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Is Grice the greatest philosopher that ever lived?

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Friday, October 8, 2021

Grice ed Alfonso

 quando un maggior numero di uomini si strinsero in rapporti fradi loro e furono animati dalfine comune di aiutarsi nel superare le difficoltà per la vita, onde sivideilgrande vantaggio del lavoro collettivo, questo fatto ebbe una grande importanza per quegli uomini e pei primordi dell'umanità in genere.Fu allora necessaria la dimora fissa in un luogo, ciò che dovea  A. LA STORIA DEL LINGUAGGIO.   diminuire loro idisagi e le incertezze del domani.Si preferi di dimorare presso le rive dei fiumi, dei laghi e del mare,che offrivano certi vantaggi. Risoluto il problema dell'esistenza nell'oggi, fu reso possibile il tentativo di produrre pel domani, allora si principio ad allevare il bestiume ed a coltivare la terra, prendendo insegnamento, come potevano,dalla natura. Allora fu reso maggiore il bisogno di esprimersi e d'in tendersi in un più largo ambito e nacque nell'uomo il desiderio di ben provvedere al suo avvenire, à quello della tribů o della piccola società ed a ricordare la vita passata per trarne insegnamento per l'avvenire;fu reso ancora necessario il tradurre in segui materiali, e perció più memorabili, irumori e le voci di espressione : prima origine della scrittura e della lettura. Ma,anche in questocaso,quando nonsitrattavadi do vereriprodurre l'immaginesensibiledelle cose,ma di u sare segni più o meno facili ad eseguire e da connettere alle parole, ciascuno dovette significare da principio in modo affattoarbitrarioedinintelligibileaglialtrilepro prierappresentazioni;esoloposteriormenteper mezzo di accordi alcuni segni furono ricunosciuti da parecchi sic come esprimenti alcune date rappresentazioni. Si sta bilirono cosi tanti segni per quante erano le parole in uso. Però un cosiffatto costituirsi della società primitiva non avvenne per un aggruppamento solo,in un solo sito, di uomini e di famiglie. Dato invece il continuo dirimersi e disgregarsi degli uomini preistorici,bisogna ammettere che sia dovuto avvenire,isolatamente, in vari punti della superficie della terra ; e per ciascuna piccola società dovettero stabilirsi speciali segni di scrittura e di lettura.  - 41   Questi movimentid’emigrazione e d'immigrazione, di c o n quiste,raggiuntecon la violenzaoconlacalmael'astuzia, furono più frequenti nei primordi della storia; poichè in quei tempi non tutti i bisogni individuali e sociali dell'uomo potevano essere sollecitamente soddisfatti, quan tunque fosse stato prepotente in lui il desiderio di sod disfarli.E poichèognigrupposocialemigrante,comeavea un complesso di parole,cosi poteva avere un complesso di segni a quelle corrispondenti, avvenendo lo stesso per la società che subiva l'immigrazione o il dominio, con la mescolanza degli uomini dovette ancora avvenire una m e scolanza didifferentilinguaggi parlati escritti.In questo caso il gruppo sociale più potente dovea esercitare il suo dominio sul popolo nuovo arrivato o sul debole ; era neces sarioperciò che gl'imponesse anche ilproprio linguaggio e la propria scrittura,altrimenti non sarebbe stata possibile la comunicazione degli animi,prima condizione al vivere  42 Queste società col vivere a lungo in un sito andarono incontro ad alcuni disagi per lo sfruttamento del terreno non ancora coltivato secondo le leggi naturali o per la distruzione degli animali boschivi o infine perchè il loro sviluppo sociale dovea far loro avvertire nuovi bisogni o per dar nuove esplicazioni alle loro energie. Nacque perciò in loro o in parecchi di essi il bisogno di avvici narsi ad altre società, sia per offrire a queste i prodotti particolari del loro suolo e della loro industria e rice verne altri;sia per offrire loro le proprie energie orga nichedallequalivolevano trarre un profitto.L'avvici namentoepoilareciprocacompenetrazione deglianimi avvenneperviapacificaoperlaviolenzaelaforza,onde la società sopravvegnente sottomise a sè l'indigena.   43 sociale. M a si deve anche ammettere che il popolo vinto o il nuovo abbia in parte contribuito a modificare il lin guaggio dell'altro, non potendosi ammettere che esso si fosse potuto così facilmente e presto privare del suo linguaggio abituale e l'altro non ne avesse subita alcuna modificazione. Cosi,come la parola, anche i segni di scrittura e di lettura dovettero subire molteplici metamorfosi in ragione del vario congregarsi e disgregarsi degli uomini,in ra gione dei vari influssi che quelle società esercitarono fra di loro.E quando in mezzo alla vita indeterminata delle società primitive sorse un popolo energico e forte che acquisto disèunacoscienza superiore a quella deglialtri popoli che si sforzò di soggiogare e di dominare ed i m pose loro i suoi costumi, le sue credenze, fu quello il primo popolo veramente storico e allora il linguaggio di esso, con quel dato sistema di scrittura e di lettura, fu imposto ai vinti ed ammesso riconosciuto da questi. Ma unpopolo che sappiaesercitareilsuodominioè destinato a vivere e a perpetuarsi. È necessario allora che esso diventi qualche cosa di organico, che abbia un ordinamento interno, che abbia leggi ed istituzioni.Un popolo cosi costituito è costretto a conservare ed a co! tivare il proprio linguaggio e la propria scrittura, dando un valore determinato alle proprie parole; perchè solo cosi è possibile il governo che deve implicare la stabilità delle leggi e della istituzioni alle quali deve perció con nettersi un linguaggio determinato e fisso, altrimenti quel popolo ricadrebbe,come,malgradociò,tendesemprea ricadere,allo stato primitivo di disgregamento. In un popolo che vive e dura il linguaggio deve non  ---   solo fissarsi ma le parole di cui consta debbono molti plicarsi. E ciò non può non ammettersi se si considera che una società che vive non può non compiere,per mezzo degli individui che la costituiscono, un'attività psicologica scrutativa e conoscitiva sulla natura circostante. Questa che da principio apparisce come qualche cosa di molto semplice, come un tutto a sè, in ragione che più si esercita l'attività umana sopra di essa,apparisce distinta in una molteplicità di gradi o di oggetti i quali alla loro volta da prima appariscono indeterminati nelle molte proprietà di cui risultano e,progressivamente, appariscono semprepiùdeterminati.Taleèstatoilmovimento della conoscenza dai primordi della storia sino ai nostri tempi e non si è peranco arrestato. Di nessun oggetto si può dire che esso sia stato cosi studiato ed analizzato in tutte le sue note,in tutti i suoi rapporti, che un ulteriore studio nulla di nuovo potrebbe darci. Quantunque questo processo di scrutazione e di cono scenza si sia eseguito sopra ogni cosa, pure non tutti i popoli hanno all'istesso modo fatte le loro conquiste in ogni ramo della realtà ; giacchè alcuni hanno scrutato un ramo ed hanno lasciato intatto un altro di essa e,conse guentemente, il linguaggio si è più arricchito in quella regione della natura che non in un'altra. Inoltre è avve nuto nella storia che, come gli uomini hanno fatto un progresso nel campo della conoscenza, si sono ingegnati di servirsi delle loro cognizioni per modificare la natura esteriore a loro profitto, producendo una molteplicità di beni e sovrapponendo cosi all'opera della natura una nuova creazione che è quella dell'arte.  44 Tutte le istituzioni sociali sono creazioni dello spirito,   45 Cosi quando un popolo emerge nell'arte della guerra e delle conquiste, come il romano ed il greco, deve anche creare una nomenclatura in cose militari e guerresche ; giacchè, anche in questo caso, ogni nuova veduta, ogni nuova invenzione,per quanto possa sembrare poco apprez zabile, pure deve essere contrassegnata dalla sua parola. Tale linguaggiononpotevariscontrarsi neipopoli che,nel movimento storico, precedettero quelli.Ed allora ilnuovo linguaggiopotràinprosieguodivenirepatrimonio dinuovi popoli ; perchè le conquiste di una nazione nel campo della conoscenza e dell'attività pratica tendono a divenire patrimonio ed eredità delle altre nazioni, Una nazione che emerga nel mondo pel suo dominio sul mare,ciò che non può avvenire senza la costruzione di vascelli di meravigliosa complicazione, come in questo secolo l'inglese,deve creare una nomenclatura marinaresca, siaperlevariepartiedivariapparecchidicuiconsta un vascello, come per la loro funzione e per gli uomini che vi si addicono, nomenclatura che prima della formazione di quei vascelli non avea ragion d'essere e che ora deve essere accettata dalle altre nazioni che vogliono costruire  nelle quali se la natura interviene, essa non vi è come puramente tale,ma rianimata da un nuovo soffio.La storia ci fa vedere che ogni società civile ha prodotto qualche cosa di particolare in un ramo delle istituzioni sociali; o nelle leggi o nell'industria, nel commercio, nell'arte m i litare, nelle belle arti, nella religione, nella scienza. Cor rispondentemente a questo progresso nell'attività intellet tuale e pratica,nuove forme particolari debbono sorgere che contribuiscono ad accrescere la somma delle parole di un popolo.   navi di quei tipi o forme, onde quelle parole inglesi deb bono in massima parte essere accettate come tali dalle altre nazioni. Anche una nuova e grande religione, come il Cristia nesimo,dovette formarsi un nuovo linguaggio relativa mente alle antiche religioni, quantunque alcune parole di queste siano state conservate nella nuova religione, all'istesso modo che qualche cosa del contenuto delle prime religioni si perpetua nel contenuto delle altre. E , poichè la religione, sopra tutto il Cristianesimo, compe netra ed informa tutti gli aspetti della vita individuale e sociale,esercita la sua azione modificatrice nel linguaggio di tutte le istituzioni sociali. Nei Vangeli o in S. Paolo troviamo parole che hanno un contenuto differente da quello che avevano nei popoli precedenti o che non ancora hanno accettato il Cristianesimo, quantunque le stesse parole possano prima essere state usate.E, poichè il Cristianesimo è stato il punto di partenza di un grande e lungo svolgimento artistico, teologico e filosofico, informato ai suoi principii, si è dovuto ancora produrreunlinguaggioattoarendereintuttiiloro ele menti le nuove e grandi concezioni. Cosi l'attività pratica sociale e le istituzioni contribui sconoafarearricchireunalingua.Ma infondoaquesto progresso linguistico sociale dobbiamo trovare come prin cipale fattore l'attività individuale. Come avviene delle nazioni che non fanno un passo innanzi nel progresso dell'umanità se non per l'opera dei grandi uomini che esse nondimeno hanno creato eeducato,avvieneanche pel progredire del linguaggio sociale.Giacchè gl'individui in quanto vedono aspetti nuovi della natura o della vita s o  46 -   Però da principio essi hanno ricevuto dalla società in seno alla quale sono nati e cresciuti un linguaggio che era patrimonio comune a molti ; essi l'hanno solamente arricchito in quel ramo di attività nella quale hanno espli cato la loro energia e,se questa riguarda immediatamente la vita del popolo,potranno le nuove parole divenir po polari,altrimenti rimarranno sempre chiusenella cerchia dei pensatori e degli studiosi.Cosìillinguaggio filosofico non è popolare come non è popolare la filosofia, mentre il linguaggio della religione e dell'arte potrà più fa cilmente scendere sino al popolo e divenire suo patrimonio; perchè esse al popolo sopra tutto s'indirizzano ed in esso debbono trovare alimento Pertanto se il linguaggio dell'arte, della filosofia,della storia differiscono in qualche modo fra di loro, differisce anche il linguaggio di un cultore di quella data branca di attività umana da quello di un altro.Così il linguag gio di Platone differisce da quello di Aristotele e di Hegel ; il linguaggio di Omero differisce da quello di Dante, di Shakespeare e di Goethe ; il linguaggio di Tucidide e di Erodoto differisce da quello di Livio,di Tacito, di M a chiavelli. E ciò perchè ciascuno scrittore impiega nella realtà che studia e perciò nel linguaggio che trova e contribuisce a creare, quella sua attività particolare che  - - -47 ciale contribuiscono a formare il linguaggio ed impri mono parole nuove a nuovi fatti reali che si sono sco perti od escogitati. Ippocrate che fu il fondatore della scienza medica nell'antichità fu anche ilcreatore del lin guaggio medico che si conserva in fondo al complesso linguaggio medico moderno . Cesare dette nuove determina zionieduna più grandeprecisione al linguaggio militare.   lo spinge ad usare nuove parole o a dare un nuovo con t e n u t o a v e c c h i e p a r o l e o it n o b i l i t a r l e o a d e g r a d a r l e . In questo modo il linguaggio di un popolo che, come ogni conquista dell'uomo e dell'umanità,tende a sminuire e a perdersi, è sostenuto dalla vita nazionale ed è m i gliorato dal progresso che essa fa in ogni ramo dell'atti vità umana.Il suo progresso va di pari passo col pro gresso dell'umanità, all'istesso modo che il decadere di questa trae seco il decadere del linguaggio. Una nazione m a n t i e n e i n t e g r a l m e n t e il s u o l i n g u a g g i o q u a n d o u n a s o l a vita ed un solo pensiero circolano in essa quando vi è, cioè, unità nazionale, onde tutti i cittadini hanno la stessa educazione, la stessa coltura, le stesse aspirazioni, volgono la loro attività allo stesso fine collettivo, par tecipano intimamente agli avvenimenti nazionali, sono animati dello stesso spirito religioso,artistico. Quando lo spirito nazionale si affievolisce o cade, ten dendo allora la lingua a degradarsi, la scuola apparisce come unasostituzioneallavitasociale,laqualepuòcreare il culto della lingua nazionale, facendo interpretare e gustare i capilavori letterari, storici e politici che quella data nazione possiede. In questo caso la scuola può creare un movimento per un nuovo risorgimento nazionale e per mezzo di essa può la lingua durare e vivere anche quando le istituzioni che la formarono e la sostennero sondecadute;ma seinqueicasilascuolamanca,tutto va in rovina.  48 - Nella scuola va incluso anche ilculto per l'arte,quando questanon rappresentiilpuntosalientedella vita na zionale,come avvenne inGrecia laquale dovettelapopo larità di quella meravigliosa lingua primieramente al   culto per Omero icui canti,artistici e religiosi insieme, venivano imparati a memoria e ripetuti e cantati da tutto il p o p o l o . L a r e l i g i o n e h a a n c h e e s s a u n a g r a n d e p o t e n z a a mantenere in vita una lingua, quando ogni altra isti tuzione sia perita in una nazione ; perchè essa, tendendo a difondere un complesso organico di principii e di m a s sime a tutto un popolo, in modo che tutti gl'individui vengano illuminati e spinti all'azione da essa (e già la religione esercita la sua azione in tutti i fatti della vita, onde il linguaggio religioso penetra in ogni cosa), deve t e n e r e p e r c i ò v i v o il c u l t o p e r l a l i n g u a n a z i o n a l e . Q u a n d o queste condizioni mancano la lingua sidiscioglie,soprat tutto se quella nazione continua ad essere ilcentro d'im migrazionedialtripopoli,come avvennedell'ImperoRo mano dopo la sua caduta,in cui, con la invasione dei barbari, quando la scuola mancava, nuovi linguaggi e nuovi costumi penetrarono che dovettero affrettare la disorganizzazione di quella lingua in tanti linguaggi p a r ticolari a varie provincie e luoghi, varianti fra di loro secondo che varie erano le nuove condizioni di ciascuno. Alcuni di questi particolari dialetti più tardi divennero ancheessinuovelingue,quandoapparvero ipoeti,gli oratori,glistorici,ilegislatori,ireligiosi, i quali, per adattarsi al popolo al qualedoveano volgerel'operaloro, dovetterobeneconoscereilnuovolinguaggio ed,usan dolo, gli accrescevano prestigio e destavano il culto per esso. In questo modo una grande lingua si discioglie e gli altri linguaggi che vengon fuori da quella dissoluzione possono di nuovo nobilitarsi e divenire storici.  49 La lingua tedesca non sarebbe divenuta una nobile e bella lingua se Lutero,col movimento religioso che egli 4.   50 Risulta da quel che si è detto che non è stato un solo il popolo storico, ma vari,quantunque però si debba a m mettere che questi si sieno manifestati in una regione piuttosto che in un'altra del mondo e che vi sieno stati p o poli storici di cui non sono rimaste vestigia;perchè la parte che essi hanno rappresentato per la storia dell'u manità in genere non è stata di grande importanza, onde non sono divenuti centro di attrazione di altri popoli e non hanno avuto perciò l'energia di sottometterne e di dominarne altri. All'istesso modo che ogni popolo ha una storia parti colare e comparisce e sparisce dal teatro del mondo e ad un popolo si succedono altri popoli ed ognuno ha la ere dità degli altri ed ha insieme aspirazioni, tendenze ed uno spirito proprio,si foggia ancora in modo particolare la propria lingua. E come il suono o la voce è l'espres sione dello stato interiore psichico indeterminato dell'a  fondo ed inizio, in cui dovea avere gran parte la cultura del popolo, non avesse destato un culto per essa.I grandi poeti tedeschi, gli storici, i filosofi, gli scienziati,animati dallo spirito della riforma,contribuirono poi a rendere importante nel mondo e nella storia quella lingua. L'a vere la Grecia conservata, dopo la sua caduta, la sua antica lingua la quale, tenuto conto dei mutamenti ne cessari che in essa son dovuti avvenire pel progresso del p e n s i e r o u m a n o , si è c o n t i n u a t a n e l l a l i n g u a g r e c a m o derna,sideveall'essereessa,dopo lasuacaduta,stata quasi tagliata fuori dal grande movimento delmondo,il cui centro divenne Roma,e al non essere piùessastata fatta segno alle invasioni e alle immigrazioni di altri popoli. --   - 51 Quando,dopo la rovina dell'impero romano,ilpen  - nimale o dell'uomo, anche la lingua, nel complesso si stematico delle sue parole , è l'indice dello stato intellet tuale di un popolo,della sua storia,del grado dellasua eticità,della sua energia,delle sue aspirazioni economi che,artistiche,sociali,religiose,scientifiche.Sicchè, co nosciuta la lingua di un popolo, ci è dato conoscere la sua vita naturale e spirituale; perchè nulla è nella vita naturale e spirituale degli uomini che non sia in qualche modo nel suo linguaggio.Diciamo in qualche modo,per «chè la lingua non è l'espressione perfetta della vita e del movimento della psiche. Le parole di cui il linguaggio consta sono sempre vi 'brazioni tradizionali,empiriche o convenzionali per espri mere alcune rappresentazioni o azioni o energie delle ·cose ;'sono perciò involucri naturali ed estrinseci in cui si avvolge la coscienza e la mente per esprimere la realtà delle cose e degli avvenimenti ; la cui ricchezza di par tivolari, d'intrecci e di energie è profonda ed inesauribile. Sono perciò una pallida immagine della realtà e della mente,quantunque siano però qualche cosa di superiore e di più perfetto relativamente al linguaggio indetermi nato.Equandovièdissdiotrarealtàelingua,dimodo .che quella apparisce alla mente nel suo progresso di complicazione,mentre la lingua si pietrifica, questa diviene un impaccio alla espressione dellamente che di continuo si muove e si svolge; ed è solo rompendo questo in volucro sensibile e dandogli un valore più nuovo e più altochesi possonointendereemanifestarelepiùascose pieghedel pensieroedella mente;giacchè per inten dere il pensiero non vi vuole che il pensiero.   Ad ogni modo la mente nella sua progressiva forma-. zione si sforza di creare il suo linguaggio ; perchè il linguaggio serve pel pensiero ;e foggia nuove parole o nuove combinazioni di parole o dà un nuovo significato alle vecchie parole. E perció la storia ci fa vedere che quelle nazioni che sono state ricche di pensiero,co inella sfera di attività pubblica e sociale,come nella s'era ar-. tistica,religiosa,scientifica,hanno avuto una lingua an corariccadiparole,dilocuzioni,diflessioniper espri mere i più fuggevoli moti della realtà e dello spirito ; ed in quella nazione in cui la vita del pensiero è stata poverit o nascente si è ancora avuta una lingua povera . di parole e di uso. Ciascuno di questi gradi dell'evoluzione del linguaggio è l'espressione dello stato psichico e cerebrale di quei dati popoli, stato in parte ereditato in parte acquisito ; dello stato degli organi vocali e dell'ambiente cosi na turale come etico che gli uomini si sono creato ed in cui sono vissuti.Queste tre seriedi fattori hanno la parte principale nella storiadel linguaggioe,secondo ilgrado. delloroaccordo dellosviluppodiesso,costitu'sconoil linguaggio peculiare di un dato popolo.  - - 52 siero cristiano che porto seco una nuova civiltà,più pro fonda e più complessa della romana, a poco a poco si sostituiva alle vecchie istituzioni, la lingua del Lazio non potè essere più adatta ad esprimere il nuovo pensiero, sopra tutto dopo le invasioni barbariche; e se fu colti vata dalla Chiesa e dai dotti,questi per entrare in re lazione col popolo e partecipare perciò alla vita.nazio nale, dovettero usare il vulgare. Qualche cosa di analogo avviene nella storia dell'in   è psicologicamente molto simile agli animali, emette an .che esso dei suoni indeterminati. M a in ragione che ac . quistano maggior sviluppo i sistemi del suo organismo e gli organi vocali e le sensazioni acquistano maggior pre cisione funzionale, il bambino si assimila gli elementi delle voci o delle parole che ode intorno a sè,assimila zione che è resa facile da predisponenti condizioni ere ditarie, le riferisce alle cose con cui è in rapporto, le fissa nella memoria, si sforza di pronunciarle,riuscendovi male da principio;ma dopo unalunga esercitazione,ar riva a pronunziare bene ed a mano a mano non solo al cuni monosillabi, ma anche parole più o meno semplici. Nella storia del fanciullo si ha insomma come riepilogo quello che è avvenuto nella lunga storia dell'umanità ; cosi il bambino da poco nato non ha altro modo per esprimere isuoi stati interni che ilgrido,ilpianto,che sono poco più che un moto riflesso, una forte sensazione che si estrinseca per le vie del respiro.  - dividuo. Come il grido indefinibile che l'animale emette •è l'espressione dello stato indeterminato dei sentimenti che lo agitano e dello stato informe delle rappresenta zionichelomuovono,come dellapovertàdeicentridelsuo :sistema nervoso, cosi il bambino che nei suoi primi anni 53 Abbiamo usato promiscuamente la parola linguaggio e lingua ; m a è bene dichiarare che la lingua implica m a g giori determinazioni che non il linguaggio che è qualche cosa di più generale ed inderminato relativamente ad essa. La linguaè un linguaggio divenutoclassicoostorico,con nesso cioè ad una vita nazionale, per cui ogni parola ha una storia e le cui origini si possono seguire anche in altri linguaggi che sono presupposti della lingua che si   Dopo che le parole son divenute storiche, sono state cioè connesse ad un segno materiale,possono continuare, sopra tutto in tempi in cui le lingue si formano, ad a vere una storia circa alla loro struttura. Ed anzi tutto p a r e n o n si d e b b a a m m e t t e r e c h e , q u a n d o il l i n g u a g g i o p r e istorico abbia principiato a divenire storico, si fossero tra dotte in segni materiali tutte le parole parlate. Invece si deve aminettere che queste dovettero essere moltissime neila lorogradazionedipronunziadaindividuoad iudiv'duo, da tribà a tribù, per la ragione detta precedentemente. E quando si volle tradurre in segni una parola la quale aveva immense gradazion ,essi furono appunto quasi una. somma di una molteplicitii di parole parlate le quali se: poterono fissarsi in segni non poterono però definitivamente fissarsi in un tipo di vibrazione fonica ad esse corrispon denti,quantunque pero questo fosse stato il fine dell'in venzione dei segni materiali e della scrittur a e questo. f o s s e a n c h e il f i n e d e l l ' i n s e g n a m e n t o d e l l a l e t t u r a . D a c i ó . segue che le parole parlate furono moltissime relativamente alle impresse. Stabilitasi la forma della parola parlata e della i m pressa non si tenne più alcuna ricordanza della deriva- . zione primitiva di essa nè si pensó più a modellare le: parole sulle forme delle vibrazioni naturali. Dovette p e r  - 54 studia. Si può dire linguaggio della natura, linguaggio deglianimali,deibambini,mapon lingua.L'uomoche per morbi perde la facoltà di parlare che prima posse deva inmodoperfetto,nonparlapiùlalingua,haperò. un linguaggio. La condotta dell'uomo si può chiamare un linguaggio in quanto manifesta per mezzo di una. serie di atti tutto un concetto interiore della vita.   55 ció necessariamente ammettersi che i primi popoli storici dovetterò averə ciascuno una nomenclatura e corrispon denti forme d'impressione e di scrittura e,nel loro con tinuo movimento di espansione e di concentrazione, tutto dovettemutarefinoa che un popolo non raggiunse lasua stabilità;ma anche allora la stabilità della lingua non fu definitiva. Abbiamo detto che la parola è qualcosa di molto più complesso del semp'ice suono o della semplice voce o esclamazione o della semplice imitazione di suoni o ru mori naturali, quantunque derivi da essi ; è già un suono o più suoni e rumori connessi che complessivamente e sprimono una rappresentazione formata od un'azione od un concetto.Vi sono perciò parole di pure voci osuoni, altre di puri rumori ed altre infine risultanti degli uni e degli altri.Studiando l'acquisizione della loquela nel l'individuo vedremo come egli dall'attività più semplice passa alla più complessa, cosa che,come avviene ora nel l'individuo, si veritica anche nella storia dell'umanità in genere.Dovettero perciò iprimi uomini da principio pronunziareparolerisultantidipurevociodipuri ru mori; anche allora, o più tardi poterono pronunziarsi monosillabi,che sono l'unità di un rumore edi una voce. Il monosillabo è perció la parola più conforme alla possibiliti tisiologica e psicologica di esecuzione fonica dei popoli primitivi e rappresenta la vibrazione primitiva della cosa,trasformata dall'attività fisiologica e psicolo gica degli uomini.Le lingue dei primi popolifurono per cid monosillabiche.Ed a questo proposito possiamo noi indagare se le lingue primitive fossero più o meno ric che di parole delle lingue moderne o in generale delle    lingue più complesse. E bisogna dire di si se si pensa che,quantunquepeiprimipopolistoriciilmondo este riore fosse qualche cosa di molto semplice,pure,nel ri produrre gli oggetti essi teneano conto solo della vibra zione la quale era varia d'intensità nelle cose ed era ancora più variamente ripetuta od imitata dagli uomini di una popolazione e dalle varie popolazioni. Onde varie parole doveano primitivamente indicare la stessa cosa ; anche perché,potendouna stessacosadarevibrazionidif ferenti,essa veniva indicata con quella tale vibrazione della quale più s'interessava il soggetto. Cosi il cavallo poteva essere indicato pel suo nitrire, per lo scalpitare, pel m o vimento della criniera,pel rumore che fa nei masticare il cibo, per la velocità nella corsa, ecc. cosa assumeva In tal caso la parola monozillabica primitiva si dice  56 Per questa ragione le parole dovettero molto più delle coseesserepreseinconsiderazione.Ma intempipiùpro grediti abbiamo lingue più complesse, in cui cioè le p a role o la maggior parte di esse sono risultanti di più sillabe; e in questo caso le parole monosillabiche non spariscono. Sono queste le lingue polisillabiche o le agglutinanti o le articolate ; perchè in esse le sillabe si collegano o si articolano con le sillabe. La parola po lisillabica potè divenir tale o perchè monosillabi di dif ferenti linguaggi si vide che corrispondevano allastessa cosa,di modo che, pronunziandole insieme due o più esigenze venivano conciliate;o perchè una sola sillaba assumeva voci nuove secondo che la nuovi movimenti; perchè le cose assumono ancora nuove energie se l'attività scrutatrice del soggetto si esercita .su di esse.   radice la quale non cessa di essere parola,perchè espri me una rappresentazione,per quanto indeterminata, ma è considerata come una parola elementare la quale è come il ceppo comune ed originario di altre parole. Essa, entrando in rapporto con altre parole più o meno semplici o pure assumendo varie flessioni, si complica in modo da esprimere una rappresentazione più complessa o un concetto. Se le lingue monosillabiche, esprimendo rappresenta zioni indeterminate,sono lelingue primitive, le agglu tinanti o articolate segnano un progresso relativamente alle precedenti;perchè in esse le parole sono un com plesso di monosillabi e perció si parlano da quei popoli nei quali è più sviluppata l'attivitàrappresentativa,onde un solo monosillabo non sempre è sufficiente ad espri mere una rappresentazione molto complessa. Le lingue, la maggior parte delle cui parole hanno fles sioni, in cui la radice ed il tema assumono varie forme terminali, si chiamano flettenti; sono quelle che hanno raggiunto il maggior sviluppo possibile e possono costi tuire l'espressione di una tela organica di concetti e di un pensiero dalle più ricche gradazioni e di sfumature appena apprezzabili.In tali lingue ilnome ed il verbo assumono flessioni e mediante tali forme si esprimono i vari rapporti delle cose e l'avvenimento dell'azione nei vari gradi di tempo e di condizione in rapporto con l'avvenimento di altre azioni. Le lingue flettenti sono perció posteriori anche alle a g glutinanti,quantunque non bisogna credere che,quando esse appariscano,le paroleagglutinantiemonosiilabiche non esistano più. Esse sono le ultime apparse nella storia  - 57   Con lo sviluppo del linguaggio va di pari passo lo svi luppo del mondo logico;giacchè sono due aspettidiuna stessa cosa : il pensiero e la sua manifestazione sensibile. Non si può ben comprendere l'importanza del linguaggio senza vedere l'importanza dell'energia logica che è in clusain esso,la quale sottratta,l'attività dellaloquelari marrebbe un fenomeno puramente fisiologico o pure sa rebbe l'espressione degli stati interni indeterminati.  delle lingue, e sono state parlate e scritte da popoli ricchi di pensiero e di azione. Se dunque le lingue ultime dei popoli civili, che noi crediamo le più perfette, perchè ricche di flessioni (onde tra queste bisogna comprendere la latina e la greca) hanno avuto una così lunga e avventurosa istoria ed alla loro formazione hanno,piùo meno immediatamente, con corso tanti e cosi disparati elementi e lingue di minore perfezione e lingue anche complesse e ciascuna lingua, per quanto immediata sia,risulta di elementi moltepli cissiini ed accidentalissimi (per quanto vi sia qualche cosa di costante),comparisce chiaro quanto debba essese dif ficile, fare una compiuta anatomia di una lingua cd assegnare a ciascuno ele:nento di essa, a ciascuna parola d i c u i e s s a r i s u l t a , il s u o v e r o v a l o r e e l a s u a v e r a i s t o r i a .

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