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Sunday, April 3, 2022

GRICE E FABRO: PARMENIDE E ZENONE

 Zenone lleate.   I. Zenone eleate. Era costui, al dire di Apollodoro, a5  nelle Cronache , p«r natura, figlio di Teleutagora, per  adozione, di Parmenide. »   II. Di lui « di Melisso dice Timone queste cose :   // prò ed il contro a disputar potente,  Zenone, invitto, riprensor di tutti;  E Melisso di molte fantasie  Superiore, di poche inferiore.   Zenone fu veramente discepolo di Parmenide e suo bar-  dassa.   III. Era grandissimo della persona, secondo che, nel  Parmenide, scrive Platone, che, nel Fediv , lo chiama  anche eleatico Palamede.   IV. Afferma Aristotele , nel Sofista , eh 9 e 9 fu V in-  ventore della dialettica, siccome Empedocle della reto-  rica ; che fu uomo e in filosofia e in politica assai pre-  stante ; e che vanno attorno suoi libri pieni di molta a g  sapienza.   V. Volendo Zenone rovesciare il tiranno Nearco -  secondo alcuni Diomedonte - fu , al dire di Eraclide ,   Epitome di Satiro, sostenuto} e quando lo si inquisì     Digitized by     2^6 CAPO V   circa i complici e V armi, eh 9 erano state portate a Li-  para , affermò , onde colui rimanesse solo, che di tutto  consapevoli erano i suoi amici. Poscia soggiugnendo che  intorno a taluno qualche cosa avea da dirgli alP orec-  chio , addentandoglielo , non prima il lasciò che ca-  desse trafitto ; lo che ebbe in comune col tirannicida  Aristogitone. Demetrio, negli Omonimi, afferma che gli 37  morsicò il naso ; ma Àntistene racconta , nelle Succes-  sioni, che dopo di averne denunciati gli amici, interro-  gato dal tiranno, se alcun altro vi fosse, egli rispose: Tu,  peste della città ! e che dopo di aver detto agli astanti :  Meravigliomi della vostra codardia , se , in grazia di  ciò eh* io patisco, servirete al tiranno, spiccatosi final-  mente la lingua co 9 denti la sputò ad esso in faccia; e  che i cittadini concitati a quel fatto lapidarono il ti-  ranno. Queste cose, presso a poco, si vanno narrando  dai più. Ma Ermippo asserisce che gettato Zenone in  un mortaio, vi fu pestato.- Sopra di lui noi parliamo così:   Tu volevi^ o Zenon, volevi torre, a8  Uomo egregio, la patria dal servaggio,  Il tiranno uccidendo. Ma cadesti  Oppresso, Perocché tosto il tiranno,  Presoti , in un mortaio ti pestò.  Che dico! Te non già, ma il corpo solo.   VI. Zenone , se in altre cose preclaro , il fu ezian-  dio, al pari di Eraclito, nel guardare con ispregio i più  grandi; poiché egli, quella che prima fu Iele e da ultimo  Elea, colonia fenicia e sua patria, città meschina e solo     Digitized by     Googk     ZENONE ELEATE. 277   atta a nutrire uomini dabbene , amò di preferenza ai  vanti degli Ateniesi, per lo più non recandosi presso di  loro , ma abitando in essa.   VII. Usò primo nelle dispute P argomento detto 29  V Achille ( sebbene Favorino dica ciò di Parmenide ) e  molti altri.   Vili. Credette che vi fossero mondi, e non vuoto. -  Che la natura di tutte le cose venisse prodotta dal caldo  e dal freddo * dal secco e dall' umido mutantisi a vi-  cenda. - Che la generazione degli uomini derivasse dalla  terra, e Vanima fosse una mescolanza dei prefati senza  prevalenza di alcuno.   IX. Narrano che sentendo di essere biasimato, se  ne impazientò , e che taluno condannandolo disse ; Se  comporto le contumelie, neppure mi accorgerò <T esser  lodato.   X. Che vi fossero otto Zenoni già è detto nella vita  del cizieo. - Il nostro fiorì nella settantesima nona Olim-  piade. 

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