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Tuesday, February 15, 2022

GRICE ED ODDI: L'ANIMO DI GALENO

  (1) Dobbiamo al chiarissimo signor dottor Montesanto (Del l ' o r i g i n e d e l l a C l i n i c a m e d i c a d i P a d o v a e c .) l a b e l l a e d i n . t e r e s s a n t e n o t i z i a , c h e il n o s t r o B o t t o n i e il s u o c o l l e g a M a r c o O d d o ,calcando le traccie luminose segnate dal famoso G i a m batista Montano pochi lustri prima ,diedero novella vita al la Clinica medica nello spedale di san Francesco in Padova, condotti dalla solanobilebrama di giovare.E qui avvertire mo cogli sludiosi di medicina,che ildotto autore, dopo aver dimostrato con incontrastabile evidenza che l'Università pa dovana, la prima d'ogni pubblico Studio d'Europa, vanta la fondazioneinessadiquellascuola,basedellamedica scien za,ci porge il documento luminoso,che tanto onora li ricor dati professori, e in particolare il Bottoni di cui favelliamo ; il quale non essendo da tacersi, lo riporteremo come ci viene fedelmenteecon eleganza vôlto inlinguaitalianadalprelo dato signor Montesanto, che il trasse dagli Acta nationis ger manicae Facultatis medicae, quae,convocata natione, prae lecta et examinata , digna judicata sunt,ut albo nationis insererentur. Consiliariis Christophoro Sibenburger Carin thio,et Samuel Keller Hallense Saxone,anno 1578. Vol.I. p.97. Manoscritto presso la biblioteca dell'Imperiale Regia Università di Padova.  BOT 149 dette in vita il Boltoni , non è da passarsi solto silen zio quello d'essere stato dal Duca di Urbino,unita mente ai altri quattro medici ,chiesto del suo consiglio onde togliere la città di Pesaro e il territorio da alcu ne febbri pericolose che colà infierivano.N e taceremo , come a'dinostrisidimostròbellamente(1),che il Bot Merita,a comune nostro giudizio,di essere celebrato con riconoscente memoria e di venir rammentato in questo luogo il beneficio sommo impartito alla nazione nostra dall'eccel lentissimo uomo Albertino Bottoni , professore primario di medicinapraticaestraordinaria,ilqualecondottodalla sin golare benivoglienza che da più anni a noi concede,oltre all'averci anche in quest'anno dalla pubblica cattedra con ogni cura ammaestrati,a fine di giovare vieppiù alla nostra istruzione si riuni nelloscorso inverno all'eccellentissimo Marco degli Oddi, medico ordinario dello spedale di san Francescoepubblico professore,econ esso,finitalalezio ne,si trasferi sempre a quello speilale medesimo seguitoda   toni fu,insieme al suo collega Marco degli Oddi ,il p r i m o c h e d o p o il c e l e b r e M o n t a n o g e t t a s s e i p i ù s o noi per visitarvi parecchi infermi afflitti da diversi generi di malattie :per talguisa egliaprissil'adito ad accuratamente mostrarci come sidovessero applicareallapratica quelle dot trine che avevano fatto il soggetto della sua pubblica lezio ne , esercitando così i suoi uditori in tutto ciò che al dotto e sagace medico appartiene di osservare e dipraticarea pro de'suoimalati.Cessatefinalmentelelezioni,volendo ilBot. toni che neppure durante le vacanze dell'Università m a n casse a noi qualche mezzo di ammaestramento,e potesse per noiesserpostoaprofittoilnostro tempo,egliinuna deter minata ora della mallina recavasi ogni giorno a quello stes so spedale :quivi,visitando alternativamente col signor Marco degli Oddi gli ammalati, andava instruendoci, ragionando intorno a qualche caso tra i più gravi da lui osservati. IlCampolongo perciò,vistosipromossoamedicodiquel l'ospitale,sipropose eglipure,allafoggia de'provetti nostri precettori, di dare ogni giorno delle pratiche istruzioni: nel di susseguente alla sua nomina occupò quindiprimo di tutti con molta insolenza e temerità quel posto chesoleva essere destinato ai nostri maestri;nè,occupatolo, volle cederlo ad essi.Fermo in suo pensiero diragionare aigiovanida quel luogo, non già una sola volta, o per un giorno solamente, rinnovò la scena istessa per più giorni; e non valseroa ri muoverlo nè a piegarlo le nostre istanze, direlte a far sì ch'ei lasciasse liberi ü luogo e l'ora occupati per lo innanzi dai nostri maestri,e che per sè volesse scegliere altra ora ed a l t r o l u o g o . M a , o s t i n a t o e g l i o l t r e o g n i c r e d e r e, g i u n s e , c o l l'insistere per le sue pratiche istruzioni , a turbare quelle solite a darsi dagli altri prima di lui. Se dal Campolongo solo avesse dovuto dipendere, tutti saremmo stati esclusi dal  150 BOT 1 . 1 1 Mentre simili esercitazioni, con si maturo consiglio intra prese a nostro vantaggio, andavano proseguendo, un certo medicoper nome Emilio Campolongo,digiovanile età,col. lega nell Università e professore della stessa cattedra , m a in secondo luogo,di Marco Oddo,riusci,non sisa come, ottenere che la ispezione a d siedeva e la cura de'malati,cui prima pre ilsolo Oddo,venissefra entrambidivisa,permodo che quind'innanzi gli uomini fossero medicati longo, e le femmine dall'Oddo. dal Campo   l'ospitale; il che pure minacciava apertamente di voler far si che avvenisse. La quale insolenza, divenuta già intollerabile ai signori professori Bottoni ed Oddo, meritevoli per ogni riguardo di molta stima e riverenza , li costrinse a partire dallo spedale, e con essi partirono quanti vi erano studenti della nazione alemanna,rimanendo così affatto solo ilCampolongo nel luogo da lui tolto agli altri..... Informati poscia bene del fatio i governatori dello spedale , costrinsero il Campolongo con severi modi a cessare dalla sua pretesa, ingiungendogli, sepur voleva intraprendere qualche esercizio a vantaggio di taluno degli studenti, di scegliersi un'altra ora ed u n altro luogo.Cosi,mercè la prudenza dei nostri maestri e la co stanza degli studenti alemanni,fu vinta l'altrui pertinacia , edinostrieserciziivennerofelicementea ricominciare. Essendosi allontanati,come sogliono,dall'Università glolta lianiperfar levacanze presso leloro famiglie,lisignori Albertino Bottoni e Marco Oddo, eccellentissimi uomini e della nostra nazione sommamente benemeriti,affinchèfar potessimo qualche profitto nello spazio di tanti mesi, conti. nuarono le loro pratiche istruzioni quasi ogni giorno nello spedale di san Francesco sino al principio delle lezioni, con granfaticaedisagioloro,econsomma utilitànostra:della qual cosa poco io dirò,potendo bene ciascuno dalla rela. zione del mio antecessore rilevare le circostanze tutte che a ciòsiriferiscono.Aggiungasi,chevenendo nellastateinvitati parecchi infermi alle terme di Abano , onde rendersi vieppiù grati a'nostri, licondusserodue volte colà,dando per tutti cavalli e legno ilsignor Oddo, e quivi gl'instruirono circa il valore medico delleacque termali e deifanghi. Verso lafine poi dell'ottobre fattasi la stagione opportuna per le sezioni anatomiche,ilBottoni e l'Oddo stabilirono di aprire i cada veri di quelle donne che morissero nello spedale ; e ciò col fine d'indagare alla presenza degli scolari le sedi e le ca gioni dei mali : fu però d'uopo abbandonare ben tosto que  BOT 151 lidi fondamenti della scuola clinica in Padova , che precedette tutte l'altre in Europa. Lasciò il nostro B o t Il Bottoni e l'Oddo continuarono anche nel successivo an no 1579 ad istruire nello spedale i giovani;ed in quest'anno pure vennero ad insorgere nuovi dissidii, come ce ne infor mano gliattidiquell'epoca,raccontandosiiviquantosegue:   toni un monumento del suo buon gusto nelle arti in un palazzo ch'ei fece erigere dirimpetto alla chiesa degli Eremitani inPadova (intorno al quale allude la medaglia riportatadalTomasini(1),cheacquistatopo sto si utile divisamento,poichè,mentre tutto era disposto per eseguire nel giorno appresso la sezione di due donne, in una delle quali importava esaminare lo sluto dell'utero,e nell'altra,mortaditabe,volevasidainostriprecettori scuo prire per dove penetrasse una piaga fistolosa esistente al to race, il signor Campolongo loro emulo propose a'suoi uditori d'intraprendere inquel giorno medesimo l'anatomia dell'ute ro,esiserviper questa deidue suddetticadaveri.Nacque da ciò che i governatori del pio luogo, resi avvertiti dell’ac caduto e mossi dalle querele delle vecchie inferme, le quali temevano,morendo,di dover essere del pari anatomizzate, prescrisserotanto all'Oddo,quanto alCampolongo,diaste. nersi dall'incidere verun cadavere nell'ospitale, sotto pena di perdere lo stipendio. In onta però alle tante opposizioni promosse dalla rivalità del Campolongo contro il Bottoni e l'Oddo, perseverarono questituttavianell'utile loro impresa d'istruirenellapratica medicina i giovani, conducendoli al letto dei malati nello spe daledisanFrancesco;poichè anchegliattidell'anno1587, compilati dal consiglieredella nazione alemanpa Pietro Paolo Höchstetter di Tubinga,ne parlano cosi:A ciascuno di noi è palese con quanta diligenzasi diportasse ilsignor Albertino B o t t o n i n e l l e s u e q u o t i d i a n e e s e r c i t a z i o n i. O g n i g i o r n o e i c i conduceva al lettodi un nuovo malato,e c'istruiva intorno aldi lui morbo,indagandone dottamente le cagioni,espo. nendone i segni e le indicazioni curative ,non che il prono stico :egli suggeriva inoltre non solo le più opportune medi. cine di comune uso,ma quelle altresi chela sua pratica particolare gli avea comprovate efficacissime; talche vennu ognora più a farsi manifesta la singolare bontà con cui ila più anni questo insigne uomo ci riguarda. Ond'è che,seb. bene le teorie mediche da noi apprese nelle nostrecontrade possano a tutta prima allontanarci in qualche modo dal se guire le sue lezioni,la somma sua felicità nella pratica e T'ottimo suo metodo di medicare serve però a ricondurci in. torno a lui.

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