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Thursday, April 28, 2022

GRICE E CERETTI: PASŒLOGICES SPECIMEN

 La pubblicazione, che si inizia con questo primo volume, è  un monumento che una figlia pia innalza alla memoria di un  amatissimo padre, non per adempiere ad una espressa o tacita  di lui volontà, ma piuttosto in contrasto a questa, e perchè gli  studiosi conoscano, almeno dopo la di lui morte, la profondità  del sapere che egli aveva potuto condensare nella propria mente,  e le diuturne e dotte speculazioni da lui compiute nella sua non  lunga vita.   E affinchè niuna meraviglia possa solére .dalla pubblicazione  stessa, e dalle opere che ne sono l'oggetto, in quanto che e l'una,  e le altre, si differenziano alquanto dal comune, parve opportuno  e conveniente di premettere una breve notizia, che dica al lettore  chi sia stalo, e come abbia vissuto fautore, e con quali intendi-  menti, e con quali criteri si diano alla luce i suoi scritti, che egli  non ha creduto di diffondere.   Pietro Ceretti ebbe i suoi natali nell'agosto dell'anno 1823  in Intra, la città più popolosa tra quelle che si adagiano sulle ame-  nissime rive del Lago Maggiore, e meritamente celebrata per le  sue potenti industrie, dal cav. Pietro e da Caterina Rabbaglietli.   Il padre suo, uomo di chiaro ingegno, lutto compreso della  necessità dell'istruzione e della educazione, prerogativa abba-     VI OPERE POSTUME DI PIETRO CERETTI   stanza mia in quei tempi, e fervei ile pi opugualure di ugni istitu-  zione, che avesse per iscopo di promuovere quelle due fonti di  civile e materiale benessere (I), provvide tosto a coltivare la  mente del figliuolo; seguendo però l'inveterala consuetudine avita,  dapprima l'affidò alle cure di questo e quell'abate, che non riu-  scirono ad illuminare gran che il di lui intelletto irrequieto, come  egli slesso ha poi umoristicamente narralo in interessantissime  pagine sulla sua prima gioventù ; di poi lo allogò nel seminario  di Arona e nel \\. Collegio di Novara.   Ma il giovanetto, vivace di animo, e la mente precocemente  inlesa ad altri ideali, poco o nulla approdilo di quei primi sludi;  e liberatosi alfine dalle pastoie degli insegnanti e del vivere col-  legiale, tolse a maestro se medesimo, sorretto solo dalla Terrea  tenacità del suo volere, e dall'imperioso ed irresistibile bisogno  di sapere. In breve, il diremo con frase che nel caso nostro non  è punlo rellorica, diede fondo all'universo scibile; apprese a  parlare ben selle delle moderne lingue, e delle morie, al Ialino  insegnatogli dai precettori , aggiunse profonde cognizioni del  greco, dell'ebraico e del sanscrito.   A diciolto anni si recò a Firenze, dove soggiornò qualche  anno, stringendo amicizia coi primari ingegni di quel lempo,  specie con Gino Capponi, con G. H. Niccolini, e con quella chiara  pleiade di letlerati, che frequentarono il Gabinetto del Vieusseux.  Più lardi, desioso di vedere paesi e persone, e fidente nel suo  temperamento robusto e nella florida salute, si diede a lunghi e  singolari viaggi.   Percorse in vero, più volle, e quasi sempre a piedi, l'Italia  peninsulare, la Sicilia, la Germania, la Francia, l'Inghilterra, in  cui fece lunga dimora, e la Spagna. Ed era tanlo in lui il desi-  ci) 1 suoi concittadini venerano ancora in lui il fondatore di un Asilo infan-  tile, die è Ira i pili antichi, eil b modello a Inlla Italia, e lo zelante Sovra  Jtiteiifh'iitf, per più di 'ìi) unni, delle scuole elementari riviene.     NOTIZIA SOPRA L'AUTORE VII   derio di penetrare nei più ascosi recessi e della natura, e del-  l'animo umano, che attraversò i più malagevoli passaggi dei  Pirenei, accompagnandosi colle frotte di zingari e malviventi,  clie abbondavano in quei paraggi.   Nulla lasciò in quelle sue peregrinazioni di intentato, o ine-  splorato, che potesse servirgli nello studio dei suoi simili, e delle  abitudini e costumi dei diversi ordini sociali; e dalle più alle  società, dai primari alberghi, scese alle più umili taverne, mesco-  landosi colle infime classi, per indagarne i sentimenti e le tendenze.   Dopo siffatto giro per l'Europa ritornò in patria, ove si com-  pose nella pace famigliare, e si diede tutto a viaggi di altro  genere, vogliamo dire a spedizioni lunghe e laboriose nel campo  immenso del sapere, leggendo, e più meditando, le opere dei  massimi filosofi e pensatori d'Italia, di Germania e di Francia,  ed arricchendo la mente di un incommensurabile tesoro di cogni-  zioni, di osservazioni e di pensieri   È notabile questo periodo della sua vita, in cui il nostro  Autore condensò, per cosi dire, tutta l'umana sapienza nel suo  intelletto; chè dopo d'allora, e in ispecie negli ultimi anni del  viver suo, nei quali fu pur massima la fecondità dello scrivere,  ben poco lesse, ed anzi si può asserire che più non consultasse  nel dettare libro alcuno, ma lutto quanto gli occorresse, evocasse  dalla sua tenacissima memoria, dallo sterminalo accumulamento  di cognizioni, che aveva in mente (I).     (1) Leniti e progressiva paralisi lo aveva quasi immobilizzato ; egli doveva  ricorrere quindi all'alimi aiuto per ugni «no movimento, e i suoi Lunigliari  asseriscono che da anni ed anni non ebbe mai ad ordinare di recargli libro alcuno  da consultale, mentre dettava continuamente per molte ore del giorno. Era d'al-  tronde ima delle massime da lui predicate, che l'ingegno vero approfitta poco  del materiale altrui, bensì moltissimo dell'abitudine del coiu-etttrantento e della  riflessione; e solpva dirr fhp gran parte delle sue cognizioni non le (Tivca acqui-  state eolla lettura, ma colla meditazione e quasi per una catena di messori'  derivazioni. Infatti la maggior quantità dui suoi scritti data dall'epoca che cessò  di leggere.     Vili OPERE POSTUME DI PIETRO CERETTI   Nel 1854 mandò ai torcili un primo saggio del buu ingegno,  un'opera letteraria, intitolata: II Pellegrinaggio in Italia di Ales-  sandro Goreni, poema in ottava rima, ove con poesia profonda-  mente inlima, sostanzialmente nuova ed originale, diede sfogo ai  molti pensieri ed affetti, di cui aveva ripieno l'animo.   E poco dopo pubblicò, coll'allro pseudonimo di Tkeophilo  Eleutero, un secondo e ben diverso saggio della profondità del  suo sapere, e dell'acume del suo intelletto, mandando alla luce  Ire grossi volumi di un'opera filosofica, che intitolò: Pasaelogices  Specimen (I), e fece stampare in latino; lavoro che per modestia  volle fosse edito in pochi esemplari, ma che in Germania diede  argomento a serie critiche nella Rivista filosofica Zcitschrift  (Halle) ed in altri periodici scientifici (II).   Ma qui pur troppo s'arrestano i lavori edili del nostro Au-  tore; chè all'infuori di qualche scritto di minore importanza,  apparso su giornali locali, nulla ei più permise che si desse alle  slampe di quanto andava e andò scrivendo fino alle sue ultime  ore. Racchiudendosi modestamente, e un poco anche egoistica-  mente, nelle soddisfazioni intime delle sue elucubrazioni, più non  volle che alle sue gioie mentali, alle sue indagini filosofiche, ai  suoi profondi ed originali pensieri partecipassero i lettori; e  studiò e scrisse per sè solo, per esercizio e ginnastica della sua   (I) Pasaelogices specimen, Tiikophilo Eleittro editimi.   Voltimeli pr imitili — Proì egomena.  Volumen secundum — Esologia.   Volume» tertium — Natura Medianica — Intra, MDCCCLXIV —  MDCC11LXV1-VII. — Torino e Firenze, lilucria di Ermanno Loeschef. — Ve ne  sonu altri due volumi inedili.   (II) Ecco come ne parlò, fra gli altri, il Foglio Centrale Letterario di Lipsia  in un lungo articolo sull'opera slessa, di cui noi riportiamo solo un brano:   * E sorto un anonimo italiano; egli parla nella lingua ecumenica del pas-  sato il suo è un lavoro, che ò il risultato di un'escogitazione indefessa di   tanti anni, forse di tutta la sua vita (con un'estensione di due mila pagine), e  che tratta di tutte le cose del Cielo e della Terra, e per di più della logica dello  Spirito assoluto; è una continuazione della speculazione di Hegel, dalla quale  perù vuole assolutamente distinguere la propria dottrina .     NOTIZIA SOPRA L'AUTORE IX   inenLe elevatissima, del poderoso suo intelletto, per appagare la  sua smania del vero.   Meditava e scriveva, al pari di Vincenzo Gioberti, dodici e  più ore al giorno. I suoi concittadini il ritrovavano spesso solitario  per le campagne e i dolci declivi delle amene montagne che  stanno a cavaliere d'Intra, sotto al vitale raggio del sole, o seduto  alle ombre amiclie dei l'aggi e dei castani, colle lasche zeppe di  libri, sempre speculando ed annotando colla matita sopra la carta  i suoi pensieri. Al pari dei peripatetici si dilettava di filosofare  camminando nell'aer puro, nella serena festività della natura,  alla luce gaia del sole, o nella tepida ed affascinante quiete dei  boschi.   Dal ponderoso lavorio mentale del filosofare egli trovava sol-  lievo nelle arti belle e nelle belle lettere; ed allora dettava quelle  innumerevoli poesie, che stanno raccolte sotto il caratteristico  titolo di Grullerie Poetiche, e nelle quali con vena originalissima,  non leziosa o ricercatrice di supposti e romantici ideali, e con  spirito satirico il più fine, spesse volte non facilmente apprezza-  bile, egli fìssa l'impressione del momento, o deride le costumanze  strane delle mode, o celebra i fasti cittadini, che giungono col  rumore dell'eco all'orecchio suo, lontano ornai dal consorzio  umano, e non abituato che alle voci dei suoi inlimi; ed allora  traeva dal prediletto flauto dolci suoni, o sull'arpa antica tradu-  ceva la soave ispirazione dell'animo suo, o sul pianoforte combi-  nava le armonie musicali, consuonanti colle armonie delle idee  sue, della natura, e della verità, che a lui si disvelavano nelle  profonde sue speculazioni.   Cosi visse Pietro Ceretti, tanto grande per intelletto, quanto  semplice di modi e di costumi. L'altezza della sua mente pareg-  giava la nobiltà affettuosa del suo cuore. Austero per indole,  tollerante delle fatiche, intrepido nei pericoli, alieno dagli agi,  benché a lui permessi dai beni della fortuna, schivo del mondano     X OPERE POSTUME DI PIETRO CERETTI   frastuono (non desiderò die una cosa: vivere sconosciuto), chiuse  in petto un'anima temprala a rettitudine, a purezza quasi primi-  tiva, che lo rese incapace di odio e di avversioni contro chic-  chessia, e di qualunque simulazione o maldicenza. Naturale,  aborrente da leziosaggini, si riprodusse, quasi in specchio fedele,  nel suo stile semplice e rigido, tendente ad essere chiaro più che  seducente. Affabile, unitissimo, nel conversare parve un fanciullo;  lo si sarebbe detto, anche per la modestia del vestire e del vivere,  un uomo taglialo alia grossa, e di rozzi sensi ; ed invece di quanto  allo sentire, di quanta soavità d'animo era egli dotato! Un cullo  affettuoso ei professò per la consorte, troppo presto rapitagli ;  un'inarrivabile tenerezza per l'unica sua figlia, che ne consolò la  precoce inferma vecchiaia.   Colpito invero a cinquantanni da lento, ma inesorabile morbo,  che gli impedi l'uso delle gambe, per quasi due lustri non si  mosse dalle sue stanze, che volle in uno spazioso lenimento, sul-  l'alto della città, affine di poter distendere lo sguardo vivo e  sereno sul più ampio tratto possibile di quella natura, in cui egli  aveva tanto liberamente voluto vivere fino allora. Il suo tempera-  mento, pur tanto desioso di moto e di novità, si compose con  ammiranda rassegnazione alla quiete, a spaziare in pochi metri  quadrali di superficie. Con una forza d'animo, che solo può ve-  nire o da angelico spirito, o dal conforto della filosofia, sopportò  i dolori fisici e morali della lunga infermità; e mai un lamento,  mai un lagno uscì dalla bocca sua, neppur quando venne da  ultimo costretto al letto, e vi rimase fermo per gli ultimi diciotlo  mesi di vita. Che anzi consolava e ravvivava lo spirito afflitto della  figliuola; e l'andava preparando con filosofici pensieri alla sua  dipartila da questo mondo, che con spirito antiveggente e quasi  profetico, calcolò prossima di mesi e di giorni (I).   (1) Era solito di dire: morire non è, ni un bene, uè un mule, mn soltanto na-  turai rosa come il nascere. Siate perciò calmi come sono io.     NOTIZIA SOPRA L'AUTORE XI   ] patimenti fisici non gli tolsero, estrema consolazione della  travagliosa vita, la lucidità e la fecondità del pensiero; e continuò  le sue meditazioni e i suoi sludi lavoriti, dettando incessante-  mente alla diligente sua lettrice. Fin negli estremi momenti, al-  lorché l'ansia affannosa del respiro rese inintelligibili i suoi  accenti, tentò più volte di esporre l'ultimo suo pensiero sull'opera  che aveva in corso.   Tale in breve la vita del nostro Autore, nella quale tu non  trovi da celebrare avventure o fatti straordinari, poiché fu tutta  dedicata, e modestamente dedicala, ad una faticosa, ma tranquilla  e serena lotta mentale, ad umbratili sludi, ad inlime soddisfa-  zioni, originate dalla scoperta di nuovi veri, al cullo delle arti  belle e delle scienze; ma per compenso in essa ti si rivela un  inimitabile esempio di indefesso amore del sapere, di privale  eminentissime virtù, di sublime rassegnazione ai mali fisici.   É in memoria adunque di quell'affettuoso padre, di quell'alta  e modestissima intelligenza, di quello squisito animo, che la figlia  sua, signora Argia Franzosim Ceretti, intraprende la pubbli-  cazione delle numerose opere filosofiche, scientifiche e letterarie,  che egli ha lasciato manoscritte ed inedite.   L'abbiamo già detto, e convien ripeterlo, con questo nè inter-  preta un desiderio del padre, nè fa un pietoso sfregio alla volontà  di lui. Imperocché, come egli non ha pensalo a proibirlo, cosi  non ha imposto nè esplicitamente, né implicitamente, per una  postuma vanità, che le sue opere vedessero la luce. Egli non  bramò mai in vila sua di curarne la stampa; lo sperimento fallo  del Pellegrinaggio in Italia e dello Specimen Pasaelogices gli aveva  provalo quante noie e quanti fastidi arreca il sorvegliare l'edizione  di poderosi manoscritti; e, ciò che a lui maggiormente dispiacque,  gli aveva rubato soverchiamente di quel tempo, che egli ebbe  sempre prezioso. Andò d'altronde convinto che i suoi concetti  si discostassero tanto dal modo volgare di pensare, da sembrare     XII OPERE POSTUME DI PIETRO CERETTI   meri paradossi (1); e più volle invero nelle opere sue ripete essere  a lui consentila la maggior libertà di pensare e di scrivere, ap-  punto perchè non teme di disgustare i suoi non-lettori.   Questo però non è il parere di chi attende alla presente pub-  blicazione; è vero che negli scrini, che vedranno la luce, vi è  una originalità di pensiero, la quale può parer strana ai poco  colti, ed impressionare anche i doni; ma è vero altresì che, anzi  che provocare censure, vi è piuttosto a credere che gli stessi de-  steranno l'ammirazione per la novità, la potenza, l'altezza dei  concetti che vi si affermano dal nostro filosofo ; è piuttosto a  sperare che i lettori andranno lieti di poter rinvenire, in tanta  serie di scrittori o plagiari o volgari, una intelligenza, che esprime  idee tutte proprie, e forti, e vere, meritevoli insomma della più  grande considerazione.   La quale originalità, che è riproduzione fedele del carattere  dell'Autore, fu con suprema e scrupolosa cura conservata intatta.  Più che ad adornargli la veste in modo, che gli accaparrasse a  primo acchito la simpatia, più che a fornirlo di allettatici attrat-  tive, si è mirato a presentarlo al pubblico nella fedele e polente  impronta del suo genio. Sicché, ad onla che sarebbe tornato fa-  cile di rimediare ad alcune mende del suo stile, piuttosto ten-  dente a chiarezza che ad eleganza, e di ammodernare la sua  specialissima ortografia, nulla si volle sostanzialmente immutare,  e gli scritti si pubblicano quali si trovarono dettali, ad eccezione  di qualche correzione di forma, necessaria e solila di farsi anche  dagli autori stessi, allorché i loro manoscritti stanno per essere  consegnali al tipografo.   Un'altra dichiarazione occorre porre avanli ; ed è che la pub-  blicazione viene cominciala colle due opere conlciiute nel presente   (I) Epli stesso, parlando rìrlle sue open 1 , così si esprime: / miei scritti  potrebbero aen&rare a molti ti» ainmaxsn ili rontrailiziotii, o anche l'eccesso della  trivialità.     NOTIZIA SOPRA L'AUTORE XIII   volume, pel solo motivo che esse sono quelle che, fra le poche  potute finora disaminare, parvero a preferenza scritte in modo  piano, ordinato e quasi melodico, e perciò facile ad essere com-  preso dall'universalità dei lettori ; e quelle altresì, che, trattando  di una materia generale, si prestano a fare in modo riassuntivo  rilevare quale fosse la mente dell'Autore e quali le sue dottrine,  quali le sue idee su gran parte delle cose umane. Nell'una invero  si discorre dello spirito umano, e si descrivono e criticano i vari  sistemi, che si vennero formando dalla sua nozione ; nell'altra si  tratta di tutti i principi cardinali, dei quali è la natura costrutta,  e si analizzano coi criteri forniti dall'intelligenza riflessa.   Ben si sarebbe potuto seguire o un ordine cronologico, man-  dando alle stampe le opere nella stessa successione nella quale  l'Autore le scrisse, oppure un ordine razionale, prefiggendosi un  punto di partenza, come dal generale al particolare, o dalle opere  letterarie alle filosofiche, e cosi via.   Ma da un lato l'ordine cronologico non ha alcuna base in  ragione, dipendendo da pura casualità materiale che un'opera sia  stata scritta prima dell'altra; dall'altro il razionale, che certo  sarebbe stato più logico e preferibile, richiedeva per essere at-  tuato una previa disamina, anche solo sommaria, delle opere  tutte, che si hanno manoscritte; il che avrebbe cagionato un in-  gente lavorio da compiersi, per l'unicità dei criteri, da una sola  persona, e di conseguenza avrebbe ritardato chissà di quanto  tempo l'inizio di questa pubblicazione, che considerazioni morali  di non minor peso delle razionali consigliavano di intraprendere  tosto (I).   (1) Diamo a giustificazione un elenco, che pur non si può dire ancora com-  pleto, delle opere postum e di Pietro Ceretti:   18l3-4fi. Traduzioni varie dal latino, francese, tedesco, inglese. (Virgilio, Orazio,  Lamartine, Kozbue, Schiller, Shakespeare, Byron e Thompson).  Orig. Leonora di Toledo. Poemetto in tre canti, versi sciolti con liriche  intercalate, varie liriche.     XIV OPERE POSTUME DI PIETRO CERETTI   Tale in succinto lo scopo cui mira, il modo in cui vien  falla, e la ragione per cui si inlraprende in una guisa piullosto  che nell'altra, l'edizione delle Opere postume di Pietro Ceretti.  Le quali ben si prevede non abbiano a riscuotere popolari ap-  plausi, altrettanto fragorosi quanto facili e poco duraturi ; ma si  spera in compenso che abbiano a fermare l'attenzione dei lettori  colti, studiosi, meditativi.   Noi neppure ci allentiamo di darne un riassunto analitico, o  di sintetizzare il sistema filosofico dello scrittore, o di esporre  quali furono i suoi ideali, e con quali mezzi assorse alle cognizioni  del buono, del bello, del giusto; poiché, oltrecchè, non essendoci  bastato il tempo a leggere i molti manoscritli da lui lasciati, da-  remmo giudizio incompleto ed immaturo, preferiamo che su di  essi si esprima liberamente la pubblica critica.   Per Colei poi, che promuove questa pubblicazione, sarà in     — * 1847. Tltime lettere di un Profugo. Romanzo in prosa, t volume.   ld. Pellegrinaggio in Italia. Canti 6 (ottava rima). 1 volume (edito).  . 1848. Poesie Uriche. 1 volume (edito) con alcune liriche scritte ne] 1815.  ) ld. Prometeo. Poema, 17 cauli (versi sciolti). -2 volumi.  X(, 4^ \l 8-t9— TkL Storia del diritto Canonico. I volume.   }f 5^^858— o9. Avventure di Cecchino. Poema in ottava rima, cauti 22. "2 volumi.  jjL 31H 560-62. Miscellanee filosofiche. 1 volume.  1 ld. Scienze naturali e considerazioni storiche. 1 volume.   — |d. - C "'""'H11 /'--"J'iri-* :i volumi (editi), 3- alùi (inedili).  #» f}J865>-76. Sogni e Favole (umorismo trascendente), i volumi.   1870. Apocalypsis (misticismo allegòrico) greco con versione latina (imita-  zione del greco e latino della Chiesa primitiva). Opuscolo.  • i- e/- 1870-81. Grullerie Poetiche (umorismo parodiaco) 4 volumi.  A}-ii 1871-84. Massime e Dialoghi. 4 volumi.   1875. I Conferenti. Commedia nebulosa in 3 atti. I volume.   1876. Ormuzd. Dramma mistico in 3 alti. 1 volume.   _ l>l Synùp s i dell' Enciclopédia Siwr.idatirn - I viiliimi',   ~ i~. noiTSffnpltcìo. homaiizo. 2 volumi.   ld. Idee radicali delle discipline finite e delle matematiche empirico-indut-  tive. 1 volume.   i 1877. 7/ Cavalier (riovannino. Romanzo. 1 volume.  " ld. Manuale di medicina pratica. 1 fascicolo.   1878. L'Inconcludente. Romanzo. 2 volumi.  * ld. Lo Zio Giuseppe. Commedia. 1 fascicolo.      NOTIZIA SOPRA L'AUTORE XV   ogni caso di sufficiente conforto l'aver dimostrato con essa come  il padre suo, nella sua apparente inoperosità, abbia invece com-  piuto un lavoro immenso, quasi incredibile potersi compiere da  una mente umana in sessantanni di vita; come, tuttoché da oltre  ventanni se ne stesse segregato dal mondo, tanto che lo si ri-  tenne sdegnoso dell'umano consorzio, egli abbia seguilo e ritenuto  con diligenza, memoria, affetto ed acume sorprendenti tutto il  corso dei moderni avvenimenti, e si sia interessato alle vicende  anche più minute della vita umana, la quale egli, trattosene fuori,  contemplò e giudicò dall'alto e spassionatamente; ed infine con  quanta forza d'animo e vigoria di mente abbia, anche ammala to,  continualo l'aspra, diuturna e faticosa ricerca della verità e della  luce spirituale.   Che se poi le opere sue potranno servire ad accrescere le  cognizioni odierne, e disvelare nuovi orizzonti, a precisare sistemi     Él*nJ ■^'J~.fc 1878, Considerazioni sopra il anatema generale dello spirito entro i limiti  ' della riflessione.   — Considerazion i circa il sustema della natura entro i limiti della rifles-  sione. 1 v olume (edito).   f — Id. Viaggi utopistici. 1 volume.   _ ld. Il Protagonista. 1 volume.   _ Id. Proposta di una riforma sociale. 1 volume.   , Id. Considerazioni generali circa la caratteristica spiritualità dell'Italia.   1 fascicolo.   T(e 1879. Insegnamento filosofico. 1 volume.   v — ld. Gregorio. Romanzo. 1 volume.   ld. Novellette morali. 1 volume.   , v 1880. Itinerario d'un Inqualificabile. 1 volume.   J .\; _ 1881. Trattato di Astronomia. 1 fascicolo.   Id. Introduzione alla coltura generale. I volume.   _ Id. La Divina Commedia. 1 volume.   ^ "~ Id. Vita di Giustino Caramella scritta da se stesso. 1 volume.   Id. Vita di due Comici. 1 volume,   ld. Vita di Virginia Bonaventura. 1 volume,   i * 1882. Sonnambulo. 1 volume.     A ld La mia celebrità. I volume..     Td! Inventario delle mie vicissitudini mondane. 1 volume.  1883. Memorie Posthume. I volume.  //- 1883-84. Stramberie philosophiche. 1 volume.     XVI OPERE POSTUME DI PIETRO CERETTI   filosofici e speculativi oggidì ancora incerti ed indefiniti, essa  avrà nei contempo raggiunto un altro intento, quello cioè di far  contribuire all'aumento del patrimonio intellettuale scritti che  erano dal loro Autore destinati a rimanere sepolti. E ciò la con-  forterà maggiormente nell'adempimento dell'intrapreso assunto,  che è per lei il più sacro e il più caro dei doveri.

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