Il conte Francesco Algarotti (n. Venezia) è stato un filosofo, poeta. Spirito illuminista, erudito dotato di conoscenze che spaziavano dal newtonianismo all'architettura, alla musica, era amico delle personalità più grandi dell'epoca: Voltaire, Jean-Baptiste Boyer d'Argens, Pierre Louis Moreau de Maupertuis, Julien Offray de La Mettrie. Tra i suoi corrispondenti vi erano Lord Chesterfield, Thomas Gray, George Lyttelton, Thomas Hollis, Metastasio, Benedetto XIV, Heinrich von Brühl, Federico II di Prussia. Saggi, 1963 (testo completo) Nacque a Venezia, da una famiglia di commercianti. Dopo un primo periodo di studio a Roma, dove poté studiare sotto la guida del Lodoli, continuò gli studi a Bologna, dove affrontò le diverse discipline scientifiche nella loro vastità, soprattutto l'astronomia sotto la guida di Eustachio Manfredi e di Francesco Maria Zanotti. Si trasferì a Firenze per completare la propria preparazione letteraria. Iniziò a viaggiare per l'Europa, raggiungendo Parigi, città nella quale ebbe modo di conoscere diverse autorevoli personalità. Ad esse poté presentare il proprio Newtonianismo per le dame, piccola opera di divulgazione scientifica brillante ispirata al lavoro dello scrittore francese Bernard le Bovier de Fontenelle. L'opera fu prima apprezzata, e poi denigrata da Voltaire, che dal lavoro del suo Caro cigno di Padova — come era solito appellarlo — trasse alcuni temi dei suoi Elementi della filosofia di Newton. Voltaire e Algarotti si erano conosciuti personalmente a Cirey nello stesso periodo in cui l'italiano preparava il saggio Dopo il periodo trascorso in Francia, Algarotti si recò in Inghilterra, per soggiornare per qualche tempo a Londra, dove fu accolto nella Royal Society, prestigiosa accademia scientifica. Tornato in Italia si poté dedicare alla pubblicazione del Newtonianesimo e subito dopo partì. Dopo un breve ritorno a Londra, andò a visitare alcune zone della Russia (fermandosi in particolare a San Pietroburgo) e della Prussia. Dice il De Tipaldo, nelle sue biografie degli italiani illustri: "Quando Federico si recò a Königsberg a incoronarsi, l'Algarotti si trovò in mezzo gli applausi e il giubilo di quella potente e valorosa nazione misto e confuso coi principi della famiglia reale, e stette nel palco col re, spargendo al popolo sottoposto le monete con l'immagine di Federico. Fu in tale congiuntura che questi conferì a lui, quanto al fratello Bonomo e ai discendenti della famiglia Algarotti, il titolo di conte, meno vano quando è premio del sapere, e dal 1747 lo fece suo ciambellano e cavaliere dell'ordine del merito, mentr'era alla corte di Dresda col titolo di consigliere intimo di guerra. Dal momento che Algarotti conobbe Federico sino alla sua morte, cioè pel corso di venticinque anni, né l'amicizia, né la stima del re, né la gratitudine, la devozione e il sincero affetto del cortigiano vennero meno, né soffersero mai alcuna alterazione." Secondo il De Tipaldo, l'amicizia fra i due era estesa anche alla sfera più intima; dice infatti: "…lo volle non solo a compagno degli studi e dei viaggi, ma altresì dei suoi più segreti piaceri, essendoché della corte di Potsdam, ora egli faceva un Peripato, ed ora la convertiva in un tempio di Gnido" - il che significa: in un tempio di Venere. Trascorse alla corte del re oltre un decennio, per fare ritorno nel paese natale. Utilizzò la propria influenza anche a favore degli "oppositori" filosofici come Gregorio Bressani Il resto della vita lo trascorse tra Venezia e Bologna per fermarsi a Pisa, dove morì all'età di cinquantatré anni mentre preparava la pubblicazione di tutte le sue opere, fra cui Lettere sulla Russia e Il Congresso di Citera, un romanzo dedicato ai costumi galanti e amorosi rivisitati secondo quanto osservato nelle diverse nazioni in cui aveva soggiornato. Malato di tubercolosi, a Pisa col diletto amico Mauro Antonio Tesi, chiamato "Maurino", si preparò alla morte; come epitaffio, volle Algarottus, sed non omnis. Malignamente, l'abate Galiani notò che questo era epitaffio più di evirato cantore che di dotto. Fu sepolto nel camposanto di Pisa, in un monumento disegnato dall'illustre architetto Carlo Bianconi e dallo stesso "Maurino" Tesi in uno stile archeologizzante, tradotto in marmo dall'allora celebre abate Giovanni Antonio Cybei di Carrara. L'epitaffio è quello che per lui dettò il re di Prussia: "Algarotto Ovidii aemulo, Neutoni discipulo, Federicus rex", tranne che gli eredi cambiarono quel rex in magnus. Commenta il De Tipaldo: "Egli medesimo si era preparato, in compagnia del Maurino, il disegno del sepolcro e l'epitafio, non già per orgoglio, ma spinto dal sacro amore delle arti belle, che anche in faccia alla morte non poteva intiepidirsi nel suo petto." Personalità e influenza culturale Domenico Michelessi, Memorie intorno alla vita e agli scritti del conte Francesco Algarotti, 1770 Aperto al progresso e alla conoscenza razionale, esperto di arti (si prodigò come fautore di Palladio), fu - rispetto alla scienza - un grande assertore delle teorie di Isaac Newton (sul conto del quale scrisse uno dei suoi più noti saggi, Il newtonianesimo per le dame). Viene considerato una sorta di Socrate veneziano e per comprendere la sua statura di insigne studioso con un'infinita sete di sapere e divulgare è sufficiente porsi davanti al suo innumerevole campo di interessi. Al di là del suo ruolo di spicco nell'illuminismo letterario, fu anche un diplomatico e un procacciatore d'arte. In particolare viaggiò cercando opere d'arte per conto di Augusto III di Sassonia. È noto che fu Algarotti a comprare a Venezia il capolavoro di Liotard, il pastello de La cioccolataia, che poi divenne una delle perle della Galleria di Dresda. Uomo di bell'aspetto, dotato di un aristocratico naso aquilino (esiste al Rijksmuseum di Amsterdam uno suo ritratto a pastello, sempre di Liotard, che è riprodotto nell’incipit della presente voce), l'Algarotti nel Saggio sopra Orazio non perdeva occasione di far notare come questi fosse ambidestro, e tanto lodava i vantaggi di questa disposizione, che c'è chi suppone che egli la condividesse col poeta. Ebbe a scrivere praticamente su tutto, affrontando - con l'acuta attenzione dello scienziato - pressoché ogni aspetto dello scibile umano. Basti ricordare i saggi che scrisse a proposito della pittura (Sopra la pittura), dell'architettura (Sopra l'architettura), dell'opera lirica (Sopra l'opera in musica), del commercio (Sopra il commercio). La tomba di Algarotti al Camposanto di Pisa.Opera di Giovanni Antonio Cybei Opere Francesco Algarotti, Saggi, Scrittori d'Italia 226, Bari, Laterza, 1963. URL consultato il 29 giugno 2015. Saggi, a cura di Giovanni da Pozzo, Ediz.Laterza (1963), testo integrale dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" F.Algarotti e S.Bettinelli " Opere " a cura di Ettore Bonora, Milano-Napoli Ricciardi, 1969 Il newtonianismo per le dame, 1737. The International Centre for the History of Universities and Science (CIS), Università di Bologna, su 137.204.24.205. URL consultato il 13 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2011). Il Congresso di Citera, Parigi 1768., su archive.org. Il Congresso di Citera, note, bibliografia e commento a cura di Daniela Mangione, Bologna, Millennium, 2003 Viaggi di Russia, Milano, Garzanti, 2006 Poesie, Torino, Nino Aragno editore, 2010 Saggi su Francesco Algarotti: Daniela Mangione, Il demone ben temperato. Francesco Algarotti tra scienza e letteratura, Italia ed Europa, Sinestesie, 2018 Note ^ Umberto Renda e Piero Operti, Dizionario storico della letteratura italiana, Torino, Paravia, 1952, p. 26. ^ Ugo Baldini, BRESSANI, Gregorio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 14, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1972. Altri progetti Collabora a Wikisource Wikisource contiene una pagina dedicata a Francesco Algarotti Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Francesco Algarotti Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Algarotti Collegamenti esterni Francesco Algarotti, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Francesco Algarotti, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata (EN) Francesco Algarotti, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata Francesco Algarotti, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata (EN) Francesco Algarotti, su Find a Grave. Modifica su Wikidata Opere di Francesco Algarotti, su Liber Liber. Modifica su Wikidata Opere di Francesco Algarotti / Francesco Algarotti (altra versione), su openMLOL, Horizons Unlimited srl. Modifica su Wikidata (EN) Opere di Francesco Algarotti, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata (EN) Spartiti o libretti di Francesco Algarotti, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC. Modifica su Wikidata Progetto per ridurre a compimento il Regio Museo di Dresda (1742), su horti-hesperidum.com. Sito Algarotti dell'Università di Treviri, su algarotti.uni-trier.de. La casa di Francesco Algarotti è aperta da settembre 2011 come alloggio turistico. Algarotti e Palladio (PDF), su cisapalladio.org. Il newtonianismo per le dame, su google.com. Opere del conte Algarotti, su google.com. Corrispondenza con Federico II di Prussia (testo francese e tedesco) V · D · M Illuministi italiani Controllo di autorità VIAF (EN) 68955699 · ISNI (EN) 0000 0001 2138 0493 · SBN IT\ICCU\CFIV\057168 · LCCN (EN) n82110127 · GND (DE) 119086395 · BNF (FR) cb12090007q (data) · ULAN (EN) 500021142 · NLA (EN) 36040192 · BAV 495/86206 · CERL cnp00403740 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82110127 Arte Portale Arte Biografie Portale Biografie LGBT Portale LGBT Letteratura Portale Letteratura Teatro Portale Teatro Categorie: Scrittori italiani del XVIII secoloSaggisti italiani del XVIII secoloCollezionisti d'arte italianiNati nel 1712Morti nel 1764Nati l'11 dicembreMorti il 3 maggioNati a VeneziaMorti a PisaTeorici del restauroIlluministiScrittori trattanti tematiche LGBTMembri della Royal SocietyViaggiatori italianiMercanti d'arte italiani[altre]
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