pone il principio, l'"inizio" nella nozione di "Deus-Esse".[28] Fin dal libro primo della sua opera filosofica, Dell’Inizio, Cacciari si colloca su un terreno complementare e diametralmente opposto a quello di Emanuele Severino: se il primo evidenzia la contingenza dell'originato, il secondo enfatizza l'unicità eterna dell'origine. Mentre per Cacciari l’originario è inizio a-logico, che conserva sempre inalterata la possibilità di non essere inizio di qualcosa che altro-da-sé, di negarsi come inizio e che quindi non esista originato alcuno, secondo Severino, invece, l’originario è la struttura logico-necessaria di significati il cui contenuto è tutto ciò che è, tale per cui non è mai potuto esistere, non è mai esistito e non potrà mai esistere alcun ente non originato da quell'unica totalità iniziale. Secondo Severino, la veracità di Dio e del Destino prevale sulla Sua onnipotenza, nel senso che è inevitabile e scontata in partenza la vittoria sul nemico, mentre è impossibile che Egli fugga davanti ad esso, finendo con il cadere nel nulla, il proprio contrario.[29] Citazioni «Caro C., non possiamo proseguire la nostra via che attraverso lo straniero che ospitiamo - e che chiamiamo 'nostro' Io. Questo è il vero volto dell'altro, del prossimo ineludibile, appiccicato a noi come un incubo! Hospes / hostis, necessariamente. 'Assicurarcelo' è impossibile.» (Massimo Cacciari, Della cosa ultima, Adelphi, Mi, 2004, pag. 135) «Pietà afferra il poeta — pericolosissima pietà, sul limite estremo della misericordia inordinata.» (Massimo Cacciari, "Della cosa ultima", Adelphi, Mi, 2004, pag. 251) Opere Introduzione di Massimo Cacciari a Georg Simmel, Saggi di estetica, Padova, 1970 Qualificazione e composizione di classe, in Contropiano n. 2, 1970 Ciclo chimico e lotte operaie, con S. Potenza, in Contropiano, n. 2, 1971 Dopo l'autunno caldo: ristrutturazione e analisi di classe, Marsilio, Padova, 1973 Pensiero negativo e razionalizzazione. Problemi e funzione della critica del sistema dialettico, 1973 Metropolis, Roma, Officina, 1973 Piano economico e composizione di classe, Feltrinelli, 1975 Lavoro, valorizzazione, cervello sociale, in Aut Aut, n. 145-146, Milano, 1975 Note intorno a «sull'uso capitalistico delle macchine» di Raniero Panzieri, in Aut Aut, n. 149-150, Milano, settembre - dicembre 1975 Oikos. Da Loos a Wittgenstein, con Francesco Amendolagine, Roma, 1975 Krisis, Saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein, Feltrinelli, 1976 (ottava edizione nel 1983) Pensiero negativo e razionalizzazione, Marsilio, Venezia, 1977 Il dispositivo Foucault, Venezia, Cluva, 1977 Dialettica e critica del politico. Saggio su Hegel, Feltrinelli, 1978 Walter Rathenau e il suo a mbiente, De Donato, 1979 Crucialità del tempo: saggi sulla concezione nietzscheana del tempo, et al, Liguori, 1980 Dallo Steinhof, Adelphi, 1980 (nuova edizione 2005) Adolf Loos e il suo angelo, Electa, 1981 Feuerbach contro Agostino d'Ippona, Adelphi, 1982 Il potere: saggi di filosofia sociale e politica, con G. Penzo, Roma, Città Nuova, 1985 Icone della legge, Adelphi, Milano, 1985 (nuova edizione 2002) Zeit ohne Kronos, Ritter Verlag, Klagenfurt, 1986 L'Angelo necessario, Adelphi, Milano, 1986 (nuova edizione 1992) Drama y duelo, Tecnos, Madrid, 1989 Le forme del fare, con Massimo Donà e Romano Gasparotti, Liguori, 1989 Dell'Inizio, Adelphi, 1990 (nuova edizione nel 2001) Dran, Méridiens de la décision dans la pensée contemporaine, Ediotions de L'Eclat, 1992 Architecture and Nihilism, Yale University Press, 1993 Desde Nietzsche: Tiempo, Arte, Politica, Biblios, Buenos Aires, 1994 Geofilosofia dell'Europa, Adelphi, Milano, 1994 (nuova edizione 2003) Großstadt, Baukunst, Nihilismus, Ritter, Klagenfurt, 1995 Migranten, Merve, Berlino, 1995 Introduzione a F. Bacone, Nuova Atlantide, Silvio Berlusconi Editore, Milano, 1995 L'Arcipelago, Adelphi, Milano, 1997 Emilio Vedova. Arbitrii luce, Catalogo della mostra, Skira, 1998 Arte, tragedia, tecnica, con Massimo Donà, Raffaello Cortina, 2000 El Dios que baila, Paidos, Buenos Aires, 2000 Duemilauno. Politica e futuro, Feltrinelli, Milano, 2001 Wohnen. Denken. Essays über Baukunst im Zeitalter der völligen Mobilmachung, Ritter Verlag, Klagenfurt und Wien, 2002 Della cosa ultima, Adelphi, Milano, 2004 La città, Pazzini, 2004 Il dolore dell'altro. Una lettura dell'Ecuba di Euripide e del libro di Giobbe, Saletta dell'Uva, 2004 Soledad acogedora. De Leopardi a Celan, Abada Editores, Madrid, 2004 Paraíso y naufragio. Musil y El hombre sin atributos, Abada Editores, Madrid, 2005 Magis Amicus Leopardi, Saletta dell'Uva, 2005 Maschere della tolleranza, Rizzoli, Milano, 2006 Introduzione a Max Weber, La politica come professione, La scienza come professione, Mondadori, Milano, 2006 Europa o Filosofia, Machado, Madrid, 2007 Tre icone, Adelphi, Milano, 2007 Anni decisivi, Saletta dell'Uva, Caserta, 2007 M. Cacciari-Mario Tronti, Teologia e politica al crocevia della storia, Milano, AlboVersorio, 2007, ISBN 978-88-975-5337-3. The Unpolitical. Essays on the Radical Critique of the Political Thought, Yale University Press, 2009 Hamletica, Milano, Adelphi, 2009, ISBN 978-88-459-2388-3. La città, Pazzini, 2009 Il dolore dell'altro. Una lettura dell'Ecuba di Euripide e del libro di Giobbe, Caserta, Saletta dell'Uva, 2010, ISBN 978-88-613-3035-1. M. Cacciari-Piero Coda, I comandamenti. Io sono il Signore Dio tuo, Bologna, Il Mulino, 2010, ISBN 978-88-151-3776-0. Enzo Bianchi-M. Cacciari, I comandamenti. Ama il prossimo tuo, Bologna, Il Mulino, 2011, ISBN 978-88-152-3377-6. Doppio ritratto. San Francesco in Dante e Giotto, Milano, Adelphi, 2012, ISBN 978-88-459-2672-3. Il potere che frena, Milano, Adelphi, 2013, ISBN 978-88-459-2765-2. Labirinto filosofico, Milano, Adelphi, 2014, ISBN 978-88-459-2876-5. Filologia e filosofia, Bologna, Bononia University Press, 2015, ISBN 978-88-692-3023-3. Re Lear. Padri, figli, eredi, Caserta, Saletta dell'Uva, 2015, ISBN 978-88-613-3082-5. M. Cacciari-Paolo Prodi, Occidente senza utopie, Bologna, Il Mulino, 2016, ISBN 978-88-152-6513-5. M. Cacciari-Bruno Forte, Dio nei doppi pensieri. Attualità di Italo Mancini, Brescia, Morcelliana, 2017. Generare Dio, Bologna, Il Mulino, 2017, ISBN 978-88-152-7368-0. La mente inquieta. Saggio sull'Umanesimo, Torino, Einaudi, 2019, ISBN 978-88-062-4085-1. Ha preparato anche i testi per l'opera Prometeo. Tragedia dell'ascolto di Luigi Nono (1984-1985). Elogio del diritto (insieme a Natalino Irti, con un saggio di Werner Wilhelm Jaeger, Milano 2019) Onorificenze Grand'Ufficiale dell'Ordine pro Merito Melitensi (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria Grand'Ufficiale dell'Ordine pro Merito Melitensi (SMOM) — Venezia, 2 febbraio 2008[30] Laurea Honoris Causa in Architettura, conferita dall'Università degli Studi di Genova nel 2003[31] - nastrino per uniforme ordinaria Laurea Honoris Causa in Architettura, conferita dall'Università degli Studi di Genova nel 2003[31] Laurea Honoris Causa in Scienze politiche, conferita dall'Università degli Studi di Bucarest nel 2007 - nastrino per uniforme ordinaria Laurea Honoris Causa in Scienze politiche, conferita dall'Università degli Studi di Bucarest nel 2007 Laurea Honoris Causa in Filologia, Letteratura e Tradizione Classica, conferita dall'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna nel 2014 - nastrino per uniforme ordinaria Laurea Honoris Causa in Filologia, Letteratura e Tradizione Classica, conferita dall'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna nel 2014 Premi e riconoscimenti 2005 - Medaglia d'oro del Círculo de Bellas Artes di Madrid 2007 - Uomo per la pace 2016 - International Chair Jacques Derrida (Università di Torino) Note ^ Enciclopedia Treccani alla voce coripsondente Barbara Romano, i panni sporchi si lavano in casa MA IL CAV., sul piano del gusto, è UNA catastrofe - CONTRO VERONICA: "Se io ho qualcosa da dire a mio marito gli scrivo privatamente" - "Evelina MANNA è un'amica" - "vengo SEMPRE paparazzato dA qualche testa di cazzo", in Dagospia, Libero, 5 maggio 2009. URL consultato il 21 giugno 2013. ^ Camillo Langone, Cari italiani vi invidio, Roma, Fazi, 2013, ISBN 978-88-7625-253-2. Giorgio Dell'Arti, Biografia di Massimo Cacciari, cinquantamila.it. URL consultato il 6 giugno 2018 (archiviato il 19 luglio 2018). ^ Città di Venezia - Sindaco, su comune.venezia.it. URL consultato l'8 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2010). ^ Cacciari Massimo, Università Vita-Salute San Raffaele. URL consultato il 21 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2014). ^ vedi l'intervista "La predestinazione del male" ^ F. Dal Bo, L'utopia dell'angelo. Note a L'angelo necessario di M. Cacciari, in G. Bertagni (a cura), Architetture utopiche, «arcipelago», n. 5, 2000, pp. 114-121. ^ sito istituzionale della Fondazione Gianni Pellicani, su fondazionegiannipellicani.it (archiviato il 10 giugno 2015). ^ Corriere, 23.7.2010 - Lettera firmata da Massimo Cacciari, su corriere.it. URL consultato il 1º aprile 2013 (archiviato il 17 luglio 2014). ^ Dolores Negrello, A pugno chiuso. Il Partito comunista padovano dal biennio rosso alla stagione dei movimenti, Milano, FrancoAngeli, 2000, pp.160 e 166-167, ISBN 88-464-2146-9. URL consultato il 1º maggio 2013. ^ Adnkronos, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 25 agosto 2017 (archiviato il 25 agosto 2017). ^ Progetto Italia Federale, su progettoitaliafederale.it. URL consultato il 25 agosto 2017 (archiviato l'8 maggio 2006). ^ Copia archiviata, su ilpost.it, 11-02-13. URL consultato il 16 aprile 2018 (archiviato il 17 aprile 2018). ^ Cacciari: "Addio alla politica. Sconfitti i miei progetti", in Corriere della Sera, 2 novembre 2009. URL consultato il 21 gennaio 2010. ^ Copia archiviata, su codacons.it, 22 maggio 99. URL consultato il 16 aprile 2018 (archiviato il 16 aprile 2018). ^ Copia archiviata, su pressreader.com, 4 maggio 2007. 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Archiviato l'8 dicembre 2015 in Internet Archive. ^ architettura.unige.it/inf/documenti03/cacciari/cacciari.htm "facoltà di architettura di genova - Laurea Honoris Causa a Massimo Cacciari - aggiornato il 17 ottobre 2003" "La Facoltà di Architettura di Genova, il 15 ottobre u.s., ha conferito la laurea Honoris Causa a Massimo Cacciari. La motivazione della Facoltà sottolinea il contributo dato da Cacciari alla cultura architettonica internazionale nel corso di oltre un trentennio." Bibliografia F. Dal Bo, L'utopia dell'angelo. Note a L'angelo necessario di M. Cacciari, in G. Bertagni (a cura), Architetture utopiche, «arcipelago», n. 5, 2000, pp. 114–121. L. Tussi, La confusione dialogica Intervista con Massimo Cacciari Recensione di Geofilosofia dell'Europa, su ItaliaLibri Recensione di Hamletica, a cura di Andrea Fiamma Recensione di Il potere che frena, a cura di Andrea Fiamma Traduzione francese in versione integrale e gratuita di un libro inedito in italiano: Drân. Méridiens de la décision dans la pensée contemporaine (Drân. Meridiani della decisione nel pensiero contemporaneo) I. Bertoletti, Massimo Cacciari. Filosofia come a-teismo, Edizioni ETS, Pisa, 2008. D. Borso, Il giovane Cacciari, Mille lire stampa alternativa, Milano 1995. G. Cantarano, Immagini del nulla. La filosofia italiana contemporanea, Edizioni Bruno Mondadori, Milano, 1998. G. Catapano, Coincidentia oppositorum. Appunti sul pensiero di Massimo Cacciari, «Etica & Politica», III/2 (2001) G. Catapano, "Coincidentia oppositorum". Appunti sul pensiero di Massimo Cacciari, in Libertà, giustizia e bene in una società plurale, a cura di C. Vigna, Vita e Pensiero, Milano 2003, pp. 475–495. J. León, “Ontología de crisis: Aion y dialéctica negativa en la crítica marxista italiana[collegamento interrotto]”, VI Congreso de la Sociedad Académica de Filosofía: Experiencia de la crisis, crisis de la experiencia. Universidad Carlos III de Madrid, 22-24 Mayo 2013. N. Magliulo, Cacciari e Severino. Quaestiones disputatae, Mimesis, Milano-Udine, 2010. N. Magliulo, La luce oscura. Invito al pensiero di Massimo Cacciari, Saletta Dell’Uva, Caserta, 2005. N. Magliulo, Un pensiero tragico. L’itinerario filosofico di Massimo Cacciari, Città Del Sole, Napoli, 2000. L. Mauceri, La hybris originaria. Massimo Cacciari ed Emanuele Severino, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno, 2017. Altri progetti Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Massimo Cacciari Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Massimo Cacciari Collegamenti esterni Massimo Cacciari, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Opere di Massimo Cacciari / Massimo Cacciari (altra versione), su openMLOL, Horizons Unlimited srl. Modifica su Wikidata (EN) Opere di Massimo Cacciari, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata Massimo Cacciari, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo. Modifica su Wikidata Massimo Cacciari, su storia.camera.it, Camera dei deputati. Modifica su Wikidata Massimo Cacciari, su Openpolis, Associazione Openpolis. Modifica su Wikidata Registrazioni di Massimo Cacciari, su RadioRadicale.it, Radio Radicale. Modifica su Wikidata Cacciari: la necessità della libertà, su RAI Filosofia, su filosofia.rai.it. Predecessore Sindaco di Venezia Successore Venezia-Stemma.svg Ugo Bergamo 5 dicembre 1993 - 28 febbraio 2000 Paolo Costa I Paolo Costa 17 aprile 2005 - 8 aprile 2010 Giorgio Orsoni II V · D · M Vincitori del Premio Cesare Pavese Controllo di autorità VIAF (EN) 56748130 · ISNI (EN) 0000 0001 2134 3107 · SBN IT\ICCU\CFIV\010155 · LCCN (EN) n79021065 · GND (DE) 119293803 · BNF (FR) cb12038336t (data) · BNE (ES) XX1016938 (data) · ULAN (EN) 500220227 · NDL (EN, JA) 00887569 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79021065 Biografie Portale Biografie Filosofia Portale Filosofia Politica Portale Politica Categorie: Filosofi italiani del XX secoloFilosofi italiani del XXI secoloPolitici italiani del XX secoloPolitici italiani del XXI secoloAccademici italiani del XX secoloAccademici italiani del XXI secoloNati nel 1944Nati il 5 giugnoNati a VeneziaSindaci di VeneziaConsiglieri regionali del VenetoDeputati della VII legislatura della Repubblica ItalianaDeputati dell'VIII legislatura della Repubblica ItalianaDirettori di periodici italianiEuroparlamentari dell'Italia della V legislaturaFederalistiFondatori di riviste italianeMilitanti di Potere OperaioOpinionisti italianiPolitici de I DemocraticiPolitici della MargheritaPolitici del Partito Comunista ItalianoPolitici del Partito Democratico (Italia)Professori dell'Università IUAV di VeneziaStudenti dell'Università degli Studi di Padova[altre]
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