Grice e Taddio – fenomenologia ereetica – filosofia
italiana (Udine).
Filosofo. Si occupa in particolare di fenomenologia della percezione, ontologia
e teoria della conoscenza a cavallo tra estetica e metafisica. È direttore
editoriale, con Pierre dalla Vigna, della casa editrice Mimesis Edizioni. Luca
Taddio nasce a Udine nel 1974. Dopo i primi studi artistici si laurea in
Filosofia a Trieste, successivamente, trascorre un periodo di studio presso il
dipartimento di Filosofia dell'Edimburgo: completa la sua formazione aTrieste
conseguendo il titolo di dottore di ricerca. È stato allievo dello psicologo
sperimentale Paolo Bozzi e del filosofo Giorgio Derossi. Il primo libro,
Spazi immaginali (Prefazione di Maurizio Ferraris), è un testo di narrativa
filosofica che si inserisce all'interno della tradizione del realismo magico:
l'esistenza viene espressa da una sequenza di istantanee emergenti dallo spazio
immaginale. Tutti gli scritti dell'autore sono di matrice realista:
Fenomenologia eretica è un libro incentrato sull'analisi di un unico esempio
considerato dall'autore paradigmatico per l'intera tradizione fenomenologica,
la percezione di un cubo. L'analisi critica dell'esperienza è sviluppata, da un
lato, in rapporto alla fenomenologia sperimentale e, dall'altro, in risposta
alle critiche alla fenomenologia. A partire di Magritte, ne “Il mistero”
viene applicata la teoria della percezione diretta, elaborata in “Fenomenologia
eretica” al problema della raffigurazione pittorica. L'insegnamento di estetica
alla facoltà di Architettura lo porta a realizzare il saggio “L'affermazione
dell'architettura” (Mimesis). La relazione filosofia-architettura sta al centro
di altri due volumi da lui curati: “Costruire abitare pensare” (Mimesis) e “Città
metropoli territorio” (Mimesis). Il concetto di affermazione e preso in esame
in un numero di aut aut dedicato all'architettura. In Verso un realismo”
(Jouvence) si delinea un'ontologia della meta-stabilità. Sul tema del realismo
avvia un articolato confronto. Le riflessioni sul realismo si sono sviluppate
in diversi direzioni: politica, architettura, cinema, ontologia ed
epistemologia (v. Alfabeta; “aut aut”; “Cinema&Cie”; “Teoria &
Modelli”; “La Filosofia Futura”. Fonda “Mimesis”. La società è detentrice dei
marchi editoriali di Mimesis in Italia. Progetta e realizza la rivista di
approfondimento culturale Scenari. Crea e dirige il Festival Mimesis Territori
delle idee. A partire da una prima formazione politica di stampo
liberal-socialista lavora in direzione di un rilancio della cultura cosmopolita
in rapporto alle nuove forme di partecipazione
democratica (interventi: Festival Vicino Lontano, Pop Sophia, Radio Radicale).
Palazzo Reale, Genova. Insegna a Udine. Saggi: “Spazi immaginali”
(Campanotto Editore); “ Fenomenologia eretica”, “Saggio sull'esperienza
immediata della cosa” (Mimesis); “Il mistero”; “La natura della rappresentazione”
(Mimesis); “Osservazioni sulla stabilità
tra estetica e metafisica” (Jouvence); “Un mondo sotto osservazione” (Mimesis);
“La guerra e il mortale (Mimesis); “Quale filosofia per il partito democratico
e la sinistra” (Mimesis); “La Terra e il Sacro” (Mimesis); “Un metodo pericoloso” (Mimesis); “Manifesto
per una sinistra cosmopolita” (Mimesis); “Radicalmente liberi” (Mimesis); “L'apparire
della Cosa, La Fenomenologia Eretica, Uno scandalo per il pensiero, su I lsole24ore.com. “aut aut”. “Ma il realismo non è tutto nuovo”,
su corriere. È il crepuscolo delle
tradizioni, su corriere. Sinistra e
Realismo, su alfabeta Vuoti di sapere, su autaut.il saggiatore.com. Passione
politica e democrazia. "Marionette al potere" Curi, Marramao, Palazzo
Reale Genova, Intervista. Artribune. Luca Taddio. Taddio. Keywords. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Taddio” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732614953/in/datetaken/
Grice e Tagliabue-Remo – le strutture del trascendentale – il
concetto di gusto nell’estetica italiana -- filosofia italiana (Milano),
filosofo. Nato da padre ignoto, studia a Milano. Dopo diverse collaborazioni a
riviste come critico letterario e teatrale, si occupa lui stesso di filosofia a
partire da due saggi del dopoguerra, “Le strutture del trascendentale: piccolo inchiesta
sul pensiero critic, dialettico, esistemziale” (Milano, Bocca), e Il concetto
dello stile. Saggio di una fenomenologia dell’arte” (Milano, Bocca), che gli
fecero avere il posto di professore a Milano e Trieste. Collabora al Convegno,
ma scrisse anche su La Lettura e La Rassegna d'Italia, e Rivista critica di
storia della filosofia, Rivista di filosofia, Belfagor, Giornale critico della
filosofia italiana, Rivista di estetica, Il pensiero, Aretusa, Lingua e stile,
Studi di estetica, Studi tedeschi, aut aut ecc.
Si occupa di germanistica, gnoseologia, semantica, estetica e poetica,
attraverso numerosi saggi di taglio fenomenologico. Come per Baratono e Banfi, la sua analisi dell'estetica e delle
scelte poetiche e stilistiche degli artisti si distacca dall'impostazione di Croce
e poi di Calogero per orientarsi verso l'aspetto pratico, influenzato anche
dall'esistenzialismo positivo di Abbagnano, del fare arte, che non può ridursi
alla sola conoscenza, ed è fortemente legato alla tecnica, intesa anche come
gesto manuale e meccanico, e allo stile, inteso come rapporto tra gli elementi
formali e quelli contenutistici dell'opera -- sede, inoltre, dell'unità nel rapporto
tra percezione e immaginazione. Organizza le teorie d'artista e le dottrine
estetiche non tanto in senso cronologico, ma per tipi: estetica vitalistica, estetica
psicologistia, estetoca formalistica, estetica fenomenologica, ecc. In “Linguistica e stilistica di Aristotele” e
“Demetrio, dello stile” si occupa di
retorica e stilistica antiche. “Aristotelismo e Barocco” (Milano, Bocca); “Il
Barocco e noi”; “Anatomia del Barocco” (Palermo, Aesthetica) indagano sul barocco
artistico e letterario” (Milano, Bocca). Si occupa anche di estetica, del
pre-criticismo, della polemica Nietzsche-Wagner, di Goethe, Musil, Roth, Kafka
ecc. Critico con la contestazione studentesca, eppure non evita il confronto
con il movimento. Altre saggi: “I processi di Galileo e l'epistemologia”
(Milano: Bocca); “Dai romantici a noi” (Milano: Marzorati); ““Il concetto del
"gusto nell'Italia’ (Firenze: La Nuova Italia); “Linguistica e stilistica di Aristotele” (Roma,
Ateneo); “Fenomenologia dei giudizi di valore” (Trieste: Istituto di
Filosofia); “La semantica e i suoi problemi” (Trieste: Istituto di Filosofia);
“Demetrio, dello stile” (Roma: Ed. dell'Ateneo); “La nevrosi: Saggi sul romanzo”
(Casale Monferrato: Marietti); “Nietzsche contro Wagner” (Pordenone: Tesi);
“Geologia letteraria” (Milano: Garzanti); “Goethe e il romanzo” (Torino:
Einaudi); “Il gusto nell'estetica” (Palermo: Centro studi di estetica); “Arte e
alienazione. Il ruolo dell'artista nella societa” (Milano: Marzorati); “I sogni
di un visionario spiegati coi sogni della metafisica” (Milano: Rizzoli); “Sul
sentimento del bello e del sublime” (Milano: Rizzoli); “Sul gusto” (Genova:
Marietti). "Esercizi filosofici", L. Russo, L’estetica del
Settecento, in "Aesthetica Pre-Print"; Dizionario Biografico degli
Italiani, Roma, Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Ritratto di un
genio politicamente scorretto. C. Magris, Corriere della Sera. Guido
Morpurgo-Tagliabue. Morpurgo-Tagliabue-Remo. Tagliabue. Keywords. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Tagliabue” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732605248/in/datetaken/
Grice e Tagliagambe – la mediazione della
representazione – filosofia italiana (Legnano). Filosofo. Studia a Milano su Geymonat con cui si è
laureato con la lode attraverso una tesi sull'interpretazione della meccanica
quantistica di Reichenbach. Ha proseguito i suoi studi specializzandosi in
Fisica quantistica all'Università degli Studi Lomonosov di Mosca sotto la
direzione di Ja.P. Terleckij e poi presso l'Accademia delle Scienze dell'URSS,
Istituti di Filosofia e di Fisica dove
si è perfezionato in Filosofia della fisica con la supervisione di Fock e Terleckij.
La sua attività scientifica e didattica si è sviluppata attraverso un variegato
percorso universitario che l'ha portato ad insegnare presso diversi atenei dal
1974 al 2008 e a collaborare con differenti centri di ricerca ed enti
istituzionali come consulente scientifico. Si è concentrato sul rapporto
tra filosofia e fisica quantistica in particolare sul concetto di realtà fisica
e sui rapporti tra materialismo dialettico e sviluppi della fisica. Rivolve
l'attenzione sui temi del rapporto tra realtà osservata e sistema osservante,
le interazioni reciproche e il ruolo del linguaggio, della comunicazione inter-soggettiva,
della mediazione linguistica e della semiotica nel pensiero. Elaborato il ruolo
e il significato di interfaccia, il rapporto tra intelligenza naturale e
intelligenza artificiale, in particolare il ruolo progressivamente avuto dalle
tecnologie di informazione e comunicazione. Elabora i contributi sul profondo
significato del concetto di "margine", sia esso su un essere vivente,
un'interfaccia o il rapporto tra corpo e mente, nei sistemi sociali e nella
comunicazione. Studia le forti interconnessioni tra artificiale e naturale, il
profondo senso dell'interdisciplinarità, e il saggio Il Sogno di Dostoevskij,
attraverso una visitazione storica dal dibattito tra lo scrittore e lo
scienziato Secënov, fino alle recenti scoperte della neuro-fisiologia, mettendo
a fuoco il senso del rapporto tra le mente e il corpo e il significato e la
funzione dell'inconscio. Ricostrusce e interpretato l'intenso scambio
dialogico tra Pauli e il fondatore della psicologia analitica Jung, nel quale
emerge il profondo rapporto tra filosofia, fisica e psicanalisi. L'analisi tra
visibile e invisibile, il ruolo dell'arte e il senso epistemologico dello
spazio intermedio e del confine sono stati da lui sviluppati anche attraverso
un'esegesi del pensiero di Florenskij. Le ricadute della sua filosofia
sulle scienze sociali ed economiche trovano approfondimenti nelle opere
dedicate all'analisi dei sistemi organizzativi socio-economici. L'attività
presso la facoltà di Architettura l'ha portato a riflettere
sulla'"epistemologia del progetto", sulla relazione tra possibilità e
realtà, sul rapporto tra l'Io, lo spazio, il tempo, l'ambiente, tra urbs e
civitas, sul concetto di paesaggio, sul ruolo delle città globali e sul nesso
tra globale e locale. Gli sviluppi delle tecnologie digitali e poi della rete
come fenomeno prima tecnologico poi culturale e sociale vengono elaborati e
incorporati nella sua filosofia. La sua riflessione teorica è indirizzata anche
ai temi dell'apprendimento e dell'organizzazione della conoscenza soprattutto
alla luce delle reali esperienze della scuola, dei processi di modernizzazione
e innovazione che la coinvolgono e delle nuove esigenze che essa deve
affrontare Dirige il rifacimento del manuale di filosofia di Geymonat e
pubblicato da Garzanti Scuola con il titolo La realtà e il pensiero. La ricerca
filosofica e scientifica. Collabora dal
con il CNI per il premio Scintille dedicato all'innovazione a Pisa,
Cagliari, Roma La Sapienza, Sassari: Facoltà di Architettura di Alghero, Vicepresidente
CRS4, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per la
Riforma, CIES, FIESEC, Direttore del progetto “Scuola digitale” della Regione
Sardegna.Vedi Materialismo e dialettica nella filosofia sovietica. Vedi Scienza
e marxismo in Urss. Vedi La mediazione
linguistica. Il rapporto pensiero-linguaggio. Vedi Epistemologia del
confine Vedi Il Sogno di
Dostoevskij (vedi Un confronto su
materia e psiche Vedi recensione Corriere
della Sera che cita che con quest'opera va avanti sul progetto di esplorare una
originalissima epistemologia del confine. La tecnica e il corpo. Organizzazioni.
Soggetti umani e sviluppo socio-economico. Individui e imprese: centralità
delle relazioni. L'albero flessibile. La cultura della progettualità. “Lo
spazio intermedio” (Bocconi, Milano) riprende, rielabora ed estende il concetto
di confine. La didattica e la rete. Più colta e meno Gentile.. Nuovi percorsi per
l'obbligo formative. La realtà e il pensiero 1. La ricerca filosofica e
scientifica, Garzanti Scuola. Altre saggo: “ L'interpretazione materialistica
della meccanica quantistica. Fisica e filosofia” (Feltrinelli, Milano); Scienza,
filosofia, politica” (Feltrinelli, Milano); “Materialismo e dialettica” (Loescher,
Torino); “Scienza e marxismo” (Loescher, Torino); “La mediazione linguistica:
il rapporto pensiero-linguaggio” (Feltrinelli, Milano); “Lo spiritismo.. (Boringhieri,
Torino); L'impresa tra ipotesi, miti e realtà (ISEDI, Torino); “Epistemologia
del confine” (Il Saggiatore, Milano); “La politica che non c'è. Idee guida per un
progetto tra razionalità e valori” (Demos, Cagliari); “Il sequestro dell'identità”
(CUEC, Cagliari); “La città possible” (Dedalo, Bari); “Epistemologia del cyber-spazio,
Demos, Cagliari, L'albero flessibile. La
cultura della progettualità, Masson, Milano, Il profilo del tempo, ‘Nuova
civiltà delle Macchine', Organizzazioni. Soggetti umani e sviluppo
socio-economico, (in collaborazione con G.Usai), Giuffré, Milano, La didattica
e la rete, Pitagora, Bologna); “La comunicazione nell'era di Internet” (Etas
Libri, Milano); “Il destino del marxismo: dall'idolatria al rifiuto” (Luiss, Roma), “La vittoria di Babele: dalla filosofia
naturale alla separazione dei linguaggi”; “Civiltà delle machine”; “Il sogno di
Dostoevskij. Come la mente emerge dal cervello” (Cortina, Milano); “Filosofia
della scienza (Cortina, Milano)”; “Percorsi per l'obbligo formative” (PLUS, Pisa);
“L’unitario” (Cultura, Teramo); “Le due vie della percezione e l'epistemologia
del Progetto” (Angeli, Milano); “Più colta e meno gentile. Una scuola di massa
e di qualità” (Armando, Roma); “Florenskij” (Bompiani, Milano); “La tecnica e il
corpo” (Angeli, Milano); Individui e imprese: centralità delle relazioni” (Giuffrè,
Milano); “Saper fare la scuola: il triangolo che non c'è” (Einaudi, Torino)”; Storia
della filosofia, Filosofi italiani”
(Bompiani, Milano); Storia della filosofia”; “Un confronto su materia e psiche”
(Cortina, Milano); “La libertà, le lettere, il potere” (Rubbettino, Soveria
Mannelli); La realtà e il pensiero. La ricerca filosofica e scientifica” (Garzanti
Scuola). Silvano Tagliagambe. Tagliagambe. Keywords. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Tagliagambe” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Taglialatela – filosofia italiana (Mondragone). Flosofo.
Studia al Seminario vescovile di Sessa. Ordinato sacerdote, insegnò teologia al
Seminario vescovile di Cava dei Tirreni. Lasciato il sacerdozio, tenta di
arruolarsi nelle truppe di Garibaldi, per poi decidere di predicare nell'Italia
meridionale i nuovi ideali del movimento unitario. Nominato professore di
teologia a Napoli. A seguito della soppressione di tale cattedra apre una
scuola privata. Incomincia da questo
periodo a riscoprire lo studio e la saggistica, in particolare riprendendo e
sposando le tesi di Gioberti, che lo affascina. Su questo indirizzo filosofico
è stato imperniato il manuale Istituzioni di filosofia dche, seppur non
prescelto come testo d'insegnamento liceale, in quanto particolarmente
complesso, ricevette le lodi di Spaventa.
Non manca, in seguito, avendo aderito al protestantesimo, di compiere
opere missionarie, in particolare in Puglia e in Abruzzo. A tal riguardo è
documentato il viaggio di Pescasseroli sul quale scrisse Croce, che segnala
anche come e considerato, assieme a Mazzarella e Caporali, fra le menti più
forti del movimento protestante in Italia. Altre opere:: “Istituzioni di
filosofia” (Diogene, Napoli); “Apologia delle dottrine filosofiche di Gioberti”
(Diogene, Napoli); “La scienza, la vita e di Sanctis” ( Diogene, Napoli); “Garibaldi”
(La Speranza, Roma); “Il Papa-re nelle profezie e nella storia” (La Speranza,
Roma); “In Dio” ((La Speranza, Roma); “Fede, speranza e carità” (La Speranza,
Roma); “Teoria evangelica della vita” (La Speranza, Roma); D. Ciampoli,
Taglialatela” (Unione, Roma); B. Croce, Pescasseroli, Laterza, Bari); R. Fiore,
Civiltà Aurunca, G. Iurato, Pietro Taglialatela. Dalla filosofia del Gioberti
all'evangelismo anti-papale” (Claudiana, Torino); Gioberti Protestantesimo in
Italia, Dizionario biografico dei protestanti in Italia". Sito della
Società di studi valdesi. Apologia della dottrinadi Gioberti. Pietro
Taglialatela. Taglialatela. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Taglialatela” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732962169
Grice e Tagliapietra – sincerita –
filosofia italiana
(Venezia). Filosofo. Dopo la maturità classica al Foscarini di Venezia, ha
compiuto studi di medicina e di filosofia, laureandosi in filosofia teoretica
all'Università Ca' Foscari con una tesi discussa con Emanuele Severino e Romano
Madera. In quegli stessi anni perfeziona gli studi di ermeneutica biblica sotto
la guida di Carlo Enzo. Insegna a Sassari e Milano. Fonde nelle sue ricerche
un'indagine storico filosofica sul pensiero antico, sulla tradizione
apocalittica, con un'attenzione a temi contemporanei legati al mondo delle
immagini e della comunicazione, allo studio del linguaggio e delle metafore,
nonché all'intreccio storico e teorico fra teatro e filosofia. In quest'ultima
prospettiva si orientano i suoi studi sull'idea di sincerità e sul significato
della bugia nel quadro di una costruzione drammaturgica dell'individuo, sul
ridere e sulla natura del personaggio comico. Cura per Feltrinelli, Boringhieri
e Mondadori edizioni importanti: L'Apocalisse di Giovanni, raccolte di scritti
sull'Illuminismo e sul tema della catastrofe; il Fedone o sull’anima (Feltrinelli,
Milano); “L’apocalisse di Gioacchino da Fiore” (Feltrinelli, Milano); Voltaire,
Rousseau, Manzoni, Volney, Feuerbach, Mercier. Cura Valent. Collabora
saltuariamente a Il Gazzettino, il quotidiano della sua città, e ha collaborato
a varie testate giornalistiche (Capital; Panorama; Il Sole 24 Ore; l'inserto
culturale "Saturno" de Il fatto quotidiano, ecc.), con interventi di
carattere culturale o legati all'attualità sociale e politica. Con “La virtù
crudele. Filosofia e storia della sincerità” vince il Premio Viareggio per la
saggistica. -- è stato conferito il premio di filosofia Viaggio a Siracusa per “Gioacchino
da Fiore e la filosofia”. È direttore del Giornale critico di storia delle
idee. È fondatore e direttore a Milano del Centro di Ricerca Inter-Disciplinare
di Storia delle Idee (CRISI), e di ICONE, Centro Europeo di Ricerca di storia e
teoria dell'immagine di Palazzo Arese Borromeo. Altre opere: “La metafora dello
specchio. Lineamenti per una storia simbolica” (Feltrinelli, Milano, Bollati
Boringhieri, Torino); “Il velo di Alcesti: la filosofia e il teatro della morte”
(Feltrinelli, Milano); “Filosofia della bugia: figure della menzogna nella
storia del pensiero occidentale” (Bruno Mondadori, Milano); “La virtù crudele:
filosofia e storia della sincerità” (Einaudi, Torino); “La forza del pudore:
per una filosofia dell'inconfessabile” (Rizzoli, Milano; “Il dono del filosofo:
sul gesto originario della filosofia” (Einaudi, Torino); “Icone della fine: Immagini
apocalittiche, filmografie, miti (Il Mulino, Bologna); “Sincerità” (Raffaello
Cortina, Milano); “Gioacchino da Fiore e la filosofia, il Prato, Padova); “Non
ci resta che ridere (Il Mulino, Bologna); “Alfabeto delle proprietà: filosofia
in metafore e storie” (Moretti, Bergamo); “Esperienza: filosofia e storia di
un'idea” (Cortina, Milano); “Filosofia dei cartoni animati. Una mitologia
contemporanea” (Boringhieri, Torino); Cartografia intellettuale dell'Europa,
“La migrazione dello spirito” (Mimesis, Milano); “Tempo a termine e tempo senza
fine: breve storia figurale della temporalità” (Mimesis, Milano); “Non
desiderare la donna e la roba d'altri” (Mulino, Bologna); “Il senso del dolore.
Testimonianza e argomenti” (San Raffaele, Milano); “Zerologia. Sullo zero, il
vuoto e il nulla” (Mulino, Bologna); “Apocalisse di Giovanni” (Feltrinelli,
Milano); “La verità e la menzogna: sulla
fondazione morale della politica” (Mondadori, Milano); “Che cos'è
l'Illuminismo? I testi e la genealogia del concetto” (Mondadori, Milano); “ Il
sacro” (Gallone, Milano); “La catastrofe. L'illuminismo e la filosofia del
disastro” (Mondadori, Milano); “La fine di tutte le cose” (Boringhieri,
Torino); “La storia e l'invenzione” (Prato, Padova); “Le rovine, ossia
meditazione sulle rivoluzioni degli imperi” (Mimesis, Milano); “L'uomo è ciò
che mangia” (Boringhieri, Torino); “Montesquieu a Marsiglia” (Inschibboleth,
Roma); “Bisogna sempre dire la verità?” (Cortina, Milano); “L’idea della fine”
(Agalma); “Il rischio e il limite”; Magazine (Energia), Pearson. “Il gesto di
Socrate”; “Il pudore e l'enigma”; Spazio Filosofico, Tipologia del riso,
Fillide, Corpo di pazienza, “Esser contro”, XÁOS. Giornale di confine, Il dono
del filosofo. Il dono della filosofia, XÁOS. Giornale di confine, Il giallo
della filosofia, XÁOS. Il volto del potere, in XÁOS, La Lotteria di Babele.
Appunti filosofici su caso e fortuna nella società della comunicazione, XÁOS.
Giornale di confine, L'apocalisse delle immagini. Esegesi del cinema a partire
da "Fino alla fine del mondo", XÁOS, La gola del filosofo. Il
mangiare come metafora del pensare XÁOS.
Dire la verità. L'insistenza della critica, Giornale critico di storia delle
idee, L'uomo è un animale che esita.
Intervista di M, Dotti, in Vita, Presentazione. Il dono del filosofo. Sul gesto
originario della filosofia in Inschibboleth, Presentazione. Icone della fine.
Immagini apocalittiche, filmografie, miti Del senso della fine. Dialogo con M. Dotti,
in Communitas, Cultura: futuro, progresso e possibilità Lezione magistrale al Festival
di Filosofia (Modena ), Inganni. Finzioni di verità e storia naturale
dell'intelligenza. La filosofia della sincerità, di Vincenzo Pinto Il riso è il proprio dell'uomo. Commento in
margine a Non ci resta che riderem di Tugnoli
Se essere sinceri è una virtù crudele. Uno studio fra storia e
filosofia, di Galimberti, in "La Repubblica", La virtù crudele.
Filosofia e storia della sincerità, di C. Tugnoli, in "Dialeghestai.
Rivista telematica di filosofia",
Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci. Giornale
Critico di Storia delle Idee Home page
del Centro di Ricerca in Storia delle IdeeCRISI
Home page di ICONE, Centro Europeo di Ricerca di storia e teoria
dell'immagine, su centro europeo palazzo borromeo. Ciclo di dieci lezioni
teoriche, dette "Decadi", tenuto nell'Aula Tafuri di Palazzo Badoer,
a Venezia, nel quadro del Laboratorio di Progettazione Architettonica dello
IUAV diretto da Renato Rizzi e costituente il
I, Libro dello Studio, del progetto "Lampedusa. La cattedrale di
Solomon". Andrea Tagliapietra. Tagliapietra. Keywords: Gioacchino da Fiore,
l’apocalisse, dell’anima, Manzoni, inventare, storia. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Tagliapietra” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731484947/in/datetaken/
Grice e Tamburino – filosofia siciliana --
filosofia italiana (Caltanissetta).
Flosofo. Figlio del giudice Fabrizio e di Agata Adelicia Tramontana, entra
nella compagnia di Gesù,resta a Caltanissetta dopo aver ricevuto gli ordini, e
incaricato dell'insegnamento nel locale collegio gesuitico. Trasferito nel
collegio di Messina, passa in quello di Palermo. Resse i collegi gesuitici di
Caltanissetta, Monreale e Palermo. Esaminatore delle curie arcivescovili di
Palermo e Monreale, consigliere e qualificatore nel Sant'Uffizio della
Inquisizione spagnola, ossia di esaminatore dei reati prima della loro
attribuzione alla competenza dell'Inquisizione.
Durante un soggiorno romano, quale rappresentante della provincia
gesuitica siciliana alla undicesima congregazione generale della compagnia di
Gesù, conosce Greuter, che lavora per la casa generalizia dei gesuiti. Il
teologo siciliano, apprezzandone le doti, gli affida l'incarico di incidere le
immagini della Madonna. Realizza finalmente il progetto, da qualche anno
vagheggiato, di dare alle stampe le notizie preparate dal confratello O. Gajetano,
riguardanti appunto i luoghi del culto mariano nell'isola, facendo illustrare
l'opera con tavole riproducenti le relative icone della Madonna. Così
accanto alla sua imponente produzione filosofica, restano anche due edizioni,
una in latino ed una in volgare, di un volume con 36 incisioni del ‘600, di
raro pregio per la raffinatezza dei disegni di Greuter. Di queste due edizioni
si trovano rari esemplari che, per le limitazioni derivanti dall'esaurimento
delle matrici, sono, per buona parte, prive delle pagine in cui sono stampate
le incisioni. Nella conoscenza del peccato attribuisce importanza primaria
alla “cognitio singulorum,” cioè alla capacità di valutazione dei singoli.
Diverso è, infatti, il peso delle colpe a seconda se a commettere l'infrazione
è l'individuo colto oppure l'ignorante. Nel individuo colto prevale la vis
ratiocinandi, la forza della ragione. Nell’ignorante, la vis sentiendi, la
forza del sentimento. Ancora differenza c'è tra l'”actio humana” e l'”actio
hominis”. La azione umana e compiuta in perfetta consapevolezza. Nell’azione di
un uomo la coscienza è spesso condizionata dal patire passionale, che può
essere violentum – violento --, coactum – costretto – co-azione- o necessarium
– necessario -- venendo così a mitigare la colpa. Nel trasporto passionale
c'è dell'involontario, spesso frutto di ignoranza che rende la coscienza
erronea. Il tutto si traduce in una interpretazione benignista della prudenza o
epi-eìcheia, riprendendo in un certo modo la tradizione di Aquino. A sostenere
questa intensa produzione sul probabilismo, col rientro da Palermo a Genova di
Diana, rimane. I suoi saggi hanno ampia diffusione fino al riconoscimento della
validità delle tesi probabiliste da S. Alfonso de' Liguori che con la sua
Theologia Moralis mette sostanzialmente fine al rigorismo giansenista. Il
probabilismo incontra ostilità negli ambienti religiosi più vicini al rigorismo
dei giansenisti. A contrastare le tesi del probabilismo i più influenti furono
i domenicani, che spinsero Retz, a farsi portavoce presso il papa per
l'emanazione di un provvedimento di condanna. Alessandro VII, sollecitato più
volte, condenna il probabilismo. Sono censurate solo le tesi più estreme. Un'altra
condanna del probabilismo e promulgata da Innocenzo XI. Però questa volta il
gesuita siciliano non sube sanzioni ad personam, così passa alla storia della
morale, come padre della probabilità tenue. Con esso si chiuse il periodo d'oro
della esportazione della cultura teologica siciliana. Fu sancita la completa ri-abilitazione
del gesuita siciliano con la pubblicazione di Verità Vindicata che Niceti diede
alle stampe a Roma. Altre opere: I suoi saggi sono stati riuniti nella
Opera Omnia. “Methodus Expeditae Confessionis; Opuscola Tria de
Confessione”; “Comunione et Sacrificio Missae”; “Expedita Decaloghi Explicatio.
Libris decem digesta; “De Sacrificio Missae Expedite Celebrando Libri tres”; “Della
Consolazione della Filosofia”; Juris Divini. Naturalis et Ecclesiastici
Expedita Moralis Explicatio, Complectens Tractationes tres, de Sacramentis,
quae sunt de Jure Divino, de Contrattibus, quos dirigit Jus Naturale, de
Censuris et Irregularitate, quae sunt de Jure Ecclesiastico. Tractatus de Bulla
cruciata. Sanctissimae Deiparae Cultus in Sicilia. (Nomen sublatum) Ragguagli
delli Ritratti della SS. Vergine Nostra Signora più celebri, che si riveriscono
in varie Chiese nell'isola di Sicilia. Opera postuma del R. Ottavio Cajetano
della Compagnia di Gesù. Trasportato nella lingua volgare. Germana Doctrina
R.Thomae Tamburini S. J. perspicue refellens impugnationes R.Vincentii Baronii
adversus illam allatas; Tractatus in
Quinque Ecclesiae Praecepta; “Tractatus de Jubileo Manoscritto; “Additamentum
continens aliquot epistolas, et levem vindicationem contra Joannem Sinichium
hybernum authorem libri Saul et Rex. Manoscritto. Bibl. Naz. Roma. Fondo Gesuitico,
Traduce “La consolazione della Filosofia” L'Anno dei Giorni Memorabili, da G.
Nadasi della Compagnia di Gesù., S. Burgio, “Il probabilismo in Sicilia”, Catania,
Soc. Storia Patria, V. Contenson, Theologiae mentis of cordis, Tolosa, T.
Deman, Probabilisme, Colonia, C. Hebermann, Enciclopedia cattolica, R. Appelton
Company, M. Petrocchi, Il problema del lassismo nel secolo XVII, Roma, Storia e
letteratura, J. Sinnichins, Saul et Pax, Lovanio, Nempaei, Tommaso Tamburino,
Treccani Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Tommaso Tamburino. Tamburino. Keywords: prudenza, probabilismo tenue,
azione di un uomo singolare, la forza del ragionare, la forza del sentire, il
necesario, il costretto (co-actum), il violento. Refs.: Luigi Speranza, “Grice
e Tamburino” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51733185005
Grice e Tafuri: il bizarro – filosofia italiana (Soleto). Filosofo. Versatile
e bizzarro ingegno, che dopo studi a Napoli e Parig si ritira nella sua natia
Soleto nel Salento dove ha un cenacolo di allievi filosofi del platonismo
esoterico. Il Socrate di Soleto e una personalità eclettica ed un
affascinante intellettuale, amante della conoscenza e studioso e di molteplici
campi del sapere: alchimia, filosofia, astronomia, astrologia, medicina,
fisiognomica, magia naturale. Al centro dei suoi interessi vi e l'interesse e
lo studio dei fenomeni della natura, l'anima del mondo, il miracolo e le
meraviglie del creato e l'unicità irripetibile di ogni essere
umano. Considerato alla stregua di un Nostradamus salentino e onorato e
temuto per le sue capacità divinatorie e fisiognomiche tanto da attribuirgli poteri
occulti e demonologici. Un suo ritratto col rosso copricapo della Sorbona
si trova nel dipinto ad opera del galatinese Lavinio Zappa della Madonna del
Rosario nella navata sinistra della Chiesa Matrice di Soleto. Sepolto dapprima
nella chiesetta di S. Lorenzo delli Tafuri adiacente alla sua abitazione e poi,
dopo la demolizione della cappella nel Monastero di San Nicola in una cassa di
legno con lo stemma della famiglia. Sull'architrave della sua casa natale
è inciso il motto, Humile so et humilta me basta dragon diventaro se alcun me
tasta. Con quest'iscrizione esprime e manifesta ai cittadini e a chiunque
passasse dalla sua dimora la sua mite natura caratteriale, mortificata dalle
ingiurie e maldicenze in conseguenza delle quali poteva trasformarsi,
ironicamente, attraverso alchimia e magia, in un dragone. Nella Soleto e
diffusa la consuetudine di incidere sulle architravi delle finestre, sui
cornicioni dei balconi o all'interno di uno stemma, delle epigrafi con la
finalità di motto. Un proverbio, una citazione, un passo letterario, filosofico,
o religioso, e un pensiero personale descrivevano la personalità e le
attitudini del padrone di casa o invitavano il passante a riflettere su un tema
o un monito saggio e profondo. Lo stemma della famiglia, presente sulla porta
della casa natia, è costituito da un albero di quercia con due fulmini che si
scagliano contro ma non lo colpiscono. Un'aquila bicipite scolpita sopra fa
pensare ad un'origine albanese della famiglia. Infatti molte famiglie albanesi
e greche di confessione cristiano-ortodossa e cattolica sono costrette a
fuggire ed alcune emigrarono nel Salento a causa dell'avanzata dei turchi che
occupano i loro territori. "Del salentin suol gloria ed onore"
lo definie Tommasi. E davvero egli e, tra i filosofi che fioreno in Puglia il
più universalmente noto. Partito da Soleto per Napoli per approfondirsi nella
matematica dopo la preparazione ricevuta a Zollino da Stiso, vi torna famoso in
tutto il mondo e pieno di gloria. Desideroso solo di pace fisica e mentale,
apre una ‘scuola’ di filosofia. Tra i suoi allievi: Cavazza, Vernaleone, Scarpa,
Corrado. Assiduo verso gli infermi, esercita con zelo e successo la professione
di medico ma mentre era di modello coi suoi saggi, di ammirazione e rispetto
coi suoi consulti fu dalla ignoranza popolana ritenuto un mago perché cultore
di scienze inusitate quali l'Astronomia e l'Astrologia. Tornando da
Padova, cioè dai più grandi centri culturali del tempo, sollevò certo le
gelosie interessate di coloro che non sapevano rassegnarsi al suo prestigio
professionale. A ciò si aggiunse il vigile sospetto della Curia Arcivescovile
messa sull'avviso dal Concilio di Trento. Egli che porta per tutto il
mondo l'amore per il suolo natio col nome di Matteo da Soleto, proprio in
patria ebbe a difendersi da accuse di stregoneria come spesso avviene a chi,
uomo di scienza, si rende filantropo. Fu più volte interrogato per le sue
capacità di previsione del futuro (divinatorie) ma fu sempre rilasciato innocente.
Il Codice Vaticano. è testimonianzapressoché l'unica superstite del suo impegno
speculative. Da questo capostipite molti furono i Tafuri medici o giureconsulti
che da Soleto trasferirono poi la loro residenza a Gallipoli, Nardò e Lecce Galatone.
Così troviamo nel "Liber baptesimorum" dell'Archivio Parrocchiale di
Soleto un Clericus Phisicus Honofrius Taphurus filius eccellentissimi Doctori
Francisci che è padrino al battesimo di Carrozzini. Il pronipote di Onofrio,
Vincenzo Maria e sindaco di Gallipoli mentre il fratello di Onofrio, dottore in
giurisprudenza, vive presso la corte di Napoli dove morì. Svariati
giureconsulti, medici e sindaci a Lecce e Galatone. Ricordiamo, non per ultimo,
fra Diego da Lequile (al secolo Diego Tafuri. Manni, La guglia, Luigi Galante,
Nuove rivelazioni da un manoscritto, in 'Il filo di aracne' Galatina,
Manni, La guglia, l'astrologo, Bernari Istoria scrittori Regno di Napoli, Bernari. Bernari,
A., Il mago di Soleto: Matteo Tafuri, Milano, De Tommasi, G.B., "Biografia
degli uomini illustri del Regno di Napoli" Napoli, del Balzo di
Presenzano, A., I del Balzo ed il loro tempo, Napoli, Manni, L., Guida di
Soleto, Galatina, Manni, L., La guglia di Soleto, Galatina, Manni, L., La guglia, l'astrologo, la macàra,
Galatina, Montinari, M., Soleto, Fasano, Tafuri, G.B., Istoria degli Scrittori
del Regno di Napoli, Napoli, 1D. Bacca "Personaggi del sole
culturale", Lecce 2008 Alchimia
Galatina Giovanni Battista Della Porta Orsini Orsini Del Balzo Guglia di
Raimondello Soleto. G. B. Tafuri. Matteo Tafuri. Tafuri. Keywords. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Tafuri” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51691279336/in/photolist-2mKMjs5
Grice e Tarantino – filosofia italiana (Gravina), filosofo.
Noto per i suoi studi sul padre e per fondare insieme la sezione dell'Istituto
Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli di cui è stato anche presidente. Ha
saggi sulla pedagogia, la psicologia e l'Umanesimo. Dopo la laurea,
diviene insegnante per i licei italiani; in particolare, insegna al liceo Federico
II di Svevia di Altamura dove uno dei suoi studenti e Rubini. Nominato
dirigente scolastico del Liceo classico Cagnazzi di Altamura, porta la scuola
al più alto numero di studenti mai raggiunto. In qualità di dirigente
scolastico, si reca a Tokyo per una
"visita preparatoria di incontro tra scuole". Durante la sua
permanenza si verifica un violento terremoto, che gli causò paura e notevoli
disagi con un volo di ritorno pagato 4000 euro e un'assistenza a quanto pare
insufficiente da parte delle autorità consolari del posto. Dirigente scolastico
del Liceo classico Luca de Samuele Cagnazzi, Presidente di circoscrizione del
Lions Club Puglia Consigliere di Club del Lions Club Altamura Host Presidente
dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (IISF) di Napoli. Altri saggi:
“Speranze e proposte formative. La
lezione di Giuseppe Tarantino, Bari); Dietro la ruota. Infanzia pregiata, Levante,
Lezioni di volo, Bari, L'inconscio e la
coscienza nel pensiero di Tarantino, Bari,. L'Umanesimo mediterraneo. Orizzonte
storico-culturale per la costruzione di una cittadinanza cosmopolita, Storia
antica e moderna dell'Ordine del Tempio, Nisroch, L'Umanesimo scientifico di
Tarantino, Aracne). Filippo Tarantino. Tarantino. Keywords. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Tarantino” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732938004
Grice e Tarantino – l’inconscio e la
coscienza – filosofia italiana (Gravina). Fosofo. Docente a Pisa. Figlio di Filippo Tarantino,
nobile locale, e Arcangela Maria Letizia Spagnuolo. Studia nel ginnasio e compì
gli studi superiori a Pisa, dapprima come studente all'università della stessa
città e successivamente come allievo della Scuola normale superiore di Pisa.
Inizia gli studi sotto la guida di F. Fiorentino. Si laurea e segue a Napoli il
maestro Fiorentino fino alla sua morte. In sua memoria dedica al suo maestro “I Saggi
Filosofici” pubblicato nel gennaio; ottenne la docenza in filosofia teoretica.
Inizia ad acquisire notorietà grazie ai saggi critici che pubblica sul Giornale
Napoletano. Insegna Liceo Antonio Genovesi di Napoli. Lavor all'opera “Saggio
sulla Volontà”. Insegna al Marciano, al Genovesi e Pisa. Insegna anche alla
Scuola di Pedagogia, dove tra i suoi insegnanti figura Gentile. La sua
notorietà cresce sempre più grazie ad alcuni suoi saggi critici pubblicati
sulla Rivista di Filosofia Scientifica di Morselli, il più noto dei quali è su
Locke. Tra i suoi studenti di Pisa più noti figurano Nicola ed Accadia. Torna
nella sua città natale Gravina. Dona alla biblioteca Santomasi una parte
cospicua dei suoi libri. A lui è stato intitolato il liceo. Altre opere: “Appunti
di Filosofia ad uso dei giovani del Liceo” (FToso, Aversa); “Saggi filosofici”
(Napoli, Vincenzo Morano); “Studio storico suLocke” in Rivista di Filosofia,
Milano-Torino, F.lli Dumolard); “Saggio sul criticismo e sull'associazionismo”
(Napoli, Morano,); In morte di Calderoni, Vecchi, Trani, Saggio sulla volontà,
Napoli, Gennaro); “Saggio sulle idee morali e politiche di Hobbes” (Napoli,
Giannini); “Il problema della morale di fronte al positivismo e alla metafisica”
(Pisa, Valenti); “Il principio dell'etica e la crisi morale contemporanea” (Napoli,
Tessitore); “Il concetto dello stato ed il principio di nazionalità” (Napoli);
“Discorso preposto alle traduzioni dal latino, dall’inglese e dal francese di
G. Sottile” (Napoli); “Vinci e la scienza della natura”, Nel centenario di L.
da Vinci, La politica e la morale. Discorso (Pisa, Tipografia editrice cav. F.
Mariotti); “”Sulla riforma universitaria, in «Rivista di filosofia». Cfr. Gabriele Turi, Giovanni Gentile: una
biografia, Firenze, Giunti, (Parzialmente consultabile in Google
Libri.) tarantino-inconscio, tarantino-inconscio-, tarantino-inconscio-, F.Tarantino,
L. Dibattista, A. Recchia-Luciani, L’inconscio e la coscienza nel pensiero di
Tarantino, F. Tarantino, Adda, Filippo
Tarantino, Speranze e proposte formative. La lezione di Tarantino, Bari,
Levante, B. Amato, Orazione funebre in onore di Tarantino. Giuseppe Tarantino. Tarantino.
Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tarantino” – The Swimming-Pool
Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51716123265/in/photolist-2mPq8eZ-2mMYDFF-2mKN3Um
Grice e
Taranto – la colomba d’Archita – filosofia italiana – Luigi Speranza (Taranto).
Filosofo. Grice: “I was insulted, if not offended by the Cambridge Dictionary
of Philosophy having ‘Anchita’ as Greek! The manw as born in Taranto, Italy,
and died in Taranto, Italy! – He was a Tarantoian!” – “My favourite of his
philosophical tracts is “Della colomba,” – Strawson pointed out to me that
since this is a mechanical (mechanical-mechanical) pigeon, I should have used
‘scare-quote’ gesture!” -- Ricerca Archita filosofo, matematico e politico greco
antico Lingua Segui Modifica (LA) «Magnum in primis et praeclarum
virum» «Uomo fra i primi grande e illustre» (Cicerone, De
senectute). Appartenente alla seconda generazione della scuola di Crotone, ne
incarnò i massimi principi secondo l'insegnamento dei suoi maestri Filolao ed
Eurito. Figlio di Mesarco (o di Estieo o di Mnesagora, a seconda delle fonti),
nacque a Taranto, città della quale fu "stratego massimo" nella prima
metà del IV secolo a.C. proprio nel periodo in cui la città raggiungeva l'apice
del suo sviluppo economico, politico e culturale. Archita condusse una
vita austera, improntata a uno stretto autocontrollo nel rispetto delle rigide
regole della setta pitagorica, ma non priva di umana socievolezza: racconta
Eliano che spesso quello s'intratteneva a scherzare con i figli dei suoi
schiavi e con questi stessi non disdegnava di sedere assieme a banchetto. Abile
uomo politico, si tramanda che fosse stato nominato per sette volte stratego
(στρατηγός) della città-stato di Taranto riuscendo ad essere un condottiero
sempre vittorioso nelle sue battaglie. Probabilmente fu anche stratego
"autocrate" (αὐτοκράτωρ, autocrator) della Lega italiota,
ricostituitasi dopo la morte di Dionisio I di Siracusa, e che ebbe come sede
Eraclea sotto l'effettivo controllo di Taranto. Non si sa se, nonostante il
divieto della costituzione cittadina, fosse stato nominato consecutivamente; i
suoi mandati vengono datati tra il II e il III viaggio di Platone, quindi
potrebbero essere stati ricoperti anche uno di seguito all'altro. Attua una
politica di sviluppo che porta Taranto a diventare la metropoli più ricca e
importante della Magna Grecia. Con l'edificazione di monumenti, templi e
edifici diede nuovo lustro alla città. Potenziò il commercio stringendo
relazioni con altri centri, come l'Istria, la Grecia, l'Africa. Durante il suo
governo, si dedica allo sviluppo dell'economia favorendo l'agricoltura e
insegnando egli stesso ai contadini i precetti per migliorare i raccolti.
Spesso ricordava loro che Apollo non concesse altro a Falanto che fertili campi
e amava ripetere. Se vi si domanda come Taranto sia diventata grande, come si
conservi tale, come si aumenti la sua ricchezza, voi potete con serena fronte e
con gioia nel cuore rispondere: con la buona agricoltura, con la migliore
agricoltura, con l'ottima agricoltura. Nel campo legislativo promulgò diverse
leggi per favorire una più equa distribuzione delle ricchezze, basandola sui
principi dell'armonia matematica. Uomo di multiforme ingegno, si interessa di
scienza, musica ed astronomia e studiò matematica con Eudosso di Cnido. La
vastità di queste competenze in Archita si spiega con il fatto che la scuola
pitagorica concepiva la matematica, o meglio l'aritmogeometria, fondamento
della realtà naturale e l'universo come un cosmo, ordinato cioè secondo
principi mistico-matematici dai quali si generava un'armonia musicale poiché la
musica stessa si basava su precisi rapporti matematici. Credettero che i
principi delle matematiche fossero i principi di tutti gli esseri. Ora, i
principi delle matematiche sono i numeri. Pensarono quindi che gli elementi dei
numeri fossero elementi di tutte le cose, e che tutto quanto il cielo fosse
armonia e numero. (Aristotele, Metafisica) Non a caso Archita è stato il primo
a proporre il raggruppamento delle discipline canoniche (l'aritmetica, la
geometria, l'astronomia e la musicanel quadrivium, l'ordinamento che Boezio
riprese in epoca medievale). Infine, la partecipazione alla scuola pitagorica,
configurata come una setta mistica, era riservata a spiriti eletti e implicava
che gli iniziati che la frequentassero avessero disponibilità di tempo e denaro
per trascurare ogni attività remunerativa e che potessero dedicarsi interamente
a complessi studi: da qui il carattere aristocratico del potere politico che i
pitagorici esercitarono nella Magna Grecia fino a quando non furono sostituiti
dai regimi democratici. Archita conobbe Platone quando il filosofo ateniese
soggiornò a Taranto nel suo primo viaggio verso Siracusa, dove ebbe un
confronto piuttosto acceso con il tiranno Dionigi Isulla realizzazione di una
possibile riforma filosofica del suo governo. L'amicizia con Archita fu
preziosa per Platone quando compiendo questi il suo terzo e ultimo viaggio in
Sicilia nel tentativo di realizzare la sua riforma, il nuovo tiranno Dionigi il
Giovane lo cacciò dall'Acropoli facendolo vivere nella casa di Archedemo,
vicino ai mercenari che mal lo sopportavano. Fu grazie ad Archita, il quale
inviò il tarantino pitagorico Lamisco a Siracusa per convincere l'amico Dionigi
il giovane a liberare Platone, che il filosofo poté tornare ad Atene. Lo
stesso Platone raccontò così quegli avvenimenti: "Sembra che Archita
si sia recato presso Dionisio; perché io, prima di ripartire avevo unito
Archita e i Tarantini in rapporti di ospitalità e di amicizia con Dionisio. (Platone,
Lettera VII). E così con un terzo invito Dionisio mi mandò una trireme per
agevolarmi il viaggio, e insieme mandò un amico di Archita, Archedemo, che egli
riteneva fosse il più apprezzato da me tra quei di Sicilia, e altri Siciliani a
me noti. (Platone, Lettera VII) Altre lettere poi mi giungevano da parte di
Archita e dei Tarantini, che facevano grandi elogi dello zelo filosofico di
Dionisio, e anche avvertivano che, se non fossi andato subito, avrei causato la
completa rottura di quell'amicizia che io avevo creato tra loro e Dionisio, e
che era di grande importanza politica." (Platone, Lettera VII) vennero in
molti da me, fra cui alcuni servi di origine ateniese, e quindi miei
concittadini; essi mi riferivano che calunnie circolavano su di me fra i
peltasti, e che alcuni minacciavano, se riuscivano a cogliermi, di sopprimermi.
Escogito allora qualche mezzo di salvezza: mando ad avvertire Archita e gli
altri amici di Taranto in che condizione mi trovo. E quelli, colto un pretesto
per un'ambasceria, mandano uno dei loro, Lamisco, con una nave e trenta
rematori. Costui, appena giunto, intercede per me presso Dionisio, dicendogli
che io volevo partire e nient'altro che partire; Dionisio accondiscese e mi
lasciò andare, dandomi i mezzi per il viaggio" (Platone, Lettera VII)
Archita muore a seguito di un naufragio probabilmente nel corso di operazioni
di guerra nelle acque di fronte a Mattinata sul Gargano e lì fu sepolto, come
riferisce Orazio: Te maris et terrae numeroque carentis harenae mensorem
cohibent, Archyta, pulveris exigui prope litus parva Matinum munera. Te
misuratore del mare e della terra e delle immensurabili arene, coprono, o
Archita, pochi pugni di polvere presso il lido Matino. Nonostante sia vissuto
dopo Socrate, viene considerato un continuatore dei filosofi presocratici,
perché appartenne alla Scuola pitagorica e si mantenne aderente al pensiero di
Pitagora, tant'è che basò le proprie idee filosofiche, politiche e morali sulla
matematica. Al riguardo, infatti, così recitano due suoi frammenti. Quando un
ragionamento matematico è stato trovato, controlla le fazioni politiche e
aumenta concordia, quando c'è manca l'ingiustizia, e regna l'uguaglianza. Con
ragionamento matematico noi lasciamo da parte le differenze l'un con l'altro
nei nostri comportamenti. Attraverso essa i poveri prendono dai potenti, ed i
ricchi danno ai bisognosi, entrambi hanno fiducia nella matematica per ottenere
un'azione uguale." (Giamblico, de comm. Math.). Per essere bene informato
sulle cose che non si conoscono, o si devono imparare da altri o bisogna
scoprirle da sé. Ora imparando si deduce da qualcun altro e ciò è straniero,
mentre scoprendo da sé è proprio. Scoprire senza cercare è difficile e raro, ma
con la ricerca è maneggevole e facile, sebbene chi non sa cercare non può
trovare. (In C. Dollo, Istituto e museo di storia della scienza Archimede” (Olschki).
A lui sono tradizionalmente attribuiti molti testi spuri, mentre sono
sopravvissuti soltanto alcuni frammenti originali, conservati nelle opere di
Ateneoe Cicerone e provenienti dai suoi discorsi morali, che delineano un
filosofo più originale nel suo pensiero etico rispetto alla dottrina pitagorica
e piuttosto influenzato da quella platonica. Archita viene considerato
l'inventore della Meccanica razionale e il fondatore della Meccanica. Si dice
che abbia inventato due straordinarie apparecchiature meccaniche.
Un'apparecchiatura era un uccello meccanico, la famosa «colomba di Archita»,
l'altra sua invenzione era un sonaglio per bambini. Il primo è descritto dallo
scrittore e critico latino Aulo Gellio, e ne tentò la ricostruzione uno
studioso tedesco, Wilhelm Schmidt. Pare si trattasse d'una colomba di legno,
vuota all'interno, riempita d'aria compressa e fornita d'una valvola che
permetteva apertura e chiusura, regolabile per mezzo di contrappesi. Messa su
un albero, la colomba volava di ramo in ramo perché, apertasi la valvola, la
fuoruscita dell'aria ne provocava l'ascensione; ma giunta ad un altro ramo, la
valvola o si chiudeva da sé, o veniva chiusa da chi faceva agire i contrappesi;
e così di seguito, sino alla fuoruscita totale dell'aria compressa. Il
secondo giocattolo, la raganella, ebbe fortuna: è ancora in uso e spesso si
vede nelle fiere popolari di giocattoli. Nella forma originaria era costituita
da una piccola ruota dentata fissata ad un bastoncino. Sulla ruota, da dente a
dente, saltava una molla cui era congiunto un pezzo di legno. Aristotele
consigliava questo giocattolo ai genitori perché, divertendo e captando
l'attenzione dei bambini, li distoglieva dal prendere e rompere oggetti
domestici. Si dice anche che Archita abbia inventato la carrucola e la
vite, anticipando Archimede, ma non si hanno conferme storiche a tale riguardo.
Il più importante risultato ottenuto da Archita è una soluzione tridimensionale
del problema della duplicazione del cubo. Precedentemente, Ippocrate di Chio
aveva ricondotto questo problema ad un problema di proporzionalità: se a è il
lato del cubo che si vuole duplicare, allora il problema consiste nel trovare
due valori x e y medi proporzionali tra a e 2a, ovvero tali che
{\a:x=x:y=y:2a} Trovati questi due valori, x rappresenta il lato del cubo con
volume doppio. La costruzione geometrica utilizzata da Archita per risolvere
questo problema è uno dei primi esempi dell'introduzione del movimento in
geometria: in esso si considera una curva, conosciuta come curva di Archita,
generata dall'intersezione della superficie di un cilindro e di un semicerchio
in rotazione rispetto a uno dei suoi estremi. Si dedica anche alla teoria
delle medie, e diede il nome odierno alla media armonica (prima conosciuta come
media sub-contraria). Inoltre, dimostrò che tra due numeri interi che sono nel
rapporto {\{\frac {n}{n+1}}} non è possibile trovare nessun altro intero che
sia una media geometrica. Il risultato ha applicazione alla teoria delle scale
musicali (vedi sotto). FisicaModifica Apuleio riporta un argomento di
fisica trattato da Archita: la natura della riflessione della luce sopra uno
specchio. Platone pensa che dai nostri occhi partano dei raggi luminosi che
vanno a mescolarsi con quelli che colpiscono lo specchio. Archita concorda col
fatto che i raggi partano dai nostri occhi, ma senza combinarsi con alcuna
cosa. Più felici furono le sue deduzioni sul rumore. Egli capì che
provenivano dalle vibrazioni prodotte dall'urto dei corpi nell'aria. Da tale
scoperta, formulò l'ipotesi che anche i corpi celesti, dotati di continuo
movimento, dovessero produrre rumore. Questo rumore però, non sarebbe udibile
dai sensi umani, essendo non intervallato, ovvero continuo nel tempo.
Molto interessanti sono gli studi di carattere sperimentale che condussero a
conoscere le cause che diversificano i suoni acuti dai gravi, diversità che sono
in funzione della rapidità della vibrazione. Tanto più rapida è la vibrazione,
tanto più acuto è il suono che ne proviene, e viceversa. Esperimenti furono
eseguiti con flauti, zufoli, tamburelli, e si constatò come anche la voce umana
seguisse questo principio. Nell'ambito della teoria musicale sviluppata dalla
scuola pitagorica (ed esposta per la prima volta da Filolao), tre contributi
sono sicuramente dovuti ad Archita. Il primo è la teoria secondo cui
l'altezza dei suoni è determinata dalla loro velocità di propagazione. Secondo
Archita, una bacchetta che oscilla più velocemente (oggi diremmo con frequenza
più alta) produrrebbe un suono che si propaga con maggiore velocità nell'aria,
e che di conseguenza è percepito come "più alto", rispetto a una
bacchetta che oscillasse più lentamente. Questa teoria, per quanto non corretta
dal punto di vista fisico e percettivo, rappresenta il primo tentativo di
attribuire parametri quantitativi alla propagazione del suono, e fu ripresa da
molti autori successivi (inclusi Platone e Aristotele). Il secondo contributo è
di natura specificamente matematica. Archita conosceva la relazione fra
intervalli musicali e frazioni che conduce alla costruzione della scala
pitagorica. Uno dei problemi teorici connessi a quella costruzione era il
perché gli intervalli dovessero essere progressivamente suddivisi secondo
quelle particolari proporzioni, anziché suddividere semplicemente ogni
intervallo in due sottointervalli uguali. Per comprendere la natura del
problema si deve ricordare che per definizione gli intervalli musicali si
compongono moltiplicandofra loro i rapporti corrispondenti (ad esempio,
l'ottava 2:1 si può ottenere componendo una quinta 3:2 con una quarta 4:3,
infatti 3:2 x 4:3 = 2:1). Quindi per suddividere un intervallo a:b in due parti
uguali si deve trovare il medio proporzionale fra a e b, ossia il numero x tale
che a:x = x:b (ciò equivale a cercare la radice quadrata del rapporto a:b).
Archità osservò che l'intervallo di doppia ottava (4:1) si può suddividere in
due sottointervalli uguali (rappresentati dal rapporto 2:1), ma dimostrò
matematicamente che nessun rapporto del tipo superparticulare {\displaystyle
{\frac {n+1}{n}}} - genere a cui appartengono tutti gli intervalli fondamentali
della scala pitagorica (2:1, 3:2, 4:3, 9:8) - ammette un medio proporzionale
fra i numeri interi: quindi nessuno di quegli intervalli può essere suddiviso
in due parti uguali (se si mantiene l'ipotesi che ogni intervallo musicale
corrisponda a un rapporto fra numeri interi)[36]. Infine, Archita
descrisse la costruzione delle scale musicali nei tre generi diatonico,
cromatico ed enarmonico. Diversamente dalla scala pitagorica, il tetracordo
diatonico proposto da Archita è formato dai rapporti 9:8, 8:7 e 28:27 (quello
pitagorico contiene invece due intervalli di tono uguali, 9:8, e un semitono di
256:243). Nel tetracordo cromatico di Archita figurano gli intervalli 5:4,
36:35 e 28:27, e in quello enarmonico gli intervalli 32:27, 243:224 e 28:27.
Questi valori sono riportati da C. Tolomeo, che (a distanza di oltre 500 anni)
afferma che si basa sulla necessità teorica di descrivere tutti gli intervalli
consonanti con rapporti superparticulari (e tuttavia nel tetracordo enarmonico
figurano rapporti che non appartengono a quel genere). Gli studiosi moderni
hanno invece ipotizzato che Archita avesse voluto descrivere matematicamente le
scale musicali effettivamente in uso nella pratica a lui contemporanea, sulla
base dell'osservazione diretta delle tecniche di accordatura usate dai
musicisti. Archita si propose di superare il problema dei commi musicali.
Affermò che l'ottava poteva essere divisa in 12 semitoni uguali ed indicò un
divisore che ne consentisse la partizione, cioè un numero prossimo ad un terzo
di л. In effetti il divisore dell'ottava della scala temperata, la radice
dodicesima di 2 =1,0594630943592…. è prossima a л/3=1,0471975 postulato sia da lui
che da Aristosseno. La divisione dell'ottava a cui Archita pervenne è la
seguente: л/3, Л 4/11, Л 3/8, Л 2/5, Л 3/7, Л 5/11, Л 9/19, л/2, Л 7/13, Л
4/7,Л 3/5 Л 7/11, nell'ordine: seconda minore, seconda maggiore, terza minore,
terza maggiore, quarta giusta, quarta eccedente, quinta giusta, sesta minore,
sesta maggiore, settima minore, settima maggiore, ottava. Il divisore proposto
da Archita porta a differenze con la scala temperata dell'ordine delle decine
di centesimi di semitono. AstronomiaModifica È trattata da Archita in un
passo di Eudemo da Rodinel suo commento alla Fisica di Aristotele, nel quale si
discute il problema della dimensione dell'universo. Per Archita l'universo è
infinito, poiché, egli dice: Se mi t rovassi all'ultimo cielo, cioè
a quello delle stelle fisse, potrei stendere la mano o la bacchetta al di là di
quello, o no? Ch'io non possa, è assurdo; ma se la stendo, allora esisterà un
di fuori, sia corpo sia spazio (non fa differenza, come vedremo). Sempre dunque
si procederà allo stesso modo verso il termine di volta in volta raggiunto,
ripetendo la stessa domanda; e se sempre vi sarà altro a cui possa tendersi la
bacchetta, è chiaro che anche sarà interminato.In Enciclopedia Garzanti di
Filosofia Archita. Museo Nazionale e archeologico di Taranto Christoph
Riedweg, Pitagora: vita, dottrina e influenza, Vita e Pensiero, Francesco Paolo
De Ceglia, Bari. Seminario di storia della scienza, Scienziati di Puglia: Adda,
Cicerone, De senectute, Eliano, Varia istoria; Ateneo; Dizionario di filosofia,
Treccani alla voce corrispondente Luigi Pareti, Storia della regione
Lucano-Bruzzia nell'Antichità, Storia e Letteratura, Ettore M. De Juliis, Magna
Grecia: l'Italia meridionale dalle origini leggendarie alla conquista romana,
Edipuglia. E. Juliis, Magna Grecia: l'Italia meridionale dalle origini
leggendarie alla conquista romana, Edipuglia srl, Ai tarantini, citato in
La Voce del Popolo, Dizionario della civiltà, Gremese Editore, Ubaldo Nicola,
Atlante illustrato di Filosofia, Giunti. “κόσμος” nasce in ambito militare per
designare l'esercito schierato ordinatamente per la battaglia (in Sesto
Empirico, Adv. Math.) Christiane L. Joost-Gaugier, Pitagora e il suo
influsso sul pensiero e sull'arte, Edizioni Arkeios, André Pichot, La nascita
della scienza: Mesopotamia, Egitto, Grecia antica, Edizioni Dedalo,Cfr. anche
Ruggiero Bonghi, Delle relazioni della filosophia colla società: prolusione, F.
Vallardi, Secondo una tradizione apocrifa Archita trasse dalla filosofia
platonica la convinzione della immortalità dell'anima. Al contrario Cicerone
ritiene che Platone si recò in Sicilia per conoscere le dottrine pitagoriche
che apprese da Archita e che condivise divenendo lui stesso pitagorico. Cfr.
Cicerone, De Repubblica, De finibus bonorum et malorum, Tuscolanae
disputationes, D. Laerzio, Platone, Lettera VII Vita di Platone. G.
Urso, «La morte d’Archita e l'alleanza fra Taranto e Archidamo di Sparta»,
Aevum, M. Taddei, I robot di Leonardo da Vinci: la meccanica e i nuovi automi
nei codici svelati, ed. Leonardo, A. Gellio, Notti Attiche, Aristotele, Pol., R.
Pitoni, Storia della fisica, Società tipografico-editrice nazionale, Boyer, Carl
B., Storia della Matematica, Apuleio, Apologia, 15 Platone, Timeo,
A Giambico, in Nicom., 9Francesco Paolo De Ceglia, Università di Bari.
Seminario di storia della scienza,Scienziati di Puglia: dda, 2007 p.1ifica Carl
A. Huffman, Archytas of Tarentum. Pythagorean, Philosopher and Mathematician
King, Cambridge University Press, (l'edizione più completa dei frammenti) M.
Timpanaro Cardini, I Pitagorici, testimonianze e frammenti, La Nuova Italia,
Firenze Platone, Lettere, Mondadori, Milano Del Grande, Archita e i suoi tempi,
Taranto, Cressati Paris A. Olivieri, Su Archita tarantino, memoria letta
all'Accademia Pontaniana A. Frajese,
Attraverso la storia della Matematica, Veschi, RomaStante, I problemi di terzo
grado e Archita da Taranto, Lecce A.Tagliente,
“La colomba d’Archita”, Scorpione, Taranto A.Tagliente, Il mistero del trattato
perduto, Scorpione, Taranto A. D. Abbaiatore, Scritture Musicali greche, Teoria
armonica ed Acustica, Taranto nella civiltà, Napoli Taranto e il Mediterraneo,
ISAMG Taranto, Filosofia e scienze, Napoli Eredità, Taranto, Alessandro il
Molosso e i condottieri, Taranto, C.Teofilato, "Interpretazione di
Archita" dalla rassegna "Vecchio e Nuovo" di Lecce, A. Mele,
Archita, i suoi tempi e il suo pensiero, in Taranto tra Classicità e Umanesimo,
Scorpione Editrice Taranto Voci correlateModifica Personalità legate a Taranto
Raganella (strumento musicale) Eudosso di Cnido. Treccani Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. A buon diritto chiamare l'inventore de'moderni palloni arrostatici.
Però un secolo prima al padre Lana G, C. Scaligero,a proposito della colomba
volante d'Archita, della quale parla Orazione l l e sue odi, indica il modo di
costruirla. Nulla di più facile, egli dice: basta comporre la sostanza con
midolla di giunco, e diligentemente coprirla colla pelle adoperata dai
battiloro. Mediante un facile meccanismo sipuò dar movimento alle ali.19
Scaligero scordò di avvertire che bisognava riscaldare l'aria interna con un
lumicino quando rolevasi farla volare. Cosi 500 anni prima dell'era nostra,
trova il modo di far salire nell'ariaun pallone in forma di colomba, dacchè
tutto fa credere che I mezzi impiegati da questo filosofo fossero gl'identici
che quelli impie gatioggigiorno per levarei palloni. Quanto al ritorno della
colomba, obbediente alla voce d'Archita, questa evidentemente è una favola.
Sempre, aun fatto sorprendente, l'immaginazione aggiunge circostanze
impossibili;ma ciò che io credo innegabile è che l'areostalo era conosciuto a
tempi detti favolosi, e che, amio parere, sono reminiscenzedi una civiltà perduta,
che i poetichiamarono regno degli dei. Quegli ignivomi draghi. SULLA COLOMBA
Entre a pišivago, e più superbo volo pel Regno aereo l'ali fu e spandea, e di
spirto novello acquisto fea La Colomba d'Archita inversoilPolo, Volgendo a caso
i suoi begli occhi al suolo Del terzo Ciel la vezzofetta Dea, La vide, e per
rapirla già scendea Da quel de' dei seggio beato, e solo. Allor gridd, e quafi
fu per dire: Oh così foffepur lamia. Colomba! Fattafi Citerea con gran desire,
Di legno fols'avvide: esserl'augello. ARCHITA. Juan. Juven. Ital. Sacr. in
Tarentin. Mitrop. Lamb. in Schol. Horat.
Od.) regnasse più di un ' Ann o. I nuove grazie adorna il fuo bel volto D
LLi:etasengiva in maestà reale Astrea, mirando venerato, e colto Fa più volte
Prefetto della sua Patria, ancorchè le Leggi comandassero, che nessuno in tempo
di sua vita Quel delle Leggi fue pregio immortale. Quando Prudenza, il dolce
fuon disciolto, figlia d' eccelsa mente, e trionfale, Non titurbar, le diffe,
fe sia tolto Il primier di regnare ordine uguale. Tempo verrà,che in arme,e
intoga imperi più d'un'anno al suo ftuoi, mai sempre intento Archita a nuove
glorie, e a bei pensieri. E a Leila Diva: in cento modi, e certo Muta pur
Leggi, e Faftimiei primieri, Purchè Archita mio regni, io mi contento. Diogen.
Laert. in Vit. Archyt. In Joan. Buno. not. ad Philip. Cluver. ARCHITA FILOSOFO
PITTAGORICO, E MATEMATICO E PERITISSIMO. Odar chi mai tanto ti può, che basti,
Alma immortal degnillima d' Impero? Chi dir di tue virtudi il volo altero, Per
cui fovra ogni Saggio alto poggiasti? Del Ciel le stelle, e i moti lor sì
vasti, tu delle cose le cagioni, e'l vero, e quanto il mare, e l'universo
intero circonda, e abbraccia, chiaro a noi mostrasti, Tu, ch'eccedi de'Savj i
bei consigli Già di ogni uman pensier reso inaggiore, 'Quanto il Sol delle
stelle avanza irai, tu, che te stesso, e null? altro somigli, coll'auree del
tuo fuon note canore tu sol di tue virtù cantar potrai. Diogen. Laert. in vit.
Archyt. Foreft.Joan. Juven. Tarentin. Lambin in Scbol. Horat. Od. Nicol. Parth.
Giannet. in Geograph. Lib. 4. Cap. 7. SEN. TARENTINO, Scrivendo contro il
Piacere. O So, chemente all'Von dona, e Tume aquella; SENTIMENTI D'ARCHITA chi
dietro alsuo piacer brutale corre, e del sensorio fà l'alma ancella, bruto
diventa agli altri bruti eguale, tutto perdendo il bel, che aveva in ella.
Senza lume si vago, e rilucente Joan. Juven. Tarentin. Lib.3. Cap. 2. Mente,
ch'èper fuo pregio trionfale della divinità parte più bella. Che quando avvien,
che sopra l'alma impero abbia il piacere, allor cieca è lamente 'E cieca la
ragion, cieco è 'l pensiero. Oprano i Bruti, e senza il suo primiero Lume fia,
chel'uom bruto anchedivente. E pur ESER, Diogen. Lacrt. in vit.
Archyt. Foreft. Tom.1. Lib. 8. Cap. 4. Joan. Juven. Tarentin. Mille a mille empj
nemici, incampo scendete pure, e con terribil grido, no uche con quel dell'armi
orrido lampo Fate tremar dell'onde Jonie illido. ESERCITO TARENTINO NON MAI
VINTO, ESSENDO CAPITANO. Là nel Galelo col suo nobil Campo Itene or lieti delle
forze usate, Faran del vostro fuol le schiere armate, Finchè Archita fia duce,
alta vendetta. ARCHITA v'aspetta il bravo duce. E già lo strido de' corni i'
fento, en el cercarlo scampo già cader vi vegg'io pel colpo infido. Ed alla
patria, che il trionfo aspetta, le tolte spoglie in vostro onormostrate. Se per
ostil cadeste atra disdetta, LA, ARCHITA D'ESSER CAPITANO, PER
SOTTRARSI ALL'INVIDIA, L'ESERCITO DETARENTINI E' FATTO PRIGIONE DA NEMICI. Arme
il fulgore insiem spaventa, e sfida co’luoi deftrieri i cavalier; già scende
sangue da larga vena in terra infida. Mira Tarento mio, quei, che fen muore,
hàgli spinti l'invidia a tante pene. LASCIANDO DO Di guerra sonar le trombe
orrende? di come il rio Marte all'alte strida Di quel Drappello, e questo i
cuori accende, Perchè col ferro fuo l'un l' altro ancidas arme, arme fre me
ognun: già di tremende e quei, che'l braccio (tende alle catene son dolci
figli, oimè, del tuo dolore! Freme contro d'Archita ilrio livore, E
lull'alme innocenti il mal senviene. Diogen: Laert, in vit. Archyt. Joon.
Juven. Tarentin.AR.: ad altri venduto, ed alla fine è riscattato offri; buon
Savio, foffri. Ecco fortuna S Di mortal sfavillando atro disdegno sue forze
impiega, e l'arme sue raduna, Per far del tuo valor {terminio indegno. Già
l'empia, oime! con faccia torva, e bruna Scocca saette últrici, e ben al sogno
Colpito hà omai; ve come in preda d'una Ti dà vile ciurmaglia in fragil legno.
TARENTINO ARCHIT. A peregrinando per imparare, è preso dà'Corsari, serveMa
chefie; se delcuorle forti tempre Alexand.ab Alexand, Joan. Juven. Tarentin.
Di. Pur non è fazia no,schiavo al servaggio Ti mena ancor, perchè nel
duoldistempre Ilmagnanimo tuo nobil coraggio. Rassoda più ne'colpi suoil'Vom
faggio, E di sua libertà gode mai sempre! PLATONE DOPO AVER CAMMINATO L'EGITIO,
VIENE IN ITALIA PER IMPARAR SOTTO LA DISCIPLINA Edesti pur, come il gran Nilo
altero, D a perenne sboccando occulta fonte Ogni arginedisprezzi, edogniponte,
E i campi ad ipopdar si apra il sentiero. E d ivi asperto di sudor la fronte
Delle scienze falisti all' arduo monte, E ti fur quelle il folo premio intero.
Ed or, per fullescienze alzare un volo Sotto 1:aurea d'Archita arte gentile,
Cerchi il Galeso, e l Tarentino luolo? DunqueinEgittoEroenonv hàfimile, Cic.de
finib.bonor. molor.Lib.s. Foreft:Tom. I..Lib. 8. Joan.Juven. Tarentin. DOPS V
D'ARCHITA TARENTINO. Si, vedesti 1 Egizio, e 'l Greco Impero, ARCHI. Nèingegno
inGrecia,alsoloArchita,alsolo Suo noro ingegno,anche oltreBattro,eTile.
A ARCHI. Pri,Fortuna,perun solmomento Gli occhi, cui buja notte
orrida cuopre, E mira,leiltuo folleafproardimento Contro Savio maggior sua
forza adopre. Questi è il gran Plato, e quegli fon qu e cento Folle ! RePlato
al tuo servil flagello ARCHITA TARENTINO RISCATTA PLATONE PRESO D A CORSARI.
Empj ladron, per le cui mani, ed opre Schiavo il facefti; or com 'ei fparge al
vento Gl’infranti lacci, e in libertà li fcuopre? C o m e il trionfo, che del
suo fervaggio Ornar credefti, e de' suoi guai far bello, Qual peve dilegudfli
al caldo raggio? Menalti, a un cenno fol d' Archita il saggio Cara tornò la
libertà di quello. Joan. Juven.T'arentin. e Se avvien, che della
gloria i m i diftempre L a bella gloria è tua, fe Plato apprese Che del tuo
Figlio al nome accrebbe ilvanto, Cic.de finib.bon.domal.Lib.5.* Lib 1.Fiscula
Joan.Juven. Tarcntin. ARCHI. (52 ARCHITA MAESTRO DI PLATONE. C Figlio di
puro core, e viva Immago, che vero io canto, efoldiluimi appago, Diceva un
giorno Atene in dolci tempre, Dal tuo gran Figlio Archita il pregio fanto, E B
alme di virtude auree contefe. Ella è mia pure, e téco i fafti io canto: Poich?Ei
tal lume in tutto il m o n d o accese, Nel gaudio, el corc infuperbito, e pago
Pel mio Plato or fen vada,un don si vago A te,Tarento mio,debbo maifempre.
ARCHITA CAMPA PLATONE DALLA MORTE INTENTATAGLI DA DIONISIO TIRANNO. AR,
Due Polato ilscan Plato,ahimè,quelfaggio, t Veloce (ahi laffo !) a tramontar
quel raggio Det rio fallir le pene: omai trionfi Si bella dote, e vinca ancor
Sapienza. Si diffe Archita; e i fieri petti, e tronfi. Placando al gran poter
d'aurea Eloquenza, Morrà, perchè un Tiranno indegno d'ostro Sogna fofpetti, e
teme indarno oltraggio? Correrà, che dà lume al secol nostro? Ed io,perchèpiù
viva,ancor non mostro, No n m ostro, a n c o r dell'anima il coraggio? No, che
non porterà l'alma Innocenza < Plato all'ombra viveade'suoi trionfi. Cic.
Lib. 5. Tuscul. Diogen. Laeft. Vit.Archyt., o Platon. Juan. Juven. Tarentin.
Ital. Sacr. in Torentin. Metrop. Plutar. in Platon. Sabell. Ennead. ARCHITA
TARENTINO A PLATONE. Se amica pioggia a temprar mai l'ardore Scende dal Ciel,non
giace no più china La fronte lor, ma col nacio colore S'innalza si, che al Ciel
più si avvicina; Lasso ! calo io restai, allor che infermo Starteneudjfrapene,o
mio buon Plato Senza ajuto languendo, e senza schermo. Ma
orchedicuavitaalprimostato Fatto hai ritorno, io mi rinfranco, e fermo Pertemi
rendo, cfon, qualpria,beato. Q Diogen. Laert.in vit.Archyt. Joan.Juven.
Tarentin. Lib.3. Cap. 2. Val Yenza umor giglio languisce,o fiore, E scolorito à
terra ilcapo inchina, Questo il vermiglio onor,quello ilcandore Perdendo a poco
a poco in sua ruina: PLA. Q A te del loro autor duce sì pio in mezzo del
cammino elle si stanno, pss.) Ma giugnere alla meta orgogliosette Ben le vedrai,
fe nuovo spirto avranno, PLATONE MANDA ISUOI COMMENTARY AD ARCHITA TARENT INV.
Veste assai più, che dell'ingegno mio, Opre de'tuoi fudori,onde a be'studj
Delle più gloriofe alte virtudi La mia mente infiammaiti,el buon deslo, Opre
dunque son elle ora imperfette. Raroè peròl'onor,seateverranno; Più raro, le
giammai fien da te lette. Diogen Lacrt. in vit. Archyt. Platon.in Epist. Vengono,Archita.O:tu
leleggi,e inudi Sensi del tuo faver poi mi dischiudi Con
quellalibertà,concuileinvio, PLA, Gloria dai tuoisi provvidifudori, soffri in
regnar, grida la Patria,e uffici Mostra di quel,che sei,Signor de cuori, E
tumalgradoimperi?etilamente Non fei;la Patria hà in te parte del tutto. Non
oscuro è il linguaggio; odi mia mente: O rendi alla tua Patriailben,ch'èsuo, O
delsuobenfà,ch'ellan'abbiailfrutto. Cic definib.bonor.comalor.Lib.2. Lib. lade
Offic. Joan. Juven. Tarentin. Lib.i. in Prefate do Lib.z. Cap.2. Platon. in
Epif. gi PLATONE TÀRENTINO. V Nmalele folo (AD ARCHITA O n, a se folo no,
nasce agli Amici, Nafce alla Patria l'Uom, nasce aMaggiori, E dal bel nascer
suo giorni felici Speran questi, e sperar voglion tesori. O r foffri, o Figlio,
o tu, che tanta elici D e' gran pubblici affari? ah che fol tua SULLA AD ARCHITA TARENTINO, Del buon
governo, eloro fren spogliace. O naufragar, dall'empie arti indiscrete di
piggior duce a morte ria guidate: El soffriran del cuorletempre? ahfiamma
D'amor mostrate, evoilaPatriabella Reggete:omai con quell'ardor,che infiammar
Così lungi da leistrage rubella Sen fuggirà,qualCervioa icolpi,o Damma, O, che
viver a voinon maipotrete; Se non vivrete ad altri se se pensate Goder mai
signoria, nè servirete Alle pubbliche cose,alle private, O vacillar ben presto
le vedrete E poi fia vostra gloria il ben di quella. In argument. 9. ad Epift.
9. Platon, D'ARCHITA A d d e Archita, e vidjo senza conforto E scorse fino all'
ultimo confine La Terra, e il Cielcoll'artifue divine, Archita il grande, il
nostro padre è morto! Del mar le Dive usciro al pio lamento. SULLA MORTE.
Pianger lo stuol da rio dolore assorto. Oimè,dicean,chi dall'Occafo all'Orto,
CAdele Dell'alte sue virtudi,e pellegrine, Pallido il viso, e lacerato il
crine, E in lor leggendo i gran pubblici danni Pianfero', e poi partiro, e di
Tarento GiunteallaReggia:orvestiinegri panni Da e r,bella Città: per tuo
tormento Aichita è morto ahi sulbel fior degli anni ! Horat. Lib. 1. od. 28. E
Diede il Popot Matin l'ultime prove se'l crudo suo destino unqua vi
spiacque Le bell*ossadiLui,chetantopiacque Abbian lieve la terra; e poi partite.
Horat. Lib. 1. od. 28. Joan.Juven.Tarentin.Lib.3.Cap.za SUL INVITO A
RIMIRARE IL TUMULO D'ARCHITA PRESSO AL LIDO MATINO, Ccop Urna funefta.Alme ben
nate, Cui di pietà l'amabil forza muove, Deh fermatevi alquanto, e rimirate,
Pria di ftendere il passo agile altrove. Qui le fante d Archita ossa onorate
Giaccion sepolte, e qui spargendo nuove: Piogge d'amaro pianto, di pietate del
passato dolore in segno ah dite:. th Allor, che in mar precipitò, smarrite Sue
forze,einfrantoilleguoinmezzo all'acques Di Natura le fonti più
segrete; Chi dall'onda fatal raplo diLete L e naufraghe virtudi, e l ebbe
accanto; Chi le vie seppe drittamonte torte, i PercuilaLuna
appar',elSols’asconde, (60 ) Aili ah yoi le face offa, e'l cener fanto Di
quell Almagentilahicitogliete, C h e fù si chiara al M o n d o, e vi godete
Della vera fapienza il facro immanto. Chi a noi mostrò con tanto studio, e
tanto Horat.Lib. i.od.28.. Joan. Juven.Tarentin. SUL SEPOLCRO EUDOS D.ARCHITA
TARENTINO. Chi 'n Terra,e 'n Ciel la ferma, emobilsorte; chi com e il foco, el
Aere, el suolo, e l'onde s'abbraccin, seppe, orquìsengiace. Oń Morte, Oh duri
fastí, ohcieche ombre profonde? S quanto mai dibelloinCielfiadditag; Ne panni
no,ma nella mente fiede. Diogen.Laert.in vit.Eudox. Foreft. Tom.1. Lib. 8.Cap.4
Joan.Juven,Tarentin. Q. EUDOSSO DA GNIDO FAMOSISSIMO MATEMATICO DISCEPOLO
ARCHITA NON FU'RICEVUTO DA PLATONE ALLA D Mira come in udir fuo ftile adorno La
tuafuperbia,e'lfolleardireondanni. No, non doveviil gran Figliuol d'Archita SUA
SCUOLA,PER ESSER POVERO, Vefti, o Platon, che tu schernisti un giorno Perchè di
povertà fentia gli affanni Questi è colui (fe pur nol fai)che intorno Del fuo
grave faver difpiega i vanni, Gnido vi fpenda il più bel fiordegli anni; E come
giusta ad immortal tuo fcorno Si vilmente scacciar dalla tua fede Qualor
baffamenava umile vita. Poichè virtude, onde 1 U o m farli erede.
Archita. Archita da Taranto. Taranto. Keywords: la colomba d’Archita,
Platone, magna Grecia, piccione viaggiatore, il vuolo della colomba -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Taranto” –
The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51681989882/in/photolist-2mSsmMU-2mN5uFu-2mLJPUG-2mKxrDy-2mKDXUP-2mK6d1R-2mK487q-2mK2Mvw-2mK6cZt-2mJXH25-2mK2Mwt-2mK6d2x-2mK7kLK-2mK6d2n-2mK6cY1-2mK7kNy-2mJXH3T-2mK4863-2mK6cXV-2mK6cZJ/
Grice e Tari – l’origine del linguaggio –
filosofia italiana (Villa
Santa Maria Capua Vetere). Filosofo. Di famiglia originaria di Terelle, nel
Frusinate, nacque in palazzo Mazzocchi, anch'essa rientrante in Terra di
Lavoro, da un impiegato che si trovava lì di passaggio. Il palazzo natìo ove
aveva schiuso gli occhi anche l'archeologo Alessio Simmaco Mazzocchi, situato
nella via Mazzocchi. Studia a Montecassino, dove conobbe Spaventa. Si trasferì
a Napoli dove si laurea. Ben presto però all'avvocatura preferì la filosofia,
la letteratura e la musica, unendosi all'amico Spaventa, a Cusano, a Sanctis e
ad altri filosofi liberali e collaborando a vari giornali letterari partenopei.
Entra per concorso nella Regia Napoli, divenendo il primo cattedratico di
estetica in Italia, nello stesso periodo in cui vi insegnavano anche Sanctis,
Settembrini, Spaventa e Bovio. Si dedica
a vari rami della filosofia e delle scienze del linguaggio per Detken, saggi di
Brothier, Moindron e Noel. Il suo
sistema estetico, variamente criticato, in particolare per la scarsa
originalità, si caratterizza per una vivacità espressiva, con ricche e talvolta
variopinte esemplificazioni, che peraltro ne resero celebri e molto frequentate
le lezioni. Croce define Tari il lieto giullare della filosofia. Tari non ha
mai nemici, riuscendo a farsi ben volere sia dagli amici sia dagli avversari,
che prende a braccetto, e li mena a spasso con sé, divertendosi a contradirli e
a sentirsi contradetto. Quasi ad avallare la definizione sopra riportata, ha anche a rilevare che la sua bizzarra
genialità gli fa trovare piacere nei ravvicinamenti e collegamenti più
disparati e più comici: della frase sublime con la scherzosa, del ricordo
solenne con l'aneddoto salace, del linguaggio latino o del tedesco col
vernacolo napoletano. Parla in gergo, ma in gergo che è quintessenza di cultura
e stravagante miscuglio di elementi geniali. Filosofo di professione ed uomo di
dottrina enciclopedica, nonostante tutta la sua perizia filosofica, la sua
sterminata dottrina e il suo molto acume, e soprattutto un bizzarro artista. La
sua concezione metafisica non gli concede una trattazione veramente logica dei
problemi. Ma la sua personalità, vibrante di commozione innanzi alle opere
dell'arte, riboccante di entusiasmo, dotata di bontà e di nobiltà di sentire,
gli ispira una filosofia che e di una specie assai rara nella nostra
letteratura. L'essenza giocosa si mischia, confondendosi, con un'acuta
critica, che si rivolgeva a tutti i campi in cui l'estetica si sostanzia e, in
particolare, ad una delle arti al quale e più attratto: la musica. Tra il
serio e il faceto, infatti, pubblica un saggio su “Serietà e ludo” e compone un
saggio musicale, con tanto di note, dal titolo in tal senso emblematico di “Lezioni
di estetica generale”. Questo indirizzo lo porta ad occuparsi anche sulla
celebre pastorale di Beethoven. Altre saggi: “Estetica ideale” (Fibreno, Napoli),
“Ente spirito e reale: confessioni filosofiche” (Regia Università, Napoli); “Melodramma,
dramma” (Regia Università, Napoli); “Serietà e ludo” (Regia Università, Napoli),
“Critica” (Vecchi, Trani); “Estetica e metafisica” (Laterza, Bari); “Estetica
esistenziale” (Morano, Napoli); “L'estetica reale” (Prometheus, Milano), “Dizionario
dei cittadini notevoli di Terra di Lavoro antichi e moderni” (Forni, Bologna). i (Ed. Spartaco, Santa Maria Capua Vetere); A.
Perconte Licatese, “Storia e monumenti di Santa Maria Capua Vetere” (Stampa
Sud, Curti.); “Storia popolare della filosofia” (Detken, Napoli); “Origine del
linguaggio” (Detken, Napoli); “Il contratto” (Detken, Napoli); B. Croce, La
letteratura della Nuova Italia. Saggi critici” (Laterza, Bari); “Lezioni di estetica
generale” (Tocco, Napoli); “La sinfonia pastorale” ( (Regia Università, Napoli);
M. Leotta, Istituto Italiano per gli Studi Storici, Napoli); F. Solitario, La Critica
di Croce. Contributo per un recupero” (Prometheus, Milano); F. Solitario, “Cultura
filosofica” (Prometheus, Milano); Treccani Dizionario di filosofia, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, Archivi di Teatro Napoli, Antonio Tari. Tari. Keywords:
‘origine del linguaggio.” Refs. Luigi Speranza, “Grice e Tari” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732279381
Grice e Tartarotti – filosofia italiana (Rovereto). Filosofo. Divenne famoso per
aver contrastato i processi contro le streghe e per aver osteggiato la
devozione per il vescovo del XII secolo Adelpreto, mettendone in discussione
santità e martirio. Figlio del giureconsulto Francesco Antonio e da
Olimpia Camilla Volani, discendente dell'antica famiglia dei Serbati.
Impersonò la figura dell'intellettuale che non si lascia limitare dal luogo nel
quale nasce, cioè nel Trentino, lontano dai grandi centri culturali del tempo.
Egli seppe anzi sfruttare le opportunità e le peculiarità della città di
Rovereto, al confine tra mondo tedesco e italiano, in un periodo storico nel
quale rifiorirono i commerci e i rapporti economici, grazie al suo trovarsi su
una delle principali vie di comunicazione in Europa. Suo merito fu la capacità
di saper tessere legami con intellettuali italiani e stranieri che risiedevano
a Venezia, Roma, Salisburgo, Torino, Brescia, Vienna, Innsbruck. Utrecht e
Parigi. Studiò inizialmente nell'Imperial Regio Ginnasio di Rovereto e
poi continuò come autodidatta. Si interessò di filosofia, che seguì presso
l'Padova sino a quando difficoltà economiche familiari non lo obbligarono a
tornare nelle città natale. Al suo ritorno si interessò personalmente per
far insediare nella Città della Quercia la stamperia del tipografo veronese
Pierantonio Berno e, nel 1730, fondò la prima accademia cittadina, l'Accademia
dei Dodonei. Compì viaggi a Verona, dove conobbe Scipione Maffei e altri
studiosi, poi ad Innsbruck, dove rimase alcuni mesi come precettore, e in
seguito si trasferì a Roma, come segretario del Cardinale Domenico Silvio
Passionei. Casa dove abitò Girolamo Tartarotti, in Via Garibaldi
61, a Rovereto, prima di trasferirsi in Via della Terra. Durante le sue
permanenze roveretane, visse nella stessa casa dove abita G. Vannetti e dove
questi iniziarono a tenere un vivace salotto letterario che portò,
probabilmente su ispirazione dello stesso Tartarotti, alla nascita dell'Accademia
degli Agiati. Il soggiorno romano fu relativamente breve, per contrasti col
Cardinale, quindi fece ritorno a Rovereto. Morì il fratello Jacopo, e si
trasferì a Venezia, come collaboratore del futuro Doge Marco Foscarini. Ebbe
discussioni anche con Foscarini e tornò ancora una volta a Rovereto, da dove
non si allontanò più. I viaggi di Girolamo Tartarotti furono in
definitiva relativamente pochi e di breve durata, e trascorse la maggior parte
della sua vita matura a Rovereto. Si dimostra poco propenso ad accettare
l'aiuto di ricchi mecenati che lo avrebbero limitato nella sua libertà e
approfittò delle occasioni che gli venivano offerte lontano dalla sua città per
comprare libri o incontrare altri studiosi. Lo studioso Sin dagli anni
giovanili Tartarotti si dedicò agli studi letterari interessandosi della poesia
toscana e scrivendo egli stesso varie composizioni poetiche. Approfondì
tematiche della filosofia scolastica e scrisse trattati critici nei confronti
di questa. Collaborò con Angelo Calogerà per la sua Raccolta d'opuscoli
scientifici e filologici, e venne in polemica con Trento dimostrando, in una
sua pubblicazione, che la città tridentina divenne sede episcopale solo nel IV
secolo e non al tempo dei primi apostoli. Pubblica “Congresso notturno
delle Lammie”, il suo saggio più noto, nel quale dichiara inesistente la
stregoneria come la si vuole descrivere al suo tempo, e questo sulla base della
logica, della scienza e della stessa ortodossia dei cattolici. Pubblica nei
“Rerum Italicarum scriptores” le sue conclusioni relative alla cronaca di Dandolo
e correggendone le fonti nelle sue basi documentarie. Continua nelle
indagini storiche alla quali aveva dedicato gran parte della sua vita e arrivò
a dimostrare, ad esempio, che era sbagliata la venerazione dei trentini per
Adelpreto, Vescovo di Trento. La sua tesi era spiegata nella Lettera intorno alla
santità e martirio di Alberto vescovo di Trento. Uno dei suoi ultimi lavori,
sempre legato a questo tema: Notizie istorico-critiche intorno al B.M.
Adalpreto vescovo di Trento venne messa al rogo su disposizione del principe
vescovo Francesco Felice Alberti di Enno. Intanto la sua salute peggiora, e muore
senza sapere del suo libro bruciato a Trento. Sempre amante dei libri, quando
non gli fu possibile viaggiare per acquistarli personalmente si affidò a
contatti che col tempo divennero per lui preziosi per procurarseli. A Verona
poté contare su Ottolino Ottolini, a Brescia su Gianmaria Mazzucchelli, a
Modena su Ludovico Antonio Muratori e a Venezia su Gian Rinaldo Carli. A
Rovereto fu molto vicino a Giuseppe Valeriano Vannetti, segretario
dell'Accademia Roveretana degli Agiati, e anche da lui ebbe aiuti per procurasi
i testi dei quali aveva bisogno per i suoi studi. Al Vannetti fu legato anche
per altri motivi, essendo stato per vari anni precettore di Bianca Laura
Saibante, futura moglie di Giuseppe Valeriano, e del fratello di lei,
Francesco. Si procura libri anche grazie a donazioni, eredità e
prestiti. Al momento della sua morte, per esplicita volontà
testamentaria, la sua ricca biblioteca venne donata all'Ospedale dei Poveri
Infermi di Loreto, retta dalla Confraternita dei Santi Rocco e Sebastiano. La
Confraternita tuttavia, poco dopo, decise di metterla in vendita, offrendola
per primo al Comune di Rovereto. In quell'occasione Giuseppe Valeriano
Vannetti e Francesco Saibante si spesero affinché tale importante
acquisizione culturale per Rovereto avesse successo, e l'atto di compravendita
venne registrato. Tre anni dopo la morte di Tartarotti, venne così creata la
prima biblioteca aperta al pubblico a Rovereto. Le intenzioni dello studioso
non furono queste, tuttavia fu proprio il nucleo dei suoi testi ad essere
destinato a questa importante iniziativa culturale, perché sino a quel momento
esistevano in città solo biblioteche appartenenti a privati, come ad esempio
quella dei Rosmini, dei Vannetti, dei Saibante, oppure conservate in conventi;
si stava formando anche quella dell'Accademia Roveretana degli Agiati,
sicuramente molto importante, ma nessuna di queste destinata alla consultazione
di chiunque. Il totale delle opere appartenenti a Tartarotti che confluì
nella biblioteca ammontava originariamente a 2.027 volumi e a 13 manoscritti.
Per quanto riguarda i luoghi di pubblicazione dei volumi, quasi il 30% di essi
proveniva da Venezia. I volumi raccolti durante tutta la vita da Girolamo
Tartarotti costituirono così il primo nucleo della Biblioteca Civica di
Rovereto, che in seguito fu a lui dedicata. Tartarotti e gli agiati Lo
studioso, come sopra ricordato, fu molto attivo a Rovereto e si spese per
portare una maggior apertura culturale in città facilitando l'arrivo di un
tipografo, fondando l'Accademia dei Dodonei, svolgendo il ruolo di precettore
per due dei fondatori dell'Accademia Roveretana degli Agiati, ma non divenne
mai un socio di quella istituzione. Le ragioni del suo rifiuto di far parte
di quell'Accademia, che pure rispondeva a molte delle esigenze che sentiva
anche sue, furono diverse. La principale fu la forte inimicizia con S. Maffei, e il fatto che l'uomo di lettere
veronese fosse entrato tra i primi come socio aggregato dell'associazione.
Questo fece sì che non partecipasse alle riunioni del nascente sodalizio
culturale roveretano. Si riporta qui una piccola selezione di alcuni suoi lavori
da non intendersi come fonti di questa pagina ma come approfondimento e
confronto. “Ragionamento intorno alla poesia lirica Toscana”; “Delle
disfide letterarie, o sia pubbliche difese di conclusion”; “De auctoribus ab
Andrea Dandulo laudatis in Chronico Veneto”; “Apologia del Congresso notturno
delle Lammie”; “Memorie antiche di Rovereto e dei luoghi circonvicini”, “Apologia
delle Memorie antiche di Rovereto”; “Lettera seconda di un giornalista d'Italia
ad un giornalista oltramontano sopra il libro intitolato: Notizie
istorico-critiche intorno al b.m. Adalpreto Vescovo di Trento, Alcune opere sono
pubblicate nella Raccolta d'opuscoli scientifici e filologici: “Relazione d'un
manoscritto dell'Istoria manoscritta di Giovanni Diacono veronese”; “Dissertazione
intorno all'arte critica”; “Lettera al sig. N.N. intorno alla sua tragedia
intitolata il Costantino; Lettera intorno alla differenza delle voci nella
lingua italiana. Altre opera: “Osservazioni sopra la Sofonisba del Trissino con
prefazione del cav. Clementino Vannetti, La conclusione dei frati francescani
riformati (postumo, Annotazioni al Dialogo delle false esercitazioni delle scuole
d'Aonio Paleario. Annotazioni Ipotesi
avanzata da Gianmario Baldi, Direttore della Biblioteca civica G. Tartarotti e
membro dell'Accademia Roveretana degli Agiati G. Baldi, Fonti M. Farina, Mostra Tartarotti, Mostra Tartarotti, L. Muratori,
Rerum Italicarum scriptores. Mediolani, ex typographia Societatis Palatinae in
Regia Curia, Tartarotti, (check). R.Trinco, Mostra Tartarotti, Sito Biblioteca
Civica G. Tartarotti, su biblioteca civica. Rovereto Comune di Rovereto. G. Baldi, La Biblioteca
civica Girolamo Tartarotti di Rovereto: contributo per una storia” (Calliano,Trento);
Manfrini, Marino Berengo, La letteratura italiana Storia e testi" XLIV tomo
I, Milano-Napoli, Ricciardi, L. Franchini, Adversum malleum maleficarum,
biografia del filosofo pre-illuminista roveretano” (Rovereto, Stella); N. Cusumano,
“Ebrei e accusa di omicidio rituale --. Il carteggio tra Tartarotti e B.
Bonelli” (Milano, Unicopli); M. Farina, “Gl’Agiati” (Brescia, Morcelliana), R. Filosi, La Biblioteca di Girolamo
Tartarotti: intellettuale roveretano del Settecento: Rovereto, Palazzo Alberti,
Rovereto, Provincia autonoma, Servizio beni librari e archivistici,Comune di
Rovereto, Biblioteca civica G. Tartarotti, Renato Trinco, San Marco in Rovereto:
la chiesa arcipretale tra storia, arte e devozione, Mori, La grafica, Gl’Agiati
Roveretani, Biblioteca civica G. Tartarotti Treccani Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Dizionario biografico degli
italiani, Girolamo Tartarotti. Tartarotti. Keywords: accusa di omicidio
rituale. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tartarotti” – The Swimming-Pool
Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732517033
Grice e Tataranni – il gusto per l’antico –
filosofia italiana (Matera),
filosofo. Lucano di origine, esponente dell'Illuminismo napoletano. Figlio
di Angelo Bruno e Nunzia Pistoia. Non sappiamo a quale ceto appartenesse la sua
famiglia, ma sicuramente essa era fornita dei mezzi economici e delle relazioni
sociali necessarie per avviare il figlio verso la carriera ecclesiastica. Non a
caso, quando fu battezzato nella Chiesa
cattedrale di Matera, i suoi genitori scelsero come padrini i nobili Giovan
Battista Ferraù e Giovanna Cordova. Sin da ragazzo matura quella che
doveva essere la sua vocazione, tanto che divenne prima allievo e poi docente
del seminario diocesano materano. Sebbene avesse una posizione di un certo
rilievo sia in ambito ecclesiastico, sia in ambito educativo, non mostra alcun
tentennamento nell'accettare l'invito di Michele Imperiali, principe di
Francavilla, che lo vuole a Napoli per affidargli la direzione della sua
Paggeria. Grazie all'incarico conferitogli dal principe di Francavilla,
accrebbe ancor di più la stima di cui già godeva, stringendo rapporti
amichevoli con le personalità più illustri ed autorevoli del tempo, incardinate
nella Reale Accademia delle Scienze e Belle Lettere. Ha la possibilità di frequentare
proprio tali stimolanti dibattiti, che del resto avrebbero formato l'humus
delle sue future riflessioni, in qualità prima di Direttore della Paggeria, poi
della scuola militare del Real Collegio militare, ufficialmente Reale Accademia
Militare, fortemente voluta da re Ferdinando IV, che mostrò di aderire al
generale clima di rinnovamento e consolidamento delle istituzioni militari del
Regno. Proprio in questi anni Onofrio Tataranni ebbe l'onore di esserne il
direttore, partecipando vivamente, dunque, al graduale svilupparsi e
moltiplicarsi dell'alveo della cultura politica riformatrice, che ancora
auspicava un reale cambiamento all'interno dello stesso apparato monarchico.
Così, nell'arco di un settennio, pubblicò delle opere molto significative, in cui
era evidente il suo tracciato ideale di società. Tuttavia, in seguito agli
avvenimenti, quindi dopo il Concordato e dopo la fallita congiura di C.
Lauberg, le sue posizioni rispetto alla politica e allo Stato cambiarono
considerevolmente. Con questa disillusione coincide il silenzio
dell'intellettuale materano, che in quegli anni si limita, a quanto noto, a
proseguire i suoi studi come Direttore. La delusione, si può ipotizzare, lo
spinse a tacere fino alla proclamazione della Repubblica Napoletana, quando dichiarava
sicuro dell'importanza dell'istruzione del popolo e del nuovo cittadino, elabora
il Catechismo Nazionale pe'l Cittadino, nel quale incoraggiava il popolo a
difendere i principi della Rivoluzione a vantaggio dell'umanità intera. Il
catechismo vinse il primo premio indetto dal governo provvisorio e venne
adottato come catechismo ufficiale della Repubblica Napoletana, ebbe il compito
di educare i sudditi a divenire cittadini. Alla caduta della Repubblica,
nel giugno, riuscì a porsi in salvo, rifugiandosi a Matera, nei cui tribunali,
in tale periodo, venivano esaminate le posizioni di ben 1370 rei di Stato lucani,
228 dei quali furono condanll'esportazione e sette a morte. Comunque, a Matera
puo contare su solide relazioni interne al locale Capitolo cattedrale. Più
volte tiene a sottolineare l'importanza della triade Dio-Ragione-Sentimento, in
una sorta di compromesso tra Illuminismo, sensismo e religione. Inoltre,
caratteristica del suo pensiero è una forte connotazione politica, mirando alla
figura del sovrano quale principale esempio per i sudditi, capace di governare
un Regno che si sarebbe dovuto fondare su solidi valori, legati all'importanza
della famiglia, della civiltà contadina e della piccola proprietà terriera,
quest'ultima ottenuta con un giusto ed onesto lavoro. È da evidenziare come il
Tataranni avesse maturato idee di una peculiare modernità, al punto da
convincersi che il passaggio verso una nuova stagione dell'umanità sarebbe
potuto avvenire attraverso la Costituzione di una «Dieta Universale»: egli
sosteneva, infatti, che, ad ogni rappresentante di questo nuovo organismo, essa
avrebbe espresso i giusti diritti del suo Monarca, al fine di raggiungere la
felicità comune e la pubblica sicurezza, ponendosi, negli ordini e nelle
attività sociali, sull'unica distinzione del merito. Notevole importanza e,
poi, assegnata al ruolo dell'educazione e dell'istruzione, poiché
affermal'importanza dello studio delle humanae litterae, unico mezzo, per i
giovani, per riscoprire i principali temi della letteratura e della filosofia
morale antica ed attualizzarli. Inoltre, egli si faceva anche sostenitore
dell'istruzione scientifica, dando priorità alla geometria e, ancora una volta,
seguendo il modello greco, suggeriva di avviare gli alunni sin «dall'età più
tenera» al processo educativo, seguendo le direttive di grandi pensatori. Il
sacerdote-riformatore auspicava tutto questo in un contesto socio-economico che
riservasse particolare attenzione all'attività agraria e ad una pratica
religiosa «semplice pura e brieve. Dunque, predica il ritorno alla religione
delle origini, costruita sull'aiuto reciproco tra gli individui, in modo che gli’uomini
si rassomiglino in qualche modo all'ente supremo d'infinità bonta. Pertanto,
affermava che i sacerdoti dovessero essere esenti dalle pubbliche cariche e che
come gli altri uomini dovessero essere soggetti alla giurisdizione dei giudici laici
nelle loro cause civili. La prima, monumentale, opera fu il Saggio d'un
filosofo politico amico dell'uomo (Napoli). Con la composizione di questo
saggio, Tataranni si propone di delineare il suo tracciato ideale di società,
confidando nella figura del sovrano. Infatti, già il titolo dell'opera risulta
molto significativo, in quanto l'autore si presentava come un filosofo con
atteggiamento “filantropico” nei confronti di Ferdinando IV, al fine di
mostrargli la retta direzione per guidare un giusto governo ed attuare delle
riforme interne allo stesso apparato monarchico, favorevoli alle idee
democratiche. La fiducia che ripone nei riguardi del monarca veniva
ancora espressa nel “Ragionamento sul carattere religioso di Carlo III umiliato
a Ferdinando IV re delle Due Sicilie” (Napoli). Si tratta di un panegirico
riferito al padre del sovrano, Carlo di Borbone, che, spentosi l'anno
precedente, veniva proposto come esempio da seguire al suo erede. In tal senso,
egli si rivolgeva ancora pieno di ammirazione nei confronti di Ferdinando IV
nel “Ragionamento sulle sovrane leggi della nascente popolazione di S. Leucio
umiliata alla maestà di Ferdinando IV re delle Due Sicilie” (Napoli). Nella “Brieve
memoria sull'educazione nazionale della nobile gioventù guerriera l'autore
affrontava il tema, a lui caro come Direttore di istituti di formazione, dell'educazione
dei giovani.” Negli anni Novanta, benché il canonico avesse raggiunto un'età
avanzata, non solo decise di aderire alla Repubblica Napoletana, ma, convinto
dell'importanza che rivestiva la formazione del popolo e del nuovo cittadino,
decise di scrivere, come detto, un Catechismo Nazionale pe'l Cittadino, che fu
dato alle stampe. Archivio Diocesano di Matera, Cattedrale, Battesimi Antonio
Lerra, Catechismo nazionale pe’l cittadino. Progetto di cultura politica e
ruolo dell'antico XV. Antonio Lerra
XVII. Chiosi, Lo spirito del secolo.
Politica e religione a Napoli nell'età dell'illuminismo, Napoli, Giannini); S. Bruno,
"Catechismo nazionale pe' il cittadino". Contributo alla storia della
Repubblica Partenopea, in "Studi Meridionali", Cronache di una
rivoluzione: Napoli (Angeli, Milano); A. Lerra, L'albero e la croce.
Istituzioni e ceti dirigenti nella Basilicata, Napoli, ESI, Salvatore Bruno, Il
catechismo nazionale pe' il cittadino" (noterelle di storia napoletana),
in Scritti in onore di Romualdo Trifone, Storia Meridionale, II, Sapri, Ed. del Centro Librario, S. Bruno,
"Catechismo nazionale pe' il cittadino". Contributo alla storia della
Repubblica Partenopea, in Studi Meridionali, L. Guerci, Istruire alle verità
repubblicane. La letteratura politica per il popolo nell'Italia in rivoluzione”
(Bologna, il Mulino); G. Caserta, Teologo della rivoluzione napoletana, Napoli,
Vivarium, Rosaria Capobianco, La pedagogia dei catechismi laici nella
Repubblica napoletana, Napoli, Liguori Editore, Antonio Lerra, Catechismo
nazionale pe' l cittadino. Progetto di cultura politica e ruolo dell'antico,
Manduria-Roma-Bari, Lacaita, Antonio D'Andria, Onofrio Tataranni. Un
riformatore napoletano in limine, in Sguardi sul Mezzogiorno in età moderna e
contemporanea, Quaderni eretici | Cahiers hérétiques. Studi sul dissenso
politico, religioso e letterario, fascicolo Illuminismo in Italia Repubblica Napoletana. Storia
della Basilicata Un'analisi dei concetti politici nel Catechismo, su
nuovomonitorenapoletano. L'indice ragionato del Filosofo Politico amico
dell'Uomo La Brieve memoria in edizione integrale. Onofrio Tataranni.
Tataranni. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tataranni” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732260711/in/dateposted-public/
Grice e Telesio – filosofia italiana (Cosenza). Filosofo. Mentre
le sue teorie naturali sono state successivamente smentite, la sua enfasi
sull'osservazione fece il primo dei moderni che alla fine hanno sviluppato il
metodo scientifico. Telesio è nato da genitori nobili. Istruito a
Milano dallo zio, Antonio, lui stesso uno studioso e poeta di eminenza, e poi a
Roma e Padova. I suoi studi hanno incluso tutta la vasta gamma di argomenti,
classici, scienza e filosofia, che costituivano il curriculum degli
rinascimentali sapienti. Così equipaggiata, inizia il suo attacco sul
aristotelismo medievale che poi fiorì a Padova e Bologna. Fonda l’Accademia
Cosentina. Per un certo periodo ha vissuto nella casa di Alfonso III Carafa,
duca di Nocera. La sua grande opera e “Sulla natura delle cose secondo i loro
propri principi,” seguito da un gran numero di opere di importanza sussidiaria.
Le opinioni eterodosse, che ha mantenuto suscitano l'ira di Roma per conto del
suo amato aristotelismo, e poco tempo dopo la sua morte i suoi saggi sono stati
immessi sul Index. Invece di postulare materia e forma, si basa
l'esistenza sulla materia e la forza. Questa forza ha due elementi opposti:
calore, che si espande, e fredde, che i contratti. Questi due processi
rappresentano tutte le diverse forme e tipi di esistenza, mentre la massa su
cui opera la forza rimane la stessa. L'armonia del tutto consiste nel fatto che
ogni cosa separata sviluppa in sé e per sé conformemente alla sua natura e allo
stesso tempo il suo moto avvantaggia il resto. I difetti evidenti di questa
teoria, che solo i sensi possono non comprendere materia stessa, che non è
chiaro come la molteplicità dei fenomeni potrebbe derivare da queste due forze,
pensato non è meno convincente di Aristotles caldo/freddo, secca spiegazione /
umido, e che ha addotto alcuna prova per dimostrare l'esistenza di queste due
forze, sono stati sottolineato a suo tempo. Inoltre, la sua teoria della terra
fredda a riposo e il sole caldo in moto
destinato a confutazione per mano di Copernico. Allo stesso tempo, la
teoria e sufficientemente coerente per fare una grande impressione sulla
filosofia italiano. Va ricordato, però, che la sua obliterazione di una
distinzione tra superlunar e fisica sublunare ce ertamente abbastanza
preveggente anche se non riconosciuto dai suoi successori come particolarmente
degno di nota. Quando Telesio continua a spiegare la relazione tra mente e
materia, e ancora più eterodossa. Forze materiali sono, per ipotesi, in grado
di sentire. Questione deve anche essere stato fin dal primo dotato di
coscienza. Per la coscienza esiste, e non avrebbe potuto essere sviluppato dal
nulla. Questo lo porta a una forma di ilo-zoismo. Anche in questo caso, l'anima
è influenzata dalle condizioni materiali. Di conseguenza, l'anima deve avere un
esistenza materiale. Inoltre dichiara che tutta la conoscenza è sensazione ("non-ratione
sensu sed") e che l'intelligenza è, quindi, un agglomerato di dati
isolati, in sensi. Non lo fa, però, riesce a spiegare come solo i sensi possono
percepire la differenza e identità. Alla fine del suo schema,
probabilmente in ossequio alla teologiche pregiudizi, aggiunta un elemento che e
completamente estraneo, vale a dire, un impulso più alto, un'anima sovrapposta
da Dio, in virtù della quale ci sforziamo di là del mondo sensibile. Questa
anima divina non è affatto un concetto completamente nuovo, se visto nel
contesto di Averroestic o tommasiana teoria percettiva. Il suo intero
sistema mostra lacune nella sua tesi, e l'ignoranza dei fatti, ma allo stesso
tempo è un precursore di tutte le successive dell'empirismo e segna chiaramente
il periodo di transizione da autorità e la ragione di sperimentare e
individuale responsabilità. Il ricorso a dati sensoriali Telesio e il
capo del grande movimento italiano del sud, che protesta contro l'autorità accettata della ragione
astratta e semina i semi da cui spuntavano i metodi scientifici di Campanella e
Bruno, di Bacon e Descartes, con i loro risultati ampiamente divergenti. Egli,
quindi, abbandona la sfera puramente intellettuale e ha proposto un'indagine
sui dati forniti dai sensi, dai quali ha ricoperto che tutta la vera conoscenza
viene veramente (la sua teoria della percezione sensoriale era essenzialmente
una ri-elaborazione della teoria di Aristotele dal De anima). Nota all'inizio
del Proemio del primo libro della terza edizione del De Rerum Natura Iuxta
propria principia Libri Ix... che la costruzione del mondo e la grandezza dei
corpi in esso contenuti, e la natura del mondo, è da ricercare non dalla
ragione, come è stato fatto dagl’antichi, ma è da intendersi per mezzo di
osservazione. Mundi constructionem, corporumque in eo contentorum magnitudinem,
naturamque non ratione, quod antiquioribus factum est, inquirendam, sed sensu
percipiendam. Questa affermazione, che si trova sulla prima pagina, riassume
ciò che molti studiosi moderni hanno generalmente considerato filosofia
telesiana, e spesso sembra che molti non leggere oltre per nella pagina
successiva si imposta il suo caldo teoria/freddo della materia informata, una
teoria che non è chiaramente informato dall’osservazione. L’osservazione (sensu
percipiendam ) è un processo dell’anima molto iù grande di una semplice
registrazione dei dati. L’osservazione comprende anche l’analogia. Anche se
Bacon è generalmente accreditato con la codificazione di un induttiva metodo
che sottoscrive pienamente l'osservazione come procedura primaria per l'acquisizione
di conoscenze, non era certamente il primo a suggerire che la percezione
sensoriale dovrebbe essere la fonte primaria per la conoscenza. Tra i filosofi
naturali del Rinascimento, questo onore è generalmente conferito a Telesio. Bacone
si riconosce Telesio come il primo dei moderni. “De Telesio autem bene
sentimus, atque eum ut amantem veritatis, e Scientiis utilem, e nonnullorum
Placitorum emendatorem & novorum hominum primum agnoscimus”. Da Bacon
De principiis atque originibus) per mettere l'osservazione di sopra di tutti
gli altri metodi di acquisizione delle conoscenze sul mondo naturale. Questa
frase spesso citata da Bacon, però, è fuorviante, perché semplifica
eccessivamente e travisa l'opinione di Bacone di Telesio. La maggior parte del
saggio di Bacon è un attacco a Telesio e questa frase, invariabilmente fuori
contesto, facilita un malinteso generale della filosofia naturale telesiana
dando ad essa un timbro baconiana di approvazione, che era lontano dalle
intenzioni originali di Bacon. Bacone vede in Telesio un alleato nella lotta
contro l'antica autorità, ma ha poco positivo da dire su specifiche teorie di
Telesio. Ciò che forse colpisce di più De Rerum Natura è il tentativo di
Telesio di meccanizzare il più possibile. Si sforza di spiegare tutto
chiaramente in termini di materia informati dalla calda e fredda e per
mantenere i suoi argomenti il più semplice possibile. Quando i suoi colloqui si
rivolgono agli esseri umani che introduce un istinto di auto-conservazione per
spiegare le loro motivazioni. E quando discute la mente umana e la sua capacità
di ragionare in astratto su argomenti immateriali e divine, aggiunge un'anima.
Per senza anima, tutto il pensiero, dal suo ragionamento, sarebbe limitato alle
cose materiali. Ciò renderebbe Dio impensabile e chiaramente questo non era il
caso, per l'osservazione dimostra che la gente pensa di Dio. Telesii,
Bernardini, “De Rerum Natura Iuxta Propia Principii, Libri IX” (Horatium
Saluianum, Napoli). Altre opere: “De Somno”; “De la quae in aere fiunt de Mari De cometis
et Circulo Lactea respirationis De USU. Gli appunti Riferimenti N. Van Deusen,
Telesio: primo dei moderni De La sua, Quae in aere Sunt, & de Terrae motibus
piena facsimile digitale. Bernardino Telesio. Telesio. Keywords: empirismo,
teoria della percezione, l’anima d’Aristotele, l’analogia, l’uomo e gl’animali,
la ragione, I antici, contro I antici, osservazione, percezione, la tradizione
empirista italiana, il Telesio di Bacone. Refs.: Luigi Speranza,
“Telesio e Grice,” per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, *Villa
Grice, Liguria, Italia.. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51690478447/in/photolist-2mKHdnD-2mKRW4R-2mKjcFb/
Grice e Tessitore (Napoli). Filosofo. Grice: “If there’s Oxonian dialectic and
Athenian dialectic, there is, to follow Fulvio Tessitore, the ‘scuola
napoletana.’” Si è laureato in giurisprudenza (la sua tesi ricevette dignità di
stampa) presso l'Università degli Studi di Napoli, allievo di Pietro Piovani.
-- è libero docente "per meriti eccezionali" in Filosofia del
diritto; l'anno successivo diventa Professore. Ha dapprima insegnato Storia
delle dottrine politiche; quindi, in poi, Storia della filosofia. È stato
preside della Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Salerno. Preside
della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Federico II di Napoli,
della quale è stato anche rettore. Socio dell'Accademia dell'Arcadia col nome
di Echione Cineriano. È inoltre socio nazionale dell'Accademia dei Lincei e di
numerose altre accademie. Ha diretto il Centro di studi vichiani del CNR
dal ed oggi fa parte del Consiglio
scientifico dello stesso Centro. È
presidente della Fondazione Pietro Piovani per gli studi vichiani e del
Consorzio interuniversitario "Civiltà del Mediterraneo". Presidente
del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Internazionale D'Amato onlus.
Socio dell'Istituto per l'Oriente “Carlo Alfonso Nallino” di Roma. È
vicepresidente della Fondazione "Guido e Roberto Cortese". Siede
inoltre nel Consiglio Direttivo dell'Istituto italiano per gli studi storici
fondato da Croce. È stato componente del Consiglio Scientifico dell'Istituto
dell'Enciclopedia Italiana Treccani. Membro del Consiglio Universitario
Nazionale, in cui è stato presidente del Comitato di Lettere, Lingue e
Magistero, vice presidente della Fondazione Teatro di San Carlo, componente del
Consiglio Generale della Fondazione Banco di Napoli del Consiglio direttivo e vice
presidente della CRUI, la Conferenza permanente dei Rettori delle Università
italiane. È Cavaliere di gran croce
dell'Ordine al merito della Repubblica. È stato senatore della Repubblica
italiana nella XIV legislatura nelle file dei Democratici di SinistraL'Ulivo e
deputato nella XV Legislatura nelle file del L'Ulivo. È medaglia d'oro della
Scuola dell'arte e della cultura e della Scienza e della cultura. È autore di
una vastissima di oltre 1500 titoli, tra
i quali 26 volumi, ai quali sono stati assegnati numerosi premi. Opere: “Aspetti del neo-guelfismo napoletano”
(Morano, Napoli); “Crisi e trasformazioni dello Stato: rcerche sul pensiero
gius-pubblicistico italiano” (Morano, Napoli); “Fondamenti della filosofia
politica ” (Morano, Napoli); “La storia delle idee” (Le Monnier, Firenze); “Profilo
dello storicismo politico” (UTET, Torino); “Lo storicismo” (Laterza, Roma); “Meinecke”
(Laterza, Roma); “Filosofia, storia e politica in Cuoco, Marco, Lungro); “Contributi
alla storia e alla teoria dello storicismo” (Edizioni di Storia e Letteratura,
Roma); Interpretazione dello storicismo, Scuola Normale Superiore, Pisa); Contributi
alla storiografia arabo-islamica Edizioni di Storia e Letteratura, Roma); La
mia Napoli. Frammenti di ricordi e di pensieri, Grimaldi, Napoli); Letture
quotidiane” (Editoriale scientifica, Napoli) che raccolgono articoli di
giornali quotidiani. Trittico Anti-hegeliano da Dilthey a Weber. Contributo
alla teoria dello storicismo, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma); “Da
Cuoco a Weber. Contributi alla storia dello storicismo, Edizioni di Storia e
Letteratura, Roma. Fonda il “Bollettino del Centro di Studi Vichiani”, Archivio
di Storia della Cultura, Civiltà del Mediterraneo, pontaniana.unina. 18
settembre. Curriculum su filosofia.unina.,Treccani Enciclopedie Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Tessitóre. Fulvio Tessitore. Tessitore. Keywords:
Cuoco. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tessitore” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732224826/in/datetaken/
Gruce e Testa – la nemica fortuna –
filosofia italiana (Borgonovo
Val Tidone). Filosofo. Nasce nella nobile famiglia Testa dal giudice Giuseppe e
dalla madre N.D. Vittoria Brigidini. Viene battezzato nella Chiesa della
Collegiata alla presenza dei genitori e
del conte Andrea Arcelli, padrino e parente di Alfonso. Sacerdote, rifiutò la
cattedra filosofica a Pisa e preferì
lavorare a Parma, divenendone presidente dell'area filosofica. Deputato
al Parlamento Sabaudo. Alfonso Testa. Storia di un povero pretazzuolo di
Fausto Chiesa, pubblicato dalla Libreria internazionale Romagnosi di Piacenza. Treccani
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Alfonso Testa. Testa. Keywords. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Testa” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701756894/in/photolist-2mPqp6k-2mLNXjb-2mLQdrQ-2mLP9qE-2mLQ1Vx-2mPrdWj-2mLH24C-2mKDwcr-2mKxnN1-2mKgZYb-2bsBYca-2brg4da-PinuJ1-Pinux9-235t9QC-25GubxU-G5ZTNP-25DHLSh-FJVKRC-FcebeC
Grice e Thaulero – il problema d’una antropologia
filosofica – autorita e risentimento -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo. Abruzzese,
figlio del barone Carlo, nobile di Chieti e patrizio teramano, e di donna Maria
Clemente. Consigue la maturità classica al Liceo Massimo di Roma. Si iscrisse
alla "Sapienza" di Roma, dove si laurea a pieni voti con una tesi in
Filosofia del Diritto, Una metodologia cristiana del diritto, relatore Vecchio
e ottenne il Diploma di perfezionamento con lode in Filosofia del Diritto nella
Scuola di Perfezionamento di Filosofia del Diritto dell'Roma, con la tesi “La
fictio juris in Bartolo da Sassoferrato” (relatore: Sforza). Assistente
volontario di Perticone, ordinario di Storia contemporanea a Scienze politiche,
usufruì di una borsa della Humboldt-Stiftung che gli consentì lunghe permanenze
di studi in Germania per approfondire i suoi studi sulla problematica dei
valori. Sturzo gli affidò insieme ad Addio la direzione del “Bollettino di
Sociologia”, poi divenuto “Sociologia”, divenendo uno dei maggiori
collaboratori dell'Istituto creato dal fondatore del Partito Popolare Italiano.
Inviato al Congresso di Sociologia di Amsterdam e fra i fondatori della Società
Italiana di Scienze Sociali. Consigue la libera docenza in Filosofia
Morale e ricopre vari incarichi presso Salerno. Vinse il concorso a cattedra
per Filosofia Morale del Magistero di Salerno. Morì in un incidente
automobilistico insieme alle figlie Maria Gabriella e Maria Elisabeth. Gli
è stata intitolata la scuola di Cologna Spiaggia (Roseto degli Abruzzi). Altri
saggi: “Società e cultura” (Giuffré, Milano); “Il mare ha voce, ha voce il
vento” (Storia e Letteratura, Roma); “Il darsi dell'Origine nell'esperienza
sociale e religiosa” (Studium, Roma); Intorno al concetto di sociologia
generale, in Sociologia, Bollettino dell'Istituto Luigi Sturzo, A. Giuffré,
Milano); “Il problema del risentimento” (Sociologia, Bollettino dell'Istituto
Luigi Sturzo, N. 1, A. Giuffré, Milano); “Scienze sociali e Sociologia” (Sociologia,
Bollettino dell'Istituto Sturzo, Anno A. Giuffré, Milano); “La Sociologia
storicista (Sociologia, Bollettino dell'Istituto Sturzo, A. Giuffré, Milano); “Razionalità
e storia” (Civitas); “L'autorità” (Sociologia); “Il problema dell'autorità” (Convegno
di Cultura Europea, Bolzano); “Conoscenza e sociologia, in Rivista di
Sociologia, Appunti per la settimana sociale dei cattolici d'Italia, in Rivista
di Sociologia, Sociologia religiosa, in Rivista di Sociologia, Cristianesimo e
storia, in Rivista di Sociologia, “Pregiudizio e religione, in Rivista di
Sociologia, Roma, “Metafisica della
scienza e sociologia”, in Rivista di Sociologia, Roma, “Analisi culturale ed
ecumenismo” in Rivista di Sociologia, Roma, Religione e pregiudizio” (Cappelli,
Bologna); “Il problema di un'antropologia filosofica, in Rivista di Sociologia,
IGuida, Napoli, Corso di lezioni
ciclostilate, con la traduzione, in appendice, di un saggio di Scheler).
Religione e pregiudizio. Analisi di contenuto dei libri cattolici di
insegnamento religioso in Italia Cappelli, Bologna, Nota introduttiva a Hartmann,
Etica -- Fenomenologia dei costumi, in Esperienze, Osservazioni in margine ad
una ricerca su pregiudizio e religione, in Rivista di sociologia, Prospettive
culturali e sociologiche dell'impegno sociale (Relazione tenuta alla Consulta
dei Movimenti Effettive e Seniores della Gioventù di Azione Cattolica). Un
nuovo indirizzo storiografico nella analisi della struttura socio-economica
(Relazione tenuta in occasione del convegno Ignazio Rozzi e l'agricoltura,
Teramo, promosso dal Centro di Studi Storici Abruzzo Teramano), in Rivista di
Sociologia, Riflessione sull'Università televisiva, in Informazione Radio TV.
Studi, documenti e notizie, Speciale Televisione e Istruzione, RAI, Sociologia
ed esperienza religiosa e politica Ricerche di Storia sociale e religiosa. Discendente
del Beato Johannes Thauler Il Tempo, V.
Mathieu, Salerno, G. De Rosa,Seconda Attesa, Vicenza, G. De Rosa, La storia che
non passa: diario politico, Soveia Mannelli, Vincenzo Filippone-Thaulero.
Thaulero. Keywords: autorita e risentimento. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Thaulero” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51692497310/in/photolist-2mKQoNA-2mKP1GB-2mKP25W-2mKTyvC
Grice e Tilgher
– il relativismo filosofico – filosofia italiana (Resìna). Filosofo. Nato da
padre vetraio tedesco e madre valdostana, visse a Roma dove fu amico e
collaboratore di E. Buonaiuti (studioso di storia del cristianesimo ed
esponente del modernismo italiano), fino alla morte. Lavora come bibliotecario
all'Alessandrina e collabora ad alcuni giornali (tra gli altri, Il Mondo e il
Popolo di Roma), molti dei quali vennero poi soppressi dal regime fascista. I
suoi principali saggi sono: “La crisi mondiale”, “Estetica”; e “La filosofia
delle morali”, nella quale delinea la sua originale visione individualistica. Collabora
al giornale satirico “Il Becco giallo”. E tra i firmatari del Manifesto degli
intellettuali anti-fascisti, redatto da Croce. Da ricordare, anche, tra i suoi
diversi saggi anti-fascisti, “la stroncatura di Giovane Gentile”, che,
soprattutto nell'ironico e irriverente sottotitolo, esprime un dissacrante
giudizio sulla propaganda con l'eloquente frase, di ascendenza bruniana, “Lo
spaccio del bestione trionfante”. Opera anche come critico letterario e
teatrale. E tra i primi a notare l'originalità del teatro pirandelliano,
nonostante i tentativi di contestazione da parte del regime fascista. In ambito filosofico, afferma che non esiste
una scienza morale unica bensì una pluralità di morali che emergono da un fondo
caotico in virtù di un'iniziativa che in parte è creatrice di valori e in parte
effetto di coincidenze casuali, anche se fortunate. In lui riaffiora il
dualismo manicheo di bene e di male, ribelle a ogni composizione dialettica
propria a ogni comodo, quanto illusorio e superficiale ottimismo. Considera
mitico, utopistico, il concetto del progresso che non considera come
altrettanto reali "il regresso, la caduta e la colpa". Nella nota “Antologia dei Filosofi Italiani
del dopoguerra”, oltre a suoi saggi incluse brani tratti dai saggi di Aliotta,
Buonaiuti, Evola, Martinetti, Mignone, Nobile, e Rensi. A Ercolano gli è stato intitolato l'Istituto
d'Istruzione Superiore. Altri saggi: “Arte, Conoscenza e Realtà” (Torino,
Bocca); “Teoria del Pragmatismo trascendentale” (Torino, Bocca); “Filosofi
antichi” (Todi, Atanor); “La crisi mondiale”, “Saggi di socialismo e marxismo”
(Bologna, Zanichelli); “Voci del tempo” (Roma, Libreria di Scienza e Lettere);
“Relativisti contemporanei” (Roma, Libreria di Scienza e Lettere); “Studi sul
Teatro contemporaneo” (Roma, Libreria di Scienza e Lettere); “Ricognizioni,
Roma, Libreria di Scienza e Lettere); “La scena e la vita, Roma, Libreria di
Scienza e Lettere); “Lo Spaccio del Bestione trionfante: stroncatura di Gentile.
Un libro per filosofi” (Torino, Gobetti); con un saggio di Antimo Negri, La
Mandragora, Prefazione di Gabriele Turi, Roma, Storia e Letteratura); “La
visione greca della vita, Roma, Libreria di Scienza e Lettere, Giordano); “Saggi
di etica e di filosofia del diritto” (Torino, Bocca); “Homo faber” (Roma, Libreria
di Scienza e Lettere, col titolo “Storia del concetto di lavoro nella civiltà occidentale,
Firenzelibri); “La poesia dialettale napoletana, Roma, Libreria di Scienza e
Lettere, Estetica, Roma, Libreria di Scienza e Lettere, Etica di Goethe, Roma,
Maglione, Filosofi e Moralisti del Novecento, Roma, Libreria di Scienza e Lettere);
“Studi di poetica, Roma, Libreria di Scienza e Lettere, Cristo e Noi, Modena,
Guanda); “Critica dello Storicismo, Modena, Guanda,Antologia dei filosofi
italiani del dopoguerra, Modena, Guanda); “Filosofia delle Morali” (Roma, Libreria
di Scienza e Lettere); “Moralità. Punti di vista sulla vita e sull'uomo” (Roma,
Libreria di Scienza e Lettere); “Le orecchie dell'aquila: studio sulle fonti
dell'attualismo di Gentile” (Roma, Religio); “La filosofia di Leopardi” (Roma,
Religio); Raoul Bruni, Torino, Aragno,
(con l'aggiunta di altri scritti leopardiani mai riuniti in volume), “Il casualismo critico, Roma, Bardi); “Mistiche
nuove e Mistiche antiche, Roma, Bardi); “Tempo nostro, Roma, Bardi); “Diario
politico” (Roma, Atlantica); “Marxismo socialismo borghesia, Firenze libri); Carteggio
Croce-Tilgher, A.Tarquini, Bologna, Il Mulino); “Pirandello, con testi di Gramsci”
(Pisa, Scuola Normale Superiore, Einstein, S. Trappetti e F. Secci, Dalia
Edizioni, La Stampa di Torino. Redazione, “Spaccio della bestia trionfante” è un saggio del
Bruno, costituita da tre dialoghi di argomento morale, pubblicata a Londra. Le
bestie trionfanti sono i segni delle costellazioni celesti, rappresentate da
animali -- è necessario spacciarle, ovvero cacciarle dal cielo in quanto
rappresentano vecchi vizi che occorre sostituire con moderne virtù. Una nota
dell'OVRA su un presunto tentativo di contestare Pirandello nella tournée in
Argentina si riferisce una grave dichiarazione confidenziale fatta dal noto
letterato anti-fascista a B. Cassinelli, dichiarazione che rileva non solo
l'animosità biliosa di Tilgher contro Pirandello ma anche e soprattutto un
piano prestabilito da oltre tre mesi da rinnegati contro degl’italiani che si
apprestano a far conoscere ai nostri co-nazionali in Argentina, le ultime
novità letterarie degli autori italiani. L. Sedita, “Pirandello, l'a-politico
spiato” (Belfagor), che riproduce la nota, sottolinea l'enfasi negativa con cui
in essa si presenta il noto letterato anti-fascista Tilgher e con cui ci si
sofferma soprattutto sul suo perdurante odioso atteggiamento di sfida e di
ribellione al fascismo. E significativo, alla luce degli studi di Canali, che
il tramite tra la polizia politica e Tilgher sia stato Cassinelli. Cassinelli
divenne amico di Pirandello che ne parla con deferenza in due lettere all’Abba.
Dizionario Biografico degli Italiani G.
Rensi, Frammenti d’una filosofia dell’errore e del dolore, del male e della
morte” (Napoli, Orthotes); Istituto d'Istruzione Superiore ATilgher, su adrianotilgher.edu.
Gianni Grana, Tilgher critico, in, Letteratura italiana. I critici, V, Marzorati, Milano; R. Laz., Enciclopedia
ItalianaII Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Tilgher
com'era, Napoli, Edizioni del delfino, Ernesto Buonaiuti Modernismo teologico
Manifesto degli intellettuali antifascisti Traccani Enciclopedie on line,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia
Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Adriano Tilgher. Tilgher.
Keywords: le orecchie dell'aquila, lo spaccio del bestione trionfante. Refs.:
Luigi Speranza, ‘Grice e Tilgher’ – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51691568566/in/photolist-2mKNNqN-2mKQcxV-2mKJHtH-2mKQbFj/
Grice e Timossi – filosofia italiana (Genova). Filosofo. Studia a Genova. Svolge
attività di ricerca e di insegnamento seminariale presso l'Ateneo genovese. I
suoi principali interessi sono rivolti alle cosiddette questioni di frontiera,
che riguardano la filosofia, la teologia, la storia della scienza,
l'epistemologia e la religione. In questo ambito, si propone di dimostrare la
possibilità di una metafisica cognitiva e in particolare di una rinnovata
teologia naturale o filosofica che proceda dai rivoluzionari risultati e dalle
conoscenze della scienza contemporanea. È inoltre noto per i suoi studi
critici sull'ateismo. Studioso di logica, ha pubblicato uno dei manuali
introduttivi più letti in Italia ("Imparare a ragionare. Un manuale di
logica", Marietti). Presidente del Consiglio Scientifico della
Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare e membro del
Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino.
Academia Ligure di Scienze e Lettere. Altri saggi: “Dio è possibile? Il
problema dell'esistenza di un'Entità superiore” (Padova, Muzzio); “Dio e la
scienza moderna. Il dilemma della prima mossa” (Milano, Mondadori); “Prove
logiche dell'esistenza di Dio d'Aosta a K. Gödel. Storia critica dell'argomento
ontologico” (Milano, Marietti); “L'illusione dell'ateismo. Perché la scienza
non nega Dio” (Cinisello Balsamo, San Paolo); Imparare a ragionare. Un manuale
di logica” (Milano, Marietti); “Decidere di credere. Ragionevolezza della fede”
(Cinisello Balsamo, San Paolo); “Nel segno del nulla. Critica dell'ateismo” (Torino,
Lindau); “Perché crediamo in Dio. Le ragioni della fede" (Cinisello
Balsamo, San Paolo); “Credere per scommessa. La sfida di Pascal tra matematica
e fede” (Bologna, Marietti, Centro Editoriale Dehoniano. Timossi. Keywords.
Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Timossi” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51733093345/in/datetaken/
Grice e Tincari – iustum quia iussum – filosofia italiana (Roma).
Filosofo. persio. Philosopher of law, Bergamo. Persio Tincari. Tincari.
Keywords: iustum quia iussum. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tincari” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731374567/in/datetaken/
Grice e Toderini – filosofia italiana (Venezia).
Flosofo. Figlio di Domenico Maria e di Anna Maria Cestari, discendeva dai conti
palatini Gagliardis dalla Volta. Letterato, pubblica “Letteratura turchesca”
(Venezia, Tosti), frutto della sua permanenza a Costantinopoli, la prima
trattazione occidentale di storia della letteratu turca.Tra gli altri scritti,
in particolare di erudizione e di filosofia morale, si ricordano la Filosofia
frankliniana delle punte preservatrici dal fulmine, particolarmente applicata
alle polveriere, alle navi, e a Santa Barbara in mare del 1771 e “L'onesto uomo;
ovvero, saggi di morale filosofia dai principii della ragione”. è ricordato in
“I Dogi di Venezia nella vita pubblica e private” di A. Mosto (Giunti Martello.
La Dogaressa Pisana morì con gran dolore del Doge "circa le hore ventidue
colta da una gagliarda convulsione al petto et abbattuta dalla lunga penosa
malattia sofferta". Per tutti i tre giorni di esposizione si conserva così
fresca e rubiconda nel volto che sembrava anziché morta assorta in un dolce
riposo. Fu solennemente tumulata ai S.S. Giovanni e Paolo nella tomba comune
dei Mocenigo. Il Doge la seguì dopo nove giorni di malattia in seguito a una
infezione determinata da una risipola alla gamba sinistra. Ai solenni funerali
fatti alla sua statua ai S.S. Giovanni e Paolo venne commemorato da Pietro
Berti ed a quelli fattigli dalla Scuola di San Rocco, cui apparteneva, da Toderini.
Cfr. Le sue opere registrate dal «Sistema Bibliotecario Nazionale». Giambattista
Toderini. Toderini. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Toderini” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51692047215/in/photolist-2mKRfHn
Grice e Tocco –
filosofia italiana (Catanzaro), filosofo. Studia a Napoli con Spaventa e a Bologna,
con Fiorentino. Insegna a Roma, Pisa e Firenze.
Si pose nelle sue “Ricerche platoniche” (Catanzaro) il problema della
cronologia degli scritti platonici. Nella sua monografia su Bruno, nega che il
filosofo di Nola potesse essere considerato un martire del libero pensiero,
quanto piuttosto l'interprete dei nuovi bisogni di razionalizzazione delle
teorie filosofiche, in linea con l'impulso delle ricerche scientifiche in atto
ai suoi tempi. Contribuisce alla pubblicazione dei saggi di Bruno,
individuandone tre fasi di sviluppo: una fase neo-platonica, una fase
panteistica e una atomistica. Sostenitore
del neokantismo, rifiuta ogni
costruzione metafisica e privilegia le esigenze della ragione pratica. Altri
saggi: “L'eresia nel Medioevo” (Firenze); “Bruno” (R. Istituto di Studi
Superiori Pratici e di Perfezionamento in Firenze); “Le fonti più recenti della
filosofia del Bruno”, "Rendiconti della R. Accad. dei Lincei. Classe di
scienze morali, storiche e filologiche",
“Le opere inedite di Bruno” (Accademia di scienze morali e politiche
della Società Reale, Napoli); Studi francescani (Napoli); Studi kantiani (Palermo).
M. Ferrari, I dati dell'esperienza. Il neo-kantismo nella filosofia italiana” (Firenze,
Olschki); G. Raio, Lezioni su Kant” (Napoli, Liguori); Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Enciclopedia Italiana,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana.Sistema Informativo Unificato per le
Soprintendenze Archivistiche.Dizionario di filosofia, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Felice Tocco. Tocco. Keywords. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Tocco” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732830314
Grice e Tolomei – la filosofia della percezione –
filosofia italiana (Pistoia), filosofo. Appartenente alla Compagnia di Gesù. Nato
a Villa Camberaia tra Pistoia e Firenze fu di nobili origini. All'età di
quindici anni fu mandato a studiare a Firenze dove studiò legge presso l'Pisa.
Entra a far parte dell'ordine dei Gesuiti e venne ordinato a Roma. Divenne
esperto di ben undici lingue tra le quali latino, greco, ebraico, siriaco,
arabo, inglese, illirico e francese. Iniziò la sua carriera teologica
esponendo le Sacre scritture nelle letture pubbliche presso la Chiesa del Gesù
a Roma. All'età di trent'anni venne eletto alla carica di procuratore generale
dell'Ordine dalla Congregazione Generale, ufficio che tenne per cinque anni,
fino a quando cioè non ottenne la cattedra di filosofia al Collegio
Romano. Le sue letture, che ebbero sempre un vasto uditorio, vennero poi
date alla stampa con il titolo “Philosphia mentis et sensuum” nella quale, pur
nel pieno rispetto dell'aristotelismo, accolse gran parte delle scoperte
naturalistiche della sua epoca, esponendole nelle sue lezioni. Le letture
vennero ristampate in Germania dove ottenne l'encomio dell'Accademia di Lipsia
e di Leibniz. Insegnamento Successivamente ottenne la cattedra di
teologia alla Pontificia Università Gregoriana (allora ancora Collegio Romano)
e rinnovò le tematiche relative alla controversia sul concetto di dogma già iniziate
dal cardinal Bellarmino circa un secolo prima. Le letture relative a queste
lezioni furono tutte redatte in un manoscritto di ben sei volumi in folio che
tuttavia non vennero mai pubblicati dall'autore. Eletto successivamente rettore
del Collegio Romano e del Collegio Germanico, ricopre la carica di Consultore
presso la Congregazione dei Riti. La nomina a cardinale Venne con sua
sorpresa nominato cardinale da Clemente XI ed ottenne il titolo di Santo
Stefano al Monte Celio. Chiamato al servizio del Pontefice per giudicare gli
errori in materia di dogmatica si occupò della pronuncia di condanna
dell'eresia del teologo francese, esponente del giansenismo P. Quesnel.
In qualità di cardinale fu uno degli elettori del conclave di nomina di
Innocenzo XIII e di Benedetto XIII. TreccaniEnciclopedie on line,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Giovanni Battista Tolomei, su Find a
Grave. Opere di Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company. David M.
Cheney, Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Giovanni Battista Tolomèi, Tolomei. Keywords.
Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tolomei” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51689194446/in/photolist-2mKACFG-2mGnP2f-AJp6ja
Tomatis e Grice – il paradosso filosofico
-- filosofia italiana (Carrù).
Filosofo. Iinsegna alla Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università degli
Studi di Salerno come Professore in Filosofia teoretica. Francesco Tomatis
ha studiato nelle Torino, Heidelberg, Perugia e Macerata. Laureatosi in
Filosofia teoretica all'Torino con Gianni Vattimo e Luigi Pareyson (1991),
dottore di ricerca all'Perugia, seguito da Ferretti e Riconda, di cui è stato
assistente all'Torino, è stato borsista
del Centro studi filosofico-religiosi Pareyson ricercatore della Alexander von
Humboldt-Stiftung all'Freiburg im Breisgau, Professore allo Studio teologico
interdiocesano di Fossano e professore ospite in alcune Università europee e
americane (Madrid, Córdoba, Mendoza.Membro dei comitati scientifici del Centro
studi filosofico-religiosi Luigi Pareyson di Torino, della Fondazione centro
studi Augusto Del Noce di Savigliano, dell'Accademia estetica internazionale di
Rapallo, dell'Istituto Xavier Tilliette, della Internationale Schelling-Gesellschaft.
Fonda a Cuneo il Seminario angelus novus. Fonda la rivista “Paradosso”. Scrive
sulle pagine culturali di “Avvenire”. Cura una rubrica sul mensile delle
vallate occitane d'Italia “Ousitanio Vivo”, di cui è collaboratore, e collabora
a “La Rivista del Club alpino italiano”. Garante scientifico internazionale
dell'associazione Mountain Wilderness International. Istruttore di Kung Fu
classico cinese, frequentando la Scuola Kung Fu Chang, allievo diretto dei
maestri Ignazio Cuturello e Roberto Fassi. Pensiero Ha dedicato le sue ricerche
a Schelling, Nietzsche, Heidegger, Pareyson, Einaudi, Lao Tzu e Yang Chengfu approfondendo
in particolare il problema ontologico della libertà e del male, del tempo e
dell'escatologia, dei principi e del non-sapere. Ha poi elaborato una filosofia
esperienziale, sperimentata soprattutto in montagna, che intende l'esistenza
come esperienza personale della verticalità del limite, e una filosofia
ermeneutica del dialogo interculturale, particolarmente attenta alla teologia
cristiana trinitaria e al pensiero taoista cinese. Saggi: “Kenosis del logos.
Ragione e rivelazione” (Città Nuova, Roma); “Ontologia del male” (Città Nuova, Roma);
“L'argomento ontologico. L'esistenza di Dio da Anselmo a Schelling, Roma, Città
Nuova Editrice, pareysoniana, Trauben,
Torino, Pareyson. Vita, filosofia, Morcelliana, Brescia, Escatologia della negazione, Roma, Città Nuova,
Friedrich Schelling. Invito alla lettura, San Paolo, Cinisello Balsamo, Filosofia
della montagna, Prefazione di Armando Torno, Postfazione di Reinhold Messner,
Milano, Bompiani, Come leggere Nietzsche, Bompiani, Milano, Dialogo dei
principi con Gesù Socrate Lao Tzu, Bompiani, Milano, Libertà di sapere.
Università e dialogo interculturale, Bompiani, Milano, Verso la città divina.
L'incantesimo della libertà in Luigi Einaudi, Città Nuova, Roma,, Corpo e
preghiera. La Via del T'ai Chi Ch'üan, Roma, Città Nuova); La via della
montagna, Bompiani, Milano, Curatele Luigi Pareyson, Essere, libertà,
ambiguità, Mursia, Milano, G. Riconda, Xavier Tilliette, Del male e del bene,
Città Nuova Editrice, Roma, Bruno Forte, Vincenzo Vitiello, La vita e il suo
oltre. Dialogo sulla morte, Città Nuova Editrice, Roma, Luigi Pareyson,
Iniziativa e libertà, Mursia, Milano, M.Baudino, White-out, Museo Nazionale
della Montagna, Torino, Nietzsche, Su verità e menzogna, Bompiani, Milano, Schelling, Sui principi sommi. Filosofia della
rivelazione Bompiani, Milano,,Luigi Pareyson, Prospettive di filosofia moderna
e contemporanea, Mursia, Milano, Recensioni Kenosis del logos. Ragione e
rivelazione nell'ultimo Schelling, Pref. di X. Tilliette, Città Nuova, Roma [recensito da: B. Forte («Avvenire», G. Baget
Bozzo («Il Sole-24 Ore», A. Giordano («La Guida»,Bogo («la masca», G. Pirola
(«La Civiltà Cattolica»); D'Agostini («La Stampa. Tuttolibri», F. Viganò
(«Informazione filosofica», S. Sotgiu
(«Diorama letterario», 1B. Forte («Asprenas», Tilliette («Gregorianum», E.
Guglielminetti («Filosofia e teologia», Ontologia del male. L'ermeneutica di
Pareyson, Pres. diCoda, Città Nuova, Roma), recensito da: G. Baget Bozzo («Il
Sole-24 Ore», G. Ricci («Avvenire», A.
Ribero («AdOvest», S. Sotgiu («Diorama letterario», M. Micelli («Informazione
filosofica», F. Russo («Acta philosophica», G. Garelli («La Guida»,].
L'argomento ontologico. L'esistenza di Dio da Anselmo a Schelling, Città Nuova,
Roma [recensito da: M. Schoepflin
(«Avvenire», F. Dal Bo («Con-tratto», F. Pepino («la Bisalta», pareysoniana,
Trauben, Torino [recensito da: G. Garelli («La Guida»,F. Russo («Acta
philosophica», F.P. Ciglia («Il Pensiero», Escatologia della negazione, Città
Nuova, Roma [recensito da: G. Garelli
(«La Guida», F. Pepino («la Bisalta»), M. Schoepflin («Avvenire A. Folin
(«Tuttolibri»,), M.C. Di Nino («Dialegesthai», mondodomani. dialegesthai/)]. Pareyson. Vita, filosofia,,
Morcelliana, Brescia [recensito da: G. A[schero] («La Guida», M. Schoepflin («Il
Giornale», [N. Orengo] («La Stampa. Tuttolibri», M. Schoepflin («Avvenire», F. Pepino («Cuneo Provincia Granda», F. Russo («Acta philosophica», O argumento
ontológico. A existência de Deus de Anselmo a Schelling, tr. port. bras. di
S.J. Schirato, Paulus, Sâo Paulo Brasil, Filosofia della montagna, Bompiani,
Milano [recensito da: G. Reale
(«Corriere della sera», E. Billò («Unione Monregalese», V. Mathieu («Il Giornale»,
Vasta («La Sicilia», U. Curi («Messaggero Veneto», L. Caveri («Peuple Valdotain»,A.
Zaccuri («Letture»), D. Anghilante («Ousitanio Vivo», G. Lingua («Cuneo
Provincia Granda», G. Brunod («PMNet», oin pmnet), M. Schoepflin («Il Foglio» A.
Rosa («TorinoSette», A. Parodi («La Stampa), G. Pulina («Girodivite», A.
Rigobello («L'Osservatore romano», ]. Come leggere Nietzsche, Bompiani,
Milano [recensito da: M. Schoepflin («Jesus», ), M. Del Vecchio («Diorama letterario»,
G. Pulina («Recensioni filosofiche», recensionifilosofiche)]. Dialogo dei
principi con Gesù Socrate Lao Tzu, Bompiani, Milano [recensito da: M. Iacona («Secolo d'Italia», E.
Billò («L'Unione monregalese»), G. Aschero («La Guida»), M. Schoepflin
(«Giornale di Brescia»), M. Schoepflin («Avvenire», D. Monaco («Filosofia e teologia»,
Libertà di sapere. Università e dialogo interculturale, Pref. di G. Reale,
Bompiani, Milano [recensito da: G.
Giorello («Corriere della Sera. Magazine», E. Castagna («Avvenire», M. Iacona («Il Borghese»,
), A. Torno («Corriere della Sera», *)]. Verso la città divina.
L'incantesimo della libertà in Luigi Einaudi, Città Nuova, Roma, [recensito da:
F. Chittolina («La Guida», [M. Schoepflin] («Il Giornale di Brescia», G.
Tarantino («Secolo d'Italia», 6.11., p.9); M. Iacona («Il Giornale d'Italia», D. Monaco («L'occhio», F. Chittolina («La Voce
del Popolo», F. Ranucci («Conquiste del lavoro», «Jesus»); S. Bondi («Panorama», E. Di Nuoscio
(«Europa», D. Anghilante («Ousitanio vivo»); F.S. Festa, («»,,// ); G. Bartoli
(«Dialegesthai», 10.7.,//mondodo mani.org/dialegesthai/; D. Monaco («Filosofia
e teologia»,, 1, ];Lubrano («Il Nostro
Tempo». Centro studi filosofico-religiosi Luigi Pareyson Studio teologico interdiocesano di
Fossano Accademia estetica internazionale
di Rapallo Istituto Xavier Tilliette
Ousitanio VivoIl Giornale La
Rivista del Club alpino italiano Prof.
Francesco Tomatis curriculum, pubblicazioni, biografia intellettuale. Pagina
docente nel sito dell'Università degli Studi di Salerno. Tomatis. Keywords:
paradosso. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tomatis” – The Swimming-Pool
Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732410263/in/datetaken/
Grice e Tomitano – I precetti della
conversazione civile – filosofia italiana – Luigi Speranza (Padova). Filosofo. Fondatore di accademie
letterarie, autore di commenti alle opere di Aristotele e autore di scritti di
logica, alcuni dei quali ancora inediti. Da una famiglia originaria di Feltre,
frequenta il corso di filosofia a Padova dove si laurea. Deputato dal Senato
Veneto a leggere l'Organon di Aristotele alla scuola di logicadi Padova. Nel
periodo in cui rimase a Padova strinse amicizia, fra gli altri, con Speroni,
Bembo, Sadoleto, Giovio, Navagero, Fracastoro e Manuzio. Fece parte degl’infiammati,
il cui proposito era scrivere compiutamente in lingua veneziana. Le discussioni
degl’infiammati sono alla base dei Quattro libri della lingua toscana. Scrive
anche due brevi dissertazioni matematiche: il Moisè-Geometria, la dimostrazione
del teorema due rette possono avvicinarsi all'infinito senza mai unirsi,
intuito dal profeta ebreo per grazia divina, e “Introductio cosmographiae”, lezioni
di geometria a fondamento della cosmografia tolemaica. Accusato dal Santo
Uffizio di eresia per la sua espositione letterale a parafrasi al vangelo
secondo Matteo. Dimostra che quella parafrasi non era sua, ma edita a sua
insaputa da un nobile signore N., con cui era assai famigliare. Creduto e
assolto, ma da allora in poi i suoi saggi divennero alquanto conformisti. Lascia Padova e si trasfere a Venezia. I
saggi più importanti del periodo veneziano, a parte la biografia di Baglioni,
sono il “De morbo gallico” e il carme encomiastico “Thetis” in onore di Enrico
III. Altre saggi: “Introductio ad sophisticos elenchos Aristotelis. Eiusdem
brevis methodus diluendorum paralogismorum per divisionem, praeter illa quae
Aristoteles habuit in Elenchis. Quam methodum B. Tomitanus ex dialogis Platonis
et ex Aristotele nuper invenit, adiecta sunt Famigerata veterum Sophismatum
exernpla, ad exercitationem adolescentium” (Venezia); “Ragionamenti della
lingua toscana, dove si parla del perfetto oratore e poeta volgari,
dell'eccellente flosofo Tomitano, diuisi in tre libri. Nel primo libro si pruova
la filosofia esser necessaria allo acquistamento della retorica e della
poetica. Nel secondo libro si ragiona dei precetti dell'oratore. Nel terzo
libro si ragiona delle leggi appartenenti al poeta, e al bene parlare” (Venezia,
Farri); Quattro libri della lingua toscana, dove si prova la filosofia esser necessaria
al perfetto oratore e poeta con due libri nuouamente aggionti, de i precetti
richiesti al conversare con eloquenza” (Padova, Pasquati); “Sonetti e Canzoni,
in Rime diuerse di molti eccellentiss. autori nuouamente raccolte. Libro primo,
con nuoua additione ristampato” (Venezia, Ferrarii); “Esposizione letterale del
testo di Mattheo Evangelista” (Venezia); “Sopra le Pistole di S. Paolo” (Venezia);
“Moisè”; “Geometria (Mantova); Introductio Cosmographiea (Venezia); Prediche
del reuerendissimo monsignor Cornelio Musso, vescouo di Bitonto, fatte in
diuersi tempi, et in diuersi luoghi. Nelle quali si contengono molti santi
euangelici precetti, non meno utili, che necessarij alla interior fabrica dell'huomo
cristiano. Con la tavola delle cose più notabili in esse contenute” (Venezia,
Gabriel Giolito de Ferrari et fratelli); “Oratione recitata per nome de lo
Studio de le Arti padovano ne la creatione del Serenissimo Principe di Vinetia
M. Marcantonio Trivisano, Venezia,Clonicus, sive de Reginaldi Poli laudibus,
Venezia Consiglio sopra la peste di Vinetia. Al Magnifico M. Francesco Longo
del Clarissimo M. Antonio” (Padova); Corydon, sive de Venetorum laudibus, et
Carmen ad Laurentium Priolum Venetorum Principem” (Venezia, Breznicio); “Animadversiones
aliquot in primum librum Posteriorum Resolutoriorum. Contradictionum solutiones
in Aristotelis et Averrois dicta, in primum librum Posteriorum Resolutoriorum.
In novero Averrois Quaesita demonstrativa Argumenta, Venezia,Consiglio de
l'eccell. m. Bernardino Tomitano sopra la peste di Vinetia, Padova, appresso
Gratioso Perchacino, De morbo gallico, inVenezia, Vita e fatti di Astorre
Baglioni; “Quattro libri della lingua thoscana, ove si prova la philosophia
esser necessaria al perfetto oratore et poeta con due libri nuovamenti aggionti
dei precetti richiesti a lo scrivere et parlar con eloquenza” (Padova); “Thetis”;
“In adventu Regis Henrici III Galliae Christianissimi et IV Poloniae
Serenissimi ad felicissimam Venetiarum urbem, Venezia, Ziletti). Aristotelis opera
omnia cum commentariis Averrois. Animadversiones et solutiones Et alia plura” (Venezia,
Iuntas). I primi due libri sono tesi a dimostrare che la filosofia è necessaria
all'oratore e al poeta. Il terzo libro ha per argomento i precetti della
retorica necessari alla scrittura e all'oratoria. L'ultimo libro è dedicato
alla prosa d'arte ("locutione oratoria, et de' suoi ornamenti, con la
ragion de i motti, facetie et apologi").
A. Poppi. Ricerche sulla teologia e la scienza nella scuola padovana” (Soveria
Mannelli, Rubbettino); “Ricerche sulla teologia e la scienza nella Scuola
padovana”A. Poppi; “Oratione prima alli Signori de la S. Inquisitione di
Venetia” (Padova); e Oratione seconda alli Signori medesimi, Venezia). Quest'opera
è nominata solo da Doni nella sua Prima Libraria, un repertorio dei libri italiani
stampat..L'opera del Tomitano, pertanto, deve essere stata scritta. È una
biografia in otto libri su Astorre Baglioni, il capitano ucciso con Marcantonio
Bragadin a Famagosta. La filosofia rimase ignota ai contemporanei del Tomitano
ed è in gran parte ancora adesso inedita. Ne sono stati stampati solo alcuni
brani. Storia della letteratura italiana di Girolamo Tiraboschi, della
Compagnia di Gesù, bibliotecario del serenissimo Duca di Modena, Firenze,
Molini e Landi, Dizionario critico della letteratura italiana, Torino, UTET, su
sapere, De Agostini. Opere Aulo Greco, Enciclopedia dantesca, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Bernardino Tomitano. Tomitano. Keywords: i precetti
della conversazione civile. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tomitano” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51733048755
Grice e Toritto – filosofia italiana (Napoli). Filosofo.
Grice: “I like Caravita; Locke – England’s, and Oxford’s, greatest philosopher,
had his sponsor, and so does Italy’s – not Bologna’s – Vico, and he was
Caravita!”. Appartenente a una famiglia nobile resa illustre in passato da
insigni giureconsulti. Fiscale consigliere della reale Giurisdizione. Insegna a
Napoli. Compone il saggio: “Nullum ius romani pontificis in Regnum
neapolitanum” contro le pretese feudali della Santa Sede sul regno di Napoli –
“Niun diritto compete al sommo pontefice sul regno di Napoli: dissertazione
istorico-legale illustrate con varie note” (Aletopoli, Napoli), messa
all'Indice. Ha inoltre l'incarico di raccogliere tutte le leggi del Regno in un
Codice Filippino; il Codice Filippino, e tuttavia rimasto incompiuto per
l'occupazione austriaca di Napoli. In filosofia e seguace
dell'anti-aristotelismo di Capua. La sua abitazione divenne il centro della
diffusione della filosofia di Cartesio a Napoli. Titolo di merito di Caravita,
come peraltro del figlio Domenico, è l'essere stato amico e protettore di Vico,
a favore del quale si adopera per fargli ottenere la cattedra di retorica e
perché e accolto nell'Accademia Palatina.
Altri saggi: “Ragioni a pro della fedelissima città e Regno di Napoli
contr'al procedimento straordinario nelle cause del Sant'Officio, divisate in
tre capi. Nel I si ragiona del grave pregiudicio della real giuridizione, Nel
II si tratta dell'ordinaria maniera di giudicio, che tener si dee nel regno, e
nel III si dimostra il pregiudicio, che fa alla real giuridizione, ed al regno
un editto in cui si stabilisce il tribunal della 'nquisizione. Napoli.
Dizionario biografico degli italiani. Ma l’ anti-marinismo
ebbe anche, secondo la moda del tempo, il suo salotto nel palazzo Toritto nel
quartiere dei Vergini. Quivi, più che nell’Accademia.. Armellini, Mariano.
Bibliotheca Benedictino[-]Casinensis.... Stefano...raccolti da don Nicolò
Caravita. Napoli, Roselli, ed.
Caravita was an Arcadian. Tiberius by Filippo Anastasio, Caligula,
and Claudius by Paolo Doria. The second volume continues the biographical model
with twenty-six essays dedicated to individual emperors. Nicolò Caravita. Niccola Caravita Nicola Caravita. Nicola
Caravita dei duchi di Toritto. Caravita-Toritto. Toritto. Keywords. impiegatura
da salotto, diritto, anti-popism – il laico --, anti-aristotele, contro
Aristotele, concetto assolutista di sovereignty contro Aquino, quartiere dei
Vergini – Capua. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Caravita” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51733042450/in/datetaken/
Grice e Torlonia –filosofia italiana (Roma), filosofo. Figlio del duca Marino e
di Anna Sforza Cesarini, figlia del VI principe di Genzano Francesco. Appartene
a una delle più facoltose famiglie nobiliari romane. Il padre, duca di Poli e
di Guadagnolo, e titolare del feudo di Bracciano e vive a Roma nel palazzo
Torlonia in via Bocca di Leone. La madre porta in dote la villa Ludovisi a
Frascati. Sposa Francesca Ruspoli, figlia di Bartolomeo e nipote del III principe
di Cerveteri Francesco. Dal loro matrimonio nacque Clemente. Nannarelli, amico
intimo e su biografo così lo descrive. I capelli castani, abbondanti e
finissimi, il pallore e la gracilità del volto. Ma se la fronte e di filosofo,
l'occhio e d'artista, o meglio, di contemplatore. Svelto nella persona, di
eccellente statura, incede frettoloso a testa alta e pensierosa. Si esprime con
eleganza in francese, inglese e tedesco e studia diligentemente il greco e il
latino. Spirito avido di conoscenze, e attratto dalla chimica e dalla botanica.
Nelle sue passeggiate nella campagna romana raccoglie e cataloga piante e
fiori. Appassionato di archeologia, colleziona monete di epoca romana e
trascrive antiche iscrizioni. Scio della Pontificia Accademia di Archeologia.
Pronuncia un discorso in occasione del natale di Roma. Religioso fervente, è
introdotto da Passaglia allo studio della patrologia e delle sacre scritture.
La famiglia lo tollera, ma lo considera visionario e innovatore pericoloso. Da
Platone e da Plotino, approde a Kant e Fichte. Gli torna in contemplazione
entusiastica, gli si face poesia. E in contatto con un gruppo di filosofi, suoi
coetanei, oggi identificati come i filosofi della Scuola romana che di sera si
ritrovavno al caffè Nuovo, a piazza San Lorenzo in Lucina (Palazzo Ruspoli).
Novello mecenate, ha raccolto intorno a sé questo gruppo di giovani spinti dal
comune ideale di ricondurre la filosofia agli antichi splendori di Roma. Tra
questi, ci sono Gnoli, Ciampi, Maccari, e Nannarelli. Vuole riuniti idealisti e
classicisti, nella fiducia che, temperata la nebulosità metafisica degli uni e
la gretta sensibilità degli altri, e prendendo il meglio d'ambedue le scuole,
puo scaturire a grado a grado una filosofia italiana, profonda e intima d'idea
e di sentimento, nitida, elegante di forma. Scrisse sulla filosofia dell’amore
platonico, sui fiori, sulla contemplazione del divino. Ama Schiller, Goethe,
Lenau, e Leopardi. Declama Aligheri e Tasso. Il suo saggio meritata le lodi di
Gregorovius. Suoi saggi apparvero nella raccolta “I fiori della campagna romana,
stampata a Firenze e nella “Strenna romana. Giovanni Costa, Trebbiatura nella
campagna Romana, A Monte Mario, nei casali Mellini, sotto l'Osservatorio
Astronomico, apre a sue spese una scuola rurale elementare. Straordinario
precursore della alfabetizzazione delle classi povere, cre una Associazione
promotrice delle scuole di campagna. A questa scuola rurale dedica un elogio in
latino. Nannarelli accorse al suo capezzale. Lo ude recitare il Salmo 41 e
versi di Lenau; e Platone, e Fichte. Raccomanda alla moglie di mandare il
figlio Clemente al collegio di marina di Genova. Nannarelli tenta di
raccogliere intorno a sé i Poeti della Scuola romana che furono decimati nel
numero, per le morti precocima si trasferì a Milano. Secondo le ferree disposizioni
ricevute da Torlonia, il suo cameriere distrusse tutte le carte dell'archivio
personale. Gnoli conserva i manoscritti di tre saggi di Torlonia, inedite. S.
Negro, Seconda Roma, Vicenza, Neri Pozza, Domenico Gnoli, op. citata in. Ferdinand Gregorovius, Passeggiate per
l’Italia. Domenico Gnoli, I Poeti della Scuola romana” (Bari, Laterza); Fabio
Nannarelli, Giovanni Torlonia” (Firenze, Le Monnier); Giuseppe Cugnoni, Vita di
D. Giovanni Torlonia” (Velletri, Cella);
F. Ulivi, “I poeti della Scuola Romana” (Bologna, Cappelli). Torlonia.
Keywords: la filosofia dell’amore di Platone in Fichte e Leopardi. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Torlonia” – The Swimming-Pool Library.
Torre (Forli). Grice: “I like Torre; his epitaph reads, ‘nuovo
Aristotele,’ which is what it was! There is a nice ‘via’ in Forli after him
that leads to the varsity! He was a Galen, and philosophised on both the soul
and the body!” – Filosofo. La sua fama se deve al commentario alla Ars parva di
Galeno -- è noto, in particolare, per i suoi studi di embriologia. Infatti,
dopo il recupero di Aristotele, le cui opere avevano spinto verso un rinnovato
interesse per l'osservazione diretta, si e avviato un dibattito tra i
sostenitori dell'autorevolezza degli studi antichi e i fautori dell'empiria.
Questo processo si conclude proprio con Torre, che cerca di conciliare
l'embriologia aristotelica con la fisiologia galenica. Mostra che le differenze
esistenti sono di scarsa rilevanza nei confronti della medicina pratica. Insegna
a Padova. Explicit questio de intensione et remissione formarum secundum
famosissimum artium et medicine doctorem magistrum Jacobum de Forlivio qui 1414
pridie ydus februarii ab hac vita ad superiora migravit. Scripta vero per me
fratrem Bellinum de Padua. Si tratta della conclusione del celebre “De
intensione et remissione formarum”. Saggi: “De intensione et remissione
formarum”; “Expositio in Avicennae aureum capitulum de generatione embryi ac de
extensione graduum formatione foetus in utero in Aphorismos Hippocratis
Expositio Physica I-IV; “Quaestiones extravagantes Super I, II, III Tegni
Galeni. G. Vescovini, Medicina e filosofia a Padova, Arti e filosofia. Studi
sulla tradizione aristotelica e i "moderni", Vallecchi, Firenze. Dizionario
biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Super aphorismos Iacobi Foroliuiensis in
Hippocratis Aphorismos et Galeni. Jacopo da Forlì. Giacomo da Forli. Iacobus
Foroliviensis. Jacopo della Torre. Giacomo della Torre. Torre. Keywords. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Torre” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732133946/in/datetaken/
Grice e Trabucco – filosofia italiana (Caltagirone). Filosofo. Non abbiamo
grandi notizie della sua vita, della quale sappiamo solo che esercitò con
successo la medicina a Caltagirone, soprattutto durante l'epidemia. Per il suo
contributo fu creato nobile da Fernando d'Aragona. Alcune sue opere sono
conservate nella Biblioteca Comunale di Caltagirone, città che gli ha anche
dedicato una strada. Opere "De
Morbis puerorum et mulierum"
Chaudon, L. M., Dictionnaire universel, historique, critique, et
bibliographique, v. Amico e Statella, V. M., Dizionario topografico della Sicilia,
Palermo. Libro d'oro della nobilità dell'imperial casa amoriense, Roma, s.v. Amati, A., Dizionario corografico
dell'Italia. Trabucco. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Trabucco” –
The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732778369/in/dateposted-public/
Grice e Tragella (Trezzano sul Naviglio). Filosofo. Figlio
di Giovanni, medico chirurgo, e d’Amalia Santagostino. Studia a Gorla Minore,
Milano, e Torino. Si occupa di serbare la memoria sdella battaglia di Magenta con
la costruzione di una cappella espiatoria all'interno della chiesa per
accogliere le spoglie dei caduti. Ricovero vecchi poveri Sito Lombardia Beni
Culturali. Viviani, cfr. Tunesi, Morani
Le stagioni, op. cit.. Cesare Tragella,
Lettera a Romolo Murri in: R. Murri, L. Bedeschi, Carteggio. II. Lettere a
Murri. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, Le stagioni di un prete, Le
stagioni di un prete, «Rivista di Storia e Letteratura Religiosa», A. Viviani, Dalle
ricerche la prima storia vera, Magenta, Zeisciu. Cesare Tragella. Tragella.
Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tragella” – The Swimming-Pool
Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732115761
Trapaninapola
(Roma). Filosofo italiano. Trapaninapola. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice
e Trapaninapola” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732111711/in/datetaken/
Grice e Trapè – filosofia italiana (Montegiorgio). Flosofo. Uno dei massimi studiosi della filosofia
semiotica d’Agostino. Si laurea a Roma con una “Il concorso divino in
Colonna” (Tolentino). Insegna a Roma. Promosse la fondazione dell'Istituto
Patristico Augustinianum. Fondato la "Biblioteca Agostiniana"
che si occupa della volgarizzazione di S. Agostino (Città Nuova) e il "Corpus
Scriptorum Augustianorum", che pubblica le opere dei filosofi scolastici
agostiniani. Altri saggi: “Il concorso divino in Colonna” (Tolentino); “Introduzione
a S. Agostino e le grandi correnti della filosofia contemporanea. Atti del
congresso Italiano di filosofia Agostiniana, Roma, Tolentino; Varro et
Augustinus praecipui humanitatis cultores, Latinitas Augustinus et Varro, Atti
del Congresso di studi varroniani, Rieti); “Escatologia e anti-platonismo” Augustinianum,
“Agostino filosofo e teologo dell'uomo”; Bollettino dell’Istituto di filosofia
(Macerata); Agostino: L'ineffabilità di Dio, in
«La ricerca di Dio nelle religioni (EMI, Bologna); “La Aeterni Patris e
la filosofia” (Atti del Congresso Tomistico, Roma); Agostino, l'uomo, il pastore,
il mistico” (Roma, Città Nuova); Patrologia III, Casale Monferrato, Dizionario
patristico e di antichità cristiana, Casale Monferrato, Introduzione e commento
alla Lettera apostolica «Hipponensem episcopum», Roma, Introduzione ad Agostino,
Roma, L'amico, il maestro, il pioniere,
Carlo Cremona, apostolo della cultura.Agostino Trape. Trapè. Keywords. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Trapè” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732098051/in/dateposted-public/
Grice e Trasci – colloquio con me stesso -- filosofia
italoalbanese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Bisignano). Filosofo.
“Spera in Deo” Baffa Trasci nacque in una famiglia di origine arbëreshë
a Bisignano, figlio di Pietro Antonio ed Elisabetta Anna Trentacapilli, donna
pia e molto religiosa, erede di una famiglia da più secoli ascritta al
patriziato locale. Pur essendo il primogenito della famiglia e, dunque,
contravvenendo alle regole del maggiorascato, a causa della salute cagionevole
venne avviato alla carriera ecclesiastica nel locale Seminario, proseguendo gli
studi a Roma e Napoli. Fu nella città partenopea che si lega particolarmente
alla Compagnia di Gesù divenendo in breve tempo uno dei confessori più vicini a
Isabella della Rovere, principessa di Bisignano. Per non essere distolto dai
propri studi filosofici si ritira volontariamente a vita privata, dapprima
nella Tuscia e poi ospite nel Castello di Proceno, presso Viterbo di proprietà
della nobile famiglia Sforza. Ancora nei primi Professore una lapide marmore
posta nella rocca ne ricordava la sua permanenza. Da tale esilio usce in
pochissime occasioni, assistito dal nipote Stanislao Baffa Trasci. Fu durante
la reclusione nella Rocca di Proceno che ha modo di conoscere Galilei ospite
nel palazzo durante un suo viaggio verso Roma. Dopo esser stato vescovo di
Umbriatico,venne creato Vescovo di Massimianopoli in partibus infidelium da Alessandro
VII. Saggi: “Colloquio con me stesso”, di Ottaviano. Universam Aristotelis
philosophiam; Summa Aristotelicha; Summa Theologica Dogmatica Tomassetti, Cenno
storico sulla vita di S.E. Ferrante Baffa Trasci Illustrissimo Vescovo di
Massimianopoli Roma); C. Nutarelli,
Proceno-Memorie storiche, Acquapendente, D. Baffa Trasci Amalfitani di Crucoli,
erudito italoalbanese Professore or mai dimenticato, MIT Cosenza. Ferrante Marco Antonio Baffa
Trasci. Ferruccio Baffa-Trasci. Trasci. Keywords: “conversazione con me
stesso”. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Trasci” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732954125/in/photostream/
Grice e Treves – giudici e giustizia nella filosofia
italiana – ventennio fascista -- filosofia italiana (Torino). Filosofo. Compie gli studi al Liceo M.
D'Azeglio e poi nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Torino, dove entra in
contatto, fra gli altri, con Bobbio, Foa, Luzzati, Entrèves, e simpatizza con
il gruppo di Giustizia e Libertà abbracciando i principi del socialismo
liberale. Laureatosi sotto la guida di G. Solari con una tesi su Henri de
Saint-Simon e conseguita la libera docenza, insegna dapprima a Messina, dove
viene arrestato per sospetta attività antifascista. Trasferito a Urbino viene
escluso dal concorso bandito sulla sua cattedra. Insegna a Parma, si trasferisce a Milano. Protagonista
della rinascita post-bellica della sociologia in Italia, coopera attivamente
col Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale e col suo segretario
generale Adolfo Beria di Argentine, coordinando fra l'altro una vasta ricerca
su “L'amministrazione della giustizia e la società italiana in trasformazione”
da cui escono dodici volumi di vari autori. Presiede questo Comitato facendosi
attivo promotore della sociologia del diritto. Fonda la rivista italiana della disciplina, di cui
ottiene il riconoscimento accademico e che insegna a Milano. Difende una
posizione filosofica relativista e prospettivista, influenzata da Mannheim,
Mills e Kelsen, del quale ultimo introduce in Italia la Dottrina pura del
diritto. Alieno dal dogmatismo e paladino di una concezione critica della
scienza, rifiuta ogni visione metafisica del diritto in favore di una visione
metodologica che sfocia nella sociologia del diritto intesa come scienza prevalentemente
empirica, non avalutativa, ma ispirata a valori, nel suo caso quelli di libertà
e giustizia sociale -- è considerato insigne maestro per un'intera generazione
di filosofi e sociologi del diritto. Due sono i problemi che la sociologia del
diritto deve affrontare: da un lato la posizione, la funzione e il fine del
diritto nella società vista nel suo insieme; dall'altro la società nel diritto,
cioè quei comportamenti effettivi che possono essere conformi e difformi
rispetto alle norme, ma comunque forniscono informazioni su come una società
vive le regole che si è data. Del primo problema si sono occupate soprattutto
le dottrine sociologiche e politologiche, mentre sul secondo si sono soffermate
le dottrine giuridiche anti-formalistiche. Saggi: “Il diritto come relazione” (Torino);
“Diritto e cultura” (Torino); “Spirito critico e spirito dogmatico” (Milano); “Libertà
politica e verità” (Milano); “Giustizia e giudici nella società italiana” (Bari);
“Introduzione alla sociologia del diritto” (Torino); “Sociologia del diritto --
Origini, ricerche, problem” (Torino); “Sociologia e socialism - ricordi e incontri”
(Milano); “Dizionario biografico dei giursti italiani” (Bologna, Il Mulino); Il
magistero; in La Nuova Antologia, A.Colombo, La lezione in La Nuova Antoogia, V.
Ferrari, Sociologo del diritto, in Rivista internazionale di filosofia del diritto,
in Ratio Juris, ss. V. Ferrari, Morris
L. Ghezzi Morris L. Ghezzi, La scienza del dubbio. Volti e temi di sociologia
del diritto (Mimesis, Milano-Udine), M. Losano, Sociologo tra il vecchio e il
nuovo mondo, Unicopli, Milano); P. Marconi, Il legato culturale, in Sociologia
del diritto, A. Tanzi, dalla filosofia alla sociologia del diritto, ESI,
Napoli, C. Nitsch, Renato Treves esule in Argentina. Sociologia, filosofia
sociale, storia. Con documenti inediti e la traduzione di due scritti di
Treves, Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino, Classe di Scienze
Morali, Storiche e Filologiche, Sociologia del diritto, Dizionario di
filosofia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Samuele Renato Treves. Renato
Treves. Treves. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Treves” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732056751/in/dateposted-public/
Grice e Tria –
filosofia italiana (Laterza). Filosofo. Figlio di Francesco e Margherita
Geminale, completa i suoi studi di filosofia, teologia e ambe leggi a Napoli e
Roma. Uditore di diritto canonico presso il monastero benedettino di Cava de'
Tirreni rimase al servizio di questa abbazia anche quando fu trasferito a Roma,
fu nominato vicario generale di monsignor L. Gherardi, vescovo di Loreto e
Recanati, e tale rimase. Più tardi, con monsignor Giuseppe Firrao, ebbe l'incarico
di "nunzio straordinario" alla Corte del Portogallo. Quando monsignor Firrao, per questione di
salute, fu trasferito in Svizzera, Tria andò con lui a Lucerna. Durante la sua
permanenza in Svizzera intraprese un'importante missione in Svezia e Germania. Fu eletto vescovo di Cariati e Cerenzia ed
entra in carica presiedendo il sinodo).
Fu trasferito poi a Larino. Partecipa al concilio di Benevento. Nominato
«consulente del Sacro Offizio» e nel dicembre dello stesso anno fu nominato
arcivescovo di Tiro. Divenne
«esaminatore di Vescovi» e fu insignito del titolo di cavaliere dell'Ordine di
San Giacomo per i suoi meritori servigi resi alla Corte di Lisbona. Il suo
erudito lavoro include: “Memorie
storiche civili di Larino (Roma); “Accommodamento tra il Papato e la Corte
Reale di Napoli” (Roma), “Benedetto XIII”. Memorie storiche degli
scrittori regno di Napoli, Napoli,
Tipografia dell'Aquila di V. Puzziello, Diocesi di Larino Pietro Pollidori
Giovan Battista Pollidori. Giovanni Andrea Tria. Tria. Keywords. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Tria” – The Swimming-Pool Library.
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51691157511/in/photolist-jkEKUz-jkGK9m-js45BA-2mKLGeD-Eoj4SX-CntuMM-B81GRb-nYmKDe-o12Njk-nFRxoj-nHwvZT-jkJZJm-jkK47d-jfURKx-jhV5Hs-i6ET1i-i5G95S
Grice e Trincheri – filosofia italiana (Pieve di Teco). Filosofo. Nacque da una famiglia
benestante che aveva in possesso alcuni ettari di terreno. Appassionato alli romantici, e riconosciuto e
si afferma all'interno della cerchia dei letterati del suo tempo grazie alla
brillante difesa in favore di Manzoni, quando quest'ultimo pubblica la sua prima tragedia, Il Conte di Carmagnola.
E con il sostegno del suo maestro e amico Goethe, famoso filosofo e scrittore
romantico, che riusce a far valere la proprio opinione positiva nei confronti
dell'autore dei Promessi sposi. Poche altre notizie biografiche si conoscono a
proposito della sua vita che, a causa di un incidente in cui fere a morte il suo
amico, Andrea Speranza, crolle in una situazione estremamente travagliata. Trincheri. Keywords. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Trincheri” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731216227/in/photolist-2mPj1ia
Grice e Troilo – la conflagrazione – filosofia italiana (Perano). Filosofo. Insegna a Palermo e Padova. Lincei.
Partito dal positivismo del suo tutore Ardigò, pervenne a una sorta di
metafisica, da lui chiamata realismo assoluto, che richiama il panteismo di
Bruno e di Spinoza. L'essere eterno infinito, tutt'uno con lo spirito assoluto,
è il presupposto e il principio unificatore degli esseri relativi. Trascendente
e indeterminato, l'essere si immanentizza e si determina nella realtà e negli
individui, oggettivandosi di fronte ai soggetti come assolutamente altro da
questi. Opere: “Il misticismo”; Idee e
ideali del positivism, La filosofia di G. Bruno”; “Il positivismo e i diritti
dello spirito”; “Figure e studi di storia della filosofia”; “Lo spirito della
filosofia”; “Le ragioni della trascendenza o del realismo assoluto”. Società
Filosofica Italiana Sezione di Sulmona, riferimenti in Garin, Cronache di
filosofia italiana, Laterza, Roma-BariPra F. Minazzi, Ragione e storia nella filosofia
italiana (Rusconi, Milano); Cappelli, L'orizzonte filosofico: Idealismo e
Positivismo nella prima metà Professore Pra. Dizionario di filosofia, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Erminio Troilo, biografia e nel sito della Società Filosofica
ItalianaSezione di Sulmona "Giuseppe Capograssi". Erminio Troilo. Troilo.
Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Troilo” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732888265/in/datetaken/
Grice e Tronti – dello spirito libero – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo. Considerato uno dei principali fondatori ed
esponenti del marxismo operaista teorico. Insegna a Siena, vive a Roma. Fonda
“Quaderni Rossi” e “Classe operaia”. Anima l'esperienza radicale
dell'operaismo. Tale esperienza, che va considerata per molti versi la matrice
della sinistra si caratterizza per il fatto di mettere in discussione le
organizzazioni del movimento operaio (partito e sindacato) e di collegarsi
direttamente, senza intermediazioni, alla classe in sé e alle lotte di fabbrica. Influenzato
da Volpe, s’allontana di Gramsci, o almeno dalla sua versione ufficiale
promossa dal PCI togliattiano. Ri-apre la strada rivoluzionaria. Di fronte
all'irruzione dell'operaio-massa sulla scena delle società, il suo operaismo
propone un'analisi delle relazioni di classe. Mette l'accento sul fattore inter-soggettivo.
La sua filosofia, debitrice anche all’’Operaio” di Jünger, trova una
sistemazione con la pubblicazione di “Operai e capitale” (Einaudi, Torino), un saggio
di forte impatto letterario che esercita un'influenza notevole sulla
contestazione e più in generale sull'ondata di mobilitazione. Fu proprio la
sconfitta della spontaneità operaia e dell'ondata di mobilitazione, colta
anticipatamente da lui e non invece da altri operaisti come Negri (di qui la
rottura tra loro) a indurlo a spostare la sua riflessione sul problema del
politico, ovvero della direzione e della mediazione politica. Pubblica “L’autonomia
del politico” (Feltrinelli, Milano), una
teoria politica realista che, in un'originale commistione di Marx e Schmitt, e
capace di colmare i limiti della inter-soggettività sociale. Si tratta di una
fase più intellettuale che politica. Fonda l'influente rivista Laboratorio
politico. Riavvicinatosi al PCI di Berlinguer, e finalmente riabilitato dal
gruppo dirigente del partito, entrando a far parte più volte del Comitato
centrale. Eletto al Senato della Repubblica nelle liste del Partito
Democratico della Sinistra, membro della Commissione parlamentare per le riforme
istituzionali. Non avendo condiviso le
trasformazioni post-comuniste del partito, la sua filosofia assume toni
pessimistici, concentrandosi sulla fine della politica moderna e sulla critica
della democrazia. Presidente del Centro per la Riforma dello Stato. Eletto al
Senato nelle liste del Partito Democratico per la Lombardia. è tra i
parlamentari a firmare un emendamento contro l'articolo 5 del disegno di legge
Cirinnà riguardante l'adozione del configlio. Altri saggi: “Hegel politico” (Istituto
dell'Enciclopedia italiana, Roma); ““Soggetti, crisi, potere” (Cappelli,
Bologna); “Il tempo della politica” (Editori Riuniti, Roma); “Con le spalle al
futuro: per un altro dizionario politico” (Editori Riuniti, Roma); “Berlinguer:
il principe disarmato” (Sisifo, Roma); “La politica al tramonto” (Einaudi,
Torino); “Cenni di Castella” (Cadmo, Fiesole); “Teologia e politica al crocevia
della storia” (AlboVersorio, Milano); Passaggio Obama. L'America, l'Europa, la
Sinistra, Ediesse); “La democrazia dei cittadini. Dai cittadini per l'Ulivo al
Partito Democratico” (Ediesse); “Non si può accettare” (Ediesse); “Noi
operaisti, Derive Approdi); “Dall'estremo possible” (Ediesse); “Per la critica
del presente” (Ediesse); “Dello spirito libero. Frammenti di vita e di
pensiero, Il Saggiatore); “Il nano e il manichino. La teologia come lingua
della politica” (Castelvecchi); “Il demone della politica” (Il Mulino); “Tra
materialismo dialettico e filosofia della prassi”; “La città futura” (Feltrinelli,
Milano); ““Cromwell” (Il Saggiatore, Milano); “Operaismo e centralità operaia”
(Editori Riuniti, Roma); “Il politico. Da Machiavelli a Cromwell; da Hobbes a
Smith” (Feltrinelli, Milano); “Il destino dei partiti, Ediesse); “Rileggendo
"La libertà comunista", “Un altro marxismo” (Fahrenheit 451, Roma); “Classe
operaia. Le identità: storia e prospettiva” (Angeli, Milano); Per la critica
della democrazia politica” “Guerra e democrazia, Manifesti, Roma; Politica e
destino, Sossella, Roma); Finis Europae.
Una catastrofe teologico-politica, Bibliopolis, Napoli). Ne La politica al
tramonto, un capitolo porta il titolo «Karl und Carl», per sottolineare, anche
qui allusivamente, la necessità di completare Marx con Schmitt",
Autobiografia filosofica, in Storia della filosofia, Filosofi italiani
contemporanei, Le Grandi Opere del Corriere della Sera, Bompiani, Milano. Unioni
civili: i numeri che mettono a rischio le adozioni gay, su Termometro Politico,
plus.google.com/+ termometro politico/. Unioni civili, 30 senatori Pd contro le
adozioni. E Gay pubblica la lista: "Scrivi al malpancista". Loro:
"Squadristi", su Il Fatto Quotidiano. Le piume, le fidanzate, lo zio
comunista. I 60 anni di R. Zero, Altri Mondi
Mario Alcaro, Dellavolpismo e nuova sinistra, Dedalo, Bari, C. Preve, La
teoria in pezzi. La dissoluzione del paradigma teorico operaista in Italia (Dedalo);
R. Gobbi, Com'eri bella, classe operaia. Storia fatti e misfatti dell'operaismo
italiano, Longanesi, Milano, Rita di Leo, Per una storia di Classe Operaia, in «Bailamme»,
S. Mezzadra, Operaismo, in R. Esposito e C. Galli, Enciclopedia del pensiero
politico. Autori, concetti, dottrine, Laterza, Roma-Bari; Basso C., Gozzini C.
e Sguazzino D., delle opere e degli
scritti. Dipartimento di Filosofia-Università degli Studi di Siena, Siena;
Alfonso Berardinelli, Stili dell'estremismo. Critica del pensiero essenziale,
Editori Riuniti, Roma) F. Pozzi, G. Roggero, G. Borio, “Futuro anteriore: dai
Quaderni rossi ai movimenti globali. Ricchezze e limiti dell'operaismo italiano,
DeriveApprodi, Roma, Steve Wright, L’assalto al cielo. Per una storia
dell’operaismo, Edizioni Alegre, Roma); Cristina
Corradi, Storia dei marxismi in Italia, Manifestolibri, Roma, F. Pozzi, G.Roggero,
Guido Borio, Gli operaisti, Derive Approdi, Roma, A. Peduzzi, Lo spirito della
politica e il suo destino. L'autonomia del politico, il suo tempo, Ediesse-Crs,
Roma, Giuseppe Trotta e Fabio Milana, L'operaismo degli anni Sessanta. Da
«Quaderni rossi» a «classe operaia», cd con la raccolta completa della rivista
«classe operaia» DeriveApprodi, Roma); Peduzzi,
A Cartagine poscia io venniincubi sulla teoria marxista, Arduino Sacco editore,
Roma,; M. Filippini, Mario Tronti e l'operaismo politico degli anni Sessanta,
EuroPhilosophie,. F. Milanesi, Nel Novecento, Storia, teoria, politica nel
pensiero (Mimesis, Milano); Abecedario (Carlo Formenti), Derive Approdi, Operaismo
Quaderni Rossi Classe operaia (rivista) Raniero Panzieri Toni Negri Massimo
Cacciari Pietro Ingrao Centro per la Riforma dello Stato. TreccaniEnciclopedie
on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Opere su senato, Senato della
Repubblica. Mario Tronti, su Openpolis,
Associazione Openpolis. Registrazioni di
Mario Tronti, su RadioRadicale, Radio Radicale.. Centro per la Riforma dello Stato, "Storia e critica del concetto di
democrazia" (intervento di Tronti,disponibile anche in file audio, su
globalproject Sito web italiano per la filosofia: su lgxserver.uniba. Conricerca-Futuro
Anteriore, su alpcub.com."Lotta contro gli idoli" (intervento di
Tronti per Rai Educational, su emsf.rai. Intervista "La lotta di classe
c'è ancora", La Repubblica, "Sono
uno sconfitto, non un vinto. Abbiamo perso la guerra del '900", La Repubblica.
Mario Tronti. Tronti. Keywords: L’implicatura di Hobbes --. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Tronti” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51714471172/in/photolist-2mMQbzj
Grice e Tulelli – l’equilibrio:
per una metafisica dell’etica -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Zagarise). Filosofo. Al Tulelli sono ad
oggi intitolate una via nel Comune di Zagarise e una nel Comune di Catanzaro
nel quartiere Sant'Elia, una sala della Biblioteca di Catanzaro. Targa
commemorativa in suo onore, inoltre, posto davanti alla casa comunale di
Zagarise un busto che lo raffigura realizzato da Calveri. Zagarise Busto
creato dallo scultore Mario Calveri, installato davanti al Comune di Zagarise.
Figlio dal marchese Gaetano e Anna Gallelli, studia presso il Convento del
Ritiro dei Filippini a Zagarise e poi frequenta a Catanzaro il Real
Liceo-Ginnasio e il Corso Teologico presso il Pontificio Seminario Teologico
Regionale San Pio X. Visse a Napoli dove compì studi filosofici e apre una
scuola dove insegna filosofia morale ed estetica. La richiesta di poter
istituire una scuola fu inviata alle autorità competenti, le quali, prima di
concedere le relative autorizzazioni, chiesero al vescovo di Catanzaro
dettagliate notizie in merito alla condotta religiosa, morale e politica del
richiedente, la risposta inviata loro fu. Elemento di condotta soda, casta e
onesta. Tra gli allievi della sua scuola molti furono appartenenti a famiglie
di alto rango sociale e tra questi è possibile annoverare i figli del re
Borbone che, in segno di stima, gli fecero dono di un orologio da camera di
manifattura francese opera dei fratelli Japis. Fu molto amico di L. Settembrini,
il quale lo cita nelle sue "Lezioni di letteratura italiana", gli
trasmitte l’amore per la filosofia e gl’ideali patriottici. Allievo di Puoti e
di Galluppi del quale studia e diffuse il pensiero, evidenziando il
parallelismo con Kant, così come divulgò quello di altri filosofi, tra cui
Capasso, Rossi e Masci. Insegna filosofia morale a Napoli Federico II dietro l’impulso
di Sanctis, iniziando un periodo di vero
splendore per l’ateneo napoletano. Cadde il Regno delle Due Sicilie e, favorevole
alla formazione di uno stato unitario, porta avanti una battaglia a livello
morale e giuridico per l’abolizione della pena di morte che fino ad allora era
in vigore in tutti gli Stati d’Europa tranne il Granducato di Toscana. La
stessa a abolita con l'adozione del codice penale del Regno d'Italia -- il
cosiddetto Codice Zanardelli. La fine della dominazione borbonica fu colta come
un’occasione di rinnovamento sociale e morale ed egli instillò nei suoi
insegnamenti la consapevolezza che il rinnovamento politico dovesse essere
accompagnato a quello morale, egli riscontra nella popolazione un’evidente
scarsità intellettuale e un sentimento religioso che si manifestava mediante
pratiche di culto sempre più lontane dall’essere ricche di valori spirituali e
una società sempre più formalista, cerca di contrastare questa tendenza in
affinità a Gioberti. E un patriota e un liberale. La sua attività di filosofo
fa si che la sua notorietà e la sua reputazione crescessero, e inoltre un
oppositore degli hegeliani napoletani, e a capo degli oppositori degli
Spaventiani e rappresentante del movimento filosofico del quale nella prima
metà dell'ottocento fanno parte Galluppi, Colecchi, Cusani e Grazia. Sul suo
valore si sono pronunciati, fra gli altri, anche il Croce ed il
Russo. Socio Ordinario dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche di
Napoli a l’Accademia Reale Pontaniana/ In relazione all'Accademia di Scienze
Morali e Politiche di Napoli, Tulelli e il senatore E. Pessina, in qualità di
soci dell'accademia, di collocare nell'atrio dell'Università degli Studi di
Napoli un busto in marmo raffigurante Galluppi, realizzato da B. Calì e
inauguratp con una cerimonia a cui presero parte il rettore Paolo Emilio
Imbriani, dei rappresentanti e diversi studenti. Della stessa accademia oltre
ad esserne socio ne fu anche tesoriere come si evince dalla Gazzetta Ufficiale
del Regno d'Italia n cui è contenuta la ri-elezione per quell'anno alla
suddetta carica (omissis) S.M., sulla proposta del Ministro della Pubblica
Istruzione, ha, con RR. decreti fatte le nomine e disposizioni seguenti:
(omissis) Tulelli Paolo Emilio, socio della Società Reale di Napoli,
approvata la sua rielezione a tesoriere dell'Accademia di scienze morali e
politiche della predetta Società; (omissis). Socio Corrispondente dell’Accademia
Cosentina Accademia di scienze, lettere e belle arti degli Zelanti e dei
Dafnici. Visse a Napoli. Nelle sue ultime volontà traspare chiaramente un
radicato e forte legame con la sua terra di origine, infatti i primi due punti
del suo testamento furono: volendo lasciare una prima testimonianza di affetto
a Catanzaro, col fine di promuovere e favorire nel mio nativo comune di
Zagarise l’educazione morale e l’istruzione letteraria e scientifica. Dispose
inoltre che fosse destinata una somma in dote ad una ragazza indigente di
Zagarise e che il resto del patrimonio del filosofo fosse suddiviso tra i suoi
parenti. Il documento, disponibile presso l’Archivio Notarile di Napoli, e
depositato nel capoluogo campano presso lo studio del notaio M. Mazzitelli sito
in via S. Giovanni numero 19. Dondazione di libri alla città di Catanzaro
al fine di fondare una biblioteca pubblica Paolo Emilio Tulelli volle donare a Catanzaro
alcuni libri affinché potessero rappresentare una base di partenza per la
costituzione di una biblioteca auspicando che il suo gesto potesse
rappresentare un’esortazione a contribuire al suo ampliamento, una volta
istituita, da parte di altri uomini generosi e amanti della cultura. Catanzaro
accetta il legato che, in caso contrario, si sarebbe dovuto destinare ad
ampliare il patrimonio della biblioteca del Real Liceo di Catanzaro o ad un
erede del de cuius nel caso in cui il anche direttivo del liceo non avesse
accettato la donazione. I libri furono trasferiti da Napoli a Catanzaro a spese
del comune, così come indicato nelle ultime volontà del filosofo, e venne
istituita la biblioteca comunale che venne denominata Biblioteca Municipale di
Catanzaro "Onestà e lavoro", ma che oggi è conosciuta come Biblioteca
comunale F. De Nobili. Volendo lasciare una prima testimonianza di affetto
a Catanzaro ove ebbi i primi semi del mio sapere e le prime aspirazioni alla
libertà della patria italiana, lego al comune i miei pochi libri col fine
espresso ed incondizionato di formare il primo fondo ad una biblioteca pubblica
da fondarsi in loco adatto a vantaggio della gioventù studiosa e dei cultori
della letteratura e della scienza. Istituzione di una rendita per far studiare
un giovane meritevole del comune di Zagarise Per quanto concerne il comune
natio, nell’intenzione di promuovere l’educazione morale, l’istruzione
letteraria e scientifica nello stesso, istituì una rendita annuale, denominata
Monte o Istituto Tulelli per far si che dei giovani meritevoli del suddetto
comune potessero studiare e conseguire la laurea. A perenne ricordo di ciò egli
dispose nelle sue ultime volontà che fosse realizzata una breve iscrizione su
una lastra di marmo e che la stessa fosse posta in un luogo pubblico del comune
di Zagarise. Col fine di promuovere e favorire nel mio nativo comune di
Zagarise l'educazione morale e l'istruzione letteraria e scientifica e così
sospingere quei miei concittadini sulla via della civiltà, istituisco un Monte
o Istituto per l'educazione ed istruzione dei giovinetti di detto Comune da
elevarsi dal Real Governo in Ente Morale e giuridico con la dotazione di annue
lire duemila di rendita al 5 per cento iscritto al gran libro dei Regno
d'Italia. All'uopo destino due certificati di rendita a me intestati dell'annua
rendita di L. millesettecento con la data di Firenzee l'altro dell'annua
rendita di L. trecento della stessa data e sotto il N. 649. Sì fatta annua
rendita sarà unicamente ed esclusivamente impiegata per l'educazione e
istruzione nelle lettere e nella scienza di un giovinetto fatto volta per volta
per modo che si dirà qui appresso nato a Zagarise da genitori ivi domiciliati
almeno da dieci anni compiti, dell'età non minore di anni sette, che sappia
almeno leggere e scrivere e mostri in generale attitudine e buona disposizione
agli studi. Saggi: “I principi sostanziali ed informatori della scienza” (Napoli,
Regia Università); “Dei sistemi morali e della loro possibile riduzione” (Napoli,
Regia Università); “La moralità della scienza e della vita” (Napoli, Regia
Università); “Elogio di V. Buonsanto” (Napoli, Fibreno); “Filadelfos di G. Gemelli:
Accademia di scienze morali e politiche” (Napoli, Regia Università); “L’infallibilità
della ragione umana considerata nella triplice sfera della scienza, politica, e
della religione” (Napoli, Regia Università); “La morale indipendente” (Napoli,
Regia Università); “L’educazione popolare in Italia” (Napoli, Vaglio); La filosofia
morale (Napoli, Regia Università); “Metafisica dell’estetica” (Napoli, Regia
Università); “Una formula metafisica” (Napoli,
Regia Università); “Galluppi” (Napoli,
Regia Università); “Papasso e Rossi” (Napoli, Cutaneo); “Libero Stato” (Napoli,
Regia Università); “Estetica” (Napoli, Vaglio); “Capasso” (Napoli, Tramater); “La
rosa di Gerico” (Napoli, Poligama); “Metafisica dell'etica” (Napoli, Regia
Università); “Dei sistemi filosofici”; “L’equilibriio”; “La pena di morte” (Napoli,
Regia Università); Baldacchini” (Regia Università, Napoli”, Elogio di Cilento. Sulla
Bella di Camarda, poema di Cappelli (Napoli); “Armonia della libertà politica e
della Scienza morale”; “ Preso da immenso desiderio e ardente”; “Padre, partisti,
forse desolato”; “Aspirazione a Dio”. Il pensiero morale di Tulelli, C. Nardi.
Società Napoletana di Storia Patria, Lettere a Milli, F. Adamoli. Collana "Fondo
Milli" il Poeta Via a Zagarise Via a Catanzaro. La famiglia dona a Zagarise
un'opera raffigurante il filosofo. Discorso di Paolo Emilio Imbriani
all'inaugurazione del busto di Galluppi posto nell'Accademia di Scienze Morali
e Politiche di Napoli Gazzetta Ufficiale
del Regno d'Italia, Zagarise e dintorni, F. Faragò. Lira italiana. Cavaliere Paolo Emilio Tulelli.
Paolo Emilio Tulelli. Tulelli. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Tulelli” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732624534
Grice e Turco –
l’agnella, commedia nuova -- filosofia italiana (Asola). Flosofo. Nacque da una
delle più antiche e nobili famiglie di Asola, allora fiorente cittadina della
Repubblica di Venezia, dove ricoprì importanti cariche politiche in qualità di
deputato, oratore e avvocato della Comunità.
La sua prima opera poetica, la Commedia Nova intitolata Agnella, venne
rappresentata ad Asola durante i festeggiamenti per la visita dei duchi di
Nemours e Beaulieu e altri illustri francesi al loro seguito. L'opera venne in
pubblicata in seguito prima a Treviso, poi a Venezia. Contemporaneo ed amico di
P. Manuzio che in una lettera encomia la sua Canzone in lode di Carlo V scritta
in occasione della morte di quest'ultimo:
«Letta la vostra Canzone scritta in morte del Gran Carlo V, veramente
Signor Carlo onorato, non troppo benigna stella, essendo voi dotato di si
pellegrino ingegno e di tante altre lodevoli qualità, vi condanna a scrivere
dove tra molte tenebre non può risplendere la vostra virtù, con la quale
potevate illustrare voi stesso ed il secolo nostro eccitando in altri il
desiderio di assomigliarvi: laddove hora, avendo voi il campo ristretto per
esercitare le vostre più nobili parti, non veggo come possano apparire effetti
degni di voi ed alla vostra nobile industria corrispondenti» Questa lettera fu in seguito stampata in
Venezia da Lelio Gavardo che, sempre a Venezia, pubblicò una tragedia in versi,
intitolata Calestri. Altre poesie furono stampate anche in Il Sepolcro de la
illustre signora Beatrice di Dorimbergo (Brescia Fabbio, Ludovico ManginiStorie
Asolane, Lettera di Paolo Manuzio a Carlo Turchi, Lett. Volg. Venezia. Carlo
Turco. Turco. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Turco” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732619369/in/datetaken/
Grice e Turoldo – filosofia italiana (Coderno). Filosofo. Figura
profetica, resistente sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale, di
ispirazione conciliare.itenuto da alcuni uno dei più rappresentativi esponenti
di un cambiamento spirituale, il che gli ha valso il titolo di coscienza
inquieta. Riceve con intensità le caratteristiche della semplice cultura umana
del suo ambiente nativo e prevalentemente contadino. Colse e fece propria la
dignità delle condizioni povere della sua terra, che costituirono una solida
radice informante tutto lo sviluppo della sua sensibilità e della sua attività
futura. Accolto tra i Servi di Maria nel convento di Santa Maria al Cengio
a Isola Vicentina, sede triveneta della Casa di Formazione dell'Ordine Servita:
dove trascorse l’anno di noviziato. Emise la professione religiosa; il 30
ottobre 1938 pronunciò i voti solenni a Vicenza. Incomincia gli studi filosofici
a Venezia. Nel santuario della Madonna
di Monte Berico di Vicenza e ordinato presbitero da Rodolfi, arcivescovo di Vicenza. Assegnato
al convento di Santa Maria dei Servi in San Carlo al Corso in Milano. Su invito
di I. Schuster, arcivescovo della città, tenne la predicazione domenicale nel
duomo milanese. Insieme con il suo confratello, compagno di studi durante tutto
l’iter formativo nell’Ordine dei Servi e amico Camillo de Piaz, si iscrisse al
corso a Milano e conseguì la laurea con una tesi dal titolo, “La fatica della
ragione: Contributo per un'ontologia dell'uomo”, redatta sotto la guida di Bontadini.
Sia Bontadini sia Carlo Bo gli offriranno il ruolo di Assistente universitario,
a Milano, il secondo a Urbino. Durante l'occupazione nazista di Milano
collabora attivamente con la resistenza creando e diffondendo dal suo convento
il periodico clandestino l'Uomo. Il titolo testimonia la sua scelta dell'umano
contro il dis-umano, perché la realizzazione della propria umanità: questo è il
solo scopo della vita. La sua militanza dura tutta la vita, interpretando il
comando evangelico essere nel mondo senza essere del mondo come un essere nel
sistema senza essere del sistema. Rifiuta sempre di schierarsi con un
partito. Il suo impegno nel dialogo senza preconcetti e nel confronto di
idee talvolta anche duro, si tradusse in particolare nel far nascere, insieme
con Piaz, il centro culturale la Corsia dei Servi (il vecchio nome della strada
che dal convento dei Servi conduceva al duomo). Uno dei principali
sostenitori del progetto Nomadelfia, il villaggio nato per accogliere gli
orfani di guerra con la fraternità come unica legge, fondato da Saltini nell'ex
campo di concentramento di Fossoli presso Carpi, raccogliendo fondi presso la
ricca borghesia milanese. Si rende noto al grande pubblico con due
raccolte di liriche “Io non ho mani” (che gli valse il Premio letterario Saint
Vincent) e “Gli occhi miei” lo vedranno, presentato nella collana mondadoriana
Lo Specchio da Giuseppe Ungaretti. A seguito di prese di posizione
assunte da politici locali e da alcune autorità ecclesiastiche, deve lasciare
Milano e soggiornare in conventi dei Servi dell’Austria e della iera. Venne
dai superiori dell’Ordine assegnato al convento della Santissima Annunziata di
Firenze, e qui incontrò personalità affini al suo modo di sentire, quali fra
Giovanni Vannucci, padre Ernesto Balducci, il sindaco Giorgio La Pira, e molti
altri che nell’ambiente fiorentino animano un tempo in cui si accendono
speranze di rinnovamento a tutti i livelli. Ma anche da Firenze sarà costretto
ad allontanarsi e trascorrerà un periodo di peregrinazioni all’estero.
Rientrato in Italia, venne assegnato al convento di Santa Maria delle Grazie,
nella “sua” Udine. Ma con il rientro in Italia aveva portato con sé un
progetto, nato a contatto con le nuove generazioni nate all’estero dagli
emigrati friuliani: realizzare un film che raccontasse la nobiltà della povera
vita rurale del suo Friuli. Il film con il titolo “Gli ultimi” e ispirato al
racconto Io non ero fanciullo scritto da Turoldo in precedenza, venne concluso con
la regia di Vito Pandolfi. Presentato a Udine, il film tuttavia fu ben presto
rifiutato dall’opinione pubblica friulana, che lo ritenne addirittura
offensivo. Incomincia a cercare un sito dove dare avvio a una nuova
esperienza religiosa comunitaria, allargata alla partecipazione anche di laici.
Questo luogo, con le indicazioni ricevute da amici, venne individuato
nell’antico Priorato cluniacense di Sant'Egidio in Fontanella. Ottenuto il
consenso del vescovo bergamasco C. Gaddi, nvi si insediò ufficialmente. Costruì
accanto allo storico edificio del Priorato una casa per l’ospitalità, che
chiamò Casa di Emmaus, titolo ispirato all’episodio della cena a Emmaus, in cui
Gesù risorto si manifestò ai due discepoli nello spezzare il pane. La casa
costituì un simbolico richiamo alla semplice accoglienza, senza distinzioni di
censo, di religione, o altro: aspetti che caratterizzarono tutta la presenza e
la sua multiforme opera. Costituì inoltre un punto di riferimento per molti
protagonisti della storia culturale e civile italiana. Per molte personalità
del mondo ecclesiale e di altre confessioni cristiane; un solido incentivo al
rinnovamento di linguaggi e di strutture; un laboratorio di creazioni liturgiche
e celebrative, di cui continuano a essere testimoni la versione metrica per il
canto dei Salmi e migliaia di inni liturgici. Insieme con altri frati,
impegnati particolarmente in iniziative di rinnovamento spirituale e culturale,
diede avvio alla pubblicazione di una rivista, il cui titolo è ispirato
all’Ordine dei Servi di Maria, “Servitium”, e ad altre pubblicazioni che si
ricollegavano all’esperienza editoriale della Corsia dei Servi. La
pubblicazione della rivista continua tuttora con cadenza bimestrale, unitamente
all’edizione di altre proposte librarie edite sotto l’omonimo marchio
Servitium. Innumerevoli furono gli interventi di padre David sui media,
dalla carta stampata alle trasmissioni radio e televisive; innumerevoli i
luoghi e le circostanze in cui è stato chiamato a intervenire con la sua
avvincente parola. Da ricordare in particolare i suoi “viaggi della memoria”
nei luoghi della Shoah, tra cui spicca quello a Mauthausen. In quell'occasione
compose una preghiera, poi recitata nella cerimonia conclusiva, pubblicata
successivamente nel libro “Ritorniamo ai giorni del rischio”. Colpito alla fine
degli anni ottanta da un tumore del pancreas, visse con lucida consapevolezza e
trasparente coraggio l’ultimo periodo della vita, dando una incoraggiante
testimonianza sul cammino verso “sorella morte”. Migliaia di persone sfilarono
accanto alla bara in cui era esposto il corpo di padre I funerali a Milano
videro la partecipazione di una numerosa folla nella chiesa di San Carlo al
Corso, dove presiedette le esequie il cardinale C. Martini, che, qualche mese
prima della morte, aveva consegnato a Turoldo il primo "Premio Giuseppe
Lazzati", affermando la propria opinione secondo la quale la chiesa
riconosce la profezia troppo tardi. Un secondo rito funebre venne celebrato nel
pomeriggio a Fontanella di Sotto il Monte, presente ancora una folla che
copriva tutta la collina circostante l’antico Priorato. Nel piccolo cimitero
locale riposa ora sotto una semplice croce lignea, in mezzo alla sua gente. Servitium
dedicò perciò alla sua figura un quaderno a frate dei Servi di santa Maria e
ugualmente fece nel decennale. La grande
passione. Opere: Poesia e opere letterarie «Lungo i fiumi..» I Salmi Milano,
San Paolo, O sensi miei...: (Poesie (Milano, Rizzoli). Sul monte la morte, Servitium,
La morte ha paura, Servitium, poesie,
Milano, Garzanti Teatro, Servitium, I
giorni del rischio (con Salmodia della speranza e rappresentazione in Duomo a
Milano con Moni Ovadia), Servitium, Salmi e cantici. Nuova edizione riveduta della
versione metrica per il canto di Turoldo, Servitium, La passione di San Lorenzo, Servitium (La
terra non sarà distrutta, Servitium, Luminoso
vuoto. Scritti, Servitium, David M. Turoldo, Loris F. Capovilla, Nel solco di
Giovanni, lettere inedite” (Servitium. Saggistica e spiritualità. Lettere dalla
Casa di Emmaus, Servitium, La parabola di Giobbe, Servitium, Santa Maria.Servitium,
Mia chiesa, una terra sola, Servitium, Il dramma è Dio: il divino la fede la poesia. Milano,
Rizzoli, Come i primi trovadori, Servitium, Colloqui con Giovanni, Servitium,
Profezia della povertà, Servitium, Chiamati ad essere, Servitium, È Natale,
Servitium, Mio amico don Milani, Servitium, Pregare, Servitium, Anche Dio è
infelice, San Paolo,.Amare Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo, Padre del
mondo, Servitium, Povero sant’Antonio,
Il Messaggero, Padova. Narrativa Mia infanzia d’oro (con “Ritratto d’autore” Servitium,...e
poi la morte dell'ultimo teologo Torino, Gribaudi. “Gli ultimi” Regia: Vito
Pandolfi; soggetto: Turoldo; sceneggiatura: Vito Pandolfi e David Maria Turoldo.
Tra le tante, ci fu "un'iniziativa che fu tentata pochi giorni prima della
morte di Moro e che è stata evocata da B. Craxi nel corso della sua audizione
nella prima Commissione d'inchiesta. In quella circostanza, l'onorevole Craxi
affermò che fu chiamato da Turoldo, che gli chiedeva sostanzialmente di
domandare alla Nunziatura apostolica di dichiararsi disponibile come sede per
far svolgere una trattativa. Turoldo chiese due giorni di silenzio stampa e
insistette molto, con veemenza, affermando che era la sola via possible. (XVII
Legislatura, Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte
di Aldo Moro, Resoconto stenografico, “Tra i memoriali di Mauthausen”, in “Ritorniamo
ai giorni del rischio. Maledetto colui che non spera”, Milano, Corriere "E
Turoldo nascose le armi dei partigiani" La vita, la testimonianza Morcelliana.
C. Piaz e la Corsia dei Servi di Milano, Morcelliana, Turoldo e gli organi divini.
Lettura concordanziale di “O sensi miei...”, Olschki, Una vita con gli amiciIl
mondo delle amicizie di Turoldo, documentario R. Salvi, Roma, Rai-Educational, A.
D'Elia, La peregrinatio poietica prefazione di Dante della Terza, Firenze, Leo
s. Olschki, Marco Cardinali, Il Dio Inseguito. Viaggio alla scoperta della
poesia di David Maria Turoldo, Edizioni Pro Sanctitate, Roma, O. Romero E.
Balducci C. De Piaz N. Fabbretti. Treccani, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. David Maria Turolo. David M. Turoldo. David Turoldo. Giuseppe
Turoldo. Turoldo. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Turoldo” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51692449799/in/photolist-2mKTjot
Grice e Tuveri – filosofia sarda -- filosofia
italiana (Collinas).
Filosofo. Figlio un noto avvocato. Studia a Cagliari. Di idee repubblicane
comincia l'attività in polemica con molti intellettuali monarchici e
conservatori. Federalista, al Parlamento Subalpino si oppose alla fusione della
Sardegna col Piemonte, e e in forte contrapposizione con Gioberti per le
posizioni anti-repubblicane e anti-mazziniane. Fonda La Gazzetta
Popolare, collabora con numerosi giornali e assunse la direzione del Corriere
di Sardegna. Sindaco, propose il nome di Collinas. Lotta contro il centralismo
del Regno di Sardegna chiedendo maggiore autonomia, soprattutto fiscale, per i
piccoli comuni. Amico di Cattaneo e Mazzini, solleva la cosiddetta questione
sarda, promuovendo un riscatto della Sardegna e del popolo sardo contro uno stato
giudicato centralista e oppressivo. Scrive numerosi saggi filosofici. Assessorato
della pubblica istruzione della Regione autonoma della Sardegna promouove la ristampa dei suoi saggi, editore
C. Delfino, con una introduzione di Bobbio. Saggi: “Pintor” (Torino, Tipografia
G. Cassone); “Specifici contro il codinismo, Cagliari, Arcivescovile, Del
diritto dell'uomo alla distruzione dei cattivi governi. Trattato filosofico,
Cagliari, Tipografia Nazionale, Il governo e i comuni, Cagliari, Tipografia
Nazionale, Esazioni e compulsioni, Cagliari, Timon); La questione barracellare,
Cagliari, Timon, Della libertà e delle caste, Cagliari, Corriere di Sardegna, Sofismi
politici, Napoli, Rinaldi); “Il veggente; Del dritto dell'uomo alla distruzione
dei cattivi governi, Aldo Accardo, Luciano Carta, Sebastiano Mosso; introduzione
di Norberto Bobbio, Della libertà e delle caste; Sofismi politici, Maria Corona
Corrias e Tito Orru, Opuscoli politici. Saggio delle opinioni politiche del
signor deputato sardo Giovanni Siotto Pintor; Specifici contro il codinismo,
Girolamo Sotgiu, Il governo e i Comuni; La questione barracellare, Lorenzo Del
Piano e Gianfranco Contu, Scritti giornalistici. Questione sarda, federalismo,
politica internazionale, questione religiosa, Lorenzo Del Piano, Gianfranco
Contu e Luciano Carta, Per la vita e i tempi di Tuveri e altre opere, A. Delogu, Fonte: "Centro di studi filologi
sardi". Scheda sul sito della Camera
Indipendentismo sardo, Il governo
e i comuni, Cagliari, Tipografia Nazionale, Google Libri. Della libertà e delle
caste, Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, DaTuveri all'intuizione
della concorrenza istituzionale, di A. Bomboi. Venezia; Tuveri. Keywords.
Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tuveri: implicature sarda” – The Swimming-Poo
Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731951146
Grice ed Ubaldi – la grande sintesi – filosofia
italiana (Foligno). Italian
philosopher. Filosofo. Present un sistema dell'evoluzione
dell'universo considerando la legge dell'evoluzione umana. Chiara i rapporti
d'involuzione ed evoluzione fra le tre dimensioni della materia, dell'energia e
dello spirito, in un processo d'unificazione fra le ipotesi della scienza. Cerca
di spiegare il senso della vita, la funzione del dolore e la presenza del male.
Candidato al premio Nobel, all'ultimo gli fu preferito Sartre. Il suo sistema
filosofico e considerato da Einstein come risulta da un carteggio dolce e
leggero e il suo saggio principale, La grande sintesi, e giudicata un quadro di
filosofia scientifica e antropologica etica, che oltrepassa di molto i
consimili tentative. Nato in una regione influenzata dalla vicinanza con Assisi
e impregnata di spiritualità francescana, inizia la scuola, prosegue gli studi
a Roma e si laurea. Fa voto di povertà e gli appare Cristo. L'apparizione si
sarebbe ripetuta insieme a Francesco di Assisi. Il giorno di Natale dello
stesso anno avrebbe ricevuto il primo di numerosi messaggi. Insegna a Modica e
Gubbio. Nel suo saggio “La grande sintesi” espose il suo pensiero, messo
all'indice, poi riammesso da Giovanni XXIII. La sua vita può essere considerata distinta in
quattro periodi. Nel primo period cerca le risposte nella filosofia, nella religione
e nella scienza senza trovarla. Il secondo periodo si caratterizza da una
sperimentazione pratica a contatto col mondo, d'osservazione della realtà della
vita. Nel terzo periodo scrisse i volumi della sua opera pubblicati in italiano
e nel quarto la parte restante. Ritiene che esiste un'unica sostanza, la
cui essenza e il movimento e che si manifesta come materia statica, energia dinamica
e spirito vitale. L'uomini sono chiamati ad evolversi ampliando la percezione
delle sue coscienze, che da inviduale deve farsi conscienza collettiva, per
farsi poi coscienza cosmica. In tale processo si delinea il futuro stato
organico-unitario degl’uomini, generato da una etica, effetto di una
consapevolezza razionale e non di un emotivo pacifismo. Gl’uomini si inserirebbe
nel fenomeno universale dell'evoluzione tramite la reincarnazione.
Considera la sua filosofia la manifestazione del proprio destino e della
propria ascesa evolutiva, proponendosi attraverso di essa di arrivare ad una
conoscenza utilizzabile per risolvere i problemi della vita, in maniera
consapevole e dignitosa. La grande legge della vita è quella dell'Amore,
tale che la si dovrebbe seguire in ogni situazione: cercare ciò che unifica.
Per questo fare il male significa voler andare contro la corrente del sistema,
perpetuando la separazione, produttrice di sopraffazione e violenza, sino
all'auto-distruzione. Fare il bene, invece, vuol dire cercare di armonizzarsi
con tutto e con tutti, perseguendo quel processo di unificazione che ci riporta
al centro dell'essere, che è rappresentato dalla presenza dell'ordine e della
giustizia del pensiero divino. In tal senso il segreto della felicità consiste
nell'inquadrarsi nell'ordine divino e la preghiera autentica consisterebbe
nella docile accettazione della Legge, cooperando con la Sua azione. Così pure,
il lavorare rappresenterebbe il diventare cooperatori del funzionamento
organico dell'universo. Il fine dell'esistenza è rappresentato
dall'evoluzione. Si tratta dell'evoluzione etica, iscritta nel movimento
dell'evoluzione dell'universo. L'universo viene così inteso come
un'inestinguibile volontà d'amare, di creare e di affermare, in lotta col
principio opposto dell'inerzia, dell'odio e della distruzione. L'etica viene
concepita come dimensione ascendente, a tante dimensioni quante sono le
posizioni dell'essere lungo la scala evolutiva. In tale compito evolutivo
fondamentale sono gli idealiaventi la funzione di orientamento e di guida -,
aventi il compito di anticipare una realtà futura da raggiungere. In questa
fase evolutiva l'impegno deve essere quello della spiritualizzazione,
consistente nel seguire gli ideali, che si sono configurati storicamente nelle
religioni e nelle morali. Ciò può avvenire cercando di praticare la
comprensione reciproca e ricercando la fratellanza universale. Si tratta di un
"cammino ascensionale", frutto di libertà e volontà, attraverso le
quali da un lato si struttura la nostra personalità dall'altro la vita
collettiva progredisce servendosi di tali progressi. La legge delle unità
collettive rappresenta un principio evolutivo fondamentale, quello per cui
tendiamo ad unioni sempre più ampie: dalla coppia alla famiglia, dalle nazioni
alle unioni di popoli, sino all'unione di tutti gli esseri viventi del pianeta,
pur mantenendo diversità e multiformità. Per questo, la via è quella del
superamento di ogni separazione: la separazione da sé stessi, dagli altri, dal
mondo. L'evoluzionismo è, per tutto ciò, ben diverso da quello di Darwin:
guarda all'avvenire ed intuisce oltre l'evoluzione organica già compiuta
dall'essere umano. È più ampio di quello di Teilhard de Chardin, in quanto
concepisce anche un processo involutivodallo spirito, attraverso l'energia,
sino alla materiache motiva e sorregge la via di ritorno, evolutiva, come processo
di unificazione, che dalla presenza del divino nella materia, attraverso
l'energia, ascende verso la spiritualizzazione. È caratterizzato eticamente,
come tensione spirituale verso il superuomo che è presente in ognuno di noi,
differentemente dal superomismo di Nietzsche, sospinto dal desiderio di
espandere solo le potenzialità dell'io. La produzione della sua opera si
basa sul metodo intuitivo, attraverso il quale la coscienza, facendosi umile e
ricettiva, riesce a penetrare per vie interiori l'intima essenza dei fenomeni,
diversamente dal metodo obiettivo che se pur ha il vantaggio di giungere a
conclusioni più universali è nato senza ali, in quanto basato sulla distinzione
tra l'io e il non io, tra il soggetto e l'oggetto, tra la coscienza e il mondo esteriore.
I suoi scrittiseguendo le sue stesse dichiarazionisarebbero passati da una
forma ispirata, collegata ad una forma di contatto telepatico con le noùri
(correnti di pensiero), a livello "supercosciente", al controllo
razionale dell'ispirazione ("metodo dell'intuizione razionalmente
controllata"). Tale metodo avrebbe consentito di esaminare sia la materia che
lo spirito nella loro armonia, unificando scienza e fede, considerate due
aspetti della stessa verità. Elenco degli scritti Ciclo italiano La
grande sintesi I grandi messaggi. La grande sintesi Le nouri ("correnti di
pensiero") L'ascesi mistica. Frammenti di pensiero e di passione: La nuova
civiltà del terzo millennio Problemi dell'avvenire (Il problema psicologico,
filosofico, scientifico). Ascensioni umane. Dio e universo. Profezie
(L'avvenire del mondo)’ Commentari (raccolta dei giudizi della stampa sui
volumi precedenti). Problemi attuali. Il sistema (Genesi e struttura
dell'universo). La grande battaglia. Evoluzione e Vangelo; La legge di Dio; La
tecnica funzionale della legge di Dio; Caduta e salvezza; Principi di una nuova
etica; La discesa degli ideali; Un destino seguendo Cristo; Come orientare la
propria vita; Cristo; Storia di un uomo” (Bocca, Milano); Ascenzioni umane. Verso
l'armonia con l'ordine cosmico” (Mediterranee, Roma); Cristo e la sua legge” (Mediterranee,
Roma); “La grande sintesi. Sintesi e soluzione dei problemi della scienza e
dello spirito (Edizioni Mediterranee, Roma); “Le noùri: dal superumano al piano
concettuale umano” (Mediterranee, Roma); La nuova civiltà del terzo millennio.
Verso la nuova era dello spirito, Edizioni Mediterranee, Roma); Problemi
dell'avvenire. La civiltà dello spirito, Edizioni Mediterranee, Roma); L'ascesi
mistica. Dal piano concettuale umano al superumano, Edizioni Mediterranee, Roma);
Dio e Universo” (Edizioni Mediterranee, Roma); Storia di un uomo, Edizioni del
centro studi italiano di para-psicologia, Recco (Ge) Il Sistema, Edizioni del
centro studi italiano di parapsicologia, Recco(Ge) La legge di Dio, Edizioni
del centro studi italiano di parapsicologia, Recco (Ge), La tecnica funzionale della legge di Dio” (Centro
di parapsicologia, Recco);La discesa degli ideali” (Om, Città di Castello); "Un
destino seguendo Cristo" (Om, Città di Castello); "Evoluzione e
Vangelo", Centro Culturale Pietro Ubaldi, Foligno); G.Arcidiacono, PUbaldi
e la scienza moderna, in Atti del Convegno, Roma, A. Elenjimittan, "La
missione ecumenica", in Atti dell'8º Convegno sul pensiero di Pietro
Ubaldi, Roma "I grandi iniziati del nostro tempo", Rizzoli, Milano);
F. Lanari, "Il pensiero"Relazioni tenute nei quattro convegni
dedicati a Pietro UbaldiRoma, Ed. Mediterranee, Roma); F. Lanari "Profeta del terzo millennio", Atti
dell'8º Convegno Roma Filippo Liverziani, "Pietro Ubaldi e le Nòuri",
in Atti dell'8º Convegno sul pensiero di Pietro Ubaldi, Roma); U. Pasquale
Magni, "Scienza e mistica", in Atti dell'8º Convegno, Roma); A.
Marocchino, "Pietro Ubaldi profeta della intesi tra Metafisica e Nuova
Fisica", in Atti dell'8º Convegno,, Roma Luca Marzetti, La scala di
Giacobbe, Perugia. G. Mollo, “Bio-sofo dell'evoluzione umana” (Ed.
Mediterranee, Roma); G. Mollo, "La formazione dell'uomo evoluto nel
pensiero di Pietro Ubaldi", in "Pedagogia e Vita", nGaetano
Mollo, "La visione del mondo tra scienza e fede", in Atti dell'8º
Convegno Roma); G. Mollo, "La visione dell'universo. La prospettiva",
in "Rivista di teosofia", G. Mollo, "Il rapporto tra scienza e
fede. La prospettiva di Ubaldi", in "Rivista di teosofia", Lorenzo Ostuni, Fisica e metafisica di Pietro
Ubaldi in relazione all'uomo contemporaneo, in Atti dell'8º Convegno, Roma); R.
Pieracci, La Grande Sintesi (Mediterranee, Roma); R. Pieracci, "Mistico
dell'Umbria" (Eugubina, Gubbio); A. Pieretti, "La civiltà del terzo
millennio", Bollettino storico della città di Foligno, C. Splendore,
"La Legge Ciclica dell'evoluzione nel pensiero diUbaldi", in Atti del
Convegno sul pensiero di Pietro Ubaldi, Roma. Centro culturale di Foligno, su
pietroubaldi.com. Comune di Foligno per la divulgazione della sua filosofia, presieduto
da G. Mollo, su gaetanomollo. L'opera di
Pietro Ubaldi, su cesnur.org. in Massimo Introvigne, PierLuigi Zoccatelli, Le
religioni in Italia (sezione "Spiritismo, parapsicologia, ricerca psichica"),
sul sito Cesnur.(Center for Studies on New Religions. Pietro Ubaldi. Ubaldi.
Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Ubaldi e Grice,” per il Club
Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51689506789/in/photolist-2mNaHiH-2mLGod1-2mKCewV
Grice ed Unicorno – arimmetica universale – filosofia italiana -- (Bergamo). essential
Italian philosopher; unicorno (n.), Filosofo. Unicorno. Keywords: arithmos,
numerus, numero, number. Opere: De l'arithmetica universale, In Venetia, Francesco
senese De Francesch.
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51691952949/in/photolist-2mKQLG6
Grice e Vacca – filosofia italiana (Bari). Essential Italian philosopher. Grice: “My
favourite of his books is “L’ala del silenzo”great title, from Alighieriabout litotes
and understatement --.Deputato della Repubblica
Italiana LegislatureIX, X Gruppo parlamentarePCI CollegioBari Sito
istituzionale Dati generali Partito politicoPartito Comunista Italiano, Partito
Democratico della Sinistra, Partito Democratico Titolo di studiolaurea in
giurisprudenza e filosofia del diritto Professione docente universitario. Filosofo.
Si laureò in filosofia del diritto discutendo una tesi sulla filosofia politica
e giuridica di Croce. Fin dagli anni giovanili ha sempre svolto una intensa
attività di organizzatore di cultura, culminata con l'impegno dedicato alla
casa editrice De Donato. Membro del comitato centrale del Partito Comunista
Italiano è poi stato nella direzione del Partito Democratico della Sinistra.
Libero docente in Storia delle dottrine politiche, vinse la cattedra di tale
disciplina presso l'Bari. -- è stato nel consiglio di amministrazione
della RAI. Deputato per il PCI nella IX e X Legislatura nella circoscrizione
elettorale Bari-Foggia. In occasione delle elezioni comunali, si è candidato a
sindaco con il sostegno della coalizione di centro-sinistra, ma è stato
sconfitto da Simeone Di Cagno Abbrescia. Ha ricoperto incarichi di partito in
Puglia e a livello nazionale. Ha rivolto poi i suoi studi alla storia del
marxismo contemporaneo. Dirige la Fondazione Istituto Gramsci di Roma,
diventandone poi Presidente fino al. Membro del Cda dell’Istituto
dell’Enciclopedia italiana presiede la Commissione scientifica dell’Edizione
degli scritti di Gramsci. Professore di Storia delle dottrine politiche
nell’Bari, si è occupato in particolare dell'idealismo novecentesco e
dell'hegelismo italiano nella seconda metà del XIX secolo, con particolare
riferimento alla genesi del marxismo in Italia. Saggi: “Politica e
filosofia in Spaventa” (Bari, Laterza); Lukàcs o Korsch?, Bari, De Donato, Marxismo
e analisi sociale, Bari, De Donato, Scienza, Stato e critica di classe. Galvano
Della Volpe e il marxismo, Bari, De Donato); Politica e teoria nel marxismo
italiano, Antologia critica (Bari, De Donato); PCI, Mezzogiorno e
intellettuali. Dalle alleanze all'organizzazione, a cura di, Bari, De Donato, Saggio su Togliatti e la tradizione comunista,
Bari, De Donato, Osservatorio meridionale. Temi di politica culturale” (Bari,
De Donato, Quale democrazia. Problemi della democrazia di transizione, Bari, De
Donato, Criticità e trasformazione. Korsch teorico e politico, Bari, Dedalo, Gli intellettuali di sinistra e
la crisi, a cura di, Roma, Editori Riuniti, Comunicazioni di massa e
democrazia, a cura di, Roma, Editori Riuniti, L'informazione negli anni
Ottanta, Roma, Editori Riuniti, Il marxismo e gli intellettuali. Dalla crisi di
fine secolo ai Quaderni del carcere, Roma, Editori Riuniti, Tra compromesso e
solidarietà. La politica del PCI (Roma, Editori Riuniti); Gorbačëv e la
sinistra europea, Roma, Editori Riuniti, Tra Italia e Europa. Politiche e
cultura dell'alternativa, Milano, Angeli, Gramsci e Togliatti, Roma, Editori
Riuniti, Dal PCI al PDS. Intervista, Bari,
Delphos, Togliatti sconosciuto, Roma, l'Unità, Pensare il mondo nuovo. Verso la
democrazia, Cinisello Balsamo, San Paolo, Per una nuova Costituente, Milano,
PasSaggi Bompiani, Vent'anni dopo. La sinistra fra mutamenti e revisioni,
Torino, Einaudi, Da un secolo all'altro. Mutamenti della politica nel
Novecento, Milano, Bompiani, Appuntamenti con Gramsci. Introduzione allo studio
dei Quaderni del carcere, Roma, Carocci, Gramsci e il Novecento (Roma, Carocci); Presente
futuro. Idee per lo sviluppo ecosostenibile della Puglia, Bari, Dedalo, X.
Riformismo vecchio e nuovo, Torino, Einaudi, In tempo reale. Cronache del
decennio, Bari, Dedalo, Ritorno in Puglia. Tre anni di volontariato politico,
Bari, Palomar, Federalismo, sviluppo economico e coesione sociale in Puglia, e
con Luigi Masella, Lecce. Martano, L'unità dell'Europa. Rapporto sull'integrazione europea, a cura di, Bari,
Dedalo, Roma, Nuova iniziativa editoriale, Il dilemma euroatlantico. Rapporto della
Fondazione Istituto Gramsci sull'integrazione europea, a cura di, Roma, Nuova
iniziativa editoriale, Dalla Convenzione alla Costituzione. Rapporto 2 della
Fondazione Istituto Gramsci sull'integrazione europea, a cura di, Bari, Dedalo,
I dilemmi dell'integrazione. Il futuro
del modello sociale europeo. Rapporto sull'integrazione europea, e con José
Luis Rhi-Sausi, Bologna, Il mulino); “Il riformismo italiano: dalla fine della
guerra fredda alle sfide future” (Roma, Fazi); “Gramsci tra Mussolini e Stalin”
(Roma, Fazi); cura di Gramsci, Nel mondo grande e terribile. Antologia degli
scritti Torino, Einaudi, Studi gramsciani nel mondo. e con Giancarlo Schirru, Bologna, Il mulino, Perché l'Europa? Rapporto sull'integrazione
europea, e con José Luis Rhi-Sausi, Bologna, Il mulino, Studi gramsciani nel
mondo. Gli studi culturali, e con Paolo Capuzzo e G. Schirru (Bologna, Il mulino)
Le forme e la storia. Scritti in onore di B. De Giovanni, e con M. Montanari e
Franca Papa, Napoli, Bibliopolis, Il Novecento di Eugenio Garin. Atti del
Convegno di studi, e con Saverio Ricci, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana,. Studi gramsciani nel mondo. Gramsci in
America Latina, e con Dora Kanoussi e Giancarlo Schirru, Bologna, Il mulino, Vita
e pensieri di Antonio Gramsci. Collana
Storia, Torino, Einaudi,,Collana ET Storia, Einaudi, Moriremo democristiani? La
questione cattolica nella ricostruzione della Repubblica, Roma, Salerno); “Il
fascismo in tempo reale: studi e ricerche di A. Tasca sulla genesi e
l'evoluzione del regime fascista, con D. Bidussa (Milano, Feltrinelli); Togliatti
e Gramsci. Raffronti, Pisa, Edizioni della Normale, Modernità alternative. Il
Novecento di Antonio Gramsci, Torino, Einaudi,.Togliatti, La politica nel
pensiero e nell'azione, Scritti e discorsi, G. Vacca con M. Ciliberto,
Bompiani, Milano Quel che resta di Marx,
Salerno Editore, Roma, L'Italia contesa.
Comunisti e democristiani nel lungo dopoguerra, Marsilio, Venezia Giuseppe Vacca, su storia.camera, Camera dei
deputati. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732826190
Grice e Vaccarino – l’errore del filosofo – filosofia
italiana (Pace del Mela). Essential Italian philosopher. Grice: “I
appreciate his metaphor of the ‘chemistry of the mind,’ la ‘chimica del
pensiero,’and the idea that philosophers commit only ONE mistake (“l’errore dei
filosofi”)!”.Flosofo. Figlio primogenito di Antonino
Vaccarino, titolare di un importante saponificio, e di Caterina Tracuzzi. Laureato
a Milano. Fonda “Sigma” pubblicata a Roma. Fonda “Methodos”, trimestrale di
metodologia e di logica simbolica. Si occupa prevalentemente di logica ed
epistemologia. Pubblica una serie di articoli sulla rivista Archimede su
invito di Geymonat. Abilitato alla libera docenza in Filosofia della scienza,
ma assorbito dai suoi studi e da altre attività non si dedica all'insegnamento.
Ha incarico di tenere il corso di Storia della filosofia antica presso Messina.
Riceve anche quello di Filosofia della scienza. Nominato professore associato
di Filosofia della scienza, ma non ottenne mai la cattedra di ordinario.
Partecipa a vari congressi. In quello di Amsterdam ebbe l'occasione di
conoscere Joseph Maria Bochenski e incaricarlo di dirigere la sezione di logica
simbolica di Methodos. A quello di Parigi partecipa insieme con S. Ceccato, V.
Somenzi e F. Rossi-Landi con i quali era in stretti rapporti di amicizia.
Contribusce alla fondazione della rivista Methodologia nata per iniziativa
della Società di Cultura Metodologica Operativa di Milano, presieduta da Felice
Accame. Molto vicino alle vedute filosofiche dei neo-positivisti, ma in seguito
si capì che per dare soluzione ai problemi posti dalla tradizionale filosofia
bisogna anzitutto effettuare un'indagine sul metodo scientifico onde spiegare
perché è l'unico considerabile come valido. Sviluppa in questo senso sulla
“Sigma” una teoria che chiama della "meta-conoscenza", in quanto
ricondotta a una disciplina avente per oggetto la conoscenza. Successivamente
si convince che per procedere in modo effettivamente scientifico bisogna
eliminare ogni a-priorismo effettuando un'analisi sistematica dei significati
di tutte le parole di cui ci avvaliamo e riconducendoli alle operazioni mentali
e non mentali da cui sono costituiti. Sotto questo profilo i suoi interessi si
incontrarono con quelli di S. Ceccato e della scuola pperativa. Ma mantenne una
posizione autonoma, ritenendo che la ricerca di base deve puntare su una
semantica e non su una ricerca di tipo cibernetico, come invece sostene Ceccato. Però
accetta e condivide il concetto che bisogna occuparsi del modo come operiamo a
livello mentale per descrivere i significati. Perciò respinge vedute allora in
auge, come quelle della filosofia analitica, che riconducendo i significati
semplicemente all'uso che se ne fa parlando, li lascia in analizzati
assumendoli implicitamente come prius, in quanto tali, dogmatici. Si dedica
assiduamente a queste ricerche, pervenendo alla elaborazione di un metodo
generale di analisi dei significati. Le sue ricerche conduce, tra l'altro,
all'introduzione di una formulistica idonea alla definizione delle operazioni
mentali, prospettando una sorta di chimica della mente. La vastità e la
complessità delle sue indagini lo costringe a procedere a molti ripensamenti e
revisioni. Pubblica “La chimica della mente”. In cui espone i principali
risultati a cui e pervenuto. Vince il premio L'Inedito con il racconto “Lo
sporco”, pubblicato da Marsilio. Prospetta ampliamenti e modifiche delle sue
teorie nel saggio “Analisi dei Significati”, pubblicato a Roma da Armando. Pubblica
presso la CULP di Milano “Scienza e Semantica Costruttivista”, dedicato a una
critica di correnti vedute professate da filosofi della scienza. I suoi
interessi si rivolgeno anche alla codificazione di una logica contenutistica in
grado di fissare i criteri di compatibilità e incompatibilità tra i significati
in riferimento alle loro operazioni costitutive. In tal modo la logica diviene
una filiazione della semantica. La summa dei suoi lavori di semantica è pubblicata
a Rimini in “Dalle operazioni mentali alla semantica”. Nella prefazione al volume
Introduzione alla semantica edito da Falzea a Reggio Calabria, Si lo considera
l'ultimo dei grandi illuministi. Opere: “L'errore dei filosofi” (D'Anna,
Messina); “La chimica della mente” (Carbone, Messina); “Analisi dei significati”
(Armando, Roma); “Scienza e semantica costruttivista” (Cooperativa Libraria
Universitaria del Politecnico, Milano); “Introduzione alla semantica” (Falzea,
Reggio Calabria); “Scienza e semantica” (Melquiades, Milano); “Prolegomeni:
dalle operazioni mentali alla semantica” (Ciddo, Rimini); “Lo sporco. Il pulito,
duepunti edizioni. Repubblica Semantica
Filosofia della scienza Centro
Internazionale Di Didattica Operativa onlus, su ciddo. Methodologia on-line, su
methodologia. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731101657/in/dateposted/
Grice e Vaccaro (Palermo). Essential Italian philosopher. Grice: “My favourite of
his books is ‘eteropie,’ a pun on homotopos.” Filosofo.
Laureato a Palermo, inizia l'attività di docenza presso lo stesso ateneo prima
come professore a contratto, poi come ricercatore e dal 2006 come professore
associato. Titolare del corso di Filosofia politica e supplente di Scienza
politica nella Facoltà di Scienze della formazione dell'ateneo
palermitano. -- è pro-rettore dell'Palermo per la “politiche di
solidarietà sociale e di cooperazione per lo sviluppo”; inoltre è condirettore
della collana “Eterotopie” dell'editore Mimesis di Milano, membro fondatore
della “Società Italiana di Filosofia Politica” e del Centro interdisciplinare
in Bio-politica, Bio-economia e Processi di Soggettivazione a Salerno. Vicepresidente
dell'ONG palermitana della Cooperazione Internazionale Sud-Sud. I suoi ambiti
di ricerca si orientano sulla teoria critica (soprattutto Adorno e Benjamin
della Scuola di Francoforte) e sulla decostruzione post-strutturalista francese
(principalmente Foucault e Deleuze) dai quali ricava strumenti di analisi da
mettere alla prova nel campo della globalizzazione, della governance e dei
diritti umani. Opere Decostruzione di una realtà macchinica, in Il
camaleonte e l'iscrizione, Palermo, Ila Palma, Il capitalismo regolato
statualmente, curatela con Franco Riccio e A. Caruso (Milano, Angeli); “Oltre
la pace: saggi di critica al complesso politico militare, curatela con F. Magno
(Milano, Angeli); “Adorno e Foucault: congiunzione disgiuntiva” (Palermo, ILA
Palma); “Il pensiero (check) anarchico (Verona, Demetra); “Il secolo
deleuziano” (Milano, Mimesis Edizioni); “Il pianeta unico” (Milano, Elèuthera);
“Anarchismo e modernità” (Pisa, BFS); “CruciVerba: lessico per i libertari”
(Milano); “Zero in condotta, Globalizzazione e diritti umani” (Milano,
Mimesis); “Biopolitica e disciplina” (Milano, Mimesis); “Lo sguardo di
Foucault” (Roma, Meltemi); “Governance e democrazia” (Milano, Mimesis). Vaccaro
Prof. Salvatore delegato alle politiche di solidarietà sociale e di
cooperazione per lo sviluppo, su Università degli Studi di Palermo. Mimesis Edizioni: collane. Archiviato iPalermo:
scheda docente., su scienzeformazione.unipa. Biblioteca nazionale di Firenze:
catalogo autore., su opac.bncf.firenze..
Foucault: scheda autore., su portail-michel-foucault.org. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732796325
Grice e Vailati –
semantica filosofica – filosofia italiana (Crema). Essential Italian philosopher. an important figure in the
history of formal semantics, influenced by Peano, who in turn influenced
Whitehead and Russell, and thus Grice. Filosofo. Si laurea a Torino.
Qui insegnò, dopo aver lavorato come assistente di Peano e Volterra. Lscia il suo
posto universitario e così poté proseguire i suoi studi in modo indipendente, e
si guadagna da vivere insegnando matematica. Lascia circa 200 saggi e
recensioni che toccano un'ampia gamma di discipline. La sua opinione nei
confronti della filosofia e che essa fornisse una preparazione e gli strumenti
per il lavoro scientifico. Per questa ragione, e perché la filosofia dove
essere neutrale fra opposte convinzioni, concezioni, strutture teoriche, ecc.,
il filosofo dovrebbe evitare l'uso di un linguaggio tecnico specialistico, ma
dovrebbe usare il linguaggio che la filosofia adotta in quelle aree in cui è
interessata. Ciò non vuol dire che il filosofo debba soltanto accettare
qualunque cosa egli trovi. Un termine del linguaggio ordinario potrebbe essere
problematico, ma le sue carenze dovrebbero essere corrette piuttosto che
sostituite con qualche nuovo termine tecnico. Il suo pensiero sulla
verità e sul significato e influenzato da filosofi come Peirce e Mach. Con
cautela distinse fra significato e verità. La questione di determinare che cosa
vogliamo dire quando enunciamo una data proposizione, non solo è una questione
affatto distinta da quella di decidere se essa sia vera o falsa. Tuttavia, dopo
aver deciso cosa si vuole dire, l'azione di decidere se ciò è vero o falso è
cruciale. Vailati ebbe un pensiero positivista moderato, sia nella scienza che
nella filosofia: "La tattica adottata dai pragmatisti in questa loro
guerra contro l'abuso delle astrazioni e delle unificazioni consiste, come è
noto, nel proporre che, anche nelle questioni filosofiche, come si fa sempre in
quelle scientifiche, si esiga, da chiunque avanzi una tesi, che egli sia in
grado di indicare quali siano i fatti che, nel caso che essa fosse vera,
dovrebbero, secondo lui, succedere (o esser successi), e in che cosa essi
differiscano dagli altri fatti che, secondo lui, dovrebbero succedere (o essere
successi) nel caso che la tesi non fosse vera. Le influenze e i contatti di
Vailati furono molti e vari, e spesso fu etichettato come "l'italiano
pragmatista". Egli deve molto a Peirce e James (fu uno dei primi a
distinguere i loro pensieri), ma egli subì anche l'influenza di Platone e Berkeley
(che egli vide come precursori importanti del pragmatismo), Leibniz, V. Welby-Gregory,
Moore, Russell, Peano eBrentano. Vailati corrispose con molti dei suoi
contemporanei. La prima parte della sua opera comprende scritti sulla
Logica matematica; in essi focalizza l'attenzione sul suo ruolo in filosofia e
distinguendo fra logica, psicologia ed epistemologia; la dottrina recente pone
Vailati e il suo allievo M. Calderoni nella categoria storiografica del
«pragmatismo analitico» italiano. I suoi principali interessi storici
riguardarono la meccanica, la logica e la geometria; egli diede un importante
contributo in molti campi, compreso lo studio della meccanica post-aristotelica
greca, dei predecessori di Galileo, della nozione di definizione e del suo
ruolo nell'opera di Platone e Euclide, delle influenze matematiche sulla logica
e sull'epistemologia, e sulla geometria non-euclidea di Saccheri. E particolarmente
interessato ai modi in cui quelli che potrebbero essere visti come gli stessi
problemi sono inquadrati e trattati in periodi differenti. Il suo lavoro di
storico della scienza fu strettamente connesso con quello filosofico: per le
due attività, infatti, utilizzò gli stessi pensieri e metodologie di fondo.
Vailati vedeva lo studio storico e lo studio filosofico come differenti
nell'approccio ma non nell'argomento; crede, inoltre, che dovesse esserci
cooperazione fra filosofi e scienziati nell'approfondimento degli studi
storici. Ritene anche che una storia completa richiedesse che si tenesse in
conto anche il background sociale pertinente. Il superamento delle teorie
scientifiche, grazie a nuovi risultati, non comporta la loro distruzione,
perché la loro importanza aumenta proprio per il fatto di essere superate. Ogni
errore ci indica uno scoglio da evitare mentre non ogni scoperta ci indica una
via da seguire. La posizione di Vailati sulla storia della scienza ricalca
quella di una serrata critica al positivismo, in un contesto teorico dove il
pragmatismo ammette nuovi strumenti di comprensione e anche di valutazione
della scienza, come mostrano anche le vicende di M. Calderoni (I. Pozzoni, Il
pragmatismo analitico italiano di Mario Calderoni, Roma, IF Press, e di Peano,
il quale vanta certe affinità con il pensiero filosofico del periodo (G.
Rinzivillo, G. Vailati, Storia e metodologia delle scienze in Una epistemologia
senza storia, Roma, Nuova Cultura, e Peano, Contributi invisibili in Una
epistemologia senza storia, I. Pozzoni, Il pragmatismo analitico (Villasanta, Liminamentis);
Peano, In Memoriam, Boll. di matematica, I. Pozzoni, Cent'anni di Vailati” (Liminamentis,
Villasanta); M. Zan, “La formazione di Vailati” (Congedo Editore, Galatina
(Lecce); G. Sava, La psicologia tra Vailati e Brentano, in "Il
Veltro", Roma, Giuseppe Giordano, Giovanni Vailati filosofo della scienza,
Firenze, Le Lettere, Ivan Pozzoni, Il pragmatismo analitico italiano di
Giovanni Vailati, Liminamentis Editore, Villasanta, Lucia Ronchetti, L'archivio in Quaderni di
Acme, Bologna, Cisalpino, Scritti filosofici. TreccaniEnciclopedie on line,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana; Enciclopedia Italiana, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana; giovanni-vailati.net. Fondo archivistico e librario
conservato presso Milano, Il contributo italiano alla storia del Pensiero:
Filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Giovanni Vailati, Vailati. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e Vailati: la
semantica filosofica," The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria,
Italia.
Grice e Valent – la forma del
linguaggio – filosofia italiana (Treviso). “Some like Vitters, but Valent’s my man.”Grice.
Grice: “Valent wrote the only legible introduction to Vitters’s
thought!”Essential Italian philosopher. Filosofo. Insegna a Catania e
Venezia. Si occupa di ontologia, logica dialettica, linguaggio, storia e
interpretazione delle grandi categorie della filosofia occidentale. Dai primi
studi sull'empirismo-scetticismo, sul pensiero italiano e sull'analisi del
linguaggio (Wittgenstein), è giunto ad indagare attorno alla teoria della
negazione e del divenire in chiave dialettica. Sulla base di tali premesse, che
orientavano verso una rilettura dei canoni e dei presupposti del rapporto
ragione-follia, si è impegnato a ridisegnare, insieme con un gruppo di psichiatri
e psicologi del Centro Psico-sociale di Orzinuovi cresciuti nel solco
dell'esperienza critica inaugurata da Basaglia, un modello della psiche
adeguato alla comprensione e alla cura della malattia mentale, dando vita a
quello che è stato definito l'approccio dialettico-relazionale. Collabora con
il gruppo teatrale "Scena Sintetica" nella messa in scena di testi
filosoficamente rilevanti (Parmenide, Eraclito, Melville, Severino, Galimberti).
Presso Moretti è in corso di stampa l'edizione delle sue opera. La sua filosofia
muove da un'originale riformulazione di alcune questioni legate alla filosofia
di Severino, alla tradizione neo-idealistica italiana (Gentile) ma anche neo-scolastica
(Bontadini), e dipendenti dalla riconsiderazione speculativa del concetto del
negativo. Descrivendo la sua formazione si define «resciuto a una scuola
filosofica di ispirazione ontologica, screziata da un netto disegno dialettico
e pungolata dallo scrupolo fenomenologico. Analizzando le implicazioni
concettuali e pratiche della negazione così com'è stata pensata in uno dei
punti più alti e rilevanti della tradizione dialettica, ovvero nella Scienza
della logica di Hegel, critica l'idea intellettualistica della negazione intesa
come esclusione, proponendo al contrario una negazione come inclusione e una
filosofia animata dal principio di ospitalità. Il "no" della
negazione, lungi dal dar vita a una realtà separata, è ciò che innerva il reale
nella sua essenza metamorfica e vitale, nella sua splendida apertura alla
novità, alla trasformazione e al cambiamento di cui il filosofo è appassionato
investigatore. A questo scopo e in evidente autonomia rispetto all'impianto
destinale della filosofia della necessità di Severino, esplora la categoria
modale della possibilità, cercando di mettere in discussione sia l'opposizione
frontale tra realtà e irrealtà, sia la priorità assoluta della positività del
reale nonostante la negatività dell'irreale. L'esserci e non l'essere è, per
Valent, che legge Hegel con Wittgenstein, la determinatezza semantica e
sintattica, il plesso grammaticale e vitale che ricongiunge l'esperienza intesa
come luogo dell'emergere della differenza e dell'incalzare degli eventi con la
teoria della razionalità quale analisi del permanere e della necessità. Ecco
che di contro all'ontologia fondamentale di Severino si fa largo l'idea di una
micro-ontologia intesa non come una “ontologia del piccolo”, bensì, piuttosto,
nel senso che non c'è nessun evento che non si disponga per virtù propria in
una peculiarità di significato, nel vigore elementare e insieme metamorfico di
un qui. Ma micro-ontologia anche come ontologia del remoto,
dell'avverso-diverso, dell'improbabile, dell'anonimo, del folle: di tutto ciò
che insieme si ritiene minore nella capacità di realtà. Con la proposta di una
micro-ontologia intendeva sottolineare l'autonomia e la resistenza del diamante
della dialettica come principio di determinazione semantica fondato sulla
relazione-negazione inclusiva e situato nella prospettiva strategica propria
dell'esserci, rispetto al rischio delle ricadute nella mistica dell'essere e di
quella totalità assoluta che, in quanto tale, appare separata e isolata,
esercitando la sua imposizione distruttiva al di fuori della logica della
relazione e dell'inclusione. Di contro all'autentico totalitarismo di questa
idea di totalità assoluta propone la ripresa del detto eracliteo del Panta δια
pánton, ossia di quel tutto attraverso il tutto che è la forma radicale della
illacerabile relazionalità della vita. Solo se ogni differenza tra gli umani è
un modo differente di essere il tutto allora le discriminazioni tra piccolo e
grande, forte e debole, femmina e maschio, nero e bianco, ricco e povero, sano
e malato, non avranno ragione d'essere (se non in quanto differenti
manifestazioni dell'identico, invece che differenze di principio e di valore. Opere:
Verità e prassi (Vannini, Brescia); La forma del linguaggio. Studio sul Tractatus
logico-philosophicus” (Francisci, Abano Terme (Padova), Invito a Wittgenstein,
Mursia, Milano; “Asymmetron, Quaderni de "Il Palazzo della Grande
Utopia", Milano Dire di no. Filosofia Linguaggio Follia, Teda,
Castrovillari (Cosenza); Dire di no. Scritti teorici, Opere (Moretti, Bergamo);
“Asymmetron: microntologie della relazione. Scritti teorici 2, in Opere di
Italo Valent V, a c. di Tagliapietra, Moretti & Vitali, Bergamo. Panta
διαpánton. Scritti teorici su follia e cura, in Opere di Italo Valent VI, a c.
di Tagliapietra, Moretti&Vitali, Bergamo. La forma del linguaggio. Studio
sul "Tractatus logico-philosophicus. Scritti su Wittgenstein, Sophón.
Aforismi per l'anima, a c. di Valent, con un saggio di Andrea Tagliapietra,
Moretti&Vitali, Bergamo. Opere. La filosofia, prima di ogni altra definizione
dotta, è amore per la realtà. In ricordo, in "XÁOS. Giornale di
confine", Dire di no. Scritti teorici, Panta διαpánton. Scritti teorici su
follia e cura. Italo Valent. Valent. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Valent”, The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731887331/in/datetaken/
Grice
e Valeri -- uno spazio tra se e se –
l’antropologia filosofica come ricerca dell’intersoggetivo -- filosofia
(Somma Lombardo). Essential Italian philosopher. Grice: “I especially like his
idea of anthropology, alla Kant, as the search for the subject.” “Tra se e se.”
Filosofo. Laureatosi in
filosofia a Pisa, quale allievo pure della Scuola normale superiore, discutendo
una tesi sul pensiero di Lévi-Strauss, con relatore Barone, si rivolse agli studi di antropologia,
conseguendo un dottorato di ricerca a Pisa. Le sue ricerche riguardarono molti
argomenti, fra cui, i sistemi politici, la parentela e il matrimonio, la
ritualità, così come l'antropologia sociale ed economica, la storia comparata
degli usi e costumi dei popoli, che condusse lungo la linea di pensiero del suo
maestro Lévi-Strauss. Gli è stato assegnato per i suoi studi e le sue ricerche
di antropologia culturale, il premio ”Guggenheim Fellowship“ per le scienze
sociali. Fra i molti suoi lavori. Cura pure diverse voci antropologiche
per l'Enciclopedia Einaudi. Tra le sue molte opere pubblicate postume, il
saggio “Uno spazio tra sé e sé. L'antropologia come ricerca del soggetto” che
può considerarsi una sua autobiografia intellettuale. Saggi: Uno spazio
tra sé e sé. L'antropologia come ricerca del soggetto (Roma); S. Ghiaroni,
"Società, soggetto, sacrificio. La teoria del sacrificio di Valeri",
in Studi e materiali di storia delle religioni, S. Ghiaroni, ”Società, Soggetto, Sacrificio.
La teoria del sacrificio di Valerio Valeri tra Hawaii e Indonesia“, Studi e
materiali di storia delle religioni, Dal titolo: Natura e cultura: introduzione
alla teoria dello scambio e della parentela di Claude Levi-Strauss, Pisa, A. A.
Per notizie biografiche più esaustive, riferirsi alle xxvii-xix dell'opera: in merito alla
rilevanza di Valeri come studioso e ricercatore; Valerio Valeri. Valeri.
Keywords: antropologia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Valeri” – The
Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732762370/in/datetaken/
Grice
e Valla – volutta – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma).
essential Italian philosopher. Filosofo. Nato da genitori di origini piacentine (il padre
era l'avvocato Luca della Valle), riceve la sua prima educazione a Roma e
Firenze, imparando il greco da G. Aurispa e da R. Aretino. Lo guida lo zio
materno Melchiorre Scribani, un giurista funzionario in Curia. La sua
prima opera e il De comparatione Ciceronis Quintilianique ("Confronto fra
Cicerone e Quintiliano"), in cui elogia il latino di Quintiliano a scapito
di quello di Cicerone, andando contro all'idea corrente e mostrando già in
questo primo scritto il suo gusto per la provocazione. Quando muore lo zio,
spera di ottenere un impiego nella Curia Pontificia. Ma i due autorevoli
segretari A. Loschi e P. Bracciolini, ferventi ammiratori di Cicerone, si opponeno
all'assunzione/ Grazie all'aiuto di A. Beccadelli, detto il Panormita, e chiamato
ad insegnare retorica a Pavia, succedendo al maestro bergamasco G. Barzizza. Questi
anni furono fondamentali per lo sviluppo della sua filosofia. Pavia e infatti
un vivo centro culturale e egli puo approfondire le sue conoscenze giuridiche,
osservando inoltre l'efficacia del procedimento di analisi critica dei testi,
che lo Studio pavese applicava con rigore. Acquire una grande reputazione con
il dialogo “Della volutta”, nel quale si oppone fermamente alla morale stoica e
all'ascetismo, sostenendo la possibilità di conciliare la morale ricondotto
alla sua originarietà, con l'edonismo, recuperando così il senso della
filosofia di Lucrezio, che sottolinea come tutta la vita dell'uomo sia
fondamentalmente volta alla volutta, intesa non come istintività, ma come
calcolo dei vantaggi e svantaggi conseguenti ad ogni azione. A conclusione del
dialogo,sottolinea, però, come per l'uomo la suprema voluttà e la ricerca
spirituale. Si tratta di un saggio considerevole, poiché, per la prima volta,
una tendenza filosofica che era rimasta confinata nell'ambito della filosofia
romana classica vene rivalutata. Le polemiche che seguirono alla pubblicazione
del testo, gli costringe a lasciare Pavia. Da allora passa da un luogo
all’altro, accettando brevi incarichi e tenendo lezioni in diverse città. Fa la
conoscenza del re Alfonso V al cui servizio entra. Il re ne fa il suo
segretario, lo difende dagli attacchi dei suoi nemici e lo incoraggia ad aprire
una scuola a Napoli. Durante il pontificato di Eugenio IV, pubblica sulla
falsa donazione di Costantino, “De falso credita et ementita Constantini
donatione". In esso, con argomentazioni storiche e filologiche, dimostra
la falsità della donazione di Costantino, documento apocrifo in base al quale
la chiesa giustifica la propria aspirazione al potere temporale. Secondo questo
documento, infatti, sarebbe stato lo stesso imperatore Costantino, trasferendo
la sede dell'impero a Costantinopoli, a lasciare alla Chiesa di Roma il
restante territorio dell'Impero romano. La dimostrazione di Valla è accettata e
lo scritto è datato all'VIII secolo o IX secolo. Quid, quod multo est
absurdius, capit ne rerum natura, ut quis de Constantinopoli loqueretur tanquam
una patriarchalium sedium, que nondum esset, nec patriarchalis nec sedes, nec
urbs christiana nec sic nominata, nec condita nec ad condendum destinata?
Quippe privilegium concessum est triduo, quam Constantinus esset effectus
christianus, cum Byzantium adhuc erat, non Constantinopolis. E, ciò che è molto
più assurdo e non rientra nella realtà dei fatti, come si può parlare di
Costantinopoli come di una delle sedi patriarcali, quando ancora non era né
patriarcale né una sede né una città cristiana né si chiamava così, né era
stata fondata, né la sua fondazione era stata decisa? Infatti il privilegio fu
concesso tre giorni dopo che Costantino si fece cristiano, quando Bisanzio
esisteva ancora e non Costantinopoli. Dimostra che anche la lettera ad Abgar V
attribuita a Gesù e un falso e, sollevando dubbi sull'autenticità di altri
documenti spuri e ponendo in discussione l'utilità della vita monastica e
mettendone in luce anche l'ipocrisia nel De professione religiosorum ("La
professione dei religiosi"), suscita l'ira delle alte gerarchie
ecclesiastiche. E obbligato, pertanto, a comparire davanti al tribunale
dell'Inquisizione, alle cui accuse riusce a sottrarsi soltanto grazie
all'intervento del re. Visita nuovamente Roma, dove i suoi avversari sono ancora
molti e potenti. Riusce a salvarsi da morte certa travestendosi e ritornando a
Napoli. Vengono divulgati gli Elegantiarum libri sex, i sei libri
sull'"eleganza" della lingua Latina. Il saggio raccoglie una serie
straordinaria di passi desunti dai più celebri scrittori latini (Virgilio,
Cicerone, Livio), dallo studio dei quali occorre codificare i canoni
linguistici, stilistici e retorici della lingua latina. Il saggio costitue la
base scientifica del movimento umanista impegnato a riformare il latino sullo
stile ciceroniano. In le "Emendationes sex librorum Titi Livii"
discute, col suo modo di scrivere brillante e caustico, correzioni ai libri
21-26 di Livio in opposizione ad altri due intellettuali della corte napoletana
il Panormita ed il Facio che non avevano il suo stesso spessore
filologico. Con la morte del re, la sua fortuna inizia a volgere in
meglio. Recatosi nuovamente a Roma, e ricevuto da Niccolò V. Assume il ruolo a
lui più consono di professore di retorica, ma non perde nemmeno il suo spirito
caustico e inizia a criticare la Vulgata, facendo confronti con l'originale
greco sminuendo il ruolo di traduttore dGirolamo e giudica spuria la
corrispondenza tra Seneca e Paolo. Sotto Callisto III raggiunse il culmine
della carriera, divenendo segretario apostolico. È quasi impossibile farsi
un'idea precisa della sua vita privata e di suo carattere, essendo i documenti
nei quali vi si fa riferimento sorti in contesti polemici e, pertanto, fonte
più di esagerazioni e calunnie che di testimonianze attendibili. Appare
comunque come persona orgogliosa, invidiosa e irascibile, caratteristiche cui
però si affiancano le qualità di elegante umanista, critico acuto e scrittore
pungente nella sua continua e violenta polemica sul potere temporale della
Chiesa di Roma. -- è un personaggio di eccezionale importanza soprattutto
quale rappresentante del più puro umanesimo. Con le sue spietate critiche alla
Chiesa di Roma e un precursore di Lutero, ma fu anche il promotore di molte
revisioni di testi La sua filosofia si basa su una profonda padronanza
della lingua latina e sulla convinzione che fosse stata proprio
un'insufficiente conoscenza del latino la vera causa del linguaggio ambiguo di
molti filosofi. Valla era convinto che lo studio accurato e l'uso corretto
della lingua fosse l'unico mezzo di acculturazione feconda e comunicazione
efficace: la grammatica e un appropriato modo di esprimersi erano a suo modo di
pensare alla base di ogni enunciato e, prima ancora, della stessa formulazione
intellettuale. Da questo punto di vista la sua filosofia e tematicamente coerente, in quanto ciascuna delle
parti si sofferma innanzitutto sulla lingua, sul suo impiego rigoroso e
sull'individuazione delle applicazioni erronee della grammatica latina. Il
profondo distacco storico ci permette di distinguere la sua filosofia in due
filoni, quello critico e quello filologico. Sebbene avesse saputo mostrare
eccezionali doti di storico negli scritti critici, questa capacità non è però
riscontrabile nell'unico lavoro definito storico, cioè nella biografia di
Ferdinando d'Aragona, tutto sommato un modesto elenco di aneddoti. Nel
III secolo l'Impero romano inizia a tramontare, il che si palesava non solo
nell'indebolimento delle forze politiche e militari, ma anche nello sfaldamento
dell'ordinamento interno e soprattutto nell'imbarbarimento della cultura. La
crisi generale e l'accettazione di molte genti non italiche tra i cittadini
romani provocano un lento ma significativo allontanarsi dalla lingua verso
forme dialettali e meno eleganti. Si evidenzia la necessità di uno sviluppo della
lingua che presuppone la canonizzazione della parlata popolare e della sua
semplice grammatica. Sono i primi sintomi della nascita del volgare, che
necessita di un millennio per svilupparsi pienamente. Durante questa
lunghissima transizione, in tutta l’Italia ci fu un'enorme incertezza
linguistica. Il romano classico cede lentamente il posto ad una mescolanza di
nuovi idiomi che combatteno per la supremazia. Gli effetti di questo
periodo di passaggio sono ben visibili soprattutto nelle traduzioni che via via
nasceno dal romano verso l'italico, poché la linea di demarcazione tra il
romano e il volgare e fluttuante e nessuno dei traduttori puo dirsi un vero
esperto in materia. E il primo a stabilire un limite alla volgarizzazione, decidendo
che un cambiamento oltre tale limite fa già parte del processo di sviluppo. In
questo modo riusce non solo a salvaguardare la purezza del romano, ma pose anche
le basi per lo studio e la comprensione del volgare nato dal romano. Si
pone tra i maggiori esponenti dell'umanesimo non solo per il suo costante
apporto di punti di vista umanistici, bensì anche per la sua annosa avversione
alla cultura scolastica. È indicativa ad esempio la sua tesi in “Della
volutta” sugli errori dello stoicismo praticato dagli asceti che non avrebbero
preso in debita considerazione le leggi naturali, dunque divine. La morale
consiglierebbe infatti, a suo avviso, un'esistenza allegra e godereccia che non
precluderebbe in alcun modo l'aspirazione alle gioie del paradiso.
Analogamente, nelle “Dialecticae Disputationes”, confuta il dogmatismo di
Aristotele e la sua arida logica che non offre insegnamenti o consigli, bensì
discute solo di parole senza raffrontarle con il loro significato nella vita
reale. Altrettanto critico si dimostra (nelle Adnotationes in Novum
Testamentum) quando usa la sua profonda padronanza del latino per provare che
sono state le traduzioni maldestre di alcuni passi del Nuovo Testamento a
causare incomprensioni ed eresie. È a lui dedicata una Fondazione che in
collaborazione con Mondadori, pubblica la collana dei romani i in cui vengono
proposte edizioni critiche di testi classici. L'arte della grammatica, P.
Casciano (Milano, Mondadori); La falsa Donazione di Costantino, G. Pepe,
Firenze, Ponte alle Grazie, Scritti filosofici e religiosi, G. Radetti,
Firenze, Sansoni, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, “Repastinatio
dialectice et philosophie” (Padova, Antenore). Treccani enciclopedia/lorenzo-valla
(Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia) E. Garin, "La letteratura degli
umanisti", in E. Cecchi-N. Sapegno Letteratura italiana, III, Il
Quattrocento e l'Ariosto, Milano, Garzanti); Basilica Papale SAN GIOVANNI IN
LATERANO, su vatican.va. Pubblicate per la prima volta da Erasmo da Rotterdam. G. Antonazzi, “Valla e la polemica sulla donazione
di Costantino, Roma); S. Camporeale, Valla. Umanesimo e teologia, Firenze,
Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento,Wilhelm Fink, M. Laffranchi,
Dialettica e filosofia in Valla, Milano, Vita e Pensiero, G. Mancini, Vita di Valla, Firenze, G. C.
Sansoni; L. M. Regoliosi, “Valla. La riforma della lingua e della logica: Atti
del convegno del Comitato Nazionale, Prato) Firenze, Polistampa, Donazione di
Costantino. Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Enciclopedia
Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Rita Pagnoni Sturlese. Su
treccani. in Il contributo italiano alla storia del pensiero Filosofia, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, La falsa donazione di Costantino, su
classic italiani. La tomba su penelope.uchicago, Laurentius Vallensis. Lorenzo
Valla. Valla. Keywords: rinascimento. Refs.: Luigi Speranza, “Valla e
Grice,”per la Fondazione Lorenzo Valla, The Swimming-Pool Library, Villa Grice,
Liguria, Italia. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51688559016/in/photolist-2mPq5pS-2mKPBS1-2mKxnN1-CiAmxk-BvUfSB-jkJZJm-js45BA-jkGK9m-jkK47d-jkEKUz
Vallauri (Roma). essential Italian
philosopher. “Italians, especially noble ones, love a long surname, so this is
Luigi Lombardi Vallauri. I say: if he wants to keep the Vallauri, that’s what
he’ll go with by!”Lombardi Vallauri. Grice: “He favours animal rights, as I
do.”Filosofo e professore universitario italiano. È stato Professore
di filosofia del diritto presso l'Università Cattolica di Milano e l'Università
degli Studi di Firenze. Dal ha insegnato
all'Università degli Studi dell'Insubria e all'Università degli Studi di
Sassari, dalla quale è stato chiamato per "chiara fama". Nasce
e cresce in contesto familiare profondamente cattolico. Nipote del predicatore
gesuita Riccardo Lombardi, cugino del direttore della Sala stampa vaticana
Federico Lombardi, nonché nipote di Gabrio Lombardi, si avvia alla formazione
teologica alla Gregoriana di Roma. Nello stesso periodo consegue la laurea in
Giurisprudenza col massimo dei voti presso l'Roma, suo maestro è stato Emilio
Betti. Abbandonata la vocazione sacerdotale intorno a vent'anni, dopo la laurea
perfeziona gli studi giuridici in Germania e vince molto presto il concorso per
la Libera docenza. Diviene Professore in Filosofia del diritto
all'Firenze, dove ha insegnato anche Argomentazione giuridica e Filosofia del
diritto avanzata. Ottiene la cattedra in Filosofia del diritto anche
all'Università Cattolica di Milano. Dopo il collocamento a riposo insegnerà
presso le Como e Sassari. Massimo esperto di teoria dell'interpretazione
giuridica, già direttore dell'Istituto per la documentazione giuridica del CNR e
presidente della Società italiana di filosofia giuridica e politica -- è autore
di una vastissima serie di saggi filosofico-giuridici. Con il suo Terre: Terra
del Nulla, Terra degli uomini, Terra dell'Oltre ha aperto un nuovo filone della
sua ricerca, dedicato alla filosofia della religione e della spiritualità. Al
saggio Nera Luce, apparso nel 2001, Lombardi Vallauri ha consegnato la sua
critica serrata ai dogmi del cattolicesimo e l'approdo all'apofatismo. I suoi
interessi recenti riguardano la tutela giuridica dei diritti degli animali. È
vegano. Fonda e conduce, un gruppo di meditazione teso a esplorare le
possibilità di una vita contemplativa all'altezza del sapere moderno. Il suo
ultimo libroche traduce in scrittura il seguitissimo corso di meditazioni
tenuto dall'autore per Radio Tre Rai npropone una mistica laica, ossia una
mistica che prescinde da rivelazioni soprannaturali coniugando il pensiero
scientifico occidentale con le tecniche di meditazione tipiche delle filosofie
orientali. Allontanamento dall'Università Cattolica Dal 1976 Lombardi
Vallauri ha insegnato Filosofia del diritto presso l'Università cattolica di
Milano. Tiene una conferenza a Bari e all'inizio decide di sedersi in
terra, giustificandosi presso l'uditorio con la frase. Del Dio che emoziona non
mi sento di parlare seduto su una sedia, quindi, mentre parlerò di questo Dio,
starò seduto in terra». Nel 1998 è stato sospeso dall'attività didattica
a causa del suo insegnamento ritenuto eterodosso rispetto alla dottrina della
Chiesa Cattolica. Fra i punti problematici secondo le autorità
ecclesiastiche, un giudizio di Lombardi Vallauri sul dogma dell'inferno, da lui
definito: incostituzionale in quanto nessun atto per quanto grave può
meritare una pena eterna e perché è contraria ai princìpi più avanzati del
diritto, e specificamente del diritto influenzato dal cristianesimo, una pena
che in nessun modo tenda alla rieducazione/riabilitazione del condannato. Il
professore ha affermato in seguito. Quando i giudici ecclesiastici mi hanno
cacciato fuori dall'Università Cattolica non riuscivano a formulare l'accusa ed
io ho detto: "Ve la do io, il papa è quasi infallibile nell'errare. Dopo
l'esito negativo dei ricorsi giudiziari interni, si è rivolto alla Corte
europea dei diritti dell'uomo. La Corte si è pronunciata a favore del
ricorrente, ritenendo che fossero stati lesi i suoi diritti alla libertà di
espressione (per il provvedimento adottato dalla Cattolica senza contraddittorio)
e a un equo processo (per il rifiuto a pronunciarsi opposto dagli organi
giurisdizionali amministrativi), entrambi garantiti, rispettivamente, dagli
articoli 10 e 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti
dell'uomo e delle libertà fondamentali. Pensiero Nei suoi corsi e libri
Vallauri di è occupato di varie tematiche: filosofia del diritto, critica dei
riduzionismi, filosofia della mente, misticismo, buddismo, sessualità,
meditazione, diritti degli animali. Riassumeva la situazione storica
attuale tramite la seguente formula: [E = (m+e) + i (ab) + fd + oid] ->
[N.O.] -> [(N. e/ax/es)] + (I.P.)] La prima parte è l’equazione del
riduzionismo ontologico: l’essere è riducibile alla somma di materia, energia e
informazione. L’informazione è di due specie: algoritmica e biologica. Il
riduzionismo diventa poi scientismo tecnologico, con l’aggiunta di un fattore
di dominazione, ossia la teoria baconiana del conoscere per dominare, e
dell'organizzazione industriale del dominio portata dalla rivoluzione
industriale. Le conseguenze dello scientismo sono il nichilismo ontologico, ossia
la scomparsa di ogni tipo di spirito (dio angeli anima), il quale può avere due
esiti antitetici: le filosofie del soggetto assoluto e quelle della morte del
soggetto. L’ultima conseguenza del processo è il nichilismo etico assiologico
ed esistenziale, ossia la negazione di norme e valori oggettivi. Esso genera un
vuoto, che nella nostra epoca viene occupato dall’individualismo possessive, ossia
la credenza che gli unici beni sono ricchezza successo e potere. Occorre dunque
articolare una risposta filosofica al riduzionismo, individuando quali realtà
si sottraggano alle sue pretese. L’oggetto principale che sfugge alla riduzione
è la mente. Opere principali Saggio sul diritto giurisprudenziale,
Milano, Amicizia, carità e diritto, Milano); Corso di filosofia del diritto, Padova);
Cristianesimo, secolarizzazione e diritto moderno, Milano, Terre: Terra del
Nulla, Terra degli uomini, Terra dell'Oltre, Milano. Il Meritevole di tutela,
Milano, Logos dell'essere Logos della norma, Bari, Nera luce, Firenze); Riduzionismo
e oltre: Dispense di filosofia per il diritto, Padova, Trattato di Biodiritto.
La questione animale, Milano, Meditare in
Occidente. Corso di mistica laica, Firenze,
Scritti animali. Per l'istituzione d-i corsi universitari di diritto
animale, Gesualdo, Note Sandro Magister, L'inferno? Una vergogna,
L'Espresso. Guadagnucci; Scritti Animali. Per l'istituzione di corsi universitari
di diritto animale, in Visionari, Gesualdo (AV) (Gesualdo, Guadagnucci); R. Bosco,
Cristo o l'India, Verona, Fede e Cultura, Guadagnucci. Sullo scarso fondamento
dei fondamentalismi, Nuovamente. Lombardi Vallauri L., Neuroni, mente, anima,
algoritmo: quattro ontologie, Lettura magistrale al VI congresso della Società
italiana di neuroscienze, Lorenzo
Guadagnucci, Il filosofo degli animali, in Restiamo animali: Vivere vegan è una
questione di giustizia, Milano, Terre di mezzo, Meditare in occidente Corso di mistica laica, ciclo
di trasmissioni radiofoniche su Radio3 Rai. Meditare in occidente Corso di mistica laica, ciclo
di trasmissioni radiofoniche su Radio3 Rai, Meditare in occidenteL'anima di
paesaggio, ciclo di trasmissioni radiofoniche su Radio3 Rai, edizione. Conferenza/lezione
tenuta dal titolo: Nonviolenza e Animali: un tema antico come le montagne e
sempre più ricco di futuro. Evento organizzato da Progetto Vivere Vegan,
Interviste Sì agli interventi che aiutano i nascituri, intervista di Giancarlo
Perna, LIBERO, l'Unità, Firenze, e Rassegna stampa sul "Caso
Vallauri" I Nuovi Inquisitori, di Giovanni Maria Pace, a Repubblica, A
dialogo con Luigi Lombardi Vallauri, di Neri Pollastri, da Phronesis, V (2007),
n. 9 Note, di Teresa Franza, Officina sedici. Luigi Lombardi Vallauri. Vallauri.
Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Vallauri” – The Swimming-Pool
Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732400744
Valletta (Napoli). Eessential Italian
philosopher. Grice: “He was a libertine from Naples. I like him. His oeuvre
published in Firenze. Filosofo. Nell'infanzia studiò dapprima letteratura
presso i Gesuiti per poi dedicarsi al diritto.
Insieme a Francesco D'Andrea, fu fra i fondatori dell'Accademia degli
Investiganti, che diede impulso al grande rinnovamento culturale che prese
avvio negli ultimi decenni del Seicento meridionale. Nelle accese polemiche
filosofico-scientifiche tra progressisti e conservatori, il Valletta insieme a
Tommaso Cornelio, Francesco D'Andrea, Leonardo Di Capua e agli altri accademici
investiganti appoggiò attivamente i progressisti. Istituì a sue spese la cattedra di lingua
greca presso l'Napoli, affidando l'incarico di insegnamento al suo maestro ed
amico Gregorio Messere, illustre grecista e filosofo dell'epoca. Cura l'edizione
napoletana delle Opere e del Bacco in Toscana dello scienziato toscano F. Redi.
Grande appassionato e conoscitore di libri, tanto che la sua biblioteca ne
arriva a contenere ben diciottomila, meritandosi l'appellativo di Helluo
librorum et Secli Peireskius alter. Grazie all'interessamento di Vico, il fondo
librario confluì nella Biblioteca dei Girolamini. Saggi: Lettera in difesa
della moderna filosofia e de' coltivatori di essa. Historia filosofica. Lombardi. Antonio Lombardi, Storia della
letteratura italiana nel secolo XVIII. Tipografia camerale. Fausto Nicolini,
Giuseppe Valletta, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Gl’Investiganti Francesco D'Andrea Francesco Redi Francesco Valletta,
nipote di Giuseppe.Valletta breve scheda biografica sul sito "Francesco
Redi. Scienziato e poeta alla Corte dei medici". Giuseppe Valetta.
Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Valletta” – The Swimming-Pool
Library, Villa Speranza. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51691732621/in/photolist-2mKKxpY-2mKR1CX-2mKPDck-2mKPCGs-2mKU5Gz
Grice e Valore – l’inventario del mondo –
filosofia italiana (Milano). Essential Italian philosopher. Grice: “Having
philosophsided on what Italians call ‘valore,’ I admire Valore!”Filosofo.
Si occupa di metafisica, di ontologia generale e delle implicazioni ontologiche
delle teorie formali. Si è interessato anche dei progetti di linguaggi
artificiali e di lingue ausiliarie. Laureatosi in Filosofia a Milano, vi
ha conseguito il dottorato di ricerca con uno studio su Riferimento, rappresentazione
e realtà in Putnam. Dopo un anno di perfezionamento al King’s College di
Londra, dal 2002 diventa ricercatore presso il Dipartimento di Filosofia della
Statale di Milano, dove ha insegnato Storia della filosofia contemporanea. La
sua prima produzione è stata dedicata principalmente a studi sulla filosofia
dell'Ottocento e del Novecento e alla riabilitazione di una prospettiva
neotrascendentalista soprattutto in metafisica. Ha partecipato al gruppo
fondatore della rivista Problemata. Quaderni di Filosofia, di cui è stato
caporedattore. Quando la Facoltà di Ingegneria industriale del Politecnico
di Milano gli ha affidato un corso di "Verità e teoria della
corrispondenza", la sua ricerca si è spostata su tematiche sempre più
teoriche, collegate alla filosofia analitica, alla metafisica e all'ontologia
analitica. Organizza e cura il Progetto. Diviene quindi professore aggregato di
Storia della metafisica contemporanea a Milano, di Filosofia teoretica al
Politecnico con corsi dedicati all'ontologia formale e, nel -, di Filosofia
degli oggetti sociali (ontologia sociale) alMilano. Fonda InKoj.
Interlingvistikaj Kajeroj, rivista di studio e discussione accademica sulle
tematiche dei linguaggi artificiali. È stato membro del gruppo di ricerca
European Collaborative Research finanziato dall'European Science Foundation e
dal è il responsabile del progetto per il programma EuroScholars USA European Undergraduates
Research Opportunities). Lavora su un suo progetto di ricerca di ontologia
formale per il quale ha vinto una sponsorizzazione Fulbright nella categoria
Fulbright Visiting Scholar. Collabora con la Rivista di storia della filosofia,
è nel comitato scientifico delle riviste Materiali di estetica, Rivista
Italiana di Filosofia Analitica Junior e Multilinguismo e società ed è direttore
delle collane di filosofia Biblioteca di Problemata (editore LED di Milano) e Ratio.
Studi e testi di filosofia contemporanea (editore Polimetrica di Monza). Saggi:“Trascendentale
e idea di ragione. Studio sulla fenomenologia banfiana” (Firenze, La Nuova
Italia); “Rappresentazione, riferimento e realtà” (Torino, Thélème); “L'inventario
del mondo. Guida allo studio dell'ontologia, Torino, Utet, La sentenza di
Isacco. Come dire la verità senza essere realisti, Milano-Udine, Mimesis, Curatele
Antonio Banfi, Platone. Lezioni, (Valore),
Milano, Unicopli, Forma dat esse rei. Studi su razionalità e ontologia, Milano,
Led, Paolo VaArs experientiam recte intelligendi. Saggi filosofici, Monza, Polimetrica,
Da un punto di vista logico. Saggi logico-filosofici, Milano, Cortina); Materiali
per lo studio dei linguaggi artificiali (Milano, Cuem); “Questioni di metafisica
contemporanea” (Milano, Il Castoro); Quine (Milano, Angeli). Monaco di iera,
Grin Verlag,. Pubblicato anche, con il titolo Interlinguistica e filosofia dei
linguaggi artificiali, come numero monografico per la prima uscita del giornale
accademico multilingue InKoj. *Interlingvistikaj Kajeroj. Pisa, Edistudio, Dispense
universitarie La categoria di sostanza in Aristotele, Milano, Cuem, Introduzione
al dibattito contemporaneo sulla distinzione tra analitico e sintetico (Milano.
Cuem); Questioni di ontologia quineana (Milano, Cusl); La struttura
logico-analitica dell'ontologia herbartiana (Milano, Cusl); Laboratorio di
ontologia analitica, Milano, Cusl); Verità e teoria della corrispondenza (Milano,
Cusl); Philosophy of Social Objects (Milano, Bocconi); Bibliografie ragionate
Ontologia, Milano, Unicopli, Verità, Milano, Unicopli,Saggi e articoli n Acme, "Idealizzazione della verità e
coerentismo. Due perplessità sul realismo della 'seconda ingenuità'", in
Iride. Filosofia e discussione pubblica, "La 'posizione' esistenziale e il
giudizio ipotetico nell'ontologia herbartiana: il caso degli oggetti
inesistenti", in Poggi, Natura umana e individualità psichica. Scienza,
filosofia e religione in Italia (Milano, Unicopli); “Sull'idea di una logica
trascendentale", in Chora. Laboratorio di attualità, scrittura e cultura
filosofica, "Alcune note sull'attualità dell'ontologia nella filosofia
contemporanea più recente", in Valore, Forma dat esse rei..., "L'interpretazione
semantica del trascendentale e l'ontologia del mondo reale in Giulio
Preti", in Paolo Valore, Forma dat esse rei..., "Il mestiere antico e nuovo del
filosofo", in la Repubblica, (sMilano). "Fisica e geometria come modelli di
lavoro per l'ontologia. Un'interpretazione del metodo delle relazioni”, Dall'epistolario
di Preti a Banfi", Ad Antonio Banfi cinquant'anni dopo, Milano, Unicopli, "Due
tipi di parsimonia. Alcune considerazioni sul costruttivismo e il nominalismo
ontologico", in La filosofia e i linguaggi, Macerata, Quodlibet. "Cosa c'è che non va nell'idea di una
lingua cosmica. Il caso del LINCOS di Freudenthal", in Multilingusimo e
Società, "Nothing is part of
everything", in Giornale di filosofia, Ontologie/8 ():
giornaledifilosofia.net La rivista è
consultabile sul sito specifico dell'Milano.
Volume recensito da Massimo Dell'Utri sulla rivista Iride. Filosofia e
discussione pubblica, Secretum on line. Scienze, saperi, forme di cultura, e da Marazzi sulla Rivista di filosofia neoscolastica,Volume
recensito da Conrad Gesner Jr. sulla rivista Belfagor. Rassegna di varia
umanità, Volume recensito da M. Bianchetti sulla rivista Chora. Laboratorio di
attualità, scrittura e cultura filosofica, Volume recensito da: Giardino sulla Rivista di
filosofia, nnell'articolo "Tra i cavalli alati e la realtà", su Il manifesto,
Francesco Armezzani su SWIF Volume recensito da R. Corsetti su “L'esperanto.
Revuo de itala esperanto-federacio”, Volume recensito da sulla rivista web
Secretum on line. Scienze, saperi, forme di cultura Si tratta di un eBook
accessibile solo con password. Si tratta
di una replica critica all'articolo di Patrizia Valduga "Trentuno filosofi
all'anagrafe", pubblicato su la Repubblica, (sezione Milano). Profilo accademico su immaginidellamente.
Elenco completo delle pubblicazioni sul sito universitario academia.edu. Paolo
Valore. Valore. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Valore” – The Swimming-Pool
Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51730921887
Grice
e Vanini – peripatetici – filosofia italiana – Luigi Speranza (Taurisano).
Essential Italian philosopher. “If you speak Italian, you should never confuse
Vaninin with Vanninin.” -- Grice. Filosofo. Fra i primi esponenti di rilievo del libertinismo erudito. Nasce
a Taurisano, casale di Terra d'Otranto, nella famiglia che il padre Giovan
Battista, uomo d'affari originario di Tresana in Toscana, costitusce sposando
una Lopez de Noguera, appartenente a una famiglia spagnola appaltatrice delle
regie dogane della Terra di Bari, della Terra d'Otranto, della Capitanata e
della Basilicata. Anche un successivo documento scoperto nell'Archivio segreto
vaticano, lo qualifica pugliese, confermando il luogo di nascita ch'egli si
attribuisce nelle sue opere. Nel censimento ufficiale della popolazione
del casale di Taurisano figurano solo i nomi di Giovan Battista Vanini, del
figlio legittimo Alessandro, e del figlio naturale Giovan Francesco. Nessun
cenno della moglie e dell'altro figlio legittimo Giulio Cesare. Si ha motivo di
ritenere che il padre sia rientrato a Napoli. Sistemata ogni pendenza
economica, entra nell'ordine carmelitano assume il nome di Gabriele e si
trasferisce a Padova per intraprendere gli studi. Giunge nelle terre della
Repubblica di Venezia quando le polemiche provocate due anni prima
dall'interdetto di Paolo V sono ancora vivacissime. Durante il soggiorno
padovano entra in contatto con il gruppo capeggiato da P. Sarpi che, con
l'appoggio dell'ambasciata inglese a Venezia, alimenta la polemica anti-papale. Consegue
a Napoli il titolo di dottore in utroque iure, superando l'esame che gli
consente di esercitare la professione di dottore nella legge civile e canonica.
Come verrà descritto in documenti posteriori, assimila una grande cultura. Parla
assai bene il latino e con una grande facilità, è alto di taglia e un po'
magro, ha i capelli castani, il naso aquilino, gli occhi vivi e fisionomia gradevole
ed ingegnosa. Divenuto maggiorenne, si fa riconoscere da un tribunale della
capitale erede di Giovan Battista. Con una serie di rogiti e procure notarili
redatte a Napoli, inizia a sistemare ogni pendenza economica conseguente alla
morte del padre. Vende una casa di sua proprietà sita in Ugento, a pochi
chilometri dal suo paese d'origine. Dà mandato a uno zio di assolvere incarichi
dello stesso tipo, incarica l'amico Scarciglia di recuperagli una somma e gli
vende alcuni beni rimasti a Taurisano e tenuti in custodia dai due
fratelli. Partecipa alle prediche quaresimali, attirandosi i sospetti
delle autorità religiose. In conseguenza dei suoi atteggiamenti anti-papali,
e allontanato dal convento di Padova e rinviato, in attesa di ulteriori sanzioni
disciplinari, al Provinciale di Terra di Lavoro con sentenza del generale dell'Ordine
Carmelitano, Silvio, ma fugge in Inghilterra, insieme con il confratello
genovese Bonaventura Genocchi. Nel viaggio, toccano Bologna, Milano, i Grigioni
svizzeri e discendono il corso del Reno sino alla costa del Mare del Nord,
attraversando la Germania, i Paesi Bassi, il canale della Manica e giungendo
infine a Londra e a Lambeth, sede arcivescovile del Primate d'Inghilterra. Qui
i due frati rimarranno per quasi due anni, nascondendo la loro reale identità
perfino ai loro ospiti inglesi, poiché è provato che lo stesso arcivescovo di
Canterbury, George Abbot, li conosceva sotto un nome diverso da quello
reale. Nella Chiesa londinese detta dei Merciai o degl’Italiani, alla
presenza di un folto auditorio e di Bacone, Vanini e il suo compagno fanno una
pubblica sconfessione della loro fede cattolica, abbracciando la religione
anglicana. In realtà i due frati non hanno tagliato i ponti con i loro ambienti
di provenienza: infatti nel Genocchi viene raggiunto da una lettera molto
amichevole di un amico e confratello genovese, Gregorio Spinola. A loro
volta, le autorità cattoliche vengono subito informate di questo caso. -- è il
nunzio a Parigi ad avvertire la Segreteria di Stato vaticana che due frati
veneziani non meglio identificati sono fuggiti in Inghilterra e si sono fatti
ugonotti, che un vescovo italiano sta per seguirli e che lo stesso Sarpi, morto
il doge e privato della sua protezione, per non cadere in mano dei suoi nemici,
è sul punto di fuggire in Palatinato tra i protestanti. Analoga notizia,
arricchita di altri particolari, viene inoltrata dal nunzio in Fiandra al
cardinale Borghese a Roma, che risponde mostrandosi già al corrente dei fatti e
dell'esatta identità dei due frati. Sa che la fuga di Vanini, di Genocchi, di
Sarpi e di un non ancora identificato vescovo italiano potrebbe portare alla
ricostituzione in terra protestante del gruppo di opposizione al papato già
operante nella Repubblica veneta al tempo dell'interdetto. Il nunzio Ubaldini
da Parigi continua a inviare a Roma dettagli sulla condotta dei due frati
rifugiati in Inghilterra, sulle loro predicazioni, su come sono stati accolti a
corte e dalle autorità religiose, su come si continui a parlare dell'arrivo del
vescovo italiano. La Segreteria di Stato vaticana esorta il nunzio in Francia
ad attivare i suoi confidenti in Inghilterra al fine di scoprire l'identità del
vescovo intenzionato a rifugiarvisi. Il cardinale Ubaldini da Parigi assicura
alla Segreteria di Stato tutto il suo impegno in merito all'argomento dei due
frati. Nello stesso dispaccio afferma che non mancherà di informare di ogni
dettaglio anche il cardinale Arrigoni, che gli ha scritto in merito per conto
del Papa e della Congregazione del Sant'Uffizio. Evidentemente a quella data la
condotta veneziana e la successiva fuga dei due frati era già diventata
argomento di discussione dell'Inquisizione Romana. Un'altra lettera del
cardinale Borghese invita il nunzio in Francia ad essere vigile sulla faccenda
della fuga del vescovo in Inghilterra e, nel caso egli passi per il suolo
francese, a far di tutto per «farlo ritenere», come suggerisce il Papa e «come
sarebbe molto a proposito». In dicembre il Nunzio Ubaldini invia da Parigi al
cardinale Borghese notizie dettagliate e di tenore molto diverso rispetto alle
precedenti sui due frati, attestando la buona reputazione di cui essi godono in
Inghilterra e la fiducia che possano presto essere recuperati alla Chiesa di
Roma. Questa lettera viene poi trasmessa al tribunale dell'Inquisizione romana
che nei primi giorni del gennaio successivo inizia di fatto a istruire il
processo contro Vanini. Nei mesi successivi si hanno varie notizie di un
gran traffico di suppliche e lettere dei due frati a Roma, specialmente tramite
l'ambasciatore spagnolo a Londra, per ottenere il perdono del papa e il rientro
nel Cattolicesimo. Le autorità religiose inglesi ne vengono segretamente
informate e dispongono un'attenta sorveglianza nei confronti dei due
frati. Tra la fine dele l'inizio del Vanini si reca in visita
all'Cambridge e poi ad Oxford; qui confida ad alcuni conoscenti la sua ormai
imminente fuga dall'Inghilterra, cosicché in gennaio i due frati vengono
arrestati dalla guardie dell'arcivescovo dopo una funzione religiosa nella
chiesa "degli Italiani" e rinchiusi in case di alcuni servi
dell'arcivescovo. Scoppia un grande scandalo e dell'episodio vengono informati
il re e le massime autorità dello Stato, in quanto nelle operazioni di recupero
appaiono chiaramente coinvolti agenti di nazioni straniere accreditati nelle
ambasciate a Londra. Altissime personalità cattoliche da Roma seguono la
vicenda e la favoriscono con grande calore. In febbraio Genocchi,
eludendo la sorveglianza e con l'aiuto di agenti stranieri, fugge dalla
prigione e dall'Inghilterra; in conseguenza di ciò, viene trasferito in luogo
più sicuro e rinchiuso nella Carzel publica, ovvero nella Gatehouse adiacente
all'Abbazia di Westminster. Dilaga lo scandalo; volano le accuse di leggerezza
nei confronti dei fautori della fuga dei due frati dall'Italia, mentre
cominciano a circolare apertamente i nomi del cappellano dell'ambasciatore
veneto a Londra, Girolamo Moravo, e dell'ambasciatore spagnolo quali autori del
clamoroso recupero. Dalla Curia romana si continua a seguire la vicenda e a
favorirla in ogni modo. A Londra viene intanto istruito il processo a
Vanini: il frate rischia una severa punizione, non il rogo come i martiri della
fede (come il carmelitano scriverà con enfasi poi nelle sue opere), ma una
lunga deportazione in desolate colonie lontane, come l'arcivescovo Abbot
suggerisce al re. La fuga da Londra. Anche Vanini riesce a evadere di
prigione e a fuggire dall'Inghilterra, sempre grazie all'aiuto degli agenti
dell'ambasciatore spagnolo a Londra, incoraggiato da alte personalità romane e
del cappellano dell'ambasciata della Repubblica Veneta, che si avvale anche
dell'opera di alcuni servi dell'ambasciatore stesso, ma all'insaputa di
questi. Due anni dopo, durante il processo della Repubblica Veneta contro
l'ambasciatore Foscarini per spionaggio e per aver consentito ad Abbot di
sottoporre ad interrogatorio il personale dell'ambasciata, vengono alla luce
anche dettagli sulla complicità della fuga di Vanini da Londra. Vanini e
Genocchi arrivano a Bruxelles e si presentano al Nunzio di Fiandra, Guido
Bentivoglio, che li attende da tempo. Vengono iniziate le prime pratiche per la
concessione del perdono per la fuga in Inghilterra e per l'apostasia e viene
loro accordato di tornare in Italia e di vivervi in abito di prete secolare,
senza più indossare l'abito religioso, ma con il vincolo dell'obbedienza al
loro superiore. Forti di tali concessioni, alla fine di maggio i due frati
vengono posti sulla via per Parigi, dove devono presentarsi al Nunzio di quella
città, Roberto Ubaldini. All'incirca nello stesso periodo giunge a Parigi
anche l'ultimo frate "recuperato" dall'Inghilterra, fra' Nicolò da
Ferrara, al secolo Camillo Marchetti. Altri due frati, invece, non ottengono il
perdono dalle autorità cattoliche. Lione, la città vecchia A Parigi,
nell'estate del, durante la permanenza presso la sede del Nunzio Ubaldini,
Vanini si inserisce nella polemica relativa all'accettazione dei principi del concilio
di Trento in Francia, che tardava ad arrivare a causa del rifiuto di parte del
clero gallicano; per orientare gli animi nella direzione voluta dalla Santa
Sede, scrive i Commentari in difesa del concilio di Trento, di cui egli poi
intende avvalersi, come scrive Ubaldini ai suoi superiori in Roma, per
dimostrare la sincerità del suo ritorno nella fede cattolica. Riprende
quindi la strada per l'Italia, dirigendosi a Roma, dove deve affrontare le
difficili fasi finali del processo presso il tribunale dell'Inquisizione.
Dimora per qualche mese a Genova, dove ritrova l'amico Genocchi e si guadagna
da vivere insegnando filosofia ai figli di Scipione Doria. Nonostante le
assicurazioni ricevute, il ritorno dei frati non è del tutto tranquillo: nel
gennaio Genocchi viene inaspettatamente arrestato dall'Inquisitore di Genova; a
Ferrara accade lo stesso all'altro frate "recuperato", Camillo
Marchetti. Vanini teme che gli accada la stessa sorte, fugge nuovamente in Francia
e si dirige a Lione. Gl’esiti finali delle esperienze capitate al frate
genovese e a quello ferrareseche vennero rilasciati dopo un breve periodo di
detenzione e restituiti alla normale vita religiosasembrano indicare che forse
Vanini esagerò il pericolo insito in queste operazioni di polizia
dell'Inquisizione. In Francia' A Lione, pubblica l' “Amphitheatrum”, che
egli intende esibire in sua difesa alle autorità romane, come si legge in un
dispaccio di Ubaldini alle autorità romane. Esso è dedicato a Francesco de
Castro, ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, già collegato con la
famiglia Vanini, da cui il frate fuggiasco s'aspetta un aiuto nell'operazione
della concessione del perdono da parte delle autorità romane. Poco tempo
dopo, grazie anche agli appoggi acquisiti presso certi ambienti cattolici con
la pubblicazione della sua opera, Vanini ritorna a Parigi e si ripresenta al
Nunzio Ubaldini, chiedendogli di intervenire in suo favore presso le autorità
di Roma. In agosto il prelato scrive al cardinale Borghese, chiedendo chiare
indicazioni sulla sorte dell'ex-carmelitano. Non si conosce la risposta del
Segretario di Stato; Vanini, comunque, non ritorna più in Italia e riesce
invece a trovare la strada e i mezzi per entrare in ambienti molto prestigiosi
della nobiltà francese. Nel 1616, in pochi mesi, Vanini completa un'altra
sua opera, il De Admirandis Naturae Reginae Deaeque Mortalium Arcanis, ed
l'affida a due teologi della Sorbona perché ne autorizzino la pubblicazione,
secondo le norme del tempo vigenti in Francia; l'opera è pubblicata in
settembre a Parigi. Essa è dedicata a François de Bassompierre, uomo potente
alla corte di Maria de' Medici, ma è stampata da Adrien Perier, tipografo
notoriamente protestante. Il lavoro vede la luce in un ambiente ricco di
pubblicazioni che vengono guardate con sospetto dai rappresentanti cattolici e
che provocano pesanti condanne, fino al rogo. L'opera del Vanini ottiene un
immediato successo presso certi ambienti della nobiltà, popolati di giovani
spiriti che guardano con interesse alle innovazioni culturali e scientifiche
che vengono dall'Italia. In questo senso il De Admirandis costituisce una
summa, esposta in modo vivace e brillante, del nuovo sapere; dà una risposta
alle esigenze del momento di questo settore della nobiltà francese; diviene una
specie di "manifesto" culturale di questi esprits forts e rappresenta
per Vanini una possibilità di stabile permanenza negli ambienti vicini alla
corte di Parigi. Tuttavia, pochi giorni dopo la pubblicazione dell'opera, i due
teologi della Sorbona che avevano espresso la loro approvazione alla
pubblicazione si presentano ai membri della Facoltà di Teologia in seduta
ufficiale e li informano di aver letto, a loro tempo, certi dialoghi scritti da
Vanini; di non avervi trovato allora niente che contrastasse con la fede
cattolica; di averli restituiti muniti della loro approvazione alla stampa e
con la condizione che il manoscritto da essi controfirmato fosse depositato
presso di essi a pubblicazione avvenuta, a testimonianza della fedeltà del
testo pubblicato a quello da loro approvato; che ciò non era avvenuto e che
circolava invece un testo dell'opera diverso da quello approvato e contenente
«alcuni errori contro la comune fede di tutti», per cui i due dottori avanzano
la supplica che l'opera non circoli più con la loro approvazione e che tale
richiesta venga trascritta nel libro delle Conclusioni della Facoltà stessa. La
Sorbona accoglie tale richiesta che costituì di fatto un divieto di
circolazione del testo. Marco Antonio de Dominis La Facoltà di
Teologia della Sorbona, però, sembra non occuparsi più dell'opera di Vanini,
non prenderne più in esame l'opera, non elencarne o denunciarne, come da
prassi, gli errori da emendare, né mai condanna il suo contenuto o il suo
autore. Comunque, una condanna espressa dal vicario episcopale di Tolosa, Jean
de Rudèle, fu sottoscritta anche dall'inquisitore Claude Billy. Inoltre anche
la Congregazione dell'Indice pronuncia una condanna il 3 luglio 1620, con la
quale il De admirandis fu condannato con la formula del donec corrigatur, in
base alla quale il Sotomaior collocò il Vanini nella prima classe degli autori
proibiti nel suo indice. La Collectio Judiciorum de novis erroribus qui ab
initio duodecimi seculi post Incarnationem Verbi, usque ad annum 1632, in
Ecclesia proscripti sunt et notati, di Charles du Plessis d'Argentré, dottore
della Sorbona e vescovo, edita a Parigi, esamina le censure e le
"conclusioni" espresse dalla Facoltà che aveva condannato
l'Amphitheatrum Aeternae Sapientiae di H. Khunrath e la De Republica
Ecclesiastica di Marco Antonio de Dominis)non menziona invece provvedimenti
contro Vanini. Tutto questo porterebbe a ritenere che non vi siano stati
atti ufficiali specifici di persecuzione contro Vanini da parte delle autorità
parigine, né religiose né civili, né in questo periodo né negli anni seguenti,
ma solo proteste e minacce nei suoi confronti da parte di alcuni settori
cattolici. Una condanna dell'opera di Vanini non avrebbe trovato fondate
giustificazioni, né sul piano giuridico né su quello culturale, in quanto gran
parte delle teorie esposte da Vanini non costituivano una novità per la cultura
francese. Fuggito da pochi mesi dall'Inghilterra, impossibilitato a
rientrare in Italia, minacciato da alcuni settori cattolici francesi, Vanini
vede restringersi intorno gli spazi di movimento e ridursi le possibilità di
trovare stabile sistemazione nella società francese. Ha paura che venga aperto
un processo contro di lui anche a Parigi, per cui fugge dalla capitale e si
nasconde in Bretagna, in una delle cui abbazie, quella di Redon, è Abate
Commendatario il suo amico e protettore, Arthur d'Espinay Saint-Luc. Ma
intervengono anche altri fattori di preoccupazione: nell'aprileviene ucciso a
Parigi Concino Concini, favorito di Maria de Medici, uomo potentissimo e molto
odiato in Francia. L'episodio, seguito poco dopo dall'allontanamento della
regina dalla capitale con il suo odiato seguito di italiani, crea notevole
turbolenza politica e suscita un vasto movimento di ostilità nei confronti
degli italiani residenti a corte. Altre cronache del tempo segnalano la
presenza di un misterioso italiano, con un nome strano, in possesso di una
grande cultura ma dall'incerto passato, ancora più a sud, in alcune città della
Guienna e poi della Linguadoca ed infine a Tolosa. Nella particolare suddivisione
politica della Francia del XVII secolo, Enrico, duca di Montmorency, protettore
degli esprits forts del tempo, sposato con la duchessa italiana Maria Felice
Orsini, è governatore di questa regione e sembra poter accordare protezione al
fuggiasco, che continua comunque a tenersi prudentemente nascosto. La presenza
a Tolosa di questo misterioso personaggio, di cui si ignora la provenienza e la
formazione culturale, ma che fa mostra di grande sapienza, di grande vivacità
dialettica specialmente tra i giovani e di affermazioni non sempre allineate
con la morale del tempo, non passa inosservata ed attira i sospetti delle
autorità, che cominciano a sorvegliarlo. Dopo averlo ricercato per un
mese, le autorità tolosane lo fanno arrestare e chiudere in prigione. Lo
sottopongono ad interrogatorio, cercano di scoprire chi egli sia, quali siano
le sue idee in materia di religione e di morale, perché fosse arrivato fin in
quel lontano angolo della Francia meridionale. Vengono convocati testimoni
contro di lui, ma non riescono ad accertare nulla, né a farlo tradire. Il
convento degli Agostiniani a Tolosa. Il misterioso personaggio viene
improvvisamente riconosciuto colpevole e condannato al rogo. Ormai isolato,
braccato, impossibilitato a chiamare a sua difesa un passato travagliatissimo e
ricco di nodi mai sciolti, abbandonato dai pochi amici rimastigli fedeli perché
impotenti ad organizzare una chiara strategia in sua difesa, muore di morte
atroce. Il Parlamento di Tolosa lo riconosce colpevole del reato di ateismo e
di bestemmie contro il nome di Dio, condannandolo, sulla base della normativa
del tempo prevista per i bestemmiatori, alla stessa pena cui erano andati
incontro, in luoghi diversi ma in circostanze analoghe, certi Fremond e
Fontanier. Gli viene tagliata la lingua, poi è strangolato e infine arso. Subito
dopo l'esecuzione furono pubblicati due anonimi che facevano esplicitamente il
nome del Vanini e quindi nel misterioso italiano giustiziato viene riconosciuto
Giulio Cesare Vanini, l'autore del “De Admirandis” che aveva suscitato i
sospetti di alcuni settori cattolici parigini. Comparvero le Histoires
memorables di Rosset, che, con la quinta Histoire, divulga con poche modifiche
il secondo dei due citati canards. Rudele, teologo e vicario generale
dell'arcivescovado di Tolosa, avverte pubblicamente di aver esaminato le due
saggi di Vanini insieme con iBilly e di averle trovate contrarie al culto e
all'accettazione del vero Dio e assertrici dell'ateismo, emettendo ufficiale
ordinanza di condanna e proibendone la stampa e la vendita nella diocesi di
Tolosa, territorio posto sotto la sua giurisdizione. In precedenza, la facoltà
teologica della Sorbona non ha comunicato di aver adottato analogo provvedimento. Opere:
“Amphitheatrum Æternæ Providentiæ divino-magicum, christiano-physicum, necnon
astrologo-catholicum adversus veteres philosophos, atheos, epicureos,
peripateticos et stoicos” (Lione). Il saggio si compone di esercitazioni, che
mirano a dimostrare l'esistenza di Dio, a definirne l'essenza, a descriverne la
provvidenza, a vagliare o confutare le opinioni di Pitagora, Protagora,
Cicerone, Boezio, Aquino, gl’epicurei, Aristotele, Averroè, Cardano, i
peripatetici, i Stoici, ecc., su questo argomento. “De Admirandis Naturæ Reginæ
Deæque Mortalium Arcanis libri quattuor” (Parigi, Périer). Il saggio si divide
in quattro libri: un Liber Primus de Cœlo et Aëre; un Liber Secundus de
Aqua et Terra; un Liber Tertius de Animalia Generatione et Affectibus
Quibusdam; un Liber Quartus de Religione Ethnicorum; in forma di dialogo -- che
avvengono tra lui, nelle vesti di divulgatore del sapere, e un immaginario
Alessandro, che si presta ad un gioco sottile e divertente nel corso del quale,
con un atteggiamento compiacente e un po' complice, tra espressioni di meraviglia
e ammirazione per la vastità del sapere di cui l'amico fa mostra, sollecita il
suo interlocutore ad elencare e spiegare gli arcani della natura regina e dea
che esistono intorno e all'interno dell'uomo. Così, in un misto di
rilettura in nuova chiave critica del pensiero degli filosofi antichi e di
divulgazione di nuove teorie scientifiche e religiose, il protagonista del
lavoro discetta sulla materia, figura, colore, forma, motore ed eternità del
cielo; sul moto, centro e poli dei cieli; sul sole, sulla luna, sugli astri;
sul fuoco; sulla cometa e sull'arcobaleno; sulla folgore, la neve e la pioggia;
sul moto e la quiete dei proiettili nell'aria; sull'impulsione delle bombarde e
delle balestre; sull'aria soffiata e ventilata; sull'aria corrotta; sull'elemento
dell'acqua; sulla nascita dei fiumi; sull'incremento del Nilo; sull'eternità e
la salsedine del mare; sul fragore e sul moto delle acque; sul moto dei
proiettili; sulla generazione delle isole e dei monti, nonché della causa dei
terremoti; sulla genesi, radice e colore delle gemme, nonché delle macchie
delle pietre; sulla vita, l'alimento e la morte delle pietre; sulla forza del
magnete di attrarre il ferro e sulla sua direzione verso i poli terrestri;
sulle piante; sulla spiegazione da dare ad alcuni fenomeni della vita di tutti
i giorni – SUL SEME GENITALE -- sulla generazione, la natura, la respirazione e
la nutrizione dei pesci; sulla generazione degli uccelli; sulla generazione
delle api; sulla prima generazione dell'uomo; sulle macchie contratte dai
bambini nell'utero; sulla generazione del MASCHIO e della femmina; sui parti di
mostri; sulla faccia dei bambini coperta da una larva; sulla crescita
dell'uomo; sulla lunghezza della vita umana; sulla vista; sull'udito;
sull'odorato; sul gusto; sul tatto e solletico; sugli affetti dell'uomo; su
Dio; sulle apparizioni nell'aria; sugli oracoli; sulle sibille; sugli
indemoniati; sulle sacre immagini dei pagani; sugli àuguri; sulla guarigione
delle malattie capitata miracolosamente ad alcuni al tempo della religione
pagana; sulla resurrezione dei morti; sulla stregoneria; sui sogni. Empio
osarono dirti e d'anatemi oppressero il tuo cuore e ti legarono e alle fiamme
ti diedero. O uomo sacro! perché non discendesti in fiamme dal cielo, il capo a
colpire ai blasfemi e la tempesta tu non invocasti che spazzasse le ceneri dei
barbari dalla patria lontano e dalla terra! Ma pur colei che tu già vivo
amasti, sacra Natura te morente accolse, del loro agire dimentica i nemici con
te raccolse nell'antica pace. Hölderlin. L'interpretazione naturalistica dei
fenomeni soprannaturali che Pietro Pomponazzi chiamato dal Vanini magister
meus, divinus praeceptor meus, nostri speculi philosophorum princeps da nel “De
incantationibus” “aureum opusculum”, è ripresa nel De admirandis naturae, dove,
con una prosa semplice ed elegante,fa riferimento anche al Cardano, a Bordoni e
ad altri cinquecentisti. Dio agisce sugli esseri sub-lunari (cioè sugli
esseri umani) servendosi dei cieli come strumento. Di qui l'origine naturale e
la spiegazione razionale dei pretesi fenomeni sopra-naturali, dal momento che
anche l'astrologia è considerata una scienza. L’esere supremo, quando incombono
pericoli, dà avvertimenti agli uomini e specialmente ai sovrani, agli esempi
dei quali il mondo si conforma. Ma i reali fondamenti dei presunti fenomeni
sovrannaturali sono soprattutto la fantasia umana, capace a volte di modificare
l'apparenza della realtà esterna, i fondatori delle religioni rivelate, Mosè,
Gesù, Maometto e gli ecclesiastici impostori che impongono false credenze per
ottenere ricchezze e potere, e i regnanti, interessati al mantenimento di
credenze religiose per meglio dominare la plebe, come insegnava già
Machiavelli, il principe degli atei per il quale tutte le cose religiose sono
false e sono finte dai principi per istruire l'ingenua plebe affinché, dove non
può giungere la ragione, almeno conduca la religione. Seguendo ancora il
Pomponazzi e il Porzio nella loro interpretazione dei testi aristotelici,
mutuata dai commenti di Alessandro di Afrodisia, nega l'immortalità dell'anima.
Anche il cosmo aristotelico-scolastico subisce il suo attacco distruttivo. Analogamente
a Bruno, nega la differenza peripatetica tra un mondo sub-lunare e un mondo
celeste, affermando che entrambi sono composti della stessa materia
corruttibile. Scardina nell'ambito fisico e biologico il finalismo e la
dottrina ile-morfica aristotelica, e, ricollegandosi all'epicureismo di
LUCREZIO, elabora una nuova descrizione dell'universo d'impianto meccanicistico-materialistico.
Gl’organismi sono parago orology. E concepisce una prima forma di trasformismo
universale delle specie viventi. Concorda con gl’aristotelici sull'eternità del
mondo, considerando in particolare l'aspetto temporale. Ma, contro di essi,
afferma il moto di rotazione terrestre e appare respingere la tesi tolemaica in
favore di quella eliocentrica copernicana. Se il primo curator Corvaglia e
lo storico Ruggiero, ingiustamente, considerarono la sua filosofia
semplicemente un centone privo di originalità e di serietà scientifica, Garasse,
ben più preoccupato delle conseguenze della diffusione della sua filosofia, li giudica
la filosofia più perniciosa che in fatto di ateismo fosse mai uscita negli
ultimi cento anni. E stato ampiamente ri-considerato e ri-valutato dalla
critica, mettendo in mostra l'originalità e le intuizioni metafisiche, fisiche,
biologiche, talvolta precorritrici nei tempi, dei suoi saggi. Visto che
nasconde la sua filosofia, secondo un tipico espediente della cultura del suo
tempo, per evitare seri conflitti con le autorità religiose e politiche
costituite, conflitti che, come paradossalmente e sfortunatamente avvenne,
nonostante le cautele, lo condussero infine alla morte), l'interpretazione del
suo pensiero si offre a diversi piani di lettura. Tuttavia, nella storia della
filosofia, resta di lui acquisita un'immagine di miscredente e persino di ateo
(il che non era). E questo perché avversario di ogni superstizione e di fede
costituita (meglio un proto-agnostico), tanto da essere considerato uno dei
padri del libertinismo, malgrado avesse scritto persino un'apologia del concilio
di Trento. Per una sintesi della sua filosofia si deve guardare da un lato al
retroterra culturale, che è quello abbastanza tipico del Rinascimento, con
prevalenza di elementi dell'aristotelismo ma con forti elementi di misticismo
platonico. Dall'altro lato egli trae dal Cusano dei tipici elementi
panteistici, simili a quelli che si ritrovano anche in Bruno, ma più
materialistici. La sua visione del mondo si basa sull'eternità della materia,
sulla omogeneità sostanziale cosmica, su un Dio dentro la natura come forza che
la forma, la ordina e la dirige. Tutte le forme del vivente hanno avuto origine
spontanea dalla terra stessa come loro creatrice. Considerato ateo, nel
titolo del suo saggio pubblicato a Lione nel Amphitheatrum aeternae
providentiae divino-magicum, christiano-physicum, nec non astrologo-catholicum
adversus veteres philosophos, atheos, epicureos, Peripateticos et Stoicos
dimostra di non esserlo. Come precursore del libertinismo vi sono invece molti
elementi che lo avvicinano al pensiero dell'ignoto autore del trattato dei tre
impostori anch'egli panteista. Pensa infatti che i creatori delle tre religioni
monoteiste, Mosè, Gesù Cristo e Maometto, non siano altro che degl’impostori. In
“De admirandis Naturae Reginae Deaeque mortalium arcanis libri quatuor” stampato
a Parigi nelvengono riprese le tesi dell' “Amphiteatrum” con precisazioni e
sviluppi che ne fanno il suo capolavoro e la sintesi della sua filosofia. Viene
negata la creazione dal nulla e l'immortalità dell'anima, Dio è nella natura
come sua forza propulsiva e vitale. Entrambi sono eterni. Gl’astri del cielo
sono una specie di intermediari tra dio e la natura che sta nel mondo sub-lunare
e di cui noi facciamo parte. La religione vera è perciò una religione della
natura che non nega Dio ma lo considera un suo spirito-forza. La sua filosofia
è abbastanza frammentaria e riflette anche la complessità della sua formazione.
E un filosofo, un naturalista, un religioso, ma anche un medico e un po' un
mago. Ciò che ne caratterizza è la veemenza anti-clericale. Tra le cose
originali della sua filosofia c'è una specie di anticipazione della teoria
dell’evoluzione, perché, dopo un primo tempo in cui sostiene che le specie
animali nascano per generazione spontanea dalla terra, in un secondo tempo (lo
pensa anche Cardano) pare convinto che esse possano trasformarsi le une nelle
altre e che l'uomo derivia d’animali affini all'uomo come la bertuca, il
macacho e la scimmia in genere. Appaiono due saggi che consacrano il mito del
Vanini ateo: La doctrine curieuse des beaux esprits de ce temps, di Garasse e
le Quaestiones celeberrimae in Genesim cum accurata explicatione, di Mersenne.
I due saggi, però, anziché spegnere la voce del filosofo, la amplificano in un
ambiente che evidentemente e pronto a ricevere, discutere e riconoscerne la
validità delle affermazioni. Il nome di Vanini viene nuovamente proiettato
all'attenzione della filosofia in occasione del clamoroso processo che viene
celebrato contro Viau: il progetto di interrogatorio che il procuratore
generale del re, Molé, predispone con ben articolati capi d'accusa su cui
interrogare Viau, contiene impressionanti analogie colla filosofia vaniniana,
cui vien fatto esplicito riferimento mentre Mersenne torna a martellare su Vanini,
analizzandone alcune affermazioni nel suo “L'Impiétè des Déistes, Athées et
Libertins de ce temps, combatuë, et renversee de point en point par raisons
tirées de la Philosophie, et de la Theologie”, nel quale porta il suo giudizio
concernente Cardano Bruno. Anche Leibniz, oppositore al pari di Mersenne del
libertinismo, si esprime duramente contro Vanini, considerandolo un empio, un
pazzo e un ciarlatano. Je n'ai pas encore vu l'apologie de Vanini, je ne
pense pas qu'elle mérite fort d'être lue. La philosophie de ce personnage e bien
peu de chose. Mais un imbécille comme lui, ou pour mieux dire, un fou ne
méritoit pas d'être brûlé. On étoit seulement en droit de l'enfermer, afin
qu'il ne séduisît personne. Non ho ancora visto l'apologia di Vanini, e non
penso che meriti d'essere minimamente letta. La filosofia di questo personaggio
e di ben poco valore. Ma un imbecille come lui, o per meglio dire, un pazzo,
non merita d'essere bruciato. Occorre solo rinchiuderlo, perché non travie nessuno.
Epist. ad Kortholtum in Opera omnia, Genève. Ancora nel Settecento la leggenda
nera creata intorno alla figura di Vanini sopravvive al passare del tempo, si
espande ed affascina molti studiosi, che si avvicinano alla sua filosofia e ne
tentano dei profili biografici. Così anche la cultura inglese mostra interesse
per il filosofo di Taurisano ed è soprattutto con Blount che Vanini entra nella
filosofia inglese ed acquista una dimensione che non abbandona mai più, quando
diviene un elemento cardine del libertinismo e deismo nel Seicento
inglese. Un manoscritto inedito della Biblioteca Municipale di Avignone
custodisce delle Observations sur Lucilio Vanini redatte da Velleron, ma
fornisce solo delle incerte notizie sul filosofo, in gran parte rettificate
dagli ultimi studi. Viene effettuata una copia manoscritta dell'Amphitheatrum,
su commissione di Uriot, il quale la trasferisce poi nella Biblioteca Ducale
del duca di Württemberg. Attualmente essa si trova nella Württembergische Landesbibliothek
di Stoccarda. Un'altra copia manoscritta del saggio si trova nella Staats
und Universitätbibliothek di Amburgo, a testimonianza del perdurante interesse
per iVanini. Viene data alle stampe a Londra una biografia vaniniana con
un estratto delle sue opere, dal titolo “The life of ‘Lucilio’, alias Julius
Caesar Vanini, burnt for atheism at Toulouse, with an abstract of his writings.
Il saggio, pur ricollegandosi alla consueta storiografia vaniniana e quindi con
i soliti errori d'origine, sottopone ad un dibattito ponderato la figura ed il
pensiero del filosofo italiano, a cui riconosce qualche merito. Ma la strada
per una collocazione europea di Vanini e del suo pensiero è ormai
aperta. Opere: “Amphitheatrum aeternae providentiae divino-magicum,
christiano-physicum, nec non astrologo-catholicum adversus veteres philosophos,
Atheos, Epicureos, Peripateticos et Stoicos, Auctore Iulio Caesare Vanino,
Philosopho, Theologo et Iuris utriusque Doctore, Lugduni, Apud Viduam Antonii
de Harsy, ad insigne Scuti Coloniensis” (rist. fotom., Galatina). “Iulii
Caesaris Vanini, Neapoletani Theologi, Philosophi et Iuris utriusque Doctoris,
De admirandis Naturae Reginae Deaeque mortalium arcanis libri quatuor,
Lutetiae, Apud Adrianum Perier, via Iacobaea” (rist. fotom., Galatina). Le
opere di Vanini e le loro fonti, Milano (rist. anast., Galatina,); “Opere” (G.
Porzio, Lecce); “Anfiteatro dell'eterna Provvidenza” Galatina; “I meravigliosi
segreti della natura, regina e dea dei mortali” Galatina); “Opere (Galatina); “Confutazione
delle religioni “Anna Vasta, Catania, De Martinis & C.); “Opere” (Milano,
Bompiani). Massimo Bucciantini, Lutero in Campo dei Fiori, in Il Sole 24 ORE Terzapagina.
Filosofia ed ecologia per il "compleanno" di Giulio Cesare Vanini, Una
lettera dell'ambasciatore inglese a Venezia, Dudley Carleton, fa risalire
l'episodio a nove anni prima. F. Raimondi, “Vanini e il libertinismo” Atti del
Convegno di Studi, Taurisano (Galatina, F.Raimondi, “Dal tardo Rinascimento al
Libertinismo erudite” Atti del Convegno di Studi, Lecce-Taurisano Galatina, G.
Spini, “Vaniniana” in «Rinascimento», F. Paola, “Il primo seicento
anglo-veneto” Cutrofiano; F. De Paola, “Vanini da Taurisano filosofo Europeo, Fasano);
F. Paola, “Documenti per una lettura di Vanini, in «Bruniana &
Campanelliana», F. Raimondi, Documenti vaniniani nell'Archivio Segreto
Vaticano, in «Bollettino di Storia della Filosofia dell'Università degli Studi
di Lecce», F.Raimondi, Il soggiorno vaniniano in Inghilterra alla luce di nuovi
documenti spagnoli e londinesi, in «Bollettino di Storia della Filosofia
dell'Università degli Studi di Lecce», F.Raimondi, “La Santa Inquisizione,
Taurisano, F.Raimondi, “L'Europa del Seicento. con una appendice documentaria,
PisaRoma, 2005 (L'appendice contiene la più completa documentazione sulla
biografia vaniniana: 192 documenti dalla nascita al rogo). Fasano, D. M. Fazio,
Giulio Cesare Vanini nella cultura filosofica del Sette e Ottocento (Galatina);
M. T. Marcialis, “Natura e uomo in Vanini” in «Giornale Critico della Filosofia
Italiana»,M. T. Marcialis, Giulio Cesare Vanini nell'Europa del Seicento, in "Rivista
di Storia della Filosofia", G. Paganini, Le Theophrastus redivivus et
Vanini, in «Kairos», G. Papuli, Le
interpretazioni di G. C. Vanini, Galatina, A. Perrino, "Giulio Cesare
Vanini nel Theophrastus redivivus", in «Bollettino di Storia della Filosofia
dell'Università degli Studi di Lecce», F.Raimondi, Vanini e il "De tribus
impostoribus", in «Ethos e Cultura», Padova, G. Spini, Ricerca dei
libertini. La teoria dell'impostura delle religioni nel Seicento italiano,
Roma, Firenze) Cesare Teofilato Giulio Cesare Vanini nel III Centenario del suo
Martirio, Milano, Tip. Ed. La Stampa d'Avanguardia. Cesare Teofilato Giulio
Cesare Vanini, in The Connecticut Magazine, articles in English and Italian,
New Britain, Conn, Cesare Teofilato Vaniniana, in La puglia letteraria, mensile
di storia, Roma, Cesare Vasoli, Riflessioni sul problema Vanini, in S.
Bertelli, Il libertinismo in Europa, Milano-Napoli, Cesare Vasoli, Vanini e il
suo processo per ateismo, in F. Niewohner e O. Pluta, Atheismus im Mittelalter
und in der Renaissance, Wiesbaden); Vanini in Inghilterra. La seguente è una
lista di alcuni documenti in cui è possibile trovare riferimenti alla presenza
del frate Carmelitano a Lambeth Palace a Londra. Trascrizioni complete,
riassunti e contesto di questi documenti sono disponibili. "Vanini e il
primo seicento anglo-veneto" e in "Giulio Cesare Vanini da Taurisano
filosofo europeo", Schena Editore, Fasano Brindisi. Documenti: London Public
Record Office State Papers Venice Notizie sulla Mercers' Chapel a Londra, dove
Vanini sconfesso la sua fede cattolica e tenne vari sermoni. London Public
Record Office State Papers Petizione di due Carmelitani, Vanini e Genocchi, a
Carleton, ambasciatore inglese a Venezia, per essere accettati in Inghilterra.
Venezia. London Public Record Office State Papers Lettera di Carleton a
Salisbury. Da Venezia, Carleton informa Salisbury che due frati gli hanno
chiesto permesso di rifugiarsi in Inghilterra per evitare persecuzioni dai loro
superiori. London Public Record Office State Papers. Vanini a Carleton. Da
Lambeth. Vanini manda a Carleton informazioni riguardanti alla sua ricezione a
Palazzo Lambeth e la buona stima di cui gode lì. London Historical Manuscripts
Commission De L'Isle and Dudley Manuscripts, Sir John Throckmorton al visconte
Lisle. Flushing. Corrispondenza tra i due statisti riguardo ad una missione
segreta di John Florio, che forse accompagnò Vanini e il suo compagno a Londra.
LondonManuscripts of the Marquess of Downshire preserved at Easthampstead Park Berk.
Papers of Trumbull. Albery a Trumbull. Londra. Albery, un mercante Inglese e
corrispondente di Trumbull, agente inglese a Bruxelles, manda informazioni
sull'arrivo di Vanini e le sue esperienze a Venezia. London Historical
Manuscripts Commission Report on the Manuscripts of the Marquess of Downshire,
Trumbull Papers. Albery a William Trumbull. Londra. Una copia della lettera da
una fonte diversa. London Public Record Office State Papers Da Spinola a Ginocchio.
Genova London Public Record Office State Papers Wake a Carleton. Londra London Public
Record OfficeState Papers Wake a Carleton. Londra London Manuscripts of the
Marquess of Downshire preserved at Easthamstead Park Berk. Papers of William
Trumbull the Elder Alfonse de S. Victors a William Trumbull Da Middolborg
(Middelburg) London Historical Manuscripts Commission Report on the Manuscripts
of the Marquess of Downshire, Trumbull
Papers, Alfonse de St. Victor a William Trumbull. Middelborg. London Public
Record Office State Papers Domestic Series Jac. Chamberlain a Carleton. Londra,
London Public Record Office State Papers Carleton a Lake. Da Venezia London Public
Record OfficeState PapersDomestic Series, Biondi a Carleton. Da Londra LondonPublic
Record Office State Papers, Carleton a Chamberlain. Da Venezia London Manuscripts
of the Marquess of Downshire preserved at Easthampstead Park Berks. Papers of
William Trumbull the Elder. George Abbot a William Trumbull. Da Lambeth.
LondonHistorical Manuscripts CommissionReport of the Manuscripts of the
Marquess of Downshire, Trumbull Papers, Abbot
a Trumbull. Lambeth London Public Record
OfficeState Papers Carleton a Chamberlain. Venezia, London Public Record Office
State Papers Carleton a Giovan Francesco Biondi. Venezia, London Public Record
Office State Papers Domestic Series, Abbot a Carleton. Lambeth London Public
Record Office State Papers Sarpi a Carleton. Venezia London Record Office State
Sarpi a Carleton. Venezia, London Public Record OfficeState Papers Paolo Sarpi
a Sir Dudley Carleton. Venezia, giugno. LondonHistorical Manuscripts
CommissionReport 78 Hastings, IV,
chapter XVII. Notes of speeches and proceedings in the House of Lords. LondonHistorical
Manuscripts Commission Hastings, Notes of speeches and proceedings in the House
of Lords London Public Record Office State Papers Carleton a Sua Signoria
l'Arcivescovo di Canterbur. Venezia LondonManuscripts of the Marquess of
Downshire preserved at Easthampstead ParkBerks. Papers of William Trumbull the
Elder Abbot a Trumbull. Lambeth London Historical Manuscripts CommissionReport
of the Manuscripts of the Marquess of Downshire, IV, Trumbull Papers George Abbot, Arcivescovo
di Canterbury, a William Trumbull. Lambeth Archivio di Stato di
VeneziaInquisitori di Stato, busta 155. Istruzioni degli Inquisitori di Stato
all'ambasciatore in Inghilterra. LondonCalendar of State Papers on English
Affairs in the Archives of Venice and other Libraries of North Italy Inquisitori
di Stato, busta Venetian Archives. Gli Inquisitori di Stato a Gregorio
Barbarigo, LondonCalendar of State
Papers on English Affairs in the Archives of Venice and other Libraries of
North Italy Inquisitori di Stato, Venetian Archives. Examinations for Antonio
Foscarini. Archivio di Stato di Venezia Inquisitori di Stato, Londra, Interrogatorio
di Lunardo Michelini sulle modalità della fuga di Vanini da Lambeth. Archivio
di Stato di VeneziaInquisitori di Stato, Interrogatorio di Alessandro di Giulio
Forti da Volterra sulle modalità della fuga di Vanini da Lambeth. Archivio
General de Simancas fondo InglaterraLegajo foglio privo di indicazioni.
Bentivoglio a Sarmiento. Bruxelles. Il nunzio apostolico a Bruxelles informa l'abasciatore
di Spagna che Vanini e il suo compare sono arrivati sani e salvi dopo la loro
fuga da Londra. Archivio General de Simancas Bentivoglio a Sarmiento.
Bruxelles. Il nunzio apostolico a Bruxelles informa l'abasciatore di Spagna che
Vanini e il suo compare sono partiti verso l'Italia, come era stato concordato
a Roma. Documenti inclusi nell'opera di Namer La seguente è la lista dei
documenti inglesi inclusi nel lavoro Documents sur la vie de Vanini de
Taurisano di Ėmile Namer, che può essere considerato come un utile punto di
partenza per la delineazione di una biografia di Vanini, e di cui la nuova
documentazione deve essere considerata un completamento. London Foreign State
Papers. Venice. Bundle 9. Carleton ad Abbot. LondonForeign State Papers. Venice.Abbot
a Carleton LondonState Papers Domestic. James I. Carleton a Chamberlain. Venezia, London Foreign
State Papers. Venice. Sir D. Carleton all'Arcivescovo di Canterbury. London State
Papers Domestic. James I. Chamberlain a Carleton. Londra, London State Papers
Domestic. James I. 7 Chamberlain a
Carleton. LondonForeign State Papers. Venice Abbot a Carleton. London State
Papers Domestic. James I. Carleton a
Chamberlain. London State Papers Domestic. James I. l'Arcivescovo di York al
conte di Suffolk. London State Papers Domestic. James I. Giulio Cesare Vanini a
Dudley Carleton. Da Lambeth, iLondonState Papers Domestic. James I. Giulio Cesare Vanini a Sir Isaac Wake. Da
Lambeth iLondon State Papers Domestic. James I.
John Chamberlain a Carleton. da Londra. London State Papers Domestic.
James I. lAbbot a Carleton. Lambeth London
State Papers Domestic. James I. John Chamberlain a Dudley Carleton. Da Londra London
State Papers Domestic. James I. Biondi a
Carleton. Da Londra London Foreign State Papers. Venice. Carleton a Abbot. London State Papers Domestic. James I. John
Chamberlain a Dudley Carleton. Da Londra London State Papers Domestic. James I. Abbot al vescovo di Bath Da Lambeth (?).
London State Papers Domestic. James I.
Lake a Carleton. Dalla corte a Royston, London State Papers Domestic.
James I. John Chamberlain a Sir Dudley
Carleton. Da Londra London Foreign State Papers. Venice Carleton a Abbot London
Foreign State Papers. Venice. Carleton a Sir Thomas Lake. London State Papers
Domestic. James I. Abbot a Carleton a Venezia. Lambeth, London State
Papers Domestic. James I. John
Chamberlain a Dudley Carleton. Londra, LondonForeign State Papers. Venice. Carleton a Abbot. Archivio de Simancas,
Estado, Cardinale Millino a Alonso de
Velasco, ambasciatore spagnolo a Londra. Roma, Archivio de Simancas,
Estado, Cardinal Millino a Diego
Sarmiento de Acuña, ambasciatore spagnolo a Londra. Roma, Archivio de Simancas,
Estado, Cardinal Bentivoglio a Diego
Sarmiento de Acuña, ambasciatore spagnolo a Londra. Bruxelles, Archivio de
Simancas, Estado, Bentivoglio a Diego
Sarmiento de Acuña, ambasciatore spagnolo a Londra. Bruxelles,Vanini e
l'Inquisizione di Roma Elenco di alcuni documenti presenti nella corrispondenza
tra alcuni Nunzi apostolici in Europa e le autorità vaticane, dove è possibile
trovare informazioni relative alla fuga, permanenza e rientro segreto
dall'Inghilterra del frate carmelitano. Le trascrizioni complete, i sommari e
le contestualizzazioni di questi documenti sono disponibili per studiosi e
lettori in Giulio Cesare Vanini da Taurisano filosofo europeo, Schena Editore,
Fasano (Brindisi), Il pontefice Paolo V e l'Inquisizione in Roma furono
informati continuamente della vicenda di Vanini con dispacci dei Nunzi
apostolici in Venezia, Francia e Fiandra e con missive dell'ambasciatore di
Spagna a Londra, a cominciare dalla sua fuga da Venezia sino al suo desiderio
di rientrare nel mondo cattolico. RomaArchivio Segreto VaticanoSegreteria
di StatoNunziatura di Francia, Ubaldini,
Nunzio papale in Francia, al Borghese, Segretario di Stato di Paolo V, de Parigi.
RomaA. S. Vaticano Segreteria di StatoNunziature diverse, Fiandra, il Nuntio
alla Segreteria, Bentivoglio, Nunzio papale in Fiandra, al Card. Borghese.
(Bruxelles) Roma A. S. VaticanoSegreteria di StatoNunziature diverse, Francia, lettere
scritte al Nuntio in Francia Borghese a Ubaldini. Di Roma li Roma A. S.
Vaticano Segreteria di Stato Nunziatura di Francia, Ubaldini da Parigi a
Borghese Roma A. S. Vaticano Segreteria di StatoNunziature diverse,
Francia, 293A, lettere scritte al Nuntio
in Francia Borghese a Ubaldini. Di Roma Roma A. S. Vaticano Segreteria di Stato
Nunziatura di Francia, Ubaldini a Borghese
Rom aA. S. Vaticano Segreteria di StatoNunziature diverse, Francia, lettere scritte
al Nuntio in Franci Il card. Borghese a Ubaldini. Di Roma Roma A. S. Vaticano Segreteria
di Stato Nunziatura di Francia Registro Ubaldini a Borghese Londra, British
Museum, Lettere di Ubaldini, nella sua Nunziatura di Francia, Ubaldini a
Borghesr Roma A. S. Vaticano Segreteria di Stato Nunziatura di Francia, Ubaldini
a Mellini, membro del Sant'Uffizio, il Tribunale dell'Inquisizione di Roma. Roma
A. S. Vaticano Segreteria di Stato Nunziature diverse, Francia, lettere scritte
al Nuntio in Francia da Borghese, Borghese a Ubaldini. Roma A. S. Vaticano Segreteria
di Stato Nunziatura di Francia, Registro
di Lettere della Segreteria di Stato di Paolo V al Vescovo di Montepulciano
Nuntio in Francia Il Segretario Porfirio Feliciani vescovo di Foligno al Nuntio
in Francia. Roma 21 Genn.° 1613. RomaA. S. Vaticano Segreteria di Stato Nunziatura
di Francia, Ubaldini al Mellini Roma A. S. Vaticano Segreteria di
StatoNunziatura di Francia, Ubaldini a Mellini RomaA. S. Vaticano Segreteria di
Stato Nunziatura di Francia Registro Ubaldini a Borghese. Di Parigi RomaA. S.
Vaticano Segreteria di Stato Nunziatura di FranciaRegistroUbaldini a Millini Roma
A. S. Vaticano Segreteria di Stato Nunziature diverse, Francia, lettere scritte al Nuntio in Francia dal
Card. Borghese, Il card. Borghese a Ubaldini. Di Roma Roma A. S. Vaticano Segreteria
di Stato Nunziatura di Francia Ubaldini a Borghese Di Parigi. RomaA. S.
Vaticano Segreteria di Stato Nunziatura di Francia Registro Ubaldini a Millini Roma A. S. Vaticano Segreteria di
Stato Nunziatura di Francia Registro Ubaldini a Borghese Londra, British
Museum, Lettere del Card. Ubaldini, nella sua nunziatura di Francia, Card.
Ubaldini a Borghese Parigi, Bibliothèque nationale de FranceDepartement des
Manuscrits, Italien Registro di Lettere della Nunziatura di Francia di Ubaldini
dell'anno lettera, Ubaldini a Borghese Parigi) Roma A. S. VaticanoSegreteria di
Stato Nunziature diverse, Francia, Lettere
del Sir. Card.le Ubaldini nella sua Nunciatura di Francia Ubaldini a Borghese Treccani
Enciclopedie Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia Italiana,
Amphitheatrum e De admiandis. Raimondi Il contributo italiano alla storia del
Pensiero: Filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Giulio Cesare Vanini. Vanini. Keywords. Refs.: Luigi
Speranza, “Vanini e Grice,” Villa Grice, Luigi Speranza, “La statua all’aperto
di Vanini,” Luigi Speranza, “Il medaglione di Vanini a Roma.” https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51718281679/in/photolist-2mNaHiH-2mPpVqK-2mKDicu-2mKDhJk-2mKbUmy
Grice e Vanni – azione ed
inter-azione – filosofia italiana (Città della Pieve). Essential Italian philosopher. Filosofo. Iniziò la
carriera a Perugia e successivamente fu insegnante a Parma, Bologna, e
Roma. Tra i fondatori del positivismo
soziale, la sua filosofia si ispira a Kant e agli principali filosofi del
positivismo Professoree a lui si deve anche una originale lettura
"positivista" della dottrina storicistica di Vico. Il suo è stato definito
un "positivismo critico,” che vuole distinguere cioè tra la ‘scienza’
dell’uomo dalla ‘filosofia’ dell’uomo, contestando e rifiutando l'assimilazione
positivista di quest'ultima con la morale e la sociologia, dottrina nata
nell'ambito del positivismo, verso la quale Vanni ebbe un interesse particolare
cercando di teorizzarne il carattere ‘scientifico’ differenziandola però sia
dall'evoluzionismo che dalla biologia.
Vanni considerò essenziale l'autonomia teorica del ‘ius’ o devere dai
rapporti con gli aspetti storici-etnografici delle istituzioni giuridiche.
Vanni è convinto che la ‘filosofia,’ come analisi concettuale, del diritto
debba avere la funzione pratica di definire i ‘fine’ (métier) della
inter-azione umana. In questo modo, Vanni ribade l'impostazione criticista
kantiana che acquistav un tono metafisico criticato dai positivisti ortodossi
che lo accusano di eclettismo. Opere: “Della consuetudine nei suoi rapporti col
dritto e con la legislazione” (Perugia); “Saggi critici sulla teoria socio-logica
della popolazione” (Città di Castello); “Prime linee di un programma critico di
sociologia” (Perugia); “Il problema della filosofia del diritto nella
filosofia, nella scienza e nella vita ai tempi nostril” (Verona); “La filosofia
del diritto” (Verona); “La funzione della filosofia considerata in sé ed in
rapporto al socialismo” (Bologna); “La filosofia del diritto e la ricerca
positivista” (Torino); “Il dritto nella totalità dei suoi rapporti e la ricerca
oggettiva” (Roma); “La teoria della conoscenza come induzione socio-logica e
l'esigenza critica del positivismo” (Roma); “Filosofia del diritto” (Bologna);
“Filosofia sociale e filosofia giuridica” (Bologna) Biografia in Scuola Normale
Superiore di Pisa, su picus.unica. G. Marino, Positivismo e giurisprudenza,
Napoli, F.Cuculo, La sociologia positivista di Vanni, in A. Millefiorini,
Fenomenologia del disordine. Prospettive sull'irrazionale nella riflessione
sociologica italiana, Edizioni Nuova Cultura, Roma, D'Amelio, Positivismo,
storicismo, materialismo storico in I. Vanni, «Quaderni fiorentini per la
storia del pensiero giuridico moderno», A. Pusceddu, La sociologia positivista
in Italia (Roma). siusa.archivi.beniculturali, Sistema Informativo Unificato
per le Soprintendenze Archivistiche.
Opere u openMLOL, Horizons Unlimited srl. Opere. I. Vanni. Vanni. Keywords:
action, interaction, azione, interazione, Vico, positivism, positivism critico,
etologia, ethology -- Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS, -- Luigi
Speranza,, “Grice e Vanni: azione ed inter-azione” – The Swimming-Pool Library,
Villa Speranza, Liguria.
Grice e Vannini – il mistico di
‘Vitters’ – filosofia (San Piero a Sieve). Essential
Italian philosopher. “Never to be confused with the vain Vanini!”Grice. Filosofo.
Dopo gli studi al Ginnasio Michelangiolo di Firenze, si è laureato in Filosofia
a Firenze, discutendo una tesi su “‘Vitters’: metafisico e mistico”! Ha vissuto
nel Convento agostiniano di Santo Spirito a Firenze, ospite di Ciolini. Ha
compiuto viaggi e soggiorni di studio in Europa Ha insegnato Filosofia e Storia
nei Licei; per un triennio Storia della Filosofia a Firenze e Storia della
Mistica all'Istituto di Scienze Religiose aTrento. Ha tenuto seminari e
conferenze in Università ed Accademie italiane e straniere: Genova, Trento,
Ancona, Perugia, Urbino, Pavia, Pisa, Macerata, Napoli, Fermo, Parma, Arezzo,
Chieti, Roma, Avila, Strasburgo, Berlino. Considerato il maggior studioso
di mistica o anche il più importante studioso italiano di Eckhart e della
mistica cristiana, ha curato l'edizione italiana delle opera latine di Eckhart,
nonché quelle di altri autori spirituali, come Agostino, Gerson, Fénelon,
Porete, Taulero, Anonimo Francofortese, Lutero, Angelus Silesius, Czepko,
Franck, VWeigel, ecc. Marco Vannini, lungo un percorso ormai di quasi
mezzo secolo, è stato: traduttore e curatore di importanti testi della
mistica; critico della fenomenologia, da un punto di vista teoretico e storico;
filosofo della religione, soprattutto nei suoi rapporti con la ragione e con la
fede. Vannini legge il fenomeno mistico in maniera innovativa ma, soprattutto,
pone lo stesso a fondamento di ogni forma ed esperienza religiosa. Tale
presupposto impone come fuori da un'esperienza diretta di questo tipo sia
pressoché impossibile cogliere il senso, le modalità e le finalità delle varie
dottrine e pratiche religiose. Per Vannini la mistica è un sapere
spirituale, inoggettivabile ma, soprattutto, un sapere che è un essere: è
l'identità mistica il vero e proprio criterio per discernere il vero dal falso.
Tale ermeneutica costituisce una propedeutica all'inverarsi in senso mistico
della religione cristiana. Il pensiero di Vannini si basa su una
esperienza spirituale, unitiva e teomorfica. Centrali appaiono pertanto
concetti appartenenti alla sfera semantica della divinizzazione, dell’homoiosis
theo, quali vuoto, fondo dell'anima, generazione del Logos, complementarità tra
distacco ed amore. Tale esperienza risulta comprensibile solo quando si è
fatto il vuoto nell'anima attraverso il distacco, diventando in tal modo
recettivi alla luce proveniente dall'alto, tali da rendere il soggetto esso
stesso luce eterna: al vuoto in cui si perviene nel distacco corrisponde una
pienezza, una traboccante ricchezza ed energia, una gioia sconfinata ed
inesauribile. Il rapporto tra Dio e uomo non è quindi statico, di mutua
esclusione, ma “dialettico” o dinamico, di reciproca compenetrazione: la
“salvezza” viene letta nei parametri teologici di una escatologia realizzata
nel presente, come immanente esperienza dello spirito. Essenziale diventa
perciò il recupero della antropologia classica corpo, anima, spirito ove l'uomo
è un corpo, piccola parte dell'universo; una psiche, fluttuazione infinita di
pensieri, sentimenti, volizioni, soggetta al determinismo del tempo, dello
spazio, delle circostanze; ma soprattutto uno spirito universale, eterno,
libero, uno nell'Uno. L'attualità e l'originalità della posizione di
Vannini ha suscitato e continua a suscitare un acceso dibattito in seno al
panorama culturale italiano, filosofico e teologico: nei confronti dell'autore
vari infatti sono stati i commenti, le recensioni, i contributi e gli
interventi critici da parte di personalità quali (in ordine alfabetico) Bozzo, Baldini,
Bianchi, Cacciari, Monticelli, Esposito, Forte, Givone, Mancuso, Matteo, Mucci
S.I., Ravasi, Reale, Torno, Vattimo, e Volpi. La particolare rilevanza
dell'opera di Vannini può trasparire anche, ad esempio, dalle seguenti
affermazioni in meritocitate in ordine sparsodi alcuni dei suddetti illustri
pensatori. Givone: “A Marco Vannini, cui siamo debitori d'un lavoro filosofico
estremamente prezioso, rivolgiamo questa domanda. A Vannini dobbiamo non
soltanto edizioni impeccabili delle opere di Eckhart, Porete, Silesius, Gerson;
ma anche il pensiero vigoroso e chiaro, qualunque cosa gli si posa obiettare,
che la mistica è da un lato il cuore e la radice viva di ogni religione, ma
dall'altro “la filosofia nel suo senso più reale e profondo”, la conoscenza e
la pratica dell'essere e “la gioia dell'essere”. Cacciari: “È un grosso debito
quello che la filosofia e la teologia hanno accumulato in questi anni nei
confronti diVannini. Grazie al suo instancabile lavoro o sotto la sua direzione
il nostro Paese può oggi contare su impeccabili edizioni di Gerson, Silesius,
Porete ed Eckhart» Mucci: “In questi tempi di declino dell'ontologia, Vannini è
certamente, in Italia, fuori dell'ambito ecclesiastico, il più illustre
studioso di mistica.” Reale: “L'esperienza mistica è comunque per sua natura
connessa con il religioso, come viene mostrato nella filosofia di Vannini, “La
mistica delle religioni (Le Lettere) in questi giorni in libreria. Vanniniuno
dei massimi esperti in materia a livello nazionale e internazionaleanalizza in
modo dettagliato questa esperienza spirituale nell'induismo, nel buddismo,
nell'ebraismo, nell'islamismo e nel cristianesimo.” Torno: “Segnalare un livre
de chevet, vale a dire una di quelle opere maneggevoli che mai dovrebbero
allontanarsi dal capezzale, è diventato difficile oltre che inattuale. Eppure
qualcosa circola, come prova l'ultimo delizioso scritto di Marco Vannini Sulla
grazia». BForte: L'ultimo bel libro di Vannini su Mistica e filosofia rivela
ancora una volta la sua straordinaria competenza di storico e interprete della
mistica» Al pensiero di Vannini è stato dedicato “Mistica e filosofia nel pensiero
di Vannini. Opere: “Lontano dal segno. Saggio sul cristianesimo, La Nuova
Italia, Firenze, Esame della certezza, Il Cenacolo, Firenze, Eckhart. Opere tedesche, La Nuova Italia,
Firenze Dialettica della fede, Marietti, Casale Monferrato (nuova edizione
ampliata, Le Lettere, Firenze ). L'esperienza dello spirito, Augustinus,
Palermo. Mistica e filosofia, Piemme,
Casale Monferrato (prefazione di Massimo Cacciari; nuova edizione ampliata, Le
Lettere, Firenze). Il volto del Dio nascosto. L'esperienza mistica dall'Iliade
a Simone Weil, Mondadori, Milano (ristampa col titolo: Storia della mistica
occidentale, Oscar Mondadori; poi Le Lettere, Firenze ). Introduzione alla mistica,
Morcelliana, Brescia (trad. portoghese: Introdução à Mìstica, Edições Loyola,
San Paolo del Brasile). La morte dell'anima. Dalla mistica alla psicologia, Le
Lettere, Firenze (nuova edizione ampliata, Le Lettere, Firenze). La mistica
delle grandi religioni, Mondadori, Milano (nuova edizione, Le Lettere, Firenze).
Tesi per una riforma religiosa (Le Lettere, Firenze); La religione della
ragione” (Mondadori, Milano); Sulla grazia (Lettere, Firenze); Prego Dio che mi
liberi da Dio. La religione come verità e come menzogna, Bompiani, Milano.
Lessico mistico. Le parole della saggezza, Le Lettere, Firenze. Il Santo
Spirito fra religione e mistica, Morcelliana Editrice, Brescia. Oltre il
cristianesimo. Da Eckhart a Le Saux, Bompiani, Milano. Inchiesta su Maria. La
storia vera della fanciulla che divenne mito (Rizzoli, Milano); Indagine sulla
vita eterna, Mondadori, Milano); Introduzione a Eckhart. Profilo e testi, Lettere,
Firenze. L'Anticristo. Storia e mito, Mondadori, Milano. All'ultimo papa.
Lettere sull'amore, la grazia, la libertà, il Saggiatore, Milano. Contro Lutero
e il falso evangelo, de' Medici, Firenze. Il muro del paradiso. Dialoghi sulla
religione per il terzo millennio, Lorenzo 'de Medici Press,. Mistica,
psicologia, teologia, Le Lettere, Firenze. Liceo-Ginnasio Michelangiolo Firenze
Vito Mancuso, Lutero è vivo e lotta con noi, s.a., in: <Panorama> Stefano
G. Azzarà, su Materialismo Storico
Bio- S. Givone, Luce mistica dei
moderni in: «Il ManifestoAlias», in il manifesto Alias,Marco Vannini, Mistica e
filosofia, Prefazione, Firenze, Le Lettere, Giandomenico Mucci, Il pensiero di
Marco Vannini, in «La Civiltà Cattolica», Giovanni Reale, Il misticismo vive in
tutte le culture. Il testo di Vannini, le «Upanishad» riedite, su corriere. Armando
Torno, Alla ricerca della Grazia nel segno di Eckhart, in «Corriere della Sera»,
Cultura, Bruno Forte, Mistica, l’enigma dell’Altro, in «Avvenire»Libri, Roberto
Schiavolin, Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Nerbini,
Firenze Mistica Misticismo cristiano
Mistica renana Meister Eckhart P. Hadot
Henri Le Saux Sito personale di Vannini. Marco Vannini. Vannini. Keywords: the
mystic, das mystische. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS – Luigi
Speranza, “Vannini e Grice: il mistico di ‘Vitters’ – The Swimming-Pool
Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732370519
Grice e Varisco – per un sommario di
filosofia critica – filosofia italiana (Chiari). Essential Italian philosopher. Filosofo.
Grice: “We all learned about the ‘gnothi seauton’ at Clifton – Varisco composed
a full tract about it! Calogero has analysed the implicatures! The idea is that
you need a ‘thou’ to tell ‘thou’ ‘know THYself” – although the oracular
mystique is still there!” -- Fu professore di filosofia a Roma e senator. La
sua formazione filosofica coincide con la crisi del positivismo. Laureato
a Pavia. Partendo da posizioni solidamente scientifiche, Varisco avverte
sollecitamente il limite di ogni conoscenza che voglia essere esclusivamente
composto di ragione, e scopre insieme la concomitante componente ‘fideistica’ di
ogni affermazione di verità. Questo ricorso alla fede come sentimento del
sopra-naturale è utilizzato da Varisco sia per affermare la preminenza della filosofia
come conoscenza concreta sui processi astrattivi della scienza (“I massimi
problemi” – Milano, Libreria Editrice Milanese), sia per approdare ad uno
spiritualismo pluralistico con forti accentuazioni teistiche (“Dall'uomo a
Dio”). Altre opere: “Scienza ed opinione” (Roma, Alighieri); “La patria”
(Roma, Provenzani), “Conosci te stesso” (Milano, Libreria Milanese); “La scuola
per la vita” (Milano, Isis); “Linee di filosofia critica” (Roma, Signorelli); “Discorsi
politici” (Roma, Alberti); “Sommario di filosofia” (Roma, Signorelli);
“Dall'uomo a Dio” (Padova, CEDAM). Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia nastrino
per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, ufficiale
dell'Ordine della Corona d'Italia nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale
dell'Ordine della Corona d'Italia, Commendatore dell'Ordine della Corona
d'Italia nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine della Corona
d'Italia. Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia nastrino
per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona
d'Italia. Senatori d'Italia, Senato della Repubblica. Varisco. Keywords. Refs.:
The H. P. Grice Papers, BANC MS, -- Luigi Speranza, “Grice e Varisco: per un
sommario di filosofia critica” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza,
Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51692603820/in/photolist-2mKU7b1-2mKLFv4
Grice
e Varrone – semiotica filosofica – filosofia italiana (Rieti).
Grice: “I count Varrone as the first language philosopher. He woke up and
realised he was speaking ‘lingua latina,’ and dedicated 36 volumes to it!” --. Grice:
“’Lingua latina’ has a nice Roman ring to it. In modern Italian, the ‘t’ has
become an ‘z,’ as in “Lazio, -- the
calcio team from Latium – or a ‘d’ as in ‘ladino.’” Grice: “I know his Loeb edition by heart!” –
Grice: “The Greeks never studied their lingo as Varro studied his! Of this
Austin always reminded me – ‘We should be like Varro, analysing our tongue as
‘fluid’ semiotic system!’” -- Academic,
Roman polymath, author of works on language, agriculture, history
and philosophy, as well as satires, and
principal conversationalist in the later version of Cicero’s "Academica.” Questore della
Repubblica romana. Gens: Terentia Questura in Illyricum Propretura in Spagna. Marco
Terenzio Varrone. Filosofo. Tu ci hai fatto luce su ogni epoca della patria,
sulle fasi della sua cronologia, sulle norme dei suoi rituali, sulle sue
cariche sacerdotali, sugli istituti civili e militari, sulla dislocazione dei
suoi quartieri e vari punti, su nomi, generi, su doveri e cause dei nostri affari,
sia divini che umani == Cicerone, Academica Posteriora. Detto Reatino. attributo
che lo distingue da “Varrone Atacino,” vissuto nello stesso periodo. Nato da
una famiglia di nobili origini, ha rilevanti proprietà terriere in Sabina, dove
e educato con disciplina e severità dai familiari, integrate dall'acquisto di
lussuose ville a Baia e fondi terrieri a Tusculum e Cassino. A Roma compì
studi avanzati presso i migliori maestri del tempo. Lucio Elio Stilone
Preconino lo fa appassionare anche agli studi etimologici ed oratoria. Studia la
lingua italiana con Lucio Accio, a cui dedic “aDe antiquitate litterarum.” Come
molti romani, compe un grand tour in Grecia, dove ascolta filosofi accademici
come Filone di Larissa e Antioco di Ascalona, da cui deduce una posizione
filosofica di tipo eclettico. A differenza di molti altri eruditi del
tempo, non si ritira dalla vita politica ma, anzi, vi prende parte attivamente
accostandosi agli optimates, forse anche influenzato dall'estrazione sociale.
Dopo aver, infatti, percorso le prime tappe del cursus honorum (triumviro
capitale, questore, e legato) e vicino a Pompeo, per il quale ricopre incarichi
di grande importanza. Legato e proquestore e combatte nella guerra contro i
pirati difendendo la zona navale tra la Sicilia e Delo. Allo scoppio della
guerra civile e propretore. In una guerra che vede i romani contro i romani,
tenta un'incerta difesa del suo territorio che si concluse in una resa che
Giulio Cesare, nei Commentarii de bello civili, define poco gloriosa. Dopo
la disfatta dei pompeiani, si avvicina, comunque, a Cesare, che apprezza il
Reatino soprattutto sul piano culturale, affidandogli la costituzione di una biblioteca.
Dopo la morte del dittatore, anzi, e inserito nelle liste di proscrizione sia
di Antonio che di Ottaviano (interessati più alle sue ricchezze che a punire i
congiuranti), da cui si salva grazie all'intervento di Fufio Caleno per poi
avvicinarsi a Ottaviano a cui dedica il “De vita populi Romani” volto alla
divinizzazione della figura di Cesare. Ha una produzione di oltre 620 libri,
suddivisi in circa settanta opere. Opere “De re rustica” (Varrone) e “De
lingua Latina” -- La vasta produzione di Varrone fu suddivisa da Girolamo in un
catalogo. Le opere di Varrone sono verosimilmente 74, suddivise in 620 volumi,
sebbene stesso regli rifere di aver
scritto 490 libri. Le sue opere possono
essere suddivise in vari gruppi, dalle opere di erudizione, filologia (filosofia
del linguaggio, o semantica) e storia a quelle giuridiche e burocratiche, dalle
opere di filosofia (filosofia del linguaggio, semantica, semiotica) e
agricoltura alle opere di poesia, di linguistica e letteratura; di retorica e
diritto, con ben 15 libri De iure civili; di filosofia. Di questa enorme
produzione è pervenuta quasi integra solo un'opera, il “De re rustica”, mentre
del “De lingua Latina” sono pervenuti solo 6 libri su 25. Probabilmente, causa
del quasi completo naufragio della immane varroniana è che, avendo compulsato
tanta parte della cultura romana precedente, divenne la fonte indispensabile
per gli autori successivi, perdendosi, per così dire, per assimilazione. Della
sua attività filologica fa testimonianza il cosiddetto canone varroniano, elaborato
a partire da due opere, le “Quaestiones Plautinae” e il “De comoediis
Plautinis”, in cui riparte il corpus plautino, che include 130 fabulae. Di
queste, 21 vengono definite autentiche, 19 di origine incerta, dette
"pseudo-varroniane" e le restanti spurie. Si occupa soprattutto
di antiquaria, con i 41 libri di “Antiquitates”, il suo capolavoro, divisi in
25 di “res humanae” e 16 di “res divinae”, fonte precipua di Agostino nel De
civitate Dei. Proprio da Agostino si evidenzia l'attenzione di Varrone sulla
religione civile, con una compiuta disamina su culti e tradizioni, pur con
acute critiche alla teologia mitica dei poeti in nome di una theologia
naturalis. A questo gruppo appartiene anche l'opera, non pervenuta, “De
bibliothecis”, presumibilmente legata alle incombenze come bibliotecario
affidategli da Cesare. Nell'ambito filosofico, notevoli dovevano essere “I
logistorici” -- dal greco “discorsi di storia” -- in 76 libri, composta in
forma di dialogo in prosa, di argomento morale e antiquario, in cui ogni libro
prende il nome di un personaggio storico e un tema di cui il personaggio
costituiva un modello, come il “Marius”, “de fortuna” o il “Catus”, “de liberis
educandis”. Questi dialoghi storico-filosofici sono tra i modelli espositivi
del “Laelius”; “de amicitia” e del “Cato Maior”, “de senectute” di
Cicerone. Al suo interesse filosofico e divulgativo, probabilmente scritte
lungo tutto il corso della sua parabola culturale, riconducevano le “Saturae
Menippeae”, che prendevano come modello Menippo, esponente della filosofia
cinica (da cui il nome). Le “Saturae Menippeae” si componevano di 150 libri, in
prosa e in versi, di cui però ci rimangono circa 600 frammenti e novanta
titoli, di argomento soprattutto filosofico, ma anche di critica dei costumi,
morale, con rimpianti sui tempi antichi in contrasto con la corruzione del
presente. Ciascuna satira recava un titolo, desunto da proverbi (“Cave canem”
-- con allusione alla mordacità dei filosofi cinici) o dalla mitologia (“Eumenide”
contro la tesi stoico-cinica per cui gli uomini sono folli, “Trikàranos”, il
mostro a tre teste, con un mordace riferimento al primo triumvirato) ed era
caratterizzata da lessico popolaresco, polimetria e, come in Menippo, uno stile
tragi-comico. Valerio Massimo, VII 3. Aulo Gellio. Ce ne parla lui stesso
in “De lingua latina” -- Cicerone, Academica posteriora, Appiano, Guerre
civili, IV 47; Varrone, De re rustica, I Svetonio, Cesare, Appiano, Ausonio,
Commemoratio professorum Burdigalensium,Chronicon, ann. Aulo Gellio, Gellio, I
cui frammenti sono editi nell’edizione di B. Cardauns: “Antiquitates rerum
divinarum” Cfr. B. Zucchelli, Varro logistoricus. Studio letterario e
prosopografico, Parma, Cfr., ad esempio, il Fr. XIX Riese: "Da ragazzo,
avevo solo una tunica modesta e una toga, calzature senza fascette, un cavallo
non sellato; bagno giornaliero, niente e, davvero di rado, una
tinozza". N. Horsfall, Varrone, in
Letteratura Latina (Milano, Mondadori). Cfr. M. Salanitro, Le Menippee di
Varrone: contributi esegetici e linguistici (Roma, Ateneo). Sulla satira
varroniana, cfr. L. Alfonsi, Le Menippee di Varrone, in "ANRW". Atti
del Congresso di studi varroniani. Rieti, Centro di studi varroniani, A. Cenderelli, “Varroniana” Istituti e terminologia
giuridica nelle opere di Varrone (Milano, A. Giuffrè); H. Dahlmann, “Varrone e
la teoria della lingua” (Napoli, Loffredo), F. Della Corte, “Varrone, il terzo
gran lume romano” (Genova, Istituto universitario di Magistero); “De vita populi
Romani” Introduzione e commento, Pisa; B. Riposati, “M. Terenti Varronis De
vita populi Romani” -- Fonti, esegesi, edizione critica dei frammenti (Milano,
Vita e pensiero), B. Riposati, “Varrone. L'uomo e lo scrittore” (Roma Istituto
di studi romani); A. Traglia, Introduzione a Varrone, “Opere” (Torino, UTET), B.
Zucchelli, “Varro logistoricus: prosopo-grafica” -- Parma, Istituto di lingua e
letteratura latina, Satira menippea Biblioteche romane Antiquitates rerum
humanarum et divinarum Treccani Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Dizionario di
storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. “M. Ter. Varronis De lingua Latina
libri qui supersunt: cum fragmentis ejusdem” Biponti, ex typographia
societatis. Biblioteca degli scrittori latini con traduzione e note: “Terentii
Varronis quae supersunt opera” Venetiis, excudit J. Antonelli, “Grammaticae
Romanae Fragmenta”, Gino Funaioli, Lipsiae, in aedibus B. G. Teubneri. “M.
Terenti Varronis saturarum menippearum reliquiae” -- cur. A. Riese, Lipsiae, in
aedibus B. G. Teubneri. Varrone. Keywords: centro di studi varroniani, idioma,
idiom, lingua latina, lingua anglica, Lazio, Lazini, la lingua del Lazio –
Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft, MS – Luigi Speranza, “Grice e Varrone:
semiotica filosofica” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51689086098/in/photolist-2mKBBam-2mKBBze-2mKA5tC
Grice
e Varzi – parole, oggetti, eventi – filosofia italiana (Galliate). Essential
Italian philosopher. varzi: essential Italian philosopher. Some Italians do not
consider Varzi an “Italian” philosopher in that his maximal degree was earned
elsewhere! If philosophy is a branch of the belles lettres, part of Varzi’s
essays belong in English literature --. He was written on ‘universal
semantics.’ Achille Varzi
all'Trento. Grice: “Varzi rather freely uses ‘universal’ as in ‘universal
semantics’ – while my own pragmatic rules have been challenged universal
status, by, of all people, Elinor Ochs!” Filosofo. Grice: “Some Italians
consider Varzi a specimen of ‘brain drain’ in more than one way: his maximal
degree was obtained without Italy, not within Italy, and not in Italian – plus
the fact that he is at Colombo’s Columbia!” Esponente della filosofia
analitica, è noto principalmente per le sue ricerche di logica e per il suo
contributo alla rinascita degli studi in ambito di metafisica e
ontologia. Laureatosi a Trento con una tesi, “La logica libera” stato
insignito della Targa Giuseppe Piazzi per la ricerca scientifica e del Premio
Paolo Bozzi per l'Ontologia. Dopo un periodo dedicato soprattutto
allo studio dell'immagine del mondo propria del senso comune, Varzi si è
indirizzato progressivamente verso posizioni di stampo nominalista e
convenzionalista, nella convinzione che "buona parte della struttura che
siamo soliti attribuire alla realtà esterna risieda a ben vedere nella nostra
testa, nelle nostre pratiche organizzatrici, nel complesso sistema di concetti
e categorie che sottendono alla nostra rappresentazione dell'esperienza e al
nostro bisogno di rappresentarla in quel modo". Autore di oltre un
centinaio di pubblicazioni su volumi e riviste specializzate, è noto anche per la sua attività divulgativa
(spesso in collaborazione con Casati), ispirata al principio secondo cui
"la filosofia è una sfida in cui il pensiero parte dalla semplicità delle
cose quotidiane e ne mostra la meravigliosa complessità". Opere:
“Semplicemente diaboliche” (Laterza); “L’amicizia” (Orthotes); “I colori del
bene, Orthotes,. L'incertezza elettorale (Aracne). Le tribolazioni del
filosofare. Comedia Metaphysica ne la quale si tratta de li errori & de le
pene de l’Infero, Laterza,. Il mondo messo a fuoco, Laterza, Il pianeta
dove scomparivano le cose. Esercizi di immaginazione filosofica, Einaudi,
Ontologia, Laterza, Semplicità insormontabili storie filosofiche, Laterza, Parole,
oggetti, eventi e altri argomenti di metafisica, Carocci. “Logica” McGraw-Hill
Italia, Buchi e altre superficialità,
Garzanti. Studi: Elena Casetta e Valeria Giardino, Mettere a fuoco il
mondo. Conversazioni sulla filosofia di Varzi, numero speciale di Isonomia Epistemologica, F. Calemi, Varzi. Logica, semantica,
metafisica, AlboVersorio, Milano. Il mondo messo a fuoco, Laterza. Dal risvolto
di copertina di Semplicità insormontabili, Laterza. Da questo libro è stato
tratto lo spettacolo teatrale Insurmountable Simplicities, per la regia di
Natalie Glick, presentato dall'All Gone Theatre Company all'edizione del New York International Fringe Festival. Biografia
"negativa" di Varzi, su columbia.edu. Intervista ad Achille Varzi di
Leonardo Caffo, Rivista italiana di filosofia analitica. Varzi. Keywords:
‘universal’. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e Varzi:
semantica filosofica," per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool
Library, Villa Grice, Liguria, Italia. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51685558918/in/photolist-2mKzcaD-2mKgZYb-2mKgSAa
Grice e Vasa: ragione e libertà – filosofia (Aggius).
Essential Italian philosopher. Filosofo. Andrea Vasa Società Filosofica
Italiana Congresso Nazionale L'Aquila. Vasa nacque ad Aggius, paese della
Gallura di forte e suggestivo paesaggio e di forti vicende. Compiuti in
anticipo gli studi secondari, andò a studiare filosofia a Milano dove si
laureò. Insegnò nel Liceo Ginnasio “Arnaldo” di Brescia. Dovette interrompere
l’insegnamento a causa della sua partecipazione alla Resistenza con il gruppo
che faceva capo a Parri. Alla fine della guerra riprese l’insegnamento a Milano
nel Liceo Classico G. Carducci e poi nel Liceo Ginnasio Manzoni. Ottenne la libera
docenza. Fu assistente volontario e poi incaricato di Filosofia a Milano.
Vincitore di un concorso a cattedre di Filosofia teoretica, fu chiamato a Cagliari e Firenze. Vasa rimase sempre
fortemente legato al paese natale. Il Comune di Aggius ne ha conservato la
memoria. Negli anni di formazione, Vasa
si trovò a partecipare al tentativo condotto da Bontadini, di cui era allievo e
amico, di superare la contrapposizione tra la scolastica e l’idealismo,
comprendendo e assimilando quanto della metafisica hegeliana e cristiana era in
questo indirizzo. In questa operazione Vasa prese una sua via personale. Abbandonò
l’interesse metafisico simpatizzando per l’attualismo di Gentile per quanto
esso restituiva all’uomo dignità e responsabilità, mettendone tuttavia in luce
l’impossibilità di una fondazione logica. Nacquero così le indagini sulla
logica di Hegel che portarono a rilevanti osservazioni critiche riguardo all’idealismo.
Con l’idea che i valori immanenti costituiscono l’orizzonte trascendentale
nella prassi razionale ed etica dell’uomo veniva a cadere per Vasa
l’opposizione di immanenza e trascendenza.
Nella comune partecipazione alla Resistenza Vasa si legò di amicizia con
Pra, filosofo di profonda esperienza religiosa e sociale e innovatore della
storiografia filosofica. Tramite lui Vasa entrò in contatto con Banfi, che
rappresentava la Scuola filosofica milanese. Nel confronto con il razionalismo
critico di Banfi, che mirava a chiarire una struttura della ragione nel solco
della tradizione kantiana, Vasa pensò ad un razionalismo che andasse oltre ogni
struttura presupposta della ragione verso un orizzonte di possibilità non
ancora prevedibili. Questo pensiero comportava l’idea della ricerca di una
logica della possibilità. Si pose così quella proposta filosofica detta
“trascendentalismo della prassi”, radicalmente critica e programmaticamente aperta,
e che venne difesa da Pra e Vasa, sia nella «Rivista di storia della filosofia»
fondata da Pra, sia nei Congressi della “Società filosofica italiana” rinata
dopo lo scioglimento imposto dall’autorità fascista. Il “trascendentalismo
della prassi” era contrapposto al "teoricismo", inteso come il
carattere di tutte le filosofie che presuppongono un principio di datità del
reale e del valore, cioè di tutte le filosofie metafisiche. Il
trascendentalismo della prassi non voleva essere una teoria, ma un
atteggiamento pratico possibile, effettivo, che riconosceva la temporalità
della prassi e ne rivendicava la libertà e la responsabillità. La proposta del
trascendentalismo della prassi, che era immediatamente critica del pensiero di
Croce e Gentile, ma che investiva tutti gli indirizzi contemporanei, fu il modo
più radicale del domandarsi dopo la guerra, sul métier della filosofia. La
«Rivista di storia della filosofia» costituì il contatto con il “neo-illuminismo”,
che, animato da Abbagnano, avendo come centro Torino, collega e confronta in
convegni periodici i nuovi indirizzi metodologici e anti-metafisici. Affermatisi gli indirizzi della fenomenologia
trascendentale, della filosofia analitica e dell’empirismo, Vasa, con il suo
metodo, caratterizzato dall’apertura e dalla tensione critica ad un continuo
“andar oltre”, diede di essi interpretazioni originali in numerosi studi e
seminari. La sua ricerca, ora caratterizzata come razionalismo della prassi,
continuò a mettere in discussione ogni naturalismo limitativo della libertà
della persona. Vasa confermò così l’idea di una “via negativa alla filosofia” a
cui siamo costretti in mancanza di principi universali oggettivi o di autorità
universali nella prassi. Questa negazione confuta la tematizzazione ingenua del
mondo, mette fra parentesi la tradizione, toglie l’unicità di senso al nostro
rapporto con la realtà e, aprendo la ricerca alla prospettiva di
generalizzazioni nuove, risponde al bisogno della persona di costruirsi e
perseguire finalità proprie. Per
influenza dell’amico Geymonat, e in discussione con lui, Vasa vide
concretamente nelle scienze in sviluppo l’orizzonte effettivo delle possibilità
razionali, pertanto si cimentò nella comprensione di esse attraverso
l’epistemologia e la logica. Egli esaminò: il moderno formalismo
logico-matematico di Russell; l’analisi del linguaggio (formale ed ordinario)
di ‘Vitters’; il convenzionalismo logico e linguistico che egli coglieva
nell’empirismo di Carnap e nella discussione di Quine sull’ontologia; lo stesso
svolgimento dell’epistemologia dagli inizi col Circolo di Vienna ai successivi
sviluppi autocritici e “liberali”; le rivoluzioni concettuali delle scienze.
Erano tutti problemi che avevano all’origine e segnalavano una crisi del
fondamento. Vasa volle chiarirli leggendovi «la sollecitazione a porre fra
parentesi ad aggredire o a variare all’infinito ogni “conoscenza” di spazi e
tempi, di atomi, masse e cause naturali». La sua ricerca manteneva così l’etica
dei fini umani; la logica era anche logica della speranza; la filosofia
ritrovava il senso originario di “amore della saggezza”. Opere: “Il problema della ragione” (Bocca,
Milano); “Ricerche sul razionalismo della prassi” (Sansoni, Firenze); “Logica,
scienza e prassi” (La Nuova Italia, Firenze); “Logica, religione e filosofia”
(Franco Angeli, Milano); “Logica, scienze della natura e mondo della vita”
(Angeli, Milano); “Poeti di Aggius. Michele Andrea Tortu, Michele Pisanu
(Antologia di Salvatore Lepori con prefazione, traduzione e note di A. Vasa),
Nota introduttiva di Giovanni Pirodda, Istituto Superiore Regionale Etnografico,
Nuoro. “Il Trascendentalismo della prassi, la filosofia della Resistenza, Maria
Grazia Sandrini, Mimesis, Centro Internazionale Insubrico, Milano. NIn memoria
di Andrea Vasa, filosofo della modernità, La Nuova Sardegna, Treccani: Vasa,
Andrea Ragione e libertà. Saggio sul
pensiero di Vasa Vasa, Una discussione
con G. Bontadini su metafisica e filosofia, in Studi di filosofia in onore di
G. Bontadini, Vita e Pensiero, Milano I saggi di Vasa sono raccolti nel volume
Logica, religione e filosofia (Scritti filosofiici A. Vasa, Memoria di Giovanni
Gentile, in Giornale critico della filosofia italiana, Vedi Benedetto Croce, Le
cosiddette ‘riforme della filosofia’ e in particolare di quella hegeliana, (a
proposito del saggio di Vasa su De Ruggiero), in Quaderni della Critica, poi in
Indagini su Hegel, Laterza, Bari, Vedi M. Dal Pra, La filosofia italiana oggi,
Rivista critica di storia della filosofia, Sul trascendentalismo della prassi,
in Il problema della filosofia oggi. Atti del Congresso nazionale di Filosofia
(Bologna, promosso dalla SFI, Bocca,
Roma-Milano, Vedi: saggi come l’Introduzione alla trad. di E. Husserl, L’idea
della fenomenologia (M. Rosso), Il Saggiatore, Milano, Logica e religione di fronte al compito di una
possibile unificazione del sapere, in «Il Pensiero», L’ateismo religioso di L.
Wittgenstein, in «Archivio di Filosofia», (Esistenza, Mito, Ermeneutica), e le
lezioni raccolte nel volume Logica, scienze della natura e mondo della
vita A. Vasa, Logica, scienze della
natura e mondo della vita. La frase (di
Vasa) compare nella presentazione editoriale del volume Logica, scienza e
prassi. Luporini, Casari, Pra, Geymonat, Marinotti, Ricordo di Vasa. Corsi,
seminari, Olschki, Firenze, F. De Natale, Storicità della filosofia e filosofia
come storiografia. Un dibattito tra filosofi italiani in Dentro la storiografia
filosofica. Questioni di teoria e didattica, Dedalo, Bari Franco Cambi,
Razionalismo e prassi a Milano, Cisalpino-Goliardica, Milano. Amedeo Marinotti,
L. Handjaras, “Ragione e libertà: la filosofia di Vasa, Prefazione di M. Dal
Pra, Franco Angeli, Milano, Mario Dal Pra, Filosofi del Novecento, Angeli,
Milano, vi è raccolto il contributo già in, Ricordo di Andrea Vasa, Olschki,
Firenze Carlo Monti, Religione e prassi nel pensiero di Andrea Vasa, in «La
Fortezza. Rivista di studi», Liberalismo etico e prospettive razionalistiche
nel pensiero di Vasa, Etica e scienza. Saggi di filosofia, Carocci, Roma. Maria
Grazia Sandrini e Al., Andrea Vasa uomo e filosofo (Atti del convegno di
Aggius. Comprende: relazioni di M.G. Sandrini, “L’eredità vasiana”. P. Lecis,
Viaggio verso una meta incerta. L’universo dei mondi possibili di A. Vasa; F.
Minazzi, La strada per Megara e l’irriducibilità della libertà umana. Il
problema della ragione nel trascendentalismo della prassi di A. Vasa; E.
Palombi, Sul senso dell’uomo nel pensiero di A. Vasa; alcuni brevi Scritti e
testi inediti, F. Minazzi e M.G. Sandrini, in «Il Protagora», poi in volume con
lo stesso titolo, Barbieri, Manduria 2008. Amedeo Marinotti, Ragione e prassi
in Vasa e in Geymonat. Memoria di una discussione filosofica e di un’amicizia,
in Geymonat un maestro del Novecento. Il filosofo, il partigiano e il docente,
Fabio Minazzi, Unicopli, Milano Enrico
I. Rambaldi, La formazione di Vasa, in Alberto Pala filosofo laico,
appassionato delle scienze. Studi e testimonianze, B. Maiorca, Cuec, Cagliari, Enrico
I. Rambaldi, Da Gentile a Hegel. Trascendentalismo e antifascismo in Andrea
Vasa. Con un’appendice di testi e documenti, in «Rivista di storia della filosofia».
Andrea Vasa. Vasa. Keywords: liberta, freedom. Refs.: The H. P. Grice Papers,
Bancroft MS – Luigi Speranza, “Grice e Vasa: ragione e liberta” – The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731675581/in/dateposted-public/
Vastarini (L’Aquila). Essential Italian philosopher.
Filosofo. Esponente di una nota famiglia abruzzese, fu un grande studioso
nonché maestro di scherma, quindi, alla morte della madre, e decise di entrare
nell'ordine dei frati minori cappuccini. Dotato di una brillante vocazione
predicatoria che lo portò sino alla corte di Urbano VIII. Venne pubblicamente
lodato anche dal Duca di Osuna che gli propose il vescovato di Pozzuoli e dal
Granduca di Toscana che gli propose quello di Fiesole, ma in entrambi i casi Vastarini
rifiutò. Nella prima metà Professoresi
prodigò per aprire una sede dei cappuccini nell’Aquila, colpito dalla morte di
un suo confratello che il medico non era riuscito a soccorrere nell'allora sede
di San Giuseppe fuori le mura. Acquista un vasto terreno sul margine orientale
della cinta muraria e vi costruì il convento e la chiesa di San Michele, oggi
inglobati nel complesso monumentale dell'Emiciclo. Camerlengo dell'Aquila. Giacomo Di Marco, Storia del complesso architettonico,
in Lucio Zazzara, Palazzo dell’Emiciclo e palazzina ex G.I. Maschile.
Rigenerazione e adeguamento sismico a L’Aquila, Pescara, Carsa. Alfonso
Dragonetti 234 Frati minori cappuccini
d'Abruzzo, Le attività del Convento Santi Francesco e Chiara di L'Aquila, su fraticappuccini.
L'Emiciclo Rinasce, La storia, su emiciclorinasce. Alfonso Dragonetti, Le vite degli illustri
aquilani, L'Aquila, Perchiazzi Editore. Vastarini Cresi. Vastarini-Cresi. Vastarini.
Perhaps under C? -- Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft, MS – Luigi
Speranza,, “Grice e Vastarini: cappuccino e ciserciani” – The Swimming-Pool
Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732311369/in/dateposted-public/
Vattimo (Torino). Essential Italian
philosopher. Grice: “It may be argued that what Vattimo means by ‘strong’ is
what I mean by ‘weak’ and viceversa – With Popper, ‘I know’ is weaker than ‘I
believe’ and ‘every x’ is weaker than ‘some (at least) one’ or ‘the’ – I have
explored ‘the’ – Keyword: massima della debolezza conversazionale; massima
della forza conversazionale” -- Filosofo -- not one that provinicial Beaney
would include in his handbooks and dictionariesVattimo’s philosophy shares
quite a bit with Grice’s programme, as anyone familiar with both Vattimo and
Grice may testify. Vattimo has philosophised on Heidegger and Nietzsche, and
one of his essays is on the subject and the maskanother on realityThere is a
volume in his honour.Gianni Vattimo Gianteresio
"Gianni" Vattimo Gianni Vattimo Participante del Foro Internacional
por la Emancipación y la Igualdad Gianni Vattimo nel Dati generali Partito politicoPartito
Comunista (dal ) In precedenza: DS PdCI IdV Indipendente Titolo di studio Laurea
in Filosofia Università Università degli Studi di Torino Professione filosofo,
professore universitario. Filosofo. Tra i massimi esponenti della corrente post-moderna,
è teorizzatore del pensiero debole. Il padre è un poliziotto calabrese,
che muore quando Gianni ha un anno e mezzo, mentre la madre è una sarta; ha una
sorella di otto anni più grande. Durante la guerra si trasferisce con la
famiglia in Calabria, restandoci per due anni e ritornando a Torino nel
settembre del 1945. Studente del liceo classico Gioberti è attivo nella
Gioventù Studentesca di Azione Cattolica, e collabora a Quartodora, rivista del
movimento diretta da Straniero. Si autodefinì come un cattolico militante,
influenzato dalla lettura di Maritain, Mounier e dei racconti di Bernanos,
portato dalla fede ad un disinteresse per il razionalismo storico,
l'Illuminismo e le filosofie di Hegel e Marx. Allievo di Pareyson assieme
a Umberto Eco con cui ha condiviso amicizia e interessi, si è laureato in
filosofia a Torino. Lavora ai programmi culturali della Rai. Ha conseguito la
specializzazione a Heidelberg, con Löwith e Gadamer, di cui ha introdotto il
pensiero in Italia. Professore incaricato e ordinario di estetica all'Torino,
nella quale è stato preside, della facoltà di Lettere e Filosofia. -- ordinario
di filosofia teoretica presso la stessa università. 00 professore emerito,
titolo che non gli precluse, in futuro, lo svolgimento di eventuali attività
didattiche presso la suddetta università. Idea e condotto su Raitre il
programma televisivo di divulgazione filosofica “La clessidra.” Ha insegnato
come visiting professor negli Stati Uniti e ha tenuto seminari in diversi
atenei del mondo. È stato direttore della Rivista di estetica, membro di
comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere, socio
corrispondente dell'Accademia delle Scienze di Torino, nonché editorialista per
i quotidiani La Stampa e La Repubblica e per il settimanale L'espresso.
Attualmente dirige la rivista Tropos. Rivista di ermeneutica e critica
filosofica (edita da Aracne Editrice). Per le sue opere ha ricevuto lauree
honoris causa dalle La Plata, Palermo, Madrid e dalla Universidad Nacional
Mayor de San Marcos di Lima. È stato più volte docente alle Vacances de
l'Esprit. Ha svolto attività politica in diverse formazioni: prima nel Partito
Radicale, poi in Alleanza per Torino, successivamente nei Democratici di
Sinistra, per i quali è stato parlamentare europeo, e nel Partito dei Comunisti
Italiani -- è stato candidato da una
lista civica a sindaco di una cittadina calabrese, San Giovanni in Fiore (Cs),
per combattere la "degenerazione intellettuale" che affliggeva quel
paese, ma non è riuscito ad arrivare al secondo turno. Annunciato la sua
candidatura a parlamentare europeo nelle liste dell'Italia dei Valori di
Antonio Di Pietro, rivendicando tuttavia le proprie origini comuniste, venendo
eletto nella circoscrizione Nord-Ovest. Nel giorno dell'anniversario
della fondazione del PCd'I, annuncia la sua adesione al Partito
Comunista. Il suo ideale politico-religioso si riassume in una forma da
lui definita "comunismo cristiano" e "comunismo
ermeneutico", un' ideale antidogmatico di "comunismo debole" nel
pensiero e nell'essere, che si ispira alla vita comunitaria delle prime
comunità cristiane. Esso rinnega e si oppone alla violenza delle industrializzazione
pesante forzata e dello stalinismo in genere, così come anche alle tesi di
Lenin e del terrorismo, muovendo a favore di una sinistra improntata al
dialogo, alla dialettica e alla tolleranza. Controversie Accuse di
antisemitismo Vattimo è stato accusato di antisemitismo, a causa delle sue
dichiarazioni sul controllo ebraico di banche, dove affermava:
"Ricordiamoci che la Federal Reserve è di proprietà di Rothschild. Gattegna,
presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, lo accusò di antisemitismo,
additando le sue dichiarazioni come "parole di odio che non aggiungono
nulla di nuovo e che sono accompagnate dalla riproposizione squallida di
stereotipi anti-semiti". Anche Aiello, primo rabbino donna in Italia, ha
corroborato queste accuse, tacciando Vattimo di antisemitismo. Ha
rilasciato un'intervista al Corriere in cui dichiara, riguardo a Israele
«bisognerebbe procurarsi missili più efficaci dei Qassam e portarli
laggiù» La dichiarazione, riferita ai missili Qassam con cui Hamas colpisce
Israele, ha suscitato molte polemiche. Il filosofo ha tuttavia chiarito che le
sue prese di posizione sono rivolte contro Israele e che non hanno nulla a che
vedere con l’anti-semitismo. Sull'aggressione a Berlusconi In occasione
dell'aggressione di Tartaglia a Berlusconi ha espresso a Radio Radicale la
convinzione che quell'aggressione fosse stata una montatura. Ha affermato
inoltre che se l'aggressore avesse voluto veramente fare del male a Berlusconi
era preferibile usare una pistola invece di una statuetta. Vattimo si è
occupato dell'ontologia ermeneutica, proponendone una propria interpretazione,
che ha chiamato “debolita”, in contrapposizione con le diverse forme di
pensiero forte (fortitude) dell'Otto-Novecento: l'hegelismo con la sua
dialettica, il marxismo, la fenomenologia, la psicanalisi, lo strutturalismo.
Ognuno di questi movimenti si è proposto come superamento delle posizioni
filosofiche precedenti e smascheramento dei loro errori. Ma ogni volta
l'errore, secondo Vattimo, consisterebbe proprio in questo gesto teoretico. Non
ci sono nuovi inizi, l'errore consiste proprio nella volontà di rifondare
"fundamenta inconcussa" che non vi possono essere. Debolita è invece
un atteggiamento della postmodernità che accetta il peso
dell'"errore", ossia del caduco, dell'effimero, di tutto ciò che è
storico e umano. È la nozione di verità a doversi modellare sulla dimensione
umana, non viceversa. Secondo Vattimo la debolita è la chiave per la
democratizzazione della società, la diminuzione della violenza e la diffusione
del pluralismo e della tolleranza. In questo senso deve essere almeno segnalata
la grande e decisiva importanza che assume nella sua filosofia la nozione di
nichilismo, che rimette all'eredità di Nietzsche e Heidegger e si lega a vari
temi vattimiani (dall'etica, alla politica, dalla religione --l'indebolimento
di Dio alla teoria della comunicazione – implicatura come communicatum debole.
Con le sue opere più recenti (in particolare Credere di credere) ha rivendicato
al proprio pensiero anche la qualifica di autentica filosofia cristiana per la
postmodernità. Avvalendosi infatti della visione cristiana del maestro
Pareyson e di Quinzio, Vattimo rifiuta l'identificazione di Dio nell'essere
razionale, così come concepito dalla tradizione filosofica occidentale. Di
Pareyson e Quinzio, però, non condivide la visione religiosa tragica.
Suggestionato da Girard, Vattimo legge la vicenda di Cristo come rifiuto di
ogni sacrificio, anzitutto umano ed esistenziale. La kénosis (lett.
"svuotamento") divina è a vantaggio della libertà e della pace
umana. Le posizioni del filosofo rappresentano una svolta, sia nella sua
impostazione filosofica dell'interpretazione del presente, sia nel campo dell'attività
politica. Abbandona il partito dei Democratici di Sinistra e abbraccia il
marxismo rivalutandone positivamente l'autenticità e validità dei principi
progettuali, auspicando un "ritorno" al pensiero del filosofo di
Treviri e a un comunismo epurato dagli sviluppi delle distorte politiche
pubbliche sovietiche da superare dialetticamente. Per quanto la svolta possa
apparire contraddittoria con le precedenti posizioni, Vattimo rivendica la
continuità delle nuove scelte con il processo di ricerca sul pensiero debole,
pur ammettendo il cambiamento di "molte delle sue idee". È lo stesso
filosofo a parlare di un "Marx indebolito", ovvero di una base
ideologica capace di illustrare la vera natura del comunismo e adatta nella
pratica politica a superare ogni tipo di pudore liberal. L'approdo al marxismo
si configura quindi come una tappa dello sviluppo del pensiero debole,
arricchito nella prassi da una prospettiva politica concreta. Etica e
natura Vattimo ha anche espresso posizioni ambientaliste ed in particolare a
favore dei diritti degli animali. Ad esempio ha dichiarato: «In un'epoca
in cui l'umanità si vede sempre più minacciata nelle stesse elementari
possibilità di sopravvivenza (la fame, la morte atomica, l'inquinamento) la
nostra radicale fratellanza con gli animali si presenta in una luce più immediata
ed evidente.» Da parlamentare europeo si è battuto, tra l'altro, contro
la sperimentazione animale e contro il maltrattamento degli animali negli
allevamenti. Pubblicamente dichiara la sua omosessualità. Sviluppa una
concezione di Cristianesimo secolarizzato, il quale, conseguentemente, non
necessita di istituzioni ecclesiastiche, fondandosi sulla kénosis, ossia
sull'abbassamento e sull'indebolimento dell'idea di Dio. Per il filosofo il non
riconoscimento di un "assoluto", inteso come una verità definitiva,
porterebbe ad una maggiore accettazione della diversità sociale e culturale.
Il compagno da 11 anni di Vattimo, Sergio Mamino, storico dell'architettura,
malato di tumore ai polmoni, muore nel bagno dell'aereo che lo stava portando
nei Paesi Bassi per effettuare un'eutanasia. Ad accompagnarlo c'era con lui
sull'aereo lo stesso Vattimo. Ha collaborato con vari quotidiani italiani
e stranieri (La Stampa, L'Unità, il manifesto, Il Fatto Quotidiano), con
editoriali e riflessioni critiche su vari temi di attualità, politica e
cultura. Saggi: “Il concetto di fare in Aristotele” (Giappichelli,
Torino); “Essere, storia e linguaggio in Heidegger, Filosofia, Torino);
“Ipotesi su Nietzsche” (Giappichelli, Torino); “Poesia e ontologia” (Mursia,
Milano); “Schleiermacher, filosofo dell'interpretazione” (Mursia, Milano, “Introduzione
ad Heidegger” (Laterza, Roma-Bari); “Il soggetto e la maschera” (Bompiani,
Milano); “Le avventure della differenza” (Garzanti, Milano); “Al di là del
soggetto” (Feltrinelli, Milano); “Il pensiero debole” (Feltrinelli, Milano (G.
Vattimo eA. Rovatti); “La fine della modernità” (Garzanti, Milano); “Introduzione
a Nietzsche, Laterza, Roma); “La società trasparente” (Garzanti, Milano);
“Etica dell'interpretazione” (Rosenberg & Sellier, Torino); “Filosofia al
presente” (Garzanti, Milano); “Oltre l'interpretazione” (Laterza, Roma);
“Credere di credere” (Garzanti, Milano); “Vocazione e responsabilità del filosofo”
(Il Melangolo, Genova); “Dialogo con Nietzsche” (Garzanti, Milano); “Tecnica ed
esistenza: una mappa filosofica del Novecento” (Mondadori, Milano); “Dopo la
cristianità. Per un cristianesimo non religioso” (Garzanti, Milano); “Nichilismo
ed emancipazione. Etica, politica e diritto, S. Zabala, Garzanti, Milano); “Il
socialismo ossia l'Europa, Trauben); “Il Futuro della Religione, S. Zabala,
Garzanti, Milano, “Verità o fede debole? Dialogo su cristianesimo e
relativismo, Antonello, Transeuropa Edizioni, Massa); “Non essere Dio.
Un'autobiografia a quattro mani, Aliberti editore, Reggio Emilia, “Ecce comu.
Come si ri-diventa ciò che si era, Fazi, Roma, “Addio alla Verità, Meltemi,
2009 Introduzione all'estetica, ETS, Pisa, “Magnificat. Un'idea di montagna,
Vivalda, “Della realtà, Garzanti, Milano, Pubblica presso Laterza un annuario
filosofico a carattere monografico (Filosofia). La sezione Filosofia ha vinto
il Premio Brancati. Vattimo a Lima, Perú. Pecoraro, "Dossier
Vattimo", Rossano Pecoraro, in: "Alceu". Rivista del Dip. di
Comunicazione. Monaco, Gianni Vattimo. Ontologia ermeneutica, cristianesimo e
postmodernità, Ets, Pisa; Weiss, Vattimo. Einführung. Vienna, Passagen Giovanni
Giorgio, Il pensiero di Vattimo. L'emancipazione della metafisica tra
dialettica ed ermeneutica (Franco Angeli, Milano); Numero della rivista A Parte
Rei (Madrid), v. 54, dedicato a Vattimo. Pensare l'attualità, cambiare il
mondo, G. Chiurazzi, Mondadori, Milano. Enrico Redaelli, Il nodo dei nodi.
L'esercizio del pensiero in Vattimo, Vitiello, Sini, Ets, Pisa L'apertura del presente. Sull'ontologia
ermeneutica di Vattimo, L. Bagetto, Tropos. Rivista di ermeneutica e critica
filosofica, anno I, numero speciale. M. Kopić, Vattimo Čitanka, Gianni Vattimo
Reader. Zagabria, Antibarbarus. C. Gutiérrez, Daniel Mariano Leiro, V. Rivera. Fondazione verano centini/images/allegati Vattimo_Gianni.pdf Movi100 Cent'anni di Movimento Studenti di
Azione Cattolica, su movi100.azionecattolica. Claudio Gallo, Gianni Vattimo Interview, su
publicseminar.org, 11 luglio. Vattimo: viva i giustizialisti. Corro con Tonino
Di Pietro. M. Rizzo con Gramsci alla Camera (il nipote omonimo) e il filosofo
Vattimo, nuovi iscritti al Partito Comunista. Sabato prossimo. Comitato
Centrale a Livorno, su Ilpartitocomunista, Ian Angus, Interview with Gianni
Vattimo: “Only Weak Communism Can Save Us”, su MRANSA, Italian philosopher
politician slammed as anti-Semite, su lagazzettadelmezzogiorno. 'Shoot those bastard Zionists': Italian
scholar, su the local Corriere della Sera, Non acquistiamo i prodotti di lì, su
archiviostorico.corriere. Repubblica -Vattimo: "Non sono un antisemita.
Solo anti-israeliano", su torino.repubblica. A Radio Radicale Il delirio
di Vattimo: «Per fargli male doveva sparare»
Il Giornale, In questo senso Cfr,
tra molti, La fine della modernità e Nichilismo ed emancipazione. Etica,
politica e diritto, dello stesso Vattimo e Niilismo e (Pós-Modernidade)
dell'italo-brasiliano Rossano Pecoraro, libro pubblicato a Rio de Janeiro e San
Paolo. Da Animali quarto mondo, in, I
diritti degli animali, L. Battaglia e S. Castignone, Ed. Centro di Bioetica,
Genova. Dichiarazione scritta sul riconoscimento dell'obiezione di coscienza
alla sperimentazione animale nell'UE, su giannivattimo. Interrogazione scritta
alla Commissione sul benessere degli animali, su Gianni vattimo. 4Vattimo:
accanimento sui gay, ma io non bacio in pubblico, Corriere della Sera, su
corriere. «Il mio compagno voleva farla
finita Ma morì in viaggio tra le mie braccia» Corriere della Sera, su corriere.
Albo d'oro premio Brancati, su comune.zafferana etnea.ct. Pensiero debole. Blog
ufficiale, su Gianni vattimo.blogspot.com.
Gianni Vattimo, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana. su openMLOL,
Horizons Unlimited srl. Gianni Vattimo,
su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
Registrazioni su RadioRadicale, Radio Radicale. Revista A parte rei, su
personales.ya.com. Dicussion e sul Pensiero Unico su mito11settembre. Lezione di
congedo dall'Torino La verità e l’evento: dal dialogo al conflitto, su teologiaeliberazione.blogspot.com.
Credere di credere. Genesi e significato di una conversione debole Giornale di
filosofia della religione Gianni Vattimo. Un comunista postmoderno? (di Preve) RAI
Filosofia, su filosofia.rai. Vattimo. Keyword: debole/forte – implicatum come
communicatum debole. Refs.: Luigi Speranza,
"Grice e Vattimo," The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria,
Italia.
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51688810146/in/photolist-2mPmWDG-2mLPa8B-2mKyErQ-2mKfshF-E4u3XA
Grice e Veca – la massima
dell’altruismo conversazionale -- filosofia (Roma). Grice: “I like Veca. Like me, he speaks of altruisn,
and he has contributed to a collective volume, “Cooperare e competere.”” Essential
Italian philosopher. Filosofo. Ha svolto un ruolo chiave nell'introduzione nel
dibattito culturale italiano dell'approccio alla filosofia politica derivato
dall'impostazione di Rawls, divenendo un punto di riferimento filosofico della
sinistra, sia come teorico che come militante. La sua formazione di tipo
analitico (sensibile quindi alle metodologie e alle questioni della filosofia
del linguaggio e della logica), insolita rispetto alla figura del teorico
politico così come tradizionalmente concepito in Italia, ha permesso alla sua
riflessione di spaziare anche negli ambiti dell'epistemologia e della
metafisica, indagandone le connessioni con l'ambito della filosofia morale e
politica. Veca da un impulso decisivo, nel dibattito filosofico italiano,
a temi quali il realismo, il problema della completezza nelle teorie
epistemiche e politiche, la giustizia globale e la sostenibilità. Studia Filosofia
a Milano, dove si laurea con una tesi in Filosofia teoretica, condotta sotto la
guida di Paci e Geymonat; assistente volontario, borsista CNR e assistente
incaricato presso la cattedra di Filosofia teoretica a Milano; professore incaricato
di Filosofiaa Calabria. -- è stato professore incaricato di Storia delle
istituzioni e delle strutture sociali presso la Facoltà di Lettere e filosofia
di Bologna. Professore incaricato, professore incaricato stabilizzato e
professore associato di Filosofia politica presso la Facoltà di Scienze
Politiche di Milano. -- è stato professore straordinario di Filosofia politica
presso la Facoltà di Lettere e filosofia di Firenze. Professore di
Filosofia politica presso la Facoltà di Scienze politiche a Pavia. vicepreside
della Facoltà di Scienze politiche a Pavia; president della Facoltà di Scienze
politiche dell'Pavia; membro del Comitato direttivo della Scuola Superiore IUSS
di Pavia. rettore del Collegio Universitario Giasone del Maino di Pavia. direttore
del Centro Inter-Dipartimentale di Studi e Ricerche in Filosofia sociale a Pavia;
prorettore per la didattica dell'Pavia; componente del Consiglio di
amministrazione della Fondazione Romagnosi di Pavia e del Comitato scientifico
dell’European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering presso
l'Pavia; parte del Consiglio d'amministrazione dell'Istituto italiano di
scienze umane di Firenze; vicedirettore dell'Istituto Universitario di Studi Superiori
di Pavia. Coordinatore dei corsi ordinari dell'Istituto Universitario di Studi
Superiori di Pavia. Dal al è prorettore vicario dell'Istituto
Universitario di Studi Superiori di Pavia. Professore di Filosofia
politica presso l'Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia.
Conclusa la sua carriera accademica nel, Veca attualmente insegna Filosofia
politica nelle Classi di Scienze umane e Scienze sociali dell'Istituto
Universitario di Studi Superiori di Pavia. Nella sua lunga carriera Veca
ha tenuto seminari e cicli di lezioni all'Cambridge (Christ's), a San Paolo,
all'Campinas, a'Bogotà, all'Evora, alla Sorbonne, all'Grenoble, all'Istituto
Universitario Europeo. Ha svolto un'intensa attività di consulenza e direzione
editoriale. Ha assunto, grazie a un invito del prof. Giuseppe Del Bo, la
direzione scientifica della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano presidente
della Fondazione Feltrinelli, promuovendo lo sviluppo del suo Centro di Scienza
politica. Direttore degli "Annali" della Fondazione, Veca ha
impegnato l'istituzione in una ampia gamma di attività di ricerca,
documentazione e pubblicazione nell'ambito della teoria politica e sociale
contemporanea che perseguono lo scopo di coniugare la tradizione della ricerca
storico-sociale con l'innovazione dei metodi e degli esiti della teoria
normativa e descrittiva della politica. Ha coordinato le attività del Seminario
annuale di Filosofia politica, promosso dalla Feltrinelli in collaborazione con
il Centro Studi Politici "Paolo Farneti" di Torino e la Scuola
Normale Superiore di Pisa. Nel 2000 avvia il progetto della “Biblioteca
europea” della Fondazione Feltrinelli, di cui è attualmente direttore. Nel è stato designato Presidente onorario della
Fondazione Feltrinelli ed è direttore scientifico del suo Laboratorio Expo -- è
inoltre stato condirettore di Aut Aut con E. Paci e P. Rovatti. Ha diretto la
collana Readings per l'Università della Casa editrice Feltrinelli, di cui è
consulente per la saggistica nel campo della filosofia e della teoria politica
e sociale; consulente della saggistica de il Saggiatore, di cui ha diretto, con
Marco Mondadori, la collana Theoria. Fa parte o ha fatto parte del
comitato scientifico o di direzione di riviste quali "Rassegna italiana di
sociologia", "Teoria politica", "Biblioteca della
libertà", "Transizione", "Etica degli affari",
"Iride", "European Journal of Philosophy", "Filosofia
e questioni pubbliche", "Reset", "Quaderni di Scienza
politica", "Il Politico", "Rivista di filosofia",
“Italianieuropei”. È attualmente direttore de “Il giornale di Socrate al caffè.
Bimestrale di cultura e conversazione civile; curatore scientifico della Carta
di Milano per Expo. Ruoli ed incarichi Fa parte del Comitato direttivo di
"Politeia", Centro per la ricerca e la formazione in politica ed
etica diMilano, di cui è stato uno dei fondatori. Comitato etico
dell'IstitutoEuropeo di Oncologia di Milano e del Comitato etico dell'Istituto
Mondino di Pavia; Comitato scientifico della Fondazione Rosselli di Torino; coordinatore
del Comitato Scientifico dell’Associazione per la ricerca e l'insegnamento
della filosofia, parte del Consiglio direttivo nazionale della Società
Filosofica italiana. È stato componente del Consiglio nazionale presso il
Ministero dei Beni culturali e ambientali; presidente dell'Associazione “I
quattro cavalieri” che ha promosso le attività dell’ensemble cameristico “I
solisti di Pavia”, diretto da E. Dindo.Comitato generale Premi della Fondazione
Balzan “Premio” di Milano. presidente della Fondazione Campus di Lucca; direttore
delle Scuole di formazione politica dell'Associazione “Libertà e giustizia; presidente
della Fondazione Paolo GrassiLa voce della culturadi Milano; Presidente del
Comitato Generale Premi della Fondazione Balzan di Milano; membro del Comitato
dei Garanti della Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova.
Dal è socio corrispondente residente
della Classe di Scienze morali dell'Istituto lombardo di scienze e lettere; consigliere
della Fondazione del Centenario della BSI di Lugano. Dal è membro del Comitato Scientifico della
Fondazione Gualtiero Marchesi. Accademico corrispondente non residente
della Classe di Scienze Morali dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di
Bologna; designato dall'Pavia quale Garante dei diritti degli student; presidente
della Casa della Cultura di Milano. Dal
è socio corrispondente non residente dell'Accademia delle Scienze di
Torino. membro effettivo dell'Istituto Lombardo di Lettere e Scienze e
componente del Comitato dei Garanti del FAI. Premio Castiglioncellosezione
di filosofiaper il libro Dell'incertezza e gli è stata conferita, con decreto
del Presidente della Repubblica, la medaglia d'oro e il diploma di prima
classe, riservati ai Benemeriti della Scienza e della Cultura. Ha ricevuto il
premio dell'Accademia di Carrara per il libro La filosofia politica. premio per
la filosofia “Viaggio a Siracusa” per La priorità del male e l'offerta
filosofica; premio “Ponte per la cultura” della Fondazione Europea Guido
Venosta per il libro Etica e verità; medaglia d'oro di benemerenza civica dal Comune
di Milano. Nella filosofia di Veca sono individuabili tre fasi distinte.
La prima fase della sua ricerca è stata dedicata a questioni di teoria della
conoscenza o di epistemologia. Pubblica “Fondazione e modalità in Kant” e
numerosi saggi su problemi di filosofia della logica, della matematica e della
fisica in Whitehead, Frege, Cassirer e Quine. Il centro di interesse
scientifico di Veca si sposta sulle teorie di Marx in rapporto alle scienze
economiche, sociali e politiche, delineando una seconda fase i cui esiti sono
formulati in “Marx e la critica dell'economia politica” e, soprattutto, “Il programma
scientifico di Marx.” Si impegna in un programma di ricerca nell'ambito
della filosofia politica influenzato dalla prospettiva della teoria normativa
della politica. Dopo “Le mosse della ragione,” introduce la discussione sulla
giustizia con “La società giusta” ed elabora e sviluppa la sua prospettiva
teorica in “Questioni di giustizia” e “Una filosofia pubblica.” Veca dedica un
saggio divulgativo agli esiti di questa fase della sua ricerca, “L'altruismo.” Gli
sviluppi successivi della sua ricerca, orientata al problema dei rapporti fra
teoria normativa e teoria descrittiva della politica e incentrata sulla
questione del pluralismo come fatto e come valore per la teoria democratica,
sono rinvenibile in “Libertà e eguaglianza.” Una prospettiva filosofica in
Progetto Ottantanove, nin Etica e politica e, in particolare in “Cittadinanza:
riflessioni filosofiche sull'idea di emancipazione.” Veca lavora alla stesura
di tre meditazioni filosofiche intorno a questioni di verità, giustizia e
identità, in cui estende la gamma dei suoi interessi teorici rispetto ai lavori
degli anni Ottanta. Sviluppando una serie di idee originariamente presentate in
Questioni di vita e conversazioni filosofiche, gli esiti di questa ricerca sono
contenuti in “L’incertezza.” Pubblica “L'idea di giustizia da Platone ad oggi.”
Pubblica un saggio di filosofia sociale e politica, “La lealtà civile: un
messaggio nella bottiglia” e un saggio dedicato alla interpretazione e alla
ricostruzione della teoria politica normative, “La filosofia politica.” Pubblica
“La penultima parola e altri enigmi. Questioni di filosofia” in cui sono
approfonditi alcuni esiti di Dell'incertezza ed è affrontata, nella prima
parte, la questione meta-teorica della relazione fra l'attività filosofica e la
sua storia nel tempo. Pubblica “Il bello e gli oppressi: ll'idea di giustizia” in
cui sono presentate alcune idee di base per una teoria della giustizia globale.
Presenta la sua prospettiva filosofica in un saggio divulgativo, “Il giardino
delle idee: passi nel mondo della filosofia.” Pubblica “La priorità del male e
l'offerta filosofica, in cui sviluppa e approfondisce le questioni di una
teoria della giustizia globale e mette a fuoco, fra l'altro, le connessioni fra
l'offerta di filosofia politica e le circostanze e i soggetti di
politica. Pubblica “Le cose della vita: congetture, conversazioni e
lezioni personali,” in cui estende l'esame delle questioni di vita, inteso come
tentativo di autoritratto, e lo connette al problema dell'eredità
intellettuale, nel senso della dimensione storica del sapere filosofico. Pubblica
“Dizionario minimo. Per la convivenza democratica,” in cui esamina e discute
alcuni temi fondamentali per l'interpretazione e la valutazione della forma di
vita democratica, sulla base di una tesi sulla natura della libertà
democratica. Pubblica “Etica e verità” in cui sono raccolti saggi incentrati
sui rapporti fra la crescita dell'impresa scientifica e i nostri criteri di
giudizio etico, e Quattro lezioni sull'idea di incompletezza, in cui presenta i
primi risultati di una ricerca filosofica sull'idea di incompletezza, messa a
fuoco in distinti domini di applicazione, quali quello della interpretazione,
della giustificazione e della dimostrazione. Pubblica “Incompletezza,” in cui
espone gli esiti delle sue ricerche filosofiche cercando di esplicitarne la
coerenza e la connessione con l’incertezza. In “L'immaginazione filosofica”
sviluppa la tesi conclusive del contributo all'idea di incompletezza e sullo
sfondo di una definizione delle principali linee della propria ricerca
filosofica. In “Un'idea di laicità” propone un argomento a favore della
laicità delle istituzioni e delle scelte sociali basato su un'interpretazione
della natura della libertà democratica e del fatto del pluralismo. In “Non
c'è alternativa. Falso!” mette a fuoco, in una prospettiva filosofica, alcuni
aspetti rilevanti della crisi economica strutturale e dei rapporti fra
capitalismo e democrazia rappresentativa. In “La gran città del genere
umano” tratta temi differenti accomunati dalla prospettiva globale “degli occhi
del resto d'umanità”. In “La barca di Neurath” affronta questioni
epistemologiche, normative e meta-filosofiche sullo sfondo dell’incertezza e
dell'incompletezza; curatore del volume degli Annali della Fondazione
Giangiacomo Feltrinelli, Laboratorio Expo. “Il senso della possibilità, dove
Veca, raccogliendo intuizioni sviluppate in quegli anni nelle lezioni presso la
Scuola Superiore IUSS di Pavia, espone il suo interesse per la
l'interpretazione filosofica delle modalità. In particolare, le questioni
metafisiche delle modalità (specie il confronto tra mondo attuale e mondi
possibili, esaminando le differenti posizioni di Kripke, Lewis, e Armstrong)
costituirebbero la chiave di volta filosofica a cui si riconducono le questioni
normative ed ontologiche relative all'epistemologia, all'etica e alla politica
esposte nel saggio sull’incompletezza e sull’incertezza. In particolare, la
distinzione tra mondi possibili e realtà modale, che fornirebbe una fondazione alla
compatibilità tra costruttivismo griceiano e realismo, proposta in chiusura,
può considerarsi l'apertura di una nuova fase del pensiero di Veca, stavolta di
stampo prettamente metafisico, e che si ricollega peraltro all'interesse per le
modalità centrale nella sua opera prima. Altre opere: “Fondazione e
modalità in Kant” (Milano, Il Saggiatore); “Marx e le critiche dell'economia”
(Milano, Il Saggiatore); “Il programma scientifico di Marx” (Milano, Il
Saggiatore); “Le mosse della ragione” (Milano, Il Saggiatore); “La società
giusta: argomenti per il contrattualismo” (Milano, Il Saggiatore); “Crisi della
democrazia e neo-contrattualismo” (Roma, Riuniti); “Questioni di giustizia”
(Parma, Pratiche); “Co-operare e competere” (Milano, Feltrinelli); “Una
filosofia pubblica” (Milano, Feltrinelli); “L'Altruismo” (Milano, Garzanti); “Etica
e politica” (Milano, Garzanti); “Progetto Ottantanove” (Milano, Il Saggiatore);
“Cittadinanza. Riflessioni filosofiche sull'idea di emancipazione” (Milano,
Feltrinelli); “Questioni di vita e conversazioni filosofiche” (Milano, BUR,
Biblioteca Universale Rizzoli); “Questioni di giustizia. Corso di filosofia politica.
Torino, Einaudi, Europa Universitas. Tre
saggi sull'impresa scientifica europea, Milano, Feltrinelli, Filosofia,
politica, società. Annali di etica pubblica, Roma, Donzelli, L'Idea di giustizia da Platone a Rawls, Roma,
Laterza, Dell'incertezza. Milano, Feltrinelli, La politica e l'amicizia,
Milano, Edizioni lavoro, Della lealtà civile: un messaggio nella bottiglia.
Milano, Feltrinelli, La penultima parola e altri enigmi. Roma-Bari, Laterza, La
filosofia politica. Roma, Laterza, La bellezza e gli oppressi: sull'idea di giustizia.
Milano, Feltrinelli, Il giardino delle
idee. Quattro passi nel mondo della filosofia. Milano, Frassinelli, collana
"I libri di Arnoldo Mosca Mondadori", La priorità del male e l'offerta filosofica” (Milano,
Feltrinelli); Le cose della vita. Congetture, conversazioni e lezioni
personali. Milano, BUR, Biblioteca Universale Rizzoli, Dizionario minimo. Le
parole della filosofia per una convivenza democratica. Milano, Frassinelli, Quattro
lezioni sull'idea di incompletezza. Milano, La Scuola di Pitagora); “Etica e
verità” Milano, Giampiero Casagrande editore, collana "Attualità e
studi", L'idea di incompletezza. Quattro lezioni. Milano, Feltrinelli, Sarabanda. Oratorio in tre tempi per voce
sola. Milano, Feltrinelli, Kant. Milano,
Book Time, Tolleranza. Le virtù civili.
Milano, ASMEPA, L'immaginazione
filosofica” (Milano, Feltrinelli); “Un'idea di laicità. Bologna, il
Mulino, Ragione, giustizia, filosofia, scritti
scelti, Antonella Besussi e Anna E. Galeotti. Milano, Feltrinelli, Omnia
Mutantur. La scoperta filosofica del pluralismo culturale (Milano, Marsilio,.
Non c'è alternativa. Falso! Roma, Laterza,. La gran città del genere umano. Milano,
Mursia,. La barca di Neurath. SPisa, Scuola Normale Superiore,. Laboratorio
Expo. Milano, Fondazione Giangiacomo
Feltrinelli,. Il giardino di Camilla. Milano, Mursia,.
Responsabilità-Uguaglianza-Sostenibilità. Tre parole-chiave per interpretare il
futuro (Bologna, Dehoniane); Il senso della possibilità” Milano, Feltrinelli);
“Le virtù cardinali: prudenza, temperanza, fortezza, giustizia” (Roma,
Laterza), A proposito di Marx. Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli,.
Quasi un diario. Socrate al caffè. Milano, Casagrande, “ Qualcosa di sinistra.
Idee per una politica progressista. Milano, Feltrinelli,. Libertà. Roma,
Treccani. Cura, introdotto la filosofia di Rawls, Nozick, Dahl, Easton, Nagel,
Williams, Parfit, Putnam, Walzer, Berlin, Sen, Goodman, Arrow, Regan, Elster, Passmore,
Pontara, Dunn, Larmore, MacIntyre, Harsanyi, Hempel, Finetti, Meade, Dworkin,
Axelrod, Moore, Hampshire, Pettit, Spence, scrittore britannico Scuola di Milano. Treccani Enciclopedie Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Socrate
al Caffè, su socrate.apnetwork. Biografia. Pavia. Centro di filosofia sociale Scritti
Pavia. Centro di filosofia sociale la teoria della giustizia RAI Filosofia Presentazione del volume
Ragione, Giustizia, Filosofia. Scritti in onore. Salvatore Veca. Keywords:
altruism, Hampshire, Hart, Grice, giustizia, cooperare e competere, altruismo –
ragione – virtu capitali -- Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS – Luigi
Speranza, “Grice e Veca: la massima dell’altruismo conversazionale” – The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732292349/in/dateposted-public/
Grice e Vecchio: il kantismo contro
il positivismo di neo-Trasimaco (Bologna). Essential Italian philosopher. Interessi
principali: Etica, filosofia del diritto, filosofia politica. Influenzato a Bobbio.
Vecchio, eminente italiana filosofo del diritto del 20esimo secolo. Tra gli
altri ha influenzato lBobbio. Famoso per il suo libro giustizia. -- è stato
professore a Ferrara, Sassari, Messina, Bologna e Roma. Rettore a Roma. Inizialmente
aderito al fascismo, come molti filosofi del diritto in Italia (anche se lui
stesso rimosso dal l'ideologia fascista nella fase iniziale). Ha perso la sua
cattedra per due volte e per ragioni opposte: per mano dei fascisti perché era
un Ebreo, per mano di anti-fascisti perché era accusato di simpatizzare con il
fascismo all'inizio della sua carriera. Reintegrato nell'insegnamento durante
la seconda guerra mondiale, lavora con il Secolo d'Italia e la rivista Pages
libero (pubblicazione regia di Vito Panucci). Fa parte del comitato
organizzatore di INSPE, un Istituto di ricerca che negli anni Cinquanta e
Sessanta si era opposto alla cultura marxista, la promozione di conferenze
internazionali e pubblicazioni. Fondatore e direttore del giornale
internazionale di Filosofia del Diritto. Considerato tra i maggiori interpreti
del kantismo. Criticato il positivismo, affermando che il concetto di ‘ius’ non
può essere derivata dall'osservazione dei fenomeni giuridici. A questo
proposito, le sue convinzioni concordarono con una vertenza che si stava
svolgendo in Germania tra Filosofia, Sociologia e legale Teoria generale che
sembrava di ridefinire il "filosofia del diritto" a cui Vecchio ha
attribuito questi tre compiti: compito
logica: costruire il concetto di ‘legge’ -- compito fenomenologica, che
consiste nello studio del diritto come fenomeno sociale. Compito ontologico,
che esamina la natura del ‘giusto’ -- o
l'essenza del diritto come – dovere -- dovrebbe essere. Opere: “Senso
giuridico, La filosofico Presupposti del concetto di legge, Il concetto di
legge, Il concetto di natura e il principio di diritto, Sui principi generali
della legge, Giurisprudenza, Lezioni
Filosofia del diritto, La crisi della scienza del diritto, Storia della
Filosofia del diritto, Mutevolezza ed Eternità della legge, Gli studi sul
diritto. Del Vecchio, Giorgio treccani "Principi generali del diritto.” Vechio:
essential Italian philosopher. Grice: “Note that it is DelVecchio.” DelVecchio.
Vecchio. Keywords: neo-Trasimaco, Hart, ius, kantismo, positivism, giustizia,
il giusto. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft, MS – Luigi Speranza,
“Grice, Hart, e Vecchio: il kantianismo dell’ ‘ius.’” https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732516490/in/dateposted-public/
Grice e Vedovelli – filosofia (Roma). Essential Italian philosopher.
Filosofo. Rettore a Siena, assessore alla cultura del Comune di Siena. Laureato
in filosofia a Roma è Professore a Siena, dove ha assunto la carica di Rettore.
Precedentemente ha svolto attività di ricerca e di docenza a Heidelberg,
Calabria, Roma, e Pavia. I suoi settori
di ricerca si muovono nell'ambito della glossologia, la semiotica, la
sociolinguistica e la linguistica acquisizionale. Ha introdotto il concetto di
lingua immigrata. Le sue ricerche si concentrano sull'insegnamento e
apprendimento delle lingue in contesto migratorio. È autore di un commento al Quadro comune
europeo di riferimento per l'insegnamento delle lingue e co-autore della
ricerca Italiano, indagine motivazionale sui pubblici dell'italiano all'estero,
realizzata sotto la guida di Mauro. È
stato il fondatore e primo direttore della Certificazione di Italiano come
Lingua Straniera, e del Centro di Eccellenza della Ricerca Osservatorio
linguistico dell'italiano diffuso fra stranieri e delle lingue immigrate in
Italia, istituiti a Siena. Opere: “Lessico
di frequenza dell'italiano parlato” (Milano, IBMEtas, Italiano, I pubblici e le motivazioni
dell'italiano diffuso tra stranieri, Roma, Bulzoni, Guida all'italiano per
stranieri. La prospettiva del Quadro comune europeo per le lingue, Roma,
Carocci, L'italiano degli stranieri,
Roma, Carocci, Lingua in giallo. Analfabeti, criminali, sordomuti,
certificazioni di lingua straniera, Perugia, Guerra, Storia linguistica
dell'emigrazione italiana nel mondo, Roma, Carocci, Siena Certificazione CILS
Linguistica educativa Glottodidattica Semiotica
Registrazioni di Massimo Vedovelli, su RadioRadicale, Radio Radicale. Vedovelli.
Keywords. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS, -- Luigi Speranza, “Grice
e Vedovelli” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732504270/in/dateposted-public/
Grice e Vegetti – il platonismo
oxoniense di Pater – filosofia (Milano). Essential
Italian philosopher. Filosofo. Professore a Pavia. Si laurea a Pavia con una
tesi, “La storiografia diTucidide,” quale alunno del Collegio Ghislieri. Libero
docente e successivamente professore incaricato in Storia della filosofia
antica, fu Professore di questa disciplina a Pavia dove ricoprì più volte il
ruolo di direttore nel Dipartimento di Filosofia. Fu docente presso la Scuola Superiore IUSS di
Pavia e la Scuola Europea di Studi Avanzati dell'Università degli Studi Suor Orsola
Benincasa di Napoli. Membro del Collegium Politicum e socio dell'Accademia di
Scienze Morali e Politiche di Napoli, e dell'Istituto Lombardo Accademia di
Scienze e Lettere. Vegetti condivise il
lavoro intellettuale e l'impegno sociale con Finzi. Vegetti si dedicò alla
filosofia greco-romana, secondo l'insegnamento del suo maestro Geymonat. Fa studi
sulla medicina e sulla biologia da Ippocrate a Galeno. Fu il primo in Italia a impartire un corso di
storia della filosofia antica che prendesse in considerazione i riferimenti
alla storia della scienza, particolarmente in ambito greco-romano. Nella
ricerca della connessione fra scienze e filosofia, seguì la metodologia di Geymonat.
Il campo d'indagine approfondito da Vegetti consistette nello studio degli
aspetti etici e politici della filosofia, in particolare il platonismo, il
aristotelismo, e lo stoicismo, in rapporto con l'ambito sociale ed ideologico
della cultura greco-romana. Relativamente all'etica, che assimila l'ordine
stabilito dalla legge morale e politica con l'ordine naturale insito nel
kósmos, l'universo ordinato, Vegetti ritenne che si configurasse per la prima
volta nell' “Iliade” proseguendo poi nella riflessione orfica-pitagorica
sull'anima. Apprezzato per i suoi studi su Platone, Aristotele, Ippocrate,
Galeno e sull'etica. Opere: “Il coltello
e lo stilo” (Il Saggiatore, Milano); “Tra Edipo e Euclide” (Il Saggiatore,
Milano); “L'etica degli antichi” (Laterza, Roma-Bari); “La medicina platonica” (Il
Cardo, Venezia); “La Repubblica platonica” (Napoli, Bibliopolis); “Il
platonismo” (ed. Einaudi); “Socrate incontra Marx. Lo Straniero di Treviri, ed.
Guida; “Guida alla lettura della Repubblica di Platone, Laterza, Roma-Bari); “Un
paradigma in cielo. Platone politico da Aristotele al Novecento, ed. Carocci.
Vegetti collabora in: “Marxismo e società antica” (Feltrinelli, Milano); “Oralità,
scrittura, spettacolo” Boringhieri, Torino, Il sapere degli antichi, Boringhieri, Torino, L'esperienza
religiosa antica, Boringhieri, Torino (con Gabriele Giannantoni) La scienza
ellenistica, Bibliopolis, Napoli, Le opere psicologiche di Galeno, Bibliopolis,
Napoli, Nuove antichità, "Aut Aut", "Dialoghi con gli antichi",
Sankt Augustio. Ha tradotto Ippocrate,
Opere, M. Vegetti, UTET, Torino, II edizione, Aristotele, Opere biologiche, D.
Lanza e M. Vegetti, UTET, Torino, II edizione, Galeno, Opere, I. Garofalo e M.
Vegetti, UTET, Torino, Platone, Repubblica, M. Vegetti, Libri I-III,
Dipartimento di Filosofia dell'Pavia, "Platone, Repubblica",
M.Vegetti, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, Milano. “Nell'ombra di Theuth: dinamiche
della scrittura in Platone, in Sapere e scrittura in Grecia, M. Detienne,
Laterza, Roma- Bari); “Tra il sapere e la pratica: la medicina ellenistica” in
Storia del sapere medico occidentale M. Grmek, Laterza, Roma-Bari. “L' idea del
bene nella Repubblica di Platone, in "Discipline filosofiche", Passioni
antiche: l'io collerico, in Storia delle passioni S. Vegetti Finzi, Laterza,
Roma- Bari. Curato inoltre, per Zanichelli, “Filosofie e società.” Biografia su
Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, su emsf.rai. S. Vegetti Finzi, A. Celli, Fare società, ed.
Einaudi Entrambi collaboratori della
rivista Iride delle edizioni del Mulino. Biografia su Enciclopedia multimediale
delle scienze filosofiche, su emsf.rai. 6. Filosofo studioso di Platone, su
corriere. G. Curci, Intervista alla
prof.ssa Gastaldi, in ricordo del maestro Vegetti, su necrologie.laprovinciapavese.gelocal.
Enciclopedia Treccani alla voce "Galeno" Intervista Antonio Carioti,
"Critico il Platone di Reale, il marxismo non c'entra", intervista di
Mario Vegetti, Corriere della Sera, Opere su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
Opere di Mario Vegetti,. Pubblicazioni su
Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de
l'Innovation. Registrazioni su RadioRadicale,
Radio Radicale. L'etica e la filosofia antica, su emsf.rai. La retorica e la
persuasione, su emsf.rai. La medicina greca. Aristotele. I pitagorici.
Socrate., su emsf.rai. L'etica in Platone e Aristotele, su emsf.rai. Mario
Vegetti: il primato del filosofo per Aristotele, sul RAI filosofia, su filosofia.rai. Mario
Vegetti. Vegetti. Keywords: ariskant, plathegel. -- Refs.: The H. P. Grice
Papers, Bancroft MS, -- Luigi Speranza, “Grice e Vegetti e il platonismo
oxoniense di Pater” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732247714/in/dateposted-public/
Velino – I velini – Luigi Speranza (Velia). Grice: “”A = A,” Parmenides says,” “Le donne
sono le donne,” “La guerra è la guerra.” Enough to irritate an Italian
neo-non-parmenideian“One of the most important Italian philosophers, if only
because Plato dedicated a dialogue to him!”Grice. --
Parmenide Parmènide di Elea (in greco antico: Παρμενίδης, Parmenídēs;
Elea. Filosofo antico -- autore del poema Sulla natura. Viene considerato
il fondatore dell'ontologia, con cui ha influenzato l'intera storia della
filosofia occidentale. Fu il filosofo dell'essere statico e immutabile, in
contrasto col divenire di Eraclito, secondo il quale viceversa «tutto cambia». A
lui si deve la nascita della scuola eleatica a cui appartenevano anche Zenone (o
Senone nella grafia antica) di Elea e Melisso di Samo. La rivalità tra
Parmenide ed Eraclito è stata reintrodotta negli odierni dibattiti sulla
concezione del tempo,[ e della fisica moderna. Nacque a Velia, in Ascea, da una
famiglia aristocratica. Della sua vita si hanno poche notizie. Secondo
Speusippo, nipote di Platone, e chiamato dai suoi concittadini a redigere le
leggi di Ascea. Secondo Sozione e discepolo del pitagorico Aminia. Per altri fu
probabilmente discepolo di Senofane di Colofone. Ad Ascea fonda inoltre una
scuola, insieme al suo discepolo prediletto Zenone. Platone nel Parmenide
riferisce di un viaggio che Parmenide intraprese alla volta di Atene, dove
conobbe Socrate col quale ebbe una vivace discussione. L'unica opera di
Parmenide è il poema in esametri intitolato Sulla natura, di cui alcune parti
sono citate da Simplicio in De coelo e nei suoi commenti alla Fisica
aristotelica, da Sesto Empirico e da altri scrittori antichi. Di “Sulla natura”
ci sono giunti ad oggi diciannove frammenti, alcuni dei quali allo stato di
puro stralcio, che comprendono un proemio e una trattazione in due parti: La
via della verità e La via dell'opinione. Di quest'ultima abbiamo solo pochi
versi. Εἰ δ' ἄγ' ἐγὼν ἐρέω, κόμισαι δὲ σὺ μῦθον ἀκούσας, αἵπερ ὁδοὶ μοῦναι
διζήσιός εἰσι νοῆσαι· ἡ μὲν ὅπως ἔστιν τε καὶ ὡς οὐκ ἔστι μὴ εἶναι, Πειθοῦς ἐστι
κέλευθος - Ἀληθείῃ γὰρ ὀπηδεῖ - , ἡ δ' ὡς οὐκ ἔστιν τε καὶ ὡς χρεών ἐστι μὴ εἶναι,
τὴν δή τοι φράζω παναπευθέα ἔμμεν ἀταρπόν· οὔτε γὰρ ἂν γνοίης τό γε μὴ ἐὸν - οὐ
γὰρ ἀνυστόν - οὔτε φράσαις. ... τὸ γὰρ αὐτὸ νοεῖν ἐστίν τε καὶ εἶναι. Orbene io
ti dirò, e tu ascolta accuratamente il discorso, quali sono le vie di ricerca
che sole sono da pensare: l'una che "è" e che non è possibile che non
sia, e questo è il sentiero della persuasione (infatti segue la verità);
l'altra che "non è" e che è necessario che non sia, e io ti dico che
questo è un sentiero del tutto inaccessibile. Infatti non potresti avere
cognizione di ciò che non è (poiché non è possibile), né potresti esprimerlo. Infatti
lo stesso è pensare ed essere. Sostiene che la molteplicità e i mutamenti del
mondo sono illusori, e afferma, contrariamente al senso comune, la realtà dell'essere:
immutabile, ingenerato, finito, immortale, unico, omogeneo, immobile,
eterno. La narrazione si snoda intorno al percorso intellettuale del filosofo
che racconta il suo viaggio verso la dimora della dea della Giustizia la quale
lo condurrà al cuore inconcusso della ben rotonda verità. La dea, in quanto
tutrice dell'ordine cosmico, e vista in tal senso anche come garante
dell'ordine logico, cioè del corretto filosofare. La dea gli mostra la via
dell'opinione, che conduce all'apparenza e all'inganno, e la via della verità
che conduce alla sapienza e all'essere (τὸ εἶναι). Pur non specificando
cosa sia questo essere, è il che per primo ne mette a tema esplicitamente il
concetto. Su di esso egli esprime soltanto una lapidaria formula, la più antica
testimonianza in materia, secondo la quale l'essere è, e non può non essere. Il
non-essere non è, e non può essere -- ἡ μὲν ὅπως ἔστιν τε καὶ ὡς οὐκ ἔστι μὴ εἶναι
… ἡ δ' ὡς οὐκ ἔστιν τε καὶ ὡς χρεών ἐστι μὴ εἶναι -- è, e non è possibile che
non sia … non è, ed è necessario che non sia» -- fr. 2, vv 3;5 -
Simplicio, Phys. 116, 25. Proclo, Comm. al Tim.). Con queste parole intende
affermare che niente si crea dal niente (ex nihilo nihil fit), e nulla può
essere distrutto nel nulla. Già i primi filosofi avevano cercato l'origine (o ἀρχή,
archè) della mutevolezza dei fenomeni in un principio statico che potesse
renderne ragione, non riuscendo a spiegarsi il divenire. Ma i cambiamenti e le
trasformazioni a cui è soggetta la natura, tali per cui alcune realtà nascono,
altre scompaiono, non hanno semplicemente motivo di esistere, essendo pura
illusione. La vera natura del mondo, il vero essere della realtà, è statico e
immobile. A tali affermazioni giunge promuovendo per la prima volta un pensiero
basato non più su spiegazioni mitologiche del cosmo, ma su un metodo razionale,
servendosi in particolare della logica formale di non-contraddizione, da cui si
traggono le seguenti conclusion. L'essere è immobile perché se si muovesse
sarebbe soggetto al divenire, e quindi ora sarebbe, ora non sarebbe. L'essere è
uno perché non possono esserci due esseri: se uno è l'essere, l'altro non
sarebbe il primo, e sarebbe quindi non-essere. Allo stesso modo per cui, se A è
l'essere, e B è diverso da A, allora B non è: qualcosa che non sia Essere non
può essere, per definizione. L'Essere è eterno perché non può esserci un
momento in cui non è più, o non è ancora: se l'essere fosse solo per un certo
periodo di tempo, a un certo momento non sarebbe, e si cadrebbe in
contraddizione. L'essere è dunque ingenerato e immortale, poiché in caso
contrario implicherebbe il non essere. La nascita significa essere, maa anche
non essere prima di nascere. La morte significa non essere, ovvero essere solo
fino a un certo momento. L'essere è indivisibile, perché altrimenti
richiederebbe la presenza del non-essere come elemento separatore. L'essere
risulta così vincolato dalla necessità (ἀνάγχη), che è il suo limite ma al
contempo il suo fondamento costitutivo. La dominatrice necessità lo tiene nelle
strettoie del limite che lo rinserra tutto intorno; perché bisogna che l'essere
non sia incompiuto. L'essere secondo Parmenide: privo di imperfezioni e identico
in ogni sua parte come una sfera paragona l'Essere a una sfera perfetta, sempre
uguale a se stessa nello spazio e nel tempo, chiusa e finita (per gli antichi
greci il finito era sinonimo di perfezione). La sfera è infatti l'unico solido
geometrico che non ha differenze al suo interno, ed è uguale dovunque la si
guardi; l'ipotesi collima suggestivamente con la teoria della relatività di
Einstein che dice: «Se prendessimo un binocolo e lo puntassimo nello spazio,
vedremmo una linea curva chiusa all'infinito» in tutte le direzioni dello
spazio, ovvero, complessivamente, una sfera (per lo scienziato infatti
l'universo è finito sebbene illimitato, fatto di uno spazio tondo ripiegato su
se stesso). Fuori dell'essere non può esistere nulla, perché il non-essere,
secondo logica, non è, per sua stessa definizione. Il divenire attestato dai
sensi, secondo cui gli enti ora sono e ora non sono, è una mera illusione (che
appare ma in realtà non è). La vera conoscenza dunque non deriva dai sensi, ma
nasce dalla ragione. Non c'è nulla di errato nell'intelletto che prima non sia
stato negli erranti sensi» è la frase che d'ora in poi sarà attribuita a
Parmenide. Il pensiero è dunque la via maestra per cogliere la verità
dell'Essere: «ed è lo stesso il pensare e pensare che è. Giacché senza l'essere
… non troverai il pensare», a indicare come l'Essere si trovi nel pensiero.
Pensare il nulla è difatti impossibile, il pensiero è necessariamente pensiero
dell'essere. Di conseguenza, poiché è sempre l'essere a muovere il pensiero, la
pensabilità di qualcosa dimostra l'esistenza dell'oggetto pensato.Tale identità
immediata di essere e pensiero, a cui si giunge scartando tutte le impressioni
e i falsi concetti derivanti dai sensi, abbandonando ogni dinamismo del
pensiero, accomuna Parmenide alla dimensione mistica delle filosofie apofatiche
orientali, come il buddhismo, il taoismo e l'induismo. Una volta stabilito che
l'Essere è, e il non-essere non è, restava tuttavia da spiegare come nascesse
l'errore dei sensi, dato che nell'Essere non ci sono imperfezioni, e perché gli
uomini tendano a prestare fede al divenire attribuendo l'essere al non-essere.
Parmenide si limita ad affermare che gli uomini si lasciano guidare
dall'opinione (δόξα), anziché dalla verità, ossia giudicano la realtà in base
all'apparenza, secondo procedimenti illogici. L'errore in definitiva è una
semplice illusione, e dunque, in quanto non esiste, non si può trovargli una
ragione. Compito del filosofo è unicamente quello di rivelare la nuda verità
dell'Essere nascosta sotto la superficie degli inganni. Il tema sarà ripreso da
Platone che cercherà una soluzione al conflitto tra l'essere e il molteplice;
per sciogliere il dramma umano costituito dal senso greco del divenire (per cui
tutto muta) che si scontra con una ragione, altra dimensione fondamentale della
grecità, che è portata a negarlo, Platone concepirà il non-essere non più alla
maniera di Parmenide staticamente e assolutamente contrapposto all'essere, ma
come diverso dall'essere in senso relativo, nel tentativo di dare una
spiegazione razionale anche al tempo e al molteplice. Il rigore logico di
Parmenide gli valse inoltre l'appellativo di "venerando e terribile"
da parte di Platone. La fiducia di Parmenide in un sapere completamente dedotto
dalla ragione, e viceversa la sua totale sfiducia nei confronti dei sensi e di
una conoscenza empirica, fa di lui un filosofo profondamente
razionalista. Parmenide e la scuola di Elea Parmenide ne "La
scuola di Atene", affresco di Raffaello Sanzio Parmenide fu il fondatore
della scuola di Elea, dove ebbe vari discepoli, il più importante dei quali fu
Zenone. Il metodo usato dagli eleati era la dimostrazione per assurdo, con cui
confutavano le tesi degli avversari giungendo a dimostrare la verità
dell'Essere, nonché la falsità del divenire e delle impressioni dei sensi, per
una "impossibilità logica di pensare altrimenti".Stupiva i
contemporanei un ragionamento che scaturiva dalla radicale contrapposizione
essere/non-essere e da un'immediata conseguenza del principio di
non-contraddittorietà dell'essere e del pensiero, teorizzato in seguito da
Aristotele come evidenza prima e indimostrabile alla ragione senza la quale
diverrebbe impossibile qualsiasi conoscenza necessaria-filosofica, restando
solo il mondo dell'opinione. Parmenide e gli eleati si contrapponevano
soprattutto al pensiero di Eraclito, loro contemporaneo, filosofo del divenire
che basava la conoscenza interamente sui sensi. Nella prospettiva della storia
della filosofia, sarà quindi Hegel a concepire l'essere in maniera radicalmente
opposta a Parmenide. Anche l'atomismo democriteo intese contrapporsi alla
teoria eleatica dell'Essere (che aveva cercato una soluzione al problema
dell'archè negando alla radice un fondamento originario al divenire), presupponendo
gli atomi e uno spazio vuoto, diverso dagli atomi, in cui essi potessero
muoversi, ipotizzando in un certo senso una convivenza di essere e
non-essere. In seguito furono i sofisti a cercare di confutare il
pensiero degli eleati, opponendo al loro sapere certo e indubitabile (επιστήμη,
epistéme) sia il relativismo di Protagora, sia il nichilismo di Gorgia. Uno dei
maggiori problemi sollevati da Parmenide riguardava in particolare
l'impossibilità di oggettivare l'Essere, di darne un predicato, di sottrarlo
all'astrattezza formale con cui egli l'aveva enunciato, e che sembrava
contrastare con la pienezza totale del suo contenuto. Fu seguendo questa strada
che Platone, nel tentativo di risolvere il problema, approderà al mondo delle
idee. L'interpretazione della "doxa" Giovanni Reale ha elencato
le diverse interpretazioni contemporanee sullo statuto e il significato
dell'opinione ed il suo rapporto con la verità. Accanto ad una lettura che le
vede contrapporre radicalmente, ne esiste una diversa, che Reale appoggia,
secondo cui l'opinione (δόξα, doxa) non è da intendersi in Parmenide come
negazione assoluta della verità, ma come un modo improprio di accostarsi ad
essa. Non si tratterebbe cioè di puro non-essere, della via dell'errore
scartata a priori, ma di una terza possibilità in cui i fenomeni (δοκοῦντα,
dokùnta) sarebbero entità pensabili e quindi plausibili, se non altro come
manifestazioni esteriori del fondamento occulto e autentico dell'Essere. Nelle
parole della Dea, infatti, Parmenide è chiamato a conoscere anche «le opinioni
dei mortali, in cui non è certezza verace; eppure anche questo imparerai: come
l'esistenza delle apparenze sia necessario ammetta colui che in tutti i sensi
tutto indaga». Si tratta di un'interpretazione condivisa in varia misura anche
da Hans Schwabl, Mario Untersteiner, Giorgio Colli, Luigi Ruggiu, sebbene
respinta da altri, che farebbe di Parmenide un anticipatore della futura
ontologia platonica, mentre i suoi discepoli avrebbero invece mantenuto una
concezione più rigorosa dell'essere, quella tradizionalmente attribuita agli
eleati. Tra le filosofie volte al recupero del pensiero classico in chiave
attuale, in direzione del quale si sono mossi specialmente gli studi di Martin
Heidegger e di Gustavo Bontadini, l'opera di Emanuele Severino si segnala come
una parziale ripresa della dottrina di Parmenide, e viene perciò definita
«neoparmenidismo». In particolare nel suo scritto Ritornare a Parmenide,
Severino intende proporre un'originale reinterpretazione delle categorie fondamentali
del pensiero moderno alla luce della rigorosa logica dell'Eleate. Secondo
Platone in Parmenide, 127a-c. ^ Secondo la cronologia di Apollodoro di Atene
che colloca la sua ἀκμή (l'acmé, il quarantesimo anno dell'età, ritenuto dai
dossografi antichi il punto più alto della vita e dell'attività filosofica)
nella XLIX olimpiade, datata al 504-1 a.C. (Diogene Laerzio, IX, 23). Dopo che
fu scoperta in uno scavo ad Ascea un'erma acefala con l'iscrizione
Πα[ρ]μενείδης Πύρητος Οόλιάδης φυσικός (Parmenide figlio di Pirete medico degli
Uliadai), dove Parmenide viene cioè indicato come capo della scuola medica
eleata degli Ούλιάδαι, si ritrova in seguito la testa-ritratto con barba qui
raffigurata, con la base del collo adattata ad essere sovrapposta in un'erma
del tipo di quella precedentemente ritrovata con l'iscrizione citata. Altri
ritengono invece che questa scultura riproduca il busto del filosofo epicureo
Metrodoro di Lampsaco (M. G. Picozzi, Parmenide, Enciclopedia dell'arte antica
Treccani). Logos: rivista internazionale
di filosofia, Bartelli & Verando I paradossi di Zenone sul movimento
vennero enunciati proprio per argomentare la posizione filosofica di Parmenide.
Luigi Lugiato, L'uomo e il limite, Milano, FrancoAngeli, Secondo Platone in
Parmenide, op.cit. Diogene Laerzio, IX, 21. ^ Così Plutarco, Contro
Colote, 32, 1126 A. Fra questi Aristotele, (Metafisica A 5, 986b, 22) e Platone
(Sofista, 242d) e così anche Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, IX, 21. ^ I
presocratici, a cura di G. Giannantoni, Bari 19756. ^ Platone, Parmenide, 128
B. ^ Simplicio, De cœlo 556, 25. Simplicio, In Aristotelis Physica commentaria.
^ Sesto Empirico, Adversus mathematicos, libro VII. ^ Finito non da intendersi come imperfetto perché
per la mentalità antica il segno di perfezione è la compiutezza, il finito.
L'infinito vorrebbe dire che non è completo, che gli manca qualcosa quindi
imperfetto. Sul tema del viaggio in Parmenide si veda quest'intervista a Luigi
Ruggiu, tratta dall'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche. Fr. 1,
v. 29, della raccolta I presocratici di Diels/Kranz. ^ Anna Jellamo, Il cammino
di Dike: l'idea di giustizia da Omero a Eschilo, Roma, Donzelli. Sull'ipotesi
che la dea della Giustizia fosse interpretata da Parmenide in un significato nuovo,
filosofico, cfr. Hermann Fränkel, Wege und Formen Frühgriechischen Denkens.
Literarische und Philosophiegeschichtliche Studien, München, Beck, 1960, p. 162
segg., per il quale essa veniva ora vista come dea della «giustezza» o
«esattezza» (dikaiosyne), preludio di quella platonica. Sulla Dike
"filosofica" cfr. anche Karl Deichgräber, Parmenides' Auffahrt zur
Göttin des Rechts, Untersuchungen zum Prooimion seines Lehrgedichts, 11,
Magonza. La nascita della parola "filosofia" è molto controversa, in
quanto ha diverse accezioni. Già anticamente, così come altri termini composti
col suffisso "philo-" (cfr. P. Hadot, Che cos'è la filosofia antica?,
Torino, Einaudi) essa indicava una passione, una tensione (φίλος, fìlos) verso
il sapere (σοφία, sofìa). Secondo Antonio Capizzi, tuttavia, Parmenide non era
un filosofo nel senso etimologico, in quanto più che al "sapere per il
sapere" propendeva per le applicazioni politiche del sapere, ma la
questione è tutt'altro che definitiva. Principio enunciato da Melisso e poi
reso in latino da Lucrezio, ma implicitamente presente nel frammento 8 di
Parmenide (cfr. Réginald Garrigou-Lagrange, La sintesi tomistica, Fede &
Cultura, 2015. ^ «Il principio di non-contraddizione, introdotto da Parmenide
per rivelare l'essere stesso, la verità essenziale, fu successivamente
impiegato come strumento del pensiero logicamente cogente per qualsiasi
affermazione esatta. Sorsero così la logica e la dialettica» (K. Jaspers, I
grandi filosofi, tr. it., Longanesi, Milano). ^ Fr. 8, v. 30-32, della raccolta
Diels/Kranz. ^ Albert Einstein si espresse tra l'altro in maniera
sorprendentemente simile a Parmenide, in quanto anch'egli tendeva a negare la
discontinuità del divenire e il suo svolgimento nel tempo. Secondo Popper,
«grandi scienziati come Boltzmann, Minkowski, Weyl, Schrödinger, Gödel e,
soprattutto, Einstein hanno concepito le cose in modo similare a Parmenide e si
sono espressi in termini singolarmente simili. La materia, secondo Einstein, si
curverebbe su se stessa, per cui l'universo sarebbe illimitato ma finito,
simile ad una sfera, che è illimitatamente percorribile anche se finita.
Inoltre Einstein ritiene che non abbia senso chiedersi che cosa esista fuori
dell'universo» (Ernesto Riva, Manuale di filosofia). Alexius Meinong, proprio
come Parmenide, difese ad esempio l'idea che anche «la montagna d'oro» (titolo
di un romanzo fantascientifico) sussista poiché se ne può parlare. Fr. 3, v. 1,
Diels/Kranz. Sull'analogia tra la posizione parmenidea e le filosofie
dell'Oriente, cfr. Emanuele Severino. Il Poema, le fonti, le interpretazioni,
su filosofico.net. Cfr. anche l'intervista al professor Emanuele Severino
(Venezia, Museo Correr, Biblioteca Marciana) in Parmenide su Emsf.rai.it. ^
Platone, Teeteto, 183e. ^ Un famoso esempio si ha nelle aporie note come
paradossi di Zenone. ^ Si veda La filosofia dei Greci nel suo sviluppo storico,
di Eduard Zeller, trad. di R. Mondolfo Eleati, a cura di Giovanni Reale,
Firenze, La Nuova Italia, nuova edizione a cura di Giuseppe Girgenti, Milano, Bompiani,
2011. ^ «Dunque, Parmenide ha esposto un'"opinione plausibile", oltre
a quella fallace, e ha cercato, a suo modo, di dar conto dei fenomeni» (G.
Reale, Storia della filosofia antica, I, Vita e Pensiero, Milano). Fr. 1, vv.
31-33, trad. di G. Reale. Hans Schwabl, Sein und Doxa bei Parmenides, «Wiener
Studien», Mario Untersteiner, La Doxa di Parmenide, in Parmenide. Testimonianze
e frammenti, Sansoni, Firenze Giorgio Colli, Physis kryptesthai philei, ed.
dell'Ateneo, Roma Luigi Ruggiu, Saggio
introduttivo e commentario filosofico, in Parmenide. Poema sulla natura: i
frammenti e le testimonianze indirette, Rusconi, Milano Di origine evidentemente iranica sarebbe il
dualismo luce-tenebre che per Parmenide sta alla base della dóxa, mentre
sarebbe addirittura di origine indiana il carattere puramente apparente da lui
attribuito al mondo sensibile (sostenuto dalla corrente Samkya delle Upanishad
nella famosa dottrina del "velo di Maya", ripresa da Arthur
Schopenhauer nel XIX secolo), e lo stesso viaggio del filosofo al cospetto
della dea, esposto nel proemio del Poema parmenideo, ricorderebbe i viaggi
degli sciamani asiatici (Martin Litchfield West, La filosofia greca arcaica e
l'Oriente, Il Mulino, Bologna, 1993). ^ In esso, tuttavia, Severino afferma dapprima
di aver compiuto il secondo grande "parmenicidio", dopo quello di
Platone: Parmenide svaluta e quindi annulla i fenomeni, ma questi appaiono,
quindi esistono e, se esistono, non divengono, ma tutti sono eterni. In secondo
luogo Severino usa la logica parmenidea per confutare l'etica e la fede in Dio:
poiché il divenire non esiste, non sarebbero possibili la libera scelta morale
e l'esistenza di un Creatore che tragga l'essere dal nulla, creandolo ex
nihilo. Bibliografia Fonti Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri
filosofi, Testo greco a fronte, a cura di Giovanni Reale con la collaborazione
di Giuseppe Girgenti e Ilaria Ramelli, Milano, Bompiani, 2005 Edizioni e
traduzioni Pilo Albertelli, Gli Eleati: testimonianze e frammenti, Bari, Laterza,
1938 Renzo Vitali, Parmenide d'Elea. Peri physeos, una ricostruzione del Poema,
Faenza, Lega, 1977 Giovanni Reale, Luigi Ruggiu, Parmenide. Poema sulla natura,
Milano, Rusconi, 1991 Giovanni Cerri, Parmenide. Poema sulla natura, Milano,
BUR, 1999 Albino Nolletti, Che cos'è l'Essere di Parmenide: spiegazione di un
enigma filosofico Testo greco a fronte, Teramo, La Nuova Editrice, 2004 I
presocratici. Prima traduzione integrale con testi originali a fronte delle
testimonianze e dei frammenti di Hermann Diels e Walther Kranz, a cura di
Giovanni Reale, Milano, Bompiani, 2006 Mario Untersteiner, Eleati. Parmenide,
Zenone, Melisso. Testimonianze E Frammenti Testo greco a fronte, Milano,
Bompiani, 2011 Studi Emanuele Severino, Ritornare a Parmenide [1964], in Essenza
del nichilismo, pp. 19–61, Paideia, Brescia 1972 Carlo Diano, Parmenide in
Studi e saggi di filosofia antica (successivamente ne Il pensiero greco da
Anassimandro agli Stoici, Bollati Boringhieri, 2007 e 2018) Luigi Ruggiu,
Parmenide, Venezia, Marsilio 1975 Antonio Capizzi, Introduzione a Parmenide,
Laterza, Roma-Bari 1975 Antonio Capizzi, La porta di Parmenide. Due saggi per
una nuova lettura del poema, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1975 Guido Calogero,
Studi sull'eleatismo [Roma], La Nuova Italia, Firenze 1977 Edward Hussey, I
presocratici, trad. di L. Rampello, Mursia, Milano 1977 Klaus Heinrich,
Parmenide e Giona. Quattro studi sul rapporto tra filosofia e mitologia, Guida,
Napoli 1988 Giovanni Casertano, Parmenide il metodo la scienza l'esperienza, Loffredo,
Napoli Karl Popper, Il mondo di Parmenide. Alla scoperta dell'illuminismo
presocratico, Piemme, Casale Monferrato Martin Heidegger, Parmenide, a cura di
F. Volpi, Adelphi, Milano 1999 Hans-Georg Gadamer, Scritti su Parmenide, a cura
di G. Saviani, Filema, Napoli Giorgio Colli, Gorgia e Parmenide. Lezioni
Adelphi, Milano Néstor-Luis Cordero, By Being, It is. The Thesis of Parmenides,
Parmenides Publishing, Las Vegas Massimo Pulpito, Parmenide e la negazione del
tempo. Interpretazioni e problemi, LED, Milano 2005 Andrea Sangiacomo, La sfida
di Parmenide. Verso la Rinascenza, Il Prato, Padova 2007 Michele Abbate,
Parmenide e i neoplatonici. Dall'Essere all'Uno e al di là dell'Uno, Edizioni
dell'Orso, Alessandria Ugo di Toro, L'enigma Parmenide. Poesia e filosofia nel
proemio, Aracne, Roma 2010 Franco Ferrari, Il migliore dei mondi impossibili.
Parmenide e il cosmo dei Presocratici, Aracne, Roma 2010 Massimo Donà,
Parmenide. Dell'essere e del nulla, Alboversorio, Milano Donato Sperduto, Il
divenire dell'eterno, Aracne, Roma. Dizionario di filosofia, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 2009. Modifica su Wikidata Parmènide (filosofo), su
sapere.it, De Agostini. Spiegazione dell'enigma dell'Essere di Parmenide, su
parmenide.info. Emanuele Severino. Il Poema, le fonti, le interpretazioni, su
filosofico.net. Emanuele Severino: Parmenide, su raiscuola.rai.it. (EL)
"Sull'Essere" recitato in greco antico ricostruito, su
podium-arts.com. (EN) Un'ampia lista degli studi dedicati a Parmenide su
parmenides.com. (EN) Parmenides and the Question of Being in Greek Thought, su
ontology.co. con una bibliografia annotata degli studi recenti e delle edizioni
critiche. Università di Stanford. efs.: H. P. Grice, “Negation and privation,”
“Lectures on negation,” Wiggins, “Grice and Parmenides”. Parmenide. Keywords.
Refs.: Luigi Speranza, “Il parmenideismo italiano,” Luigi Speranza, "Grice e Parmenide," per il Club
Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia.
Grice e Velia -- Zenone – i veliani – Luigi Speranza (Velia). Filosofo. f.
senofane, parmenide -- Velia -- (or as
Strawson would prefer, Zeno). Sometimes
spelt ‘Senone’ "Senone *loved* his native Velia. Vivid evidence of the cultural impact of Senone's arguments in Italia is
to be found in the interior of a red-figure drinking cup (Roma, Villa Giulia,
inv. 3591) discovered in the Etrurian city of Falerii. It depicts a heroic
figure racing nimbly ahead of a large tortoise and has every appearance of
being the first known ‘response’ to the Achilles (or Mercurio, Ermete) paradox.
“Was ‘Senone’ BORN in Velia?”that is the question!”Grice. Italian philosopher, as as such, or as
Grice prefers, ‘senone’ -- Zenos paradoxes. “Since Elea is in Italy, we can say
Zeno is Italian.”H. P. Grice. “Linguistic puzzles, in nature.” H. P. Grice. four paradoxes relating to space
and motion attributed to Zeno of Elea fifth century B.C.: the racetrack,
Achilles and the tortoise, the stadium, and the arrow. Zeno’s work is known to
us through secondary sources, in particular Aristotle. The racetrack paradox.
If a runner is to reach the end of the track, he must first complete an
infinite number of different journeys: getting to the midpoint, then to the
point midway between the midpoint and the end, then to the point midway between
this one and the end, and so on. But it is logically impossible for someone to
complete an infinite series of journeys. Therefore the runner cannot reach the
end of the track. Since it is irrelevant to the argument how far the end of the
track is it could be a foot or an inch
or a micron away this argument, if
sound, shows that all motion is impossible. Moving to any point will involve an
infinite number of journeys, and an infinite number of journeys cannot be
completed. The paradox of Achilles and the tortoise. Achilles can run much
faster than the tortoise, so when a race is arranged between them the tortoise
is given a lead. Zeno argued that Achilles can never catch up with the tortoise
no matter how fast he runs and no matter how long the race goes on. For the
first thing Achilles has to do is to get to the place from which the tortoise
started. But the tortoise, though slow, is unflagging: while Achilles was
occupied in making up his handicap, the tortoise has advanced a little farther.
So the next thing Achilles has to do is to get to the new place the tortoise
occupies. While he is doing this, the tortoise will have gone a little farther
still. However small the gap that remains, it will take Achilles some time to
cross it, and in that time the tortoise will have created another gap. So
however fast Achilles runs, all that the tortoise has to do, in order not to be
beaten, is not to stop. The stadium paradox. Imagine three equal cubes, A, B,
and C, with sides all of length l, arranged in a line stretching away from one.
A is moved perpendicularly out of line to the right by a distance equal to l.
At the same time, and at the same rate, C is moved perpendicularly out of line
to the left by a distance equal to l. The time it takes A to travel l/2
relative to B equals the time it takes A to travel to l relative to C. So, in
Aristotle’s words, “it follows, Zeno thinks, that half the time equals its
double” Physics 259b35. The arrow paradox. At any instant of time, the flying
arrow “occupies a space equal to itself.” That is, the arrow at an instant
cannot be moving, for motion takes a period of time, and a temporal instant is
conceived as a point, not itself having duration. It follows that the arrow is
at rest at every instant, and so does not move. What goes for arrows goes for
everything: nothing moves. Scholars disagree about what Zeno himself took his
paradoxes to show. There is no evidence that he offered any “solutions” to
them. One view is that they were part of a program to establish that
multiplicity is an illusion, and that reality is a seamless whole. The argument
could be reconstructed like this: if you allow that reality can be successively
divided into parts, you find yourself with these insupportable paradoxes; so you
must think of reality as a single indivisible One. Senza
le premesse di tale discussione e problematica si precisano chiaramente nei
finissimi argomenti di Zenone di Velia, diseepolo e difensore di Parmenide, in
cui si vede bene il taglio netto tra l'essere che è e in cui tutto si annulla,
e il mondo umano costruito dall'uomo stesso. All'inizio del “Parmenide” Platone
narra che una volta, durante le grandi Panatenee, Parmenide e Zenone vennero ad
Atene. Parmenide era allora molto innanzi negli anni, tutto bianco, ma
d'aspetto bello e nobile, e aveva circa sessantacinque anni. Zenone si
avvicinava allora ai quaranta anni, di grande statura e bell'uomo (Parmenide,
127b). Platone dice, poi, che in quell'occasione Zenone lesse un saggio che
scrive per difendere la tesi di Parmenide, ma k:he quel libro egli compose per
amor di polemica e che per giunta un tale glielo aveva sottratto, per cui,
Platone fa dire a Zenone. Nnon ebbi neppure il ternpo di pensare se fosse o no
il caso di darlo alla luce (128a). Platone, forse, per dare avvio alla sua
discussione, probabil-mente nei confronti dell'eleatismo megarico, si
riallaccia di proposito a Zenone e a Parmenide mettendoli in rapporto con
Socrate, allora giovanissimo, quel Socrate di cui poi i megarici furono discepoli.
Può darsi, dunque, che Platone forza la notizia di Zenone ad Atene insieme a
Parmenide, in un'epoca, il 455-450, in cui sembra difficile, per ragioni
cronologiche, che Parmenide sia potuto venire ad Atene, o avesse circa
sessantacinque anni. Nulla vieta, invece, di pensare che lui sia stato
effettivamente ad Atene, anche se in epoca diversa, e che sia nato tra il 500 e
il 490. Discepolo di Parmenide, Zenone nacque ad Elea nel 500/490. ·Platone
(Parmenide, 127b) narra che nel 452 circa Zenone, venuto con Parmenide ad
Atene, aveva circa quaranta anni. Tutte le fonti lo presentano come uomo
prestante e altamente intelligente, che prese attiva parte alla vita politica
della sua città, dove sarebbe eroicamente morto combattendo il tiranno Ncarco,
quando, preso da Nearco e torturato, per non parlare si spezza la lingua con i
denti, sputandola addosso al tiranno. Sembra che la struttura originaria del
saggio di Zenone (o dei suoi saggi) fosse antinomica, e che [Altro punto
sospetto è che Platone dice che il saggio che Zenone scrive e stato fatto
circolare senza il permesso dell'autore. Potrebbe questo essere indice che
Platone, in effetto, non espone la tesi vera di Zenone, anche se, nella
finzione del dialogo, lui stesso approvi, con qualche riserva, il sunto che dei
punti salienti dà Socrate. Platone, nel Parmenide tende a dimostrare
l'impossibilità di pensare l'essere di Parmenide che porta dietro di sé
l'altrettanta impossibilità di pensare i molti, onde, postici sul piano di
Parmenide, risulta impossibile il discorso, un qual- sivoglia giudizio. Non
interessa ora la soluzione di Platone e il suo tentativo di poter pensare l'essere
come dialetticità corrispondente alla dialetticità del pensiero, per cui si
rendeva possibile porre un tutto oggettivo. come ordine dialettico e misura su
cui scandire, attraverso la conoscenza di sé, lo stesso ordine politico. È
tuttavia importante sottolineare che nei confronti dell'uno di Parmenide e
delle opere di lui (che accettando l'ipotesi di Parmenide e anche accettando
che l'uno di Parmenide si può, all'estremo, ritenere assurdo, vuoi dimostrare
che altrettanto assurdo è porre unità accanto a unità, come i pitagorici,
quando si ritenga che queste siano realtà per sé e non puri nomi), la polemica
di Platone chiarifica quella che storicamente dev'essere stata l'aporia
fondamentale in cui doveva trovarsi il lettore del saggio di Zenone. In verità
- abbietta Zenone nel Parmenide di Platone - questo mio saggio vuol essere in
certo modo una difesa della dottrina di Parmenidc contro quelli che cercano di
metterla in ridicolo sostenendo che la tesi dell'esistenza dell'uno va incontro
a molte conseguenze ridiwlc c contraddittorie. Vuole confutare perciò questo
mio saggio quelli che asseriscono l'esistenza dei molti c render loro la pariglia
e anche di piu, cercando di mostrare che la loro ipotesi dell'esistenza dei.
molti va incontro a conseguenze ancor piu ridicole di quella dell'uno se si
vuole andare in fondo alla ricerca (l28c-d). In effetto qui Platone corregge la
sua prima affermazione che Zenone e Parmenide avessero detto la stessa cosa
("dite su per giu la cosa medesima ": 128b}, e per i suoi intenti
lascia cadere la precisazione di Zenone. Ma ciò è fondamentale, perché, in
genere, è con questi abili accenni che Platone distingue quello che a lui
importa da quello che accantona, ma che corrisponde, quasi sempre, alla verità
storica. Zenone, quaranta fossero gli argomenti contro la tesi che sostiene il
molteplice e il moto. Platone che vede in lui il difensore dell"Uno di
Parmenide, lo chiamò il "palamede eleatico" (Fedro, 26ltl). ] dunque,
sarebbe parmenideo alla rovescia. Egli accetterebbe che l'uno tutto di
Parmenide porti alla finale contraddizione dell'impensabilità - proprio sulla
via del pensiero - dell'uno stesso. Solo che la facile critica dell'annullarsi
dell'uno deve tener presente che, ammessa la esistenza dei molti, di punti
accanto a punti, come enti reali, si cade nelle stesse contraddizioni di chi
pone l'uno. Zenone non dice mai cosa sia l'Essere. Zenone nega che posti i
molti come esistenti, sul piano logico i molti esistano, confermando cosi la
tesi parmenidea che i molti in quanto tali, in quanto definizioni, non sono che
puri nomi. Ammessa, dunque, pitagoricamente, l'esistenza di punti reali
costituenti le cose, bisogna necessariamente ammettere che ciascuna di tali
unità in quanto punto ha una grandezza, anche se minima, onde in ogni punto vi
sono infiniti punti e quindi ogni punto-unità sarà infinitamente grande; se il
punto poi non ha gradezza, poiché le cose si costituiscono come aventi
grandezza per l'unione dei punti, come sarà mai possibile che punti senza
grandezza diano luogo a grandezze? n punto dunque, se non ha grandezza, non è
(fr. l, 2). Ancora: ammesse piu cose costituite di punti, esse saranno ad un
tempo in numero finito e infi.t;lito, il che è contraddittorio: saranno in
numero finito, perché non possono essere piu o meno di quante sono; infinito
perché tra l'una e l'altra ve ne sarà un'altra ancora, e tra questa e l'altra
un'altra ancora all'infinito (fr. 3). Ancora: ammessa la molteplicità di cose
reali per sé, bisogna ammettere o che sono continue, onde la molteplicità si
annulla nella continuità, che, essendo divisibile all'infinito, è costituita di
infiniti punti a loro volta divisibili all'infinito, fino al nulla; oppure che
ogni cosa, limitando l'altra, occupa uno spazio e si distingue dal- l'altra per
uno spazio: ma allora ogni spazio in quanto luogo implica un altro luogo e cosi
all'infinito, sino all'unico luogo cioè l'uno, cioè il nulla (Aristotele,
Fisica, 209a-210b; Simplicio, Fisica, 140, 34, 562, 1). Entro questa linea
rientra anche il cosiddetto argomento del grano di miglio. Un grano o la
decimillesima parte di un grano di miglio fa rumore: ora se fra un grano di
miglio e un medimmo c'è proporzione, vi sarà proporzione anche tra i suoni, per
cui se un medimmo di miglio fa rumore lo farà anche un solo grano (Aristotele,
Fisica, 250a~ 19; Simplicio, Fisica, 1108, 18), ma ciò non avviene.
Evidentemente quest'ultimo argomento rientra nei termini dei primi. Se l'uno, o
la totalità, è impensabile irrelativamente, altrettanto impensabili sono i
molti qualora si pongano quali realtà accanto a realtà. Nessuna parte del
molteplice costituirà il limite ultimo e nessuna sarà senza una relazione con
un'altra" (fr. 1). Poiché i molti sono impensaolli, se non. determinati
come variazione di quantità di un CONTINUO, e poiché IL CONTINUO si può
rappresentare come retta all'infinito, fino al nulla, i molti, se posti come
realtà per sé, non sono. Cosi nell'ipotetica retta (nulla è pensabile se non in
quanto estensione ed estensione che si qualifica) altrettanto inconcepibile è
il moto, o meglio la possibilità dello spostamento e del passaggio da punto a
punto, ché, dato, ad esempio, un segmento AB, tra A e B posta una metà A',
necessariamente tra A e A', vi sarà una metà A" e cosi vita all'infinito –
eis apeiron -- (argomento della dicotomia, cioè della divisione in due:
Aristotele, Fisica, 233a, 239b, 263a; Simplido, Fisica, 1013; 4). Evidentemente
non vi è allora passaggio tra un ipotetico primo punto A e il punto della linea
accanto ad A, onde si può dire che Achille piè veloce" (in A) non
raggiungerà mai la tartarugà che sia un passo avanti (in A"), ché, in
effetto, logicamente, né l'uno né l'altra si muovono (argomento dell'Achille:
cfr. Aristotele, Fisica, 239b; Simplicio 1013, 31), tanto piu che la linea,
essendo costituita d'infiniti punti, è divisibile all'infinito, e quindi,
all'infinito, si annulla. Analogamente LA FRECCIA non raggiungerà mai il bersaglio,
dovendo percorrere l'infinito e rimanendo sempre ferma al punto di partenza
(argomento della freccia: cfr. Aristotele, Fisica, 239b; Simplicio, Fisica,
1015, 19; Filopono, Fisica, 816, 30; Temistio, Fisica, 199, 4). Infine, dei
presunti quaranta argomenti con i quali Zenone avrebbe dimostrato la
contraddittorietà in cui pone o l'esperienza sensibile o la definizione dei
dati che implicano la molteplicità o il movimento, abbiamo l'argomento detto
dello stadio. Considerando in uno stadio un punto mobile che va ad una certa
velocità, se lo si considera rispetto ad un punto fermo andrà, ad esempio, a
dieci chilometri l'ora, se lo si considera invece rispetto a un altro punto
mobile che vada alla sua stessa velocità in senso opposto, quello stesso mobile
va a venti chilometri all'ora. Il quarto argomento - dice Aristotele - è quello
delle due serie di masse uguali che si muovono in senso contrario nello stadio,
lungo altre masse uguali, le une cioè a partire dalla fine dello stadio, le
altre dalla metà, con velocità uguale; la conseguenza è che la metà del tempo è
uguale al doppio (Fisica, 239b; cfr. anche Simplicio, Fisica, 1016, 9 sgg). I
celebri argomenti sul movimento, con cui, accettata la premessa che esiste il
moto, con ferrea consequenzialità, di deduzione in deduzione, si dimostra
come-sul piano logico, contraddicendosi, non si possa se non negare il moto
(onde, appunto, Aristotele, secondo Diogene Laerzio, VIII, 57, nel “Sofista”
andato perduto - ha potuto dire che lui e padre della DIALETTICA, come arte del
confutare), ci sono rimasti attraverso le discussioni e le critiche di
Aristotele. Non sappiamo, in effetto, se tali argomenti fossero proprii del suo
saggio, ché le fonti precedenti, ivi compreso Platone (che fa intravedere solo
gli argomenti contro l'esistenza della molteplicità), ne tacciono. Certo gli
argomenti sul movimento potevano essere conseguenza di quelli sulla pluralità,
che, portando a dimostrare l'intraducibilità della fisica in termini
logico-matematici, per l'impensabilità del CONTINUO SPAZIALE, portavano anche a
rendere impensabile il continuo temporale-spaziale su cui si determinano,
definendoli, i punti-geometrici, i cui rapporti di movimento divenivano
rapporti spaziali e, quindi, ancora una volta impensabili o contraddittori. La sua
polemica sembra quindi rivolta sia contro i punti- cose dei primi pitagorici (o
se si vuole contro la riduzione a numeri interi delle cose da parte dei primi
pitagorici), supponendo i numeri irrazionali, sia contro l'impossibilità di
ridurre le esperienze della vita, della mutevolezza, alla sfera della ragione e
dei numeri, senza perdere in puri nomi quella stessa vitalità. Le conseguenze
della discussione di Zenone, tenendo presenti certe posizioni a lui
contemporanee o immediatamente posteriori - lasciando da parte le implicazioni
che vi hanno veduto certi storici, riferendo le sue tesi ad alcune delle
concezioni della matematica e della fisica moderna, - sembrano potersi indicare
nei seguenti punti: l. impossibilità di ridurre la fisica in termini
matematici; 2. conseguente impossibilità di pensare, e quindi di definire, sia
l'essere come totalità, sia la molteplicità; 3. consapevolezza che ogni
ricostruzione matematica è valida, in quanto ipotetica e che altrettanto
ipotetica è ogni ricostruzione fisica. Sul piano storico si determinano cosi:
posizioni diverse, a seconda di quale aspetto della problematica, impostata da
Zenone, veniva approfondito. O si insistito sul continuo giungendo a risolvere
e ad annullare i molti (che restano come determinazioni valide su di un piano
puramente linguistico) nel continuo stesso, cioè nell'infinita unità (Me-
lisso); o si è risolto l'uno su di un piano puramente matematico, per cui l'uno
non è nessuno dei punti della serie, né il pari né il dispari, ma la possibilità
dell'uno e dell'altro, e che nell'opposizione-armonia dà luogo a un'ipotesi
logica che spiega un'ipotesi fisica (Crotone e Taranto); o si è assunta
l'ipotesi fisica del continuo divisibile all'infinito in infiniti punti ognuno
dei quali, infinito, ha in sé tutte le infinite possibilità, gl'infiniti semi
vitali, onde in ogni punto tutto è tutto (Anassagora); o si è fatta l'ipotesi
che gli infiniti punti, proprio perché infiniti e quindi escludenti un
passaggio dall'uno all'altro all'infinito costituiscono infiniti limiti, d'onde
una infinita serie di limiti, d'indivisibili (atomi) implicanti nel limite una
separazione, cioè un altro limite come vuoto (Leucippo, che fu discepolo di
Zenone, e Democrito). Infine, se da un lato la sua problematica portava a
impostare l'intelligibilità del reale non come afferrante la struttura in sé
del reale stesso, ma come ipotesi o fisica o matematica, dall'altro lato
portava, nella consapevolezza dell'impossibilità logica dell'Essere o del
divenire, della Verità, a rimanere sul piano dell'opinione c del discorso
umani, entro i termini dello stesso mondo dègli uomini e dei loro rapporti
(Protagora, Gorgia). Senone di Velia. Keywords: reductio ad absurdum,
alievo di Parmenide di Velia, scuola di Velia, scuola di Crotone, i veliati, i
veliani, Adorno. Refs.: H. P. Grice, “Zeno’s sophisma;” Luigi Speranza, "Senone e
Grice," “Grice e Zenone” -- The Swimming-Pool Library, Villa Grice,
Liguria, Italia. #velia https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4420384541306840 #griceevelia
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702109596/in/photolist-2mLJPUG-2mKbr1G
Grice e Venanzio – filosofia
italiana – Luigi Speranza -- Essentail Italian philosopher.
Filosofo. Luigi Carrer. Pietose esequie per lui
si celebrarono nella Basilica di San Marco, e il dolore apparve su tutti i
volti, qual era in tutti i cuori, solenne e profondo; ed il Municipio di
Venezia gli decretò sepoltura propria ed iscrizione monumentale nel comunale
cimiterio. Così quella feconda vita innanzi tempo si spense e la gloria
dell'estinto ormai più non dura che nella memoria delle sue virtù e nella
splendida bellezza delle sue opere. Sventura acerbissima! che privò la patria
di un cospicuo decoro e tolse alla italiana letteratura di cogliere il pieno
frutto dei nobili studj di un tanto scrittore, ed a questo di godere più a
lungo, dopo i sofferti infortunj, il meritato riposo e e ben conseguite
ricompense. (dal Comentario della vita e delle opere di Carrer, in Carrer,
Poesie (Le Monnier, Firenze). Sulla eccellenza dei prosatori. Chiunque alle
prime origini ed alle rarie vicende della italiana letteratura volga la mente,
scorgerà dì leggieri, che ogni epoca di essa è renduta dalle altre singolare da
pregi non solo segnalati in se stessi, ma eziandio ai progressi della
letteratura medesima in partìcolar modo accomodati; cosicché, mentre le altre
nazioni la maggior loro gloria in un solo secolo ripongono, la nostra può a
giusto diritto di molti egualmente vantarsi. Amore ardentissimo di patria, zelo
di libertà e quel senso squisito del bello che alla prima aurora della civiltà
corse a risvegliare gli animi per lungo sonno inoperosi, mossero i nostri padri
del trecento a fondare la lingua e la letteratura italiana; e tanta fu la
fiamma allora accesa nei petti sdegnosi dell'antica barbarie, che sursero ad un
tratto quei miracoli di sapere e d'ingegno, Dante, Petrarca, e Boccaccio; ai
quali tenne dietro la onorata comitiva dei Villani, dei Cavalca, dei
Passavanti, dei Compagni, e di parecchi illustri Volgarizzatori, dalle cui
scritture la purissima vena discorre dell'italiano favellare. E nella eccelsa carriera, dappertutto, ed
alla testa di tutti si mostra il Galileo; spirito che più che a decoro della
sua patria e del suo secolo parve nato a lume ed a stupore dell'universo.
Ch'egli pensò e previdde come Bacone, ma con alacrità inoltrossi pel sentiero
che quegli aveva soltanto additato; dubitò come Cartesio, ma alle opinioni
rivocate in dubbio non sostituì come quello vane chimere e sognate ipotesi;
osservò e scoprì come Newton; ma la progressione dei tempi riservò al filosofo
inglese il vanto di dare il suo nome al grande sistema per cui l'italiano aveva
in gran parte approntato i materiali. Imperciocchè dopo avere in terra
stabilite le leggi della caduta dei gravi, delle velocità, delle resistenze,
delle percosse, e dopo aver per così dire valutati i corpi in numero, peso e
misura, colla pupilla armata del telescopio da lui forse inventato e certamente
perfezionato speculò arditamente nel cielo, ed ivi con invitta forza stabilì
l'impero del sole ed il nostro mondo gli rese soggetto, vide valli e monti
nella luna, vide di nuove stelle risplendere il firmamento, e Giove che prima
per solitaria via moveva deserto fornì d'astri seguaci, ed il vaghissimo volto
di Venere a seconda dei tempi e delle vicende fece che in vari aspetti ai
cupid'occhi si mostrasse: felice! chè le opere ed i trovati mostrarono quanto
in lui vi fosse di divino, le sole sventure quanto di mortale. Il Dizionario
della Crusca è il solo da cui e precettori e discepoli trar possano norme e
soccorsi, serbiamo con ogni cura intatta la fede e la dignità di questo libro
reverendo; e non feriamone l'autorità coll'arme del ridicolo. Gli alti
pensieri, lo stile acconcio e severo e le scelte ed accresciute parole
costituiscono le qualità distintive delle prose dei buoni scrittori del
seicento; per le quali la lingua italiana giunse in quel secolo ad un vigore e
ad un nerbo, che fra le splendide pompe e le floride eleganze del secolo
antecedente non aveva forse saputo acquistare. A niuno inferiore e superiore a
molti è Redi, e sia che il proprio animo manifesti nella epistolare
corrispondenza, sia che della inferma salute de' suoi ammalati discorra, sia
ch'espenga le sue gravissime osservazioni alla istoria naturale pertinenti, sia
che si applichi ad illustrare la patria favella ed a risolverne le più sottili
questioni, dagli altri di lunga mano si distingue per la spontanea leggiadria
con cui le scritture condisce senza renderle affettate o leziose, per le grazie
ingenue e festive di cui le sparge, pel patrimonio prezioso di schiette e
adequate parole di cui le arricchisce, esoprattutto per certi ritorcimenti e
per certe giudiziose piegature con cui nuovi significati e vaghezza nuova alle voci
radicali sa dare. Girolamo Venanzio,
Sulla eccellenza dei prosatori, in Memorie scientifiche e letterarie dell'Ateneo
di Treviso, Andreola, Treviso. Venanzio. Keywords. Refs.: The H. P. Grice
Papers, Bancroft, MS – Luigi Speranza, “Grice e Venanzio” – The Swimming-Pool
Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51732463585/in/dateposted-public/
Grice e Vera – l’idealismo italiano – filosofia
italiana (Amelia). Essential Italian philosopher. Senatore
del Regno d'Italia Legislature XIII. Filosofo. Grice: “One of my favourite
unpublications is “Absolutes,” which took its inspiration from a little tract
by Vera which was especially influential on Flaubert, “Il problema
dell’assoluto.” Strawson remarked: “it was a boojum, you see!” -- Fu senatore
del Regno d'Italia nella XIII legislatura. Compì i suoi studi alla
Sapienza di Roma, terminandoli alla Sorbona di Parigi. Mostrò subito un immenso
talento per l'insegnamento, caratterizzato da lucidità di esposizione e genuino
spirito filosofico, reggendo dal 1839 al 1850 svariate cattedre in città
importanti della Francia e della Svizzera. Il colpo di Stato di Napoleone
III lo costrinse a rifugiarsi in Inghilterra a causa delle sue idee eterodosse.
Qui intraprese la stesura in francese dell’“Introduzione alla filosofia” di Hegel.
Tornò in Italia, riuscendo a diventare il più geniale e originale comunicatore
della filosofia di Hegel, insegnando storia della filosofia dapprima all'Accademia
di Milano, e poi, su invito di Francesco De Sanctis, a Napoli. Continuò a
intrattenere scambi fecondi con la Società Filosofica di Berlino e con gli
ambienti hegeliani tedeschi e francesi. Divenne socio nazionale dell'Accademia
dei Lincei. Fu suo fedelissimo allievo Mariano. E durante i suoi
studi con Cousin a Parigi che Vera arriva a conoscere la filosofia, risentendo
fortemente dell'hegelismo allora in voga, di cui divenne in Italia promotore
indiscusso. Si deve infatti a Vera il risveglio in Italia dell'interesse
per la filosofia idealista ed hegeliana in particolare, anche se egli godette
di maggior fortuna all'estero, mentre ebbe un influsso molto minore in patria
rispetto a quello esercitato ad esempio dai lavori di Spaventa. A differenza di
Spaventa, infatti, che reinterpretò la filosofia di Hegel in chiave critica,
Vera si mantenne sostanzialmente fedele al dettato ortodosso della dottrina
hegeliana. Nelle sue opere, che esaltano la capacità di Hegel nel
collegare ogni aspetto della realtà in un sistema organico, prevale l'attenzione
per il problema religioso. Vera interpreta l'idea logica hegeliana in senso
trascendente, come il concetto di ‘dio,’ venendo per questo accostato in certa
misura alla Destra Hegeliana in Germania, sebbene una tale lettura possa
apparire una forzatura. Centrale è il primato dell'idea, che si articola
nella storia come organismo spirituale, e per attingere la quale occorre
trascendere la natura. L'idea esiste bensì anche nelle piante e negli animali,
ma in maniera incosciente. Solo nell'essere umano – la persona -- essa giunge a
pensarsi come idea, divenendo in tal modo storia, e rendendo possibile anche il
progresso delle entità collettive di personi che sussistono come una nazione. Finché
una nazione vive nella sfera del suo essere sensibile e animale, essa non si
muove. Essa ripete ogni giorno la stessa vita e gli stessi eventi. Essa prova
sempre gli stessi bisogni. Che se non fosse possibile trascendere questa sfera,
la storia stessa non sarebbe possibile. Queste poche considerazioni ci spingono
adunque a riconoscere con più pieno convincimento che solo l'idea o l'assoluto
è il motore della nazione e dell'umanità, ovvero il principio determinante della
storia” (“Introduzione alla filosofia della storia, Le Monnier, Firenze). La
sua “Introduzione alla filosofia di Hegel” ha influenzato Flaubert nella
stesura di Bouvard e Pécuchet. In Italia invece è stato determinante per
aver stimolato, insieme a Spaventa, la nascita dell'idealismo con Croce e
Gentile. Il suo saggio filosofico più famoso è “Il problema dell'assoluto.”
Si dedica anche a tematiche giuridiche e politiche su Cavour con Libera Chiesa
in libero Stato, in cui attribuiva il ritardo del processo di rinnovamento
liberale in Italia alla mancanza, durante il suo Rinascimento, di una Riforma
luterana come quella d'oltralpe. Tesi in latin: “ Platonis, Aristotelis
et Hegelii: de medio termino doctrina. Quaestio philosophica. Opere: “Amore e filosofia:
orazione inaugurale nel solenne riaprimento dell'Accademia, Milano); “La pena
di morte” (Napoli); “Prolusioni alla storia della filosofia e alla filosofia della
storia” (Napoli); “Ricerche sulla scienza speculativa e sperimentale” (Napoli);
“La filosofia della storia” (Firenze); “Il Cavour e libera Chiesa in libero
Stato” (Napoli); “Problema dell'assoluto” (Napoli); “Platone e l'immortalità
dell'anima” (Napoli); “Saggi
filosofici” (Napoli). Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e
Lazzaronastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio
e Lazzaro. Enciclopedia Italiana. Vera, su treccani. La Civiltà cattolica, Firenze, libraio L.
Manuelli). Sträter osserva in proposito che Augusto Vera «sembra la degna
riproduzione italo-francese di quel tipo a cui in Germania usiamo dare il nome
di vecchi hegeliani o anche di ortodossi di stretta osservanza» (cit. in
Tortora, Le filosofie italiane, de
"Le filosofie contemporanee", Università degli Studi Federico II di
Napoli). La rinascita hegeliana a Napoli, su eleaml.altervista.org. Lezioni di A. Vera, raccolte e pubblicate con
l'approvazione dell'autore da R. Mariano, cLe Monnier, Firenze, Revue Flaubert,
L'escatologia pitagorica nella tradizione occidentale, su rito simbolico. G. Cotroneo,
Filosofia e storiografia, Rubbettino Editore, R. Mariano, Introduzione alla filosofia della
storia. Lezioni di A. Vera raccolte e pubblicate con l'approvazione dell'autore
da Raffaele Mariano, Firenze, Le Monnier, 1869 Giovanni Gentile, Augusto Vera e
l'ortodossismo hegeliano, in Le origini della filosofia contemporanea in Italia,
Messina, Enciclopedia Italiana, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, Armando Plebe, Spaventa e Vera,
Torino, Edizioni di Filosofia, Guido Oldrini, Gli hegeliani di Napoli. Augusto
Vera e la corrente ortodossa, Milano, Feltrinelli); T. Cricelli, Vera e la
filosofia hegeliana, Il Testo. Treccani Enciclopedie, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Vera, in
Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Vera, su Senatori
d'Italia, Senato della Repubblica. Vita
e opere di Augusto Vera, su paolomalerba. Introduzione alla filosofia della
storia. Lezioni di A. Vera raccolte e pubblicate con l'approvazione dell'autore
da R. Mariano, Firenze Le Monnier. Augusto Vera. Vera. Keywords. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Vera” – The Swimming-Pool Library. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701723999/in/photolist-2mPkhvE-2mLLZRD-2mLP9qE-2mLGod1-2mLLwjC-2mLGRht-2mKEyBA-CntuMM-kLb4Rq-hSTpSd
Grice e Vercellone – il bello e
l’estetico – filosofia italiana – Luigi Speranza (Torino). Essentail Italian
philosopher. Filosofo. La filosofia di Vercellone si svolge inizialmente
intorno all’ermeneutica e il concetto di ‘classico’ – as in English ‘classy’,
in Loeb’s classy library --. Anche il nichilismo. La sua “Introduzione al
nichilismo” edito da Laterza, Roma-Bari. Continuando a muoversi intorno al rapporto tra
estetica ed ermeneutica, il suo percorso filosofico verte in seguito su ambiti
decisivi: il rapporto tra temporalità
storica e coscienza estetica, la dispersione dell'estetico; il problema del
‘pulcer’ (‘il bello’) (“Oltre il bello” – Castiglioncello, Bologna, Il Mulino);
e il concetto di ‘immagine’. Soprattutto quest'ultima linea occupa le sue
ricerche orientate sull'idea di un “radicamento estetico”. Vercellone è Professore a Torino e direttore
del Centro Inter-Universitario Inter-Dipartimentale di Ricerca sulla Morfologia
dell’Udine (dal È stato Presidente dell’Associazione Italiana degli Studiosi di
Estetica) e Vice-Presidente della Società Italiana di Estetica. Collabora con
La Stampa. Altre opere: “Identità dell' ‘antico’ – (drawing from the antique”)
– il concetto di ‘classico’” (Torino,
Rosenberg & Sellier); “Apparenza e interpretazione” (Milano, Guerini e
Associati); “Pervasività dell’arte: Ermeneutica
ed “estetizzazione” del mondo della vita” (Milano, Guerini); “Nature del tempo.
Novalis e la forma poetica del romanticismo Tedesco” (Milano, Guerini); “Estetica
dell’Ottocento, Bologna, Il Mulino); “Storia dell’estetica moderna e
contemporanea (Bologna, Il Mulino); “Morfologie del Moderno” (Genova, Il
Melangolo); “Lineamenti di storia dell’estetica. La filosofia dell’arte da Kant
al XXI secolo” (Bologna, Il Mulino); “Pensare per immagini. Tra scienza e arte”
(Milano, Mondadori); “Le ragioni della forma, Milano-Udine, Mimesis); “Dopo la
morte dell'arte, Bologna, Il Mulino); “Il futuro dell'immagine, Bologna, Il
Mulino); “Simboli della fine, Bologna, Il Mulino. Morte dell'arte e rinascita dell'immagine.
Saggi in onore di Vercellone, Roma, Aracne. M. Perniola, Estetica italiana
contemporanea, Bompiani; D’Angelo, L’estetica italiana. Dal neoidealismo a
oggi, Laterza, E. Franzini, Immagini del moderno, in A. Bertinetto, G. Garelli,
Morte dell'arte e rinascita dell'immagine. Saggi in suo onore , Roma, Aracne. G. Vattimo, L'arte è morta, anzi no: è
"dopo", Repubblica,A. Bertinetto, G. Garelli, Morte dell'arte e
rinascita dell'immagine. Saggi in onore di Federico Vercellone. M. Belpoliti, “Tra bello e brutto non c'è più
differenza” La Stampa, R. Bodei, “Là dove rinasce il Bello” Il Sole 24 Ore, R.
Bodei, Salto nel vuoto dell'immagine, Il Sole 24 Ore, I. Mattazzi, Aprire lo
sguardo. Stili della visione in grado di agire sul reale, Il Manifesto; M.
Vallora, Nelle torri di Kiefer per trovare un senso in mezzo alle rovine, La
Stampa, Università degli Studi di Torino. Vercellone. Keywords: bello,
estetico, immagine. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS – Luigi
Speranza, “Grice e Vercellone: l’estetico e il bello’ – The Swimming-Pool
Library, Villa Speranza, Liguria. https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731789298/in/dateposted-public/
Grice e Verdiglione – la congiura
degl’idioti -- filosofia
(Caulonia). Essential Italian philosopher. Filosofo. Grice: “I like
Verdiglione; my favourite: his “La congiura degli idioti” – I have used the
Greek root which Boezio translated as ‘proprium’ twice in my seminar on
implicature: the first to refer to ‘kick the bucket’ as a ‘recognised idiom’ –
idioma in Latin and idIoma, with stress on the i, in the Grecian; but more
importantly – since ‘recognised by who?’ – in the next session I referred to a
conversationalist using a one-off signaling which I referred to as a
‘signalling idiolect.’ Yes, Speranza and I can be pretty idiosyncratic!” -- Vincitore
di una borsa di studio nel Collegio Augustinianum, studia a Milano, dove si è
laureato con una tesi sulla filosofia semiotica di Pirandello. Formatosi con Lacan,
pubblica con le case editrici Marsilio, Rizzoli, Feltrinelli e Sugarco, con cui
collabora. Per quest'ultima dirige la collana "Bordi". Traduce la
raccolta di testi Scilicet di Lacan per Feltrinelli e il Seminario XXII. Con la
sua casa editrice, Spirali, pubblica testi come la traduzione del Malleus Maleficarum,
Il martello delle streghe, il manuale dell'Inquisizione per la caccia alle
streghe, e in seguito, sempre per le edizioni Spirali, pubblica alcuni testi di
Bruno, come “Le ombre delle idee” e “Cabala del cavallo pegaseo.” Traduce per
Feltrinelli libri che in Francia animano il dibattito in ambito culturale, come
il saggio di Irigaray Speculum. L'altra donna edito da Feltrinelli nella
traduzione di Muraro, il saggio di Mannoni Educazione impossibile. Introduce in
Italia Kristeva; incontra anche Oury, fondatore assieme a Guattari della
clinica La borde, di cui pubblica i libri Creazione e schizofrenia, Psicosi e
logica istituzionale. “Il collettivo”, Babele e la Pentecoste. La Borde e la
scrittura della psicosi, La psicosi e il tempo. Traduce sempre per Feltrinelli
l'edizione del libro di Jean-Goux, Freud, Marx: economia e simbolico. Fonda il
Movimento Freudiano e l'attività editoriale che si chiamerà Spirali Edizioni.
Con la casa editrice Spirali, pubblica autori come Daniel, Lévy, Glucksmann, Halter, Arrabal, Grillet.
Esce in edicola il primo numero del mensile Spirali. Giornale di cultura, a cui
segue l'edizione francese Spirales, Il Secondo Rinascimento. Verdiglione e il
Collettivo “Semiotica e psicanalisi” organizzano a Milano, in cinque sedi
differenti, il Congresso internazionale "Sessualità e politica"
seguito dai media italiani. Partecipano molte filosofi. Sempre con il
Collettivo “Semiotica e psicanalisi”, organizza il congresso “La follia”, che
si svolge in più sedi, tra cui il Palazzo dei Congressi e il Museo della
scienza e della tecnica. Il congresso è seguito dalla stampa di vari paesi.
Intanto, inventa la “cifre-matica,” la cosiddetta scienza della parola.
Nell'Enciclopedia Rizzoli Larousse viene così definita la cifrematica:
«dottrina della parabola intesa come ‘cifra’”.
Dottrina elaborata da Verdiglione e utilizzata all'interno di esperienze
di conversazione, lettura, ecc. Secondo la cifrematica ogni parabola può essere
analizzata secondo la sua logica idiomatica – cfr. Grice, “Idioma, not
language” -- o la sua qualità cifratica, come ‘cifrema.’ C’e logica idiomatica
della relazione, dello stigma, della funzione, della operazione, e della
dimensione). C’e tre 'strutture' (struttura sintattica, struttua frastica e struttura
pragmatica – o griceiana) secondo cui ogni expression – idioma -- può essere 'de-cifrata.’ E a Milano, su invito
di Verdiglione Ionesco. In un'assemblea di intellettuali e lettori, c’e un
convegno organizzato da lui, portando la testimonianza della sua vita e della
sua attività filosofica, documentata nel libro Una vita di poesia. La sua
Università internazionale del Secondo Rinascimento acquista dalla famiglia
Borromeo la Villa di Senago e il parco, lasciati in uno stato di abbandono per
oltre vent'anni. I nuovi proprietari decidono pertanto di avviare un primo
importante restauro che mira alla salvaguardia stessa del bene. Il restauro si
è protratto nel tempo, fedele a criteri conservativi, con la collaborazione di
ingegneri, esperti, architetti, tecnici, storici e filologi che hanno lavorato,
insieme, sotto la direzione della Soprintendenza ai beni Ambientali ed
Architettonici di Milano. L'attività editoriale prosegue quanto già avviato
e si indirizza soprattutto sulla dissidenza, in particolare romanzieri.
Pubblica libri di Bukovskij, Zinovev, Naghibin, Maksimov e molti altri.
L'interesse per la dissidenza lo porta a pubblicare saggisti come Suvorov, gli
ambasciatori russi in Italia Adamishin, Jurij, il teorico della perestrojka Jakovlev,
e l'ex ministro per l'energia e leader dell'opposizione di destra Nemtsov. Oltre
agli autori, pubblica dissidenti provenienti da tutto il pianeta. In questa
direzione sono stati organizzati i convegni internazionali Festival della
modernità che propongono, in ciascuna edizione, diverse tematiche
(scrittura, libertà, politica...). In questi anni prosegue il lungo
processo di restauro della Villa San Carlo Borromeo di Senago, restituendo
all'edificio la sua originaria bellezza e trasformandolo in un Palazzo del
turismo culturale e artistico, nella sede dell'Università internazionale del
Secondo Rinascimento e della casa editrice Spirali. In questi anni, la Villa è
sede di congressi, di corsi, di seminari, di riunioni di enti pubblici e
privati, italiani e stranieri, di un museo permanente e di un museo per grandi
mostre. Verdiglione ha totalizzato 10 anni e 6 mesi di carcere per reati
vari. È stato condannato a quattro anni e due mesi per truffa, tentata
estorsione e circonvenzione di incapace. Dopo un patteggiamento è stato
condannato a un anno e quattro mesi. Nel
è stato di nuovo condannato in primo grado a nove anni (e la moglie a
sette) per associazione a delinquere, frode fiscale, truffa alle banche e allo
Stato; in seguito la pena è stata ridotta a cinque anni. In tale occasione ha
causato sofferenze bancarie per 73,4 milioni: 18,3 sono in capo a Intesa
Sanpaolo, altri 25,9 milioni a Banca Etruria. Truffa, tentata estorsione e
circonvenzione di incapace Verdiglione è al centro di una serie di vicende
giudiziarie (Affaire Verdiglione) relative all'attività sua, della sua
Fondazione e dei suoi collaboratori. Viene condannato a quattro anni e due mesi
di reclusione per truffa, tentata estorsione e circonvenzione di incapace,
condanna che passa in giudicato. Intellettuali di vari paesi (tra cui Lévy,
Ionesco, Arrabal, Halter, Benamou, Henric, Bukovskij, Safouan, Xenakis,
Zinovev, Mathé, Lanzmann), acquistano una pagina del quotidiano francese Le
Monde in cui pubblicano e sottoscrivono un appello rivolto al Presidente della
Repubblica italiana e ai giudici milanesi, col quale denunciano un presunto
clima di "caccia alle streghe". Il caso Verdiglione secondo i
firmatari mette in discussione le nozioni di diritto, giustizia e libertà di
parola in Italia. Daniel, direttore del Nouvel Observateur, pubblica su la
Repubblica una lettera, intitolata "Difendo Verdiglione", rivolta al
direttore del quotidiano. Il Partito Radicale organizza un incontro
internazionale in piazza Montecitorio sul Verdiglione, a cui partecipano anche
importanti esponenti del "Comitato Internazionale per Verdiglione",
promosso da Moravia, Ionesco, Lévinas, Arrabal, Bukovskij, Lévy, Halter. La
Repubblica scrive che "dopo quello di Tortora ci sarà la sponsorizzazione
da parte del PR del caso giudiziario di Verdiglione”. Il programma satirico
Drive In lo fa conoscere anche al grande pubblico, attraverso la parodia del
"Dottor Vermilione, psicanalista santone" impersonato da Greggio. Il
caso Verdiglione è anche citato in relazione al disegno di legge per
l'abolizione del reato di circonvenzione d'incapace (articolo 643 del codice
penale). Dopo la condanna in Cassazione, la vicenda giudiziaria si conclude con
il rinvio a giudizio per i capi di imputazione stralciati in occasione del
primo procedimento giudiziario e con il definitivo patteggiamento a una pena di
un anno e 4 mesi e indennizzi di oltre 3 miliardi di lire a ex allievi. Nel
giugno si concludono le indagini della
Guardia di Finanza coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, Viene
indagato per evasione fiscale in relazione all'emissione di fatture false, e
appropriazione indebita. A seguito della richiesta avanzata dalla Procura di
Milano, due dimore storiche riconducibili al professore (tra cui la sopracitata
Villa San Carlo Borromeo di Senago) per ordinanza del Gip vengono poste sotto
sequestro preventivo, pur mantenendone la disponibilità. A meno di tre
settimane di distanza il Tribunale del Riesame di Milano annulla i decreti di
sequestro concessi dal GIP C. Mannocci al PM Bruna Albertini, e restituisce gli
immobili alle proprietà, in quanto non sussiste l'accusa di evasione fiscale.
Si tratterebbe invece di neutralità fiscale, in quanto l'IVA dovuta sarebbe
sempre stata pari a zero (in base alle conclusioni del giudice, sarebbero state
emesse fatturazioni fittiziema regolarmente pagatetra società facenti capo a
Verdiglione, allo scopo di ottenere crediti presso gli istituti finanziari,
potendo esibire bilanci dai quali risultano entrate ingenti, in realtà
fasulle). La giudice Laura Marchiondelli rinvia a giudizio Verdiglione
per associazione a delinquere finalizzata a frode fiscale e truffa allo Stato. Nel
dicembre viene condannato a nove anni
per i reati di associazione a delinquere finalizzata a frode fiscale, truffa
alle banche e truffa allo Stato. Nel medesimo processo vengono emesse condanne
anche a carico della moglie Cristina Frua De Angeli e di due sue società,
intanto fallite. Viene altresì disposta la confisca, fino ad un valore
equivalente rispettivamente di 100 milioni e 10 milioni di euro, di beni come
la storica dimora trecentesca Villa San Carlo Borromeo a Senago con 10 ettari
di parco. La sentenza di secondo grado conferma la prima, nonostante che
Procuratore generale, nella sua requisitoria, abbia chiesto
"l'annullamento della sentenza di primo grado per assoluta
indeterminatezza e intrinseca contradditorietà delle accuse". La
condanna a cinque anni di reclusione diventa esecutiva. Nel pieno delle
inchieste giudiziarie, l'associazione da lui fondata viene definita setta dallo
psicoterapeuta infantile Claudio Foti. Analoga affermazione fu fatta da
Calefato, professoressa associata di sociolinguistica, che così si espresse in
un'intervista per un quotidiano locale in occasione dell'incontro con
Verdiglione organizzato a Bari da Ponzio, Professore di filosofia del
linguaggio, intitolato "La cifra del Levante". Musatti, considerato
il fondatore della psicanalisi italiana, provava una profonda avversione per
Verdiglione che etichettò come "“il magliaro di Caulonia” e come
"cialtrone". Verdiglione ha ospitato come relatori, nell'ambito di
alcuni congressi organizzati alla Villa San Carlo Borromeo, autori come Duesberg
(virologo statunitense, scopritore dei retrovirus) e Rasnick (biologo
statunitense) che negano l'esistenza dell'AIDS, sostenendo che gli ammalati di
tale morbo morissero in realtà sia a causa dell'assunzione di droghe sintetiche
fortemente immune-soppressive sia a causa delle cure che erano loro imposte
nella prima fase sperimentale, dove si ricorreva all'utilizzo di farmaci come
l'AZT, originariamente sintetizzato a scopo antineoplastico e poi abbandonato
per l'elevata tossicità. Opere: “Il carcere. La questione della parola, Associazione
Amici di Spirali, Ur-kommunismus. La
paura della parola, Associazione Amici di Spirali, La grammatica dello spirito. L'androgino
trinitario e la bilancia dell'orrore, Associazione Amici di Spirali, I padroni del nulla, Associazione Amici di
Spirali, L'Operazione guru, Associazione
Amici di Spirali, La rivoluzione
dell'imprenditore, Associazione Amici di Spirali, Il bilancio di guerra, Associazione Amici di
Spirali, In nome del nulla. L'accusa di
blasfemia, Associazione Amici di Spirali,
Il bilancio intellettuale dell'impresa, Associazione Amici di
Spirali, Parola mia, Spirali, La realtà intellettuale, Spirali, L'Affaire fiscale ovvero il dispensario del
tempo, Spirali, Scrittori, artisti,
Spirali, La libertà della parola, Spirali, La politica e la sua lingua,
Spirali, La nostra salute, Spirali, Il capitale della vita, Spirali, Master dell'art ambassador, Spirali, Master
del brainworker, Spirali, Master del cifrematico, Spirali, L'interlocutore, Spirali, Il Manifesto di
cifrematica, Spirali, La rivoluzione cifrematica, Spirali, Artisti, Spirali, Il
brainworking. La direzione intellettuale. La formazione dell'imprenditore. La
ristrutturazione delle aziende, Spirali, Edipo e Cristo. La nostra saga,
Spirali, La famiglia, l'impresa, la finanza, il capitalismo intellettuale,
Spirali, Venere e Maria. La fiaba originaria, Spirali,Machiavelli, Spirali/Vel,
Vinci, Spirali/Vel, La congiura degli idioti, -- cfr. Grice, “L’idioma
dell’idiota” -- Spirali/Vel, L'albero di San Vittore, Spirali, Lettera all'eccellentissima
corte di appello, Spirali, Quale accusa?, Spirali, Processo alla parola,
Spirali, Il giardino dell'automa, Spirali, Manifesto del secondo rinascimento,
Rizzoli, Spirali, La mia industria, Rizzoli Spirali, Dio, Spirali, La peste, Spirali, La
psicanalisi questa mia avventura, Marsilio, Spirali, La dissidenza freudiana,
Feltrinelli, Spirali. E. Roudinesco, Histoire de la psychanalyse en France, Paris:
Le Seuil (réédition Fayard ) dal sito web italiano per la filosofia. in. ildomenicale arretrati n. Domenicale miei
libri Scienze umane Sociologia e comunicazione Sollers-scrittore La-dissidenza-della-scrittura_Lacan
e altri, Scilicet: rivista dell'école freudienne de Paris, traduzione di
Armando Verdiglione, Feltrinelli, Milano, Jacques Lacan, Il seminario, in «Ornicar? Venezia. Heinrich
Institor (Krämer), J. Sprenger, A. Verdiglione, Il martello delle streghe. La
sessualità femminile nel "transfert" degli inquisitori, Spirali,
Milano, Giordano Bruno, Antonio Caiazza, Le ombre delle idee, Spirali, Milano, Giordano
Bruno, Carlo Sini, Cabala del cavallo pegaseo, Spirali, Milano, Maud Mannoni,
Educazione impossibile, Feltrinelli, Milano). Spirali pubblicherà le opere La
rivoluzione del linguaggio poetico. L'avanguardia, : Lautrémont e Mallarmé e
Poteri dell'orrore. Saggio sull'abiezione
Félix Guattari //spirali.com/books-of-Jean+Oury.php[collegamento
interrotto] Jean-Joseph Goux, Freud,
Marx: economia e simbolico, introduzione e cura di Armando Verdiglione, Milano,
Feltrinelli, atti del Convegno Sessualità e politica edito da Feltrinelli, 2000
partecipanti al Congresso di Psicanalisi con tema "Sessualità e
Politica", svoltosi a Milano"
Gilles Anquetil, "A Milan, le sage congrès de la folie", Les
Nouvelles Littéraires, Roger Dadoun, "A Milan F comme Folie", La
Quinzaine littéraire, Christian
Descamps, "A Milan au congrès de psychanalyse on a débattu (vivement) de
“Sexe et politique”", La Quinzaine littéraire, Congres v Milanu, “Razprave
problemi”, dicembre 1976 Robert Maggiori,
"La 'Jet Society' psychanalytique reunie a Milan", Liberation, Italianistica
» » Cifrematica: di che cosa
parliamo? Enciclopedia Universale
Rizzoli Larousse, Rizzoli, Milano, Luigi
Mascheroni, il Giornale, Nicola Borzi, Etruria perde 26 milioni nel crack
Verdiglione, in Il Sole 24 ore, Verdiglione affidato al servizi sociali, la Repubblica,
in Archiviola Repubblica. "Pour
Armando Verdiglione", Le Monde, "Difendo Verdiglione", di Jean
Daniel, direttore di Le Nouvel Observateur pubblicato da la Repubblica, 1Caso
verdiglione: martedi' 8 agosto, all'hotel nazionale in piazza montecitorio, a
partire dalle ore 11.45, incontro internazionale sul tema: "il caso verdiglione".
marco pann..., su radioradicale. I radicali bocciano pannella, la Repubblica,
in Archiviola Repubblica.//legislature.camera/_dati/leg10/lavori/stampati Milano,
18 rinvii a giudizio per la vicenda verdiglione, Repubblica » Ricerca, non
profit, veridglione fa lo sponsor e le associazione danno forfeit, la
Repubblica, in Archiviola Repubblica. Gianfrancesco Turano, Verdiglione spa, in
Corriere Economia, Verdiglione, ovvero come sposare lo sponsor e viver
felici Corriere della Sera, su
milano.corriere. Archivio Corriere della
Sera, su archiviostorico.corriere. Corriere della Sera, su
archiviostorico.corriere. Frode fiscale,
9 anni a Verdiglione confiscati beni per 110 milioni, in Corriere della Sera. Lo
psicanalista Verdiglione dai fasti degli anni ‘80 al ritorno in carcere, su
milano.corriere. sito dell'associazione
diretta da Claudio Foti, 'Verdiglione fuori dall'Ateneo'la Repubblica, in
Archiviola Repubblica. Il chiaccierato Verdiglione, la Repubblica, in Archiviola
Repubblica. cesare musattiAnalisi laica, su Analisi laica. Italian guru, la
Repubblica, in Archiviola Repubblica. T. Szaz, La battaglia della salute,
Spirali. «L'Aids non è contagioso in nessun modo, non si trasmette né
attraverso rapporti eterosessuali né attraverso rapporti omosessuali e neanche
senza rapporti, non si trasmette in nessun modo; l'Hiv è un retrovirus che,
secondo Dusberg, è innocuo." "Muoiono per via della cura. È la cura,
che li ammazza."». Dizionario di
cifrematica, su dizionario di cifrematica. armandoverdiglione.com. Com: Recenti
Vicende, su tgcom.mediaset. Verdiglione. Keywords. Refs.: The H. P. Grice
Papers, Bancroft MS – Luigi Speranza, “Grice e Verdiglione e l’idioma
dell’idiota” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #verdiglione https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.6937483539596915 #griceeverdiglione
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702234931/in/photolist-2mLLVsZ-2mLKtaD
Grice
e Vernia – i peripatetici – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Chieti). Grice: “I love Vernia, but then any Englishman would,
especially when learning that Saint Thomas (Aquino) made such a fuss about
him!” -- Essential Italian philosopher. Filosofo. Allievo a Padova di Pergola e
Thiene e successore di quest'ultimo, ebbe come collega Pomponazzi e tra i suoi
allievi Nifo e Pico. Seguace dell'ermetismo allora imperante a Padova, curò
un'edizione di Aristotele. Vernia sostenne l'unità dell'intelletto -- dottrina
poi abbandonata a causa di una condanna inflittagli dal vescovo di Padova),
l'autonomia della fisica rispetto alla meta-fisica, e la superiorità della
scienza della natura sulle scienze dell'uomo.
Opere: “Contra perversam Averrois opinionem de unitate intellectus et de
animae felicitate”; “De unitate intellectus et de animae felicitate”; “Expositio
in Posteriorum capitulum secundum in fine”; “Expositio in Posteriorum librum
priorem”; “Quaestio de gravibus et levibus”; “Quaestio de rationibus
seminalibus”; “Quaestio de unitate intellectus”; “Quaestio in De anima Ennio De Bellis, L’aristotelismo Firenze, Leo
S. Olschki editore, Treccani Enciclopedie Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Vernia. Keywords: i
parepatetici, i parepatetici padovani – i parepatetici di padova -- Refs.: The
H. P. Grice Papers, Bancroft MS – Luigi Speranza, “Grice e Vernia: viva
Aristotele!” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #vernia https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.5475762019102415 #griceevernia https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731763313/in/photolist-2mPmNVF-2mLLWjU-2mLQ2ox-2mLKu2P-2mLNWGK-2mLLWmc-2mLLWjZ-2mLQ2pz-2mLKu2U-2mLQ2o7-2mLLWmn-2mLKu3f-2mLFoBp-2mLNWHM
Grice
e Veronelli – sadimo italiano – Filosoia italiana – Luigi Speranza (Milano).
Essential Italian philosopher. Filosofo. Veronelli
viene ricordato come una delle figure centrali nella valorizzazione e nella
diffusione del patrimonio eno-gastronomico. Antesignano di espressioni e punti
di vista che poi sono entrati nell'uso comune e protagonista di caparbie
battaglie per la preservazione delle diversità nel campo della produzione
agricola e alimentare, attraverso la creazione delle “denominazioni comunali,”
le battaglie a fianco delle amministrazioni locali, l'appoggio ai produttori al
dettaglio. Veronelli assieme ad alcuni sommelier F.I.S.A.R. Era originario del
quartiere Isola di Milano. Dopo il R. Ginnasio Parini, compie studi di filosofia
a Milano, diventando assistente di Bariè. Si professa per tutta la vita di fede
anarchica, rifacendosi anche alle ultime lezioni tenute da Croce a Milano. Inizia
l'esperienza di editore, pubblicando tre riviste: I problemi del
socialismo Il pensiero Il gastronomo. Pubblica La questione sociale di Proudhon
e Historiettes, contes et fabliaux di De Sade; per quest'ultima viene
condannato, insieme a Manfredi (autore dei disegni, poi assolto), a tre mesi di
reclusione per il reato di pornografia. L’opera di De Sade sarà poi messa al
rogo nel cortile della procura di Varese. Subisce anche una condanna di sei
mesi di detenzione per aver istigato i contadini piemontesi alla rivolta, con
l'occupazione della stazione di Asti e dell'autostrada, per protestare contro
l'indifferenza della politica per i problemi dei contadini e dei piccoli
produttori. Diventa collaboratore de Il Giorno. L'attività giornalistica
lo impegnerà, e i suoi articoli, di stile aulico e provocatorio, ricchi di
neologismi e arcaismi, faranno scuola nel giornalismo eno-gastronomico e no.
Tra le testate cui ha collaborato vanno ricordate, oltre a Il Giorno: Corriere
della Sera, Class, Il Sommelier, Veronelli EV, Carta, Panorama, Epoca, Amica,
Capital, Week End, L'Espresso, Sorrisi e Canzoni TV, A Rivista Anarchica,
Travel e Wine Spectator, Decanter, Gran Riserva ed Enciclopedia del Vino, The
European. L'apparizione televisiva ne aumenta notevolmente la fama; in
particolare A tavola alle 7, in cui conduce il programma prima a fianco di
Scala e di Orsini, poi di Ave Ninchi, e il Viaggio Sentimentale nell'Italia dei
Vini, dove realizza l'aggiornamento, provocatorio e di denuncia, della viti-coltura
italiana, con inchieste, interviste, proposte che hanno scosso quel
mondo. L'opera La sua attività di ricerca e di approfondimento nel campo
enogastronomico lo porta alla pubblicazione di alcune opere fondamentali, anche
di carattere divulgativo. Da segnalare: I Vignaioli Storici, Cataloghi dei Vini
d'Italia, dei Vini del Mondo, degli Spumanti e degli Champagne, delle Acquaviti
e degli Oli extra-vergine, Alla ricerca dei cibi perduti, Il vino giusto, e la
collana Guide Veronelli all'Italia piacevole. Fondamentale anche la
collaborazione con Carnacina, maître e gastronomo celeberrimo e Guazzoni maître
e sommelier. Ne nascono, ad esempio, La cucina italiana e Il Carnacina. Fonda
la seconda Veronelli Editore "col puntuale obiettivo di approfondire la
classificazione dell'immenso patrimonio gastronomico italiano e contribuire ad
accrescere la conoscenza delle attrattive turistiche del paese più bello del
mondo". La casa editrice ha cessato l'attività a fine. Collabora con
Derive\Approdi scrivendo le prefazioni ad alcuni libri di carattere storico,
politico e gastronomico. L'intenso rapporto epistolare sulle pagine di
Carta con Echaurren costituisce un forte stimolo di riflessione sulle questioni
legate alla Terra e alla qualità della vita materiale per il movimento contro
la globalizzazione. Isieme ad alcuni centri sociali, tra cui La Chimica di
Verona e il Leoncavallo di Milano, al movimento Terra e libertà. Sempre di
questi anni le battaglie per le Denominazioni Comunali, una salvaguardia
dell'origine di un prodotto; per il prezzo-sorgente, cioè l'identificazione del
prezzo di un prodotto alimentare all'origine, per rendere evidenti eccessivi
ricarichi nei passaggi dal produttore al consumatore; per l'olio extra vergine
d'oliva, contro le prepotenze e il monopolio delle multinazionali e le
ingiustizie della legislazione per i piccoli olive-coltori. Di idee
anarchiche, si è anche interessato di questioni filosofiche, pubblicando anche
articoli su A/Rivista Anarchica e saggi. Le pubblicazioni hanno subito il segno
dei suoi interessi libertari, libertini, enogastronomici: Racconti, novelle e
novelline di de Sade (che gli procurerà una denuncia e la condanna al rogo dei
libri, tra gli ultimi roghi di libri avvenuti in Italia), le poesie di
Pagliarani, la rivista Il gastronomo e quella di filosofia Il pensiero, poi interessante
per qualche anno fu l'editore della rivista Problemi del socialismo, diretta da
Basso. In seguito mise un po' in disparte le questioni filosofiche per
concentrarsi su quelle più propriamente eno-gastronomiche e agricole. In
A-Rivista Anarchica si definisce Veronelli l'"anarchenologo"
ritenendo che l'attività di Veronelli vada inquadrata in un ambito libertario e
contro l'attività delle multinazionali agricole. Gli anarchici della
Cellula Veronelli, con l'intento di mostrare l'aspetto più propriamente
politico di Veronelli, hanno organizzato un incontro intitolato "Veronelli
politico", a cui hanno preso parte personalità del calibro di Mura, giornalista
di La Repubblica, Ferrari della Federazione Anarchica Reggiana (promotrice
dell'evento biennale, ideato nella sua prima edizione insieme allo stesso
Veronelli, Le cucine del popolo) e Tibaldi. Dagli anarchici è sempre stato
considerato un compagno. Veronelli e un libertario, un uomo colto, senza dogmi,
senza ipocrisie, in perenne lotta contro le armate schiaviste delle multinazionali.
(Pagliaro, Umanità Nova, LMilano gli attribuisce l'Ambrogino d'oro. Rassegna
stampa. A-Rivista, Lettera i giovani estremi Proudhon: La questione sociale -- Veronelli
politico. L'ultimo dei vini artigianali sarà sempre migliore del primo dei vini
industriali, perché avrà un'anima» (Veronelli in Il canto della Terra). Il nostro anarchenologo Un incontro inatteso Cellula Veronelli. eronelli politico. Circolo
Cucine del Popolo, l'addio, Bosana Salsa suprema. Luigi Veronelli. Veronelli.
Keywords. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft – Luigi Speranza, “Grice e
Veronelli: metafisica dell’amore” – The Swimming-Pool Library, Liguria. #veronelli https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.6937343586277577 #griceeveronelli https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702914954/in/photolist-2mLNXjb-2mLLX2a-2mLLX1P-2mLFpeg-2mLQ2ZN
Verrecchia
(Vallerotonda). Essential Italian philosopher. Filosofo. Si
trasferì a Torino, dove studiò, laureandosi in filosofia. Trascorse un certo
periodo nel parco nazionale del Gran Paradiso, considerato come il più
formativo della sua vita. Lì poté contemplare in modo disinteressato i fenomeni
della natura. “Ho fatto tre università -- era solito dire -: quella vera e
propria, che non mi ha dato nulla o quasi; la collaborazione alle pagine dei
quotidiani come elzevirista, che mi ha costretto a leggere libri che altrimenti
non avrei mai letto; e infine l'università più utile in assoluto, vale a dire
il soggiorno nel Gran Paradiso a contatto con la natura". Frutto di quel
soggiorno è il saggio che contiene la sua filosofia, potentemente aforistica. I
manoscritti riaffiorati molto più tardi spiegano la tardività della sua pubblicazione,
avvenuta presso Fògolasi tratta del Diario del Gran Paradiso. Verrecchia visse
poi in Germania (soprattutto a Berlino) e fu per lunghi anni addetto culturale
all'Ambasciata d'Italia a Vienna; collaborò alle pagine culturali di giornali
italiani, tra cui Il Resto del Carlino, La Stampa, Il Giornale. Grazie alla sua
padronanza del tedesco, collaborò stranieri (Die Presse, Die Welt). Non parlava
volentieri della sua vita privata perché, diceva,"di un filosofo ciò che
interessa sono gli teorie e non le vicissitudini personali". Traduttore di
Lichtenberg, appassionato studioso di Bruno e Nietzsche, nel suo orizzonte
culturale, però, la figura che risalta di più è senz'altro quella di
Schopenhauer, da lui considerato a tutti gli effetti un maestro da tradurre e
continuare. Elementi caratteristici dei
suoi scritti sono l'irriducibile vena polemica e una sacra bilis, ma la sua
prosa spicca anche per chiarezza ed energia. La sua prosa insieme a quella di
Ceronetti, Sgalambro e Giamettaè stata giudicata la migliore prosa filosofica. Opere:
“L'eretico dello spirito” (Firenze: La Nuova Italia); “La catastrofe di
Nietzsche a Torino” (Torino: Einaudi), “La tragedia di Nietzsche a Torino: la
catastrofe del filosofo che sognava un superuomo al di là del bene e del male
(Milano: Bompiani). Incontri viennesi (Genova: Marietti), “Cieli d'Italia
(Milano: Spirali/Vel), “Diario del Gran Paradiso (Torino: Fogola, e ristampa),
“Bruno: la falena dello spirito” (Roma: Donzelli); Rapsodia viennese: luoghi e
personaggi celebri della capitale danubiana (Roma: Donzelli), Schopenhauer e la
Vispa Teresa: l'Italia, le donne, le avventure (Roma: Donzelli), Vagabondaggi
culturali (Torino: Fogola); “La stufa dell'Anticristo: altri vagabondaggi
culturali (Torino: Fogola). Batracomachia
di Bayeruth. Nietzschiani contro wagneriani; Padova: il prato, Lettere
Mercuriali (Torino: Fògola, ). “Il cantore filosofo” (Firenze: `Clinamen); Il
mastino del Parnaso. Elzeviri e polemiche” Firenze: Clinamen. Saggi
introduttivi, traduzioni e cure Viaggio in Italia di Mommsen (Torino: Fogola). Libretto di
consolazione (Milano: Rizzoli); Le civiltà pre-colombiane (Milano: Bompiani,).
Colloqui (Milano: Rizzoli), poi: “Il filosofo che ride” (Milano: Rizzoli), “Metafisica
dell'amore sessuale: l'amore inganno della natura” (Milano: Rizzoli, Sulla filosofia da Arthur Schopenhauer (Milano:
TEA); “Aforismi per una vita saggia” (Milano: Fabbri); “O si pensa o si crede: sulla
religione (Milano: Rizzoli); Lo scandaglio dell'anima” (Milano: Rizzoli); “Breviario
spiritual” (Torino: UTET, Articoli A Bogotà c'è un erede di Montaigne.
Tuttolibri de La Stampa, Allora bastava un rospo per finire al rogo. Tuttolibri
de La Stampa, Vittorio Mathieu, Tre giorni in giallo. Tuttolibri de La Stampa, Risvolto
di copertina della Rapsodia viennese.
Verrecchia, su digilander.libero. Marco Lanterna, Verrecchia, venerando
e terribile, Pulp Libri, (ora in Marco Lanterna, Il caleidoscopio infelice.
Note sulla letteratura di fine libro, Clinamen, critica Marco Lanterna, Il
caleidoscopio infelice. Note sulla letteratura di fine libro, Clinamen,. Ugo
Dotti, I vagabondaggi culturali di Verrecchia, in rivista. Le case illustri, di
Lisa Elena su archivio.lastampa. 2 settembre. Addio al filosofo Anacleto
Verrecchia, di Luigia Sorrentino, su poesia.blog.rainews. L'Anticristo goloso,
di M. Rota, su piemontemese. Anacleto Verrecchia. Verrecchia. Keywords: la
metafisica dell’amore, Nietzsche a Torino, Bruno. Refs.: The H. P. Grice
Papers, Bancroft MS – Luigi Speranza, “Grice e Verrecchia: metafisica
dell’amore” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #verrecchia https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.6937294919615777 #griceeverrecchia https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51731465888/in/dateposted/
Grice
e Viano – va’ pensiero – il carattere della filosofia italiana – filosofia
italiana (Aosta). Esential Italian philosopher. Filosofo. Laureatosi in Filosofia a Torino
con Abbagnano, ha insegnato a Milano e Cagliari. Ha fatto infine ritorno, in
qualità di ordinario fuori ruolo di Storia della filosofia, all'ateneo
torinese. Ha fatto parte del Comitato Nazionale per la Bio-Etica, ed è stato
membro del direttivo della Rivista di filosofia e socio nazionale
dell'Accademia delle Scienze di Torino. Izgu insignito del premio
Feltrinelli per la Storia dela Filosofia. Di formazione illuminista, Viano
si è occupato di storia della filosofia antica. -- è autore di importanti studi
su Aristotele (“La logica di Aristotele”, Torino, Ed. Taylor) e l’empirismo (“Dal
razionalismo all'Illuminismo” (Einaudi, Torino); “Il pensiero politico”
(Laterza, Roma/Bari). Nel campo dell'etica, oltre a studi storici (“L'etica” –
Mondatori, Milano, “Teorie etiche”, Bollati Boringhieri, Torino), si è dedicato
a promuovere la costruzione di una bio-etica e a denunciare la timidezza dei
laici di fronte alle ingerenze del cristianesimo. Da Enrico Mistretta,
direttore editoriale della Laterza di Roma/Bari, gli fu affidata, la direzione
di una “Storia della filosofia.” Altre saggi: “La selva delle somiglianze: il
filosofo e il medico” (Torino, Einaudi); “Va' pensiero: il carattere della
filosofia italiana” (Torino, Einaud); “Filosofia italiana nel dopoguerra” (Bologna,
Il Mulino); “Etica pubblica” (Roma/Bari, Laterza); “Le città filosofiche: per
una geografia della cultura filosofica italiana” (Bologna, Il Mulino); “Le
imposture degli antichi e i miracoli dei moderni” (Torino, Einaudi); “Laici in ginocchio”
(Roma/Bari, Laterza); “Stagioni filosofiche: la filosofia del Novecento fra
Torino e l'Italia” (Bologna, Il Mulino); “La scintilla di Caino: storia della
coscienza e dei suoi usi” (Torino, Bollati Boringhieri). Profilo biografico sull’Accademia
Delle Scienze. Maurizio Mori, Torino ricorda Viano, su Torino. Cerimonia nell'Accademia
Nazionale dei Lincei, su Presidenza della Repubblica, Roma. Treccani Enciclopedie,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia
Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Registrazioni su RadioRadicale,
Radio Radicale. Biografia e testi
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sul Sito Web Italiano per la Filosofia Recensione di "Le città
filosofiche" su Recensioni Filosofiche. Viano. Keywords: la filosofia
romana, il neo-tradizionalismo. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS –
Luigi Speranza, “Grice e Viano: il neo-tradizionalismo” – “Viano e la filosofia
romana” -- The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #viano https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4796393697039254 #griceeviano
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Grice e Viazzi –
la bellezza della vita – filosofia italiana – Luigi Speranza (Gavi).
Essential Italian philosopher. Filosofo. Apprezzato teorico e studioso di
filosofia, Viazzi. Keywords: Vico. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS –
Luigi Speranza, “Grice e Viazzi” – “Il Vico di Grice e il Vico di Viazzi” --
The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #viazzi https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4583421495003143 #griceeviazzi https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701447102/in/photolist-2mLFqYo-2mLFqYd-2mLKwfB-2mLFqXS-2mLLYDD-2mLQ4KM-2mLFqZk-2mLLYEW-2mLLYEL-2mLFqZq-2mLKwfm-2mLFqZf-2mLQ4JK-2mLKwfX
Grice e Vico -- l’antichissima sapienza
degl'italici -- da rintracciare nelle origini della sua lingua – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Napoli). “Si
potrebbe presentare la storia ulteriore del pensiero come un ricorso delle idee
del Vico” (Benedetto Croce, La filosofia di Giambattista Vico, Laterza,
Bari) Giambattista Vico, filosofo. Molte delle notizie riguardanti la vita
di Vico sono tratte dalla sua Autobiografia, scritta sul modello letterario
delle Confessioni di di Agostino. Dall’autobiografia Vico cancella ogni
riferimento ai suoi interessi giovanili per le dottrine atomistiche e per il
pensiero cartesiano, che avevano cominciato a diffondersi a Napoli, ma vennero
subito repressi dalla censura delle autorità civili e religiose, che le
consideravano moralmente perniciose e contrari all'Indice dei libri proibiti.
Nato a Napoli da una famiglia di modesta estrazione sociale – il padre, Antonio
Vico, era un povero libraio, mentre la madre, Candida Masulla, era figlia di un
lavorante di carrozze – Vico fu un bambino molto vivace, ma, a causa di una
caduta si procurò una frattura al cranio che gli impedì di frequentare la
scuola per tre anni e che, pur non alterando le sue capacità mentali,
quantunque “il cerusico ne fe' tal presagio: che egli o ne morrebbe o arebbe
sopravvissuto stolido,” contribuì a sviluppare “una natura malinconica ed
acre.” Ammesso agli studi di grammatica presso il Collegio Massimo dei Gesuiti,
li abbandonò intorno per dedicarsi al privato approfondimento dei testi di
Paolo Veneto, il quale, tuttavia, rivelandosi superiore alle sue capacità,
provoca l'allontanamento dall'attività intellettuale per un anno e mezzo.
Ripresa la via degli studi, Vico si recò nuovamente dai gesuiti per seguire le
lezioni di Ricci, ma, rimasto ancora una volta insoddisfatto, si appartò
nuovamente a vita privata per affrontare la metafisica. Successivamente, per
secondare il desiderio paterno, Vico fu “applicato agli studi legali.”
Frequentò per circa due mesi le lezioni private di Verde, si iscrisse alla
facoltà di giurisprudenza, senza tuttavia seguirne i corsi, e si cimentò, come
di consueto, in privati studi di diritto. Conseguita la laurea in a Salerno, si
appassionò subito ai problemi filosofici,, segno “di tutto lo studio che aveva
egli da porre all'indagamento de' princìpi del diritto universal.” Lapide nella
casa natale di via San Biagio dei Librai che recita, “in questa cameretta
nacque il XXIII giugno MDCLXVIII Giambattista Vico. Qui dimorò fino ai
diciassette anni e nella sottoposta piccola bottega del padre libraio usò
passare le notti nello studio. Vigilia giovanile della sua opera sublime. La
città di Napoli pose.” Il periodo di tempo intercorrente fu denominato dell'
“autoperfezionamento.” Difatti, nonostante l'Autobiografia riporti indietro la
data d'inizio del suo magistero, svolse attività di precettore dei figli del
marchese Domenico Rocca presso il castello di Vatolla nel Cilento e colà,
usufruendo della grande biblioteca padronale, ebbe modo di studiare il
platonismo italiano (Ficino e Pico). Approfondisce gli studi aristotelici,
nonostante la dichiarata avversione per Aristotele e la Scolastica. Legge le
opere di Botero e di Bodin, scoprendo al contempo Tacito (che diverrà un
maestro cui s'ispirerà la sua filosofia) e la sua “mente metafisica
incomparabile con cui contempla l'uomo qual è.” Affronta per un breve periodo
studi di geometria e pubblica la canzone “Affetti di un disperato,” d'ispirazione
lucreziana. Erma del Vico Ritornato a Napoli nell'autunno del 1695, all'età di
ventisette anni, affetto dalla tisi, rientra nella misera dimora paterna. A
causa delle grosse difficoltà economiche, Vico è costretto a tenere ripetizioni
di retorica e grammatica. Durante l'anno 1696 pubblica un discorso proemiale a
una crestomazia poetica dedicata alla partenza di Francisco de Benavides,
viceré spagnolo e conte di Santo Stefano. Compone un'orazione funebre in
memoria di Catalina de Aragón y Cardona, madre del nuovo viceré, e nel dicembre
del medesimo anno, tenta vanamente di ottenere un posto di lavoro come
segretario al Municipio di Napoli. Nel gennaio 1699 vince, con striminzita
maggioranza, il concorso per la cattedra di eloquenza e retorica presso
l'Università di Napoli, da cui non riuscì, con suo grande rammarico, a passare
a una di diritto. -- è aggregato all'Accademia Palatina fondata dal viceré Luis
Francisco de la Cerda y Aragón, duca di Medinaceli. Anche dopo la nomina
accademica per il mantenimento del padre e dei fratelli, totalmente dipendenti
da lui, deve aprire uno studio privato dove dà lezioni di retorica e di
grammatica elementare, e impegnarsi a lavorare su commissione alla stesura di
poesie, epigrafi, orazioni funebri, panegirici, ecc. Nel 1699 può
finalmente prendere in affitto in vicolo dei Giganti una casa di «tre camere,
sala, cucina, loggia e altre comodità, come rimessa e cantina» e prendere in
moglie la giovane donna, Teresa Caterina Destito dalla quale ebbe otto figli.
Da quel momento non avrà più la tranquillità necessaria per condurre gli studi,
ma proseguirà ugualmente le sue meditazioni «tra lo strepitio de' suoi
figlioli». A questo periodo risale, inoltre, la conoscenza col filosofo Paolo
Mattia Doria e l'incontro con il pensiero del Bacone. Il governo partenopeo gli
commissiona la scrittura del Principum neapolitanorum coniuratio e in una cena
a casa del Doria, espone le sue idee sulla filosofia della natura che lo
condurranno, fra il novembre e il dicembre del medesimo anno, alla composizione
del perduto Liber physicus. Pronunzia in latino le sei Orazioni inaugurali,
ossia le prolusioni all'anno accademico (che al tempo iniziava il 18 ottobre),
e, durante il 1708, se ne aggiunge una settima, più ampia e importante, recante
il titolo di De nostri temporis studiorum ratione, la quale si concentra molto
sul metodo degli studi giuridici, poiché sempre ha la mira a farsi merito con
l'università nella giurisprudenza per altra via che di leggerla ai giovinetti».
Nel De ratione, inoltre, è contenuta la critica al razionalismo cartesiano e
l'elogio dell'eloquenza, della retorica, della fantasia, nonché dell'«ingegno»
produttore di metafore. L'insieme delle prolusioni universitarie sono
rielaborate per essere raccolte in un unico volume mai pubblicato, dal titolo
di De studiorum finibus naturae humanae convenientibus. È aggregato, dal 1710,
all'Accademia dell'Arcadia e, nel novembre, pubblica il primo libro dell'opera
dedicata al Doria, De antiquissima italorum sapientia ex linguae latinae
originibus eruenda, recante il sottotitolo Liber primus sive metaphysicus.
Accanto al Liber metaphysicus l'opera vichiana avrebbe dovuto comprendere anche
il perduto Liber physicus e un mai composto Liber moralis. Un anonimo
recensisce l'opera nel Giornale de' letterati d'Italia, cui seguirà la Risposta
del Vico, accompagnata dal ristretto o ri-assunto del Liber
metaphysicus. Aseguito di nuove obiezioni prodotte dall'anonimo recensore,
replica con una Seconda risposta. Pubblica un trattatello perduto sulle febbri
ispirato alle bozze del Liber physicus, recante il titolo di De aequilibrio
corporis animantis, e, inoltre, si dedica alla stesura del De rebus gestis
Antonii Caraphaei, una biografia del maresciallo Antonio Carafa, che vedrà la
luce. Durante i lavori dell'opera biografica del maresciallo Carafa, Vico si
dedica alla rilettura del suo quarto «auttore», l'olandese Ugo Grozio, cui
dedicherà, nel 1716, un perduto commento al De iure belli ac pacis. La
produzione filosofica della maturità: dal Diritto universale alla Scienza
nuova Scienza nuova seconda. L'incontro di Vico con la filosofia di «Ugon
capo» ebbe un'importanza decisiva per il suo sviluppo intellettuale, poiché da
quel momento il suo interesse sarà completamente assorbito dai problemi giuridici
e storici. L'idea dell'esistenza di un'umanità ferina e primitiva, dominata
solamente dal senso e dalla fantasia, ed entro cui si producono gli «ordini
civili» divenne centrale in tutto il pensiero vichiano. Vide la luce un'opera
di filosofia del diritto, intitolata De uno universi iuris principio et fine
uno, seguita dallo scritto De constantia iurisprudentis, diviso in due parti
(De constantia philosophiae e De constantia philologiae), e che, nonostante il
titolo si riferisca alla tematica giuridica, è meno incentrato sull'argomento
rispetto al De uno. Benché le due opere si differenzino, segno di un rapido
sviluppo del pensiero vichiano, è d'uso considerarli, come invero fece anche il
Vico, insieme alle Notae aggiunte e le Sinopsi premesse al testo, sotto l'unico
titolo di Diritto universale. S'iscrisse al concorso per ottenere la cattedra
«matutina» di diritto civile presso l'Università di Napoli e commenta un passo
delle Quaestiones di Papiniano davanti a un collegio di giudici, ma, con suo
grande scorno, il posto fu assegnato a un tal Domenico Gentile. Dopo la fama
ottenuta dalla pubblicazione della Scienza Nuova, ottenne dal re Carlo III, la
carica di storiografo regio. Tanto nuova era la sua dottrina che la cultura del
tempo non poté apprezzarla: così che Vico rimase appartato e quasi del tutto
sconosciuto negli ambienti intellettuali, dovendosi accontentare di una
cattedra di secondaria importanza all'Università napoletana che lo manteneva
inoltre in tali ristrettezze economiche che per pubblicare il suo capolavoro,
la Scienza Nuova, dovette toglierne alcune parti in modo che risultasse meno
costoso per la stampa. Alle difficoltà economiche vissute per la pubblicazione
dell'opera sua, che inficiarono la sua notorietà nel seno dell'Accademia partenopea,
s'accompagna una prosa involuta, pertanto di difficile penetrazione. Prima
della Scienza Nuova Vico aveva scritto la prolusione inaugurale De nostri
temporis studiorum ratione, il De antiquissima Italorum sapientia, ex linguae
latinae originibus eruenda ("L'antichissima sapienza delle popolazioni
italiche, da rintracciare nelle origini della lingua latina") a cui si
devono aggiungere le due Risposte al "Giornale dei letterati di
Venezia" che aveva criticato il suo pensiero, il De uno universi iuris
principio et fine uno e il De costantia iurisprudentis. Nello stesso anno della
pubblicazione della Scienza Nuova, Vico, afflitto da difficoltà e disgrazie
familiari, incominciò a scrivere la sua Autobiografia pubblicata a Venezia.
Vengono pubblicati i Principj di una Scienza Nuova intorno alla natura delle
nazioni, più conosciuta con il titolo abbreviato di Scienza Nuova. Alla
"Scienza Nuova" lavora per tutto il corso della sua vita, con
un'edizione integralmente riscritta nel 1730 anche a seguito delle critiche
ricevute (cui aveva risposto nelle Vici Vindiciae) e, infine, rivista
completamente, senza grandi modifiche, per la terza edizione, pubblicata pochi
mesi dopo la sua morte da suo figlio Gennaro che lo aveva sostituito
nell'insegnamento accademico. La morte «[incominciarono a crescere] quei malori
che fin dai suoi più floridi anni l’avevano debilitato. Cominciò adunque ad
essere indebolito in tutto il sistema nervoso in guisa che a stento poteva
camminare e, quel che più lo affligea, era di vedersi ogni giorno infiacchire
la reminiscenza....Il fiaccato corpo del saggio vecchio andò in seguito ogni
giorno più a debilitarsi in guisa che aveva perduto quasi interamente la
memoria fino a dimenticare gli oggetti a sé più vicini ed a scambiare i nomi
delle cose più usuali...]» Affetto probabilmente dalla malattia di
Alzheimer, all'epoca non ancora descritta scientificamente, negli ultimi anni
non riconosceva più i suoi stessi figli e fu costretto ad allettarsi. Solo in
punto di morte riacquistò la coscienza come svegliandosi da un lungo sonno;
chiese i conforti religiosi e recitando i salmi di Davide morì. Per la
celebrazione delle esequie nacque un contrasto tra i confratelli della
congregazione di Santa Sofia, alla quale Vico era iscritto, e i professori dell'Università
di Napoli su chi dovesse tenere i fiocchi della coltre mortuaria. Non giungendo
ad un accordo il feretro, che era stato calato nel cortile, fu abbandonato dei
membri della Congregazione e fu riportato in casa. Da lì finalmente, accompagnato
dai colleghi dell'Università, fu sepolto nella chiesa dei padri dell'oratorio
detta dei Gerolamini in Via dei Tribunali. Nell'ambiente culturale napoletano,
molto interessato alle nuove dottrine filosofiche, Vico ebbe modo di entrare in
rapporto con il pensiero di Cartesio, Hobbes, Gassendi, Malebranche e Leibniz
anche se i suoi autori di riferimento risalivano piuttosto alle dottrine
neoplatoniche, rielaborate dalla filosofia rinascimentale, aggiornate dalle
moderne concezioni scientifiche di Bacone e Galilei e del pensiero
giusnaturalistico moderno di Grozio e Selden. Dal neostoicismo cristiano di
Malvezzi riprende l'intuizione che il corso storico sia retto da una sua logica
interna. Questa varietà di interessi farebbe pensare alla formazione di un pensiero
eclettico in Vico che invece giunse alla formulazione di un'originale sintesi
tra una razionalità sperimentatrice e la tradizione platonica e
religiosa. De antiquissima Italorum sapientia doveva constare di
tre parti: il Liber metaphysicus, che uscì senza l'appendice riguardante la
logica che, nella sua intenzione, avrebbe dovuto avere; il Liber Physicus, che
pubblica sotto forma di opuscolo col titolo De aequilibrio corporis animantis,
che andò smarrito, ma ampiamente riassunto nella Vita; e infine il Liber
moralis, di cui non abbozzò nemmeno il testo. Nel De antiquissima Vico,
considerando il linguaggio come oggettivazione del pensiero, è convinto che
dall'analisi etimologica di alcune parole latine si possano rintracciare
originarie forme del pensiero: applicando questo originale metodo, risale ad un
antico sapere filosofico delle primitive popolazioni italiche. Il fulcro di
queste arcaiche concezioni filosofiche è la convinzione antichissima
che Latinis verum et factum reciprocantur, seu, ut scholarum vulgus
loquitur, convertuntur. Per i Latini il vero e il fatto sono reciproci, ossia,
come afferma il volgo delle scuole, si scambiano di posto che cioè il criterio
e la regola del vero consiste nell'averlo fatto. Per cui possiamo dire ad esempio
di conoscere le proposizioni matematiche perché siamo noi a farle tramite
postulati, definizioni, ma non potremo mai dire di conoscere nello stesso modo
la natura perché non siamo noi ad averla creata. Conoscere una cosa
significa rintracciarne i principi primi, le cause, poiché, secondo
l'insegnamento aristotelico, veramente la scienza è «scire per causas» ma
questi elementi primi li possiede realmente solo chi li produce, «provare per
cause una cosa equivale a farla». Le obiezioni a Cartesio Il principio
del verum ipsum factum non era una nuova e originale scoperta di Vico ma era
già presente nell'occasionalismo, nel metodo baconiano che richiedeva
l'esperimento come verifica della verità, nel volontarismo scolastico che,
tramite la tradizione scotista, era presente nella cultura filosofica
napoletana del tempo di Vico. La tesi fondamentale di queste concezioni
filosofiche è che la piena verità di una cosa sia accessibile solo a colui che
tale cosa produce; il principio del verum-factum, proponendo la dimensione
fattiva del vero, ridimensiona le pretese conoscitive del razionalismo
cartesiano che inoltre giudica insufficiente come metodo per la conoscenza
della storia umana, che non può essere analizzata solo in astratto, perché essa
ha sempre un margine di imprevedibilità. Si serve, però, di quel principio
per avanzare in modo originale le sue obiezioni alla filosofia cartesiana
trionfante in quel periodo. Il cogito cartesiano infatti potrà darmi certezza
della mia esistenza ma questo non vuol dire conoscenza della natura del mio
essere, coscienza non è conoscenza: avrò coscienza di me ma non conoscenza
poiché non ho prodotto il mio essere ma l'ho solo riconosciuto. L'uomo può
dubitare se senta, se viva, se sia esteso, e infine in senso assoluto, se sia;
a sostegno della sua argomentazione escogita un certo genio ingannatore e
maligno...Ma è assolutamente impossibile che uno non sia conscio di pensare, e
che da tale coscienza non concluda con certezza che egli è. Pertanto Renato
Descartes svela che il primo vero è questo, Penso dunque sono. (Giambattista
Vico, De antiquissima Italorum sapientia in Opere filosofiche a cura di Paolo
Cristofolini, Firenze, Sansoni). Il criterio del metodo cartesiano
dell'evidenza procura dunque una conoscenza chiara e distinta, che però non è
scienza se non è capace di produrre ciò che conosce. In questa prospettiva,
dell'essere umano e della natura solo Dio, creatore di entrambi, possiede la
verità. Mentre quindi la mente umana procedendo astrattamente nelle sue
costruzioni, come accade per la matematica, la geometria crea una realtà che le
appartiene, essendo il risultato del suo operare, giungendo così a una verità
sicura, la stessa mente non arriva alle stesse certezze per quelle scienze di
cui non può costruire l'oggetto come accade per la meccanica, meno certa della
matematica, la fisica meno certa della meccanica, la morale meno certa della
fisica. «Noi dimostriamo le verità geometriche poiché le facciamo, e se
potessimo dimostrare le verità fisiche le potremmo anche fare.” Mente umana e
mente divina. I latini diceno che la mente è data, immessa negli uomini dagli
dei. È dunque ragionevole congetturare che gli autori di queste espressioni
abbiano pensato che le idee negli animi umani siano create e risvegliate da Dio.
La mente umana si manifesta pensando, ma è Dio che in me pensa, dunque in Dio
conosco la mia propria mente. Il valore di verità che l'uomo ricava dalle
scienze e dalle arti, i cui oggetti egli costruisce, è garantito dal fatto che
la mente umana, pur nella sua inferiorità, esplica un'attività che appartiene
in primo luogo a Dio. La mente dell'uomo è anch'essa creatrice nell'atto in cui
imita la mente, le idee, di Dio, partecipando metafisicamente ad esse.
L'ingegno Imitazione e partecipazione alla mente divina avvengono ad opera di
quella facoltà che Vico chiama ingegno che è «la facoltà propria del
conoscere...per cui l'uomo è capace di contemplare e di imitare le cose».
L'ingegno è lo strumento principe, e non l'applicazione delle regole del metodo
cartesiano, per il progresso, ad esempio, della fisica che si sviluppa proprio
attraverso gli esperimenti escogitati dall'ingegno secondo il criterio del vero
e del fatto. L'ingegno dimostra, inoltre, i limiti del conoscere umano e
la contemporanea presenza della verità divina che si rivela proprio attraverso
l'errore. Dio mai si allontana dalla nostra presenza, neppure quando erriamo,
poiché abbracciamo il falso sotto l'aspetto del vero e i mali sotto l'apparenza
dei beni; vediamo le cose finite e ci sentiamo noi stessi finiti, ma ciò
dimostra che siamo capaci di pensare l'infinito. Contro lo scetticismo, sostiene
che è proprio tramite l'errore che l'uomo giunge al sapere metafisico. Il
chiarore del vero metafisico è pari a quello della luce, che percepiamo soltanto
in relazione ai corpi opachi...Tale è lo splendore del vero metafisico non
circoscritto da limiti, né di forma discernibile, poiché è il principio
infinito di tutte le forme. Le cose fisiche sono quei corpi opachi, cioè
formati e limitati, nei quali vediamo la luce del vero metafisico. Il sapere
metafisico non è il sapere in assoluto: esso è superato dalla matematica e
dalle scienze ma, d'altro canto, «la metafisica è la fonte di ogni verità, che
da lei discende in tutte le altre scienze. Vi è dunque un primo vero,
comprensione di tutte le cause, originaria spiegazione causale di tutti gli
effetti; esso è infinito e di natura spirituale poiché è antecedente a tutti i
corpi e che quindi si identifica con Dio. In Lui sono presenti le forme, simili
alle idee platoniche, modelli della creazione divina. «Il primo vero è in
Dio, perché Dio è il primo facitore (primus Factor); codesto primo vero è
infinito, in quanto facitore di tutte le cose; è compiutissimo, poiché mette
dinanzi a Dio, in quanto li contiene, gli elementi estrinseci e intrinseci
delle cose. Se l'uomo non può considerarsi creatore della realtà naturale ma
piuttosto di tutte quelle astrazioni che rimandano ad essa come la matematica,
la stessa metafisica, vi è tuttavia un'attività creatrice che gli
appartiene questo mondo civile egli certamente è stato fatto dagli
uomini, onde se ne possono, perché se ne debbono, ritruovare i principi dentro
le modificazioni della nostra medesima mente umana. Scienza Nuova, terza ediz.,
libro I, sez. 3). L'uomo è dunque il creatore, attraverso la storia, della
civiltà umana. Nella storia l'uomo verifica il principio del verum ipsum factum
creando così una scienza nuova che avrà un valore di verità come la matematica.
Una scienza che ha per oggetto una realtà creata dall'uomo e quindi più vera e,
rispetto alle astrazioni matematiche, concreta. La storia rappresenta la
scienza delle cose fatte dall'uomo e, allo stesso tempo, la storia della stessa
mente umana che ha fatto quelle cose. Filosofia e "filologia" La definizione
dell'uomo, della sua mente non può prescindere dal suo sviluppo storico se non
si vuole ridurre tutto a un'astrazione. La concreta realtà dell'uomo è
comprensibile solo riportandola al suo divenire storico. È assurdo credere,
come fanno i cartesiani o i neoplatonici, che la ragione dell'uomo sia una
realtà assoluta, sciolta da ogni condizionamento storico. «La filosofia
contempla la ragione, onde viene la scienza del vero; la filologia osserva
l'autorità dell'umano arbitrio onde viene la coscienza del certo...Questa
medesima degnità (assioma) dimostra aver mancato per metà così i filosofi che
non accertarono le loro ragioni con l'autorità de'filologi, come i filologi che
non curarono d'avverare la loro autorità con la ragion dei filosofi» (Giambattista
Vico Ibidem Degnità X) Ma la filologia da sola non basta, si ridurrebbe a una
semplice raccolta di fatti che invece vanno spiegati dalla filosofia. Tra
filologia e filosofia vi deve essere un rapporto di complementarità per cui si
possa accertare il vero e inverare il certo. Le leggi della 'scienza
nuova' Compito della 'scienza nuova' sarà quello di indagare la storia alla
ricerca di quei principi costanti che, secondo una concezione per certi versi
platonizzante, fanno presupporre nell'azione storica l'esistenza di leggi che
ne siano a fondamento com'è per tutte le altre scienze: «Poiché questo
mondo di nazioni egli è stato fatto dagli uomini, vediamo in quali cose hanno
con perpetuità convenuto e tuttavia vi convengono tutti gli uomini; poiché tali
cose ne potranno dare i principi universali ed eterni, quali devon essere
d'ogni scienza, sopra i quali tutte sursero e tutte vi si conservano le
nazioni. La storia quindi, come tutte le scienze, presenta delle leggi, dei
principi universali, di un valore ideale di tipo platonico, che si ripetono
costantemente allo stesso modo e che costituiscono il punto di riferimento per
la nascita e il mantenimento delle nazioni. L'eterogenesi dei fini e la
Provvidenza storica Rifarsi alla mente umana per comprendere la storia non è
sufficiente: si vedrà, attraverso il corso degli avvenimenti storici, che la
stessa mente dell'uomo è guidata da un principio superiore ad essa che la
regola e la indirizza ai suoi fini che vanno al di là o contrastano con quelli
che gli uomini si propongono di conseguire; così accade che, mentre l'umanità
si dirige al perseguimento di intenti utilitaristici e individuali, si
realizzino invece obiettivi di progresso e di giustizia secondo il principio
della eterogenesi dei fini. «Pur gli uomini hanno essi fatto questo mondo
di nazioni...ma egli è questo mondo, senza dubbio, uscito da una mente spesso
diversa ed alle volte tutta contraria e sempre superiore ad essi fini
particolari ch'essi uomini si avevan proposti» (Giambattista Vico Ibidem,
Conclusione) La storia umana in quanto opera creatrice dell'uomo gli appartiene
per la conoscenza e per la guida degli eventi storici ma nel medesimo tempo lo
stesso uomo è guidato dalla Provvidenza che prepone alla storia divina. I
corsi storici Secondo Vico il metodo storico dovrà procedere attraverso
l'analisi delle lingue dei popoli antichi «poiché i parlari volgari debono
essere i testimoni più gravi degli antichi costumi de' popoli che si
celebrarono nel tempo ch'essi si formarono le lingue», e quindi tramite lo
studio del diritto, che è alla base dello sviluppo storico delle nazioni
civili. Questo metodo ha fatto identificare nella storia una legge
fondamentale del suo sviluppo che avviene evolvendosi in tre età: l'età
degli dei, «nella quale gli uomini gentili credettero vivere sotto divini
governi, e ogni cosa esser loro comandata con gli auspici e gli oracoli»; l'età
degli eroi dove si costituiscono repubbliche aristocratiche; l'età degli uomini
«nella quale tutti si riconobbero esser uguali in natura umana». I bestioni La
storia umana, secondo Vico, inizia con il diluvio universale, quando gli
uomini, giganti simili a primitivi "bestioni", vivevano vagando nelle
foreste in uno stato di completa anarchia. Questa condizione bestiale era
conseguenza del peccato originale, attenuata dall'intervento benevolo della
Provvidenza divina che immise, attraverso la paura dei fulmini, il timore degli
dei nelle genti che «scosse e destate da un terribile spavento d'una da essi
stessi finta e creduta divinità del cielo e di Giove, finalmente se ne
ristarono alquanti e si nascosero in certi luoghi; ove fermi con certe donne,
per lo timore dell'appresa divinità, al coverto, con congiungimenti carnali
religiosi e pudichi, celebrarono i matrimoni e fecero certi figlioli, e così
fondarono le famiglie. E con lo star quivi fermi lunga stagione e con le
sepolture degli antenati, si ritrovarono aver ivi fondati e divisi i primi
domini della terra» La civiltà L'uscita dallo stato di ferinità quindi
avviene: per la nascita della religione, nata dalla paura e sulla base
della quale vengono elaborate le prime leggi del vivere ordinato, per
l'istituzione delle nozze che danno stabilità al vivere umano con la formazione
della famiglia e per l'uso della sepoltura dei morti, segno della fede
nell'immortalità dell'anima che distingue l'uomo dalle bestie. Della prima età
sostiene di non poter scrivere molto poiché mancano documenti su cui basarsi:
infatti quei bestioni non conoscevano la scrittura e, poiché erano muti, si
esprimevano a segni o con suoni disarticolati. L'età degl’eroi ha inizio
dall'accomunarsi di genti che trovavano così reciproco aiuto e sostegno per la
sopravvivenza. Sorsero la città guidata dalle prime organizzazioni politiche
dei signori, gl’eroi che con la forza e in nome della ragion di stato,
conosciuta solo da loro, comandano su i servi che, quando rivendicano i propri
diritti, si ritrovarono contro i signori che, organizzati in ordini nobiliari,
danno vita allo stato aristo-cratico che caratterizza il secondo periodo della
storia umana. In questa seconda, dove predomina la fantasia, nasce il
linguaggio dai caratteri mitici e poetici. Infine la conquista dei diritti
civili da parte dei servi dà luogo alla età degl’uomini e alla formazione del stato
popolari (res pubblica) basato sul diritto umano dettato dalla ragione umana
tutta spiegata. Sorge quindi uno stato non necessariamente demo-cratico ma che
puo essere pure monarchico poiché l'essenziale è che rispetta la ragione
naturale, che eguaglia tutti. La legge delle tre età costituisce la storia
ideale eterna sopra la quale corrono in tempo le storie di nostra nazione. Il popolo
conforma il suo corso storico a questa legge che non è solo delle genti ma
anche di ogni singolo uomo che necessariamente si sviluppa passando dal
primitivo senso nell'infanzia, alla fantasia nella fanciullezza, e infine alla
ragione nell'età adulta. Gl’uomini prima sentono senza avvertire. Dappoi
avvertiscono con animo perturbato e commosso. Finalmente riflettono con mente
pura. Se nella storia pur tra le violenze, i disordini, appare un ordine e un
progressivo sviluppo ciò è dovuto all'azione della Provvidenza che immette
nell'agire dell'uomo un principio di verità che si presenta in modo diverso
nelle tre età. Nella prima età degl’eroi, il vero si presenta come certo gli
uomini che non sanno il vero delle cose procurano d'attenersi al certo, perché
non potendo soddisfare l'intelletto con la scienza, almeno la volontà riposi
sulla coscienza. Questa certezza non viene all'uomo attraverso una verità
rivelata ma da una constatazione di senso comune, condivisa da tutti, per cui
vi è un giudizio senz'alcuna riflessione, comunemente sentito da tutto un
ordine, da tutto un popolo, da tutta una nazione o da tutto il genere umano. Vi
è poi, nella seconda età della storia e dell'uomo, caratterizzata dalla
fantasia, un sapere tutto particolare che Vico definisce poetico. In questa età
nasce infatti il linguaggio non ancora razionale ma molto vicino alla poesia
che alle cose insensate dà senso e passione, ed è proprietà dei fanciulli di
prender cose inanimate tra le mani e, trastullandosi, favellarvi, come se
fussero, quelle, persone vive. Questa degnità filologica-filosofica ne appruova
che gli uomini del mondo fanciullo, per natura, furono sublimi poeti. Se
vogliamo quindi conoscere la storia del antico popoli romano dobbiamo rifarci
ai miti che hanno espresso nella loro cultura. Il mito infatti non è solo una
favola e neppure una verità presentata sotto le spoglie della fantasia ma è una
verità di per sé elaborata dagli antichi che, incapaci di esprimersi
razionalmente, si servano di universali fantastici che, sotto spoglie poetiche,
presentano modelli ideali universali. I antichi romani non definano zionalmente
la prudenza ma raccontarono di Enea, modello universale fantastico dell'uomo
prudente. Vico si dedica poi a definire la poesia che innanzitutto è
autonoma come forma espressiva differente dal linguaggio tradizionale. I tropi
della poesia come la metafora, la metonimia, la sineddoche ecc. sono stati
erroneamente ritenuti strumenti estetici di abbellimento del linguaggio
razionale di base. Invece, la poesia è una forma espressiva naturale e
originaria i cui tropi sono necessari modi di spiegarsi della nazione romana poetica.
La poesia ha una funzione rivelativa, custodisce le prime immaginate verità dei
primi uomini. La lingua romana non ha quindi un'origine convenzionale. Questo
presupporrebbe un uso tecnico. Ma la lingua romana sorge invece spontaneamente
come poesia. Poiché il linguaggio e i miti costituiscono la cultura originaria
e spontanea di tutto il popolo romano, arriva alla discoverta dell’epica, l'espressione
del patrimonio culturale comune di tutto il popolo romano. È comunque da respingere
la interpretazione platonica dell’epica come filosofia, -- l’epica e fornita di
una sublime sapienza riposte. Farsi intendere da volgo fiero e selvaggio non è
certamente opera d'ingegno addomesticato ed incivilito da alcuna filosofia. Né
da un animo da alcuna filosofia umanato ed impietosito potrebbe nascer quella
truculenza e fierezza di stile, con cui descrive tante, sì varie e sanguinose
battaglie, tante sì diverse e tutte in istravaganti guise crudelissima spezie
d'ammazzamenti, che particolarmente fanno tutta la sublimità dell'epica romana.
La sapienza antica ha per contenuto princìpi di giustizia e ordine necessari
per la formazione di popoli civili. Questi contenuti si esprimono in modi
diversi a seconda che siano formati dal senso o dalla fantasia o dalla ragione.
Questo vuol dire che la sapienza, la verità, si manfesta in forme diverse
storicamente ma che essa come verità eterna è al di sopra della storia che di
volta in volta la incarna. La verità della storia è una verità metafisica nella
storia. Nella storia si attua la mediazione tra l'agire umano e quello
divino: nel fare umano si manifesta il vero divino e il vero umano si
realizza tramite il fare divino: la provvidenza, legge trascendente della
storia, che opera attraverso e nonostante il libero arbitrio dell'uomo. Questo
non comporta una concezione necessitata del corso della storia poiché è vero
che la Provvidenza si serve degli strumenti umani, anche i più rozzi e
primitivi, per produrre un ordine ma tuttavia questo rimane nelle mani dell'uomo,
affidato alla sua libertà. La storia quindi non è determinata come sostengono
gli stoici e gli epicurei che niegano la provvedenza, quelli facendosi
strascinare dal fato, questi abbandonandosi al caso», ma si sviluppa tenendo
conto della libera volontà degli uomini che, come dimostrano i ricorsi, possono
anche farla regredire. Gli uomini prima sentono il necessario; dipoi badano
all'utile; appresso avvertiscono il comodo; più innanzi si dilettano nel
piacere; quindi si dissolvono nel lusso; e finalmente impazzano in istrapazzar
di sostanze. Scienza Nuova, Degnità. A questa dissoluzione delle nazioni pone
rimedio l'intervento della Provvidenza che talora non può impedire la
regressione nella barbarie, da cui si genererà un nuovo corso storico che ripercorrerà,
a un livello superiore, poiché dell'epoca passata è rimasta una sia pur minima
eredità, la strada precedente.Paradossalmente la criticità del progresso
storico appare proprio con l'età della ragione, quando cioè questa invece
dovrebbe assicurare e mantenere l'ordine civile. Accade infatti che la tutela
della Provvidenza che si è imposta agli uomini nei precedenti due stadi, ora
invece deve ricercare il consenso della «ragione tutta spiegata che si
sostituisce alla religione: Così ordenando la provvedenza: che non avendosi
appresso a fare più per sensi di religione (come si erano fatte innanzi) le
azioni virtuose, facesse la filosofia le virtù nella lor idea. La ragione
infatti, pur con la filosofia, custode della legge ideale del vivere civile,
con il suo libero giudizio, può tuttavia incorrere nell'errore o nello
scetticismo per cui «si diedero gli stolti dotti a calunniare la verità».
La ragione non crea la verità, poiché non può fare a meno dal senso e dalla
fantasia senza le quali appare astratta e vuota. Il fine della storia infatti
non è affidato alla sola ragione ma alla sintesi armonica di senso, fantasia e
razionalità. La ragione poi è ispirata dalla verità divina per cui la storia è
sì opera dell'uomo, ma la mente umana da sola non basta poiché occorre la
Provvidenza che indichi la verità. La filosofia è succeduta alla religione ma
non l'ha sostituita anzi essa deve custodirla: «Da tutto ciò che si è in
quest'opera ragionato, è da finalmente conchiudersi che questa Scienza porta
indivisibilmente seco lo studio della pietà, e che, se non siesi pio, non si
può daddovero esser saggio» (Giambattista Vico Scienza Nuova,
Conclusione) Il giudizio della filosofia posteriore «Predicavano la ragione
individuale, ed egli le opponeva la tradizione, la voce del genere umano. Gli
uomini popolari, i progressisti di quel tempo, sono Capua, Cornelio, Doria,
Calopreso, che stano con le idee nuove, con lo spirito del secolo. Lui era un
retrivo, con tanto di coda, come si direbbe oggi. La coltura europea e la
coltura italiana s'incontravano per la prima volta, l'una maestra, l'altra
ancella. Resiste. Era vanità di pedante? Era fierezza di grande uomo? Resiste a
Cartesio, a Malebranche, a Pascal, i cui Pensieri sono lumi sparsi, a Grozio, a
Puffendorfio, a Locke, il cui saggio era la metafisica del senso. Resiste, ma
li studia più che facessero i novatori. Resisteva come chi sente la sua forza e
non si lascia sopraffare. Accettava i problemi, combattea le soluzioni, e le
cercava per le vie sue, co' suoi metodi e coi suoi studi. Era la resistenza
della coltura italiana, che non si lasciava assorbire, e stava chiusa nel suo
passato, ma resistenza del genio, che cercando nel passato trovava il mondo
moderno. Era il retrivo che guardando indietro e andando per la sua via, si
trova da ultimo in prima fila, innanzi a tutti quelli che lo precedevano.
Questa era la resistenza del Vico. Era un moderno e si sentiva e si credeva
antico, e resistendo allo spirito nuovo, riceveva quello entro di sé.»
(Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana, Morano, Napoli)
Fintanto che fu in vita la portata e la ricezione critica del suo pensiero
furono circoscritte quasi unicamente agli ambienti intellettuali della propria
città, trovando poi un ben più vasto seguito soltanto a quasi due secoli dalla
sua stessa morte, tra la seconda metà dell'Ottocento e il Novecento.
Affermatasi la fama del pensiero vichiano, esso fu conteso dalle più disparate
correnti filosofiche: dal pensiero cristiano (nonostante l'iniziale rifiuto),
dagli idealisti (dai quali fu proclamato precursore dell'immanentismo
hegeliano), dai positivisti e persino da diversi marxisti. Vico è ben più di un
semplice filosofo tanto che in certi momenti della sua travagliatissima fama fu
apprezzato prevalentemente per la sua filosofia del diritto, così come in altri
momenti fu celebrato precursore della sociologia, della psicologia dei popoli,
o come campione fra i maggiori della filosofia della storia, mentre veniva
ignorata la sua pur genialissima metafisica, che è ad un tempo il punto
d'arrivo e il presupposto logico di tutte le ricerche da lui condotte nei più
vari campi dell'operare umano». Il pensiero vichiano, le cui prime fonti
s'ispirano alla tradizione filosofica del Seicento che permeava l'ambiente
partenopeo della sua epoca, rappresenta un ponte fra la cultura secentesca e
quella settecentesca. Nonostante il Vico non sia caratterizzato dall'audacia
innovatrice illuminista, il suo pensiero raggiunse – come nota Abbagnano –
«alcuni risultati fondamentali» che lo connettono a pieno titolo al Settecento.
Tuttavia, non può tacersi il carattere conservatore della sua filosofia
politico-religiosa, generato dal turbamento di chi, «assistendo alla fine di un
mondo famigliare, non sa scoprire i segni del sorgere di un nuovo. Ciò è
dimostrato dalla giustapposizione del certo (ossia il peso dell'autorità della
tradizione) al vero (ossia lo sforzo innovatore della ragione) che è il segno
di una ricerca di equilibrio estranea al pensiero illuministico. A tali
conclusioni il pensiero vichiano fu condotto dalla limitatezza della sua
gnoseologia e dalla polemica contro il cartesianesimo, il quale professava, al
contrario, l'eliminazione di ogni limite gnoseologico. Opere: “Sei Orazioni
Inaugurali”: “De nostri temporis studiorum ratione”: “Orazione Inaugurale” “De
antiquissima Italorum sapientia ex linguae latinae originibus eruenda;
“Proemium”; “Liber metaphysicus”; “Risposte al giornale dei letterati Prima
risposta”; “Seconda risposta”; “Institutiones oratoriae”; “De universis Juris”;
“De universis juris uno principio et fine uno liber unus - include “De opera
proloquium”; “De constantia jurisprudentis liber alter”; “ Notae in duos
libros, alterum De uno universi juris principio et fine uno, alterum De
constantia jurisprudentis”; “Scienza nuova prima”; “Vici vindiciae”; “Vita di
Giambattista Vico scritta da se medesimo, (l'«Autobiografia» («Supplemento»)
Scienza nuova seconda, De mente heroic, Scienza nuova terza. Edizioni: Scritti
storici, Giambattista Vico, Scienza nuova, Scrittori d'Italia, Bari,
Laterza,Giambattista Vico, Scienza nuova seconda. 1, Scrittori d'Italia, Bari,
Laterza, Giambattista Vico, Scienza nuova seconda. Scrittori d'Italia, Bari,
Laterza, Giambattista Vico, Opere a cura di Fausto Nicolini, Laterza, Bari,
Orazioni inaugurali, De studiorum rationum, De antiquissima Italorum sapientia,
Risposte al giornale dei letterati; IDiritto universale, Scienza nuova; Scienza
nuova, Autobiografia, Carteggio, Poesie varie; Scritti storici; Scritti vari e
pagine disperse; Poesie, Institutiones oratoriae. Giambattista Vico, Opere
filosofiche a cura di Paolo Cristofolini, Firenze, Sansoni. Giambattista Vico,
Opere giuridiche a cura di Paolo Cristofolini, Firenze, Sansoni. Giambattista
Vico, Institutiones oratoriae, testo critico, versione e commento a cura di
Giuliano Crifò, Napoli, Istituto Suor Orsola Benincasa. Bibliografia critica Il
pensiero vichiano rimase quasi del tutto ignorato dalla cultura europea del
XVIII secolo con una diffusione limitata nell'Italia meridionale. Ancora in età
romantica Vico era poco conosciuto anche se filosofi tedeschi come Johann
Gottfried Herder, chiamato il Vico tedesco, e Hegel presentano delle somiglianze
con la dottrina vichiana per quanto riguarda il ruolo della storia nello
sviluppo della filosofia. La filosofia di Vico comincia ad essere
conosciuta e apprezzata nel clima del romanticismo francese e italiano:
François-René de Chateaubriand e Joseph de Maistre ma, soprattutto Jules
Michelet, Principes de la philosophie de l'histoire, Parigi diffonde il
pensiero di Vico di cui apprezza la concezione della storia come sintesi di
umano e divino. Nella prima metà dell'Ottocento, Auguste Comte e Karl
Marx stimarono la filosofia della storia di Vico ma furono i filosofi italiani,
come Antonio Rosmini, e soprattutto Vincenzo Gioberti, che videro in lui un
maestro. N. Tommaseo, Vico e il suo secolo, rist. Torino 1930, mette in
evidenza la grande affinità del pensiero vichiano con quello di Gioberti.
Agostino Maria de Carlo, "Istituzione Filosofica secondo i Princìpj di
Giambattista Vico ad uso della gioventù studiosa" - Napoli - Tip. Cirillo
- Nuove interpretazioni basate sul principio vichiano del verum ipsum factum
considerano Vico un anticipatore del positivismo Giuseppe Ferrari, Il
genio di Vico, rist.Carabba, Lanciano Cattaneo, Sulla 'Scienza
Nuova' di Vico, Milano C. Cantoni, Vico, Torino); Siciliani, Sul rinnovamento
della filosofia positiva in Italia, Civelli Firenze. Recentemente, viene
rivalutato il legame stringente fra il filosofo e l'Illuminismo: A.
Donati, Giambattista Vico. Filosofo dell'Illuminismo, Aracne. Una spinta
decisiva all'apprezzamento e alla diffusione del pensiero vichiano come anticipatore
di Kant e dell'idealismo, si ebbe in Italia a cominciare dagli studi di
Bertrando Spaventa e De Sanctis iniziatori di quella corrente dottrinale
interpretativa che si ritrova soprattutto in Croce e G. Gentile, Studi
vichiani, Messina, rist. Sansoni Firenze che ne mette in luce le ascendenze
neoplatoniche e rinascimentali rifiutandone nel contempo l'interpretazione
positivista e interpretandone il verum ipsum factum in senso idealistico. Una
forzatura questa, secondo alcuni critici, ripresa da Croce, La filosofia
di Vico, Laterza, Bari che ebbe soprattutto il merito di aver intuito in Vico
una definizione dell'arte come attività autonoma dello spirito e della visione
storicistica dello sviluppo dello spirito da cui Croce elimina ogni riferimento
alla trascendenza della Provvidenza vichiana. Un'accurata ricerca storica
su Vico fu operata dal crociano F. Nicolini, La giovinezza di Vico,
Laterza, Bari, Fausto Nicolini, La religiosità di Vico, Laterza, Bari, Fausto
Nicolini, Commento storico alla seconda 'Scienza Nuova',
Roma, Fausto Nicolini, Saggi vichiani, Giannini, Napoli, Fausto
Nicolini, Giambattista Vico nella vita domestica. La moglie, i figli, la casa,
Editore Osanna Venosa, Contrari all'interpretazione immanentistica della
Provvidenza vichiana sono gli studi di autori cattolici che ne mettono invece
in risalto la trascendenza: E. Chiocchietti, La filosofia di Vico, Vita e
Pensiero, Milano, F. Amerio, Introduzione allo studio di Vico, SEI, Torino, L.
Bellafiore, La dottrina della Provvidenza in Vico, Cedam, Bologna, A. Mano, Lo
storicismo di Vico, Napoli, F. Lanza, Saggi di poetica vichiana, Magenta,
Varese, Il dibattito tra le interpretazioni laiche e cattoliche su Vico si è
attenuato in periodi recenti dove lo studio del pensiero vichiano si è dedicato
a particolari aspetti della sua dottrina: G. Fassò, I «quattro auttori»
del Vico. Saggio sulla genesi della Scienza nuova, Milano, Giuffrè, non
esistente. G. Fassò, Vico e Grozio, Napoli, Guida, Maura Del Serra, Eredità e
kenosi tematica della "confessio" cristiana negli scritti
autobiografici di Vico, in Sapientia, sulla concezione della storia ad opera
della quale avviene la conciliazione tra immanenza e trascendenza del pensiero
vichiano: A. R. Caponigri, Tempo e idea, Pàtron, Bologna, sulla estetica
vichiana gli studi più notevoli sono quelli di G. A. Bianca, Il concetto di
poesia in G. B.Vico, D'Anna, Messina, G. Prestipino, "La teoria del mito e
la modernità di Vico", Annali della facoltà di Palermo, sugli aspetti
giuridici e sociologici:Fabiani, La filosofia dell'immaginazione in Vico e
Malebranche, Firenze, B. Donati, Nuovi studi sulla filosofia civile (Firenze); L.
Bellafiore, Il diritto naturale (Milano); D. Pasini, Diritto, società e stato
in Vico, Jovene, Napoli, V. Giannantonio, "Oltre Vico - L'identità del
passato a Napoli e Milano (Carabba, Lanciano); G. Leone, [rec. al vol. di] V.
Giannantonio, "Oltre Vico - L'identità del passato a Napoli e Milano” (Carabba.
Lanciano, in Misure Critiche, La Fenice Casa Editrice, Salerno, e in "Forum
Italicum", Wehle, Winfried: Sulle vette di una ragione abissale:
Giovambattista Vico e l'epopea di una 'Scienza Nuova'. In: Battistini, Andrea;
Guaragnella, Pasquale (ed.): Giambattista Vico e l'enciclopedia dei saperi. -
Lecce: Pensa multimedia (Mneme). B. Croce, La filosofia di Vico, Bari,
Laterza,Maria Consiglia, Napoli, Editoria clandestina e censura ecclesiastica a
Napoli all'inizio del Settecento, in Anna Maria Rao (a cura di), Editoria e
cultura a Napoli, Napoli: Liguori, Francesco Adorno, Tullio Gregory, Valerio
Verra, Storia della filosofia, vol. Editori Laterza, Giambattista Vico, La
scienza nuova (a cura di P. Rossi), Biblioteca Universale Rizzoli, Giambattista
Vico, Giuseppe Ferrari, La scienza nuova (a cura di Paolo Rossi), Soc. Tip. de'
Classici Italiani, B.Cioffi ed altri, I filosofi e le idee, B. Mondadori, D. Armando,
M. Sanna, Il Contributo italiano alla storia del Pensiero – Politica,
Enciclopedia Italiana Treccani Francesco Adorno, Tullio Gregory,
Valerio Verra, Storia della filosofia, Editori Laterza); Guido Fassò, Storia
della filosofia del diritto. II: L'età moderna, Editori Laterza, Nicola
Abbagnano, Storia della filosofia, Gruppo Editoriale
L'Espresso, Vico, La scienza nuova (Biblioteca Universale Rizzoli);
Vico, Principj di scienza nuova, di Giambattista Vico: d'intorno alla comune
natura delle nazioni, Volume 1, Francesco d'Amico, Fausto Nicolini,
Giambattista Vico nella vita domestica. La moglie, i figli, la casa, Editore
Osanna Venosa, Giambattista vico, Autobiografia, ed. Nicolini (Bompiani),
Milano, Vico, La scienza nuova (a cura di Paolo Rossi), Biblioteca Universale
Rizzoli, Ugo Grozio, Prolegomeni al diritto della guerra e della pace (a cura
di Guido Fassò), cMorano Editore, Giambattista Vico, La scienza nuova, Biblioteca
Universale Rizzoli); G. Liccardo, Storia irriverente di eroi, santi e tiranni
di Napoli. Vico che si era rivolto inutilmente per sovvenzionare la
stampa dell'opera prima al cardinale Orsini, poi a Papa Clemente XII, fu
costretto a vendere un anello per farla pubblicare. Vico scrisse in seguito
che, in fondo, l'accaduto era stato un bene poiché lo aveva spinto a riscrivere
l'opera in maniera più completa. (Cfr. M.Fubini, G.B.Vico. Autobiografia,
Torino Einaudi) M.Fubini, G.B.Vico. Autobiografia, Torino Einaudi La
prima redazione dell'opera, andata perduta, aveva il titolo di Scienza nuova in
forma negativa L'Autobiografia fu pubblicata postuma ampliata con una modifica di
Vico. Rivista di studi crociani, a cura della "Società
napoletana di storia patria", 1969. La fondazione
"Giambattista Vico", voluta da Gerardo Marotta, presidente
dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, con sede nella Chiesa di San
Biagio Maggiore di Napoli, si occupa della promozione del pensiero vichiano e
della gestione di alcuni siti vichiani come il castello Vargas di Vatolla
(Salerno) e la Chiesa di San Gennaro all'Olmo in
Napoli. Giambattista Vico, Principi di una scienza nuova d'intorno
alla comune natura delle nazioni, a cura di Giuseppe Ferrari, Società tipografica
de' Classici italiani, Milano. Silvestro Candela, L'unità e la religiosità del
pensiero di Giambattista Vico, Cenacolo Serafico, Inesatto è altresì che il
Vico terminasse di vivere a più di settantasei anni: per contrario, mancò ai
vivi nella notte e a settantacinque anni e sette mesi precisi, in La
Letteratura italiana: Storia e testi, Giambattista Vico, Ricciardi. La storia
di Vico, su napolitoday. Secondo notizie di stampa diffuse resti della salma di
Vico sarebbero stati recuperati nei sotterranei della chiesa napoletana. (Vedi:
Corriere del Giorno: Ritrovata la salma di Giambattista Vico? I ricercatori
vanno cauti Archiviato in Internet Archive.) La notizia è stata comunque
commentata con prudenza dagli esperti. La scienza nuova, Biblioteca
Universale Rizzoli. F. Nicolini, La giovinezza di Vico: saggio biografico,
Società editrice Il Mulino, Croce, Nuovi saggi sul Seicento. Per una silloge di
«pensieri» del Malvezzi, Politici e moralisti del Seicento, ediz.
Croce-Caramella, Bari, Laterza, 1930. Vico nel perduto De equilibrio
corporis animantis esponeva una concezione secondo cui «...riponevo la natura
delle cose nel moto per il quale, come se fossero sottoposte alla forza di un
cuneo, tutte le cose vengono spinte verso il centro del loro stesso moto e,
invece, sotto l'azione di una forza contraria, vengono respinte verso
l'esterno; e sostenni anche che tutte le cose vivono e muoiono in virtù di
sistole e diastole». Secondo un'ipotesi di Benedetto Croce e Fausto Nicolini
l'opera era stata concepita come appendice al Liber physicus e fu donata in
forma manoscritta al suo grande amico, il giurista Domenico Aulisio. La
trattazione di quella teoria di ispirazione cartesiana e presocratica venne poi
inserita più ampiamente nella Vita. Stefania De Toma, Ecco l'origine
delle scienze umane: aspetti retorici di una contesa intorno al De antiquissima
italorum sapienti, Bollettino del Centro di studi vichiani (Roma: Edizioni di
storia e letteratura). Opere, Sansoni, Firenze -- è considerato da
alcuni interpreti della sua filosofia come il primo costruttivista. Infatti
Vico sostiene che l'uomo può conoscere solo ciò che può costruire, aggiungendo
poi che in effetti solo Dio conosce veramente il mondo, avendolo creato lui
stesso. Il mondo quindi è esperienza vissuta e al suo riguardo non vale per gli
uomini alcuna pretesa di verità ontologica. (In Paul Watzlawick, La realtà
inventata, Milano, Feltrinelli) Per Vico la filologia non è solo la
scienza del linguaggio ma anche storia, usi e costumi, religioni...ecc. dei popoli
antichi. L'età degli dei nella quale gli uomini gentili credettero vivere sotto
divini governi, e ogni cosa esser loro comandata con gli auspici e gli oracoli,
che sono le più vecchie cose della storia profana: l'età degli eroi, nella
quale dappertutto essi regnarono in repubbliche aristocratiche, per una certa
da essi rifiutata differenza di superior natura a quella de' lor plebei; e
finalmente l'età degli uomini, nella quale tutti si riconobbero esser uguali in
natura umana, e perciò vi celebrarono prima le repubbliche popolari e
finalmente le monarchie, le quali entrambe sono forma di governi umane»
(G.Vico, Scienza Nuova, Idea dell'Opera) G.Vico,Scienza Nuova, Idea
dell'Opera Ibidem La ragion di stato «non è naturalmente
conosciuta da ogni uomo ma da pochi pratici di governo»
(Ibidem) Ibidem Degnità XXXVII. Sull'immaginazione nei primitivi
secondo la filosofia vichiana si veda: Paolo Fabiani, La filosofia
dell'immaginazione in Vico e Malebranche, La rivendicazione dell'assoluta autonomia
dell'arte e della poesia nei confronti delle altre attività spirituali fu uno
dei meriti che Benedetto Croce riconobbe al pensiero vichiano. Vico critica
tutt'insieme le tre dottrine della poesia come esortatrice e mediatrice di
verità intellettuali, come cosa di mero diletto, e come esercitazione ingegnosa
di cui si possa senza far danno fare a meno. La poesia non è sapienza riposta,
non presuppone logica intellettuale, non contiene filosofemi: i filosofi che
ritrovano queste cose nella poesia, ve le hanno introdotte essi stessi senza
avvedersene. La poesia non è nata per capriccio, ma per necessità di natura. La
poesia tanto poco è superflua ed eliminabile, che senza di essa non sorge il
pensiero: è la prima operazione della mente umana» (Benedetto Croce, La
filosofia di Giambattista Vico) [qual era quello dei tempi
d'Omero] G.Vico, Scienza Nuova, Conclusione Nel senso di
pietas, sentimento religioso. Giambattista Vico, La scienza nuova
(Biblioteca Universale Rizzoli). Croce Nicolini Storicismo Filosofia della
storia Filologia. su Treccani – Enciclopedie on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana.Giambattista Vico, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Giambattista Vico, su sapere, De Agostini.Giambattista Vico, su
Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Andrea Battistini,
Giambattista Vico, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Alexander Bertland, La Scienza nuova su letteratura
italiana Opere*, su bibliotecaitaliana integrali in più volumi dalla collana
digitalizzata "Scrittori d'Italia" Laterza Paolo Fabiani, La
filosofia dell'immaginazione in Vico, su academia.edu., Firenze, G. Pellegrino,
'La concezione della storia di Vico, su centro studi la runa it. Centro di
Studi Vichiani, su Consiglio nazionale delle ricerche. Fondazione Giambattista
Vico, su Fondazione gbvico org. Portale Vico, su giambattistavico. u treccani.,
in Il contributo italiano alla storia del Pensiero, Filosofia, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, Vico, Principj di una scienza nuova di Vico:
d'intorno alla comune natura delle nazioni, Tip. di A. Parenti. Italian philosopher. Grice: “The Italians revere him
so much that his emblem is on one of their stamps!”“It would be as having Ryle
on one of ours!” vico: He is so beloved by the Italians
“that they made a stamp of him.”Grice. cited by H. P. Grice, “Vico and the
origin of language.” Philosopher who founded modern philosophy of history,
philosophy of culture, and philosophy of mythology. He was born and lived all
his life in or near Naples, where he taught eloquence. The Inquisition was a
force in Naples throughout Vico’s lifetime. A turning point in his career was
his loss of the concourse for a chair of civil law. Although a disappointment
and an injustice, it enabled him to produce his major philosophical work. He
was appointed royal historiographer by Charles of Bourbon. Vico’s major work is
“La scienza nuova” completely revised in a second, definitive
version. He published three connected works on jurisprudence, under the title
Universal Law; one contains a sketch of his conception of a “new science” of
the historical life of nations. Vico’s principal works preceding this are On the
Study Methods of Our Time, comparing the ancients with the moderns regarding
human education, and On the Most Ancient Wisdom of the Italians, attacking the
Cartesian conception of metaphysics. His Autobiography inaugurates the
conception of modern intellectual autobiography. Basic to Vico’s philosophy is
his principle that “the true is the made” “verum ipsum factum”, that what is
true is convertible with what is made. This principle is central in his
conception of “science” scientia, scienza. A science is possible only for those
subjects in which such a conversion is possible. There can be a science of
mathematics, since mathematical truths are such because we make them.
Analogously, there can be a science of the civil world of the historical life
of nations. Since we make the things of the civil world, it is possible for us
to have a science of them. As the makers of our own world, like God as the
maker who makes by knowing and knows by making, we can have knowledge per
caussas through causes, from within. In the natural sciences we can have only
conscientia a kind of “consciousness”, not scientia, because things in nature
are not made by the knower. Vico’s “new science” is a science of the principles
whereby “men make history”; it is also a demonstration of “what providence has
wrought in history.” All nations rise and fall in cycles within history corsi e
ricorsi in a pattern governed by providence. The world of nations or, in the
Augustinian phrase Vico uses, “the great city of the human race,” exhibits a
pattern of three ages of “ideal eternal history” storia ideale eterna. Every
nation passes through an age of gods when people think in terms of gods, an age
of heroes when all virtues and institutions are formed through the
personalities of heroes, and an age of humans when all sense of the divine is
lost, life becomes luxurious and false, and thought becomes abstract and
ineffective; then the cycle must begin again. In the first two ages all life
and thought are governed by the primordial power of “imagination” fantasia and
the world is ordered through the power of humans to form experience in terms of
“imaginative universals” universali fantastici. These two ages are governed by
“poetic wisdom” sapienza poetica. At the basis of Vico’s conception of history,
society, and knowledge is a conception of mythical thought as the origin of the
human world. Fantasia is the original power of the human mind through which the
true and the made are converted to create the myths and gods that are at the
basis of any cycle of history. Michelet was the primary supporter of Vico’s
ideas in the nineteenth century; he made them the basis of his own philosophy
of history. Coleridge is the principal disseminator of Vico’s views in England.
James Joyce used the New Science as a substructure for Finnegans Wake, making
plays on Vico’s name, beginning with one in Latin in the first sentence: “by a
commodius vicus of recirculation.” Croce revives Vico’s philosophical thought,
wishing to conceive Vico as the Hegel. Vico’s ideas have been the
subject of analysis by such prominent philosophical thinkers as Horkheimer and
Berlin, by anthropologists such as Edmund Leach, and by literary critics such
as René Wellek and Herbert Read. Refs.: S. N. Hampshire, “Vico,” in The New
Yorker. Luigi Speranza, “Vico alla Villa Grice.” H. P. Grice, “Vico and
language.” M. Danesi, Metaphor,
and the Origin of Language. Serious
scholars of Vico as well as glotto-geneticists will find much of value in this
excellent monograph. Vico Studies. A provocative, well-researched argument
which might find re-application in philosophy. Theological Book Review. Danesi
returns to Vico to create a persuasive, original account of the evolution and
development of the Italian language, one of the deep mysteries of Italians. Vico’s
reconstruction of the origin of language is described and evaluated in light of
Grice’s philosophical conversational pragmatics. Keywords: glotto-genesi, la
ricostruzione di Vico, The New Science Basic Notions. Language and the
Imagination: Vico’s Glottogenetic Scenario; Vico’s Approach; Reconstructing the
Primal Scene; After the Primal Scence; the dawn of communication: iconicita e mimesi,
hypotheses The Nature of Iconicity. Imagery, Iconicita e gesto. Iconic
Representation. Osmosis Hypothesis Ontogenesis From Percept al concetto. The
Metaphoricity Metaphor metafora; Metaphor and Concept-Formation Mentation,
Narrativity, e mito; the socio-biological-Computationist Viewpoint:A Vichian
Critique; The Vichian Scenario Revisited; Revisting the Genetic Perspective; computationism. Refs.: Luigi Speranza, “Vico e Grice,” Villa
Grice. #vico https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4421435234535104 #griceevico https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702533283/in/photolist-2mLLZRD-2mLM2Rf-2mLPa8B-2mLMbqp-2mLGod1-2mLM2RA-2mLM2Qy-2mLP36W-2mLKxtd-2mLKxqY-2mLLZPz-2mLP1aS-2mLP1am-2mLFu9X-2mLM2RF-2mLP37h-2mLQ7Zx-2mLLZPp-2mLQ5Z5-2mLFscR-2mLFuaU-2mLFucc-2mLKzoL-2mLKxsG-2mLQ81p-2mLP3bL-2mLP1cL-2mLP1dN-2mLM2Yz-2mLKzpc-2mLQ66x-2mLKxvh-2mLLZV6-2mLFugF-2mLQ895-2mLP3fU-2mLP3ad-2mLKzrS-2mLKzqE-2mLLZY7-2mLFucN-2mLQ86K-2mLP1eK-2mLQ61H-2mLLZUj-2mLLZZE-2mLKxwp-2mLFsi2-2mLFuiV-2mLP3eM
Grice
e Vieri – filosofia italiana – Luigi Speranza (Firenze) Essential Italian philosopher.
Filosofo. Di famiglia nobile. Insegna a Pisa. Platonico molto attivo. E
contestato dai colleghi per il suo vagheggiare un nuovo circolo dei platonici
improntato su Pico. Suo principale avversario e Borri. Saggi: “Liber in
quo a calumnijs detractorum philosophia defenditur, & eius praestantia
demonstrator” (Roma). Crusca. Vieri. Keywords. Refs.: The H. P. Grice Papers,
Bancroft; Luigi Speranza, “Grice e Vieri: la dialettica fiorentina”, The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #vieri https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4597595683585724 #griceevieri https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702935444/in/photolist-2mLP4p2-2mLKAG2-2mLQ9gL-2mLQ9fU-2mLP4ps-2mLFvoA-2mLP4oW-2mLFvoF-2mKQL9s
Grice e Vigna – la regola d’oro conversazionale –
filosofia italiana – Luigi Speranza (Rosolini). Essential Italian
philosopher Filosofo. Studia Filosofia a Milano, legandosi in special modo
all'insegnamento di Bontadini e Severino. Con Severino si laurea, discutendo la
tesi, ‘La logica dell'astratto – generale -- e la logica del concreto –
particolare’” -- è Professore di Filosofia a Venezia, ma ha insegnato anche a
Milano. È stato, inoltre, il presidente della Società Italiana di Filosofia
Morale. Pensiero Si è occupato di neo-idealismo Italiano e di Aristotele.
Successivamente si è concentrato in maniera speciale sull'ontologia, proponendo
una ‘semantizzazione’ di ‘essere’ capace di risolvere la aporia del
parmenidismo di Severino, che in qualche modo grava anche sulla speculazione di
Bontadini. Questa ‘semantizzazione’ permette di leggere nel ‘divenire’ (x
divenne y) non l'annullamento dell'essere (‘x e y”), ma piuttosto quello
dell'ente. La differenza fondamentale è proprio quella che passa tra l'essere
‘assoluto’ che *non* diviene e l'ente finito che comincia e cessa di essere –
cfr. Grice, relative identity in Geach and Myro. Questa impostazione ha
consentito di raffinare ulteriormente il tema della mediazione metafisica che
sfrutta e compone la posizione necessaria della totalità dell'essere con la
posizione della totalità molteplice e mutabile dell'esperienza. Insieme
alle analisi di metafisica si sono svolte quelle di etica (bio-etica). L'etica
è intesa fondamentalmente come un’annalisi del desiderio o volere, il quale, a
sua volta, è fondamentalmente desiderio di un altro desiderio (meta-desiderio),
cioè poi di un altro essere umano – il co-conversazionalista B -- che ci
desideri e ci riconosca. L'etica e così ricondotta alle dinamiche delle
relazioni inter-soggettive, che si possono descrivere secondo tre modelli
basilari. Il primo modello è il modello griceiano – ariskantiano -- quello
regolativo per l'etica. E quello in cui le soggettività si riconoscono
reciprocamente come delle soggettività, e cioè come delle persone o degli
esseri che pensano e desiderano in modo trascendentale. Il secondo modello è
quello trasgressivo. Quello in cui le soggettività confliggono e cercano di
dominare il soggetto che hanno di fronte, trattandolo come un oggetto o
istrumento -- o una cosa manipolabile a loro piacimento. Il terzo modello, che
si colloca a mezza strada fra i due precedenti, è quello che Vigna
definisce modello griceiano ‘oblativo,’ in cui mentre una delle due
soggettività riconosce l'altra e si dispone a trattare l'altra secondo la cura
e il rispetto che le convengono, l'altra soggettività non offre nessun
riconoscimento e cerca di imporsi sulla soggettività riconoscente come
soggettività dominante. Questa impostazione onto-etica si caratterizza per
il tentativo di fondare la regolatività etica del modello ariskantiano di Grice
su argomentazioni che partono dal rilievo irrefutabile della trascendentalità
della persona, la quale si trova invece contraddetta in tutte le situazioni di
rapporto inter-soggettivo riconducibili agli altri due modelli (razionalita
istrumentale, e razionalita di oppression). Le indagini di antropologia
trascendentale completano e chiudono questo percorso, ponendosi come il termine
medio che stringe e salda l'ontologia metafisica all'etica. Il concetto di
‘persona’ viene inteso alla Grice e Strawson come sinergia del concetto di
‘sostanza’ e di quello di relazione (la categoria della relazione di
Aristotele, la relati, o il ‘pros ti’. Sostanza (ousia,
sub-stantia, essential) è classicamente quello che permane e sta in
sé. La relazione, invece, è qui il rapporto intenzionale ad altro da sé. La
persona è una sinergia di sostanza e relazione perché è sia rapporto a se
stesso sia rapporto all'altro da sé, in quanto è essenzialmente una
intenzionalità trascendentale, ovverosia un orizzonte consistente di relazione
all'altro da sé, secondo il corso illimitato del desiderio che lo abita. Saggi:
“La dialettica gentiliana” in “Giornale critico della filosofia italiana”,
Religione nella filosofia di Giovanni Gentile, in “Giornale critico della
filosofia italiana”, Gentile interprete di Marx, in Enciclopedia. Il
pensiero di Gentile, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, Ragione e
religione (CELUC, Milano); “Filosofia e marxismo” (CELUC, Milano); “Le origini
del marxismo teorico in Italia. Il dibattito tra Labriola, Croce, Gentile e
Sorel sui rapporti tra marxismo e filosofia (Città Nuova, Roma); “Antonio
Gramsci. Il pensiero teorico e politico. La "questione leninista"”
(Città Nuova, Roma); “Invito al pensiero di Aristotele” (Mursia, Milano),
“Sostanza e relazione: una aporetica della persona,” in L'idea di persona, V.
Melchiorre, Vita e Pensiero, Milano); “L'enigma del desiderio” (Edizioni San
Paolo, Cinisello Balsamo); “La politica e la speranza, Edizioni Lavoro, Roma);
“Il frammento e l'Intero: -- il toto e la parte -- indagini sul senso
dell'essere e sulla stabilità del sapere, Orthotes, Napoli-Salerno, Sul
trascendentale come inter-soggettività originaria, in “Le avventure del
trascendentale,” A. Rigobello, Rosenberg & Sellier, Torino); “Sulla verità
e sul bene” (Petite Plaisance, Pistoia); “Etica del desiderio come etica del
riconoscimento” (Orthotes, Napoli). Sostanza e relazione. Indagini di struttura
sull'umano che ci è comune, 2 volumi, Orthotes, Napoli-Salerno. Studi
gentiliani, Orthotes, Napoli-Salerno. Studi marxiani, Orthotes,
Napoli-Salerno. Studi aristotelici, Orthotes, Napoli-Salerno; La ragione e la
dialettica. Studi su Marx e Volpe (Marsilio, Venezia), “Teorie della felicità”
II, Francisci, Abano Terme); “La qualità dell'uomo. Filosofi e psicologi a
confronto, Franco Angeli, Milano); “Dio e la ragione, Marietti, Genova);
“L'etica e il suo altro, Franco Angeli, Milano); “Strutture del sapere
filosofico” Il Cardo, Venezia, “La libertà del bene, Vita e Pensiero, Milano,
“Essere giusti con l'altro” (Rosenberg & Sellier, Torino); Introduzione
all'etica, Vita e Pensiero, Milano, Etica trascendentale e
intersoggettività, Vita e Pensiero, Milano, “Multiculturalismo e identità” Vita
e Pensiero, Milano; “La persona e i nomi dell'essere: sritti di filosofia in
onore di V. Melchiorre, Vita e Pensiero, Milano. Libertà, giustizia e bene in
una società plurale, Vita e Pensiero, Milano. Etiche e politiche della
post-modernità, Milano, Vita e Pensiero. “Etica del plurale: giustizia,
riconoscimento, responsabilità” (Vita e Pensiero, Milano); “Affetti e legami” (Vita
e Pensiero, Milano); “La regola d'oro come etica universale (Vita e Pensiero,
Milano (curato con S. Zanardo). Bontadini e la metafisica, Vita e Pensiero,
Milano, “Metafisica e violenza” Vita e Pensiero, Milano); “Etica di frontiera.
Nuove forme del bene e del male, Vita e Pensiero, Milano); “Di un altro genere:
etica al femminile, Vita e Pensiero, Milano. Giorgio La Pira. Un san Francesco
nel Novecento, AVE, Roma. Multiculturalismo e interculturalità. L'etica in questione,
Vita e Pensiero, Milano. “La vita spettacolare. Questioni di etica, Orthotes,
Napoli; Etica dell'economia. Idee per una critica del riduzionismo economico,
Orthotes, Napoli-Salerno; Differenza di genere e differenza sessuale. Un
problema di etica di frontiera, Orthotes, Napoli-Salerno. Il dovere
dell'ospitalità, Orthotes, Napoli-Salerno. Dell'interpretazione di Gentile
offerta da Vigna discutono, fra gli altri, M. Berlanda, Gentile e l'ipoteca
kantiana. Linee di formazione del primo attualismo, Vita e Pensiero, Milano
eBettineschi, Critica della prassi assoluta. Analisi dell'idealismo gentiliano,
Orthotes, Napoli. Ora si vedano anche Studi gentiliani, Orthotes,
Napoli-Salerno. Cfr. Studi marxiani, rthotes,
Napoli-Salerno. Cfr. gli scritti raccolti in C. Vigna, Studi
aristotelici, Orthotes, Napoli-Salerno. F. Saccardi, Semantizzazione
dell'essere e inferenza metempirica, inPagani, Debili postille. Lettere a
Vigna, Orthotes, Napoli, Cfr. anche L. Messinese, L'apparire del mondo. Dialogo
con Severino sulla "struttura originaria" del sapere, Mimesis,
Milano-Udine, "Vigna, invece, che pur si è formato alla scuola di
Bontadini e di Severino, non segue più i suoi maestri, perché ormai egli
ritiene che, se si accetta la “semantizzazione parmenidea” dell’essere, non si
può evitare di estendere gli attributi dell'essere assoluto agli enti, come
precisamente è avvenuto nello svolgimento del pensiero di Severino. L'errore,
però, prosegue Vigna, sta proprio in questo "aver trattato la questione
dell'essere come una questione di essenza". L'errore viene eliminato
convincendosi che la “semantizzazione” dell'essere coincide con la 'relazione’
di essenza ed esistenza': questo è il 'tratto comune' tra tutti gli
enti". Cfr. C. Vigna, Il frammento e l'Intero, Sulla
semantizzazione dell'essere. L'eredità speculativa di Bontadini, in “Bontadini
e la metafisica.” Si veda inoltre G. Solliani, “Dell'essere come essenza: per
una rivisitazione del problema a partire di Aquino, in Debili postille, Il
frammento e l'Intero, Cfr. anche Pagani, “Una rivisitazione della via del
divenire e A. Peratoner, Intorno alla conoscibilità di Dio, la ragione, la
fede, in Debili postille, Si veda poi A. Barzaghi, Percorsi di
rigorizzazione della teologia naturale nella filosofia neo-classica milanese,
in Rivista di filosofia neo-scolastica. Cfr. Vigna, Etica del desiderio umano
(in nuce), in Introduzione all'etica, Aporetica dei rapporti intersoggettivi e
sua risoluzione, in Etica trascendentale e inter-soggettività, Si
veda anche il saggio di R. Fanciullacci, “Dell'inter-soggettività e del
riconoscimento. in Debili postille, Cfr. C. Vigna, Sul trascendentale come
inter-soggettività originaria. Inoltre: G. Venuti, La cura dell’altro come
regola d'oro. Lettera aperta a Vigna, e S. Zanardo, Sul dono della differenza,
in Debili postille, Per una discussione complessiva del pensiero di Vigna si
vedano i saggi contenuti inPagani Debili postille. Lettere a Vigna,
Orthotes, Napoli. “Sostanza e relazione: una aporetica della persona.” Si può
vedere ancheBettineschi, Finità e infinità della soggettività. Lettera aperta a
Vigna, inBettineschi, “Intenzionalità e riconoscimento: scritti di etica e
antropologia trascendentale” Orthotes, Napoli. Bergamo festival: l'intuizione,
su youtube.com. Malato o persona?, su youtube.com. L'etica, su youtube.com.
Treccani. Intervista a Vigna: la filosofia morale, su youtube.com. Claudio
Tugnoli, Carmelo Vigna: il desiderio come orizzonte trascendentale, su
mondodomani.org. Venezia, su unive Bollettino della Società filosofica italiana,
Centro di Etica Generale e Applicata, su centro di etica. Centro
Inter-universitario per gli Studi sull’Etica, su venus.unive. Società Italiana
di Filosofia Morale, su sifm. Intervento su La Pira, su avvenire. Attualismo,
problematicismo, metafisica, su filosofia. La politica e il sacro, su
inschibboleth.org. Carmelo Vigna. Vigna. Keywords. Refs.: H. P. Grice Papers,
Bancroft MS. Luigi Speranza, “Grice e Vigna: la regola d’oro conversazionale” –
The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #vigna https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.6936758636336072 #griceevigna
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702936944/in/photolist-2mLP4Rj-2mKPWrs
Grice e Vignoli – etologia filosofica – della legge
fondamentale dell’intelligenza nel regno animale – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Rosignano Marittimo). Essential Italian
philosopher. Filosofo. Grice: “I spent quite some time observing a species of
pirot: the squarrel – mainly I was in search of what Vignoli calls ‘la legge
fondamentale dell’intelligenza nel regno animale” – his ‘saggio,’ he says, is
in ‘psicologia comparata,’ but since it is vintage, I might well refer to is as
‘philosophical ethology’!” -- Si trasferì a Milano. Docente di antropologia
presso la Reale Accademia di Scienze e Lettere, divenne direttore del Museo di
storia naturale. I suoi scritti apparvero
su Il Politecnico e sulla Rivista di filosofia scientifica. Due sue opere
ebbero risonanza: “Della legge fondamentale dell'intelligenza nel regno
animale: saggio di psicologia comparata” -- e “Mito e scienza”. Tito Vignoli. Vignoli.
Keywords: squirrel, squarrel, psicologia comparata, etologica filosofica, una
legge della intelligenza degl’animali – mito e scienza – mitos e logos –
animale, legge, legge della psicologia, psicologia comparata, etologia
comparata, evoluzione. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS, Luigi
Speranza, “Grice e Vignoli” – “La etologia filosofica di Grice e Vignoli” – The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #vignoli #https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4572874082724551 #griceevignoli https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701466892/in/photolist-2mLFwRA-2mLP5X7-2mLP5XH-2mLKCa2-2mLQaMX-2mLM5Bv-2mLFwQo-2mLFwQi-2mLM5BF-2mKEy89
Grice Vinadio: la prassi ed il valore – filosofia
italiana (Torino). Grice: “Of course,
Vinadio is bound to be a good dialectician, since Italian neo-idealists take Hegel’s
Dialektik – or colloquenza, as the count prefers – much more seriously than the
most Hegelian of Oxonians! (And I don’t mean Bradley!”) -- Grice: “I like Vinadio; but then I’m English
and we like an earl!” – “My favourite of his tracts is the one about dialettica
which he understood just as Plato did, only better!” -- Felice Balbo di
Venadio, conte di Venadio, vide, “Il conte di Vinadio” --. Filosofo.
Considerato una delle voci più significative della filosofia italiana e un
intellettuale impegnato in un vasto progetto di ri-fondazione della politica nell'immediato
secondo dopoguerra. Nacque da Enrico Balbo di Vinadio e da Ada Tapparo, in via
Bogino 8, nella casa che era stata del conte Cesare Balbo, ministro di casa
Savoia. Dopo la laurea, partecipa alla seconda guerra mondiale prima come
sottufficiale degll’apini, poi come membro della resistenza. Come consulente di
Einaudi cura una collana di filosofia. Nominato cattedratico di filosofia a
Roma. Si raccolse attorno a lui un
piccolo gruppo di filosofi per discutere sulla crisi dei valori nella società e
sui modi di superarla mediante l'impegno sociale. Il suo impegno trova
espressione inoltre con i contributi alle riviste Cultura e realtà e Terza
generazione. Vicino alle organizzazioni della sinistra e al Partito
Comunista. Comprende come il mutamento centrale
della società e avvenuto nel rapporto tra lavoro umano e tecnica. Assunto
all'IRI presso il Servizio problemi del lavoro. Si interessa di formazione del
personale. Nominato direttore del Centro IRI per lo studio delle funzioni direttive
aziendali. Saggi: “L'uomo senza miti”; “Il laboratorio dell'uomo”; “Studi in
memoria di Gioele Solari dei discepoli” (Torino, Ramella); “La sfida storica
del comunismo al Cristianesimo e le sue conseguenze filosofiche” (Il Mulino); “Idee
per una filosofia dello sviluppo umano” (Torino, Boringhieri). Opere, Torino,
Boringhieri, “Essere e progresso”; “Lezioni di etica” (Roma, Lavoro); “Lettere
a Ludovica”; Archinto. Giulia Boringhieri, “Per un umanesimo scientifico.
Storia di libri, di mio padre e di noi” (Torino, Einaudi); D. Cavalieri,
Scienza economica e umanesimo positivo. la critica della ragione economica” (Milano,
Angeli); G. Tassani, La Terza Generazione. Tra Stato e Rivoluzione” (Roma,
Lavoro); G.Tassani, “Lezioni di etica” (Roma, Lavoro); G. Invitto, “Una
filosofia pragmatica dello sviluppo” (Il Mulino, Bologna); G. Invitto, “Di
fronte a fenomenologia ed esistenzialismo” (Adriatica Salentina, Lecce); G.
Invitto, “Una questione aperta, "Italia contemporanea", Dizionario
storico del movimento cattolico in Italia: I protagonisti” (Marietti, Torino); A.
Grotti (Boringhieri, Torino); A. Grotti, “Un altro futuro è possible” (Egeria);
V. Possenti, “La filosofia dell'essere”, Vita e Pensiero, Milano; “Tra
filosofia e società” (Angeli, Milano); Giovanni Invitto, Felice Balbo. Il
superamento delle ideologie, Roma, Edizioni Studium); N. Ricci, Cattolici e
marxismo. Filosofia e politica” (Milano, Angeli); Dal marxismo ad economia umana”
(Brescia, Morcelliana); “La prassi e il valore. La filosofia dell'essere” (Roma,
Aracne); “Il cristianesimo nella sfida della “modernità” su storia e futuro” --
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana, Filosofi italiani del XX secoloInsegnanti italiani Professore. Felice
Balbo Vinadio. Vinadio. Keywords. Refs.: H. P. Grice Papers, Bancroft MS – Luigi
Speranza, “Grice e Vinadio: being, value – and colloquenza!” – The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #vinadio https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.5203073483037938 #griceevinadio https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702943109/in/photolist-2mLKCRN-2mLKCRH-2mLP6Ez-2mLQbpJ-2mLP6Eu-2mLP6FB-2mLQbqL-2mLQbpD-2mLM6j7-2mLFxuV-2mLM6ht-2mLM6jc
Grice
e Vio – le categorie d’Aristotele – un senso, un’analogia -- filosofia italiana
– Luigi Speranza (Gaeta). Essential Italian
philosopher. Grice: “While the typical Englishman is more interested in the
fact that Vio never thought that Henry VIII divorced Aragon, I prefer his
commentary on the ‘prae-dicamentum’ of Aristotle, via ‘Porfirio’!” -- Grice was
irritated that when ‘vio’ became a saint, the Italians list them under ‘c’. Tommaso De Vio, O.P. cardinale di Santa
Romana Chiesa. Il cardinale Tommaso De Vio riceve Martin Lutero, Template-Cardinal.
svg Incarichi ricoperti Maestro generale dell'Ordine dei
Predicatori Cardinale presbitero di San Sisto Arcivescovo metropolita di
Palermo Arcivescovo-vescovo di Gaeta.
Cardinale presbitero di Santa Prassede Ordinato presbitero Nominato arcivescovo
da Leone X Consacrato arcivescovo dal Niccolò Fieschi, Creato cardinale da Leone
X. Religioso domenicano, generale dell'Ordine: teologo e diplomatico
pontificio. Incontro tra Lutero e Vio in
una stampa d'epoca. Figlio di Francesco De Vio e Isabella de Sieri, entra tra i
frati domenicani del monastero di Gaeta, dove assunse il nome di Tommaso, e
prosegue i suoi studi in filosofia a Napoli, Bologna e Padova. Insegna a Pavia
e Roma. Acquisce una considerevole fama in seguito ad un pubblico dibattito con
Pico a Ferrara. Generale dell'Ordine e consigliere dei papi. Dimostra grande
zelo nel difendere i diritti papali contro il concilio di Pisa, polemizzando
contro Almain in una serie di articoli messe al bando dalla Sorbona e bruciati per
ordine di Luigi XII. Leone X lo crea cardinale, e fatto arcivescovo di Palermo.
Arcivescovo di Gaeta. Inviato in Germania come legato apostolico per
partecipare alla dieta di Augusta, si adopera con profitto per l'elezione di
Carlo V d'Asburgo ad Imperatore del Sacro Romano Impero (prevalendo sull'altro
concorrente Francesco I), e lì cerca di arginare la nascente riforma
protestante di Lutero. Fece rientro in Roma senza essere riuscito a convincere Lutero
ad abbandonare i suoi propositi di riforma, e aiuta il papa nell'estensione
della bolla Exsurge Domine rivolta a contrastare il dilagare della riforma luterana.
Oganizza la resistenza contro i Turchi. Venne fatto prigioniero durante il
Sacco di Roma dai Lanzichenecchi, inviati da Carlo V per punire Clemente VII
per il tradimento della parola datagli, poi venne liberato. Pronuncia la
sentenza definitiva di validità del matrimonio di Enrico VIII e Caterina
d'Aragona, rifiutando il divorzio al sovrano inglese. Accanto alla
produzione teologica, secondo la linee della scuola tomista, Vio si distinque anche
come esegeta. Supple alla sua ignoranza dell'ebraico, consultando esperti
rabbinici e grazie alla sua familiarità con il testo greco. Pubblica un
commentario della Bibbia. La sua enfasi sulla ricerca del SIGNIFICATO
letterario del testo lo pone alle origini della moderna tradizione esegetica
cattolica. Saggi: “Summula Caietani”; “Opuscula omnia”; “Commentaria
super tractatum De ente et essentia Thomae de Aquino”; “De nominum analogia”; “Commentaria
in III libros Aristotelis De anima”; “Auctoritas Pape et Concilii siue Ecclesie
comparata” (Silber); “Oratio in secunda sessione Concilii Lateranensis” (Beplin);
“Apologia de comparata auctoritate pape et ecclesie”; “De divina institutione
Pontificatus Romani Pontificis”; “Jentacula N.T., expositio literalis sexaginta
quatuor notabilium sententiarum Novi Test.” (Roma); “Summula Caietani”; “Opuscula
omnia” (Giunta); Francesco senese De Franceschi); “In Porphyrii Isagogen ad
Praedicamenta Aristotelis”; “Opera omnia”; “Scripta philosophica”; “De nominum
analogia”; “De conceptu entis”; “De comparatione auctoritatis papae”; “Apologia”.
G. Allaria, Tommaso De Vio: cardinale Gaetano, Gaeta, La Poligrafica, Roma; Treccani
– Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia Italiana,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana; Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana.Conferenza Episcopale Italiana. ALCUIN,
Università di Ratisbona. He wrote extensively on
freewill, and had a colourful dispute with, of all people, Calvinwell
represented in a painting Grice adored. Shropshire borrowed his proof for the immortality of the soul from
Cajetan -- Tommaso de Vio, prelate and theologian. Born in Gaeta from which he
took his name, he entered the Dominican order and studied philosophy and
theology at Naples, Bologna, and Padua. He became a cardinal. During the
following two years he traveled to G.y, where he engaged in a theological
controversy with Luther. His major work is a Commentary on St. Thomas’ Summa of
Theology 1508, which promoted a renewal of interest in Scholastic and Thomistic
philosophy during the sixteenth century. In agreement with Aquinas, Cajetan
places the origin of human knowledge in sense perception. In contrast with
Aquinas, he denies that the immortality of the soul and the existence of God as
our creator can be proved. Cajetan’s work in logic was based on traditional
Aristotelian syllogistic logic but is original in its discussion of the notion
of analogy. Cajetan distinguishes three types: analogy of inequality, analogy
of attribution, and analogy of proportion. Whereas he rejected the first two
types as improper, he regarded the last as the basic type of analogy and
appealed to it in explaining how humans come to know God and how analogical
reasoning applied to God and God’s creatures avoids being equivocal. Gaetano. Cajetanus.
Caietanus Vio. Cajetano Vio. Caetano Vio. Gaetano Vio. Al secolo: Giacomo De
Vio. Jacopo De Vio. Tommaso De Vio. Cardinal Caetano. Cardinal Gaetano. Tommaso
De Vio da Gaeta, detto il Gaetano. Vio. Keywords: analogia, commentary on Porphyry
on Aristotle’s categories, the example of ‘healthy’ – Grice, “Focal unity”,
“Aristotle on the multiplicity of ‘being’” – ‘healthy’ – an animal is healthy –
various types of analogy. Unfortunately, the Germans focus more on his the
saint’s fight with Luther!” Refs.: Luigi Speranza, “Grice e de Vio” – Luigi Speranza,
“Grice e Vio: Le categorie” -- The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria,
Italia. #vio https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4420382827973678 #griceevio https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51703156585/in/photolist-2mLQc9e-2mLKDFo-2mLKDE1-2mLKDEG-2mLKDFD-2mLKDDK-2mLFyhm-2mLP7qc-2mLKDES-2mLQc8c-2mLP7qx-2mLFyio-2mLKDEm-2mLQc8H-2mLFygK-2mLM74J-2mLM72u-2mLQdrQ-2mLP9qE-2mLFBT9-2mKNvpt-2mKxbL6-2mKfD5h-2mKk5pG-2mKh56j-E4u3XA-QwGRg8-Qwzjnt-26SLQJq-Dnva4y-CYyfnZ-CzwVom-DpPBNr-CzzzWQ-CzDRZT-DnpMHh-CzGjJa-D5XFWd-D5YaQE-D5Wmju-CYzKFB-DpPAPn-DnpvF7-DpMLQZ-Dx59M4-CzzbaG-DpKKeB-DpMFX2-D5S2Z1-DnuNE7
Grice e Virno – una popolazione di due -- filosofia ed
azione – filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). Essential Italian philosopher. Grice: “Virno, like me, is a
semiotician.” Filosofo. Di orientamento operaista, docente di
filosofia a Roma. Tra i principali esponenti dell'organizzazione della sinistra
extraparlamentare Potere Operaio, il suo nome ricorse nelle cronache dei
cosiddetti "anni di piombo" in Italia. Fu arrestato e detenuto in
prigione per diversi anni sino alla sua definitiva assoluzione. Nel corso della
detenzione elaborò il suo pensiero che trovò espressione nella rivista Luogo
comune. «Democrazia è il fucile in spalla agli operai», slogan attribuito
a Potere Operaio «Mi sono formato politicamente a Genova, dove la mia famiglia
viveva e io facevo liceo. Genova era esposta all’influenza di Torino, dove vi
furono le prime occupazioni nel ’67; quindi nell’estate di quell’anno si
mobilitarono gli studenti medi (più vivaci di quelli universitari, che invece
erano in contatto con le organizzazioni tradizionai dei partiti, UGI e via
dicendo). Come studenti medi fondammo dunque il Sindacato degli Studenti,
che fece i primi scioperi su tematiche già sessantottesche, la lotta
all’autoritarismo, solidarietà con gli studenti greci dopo il golpe dei
colonnelli e quant’altro... nell’autunno sempre per un trasferimento della
famiglia, sono venuto ad abitare a Roma, e di lì a non molto ho preso contatti
e rapporti con il gruppo che sarebbe diventato Potere Operaio, che allora
sostanzialmente nella capitale era il gruppo delle facoltà scientifiche...
Entro in Potere operaio dopo gli episodi cruciali della primavera a
Torino.» Lavora a Milano come insegnante all'Alfa Romeo di Arese e
all'Innocenti, organizzando anche azioni collettive nelle fabbriche sino alla
dissoluzione di Potere operaio nel Presenta la sua tesi di laurea sul concetto
di lavoro e la teoria della coscienza di Adorno e partecipa attivamente alle
manifestazioni ad opera dei lavoratori precari e di altri emarginati. Fonda
Metropoli organo ideologico del movimento politico. Nell'ambito
dell'inchiesta giudiziaria nota come "7 aprile", la redazione della
rivista viene accusata di appartenere in blocco all'organizzazione eversiva
«costituita in più bande armate variamente denominate». «siamo arrestati
io, Castellano, Maesano e Pace (che però sfugge all’arresto, di nuovo, giuro,
non per sagacia). Noi siamo arrestati, poi ci fanno confluire, ritroviamo gli altri
nel cortile di Rebibbia, nel braccio speciale, stiamo un po’ di mesi lì, poi
c’è la diaspora, cioè il Ministero ordina di mandare ognuno di questi detenuti
in un carcere speciale diverso, perché ovviamente, tramite avvocati, visite,
benché ci fosse il regime di braccio speciale, quello era diventato una specie
di luogo in cui si elaboravano documenti, lettere a giornali, si faceva
campagna politica, c’erano state delle lotte interne. Quindi, c’è la
diaspora, io vado a Novara, Oreste va a Cuneo, quell’altro va a Favignana,
quell’altro ancora da un’altra parte. Comincia questo giro negli speciali, e ci
ritroviamo non tutti ma in parte nel carcere di Palmi, carcere per soli
politici o per detenuti comuni completamente politicizzati, una specie di
“Kesh”. Là dentro c’e una situazione curiosa, anche molto spettacolare, perché
si incontrano assolutamente tutti. Infatti, per un primo periodo con i compagni
delle BR o con Alunni o quelli dei NAP, si pensò anche di approfittare di
questa situazione per avviare una discussione larga, di carattere
"costituente": però, il problema è che anche lì c’è il fatto che i
più spregiudicati di loro, come Curcio, erano d’accordo, avevano capito di aver
perso l’essenziale, cioè il cambio di paradigma, cioè il fatto che i giovani
operai erano non più riconducibili, altri invece no. Riassumendo in breve, la
mia detenzione fu un anno, poi due anni liberi in cui curai la serie continua
di Metropoli nell’81, due anni ancora di carcere, condanna a 12 anni in primo
grado, un anno di arresti domiciliari... l’assoluzione (insieme a tanti altri
imputati) du la conferma. La travagliata esperienza politica e esistenziale di
questi anni sarà trasfusa da Virno nella pubblicazione di Luogo Comune una
rivista dedicata all'analisi della vita nella situazione sociale del
"postfordismo". Lascia il lavoro di editore della rivista per
insegnare filosofia a Urbino e filosofia del linguaggio, semiotica ed etica
della comunicazione a Calabria da dove si trasferisce a Roma. Convinto della
necessità di un nuovo linguaggio della politica che chiarisca le trasformazioni
economiche, sociali e culturali che da più di un decennio caratterizzano le
società occidentali, introduce nella “Grammatica della moltitudine” una
riflessione sul contrasto tra i termini di popolo e moltitudine che generano
una accesa polemica teorico-filosofica. Quando avvenne la formazione degli
stati nazionali fu l’espressione “popolo” a prevalere. Virno si domanda se non
sia venuto il tempo di restaurare l'altro concetto della moltitudine. La
multitude è quell'insieme di persone che nell'azione politica e in quella
economica, pur agendo collettivamente non perdono il senso della propria
individualità, resistendo sempre alla riduzione a unica massa informe com'è nel
termine di "popolo". La moltitudine è dunque la base delle libertà
civili. In contrapposto, moltitudine e una pluralità che non si
sintetizza nell'uno, il più grave pericolo per l'autorità dello Stato che esercita
il «supremo imperio». Dopo i secoli del “popolo” e quindi dello Stato
(Stato-nazione, Stato centralizzato ecc.), torna infine a manifestarsi la
polarità contrapposta, abrogata agli albori della modernità. La moltitudine
come ultimo grido della teoria sociale, politica e filosofica? Forse.” Opere:
“L'idea di mondo: intelletto pubblico e uso della vita” (Editore: Quodlibet);
“Saggio sulla negazione: per una antropologia linguistica” (Editore: Bollati
Boringhieri); “E così via, all'infinito: Logica e antropologia” (Boringhieri),
“Motto di spirito e azione innovative: per una logica del cambiamento”
(Boringhieri); “Quando il verbo si fa carne: linguaggio e natura umana” (Boringhieri);
“Scienze sociali e natura umana -- facoltà di linguaggio, invariante biologico,
rapporti di produzione” (Rubbettino); “Grammatica della moltitudine. Per una
analisi delle forme di vita contemporanee” (Editore: DeriveApprodi); “Esercizi
di esodo. Linguaggio e azione politica” (Ombre Corte); “Il ricordo del presente.
Saggio sul tempo storico” (Editore: Bollati Boringhieri); “Parole con parole: poteri
e limiti del linguaggio” (Donzelli); “Mondanità. L'idea di «Mondo» tra
esperienza sensibile e sfera pubblica” (Manifestolibri); “Convenzione e materialism”
(Theoria). Roma Tre Intervista, Hecceitas.
Questo termine è entrato nel linguaggio corrente per indicare un insieme di
caratteristiche economiche, sociali e istituzionali del nostro presente,
avvertite pessimisticamente come profondamente diverse rispetto al nostro
recente passato e in genere come molto negativamente mutate. Fordismo e
postfordismo. Qualche dubbio su alcune certezze della sinistra italiana. Protagonisti.
Grammatica della moltitudine. Per una analisi delle forme di vita contemporanee”
(DeriveApprodi); “Anni di piombo: potere operaio"; Lessico postfordista:
dizionario di idee della mutazione. Feltinelli, sito "Filosofico.net".
Virno. Keywords: due e moltitudine,
linguaggio e azione, linguaggio, base biologica, invariante biologica, rappori
di produzioni, natura umana, el verbo fatto carne. Refs.: H. P. Grice Papers,
Bancroft MS. Luigi Speranza, “Grice e Virno”; “Grice e Virno: la conversazione:
una popolazione di due!” The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria #virno https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4635750753103550 #griceevirno https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701474357/in/photolist-2mLFz6k-2mLFz5y-2mLKErr-2mLM7N9-2mLFz5i-2mLQcSt-2mLKErw-2mLFz6f-2mLM7PB-2mLM7Pb-2mLKEsD-2mLKEsy-2mLM7NE-2mLQcQV-2mLQcRM-2mLKErg-2mLP87x-2mLP88e-2mLQcR6-2mLQcR1-2mLP88Q-2mLFz5P-2mLKErB-2mLFz41-2mLFz4b-2mKJTNA
Grice e Viroli: res pubblica – filosofia italiana –
Luigi Speranza (Forlì). Essential Italian philosopher.Actually
“Viroli-Cavalieri”? Grice, “I shall be fighting soon.” “The loyalty for one’s
country is not based on evidence.”Maurizio Viroli
(Forlì), filosofo. Durante il settennato di Carlo Azeglio Ciampi ha servito la
Presidenza della Repubblica Italiana. Attualmente è Professore a a Lugano. I
suoi campi di ricerca sono la Filosofia politica e la Storia del Pensiero
politico. I suoi autori di riferimento sono Machiavelli, Rousseau, Mazzini,
Croce, Carlo Rosselli e Nello Rosselli. La sua ricerca si basa sul metodo
contestualista di Quentin Skinner a cui ha apportato alcune innovazioni. Il
suoi riferimenti politico-ideali sono il Repubblicanesimo e l'Azionismo (Partito
d'Azione). Alle numerose pubblicazioni scientifiche affianca l'attività di
saggista e quella di editorialista. Collabora e ha collaborato ad alcune
testate giornalistiche, tra cui La Stampa, il Sole 24 ORE e Il Fatto Quotidiano.
Maurizio Viroli ha frequentato il Liceo scientifico statale Fulcieri Paulucci
di Calboli di Forlì. Come egli stesso racconta nel libro L'autunno della
Repubblica, per mantenersi agli studi ha lavorato fin da giovanissimo come
garzone di bottega, come cameriere d'albergo e come operaio presso lo
zuccherificio della sua città. Di quegli anni dice:" [...] quando ero
bambino abitavo a Forlì con i miei genitori, in via Archimede Mellini, in un
appartamento angusto e freddissimo, riscaldato soltanto da una stufa a gas
tenuta, per la nostra povertà, sempre con la fiammella azzurrognola al
minimo." Al termine degli studi liceali si è iscritto alla facoltà
di Lettere e Filosofia dell'Bologna. Nel 1976 si è laureato magna cum laude in
Filosofia con una tesi dal titolo Metodo e Sistema in Engels. Svolve il
Servizio di leva a Casarsa della Delizia, in Friuli-Venezia Giulia. Il
ritorno alla vita civile è stato all'insegna del precariato. Percepiva un
piccolo salario organizzando convegni e lavorando come redattore alla rivista
Problemi della transizione presso Istituto Gramsci di Bologna. è stato
ammesso al dottorato di ricerca presso l'Istituto Universitario Europeo di
Firenze. Di fronte alla commissione composta dai Maihofer, Skinner, Bobbio,
Cranston, e Moulakisha, ha discusso la tesi “La società bene ordinata” pubblicata
per Il Mulino. Ha perfezionato la sua formazione svolgendo attività di ricercar.
Insegna comunicazione politica alla Svizzera. Dirige il Laboratorio di Studi
civili, Svizzera italiana. Finanziamento del Fondo Svizzero per la
Ricerca Scientifica con il progetto di ricerca che prevede l'impegno di un
folto gruppo di ricercatori. I suoi interessi di studio ruotano intorno
alla Filosofia politica e alla Storia del Pensiero politico. Studia il
Repubblicanesimo nella sua accezione classica da Machiavelli a Rousseau e in
quella contemporanea. Si occupa di religione e politica, di retorica classica,
libertà e tirannide, di patriottismo e nazionalismo, di etica civile, di
diritti e doveri. Pone particolare attenzione ai fondamenti della convivenza
civile. I suoi periodi storici di riferimento sono il Rinascimento, il
Risorgimento e l'Antifascismo. I suoi autori di riferimento sono Machiavelli,
Rousseau, Mazzini, Croce, Carlo e Nello Rosselli. Come impegno civile si
occupa di Educazione civica e della difesa e dell'attuazione della Costituzione
della Repubblica Italiana. Ha collaborato con la Direzione Generale
dell'Ufficio Scolastico Regionale per le Marche a progetti di Educazione alla
Cittadinanza. Fonda il Master in Civic Education presso l'associazione Ethica
di Asti. Co0ordinato e diretto progetti di Educazione civica per la Fondazione
per la Scuola della Compagnia di San Paolo. Dirige un progetto a San Marino.
Dirige il progetto Lezioni di Casa Cervi-Scuola di Etica civile presso Casa
Cervi. Ha preso parte attivamente alle campagne referendarie svoltesi in
occasione del referendum costituzionale, contro la riforma proposta dal
centro-destra, e del referendum costituzionale del, contro la cosiddetta riforma
costituzionale Renzi-Boschi. Ha collezionato inviti e incarichi di
insegnamento presso prestigiose istituzioni culturali. Insegna a Pisa, Trento,
Molise, Ferrara, Catania ed Urbino. Collabora con Milano e la Scuola Superiore
della Pubblica Amministrazione, Scuola superiore di polizia, Fondazione per la
Scuola della Compagnia di San Paolo, il Collegio Carlo Alberto e l'Associazione
Nazionale Comuni Italiani, la Fondazione Alcide Cervi presso Casa Cervi. Spiega
la le sua posizione politica. Non sono soltanto uno studioso del
repubblicanesimo, mi sento repubblicano. Amo il princìpio della reppublica e
cerco di applicarli nella vita e nell’analisi dei fatti politici e sociali. Più
oltre, in riferimento a Ciampi racconta. La prima volta che lo incontro provo la
sensazione di trovarmi di fronte ad un uomo di straordinaria energia morale,
l’esempio vero della migliore cultura del Risorgimento e dell’azionismo.
Rammento ancora le parole che mi dice dopo aver ascoltato con attenzione la mia
considerazione sul significato del concetto di amor di patria. Quello che lei
dice l’ho sempre sentito e vissuto nella mia coscienza. Fu allora che realizzai
che io sono prima uno studioso di repubblicanesimo e poi un repubblicano. Ciampi
è repubblicano nell’intimo della coscienza: repubblicano e azionista. Anzi,
credo, repubblicano perché azionista. Anche l'anti-fascismo é rilevante nel suo
patrimonio ideale. Trovo in Croce, Rosselli, Parri, Rossi, Calamandrei per
citare soltanto i nomi più noti non solo idee e argomenti in perfetta sintonia
con il mio anti-fascismo assoluto e intransigente, ma anche e soprattutto le
più convincenti riflessioni sulle ragioni della fragilità della libertà
italiana. Il patriottismo”si oppone al nazionalismo, anzi, ne è l'antidoto.
Ancora ne “L'Autunno della Repubblica” si legge a proposito del “Per amore
della patria”. n Italia abbiamo una tradizione di patriottismo di straordinario
valore morale e politico, la migliore che io conosca. Mi riferisco in primo luogo
al patriottismo di Mazzini, fondato sul principio che la patria non è il
territorio bensì un principio di libertà, e al patriottismo degli anti-fascisti
di “Giustizia e Libertà”, concordi nell’affermare che la nostra patria coincide
con il mondo morale delle persone libere non e poi idea tanto peregrina
sostenere che il patriottismo repubblicano e il mezzo più efficace per
combattere la marea del nazionalismo che cominciav a montare. Credo sia troppo
tardi”. Infine, ci spiega il suo relativismo. Sulle questioni etiche sono stato
sempre un convinto relativista, con comprensibile scandalo di molti. Se il
dovere esiste soltanto là dove la coscienza morale personale lo riconosce come
tale, segue necessariamente che ci sono persone che riconoscono quali loro
doveri determinati princìpi, altre che riconoscono quali loro doveri princìpi
diversi, se non del tutto opposti. Il pluralismo e il contrasto dei doveri sono
sotto gli occhi di tutti. Ad alcuni il dovere indica il servizio e la pratica
della carità, ad altri la pura e semplice affermazione di sé stessi, anche a
costo di usare altri esseri umani come mezzi. La ragione, tante volte invocata
quale guida sicura all’agire umano, non detta i fini ma solo i mezzi. Lo spiega
in modo esemplare un filosofo morale completamente dimenticato, Juvalta. La ragione
per sé non comanda nulla. Né l’egoismo né l’altruismo. Né la giustizia. La
ragione cerca, e mostra, se le riesce, i mezzi che servono a conservar la vita
a chi la vuol conservare, a distruggerla a chi la vuol distruggere. La ragione
addita ai pietosi le vie della pietà, ai giusti le vie della giustizia, e le
vie del proprio tornaconto agli uomini senza scrupoli. Ma l’egoismo non è per
sé più ‘razionale’ dell’altruismo, né il regresso più razionale del progresso.
Né la conservazione dell’individuo più razionale di quella della specie. Né
l’utile proprio più razionale che l’utile della collettività. Razionale non e
il fine, ma la relazione del mezzo al fine. Ed è così ragionevole che dia la
vita per un’idea chi pregia più l’idea che la vita, come che taccia la verità
per un ciondolo chi ama più i ciondoli che la verità. Consulente della
Presidenza della Repubblica Italiana per le attività culturali durante il
settennato di Ciampi. Collabora con la Presidenza della Camera dei Deputati
durante la presidenza di Violante. Coordinatore del Comitato Nazionale per la
Valorizzazione della Cultura della Repubblica presso il Ministero
dell'Interno. Presidente dell'Associazione Mazziniana. Ufficiale
dell'Ordine al merito della Repubblica italiananastrino per uniforme ordinaria;
Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana di iniziativa del
Presidente della Repubblica» Saggi: “Nazionalisti e patrioti” (Roma-Bari,
Laterza); “Etica del servizio e etica del commando” (Napoli, Scientifica); “L’autunno
della repubblica” (Roma, Laterza); “La redenzione dell’Italia: sul principe” (Roma,
Laterza); “Il sorriso di Machiavelli” (Roma, Laterza); “Scegliere il principe:
i consigli di Machiavelli al cittadino elettore” (Roma, Laterza); “L’Intransigente”
(Roma, Laterza); “Le parole del cittadino” (Roma, Laterza); “La libertà dei
servi” (Roma, Laterza); “Lo scrittore di ricami” (Reggio Emilia, Diabasis); “Come
se Dio ci fosse: religione e libertà nella storia d’Italia” (Torino, Einaudi);
“Machiavelli filosofo della libertà” (Roma, Castelvecchi); “L’Italia dei doveri”
(Milano, Rizzoli); “Il dio di Machiavelli e il problema morale dell’Italia” (Roma,
Laterza); “Dialogo intorno alla repubblica” (Roma, Laterza); “Il sorriso di Machiavelli”
(Roma, Laterza); “Per Amor alla Patria: patriottismo e nazionalismo nella
storia” (Roma, Laterza); “Dalla politica alla ragion di stato” (Roma, Donzelli);
“L’etica laica di Juvalta” (Milano, Angeli); “La civiltà statuale’, in
Francesco Di Donato Cultura civica e civiltà statuale, Bologna, Il
Mulino. ‘Libertà e profezia in Machiavelli’, Machiavelli e i confini del
potere” (Milano, Mimesis); “La passione civile e la scienza politica di
Sartori’, Protagonisti sempre. Un secolo di storia visto con gli occhi dei ragazzi,
Reggio Emilia, Imprimatur ‘Prefazione’, in Carlo Mosca, Il prefetto e l’unità
nazionale, Napoli, Editoriale Scientifica. ‘Skinner’, ‘God’ and ‘Macaulay’, Enciclopedia
machiavelliana” Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Vita di
Machiavelli” (Roma, Castelvecchi); “La tradizione del Risorgimento” (Roma,
Castelvecchi); “Se è libero bisogna che creda”; “Cinque variazioni sul credere”
(Torino, Abele); “L’attualità del principe”; “Il principe e il suo tempo” (Roma,
Complesso del Vittoriano, Salone centrale, Roma, Istituto della Enciclopedia
Italiana); “La moralità della Resistenza: l’esperienza del partigiano Bosco” (Benevento,
Associazione Terre dei Gambacorta); “Dalla patria allo Stato. Una biografia
intellettuale di Spaventa” (Roma, Laterza); “‘La costituzione repubblicana: un
manuale di educazione civica’, in Lessico civico: teorie e pratiche della
cittadinanza, Reggio Emilia, Diabasis); “Le origini meridiane del
repubblicanesimo’, Ethos repubblicano e pensiero meridiano” (Reggio Emilia,
Diabasis); “La dimensione religiosa del risorgimento -- Cristiani d’Italia.
Chiese, società, stato” (Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana); “La
libertà politica è un bene fragile’, Lettera internazionale. Rivista trimestrale
europea); “Ragione e passioni nell’educazione civica -- Questioni civiche.
Forme, simboli e confini della cittadinanza” (Reggio Emilia, Diabasis); “La
Costituzione: il pilastro di cristallo” (Napoli, Pitagora); Machiavelli, il
carcere, Il Principe’, in Gli anni di Firenze, Roma-Bari,. in La
Costituzione ieri e oggi. Roma, Atti dei Convegni Lincei Roma, Bardi); “Etica e
diritto: la forza intelligente per sconfiggere la violenza’ in Regione
Piemonte, Piano regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e
per il sostegno alle vittime. ‘Religione e libertà nella Democratie en
Amérique’, Fra libertà e democrazia: l’eredità di Tocqueville e J. S. Mill,
Milano, Franco Angeli. ‘Una nuova utopia della libertà’, Quaderni del
Circolo Rosselli, ‘Machiavelli’s Realism’, Constellations, ‘Religione”; “Tutte
le ragioni del liberalismo’, Dove Ratzinger sbaglia”; “Machiavelli oratore”; “Machiavelli
senza i Medici, scrittura del potere, potere della scrittura. Atti del convegno
di Losanna (Roma, Salerno); ‘Due concetti di religione civile’, in Maurizio
RidolfiRituali civili: storie nazionali e memorie pubbliche nell’Europa
contemporanea, Roma, Gangemi. ‘Patriottismo e rinascita civile’, Aspenia,
in Mazzini, Scritti politici” (Torino,
UTET); “Che cos’è l’uomo? Raccolta di giovani pensieri, Senigallia, MIUR, Le
Marche); “Repubblicanesimo”; “Dizionario di Politica” (Torino, UTET); “Libertà
democratica, libertà repubblicana e libertà socialista”; “Repubblicanesimo
democrazia socialismo delle libertà”; “Incroci” per una rinnovata cultura
politica” (Milano, Angeli); “Il lavoro nobilita l’uomo e l’impresa’, Impegno. Mensile
di cultura sociale”; “Della lontananza’, La saggezza del vivere. Tracce di
etica” (Reggio Emilia, Diabasis); “Repubblicanesimo e Costituzione della Repubblica’
Almanacco della Repubblica: storia d’Italia attraverso le tradizioni, le
istituzioni e le simbologie repubblicane, Milano, Bruno Mondadori.
‘Europa contro america?’, Il pensiero mazziniano, ‘Dio nella costituzione’, Il
pensiero mazziniano, Con Norberto Bobbio, ‘Sul rientro dei savoia’, Il pensiero
mazziniano, ‘Scrivere la costituziuone. L’esempio della storia americana’, Il
pensiero mazziniano”; “Il despota e il tiranno si sono fatti furbi’, Il
pensiero mazziniano, ‘Il repubblicanesimo di Machiavelli”; ‘Le ragioni di un
dibattito’, Politica e cultura nelle repubbliche italiane dal Medioevo all’età
moderna: Firenze, Genova, Lucca, Siena, Venezia. Atti del convegno (Siena),
Roma, Istituto Storico Italiano per l’età moderna e contemporanea. ‘Giù le
mani da Carlo Cattaneo’, Il pensiero mazziniano, ‘Questioni attorno al
repubblicanesimo”; “Il pensiero mazziniano”;
“Repubblicanesimo, liberalismo e comunitarismo”; Filosofia e questioni pubbliche;
“Machiavelli’, Il pensiero politico. Idee, teorie, dottrine. Età moderna” (Torino,
UTET); “La repubblica romana’, Il pensiero mazziniano, ‘Repubblicanesimo’, ‘La sinistra non scordi la Patria’, Il
pensiero mazziniano, ‘I guerrieri di
Dio: chi sono i theoconservatori che scendono in lotta contro aborto, eutanasia
e gay’, La Stampa, ‘L’arcipelago
progressista: l’orgogliosa cultura liberal, fra battaglie per le minoranze,
ambientalismo e progetti per riprendere il New Deal’, La Stampa, “Discussione
americana e caso italiano”; “Piccole patrie, grande mondo” (Roma, Donzelli); “Il
significato storico della nascita del concetto di ragion di stato’, Aristotelismo
politico e ragion di Stato. Atti del Convegno a Torino” (Firenze, Olschki); “Patrioti
o Traditori?”; “L’Indice”; “Il ritorno della nazione’, I democratici,
‘L’etica politica ciceroniana e il suo significato moderno’, Nuova Civiltà
delle Macchine, ‘La cattiva retorica dell’autonomia della politica’, Il Mulino,
‘Nazionalismo e patriottismo’, Il Mulino); “Una filosofia civile tra comunitari
e liberali’, Ragioni Critiche, ‘Introduction’, in Quentin Skinner, Le
origini del pensiero politico moderno” (Bologna, Il Mulino); “L’Indice”; “Machiavelli
e Rousseau: i dilemmi della politica republicana”; “Teoria Politica, ‘“Revisionisti”
e “ortodossi” nella storia delle idee politiche”, Rivista di filosofia); “Dovere
morale e pluralismo etico in Juvalta’, Rivista di Storia della Filosofia); “La
“Morale dei Positivisti” e l’etica del socialismo’, L’età del positivismo” (Bologna,
Il Mulino); “Il Marxismo e l’ideologia del socialismo italiano’, Despotismo e
cittadini’, Transizione, Juvalta e la teoria della giustizia, Rivista di
filosofia, ‘Labriola “filosofo del
socialismo”’, Giornale critico della filosofia italiana, ‘Aspetti della
recezione di Engels in Italia. Tra socialismo scientifico e crisi del marxismo”;
“L’Antidühring: affermazione e deformazione del marxismo? Annale V della
Fondazione Issoco” (Milano, Angeli); “Il problema dell’etica razionale in
Juvalta’, “Studi sulla cultura filosofica italiana” (Bologna, CLUEB); “Etica e
marxismo. A proposito di una recente discussione’, Problemi della Transizione”;
“Socialismo e cultura, 'Studi Storici”; “Il dialogo fra Engels e Labriola”; “Critica
marxista”; “Nella crisi del positivismo: la ricerca teorica del divenire sociale”
(Giornale critico della filosofia italiana); “Filosofia e politica nell’Engels di
Mondolfo’, Pensiero antico e pensiero modern” (Bologna, Cappelli); “Wellness.
Storia e cultura del vivere bene” (Milano, Sperling & Kupfer); “Libertà
politica e virtù civile”; “Significati e percorsi del repubblicanesimo classico”
(Torino, Agnelli); “Lezioni per la repubblica: la festa è tornata in città” (Reggio
Emilia, Diabasis); “Ascesa e declino delle repubbliche” (Urbino, Quattro Venti);
“L'Autunno della Repubblica” (Laterza); “Per Amore della patria. Patriottismo e
nazionalismo nella storia” (Laterza); Quirinale: maurizioviroli. blogspot.com. issuu.com/edizioni-in-magazine/docs/forli Enciclopedia
multimediale delle scienze filosofiche della RAI profilo biografico da Ethica Forum profilo
dall'Università della Svizzera italiana Nello Ajello, Quanti servi in giro per
l'Italia, recensione a La libertà dei servi, la Repubblica, La libertà dei
servi, Associazione Labini; “La libertà dei servi; L'intransigente, da
Fahrenheit del Radio Tre. Viroli. Keywords: ragion di stato, repubblica,
repubblicanismo, la repubblica romana, la morte della repubblica romana,
l’assassinio di Giulio Cesare, Catone Uticense, la repubblica romana, del re
Romo alla repubblica romana, il ratto di Lucrezia – republicanism e principato,
la repubblica romana, il gusto per l’antico; quasi-contratto, il sorriso di
Macchiavelli. Refs.: H. P. Grice Papers, Bancroft MS, Luigi Speranza, “Grice e
Viroli: Contrattualismo e quasi-contrattualismo” – Luigi Speranza: “Il sorriso
di Viroli: Grice e Machiavelli ironista” -- The Swimming-Pool Library, Villa
Speranza, Liguria. #viroli https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4635626396449319 #griceeviroli https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51703160970/in/photolist-2mLQdrQ-2mLKEZA-2mLP8Gf-2mLP8FU-2mLP8Fo-2mLQdqn-2mLP8Ft-2mLKEYZ-2mLKEYJ-2mLP8FD-2mLM8nR-2mLQdq7-2mLP8Em-2mLFzzg-2mLM8nL-2mLFzzb-2mLP8Ew-2mLKEXX-2mjy7tc-9j8mNo-LRNoHP-KQPArj-eSWyTf-m4tXnB-8FhbQe-La6pSW-a7WyTW-LhNq3u-2m8rhHv-7pgDo7-nB25oQ-m1aKcY-m1aNRS-m1a1Lp-3f6Qug-7pcaqn-odWMRT-7BKxYV-7BPmmC-7BPmd3-7BPkZG-7BPkwC-7BPkmA-7BKy7a-7BKxRH-7BKxsp-7BKxbz-7BKzTv-7BPmQN-7BKzKD
Grice e Vittielo – filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). “Come la lingua degl’eroi
divide gl’eroi dagl’uomini, così la lingua volgare divide i filologi dai
filosofi. La lingua volgare, comune a ogni uomo, non riusce a descrivere la
natura e le proprietà delle cose, sorge la scissione tra i filosofi che si
dettero ad investigare sulla natura delle cose, e i filologi che invece
investigano sulle origini delle parole. Così la filosofia e la filologia che sono
nate tutte e due dalla lingua degl’eroi, vennero ad essere divise dalla lingua
volgare o commone. Essential Italian
philosopher. Filosofo. Insegna a Salerno. Studioso di
Vico, dell'idealismo e del pensiero di Nietzsche e Heidegger in rapporto con la
filosofia romana, elabora una teoria ermeneutica, una ‘topo-logia,’ fondata su
una re-interpretazione del concetto di spazio come orizzonte trascendentale
dell'operare umano. Gli sviluppi della topologia riguardano in particolare la
genealogia della communicazione. Affronta più volte la fede da un punto di
vista laico. Fonda “Paradosso.” Collabora a “Filosofia” (Laterza) e a numerose
altre riviste specialistiche del settore filosofico, tra cui “aut aut.” Dirige “Il
pensiero”. Collabora all'Annuario Filosofia e all'Annuario sulla Religione.
Pubblica in Teoria, ed altre ancora. Svolge un'intensa attività pubblicistica
su quotidiani e periodici. Ha tenuto cicli di conferenze e seminari. Saggi:“Filosofia
della pratica e dottrina politica in Croce” (Napoli); “Etica e liberalismo in
Croce” (Napoli); “Il carattere discorsivo del conoscere” (Napoli); “Antoni
interprete di Croce” (Napoli, Storiografia e storia nel pensiero di Croce,
Libreria Scientifica, Napoli, “Sentimento e relazione nell’empirismo” (Napoli);
Storiografia e storia in Croce, Napoli, “Il nulla e la fondazione della storicità”
(Argalia, Urbino); “Dialettica ed ermeneutica” (Guida, Napoli); “Utopia del nichilismo,
Guida, Napoli); “Studi Heideggeriani” (Roma); “Ethos ed eros” (ESI, Napoli);
“Logica e storia in Hegel” (Napoli); “Il problema del cominciamento, Guida,
Napoli; “Hegel e la comprensione della modernità”; “Topologia del moderno,
Marietti, Genova, “La voce riflessa”; “Logica ed etica della contraddizione” Lanfranchi,
Milano, Elogio dello spazio. Ermeneutica
e topologia, Bompiani, Milano, Cristianesimo senza redenzione, Laterza,
Roma-Bari, Non dividere il sì dal no. Tra filosofia e letteratura” (Laterza,
Roma); “Filosofia teoretica: le domande fondamentali: percorsi e
interpretazioni, Milano, “La favola di Cadmo” (Laterza, Roma); “Vico e la topologia”
(Cronopio, Napoli); “La vita e il suo oltre: sulla morte” (Roma); “Il Dio
possibile, esperienze di cristianesimo” (Città Nuova, Roma); “Hegel in Italia”
(Milano); “Dire Dio in segreto” (Roma); Cristianesimo e nichilismo:
Dostoevskij-Heidegger, Morcelliana, Brescia Estetica e ascesi, Modena, E pose
la tenda in mezzo a noi, AlboVersorio, Il Decalogo. Ricordati di Santificare le
feste; I tempi della poesia. Ieri/oggi” (Mimesis, Milano); “Dipingere Dio” (AlboVersorio);
“Vico. Storia, linguaggio, natura, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma); “Ripensare
il cristianesimo-De Europa, Ananke); “Oblio e memoria del sacro, Moretti &
Vitali, Bergamo, “Grammatiche del pensiero: dalla kenosi dell'io alla logica
della seconda persona” (ETS, Celan), Heidegger (Mimesis, I comandamenti. Non dire falsa testimonianza,
Il Mulino, L'ethos della topologia. Un
itinerario di pensiero” (Lettere, Firenze); Paolo e l'Europa. Cristianesimo e
filosofia” (Città Nuova, Roma); “L'immagine infranta,” Linguaggio e mondo in Vico”
(Bompiani, Milano);“Vico: tra storia e natura,” in aut aut); “Complessità e
aporie del moderno, in Filosofia politica; “Dall'ermeneutica alla topologia, in
aut aut; “Goethe interprete della modernità” in aut aut; “Per amicizia: Epochè
e metafora”; in aut aut, Sentire le Radici, la Terra stessa, in aut aut; “Zanzotto,
ovvero: la poesia come genealogia della parola in aut aut; “Redaelli, Il nodo
dei nodi; L'esercizio del pensiero in Vattimo, Vitiello, Sini, ETS, Pisa, Luoghi
del pensare” (Mimesis, Milano); Enciclopedia multimediale delle scienze
filosofiche di RAI Educational;"Filosofia". Vittielo. Keywords: la
lingua dell’eroe, la lingua degl’eroi, Lazio, lazini, italiano, volgare,
Lucrezio, confronto vichiano, vicho contro vico, la lingua eroica di Vico. Vico,
semiotica. Refs.: H. P. Grice Papers, Bancroft. Luigi Speranza, “Grice e
Vittielo” – “Topologia semiotica di Vico” – “Il Vico di Vittielo” – “Vico e il
segno infranto”, The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #vittielo https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4634892216522737 #griceevittielo https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702954709/in/photolist-2mLKGro-2mLKGqm-2mLPa8B-2mLKGp9-2mLQeUV-2mLFB8r-2mLFB8G-2mLKGp4-2mLM9QF-2mLQeUj-2mLFB8B-2mLM9QL-2mLPa9d-2mLPa7E-2mLM9R2-2mLPa7V-2mLKGoN-2mLQeVS-2mLM9Pt-2mLQeVm-2mLKGqS-2mLPa9P-2mLPa8r-2mLFB7V-2mLKGq6-2mLKGqg-2mKQh7E-2mKSowv-2mKNUs2
Grice e Volpe: logica come scienza storica – filosofia
Italian – Luigi Speranza (Imola). Essential
Italian philosopher. Filosofo. Si laurea in filosofia
con Mondolfo a Bologna, insegnando dapprima presso il liceo Galvani a Bologna e
il liceo Alighieri a Ravenna, e a Messina. Legato inizialmente alla
tradizione di Gentile, si dedica a questioni strettamente teoretiche e
storico-filosofiche, attestandosi infine su posizioni fortemente
anti-idealistiche. Approda così attraverso la ri-valutazione dell'empirismo e
dell’umanesimo, mantenendo un'impostazione fondamentalmente
dialettico-materialistica in costante confronto critico e polemico soprattutto
con la dialettica hegeliana e l'idealismo post-hegeliano, ma anche con le
correnti positivistiche semiotica, e con l'esistenzialismo. Questa svolta,
testimoniata dal Discorso sull'ineguaglianza, lo conduce a un sempre maggiore
interesse per i problemi della filosofia politica e dell'etica, considerati
comunque in stretto rapporto con le questioni semiotiche. Non abbandona
comunque i propri interessi storico-filosofici. Tra i saggi quello che, oltre
ad aver avuto più ampia diffusione, rappresenta il più perspicuo esempio della sua
capacità di di muoversi con piena consapevolezza critica tra i piani teoretico,
storico e politico, è senz'altro il saggio “Rousseau e Marx.” Il concetto di “libertà”
(cf. Grice, “Freedom”) è perfettamente integrabile con la dottrina di Rousseau,
il quale quindi non sarebbe da considerarsi né tra i teorici della rivoluzione
borghese né tra i nostalgici di una società parcellizzata in piccolissime unità
cittadine, ma tra i più attuali preconizzatori della società egualitaria. Un
altro dei punti nodali del pensiero di Volpe è il tentativo di elaborare una
teoria estetica rigorosamente materialista. Sottolinea il ruolo delle
caratteristiche strutturali e del processo sociale di produzione della ‘espressione’
nella formazione del giudizio estetico e in forte polemica con la dottrina
dell'intuizione di Croce -- da lui considerata in continuità con la tradizione
romantica e misticheggiante, elabora il concetto di gusto come principale fonte
del giudizio estetico. Presenta nella filosofia italiana una posizione contro-corrente.
Saggi:“L'idealismo dell'atto e il problema delle categorie” (Bologna,
Zanichelli); “Le origini e la formazione della dialettica hegeliana”; “Hegel romantico
e mistico” (Firenze, Monnier); “Il misticismo speculativo di Eckhart” (Bologna,
Cappelli); “La filosofia dell'esperienza” (Firenze, Sansoni); “Espressione”
(Bologna, Meridiani); “Il principio di contraddizione e il concetto di sostanza
prima in Aristotele: contributo a una critica dei pensieri logici” (Bologna, Azzoguidi);
“Crisi dell'estetica romantica” (Messina, Anna); “Critica dei principi logici”
(Messina, D'Anna); “Discorso sull'ineguaglianza. Con due saggi sull'etica
dell'esistenzialismo” (Roma, Ciuni); “Emancipazione e tras-mutazione dei valori”
(Messina, Ferrara); “Libertà: saggio di una critica della ragion pura pratica”
(Messina, Ferrara); Studi sulla dialettica mistificata”; “Lo stato moderno
rappresentativo” (Bologna, UPEB); “Umanesimo”; “Studi e documenti sulla
dialettica materialistica, Bologna, Zuffi, “Logica come scienza positive”, Messina-Firenze,
D'Anna, Eckhart o della filosofia mistica, Roma, Edizioni di storia e
letteratura, Poetica del Cinquecento. La poetica aristotelica nei commenti
essenziali degli ultimi umanisti italiani con annotazioni e un saggio introduttivo,
Bari, Laterza, Il verosimile filmico e altri scritti di Estetica, Roma,
Edizioni Film critica, Roma, La nuova
sinistra, Rousseau e Marx e altri saggi di critica materialistica, Roma, Editori
Riuniti, “Critica del gusto” (Milano, Feltrinelli, Chiave della dialettica
storica, Roma, Samonà e Savelli, Umanesimo ed emancipazione, Milano, Sugar, Critica
dell'ideologia contemporanea. Saggi di teoria dialettica, Roma, Editori Riuniti,
Schizzo di una storia del gusto, Roma, Editori Riuniti, Opere, Ignazio
Ambrogio, Roma, Editori Riuniti, Carlo Violi, La Libra, Messina); Dizionario biografico
degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana, Treccani Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Volpe.
Keywords: critica del gusto per l’antico, il gusto per gl’antichi degl’antichi,
chiave della dialettica storica, la logica come storia. Refs.: H. P. Grice, The H. P. Grice Papers, Bancroft;
Luigi Speranza, “Grice e Volpe: l’espressione” – The Swimming-Pool Library,
Liguria. #volpe https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4630968216915137 #griceevolpe https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701483802/in/photolist-2mLFBT9-2mLMavd-2mLFBRL-2mLFBT4-2mLKH9W-2mLKH9A-2mLMaxs-2mLQfFV-2mLMaxx-2mLKH9F-2mLPaVy-2mLKH9f-2mLKH8J-2mLFBSH-2mLR8fW-2mKTk4n-2mKQba4-2mKP3yh-RcWNwE-2ceLjKb-2dkLH9H-Rfq5Uo-2dpr57R-2ceMC3W-Rfq5Qf-2bX5TFt-2cisBSE-2bX6L2P-2chQVNm-2dgf1BA-RgAsYs-2dgf1Bq-2dkLH9x-2c1bzrc-2bX6L42-RgAsXW-2djXGNh-PC87FB-2mKSfUg-2mKQaRt-2mKJFw1-2doQtst-2c1bzqF-PzCr2z-2chg4Z9-2dgekHJ-2bX5TH2-2chg4ZE-RcWNwj-2ceLjK1
Grice e Volpi – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Vicenza). Essential Italian
philosopher. Filosofo. “Wild clarity” in Heidegger! Professore
a Padova. Borsista della Fondazione Alexander von Humboldt di Bonn, membro
dell'Institut International de Philosophie di Parigi, dell'Istituto veneto di
scienze, lettere ed arti e dell'Accademia Olimpica di Vicenza, fu insignito dei
premi "Montecchio" e "Nietzsche.” Tra le sue numerose
pubblicazioni: “Heidegger e Brentano”; “La rinascita della filosofia pratica in
Germania”; “Heidegger e Aristotele”; “Il nichilismo”; “Guida a Heidegger”; “I
prossimi Titani. Conversazioni con Jünger (con Antonio Gnoli), Dizionario delle
opere filosofiche, “Il Dio degli acidi” Conversazioni con Albert Hofmann (con
A. Gnoli), “L'ultimo sciamano” Conversazioni heideggeriane (con A. Gnoli),
Storia della filosofia dall'antichità a oggi con Enrico Berti. Per
Adelphi curò opere di Schopenhauer, Heidegger e Carl Schmitt. Collaborò al
quotidiano "La Repubblica". Mentre
e in sella alla sua bicicletta a San Germano dei Berici, e investito da un'auto
e cadde in coma irreversibile. Muore il giorno successivo. Commemorato dal
preside Paolo Bettiolo assieme a tutto il corpo docente di Padova. Istituto
veneto di scienze, lettere ed arti
Lorenzo Parolin, Commozione al Bo per l'addio a Volpi Il Giornale di Vicenza.
“Heidegger e Brentano”; “L'aristotelismo e il problema dell'univocità
dell'essere in Heidegger” (Cedam, Padova); “La rinascita della filosofia
pratica” Francisci, Albano/Padova, in Filosofia pratica e scienza politica, Francisci,
Abano/Padova); “Heidegger e Aristotele” (Daphne, Padova); “Il concetto di
decadenza divina; "Filosofia politica", Il nichilismo” (Laterza, Roma);
Guida a Heidegger” (Laterza, Roma); “Hegel e i suoi critici” (Laterza, Roma);“Interprete
del pensiero contemporaneo, Atti dell'incontro internazionale di studio,
Padova, Vicenza, Accademia Olimpica, Atti dell'Incontro internazionale, Lavarone,
Comune di Lavarone;“Il pudore” (Brescia, Morcelliana). Opere su Istituto veneto
di scienze, lettere ed arti. Essere, tempo, esistenza, Associazione Asia, sul
valore e la funzione della filosofia, e sul significato e lo statuto di Essere
e tempo di Heidegger. Volpi. Keywords: dizionario dell’opere filosofico:
Lucrezio, Cicerone, Vico, Croce, Gentile… -- multiplicity of being in Aristotele, univocita dell’essere;
equivocita dell’essere. H. P. Grice, The Grice Papers, Bancroft, MS. Luigi
Speranza, “Grice e Volpi: l’univocita dell’esere” – The Swimming-Pool Library,
Villa Speranza, Liguria. #volpi https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4616557315022894 #griceevolpi https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702568823/in/photolist-2mLMbqp-2mLKJ4G-2mLQgDG-2mLFCKu-2mLMbpn-2mLMbqK-2mLFCJc-2mLPbQe-2mLPbPY-2mLKJ5d-2mLQgED-2mLGn6X-2mLGnHy-2mLR1o4-2mLPVec-2mLPVeH-2mLR1Xf-2mLR1Z4-2mLMUwi-2mLMUxq-2mLMUwd-2mLPVdA-2mLPVQh-2mLPVeh-2mLMVaT-2mLMV9R-2mLGnG6-2mLMVas-2mLGnHi-2mLLsUg-2mLPVR4-2mLGnHd-2mLGnJA-2mLLshQ-2mLGn7D-2mLLsUM-2mLLsUb-2mLLsUm-2mLR1nn-2mLMUw3-2mLLshp-2mLR1Yn-2mLPVR9-2mLGn6S-2mLPVQn-2mLGnJF-2mLLshK-2mLR1Yh-2mLGn7y-2mLR1Ys
Grice e Volpicelli – corpi e corpi -- filosofia fascista -- filosofia italiana – Luigi
Speranza – la filosofia italiana nel veintenno fascista -- (Roma). Grice:
“While Volpicelli does use ‘spirito,’ he means ‘breath of air,’ since he is
ultimately a naturalist, like I am.” Essential Italian philosopher. Grice: “I
read with intereset his early “Nature and spirit.” At that time at Oxford,
there was not much of an Oxford spirit, so it spirited me.” Filosofo. Prese parte come sotto-tenente alla grande guerra.
Si laurea in filosofia sotto Gentile. Insegna a Urbino, Pisa, e Roma. Teorico
del corporativismo integrale. Direttore di "Nuovi studi" e "Archivio
di studi corporative.” Saggi:“Natura e spirito”; “L'educazione politica
dell'Italia”; “I presupposti scientifici dell'ordinamento corporativo”; “Corporativismo
e scienza giuridica”; “La certezza del diritto e la crisi odierna”; “Dizionario
di Filosofia G.Franchi, “Per una teoria
dell'auto-governo” (ESI, Napoli); “Il contributo italiano alla storia del
Pensiero: Diritto, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, su Treccani Enciclopedie
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Volpicelli. Keywords: natura, spirito,
corpi e corpi, corporazione. H. P. Grice Papers, Bancroft. Luigi Speranza,
“Grice e Volpicelli: il naturalismo,” Luigi Speranza: Grice e Volpicelli:
natura e naturalismo” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #volpicelli
https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4634705286541430 #griceevolpicelli https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701631262/in/photolist-2mLGn6X-2mLGnHy-2mLR1o4-2mLPVec-2mLPVeH-2mLMUxq-2mLMUwi-2mLR1Z4-2mLPVQh-2mLR1Xf-2mLMUwd-2mLPVeh-2mLPVdA-2mLPVR4-2mLGnHi-2mLLshQ-2mLMVaT-2mLR1Ys-2mLPVdv-2mLMVas-2mLLsUb-2mLLsUm-2mLLsiw-2mLGnG6-2mLLshV-2mLPVes-2mLGnHd-2mLPVR9-2mLR1Yh-2mLLsUM-2mLR1nn-2mLGn7y-2mLGnJF-2mLGn6S-2mLPVQn-2mLMUwP-2mLLshK-2mLMUw3-2mLLshp-2mLR1Yn-2mKSnRx
Grice e
Voltaggio – p v ~p – fondamenti della logica – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Palermo). Essential Italian
philosopher. Grice: “I enjoyed “What Leibniz actually saidand not just
implicated.” “He also clarified Husserl to me.” Filosofo. Si laurea
a Roma sotto Antoni. Insegna a Roma, Mogadiscio e Macerata. Già cappo-ridattore
di “Sapere,” collabora con Il manifesto, Lettera Internazionale (di cui è socio
fondatore), Apeiron, Janus e Medical. Consulente scientifico della Fondazione
Sigma Tau di Roma e dell'Istituto Psiconanalitico per le Ricerche Sociali,
membro del seminario di Filosofia di Senigallia. Saggi: “Fondamenti di logica”
(Milano, Comunità), “La funzione critica” (Roma); “Che cosa ha veramente detto
Leibniz” (Roma, Ubaldini); “Scienza” (Milano, Comunità), “I filosofi e la
storia” (Milano, Principato); “L'arte della guarigione nelle culture umane” Torino,
Bollati Boringhieri); “Il medico nel bosco, Roma, Di Renzo); “La medicina come
scienza filosofica” (Lezioni Italiane), Roma, Laterza; Italia Mediterranea. “I
flussi migratori nelle principali città rivierasche” (Roma, Edup); “Antigone
tradita. Una contraddizione della modernità: libertà e Stato nazionale (Roma, Internazionali
Riuniti); “I paradossi dell'infinito” (Milano, Feltrinelli); “Epistemologia e
politica della ricerca” (Roma, Armando; “L'evoluzione di un evoluzionista” Roma,
Armando; “La conoscenza inespressa” (Roma), Armando; “L'ora della
socio-biologia” (Roma, Armando); “L'arte della ricerca scientifica” (Roma,
Armando; “Il potere: processi e strutture: un'analisi dall'interno” (Roma, Armando);“Progresso
e razionalita della scienza” G. Radnitzky, Gunnar Andersson; traduzione e premessa (Armando, Roma; D. Verene:
“Vico: La Scienza della fantasia” Armando, Roma; “L'intelligenza scientifica:
un'indagine sull'immaginazione creatrice dello scienziato” (Roma, Armando); “Filosofi
per la pace” Roma, Editori Riuniti; Galeno: Trattato sulla bile nera, FV,Torino,
Aragno. Voltaggio. Keywords: Vico, “la scienza della fantasia” fundamenti della
logica – fundamenti della logica di voltaggio – veramente detto Vico –
veramente impiegato Vico --. Refs.: Luigi Speranza, “Voltaggio: what Leibniz
implicatedas explicated by Grice.” H. P. Grice, “Voltaggio,” BANC MSS 90/135 c.
Luigi Speranza, “Grice e Voltaggio,” The Swimming-Pool Library, Villa Speranza,
Liguria #voltaggio https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4634606856551273 #griceevoltaggio
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701632912/in/photolist-2mLQZRC-2mLGod1-2mLMVBV-2mLPWir-2mLLtoN-2mLPWig-2mLR2s3-2mLPWim-2mKJMD1
Grice e Winspeare: elogio d’Antonino – “Della filosofia
romana” (Portici). Filosofo. Essential
Italian philosopher. “My Italian friends do not consider me Italian, though!”
Winspeare’s ancestors are from Yorkshire in a bad time. Henry VIII. “So the
king’s option was clear: either your head off or move to Capri. I chose the
second.” Opere: “Delle confessioni spontanee de' rei” (Stamp. Simoniana,
Napoli); “Storia degli abusi feudali” (Tip. Trani, Napoli); “Voti de'
Napolitano (Napoli); “La voce di Napodano, ossia Quarta illustrazione del patto
di Capuana e Nido” (Tip. Trani, Napoli); “I libri delle ‘Leggi’ di Cicerone
volgarizzati” (Trani, Napoli); “Delle chiese ricettizie del Regno” (Trani,
Napoli); “Filosofia” (Trani, Napoli); “Dissertazioni legali” (Agrelli, Napoli);
“La colonia perpetua ed i diritti feudali aboliti” (Pesole, Napoli). Della filosofia romana. La filosofia romana può dirsi, che
cominci da Cicerone, cui è dovuta la lode di aver dato la cittadinanza latina
alle greche discipline, e di avere eccitato in questi studî l' emulazione de'
suoi cittadini. Suo è il vanto di avere richiamato la scienza a' principî di
Socrate e di Platone di averla applicata alla vita si domestica che publica, e
di averle dato un linguaggio che prima non aveva; pe’quali meriti raccolse in
se la gloria de’greci mae stri. Sapiente come Socrate, eloquente come Platone,
erudito come Aristo tele, e austero come Zenone, Cicerone compendið in se le
più chiare menti della Grecia, sì che risplende nel mondo intelligente, non
solamente come il luminare della filosofia latina, ma come il più ornato, il
più elegante, e il più retto ingegno, che abbia onorato la spezie umana. Che se
mancogli il merito dell'invenzione, ne ebbe bene un altro, che quello eguaglia
ed avan za, cioè l'essere stato tra gli antichi il più utile alla filosofia
pratica, avendo rimosso dalla speculativa la investigazione delle cause
naturali, e dimostralo l'unità del principio, a cui si annodano la teologia
naturale, la psicologia, e la morale. Infatti avendo, come Socrate, stabilito
per iscopo d'ogni filo sofia la conoscenza di se medesimo, da questo fece
nascere la conoscenza di Dio, la celeste origine delle anime umane l'ordine
morale degli Esseri creati, il fine de' beni e de' mali, la cognizione del
sommo bene, il prin cipio delle obligazioni naturali, e la nozione di quella
eterna legge che tutto modera e governa (a ). Avendo così dato alla filosofia
un fine vero, e utile alla umana vita, poco entrar volle ne'concetti
metafisici, e forse disprezzogli al par di Socra te; il che ha fatto a molti
dire, che Cicerone nell' esporre le dottrine delle greche scuole non sempre
avesse penetrato addentro nel senso loro, e fosse quasi rimaso straniero a
quella esoterica sapienza, che taluni tanto più pre dicano e ammirano, quanto
più di tenebroso trovano nelle sue concezioni. E qui domanderemmo, se non è
arroganza de'moderni il tassare di poca penetrazione la più luminosa mente
dell'antichità, la quale abbracciò le parti tutte dell' umano sapere, svolse le
più gravi quistioni della filosofia intellet tuale, e spogliandole de’sofismi
della dialettica le rendette facili e popolari? E vorremmo ancora sapere, se
possa imputarsi a difetto di scienza l' avere ommesso quelle controversie, che
non solamente non contribuiscono alla per fezione della cognizione, ma la fanno
in falsa parte piegare? Sarà facile il rispondere a chiunque farassi a
considerare le parti singole della filosofia da lui trattate, prendendole dal
quadro ch'egli stesso ne fece nella introduzione d ' uno de' suoi libri
filosofici. Ne' libri accademici volle egli dimostrare la prima e più
importante ve rità dell'umana cognizione, la certezza delle sorgenti delle
idee. In ciò fare, Origine e realità della umana seguì per rispetto a' sensi la
dottrina di Zenone, che a quelli dato aveva cognizione. più che non aveva
concesso Aristotele, o sia defini e determinò il compren sibile de'sensi
ne'termini stessi di quella scuola (c); dal che dedusse, esser la verità de'
sensi una condizione necessaria della natura, comprovata dalla differenza che
la natura stessa ha stabilito tra 'l piacere e il dolore. Ma a canto al
principio della sensazione, collocò la virtù intuitiva dell' anima come affalto
distinta da quello, o sieno le prime nozioni impresse dalla na tura, senza le
quali la mente non avrebbe potuto nè intendere nè ragionare. Tuscul., De legib.,
Academ., Visum, impressum, effictumque ex eo unde esset; quale esse non possel
ex eo, unde non esset. Lucullus. Circa la dottrina delle idee, espone storicamente
il concetto di idea di Platone, senza impugnarlo o sostenerlo; narra lo strazio
che fatto ne ha Aristotele, insieme co'suoi peripatetici; lascia da banda la questione
del come le nozioni nascose e adombrate nell'anima si sviluppassero, ma
riconobbe come indispensabile la necessità d' un secondo principio tutto
intellettuale, senza del quale sarebbe stato impossibile spiegare le operazioni
della mente, l'astrarre, il generalizzare, l'inventare, e sopratutto il prodi
gioso fenomeno della memoria (a). Conforme a' principi della umana cognizione
fu il resto del suo sistema Conoscenza intellettuale, che espone nelle
tusculane e ne' saggi intorno a ' fini de' beni e di se medesimo. de mali. Per
la contemplazione di se medesimo, introdusce l'anima alla cognizione della
immortalità ed immaterialità della sua sostanza, della origine divina da cui
emana, dello scopo della vita, e del sommo bene cui debbe aspirare. E in prima,
la più importante qualità dell'anima, siccome Cicerone avverti, è l'intuizione
di se medesimo, la qual dote è appunto una conseguenza di quel principio
d'intellezione che la natura ha in lei impresso, che non si acquista co' sensi,
e che nella più matura età quando i sensi declinano, diviene più retto e
perspicace. Dalla virtù, che l'animo ha di vedere se medesimo e le qualità sue,
e dalla forza che ha in se di volere e di muovere, sente l'uomo essere cotesta
virtù un principio proprio, non prodotto da altra esterna forza, e scopre
essere quel principio stesso il quale muove la materia, affatto simile
all'azione, che dà moto e vita all'universo; d'onde conclude non essere
materiale o corporea, nè terrena o mortale, ma celeste ed eterna. Nè solamente
dal principio della volontà e del moto ricava l'im mortalità e l'immaterialità
della sostanza sua, ma si bene dalle altre doti intellettuali, di cui scorgesi
arricchita: dalla facoltà di pensare, di ritenere e di richiamare le idee e le
nozioni passate, di antivedere le future, e di abbracciare col pensiero la
Divinità, le opere sue, e l'infinito stesso, che n'è il principale attributo.
In somma sviluppando il precetto di Socrate, conosci te stesso, o sia investiga
quale sia l animo tuo, Cicerone fa da quello derivare i tre primi dogmi della
naturale sapienza dell' uomo, l' esi stenza di Dio, l'immaterialità, e l'
immortalità dell' anima umana. E allorchè dalla interna investigazione
dell'animo passa alla contemplazione de gli obbietti esterni, e delle altre
opere della natura, quanto più luminoso non diviene il concetto della Divinità,
della dignità dell'uomo, della sua futura sorte, e del vero scopo della vita?
Delle quali magnificenze sarebbe l'uomo muto e indifferente spettatore al pari
dei bruti, se non avesse sviluppato entro di se le nozioni del proprio essere,
e delle relazioni sue colle altre creature, e coll'Autore stesso dell'universo
Academ. Animo ipso animum videre. A stabilire poi la vera nozione della
Divinità, ne' libri de natura deo rum volle Cicerone esporre le principali
opinioni delle greche scuole, l'accademica, la stoica, e l'epicurea; e sbandita
questa (la quale dava alla Di vinità per suo unico fondamento la pratica
credenza degli uomini e rendevala affatto inutile alla vita), dimostrò come gli
accademici discordassero dagli stoici nelle parole più che nella sostanza.
Ciascuna di quelle due scuole non pertanto aveva una parte vera: il concetto
della Divinità, ricavato dall'opera dell'universo, era degli accademici, i
quali ereditato l'avevano da’socratici: l'altro della provvidenza, che tutto
regge é dispone per la utilità dell'uomo, era degli stoici. Ma costoro d'altra
parte ammetlevano dogmi, e commettevano insieme principî tra loro
incompatibili, come la natura animata cogli attributi della Divinità, il fato
colla provvidenza e colla libertà delle umane azioni. La stessa loro virtù, o
il sommo bene non polevasi accomodare al viver pra tico degli uomini, dapoichè
era collocata in un estremo tale, che per esso toglievasi ogni merito o biasimo
a'fatti, buoni o tristi che fossero, se pur non toccassero l'apice della
perfezione: per esso l'uom sapiente diveniva un Essere ideale, che non potevasi
scontrare sulla terra: i doni della natura la sanità, il vigore, la bellezza,
le sostanze erano agguagliate a' difetti e alle privazioni contrarie: il
piacere scambiayasi col dolore: le relazioni tra gli uomini, gli ufizi della
vita, la prudenza, l'ordine, le virtù civili, la cura de'publici negozî, e la
domestica economia, divenivan tutte qualità di convenzione, estranee alla
sapienza e alla vera virtù A rim. uovere l'ostentazione di questa scabrosa
virtù, dopo avere esposto le opinioni delle greche scuole, Cicerone dimostrò
quanto di vano fosse nelle parole e ne' nuovi vo caboli introdotti dagli
stoici, e come il giusto mezzo si trovasse nelle emen dazioni di Panezio, il
quale aveva conciliato Zenone, cogli accademici e co' peripatetici. Tale fu lo
scopo de' suoi libri intorno a' fini de' beni e de' mali, insieme co'quali va
letto l'altro del fato, che scrisse per accor dare insieme la dottrina
dell'ordine della natura colla provvidenza, e colla libertà delle umane azioni;
libro, per altro, di cui ci rimane soltanto un mal concio avanzo. Non oseremmo
fare la stessa apologia de' libri intorno alla divinazione, nè sapremmo dire,
se avesse egli inteso sostenere la verità delle scienze divinatorie per
l'autorità degli stoici, o per la necessità di ri spettare una dottrina
popolare, a cui non avrebbe potuto impunemente con traddire. Forse la maggior
lode di quella opera potrebbe ricavarsi dal filo sofico concetto che in essa
sovente traluce, cioè che v' ha una provvidenza conservatrice, della cui
assistenza la mente umana senle il bisogno, per modo che gli stessi prestigî e
le superstizioni delle arti divinatorie sono la pratica espressione di tal
bisogno. Quae est causa istarum angustiarum gloriosa ostentatio in constituendo
sum mo bono. De Finibus. Le opere sin qua esposte abbracciano tutta la
filosofia speculativa di Cicerone. Non sono meno luminose quelle della
filosofia pratica: i libri degli ufizi contengono l'applicazione della dottrina
stoica, secondo le emendazioni di Panezio, a' portamenti della vita; siccome i
libri della republica e delle leggi derivarono dagli stessi principi le regole
per la vita publica, e per lo civile reggimento de' popoli. Per lui in somma,
la filosofia nacque in Roma matura, senza passare per l'età dell'infanzia,
siccome aveva falto in Grecia. Negli studi della umana sapienza la ragione
romana ebbe per guida la spe rienza, o sia la storia delle opinioni e degli
errori del più perspicace e il luminato popolo del mondo, il quale aveva
figurato come l'antesignano e il luminare di tutti gli altri nella carriera
delle lettere e delle scienze. Cicerone e eclettico, perchè altra parte non
resta a chi sopraggiugne nella maturità del sapere, fuorchè il giudicare e lo
scegliere. Ma l'avere esercitato il giudizio e la scelta in tutte le parti
della filosofia; lavere signoreggiato i pensieri de' greci con un criterio
sempre libero e retto; e l'aver dato ai pensieri della scienza l’espressione, o
sia il linguaggio di cui i romani mancavano, gli meritarono presso i suoi un
primato, che altro sapiente mai non ebbe presso la propria nazione. In conferma
di che giova osservare, che in tutta la durata del romano impero, e in mezzo a
tanti sommi uomini i quali ar ricchirono ogni parte del sapere cogli scritti
loro; non apparve più alcuno che fosse stato a lui comparato, si che egli è
solo modello della sana filo, sofia tra'latini, come Socrate tra'greci. Della
filosofia pratica sopratutto fu benemerito, dapoichè per lui la dot trina degli
stoici passò dalla scuola nel foro, e nel grande tealro del mon do. Da questa
la giurisprudenza attinse le cardinali nozioni della giustizia, e delle
obligazioni, proprie a stringere e consolidare i legami delle civili as
sociazioni. E sebbene nelle mani de'giureconsulti la dottrina stoica acquistato
avesse una tinta di disputabile, aliena dalla sua naturale rigidezza, e avesse
da Seneca ricevulo un certo orpello declamatorio; pur tuttavolta fu da Ar riano
nel manuale di Epitteto richiamata a' severi principî di Zenone e di Cleanto.
Certamente in Roma ottenne successi maggiori che in Grecia, per chè ivi divenne
madre della sapienza civile, ed ebbe il vanto di aver dato al mondo due
perfetti modelli di re, nelle persone di Marco Aurelio e di Antonino. Restiamo
dall' internarci negli ultimi periodi della filosofia del basso impero, si
greco che latino; tra perchè le vecchie nazioni che il compone vano, nella
condizione stessa della loro vita civile trovavano invincibili osta coli a'
progressi della ragione; e perchè gli ultimi aneliti della filosofia an darono
in quel tempo a scontrarsi col grande avvenimento, che rinnovar doveva la
religione, la coltura e i costumi di tutti i popoli. Basterà dire, che il
ritratto delle opinioni e de'costumi della ultiina età dell'impero ro mano sta
in quel che abbiamo già detto deļla scuola alessandrina: lo scetticismo e
l'indifferenza per ogni verità formavano la doltrina de' sapienti: la
corruzione scioglieva ogni giorno i vincoli sociali: la superstizione e l'igno
ranza avevano ottenebrato la superficie della terra. Keywords: elogio
d’Antonino. Grice: “Hailing remotely from the Catholic North Riding of
Yorkshire and settling in the most beautiful coastline in the world, Winspeare
knew all you need to know about Cudworth, and what he calls ‘percezione.’ I
would call him an Oxonian.” Grice: “My favourite Winspeare is his ‘dictionary’:
obviously he found Italian furrin enough to want to organize things in a sort
of thesaurum. Speranza, on the other hand, likes Winspeare’s idea of
‘volgarizzazione’ of Cicero’s ‘De Legibus.’ – one of the most boring tracts in
legalese, but then at Naples at the time, you HAD to be a lawyer!” -- Refs.: H.
P. Grice, “Winspeare, Speranza, Napoli, and me!”The Grice Papers, BANC MSS
90/135c, The Bancroft. Luigi Speranza, “Grice e Winspeare,” The Swimming-Pool
Library, Villa Speranza, Liguria #winspeare https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4572857239392902 #griceewinspeare https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702440656/in/photolist-2mMPWdd-2mLPZbv-2mLR5nr-2mLR5nB-2mLMYBx-2mLR5mK-2mLPZaZ-2mLMYBc-2mLGr84-2mLPZcC-2mLGr8Q-2mLLwjC-2mLMYBn-2mLGr7C-2mLLwk9-2mKSd2s-2mKTgQZ-2mKSdA3-2mKTa4N-2mKNJaP-2mKQ9uA-2mKvUAt
Grice e Zabarella – filosofia italiana – Luigi Speranza (Padova). Filosofo. Grice: “Most philosophers are
stealing the voice of Zabarella; Poppi isn’t!” -- Jacopo
Zabarella, spesso indicato come Giacomo Zabarella è stato un filosofo
italiano. Primogenito di un'antica e nobile famiglia, ereditò dal padre
Giulio il titolo di conte palatino; è considerato il massimo esponente dell'aristotelismo
padovano. Studia a Padova, dove fu allievo di Robortello, Tomitano e
Passeri, laureandosi in filosofia. Ottenne, succedendo a Tomitano, la
cattedra di semiotica nello Studio padovano. Ottenne la seconda cattedra straordinaria
-(ma, propriamente, parificata in quell'anno e nei successivi otto con la prima
cattedra) e ottenne la prima cattedra straordinaria. Ottenne la seconda
cattedra ordinaria. Declina l'invito del re Stefano Báthory di insegnare in
Polonia, ma gli dedica il suo scritto più importante, l'Opera logica, stampata
a Venezia. Furono pubblicate a Padova le sue “Tabulae logicae” e a Venezia, il
suo commento agl’Analitici II di Aristotele. In risposta alle critiche
mosse alla sua semiotica dai suoi colleghi, Piccolomini, Balduino e Petrella,
pubblicò a Padova la “De doctrinae ordine apologia.” Apparvero rispettivamente
le sue opere, la “De naturalis scientiae constitutione” e i “De rebus
naturalibus; postumi comparvero i suoi commenti incompiuti alla Fisica e al De
anima di Aristotele.” I libri della sua biblioteca sono conservati presso a Padova. Opere:
“Opera Logica” (Venezia); “De methodis libri quatuor”; “Liber de regressu”
(Venezia, ristampa anastatica, Bologna); “Tabula logicae” (Venezia); In duos
Aristotelis libros Posteriores Analyticos commentarii, Venezia; “De doctrinae
ordine apologia” (Venezia); “De naturalis scientiae constitutione” (Venezia); “De
rebus naturalibus libri XXX, Venezia; “In libros Aristotelis Physicorum
commentarii, Venezia, Opera Physica, Francoforte, ristampa anastatica Verona;; De
generatione et corruptione et Meteorologica commentarii, Francoforte; In tres
libros Aristotelis De anima commentarii, Venezia,. “De mente agente”; “De rebus
naturalibus liber XXIX”; “De sensu agente”, “De rebus naturalibus liber XXIV,
«Rivista di Storia della Filosofia», “De inventione aeterni motoris e De rebus
naturalibus liber IV, Bruniana & Campanelliana. Bibliografia E. Berti, “Metafisica
e dialettica nel Commento di Giacomo Zabarella agli Analitici posteriori” in
«Giornale di metafisica»’ F. Bottin, “La teoria del regresso in Zabarella, in
C. Giacon, Saggi e ricerche, Padova, F. Bottin, “La logica in Zabarella, in
«Giornale Critico della filosofia Italiana», E. Cuttini, Natura, morale e
seconda natura nell'aristotelismo di Zabarella, Padova, M. Dal Pra, Un'oratio
programmatica di Zabarella, in «Rivista critica di storia della filosofia», G.
Papuli, Dal Balduino allo Zabarella e Galilei: scienza e dimostrazioni, in
«Bollettino di storia e filosofia», A. Poppi, La scienza in Zabarella, Padova, A. Poppi,
Introduzione all‘aristotelismo padovano, A. Poppi, Ricerche sulla teologia e la
scienza nella scuola padovana del Cinque e Seicento, Rubbettino, Soveria
Mannelli,Rossi, Aristotelici e moderni: le ipotesi e la natura, in “Aristotelismo
veneto e scienza moderna” – Padova. G. Tonelli, “Zabarella ispiratore di
Baumgarten, o l'origine della connessione tra estetica e logica,” in Da Leibniz
a Kant, Napoli, Treccani – Enciclopedie Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Delio Cantimori, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Grice:
“Zabarella is what I would call a proto-Griceian.” In fact, at Villa Speranza, Grice
is often as the English Zabarella, after Zabarella produces extensive
commentaries on Grice’s favourite tract by Aristotle, “De Anima,” and “Physica”
and also discusses some Aristotelian interpreters. However, Zabarella’s most
original contribution is his work in semiotics: “Opera logica.” He regards
semiotics as conceptual analysis. One tool Zabarella calls ‘ordine’ (cfr. Grice, ‘be orderly’). Another tool Zabarella
calls “metodo,” by far predating Cartesio. “Ordine” relates to how to organize
the content of a dictum to apprehend it more easily. ‘Metodo’ relates to how to
draw an illatum (or impliatum). Zabarella reduces the variety of ‘ordine’ and
‘metodo’ classified by other interpreters to ‘ordine compositivo’, ‘ordine
resolutivo’, ‘metodo compositivo’ and ‘metodo ‘resolutivo’. The ‘ordine compositivo’
from a principle to this or that corollary applies to this or that ‘creditum.’
The ‘ordine resolutivo,’ from a desired end to the means appropriate to its
achievement applies to this or that ‘volitum,’ such as ‘pragmatics’ understood
as a manual of rules of etiquette. This much is already in Aristotle. However,
Zabarella offers an original analysis of ‘metodo’ The ‘metodo compositivo’ infers
a particular consequence or corollary from a general principle. The ‘metodo
resolutivo’ INFERS an originating principle from a particular consequence,
corollary, or instantiantion, as in inductive reasoning or in reasoning from
effect to cause. Zabarella’s terminology influences Galileo’s mechanics, and
has been applied to Grice’s inference of the principle of conversational
co-operation out from the only evidence which Grice has, which is this or that
‘dyadic’ exchange, as he calls it. In Grice’s case, his corpus is intentionally
limited to conversations between two Oxonian philosophers: A: What’s that? B: A
pillar box? A: What colour is it? B: Seems red to me. From such an exchange,
Grice infers the principle of conversational co-operation. It clashes when a
cancellation (or as Grice prefers, an annulation) is on sight: “I surely don’t
mean to imply that it MIGHT actually be red.” “Then why be so guarded? I
thought you were cooperating.”H. P. Grice. Grice liked to recite Zabarella’s
works by heart. Saggi: “Logica” (Venezia); “De
methodis”; “De regressu” (Venezia); “Tabula logicae” (Venezia), “In duos
Aristotelis libros Posteriores Analyticos commentarii” (Venezia); “De doctrinae
ordine apologia” (Venezia); “De naturalis scientiae constitutione” (Venezia);
“De rebus naturalibus” (Venezia); “In libros Aristotelis Physicorum
commentarii” (Venezia), “Physica” (Francoforte); “De generatione et corruptione
et Meteorologica commentarii” (Francoforte); “In tres libros Aristotelis De
anima commentarii” (Venezia). Keywords: metodo compositivo, metodo resolutivo,
ordine compositivo, ordine resolutivo. Refs.: Luigi Speranza, Notes on I
Tatti’s edition of Zabarella, “On methods,” -- H. P. Grice, “Zabarella,”
Speranza, “Grice and Zabarella.” “Grice e Zabarella: la risoluzione buletica,” Villa
Grice, The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #zabarella https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4464023146942979 #griceezabarella https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51688822993/in/photolist-2mLQ1Vx-2mKHbw4-2mKT9pB-2mKT9PQ-2mKPYC1-2mKS5Wk-2mKJjKr-2mKPYsB-2mKyJgk
Grice e Zamboni – filosofia italiana – Luigi Speranza (Cento).
Filosofo. “Famous for his dialettica e cosmologia and implicature!” – Grice. Figlio di Matteo Zamboni, un pittore originario di Cremona, di cui si
conservano affreschi negli oratori delle chiese della Pietà e di San Rocco -- e
da Mattea Pilanzi. Prese la strada degli studi umanistici: studente in legge
nell'Università di Ferrara, scelse poi filosofia, allievo di Federico Pendasio,
divenendo insegnante di filosofia naturale nello Studio ferrarese. Tenne
rapporti con la corte estense: di fronte a Leonora d'Este recitò il suo
poemetto Le pompe funebri, e quando si trovò a essere oggetto di non chiarite
gelosie e maldicenze da parte dei suoi colleghi dell'Università, scrive al duca
Alfonso per richiedere un suo intervento. Non risulta che Alfonso II abbia
risolto i conflitti denunciati dal Cremonini, che perciò decise di trasferirsi
altrove. Fu chiamato a Padova per insegnare filosofia naturale in secundo loco,
in sostituzione di Giacomo Zabarella, da poco defunto, mentre Francesco di
Niccolò Piccolomini assumeva la prima cattedra. Inizia il suo corso, leggendo
la prolusione Exordium habitum Patavii. Contro il tentativo dei gesuiti di
fondare a Padova un proprio Studio rivale dell'Università, il Cremonini si
espresse con l'Oratione contro i gesuiti a favore della Università di Padova
tenuta di fronte alla Signoria di Venezia, nella quale sostenne che Padova «per
insegnare le scienze non ha bisogno dell'aiuto de' Padri Giesuiti e paventa i
rischi di dividere gli studenti in fazioni come i guelfi e gibellini. L'autorizzazione
all'apertura dello Studio non fu rilasciata e i gesuiti furono poi espulsi
dalla Repubblica nel 1606, a causa dell'interdetto scagliato da Paolo V, cui
seguì la cosiddetta Guerra dell'Interdetto. Ha una famosa controversia con
Raguseo sulla natura degli elementi, sul valore della storia delle
interpretazioni di Aristotele e sulle questioni didattiche. Difensore
della medicina averroista e sostenitore della mortalità dell'anima, legata
indissolubilmente al corpo umano, fu sospettato di eresia e venne denunciato
all'inquisizione di Padova. Con l'amico e rivale Galilei, Zamboni, ad opera di
Belloni, condivise on accuse diverse, una denuncia al tribunale
dell'Inquisizione padovana che non ebbe alcuna conseguenza per entrambi.
Galileo fu accusato di praticare l'astrologia giudiziaria e Cremonini di
sostenere la mortalità dell'anima e che Aristotele avesse separata la filosofia
dalla teologia. Cremonini dovette affrontare altri due processi dai quali usce
indenne grazie alla protezione della Repubblica di San Marco. Anche se molte
fonti riportano che morì di peste durante l'epidemia che colpì l'Italia risulta
che muore a causa di catarro accompagnato da febbre. Secondo alcuni studiosi
Galileo si ispira a Zamboni nella scelta di Simplicio come rappresentante
dell'aristotelico avversario del copernicanesimo. Zamboni pubblica pochi saggi
della sua dottrina mentre sono a noi giunte numerose trascrizioni delle sue
lezioni che egli preferiva tenere oralmente al posto della forma scritta. Le
trascrizioni delle lezioni tenute nello studio di Padova e privatamente
tuttavia presentano gravi problemi interpretativi che hanno impedito alla
storiografia di poter avanzare una sintesi sicura del suo pensiero. Unica
eccezione a questa difficoltà interpretativa il testo Lecturae exordium, letto in
occasione della sua prima lezione in Padova. Nella prima parte dell'opera egli
si rammarica che il continuo rinascere della natura, come la successione delle
stagioni, dalle sue forme ormai trascorse, non susciti la meraviglia dell'uomo
e lo sgomento per il continuo morire del mondo. Il mondo non è mai: nasce
e muore continuamente, si conclude con l’affermazione del dovere dell’uomo di
conoscere se stesso. L’uomo, scrive Cremonini, si scopre in mezzo alle
tribolazioni dell’incostanza; ebbene, la conoscenza di sé è l’unico strumento
capace di dare all’uomo serenità. La strada per conoscere se stessi e
raggiungere la serenità è data dalla filosofia su cui si basa la morale e la
scienza. L'uomo ha avuto in dono da Dio un intelletto onnipotente che dalla
conoscenza di se stesso e della natura giungerà a congiungersi con la
beatitudine divina. Dibattito relativo alle osservazioni di Galileo Secondo una
diffusa ma falsa narrazione Cremonini fu uno di quei professori aristotelici
che non solo rifiutarono pervicacemente le scoperte galileiane in nome della
filosofia peripatetica ma si rifiutarono, invitati dallo scienziato pisano, di
osservare direttamente nel telescopio l'esistenza delle montagne della Luna,
delle fasi di Venere, dei satelliti di Giove. Questo avvenimento, tramandato
come simbolo della miopia di coloro che si ritengono custodi del vero sapere, è
invece ritenuto falso. Nella lettera Galilei racconta a Keplero il
comportamento dei docenti dello Studio di Padova ma non fa nomi. Che dire dei
più celebri filosofi di questo Studio i quali, colmi dell’ostinazione
dell’aspide, nonostante più di mille volte io abbia offerto loro la mia
disponibilità, non hanno voluto vedere né i pianeti, né la luna, né il
cannocchiale? Questo genere di uomini ritiene infatti che la filosofia
‹naturale› sia un libro come l’Eneide e l’Odissea e che le verità siano da
ricercare non nel mondo o nella natura, bensì (per usare le loro parole) nel
confronto dei testi. Ad un esame superficiale una lettera a Galilei di Gualdo
sembrerebbe confermare che tra coloro che rifiutarono l'osservazione con
il telescopio vi fosse anche Zamboni. Abbiamo qui l'Ill.mo Sr. Andrea Morosini,
il quale non può patire che Zamboni mentre V.S. è stata qui, non habbia
procurato né voluto vedere queste sue osservationi, havendole io detto ch’ella
se gli era offerta di andare sino alla sua propria casa per fargliele vedere;
onde le pare che habbia torto contrariarle senza haverne fatto qualche
esperienza. Nella successiva lettera di Gualdo a Galilei si riferisce di un
colloquio con Cremonini che al rimprovero di essersi rifiutato dell'esperienza
con il telescopio risponde che lo fece perché: non volendo approvare cose
di che io non ho cognitione alcuna, né l’ho vedute. Questo è quello, dico,
ch’ha dispiacciuto al Sr. Galilei, ch’ella non abbia voluto vederle. Rispose:
Credo che altri che lui non l’habbia veduto; e poi quel mirare per quegli
occhiali m’imbalordiscon la testa: basta, non ne voglio saper altro. Zamboni
affermi in questo testo che gli causò disagio mirare nel telescopio e che
dunque non si rifiutò di guardare ma non accettò di vedere cioè di accogliere
l'interpretazione galileiana di quelle osservazioni.Più in generale, Forlivesi
sostiene che la posizione di Cremonini fu sempre coerente nel ritenere che
l'interpretazione dei dati osservativi non potesse andare disgiunta
dall'esistenza di una dottrina filosofico-naturale complessiva. Forlivesi
rileva altresì che lo stesso Galileo, a volte, propose ipotesi circa la natura
dei cieli non meno problematiche di quelle proposte dagl’aristotelici. D'altra parte, come confermato dallo storico
della scienza Enrico Bellone nella sua monografia su Galilei per i
"Quaderni de 'Le Scienze'", il cannocchiale era uno strumento di
fattura "artigianale" e non scientifica, in quanto non esisteva
ancora una teoria dell'ottica - si dovrà attendere Newton e le immagini erano
alquanto deformate. Saggi: “Le pompe funebri ovvero Aminta e Clori,
Ferrara); “Lecturae exordium habitum Patavii; Ferrara, B. Mammarelli; Explanatio
proœmii librorum Aristotelis De physico auditu, cum introductione ad naturalem
Aristotelis philosophiam, continente tractatum De pædia, descriptionemque
universæ naturalis Aristoteliæ philosophiæ, quibus adjuncta est præfatio in
libros De physico auditu, Patavii, Melchiorem Novellum; Oratio habita Ferrariae
ad Clementem VIII pro S.Q. Centensi, Ferrariae); Disputatio De formis quatuor
corporum simplicium quæ vocantur elementa, Venetiis); Oratio habita in
creatione serenissimi Venetiarum principis Leonardi Donati, Venetiis); Disputatio
de cœlo, in tres partes divisa, de natura cœli, de motu cœli, de motoribus cœli
abstractis. Adjecta est Apologia dictorum Aristotelis, de via lactea, et de
facie in orbe lunæ (Venezia, Balionum); “Oratione al serenissimo prencipe
Giovanni Bembo nella sua essaltatione al Prencipato); “Apologia dictorum
Aristotelis, de quinta cœli substantia adversus Xenarcum, Venetiis, Meiettum); Il
nascimento di Venezia, Venezia); Oratione al serenissimo prencipe Antonio Priuli
nella sua essaltatione al prencipato, Il ritorno di Damone, Venezia); Oratione
in nome della Università di Padova (Chiorindo e Valliero, Venezia); Apologia
dictorum Aristotelis De calido innato adversus Galenum (Venetiis, Deuchiniana);
Apologia dictorum Aristotelis De origine et principatu membrorum adversus
Galenum” (Venetiis, Hieronymum Piutum); Expositio in digressionem Averrhois de
semine contra Galenum pro Aristotele; Tractatus tres. Primus est de sensibus
externis. Secundus de sensibus internis. Tertius de facultate appetitiva,
Venetiis); Dialectica, Venetiis); Le nubi, Venezia, Biblioteca Marciana. Zamboni,
Testamento. Fonte: G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana,
riferimenti in Collegamenti esterni. In
A. Favaro, Lo Studio di Padova e la Compagnia di Gesù sul finire del secolo
decimosesto; C. Preti, Giorgio da Ragusa, in Dizionario biografico degli
italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Zamboni in occasione del
trasferimento di Galilei da Padova a Firenze si rammaricava scrivendo. O quanto
harrebbe fatto bene anco il Sr. Galilei, non entrare in queste girandole, e non
lasciar la libertà patavina (Portale Galileo)
Portale Galileo Marco Forlivesi,
«Cesare Cremonini» in Il contributo italiano alla storia del Pensiero –
Filosofia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Per esempio, Pinotti,
autore dell'introduzione al Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
(Milano); C. Cremoninus, Lecturae exordium; M. Forlivesi, Il Contributo
italiano alla storia del Pensiero – Filosofia; Enciclopedia Italiana
Treccani G. Galilei, epistola ad
Johannem Keplerum, Paduae); in Le opere, A. Favaro, lettera, Gualdo, lettera a G.
Galilei, Padova,, in G. Galilei, Le opere; Gualdo, lettera a G. Galilei,
Padova; in G. Galilei, Le opere; M. Forlivesi. Galilei, Opere, ediz. naz.; A. Tassoni,
Lettere, P. Puliatti, Bari); Giovanni Vincenzo Imperiale, Musaeum historicum et
physicum, Venetiis); F. Arisi, Cremona literata, Parma-Cremona; Naudaeana et
Patiniana, Amstelodami); Giovanni Mario Crescimbeni, Dell'istoria della volgar poesia,
Venezia); Ferrante Borsetti, Historia alini Ferrariae Gymnasii (Ferrariae); J.
Guarino, Ad Ferrariensis Gymnasii historiam supplementum et animadversiones (Bononiae);
F. Borsetti, Adversus supplementum et animadversiones (Venetiis); Iacopo
Facciolati, Fasti Gymnasii Patavini (Padova); G. Erri, Dell'origine di Cento (Bologna);
G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana (Venezia); F. Fiorentino, Pomponazzi
(Firenze); A. Favaro, Lo Studio di Padova e la Compagnia di Gesù sul finire del
secolo decimosesto, in Atti del Reale Istituto veneto di scienze, lettere ed arti;
D. Berti, Di Zamboni e della sua controversia con l'Inquisizione di Padova e di
Roma, in Memorie della Reale Accademia dei Lincei, classe di scienze morali,
storiche e filologiche; L. Mabilleau, Étude historique sur la Philosophie de la
Renaissance en Italie: Zamboni, Paris); Antonio Favaro, Galileo Galilei e lo Studio
di Padova, Firenze); ad Indicem; Antonio Favaro, in Archivio Veneto (rec. di
Mabilleau); L. Sighinolfi, Il posseso di Cento e della pieve e la legazione di
Zamboni a Clemente VIII in Ferrara, in Atti e memorie della Regia Deputazione
di storia patria per le province di Romagna; Atti della nazione germanica
artista nello Studio di Padova; A. Favaro, Venezia); ad Indicem; Atti della
nazione germanica dei legisti nello Studio di Padova, a cura di B. Brugi, I,
Venezia); J. Charbonnel, La Pensée italienne au XVIe siècle et le courant
libertin, Paris); V.Spampanato, Documenti intorno a negozi e processi
dell'Inquisizione, in Giornale critico della filosofia italiana; G. Spini,
Ricerca dei libertini, Roma); L. Firpo, Filosofia italiana e controriforma,
Torino); Pietro Savio, Il nunzio a Venezia dopo l'Interdetto, in Archivio
Veneto; G. Saitta, Il Pensiero italiano nell'Umanesimo e nel Rinascimento,
Firenze); M. Torre, Un processo del XVII secolo: l'inquisizione contro Zamboni,
in Verità e libertà. Atti del XVII Congresso della Società filosofica italiana
(Palermo); Antonio Rotondò, Nuovi documenti per la storia dell'Indice dei libri
prohibiti in Rinascimento; Garin, Storia della filosofia italiana, Torino); A.
Pupi, Una riflessione a proposito delle critiche di Galileo all'aristotelismo,
in Nel quarto centenario della nascita di Galileo Galilei, Milano); Acta
nationis Germanicae artistarum a cura di L. Rossetti, Padova); ad Indicem; M.
Schiavone, in Enciclopedia filosofica, Firenze); M. A. del Torre, Studi su
Cesare Cremonini, Padova); A. Favaro, Galilei a Padova, Padova); A. Franceschini,
Nuovi documenti relativi ai docenti dello Studio di Ferrara nel secolo XVI,
Ferrara); ad Indicem; Pietro Puliatti, Bibliografia di Alessandro Tassoni,
Firenze, ad Indicem; L. Rossetti, Manoscritti cremoniniani della University
Library di Cambridge, in Quaderni per la storia dell'Università di Padova; C.
Schmitt, Zamboni, un aristotelico al tempo di Galilei (Venezia); G. Corazzol,
Angelo Portenari maestro di grammatica a Feltre ed una lettera di Cesare
Cremonini, in Quaderni per la storia dell'Università di Padova, M. Torre,
Logica ed esperienza nel trattato "De Paedia" di Cesare Cremonini, in
Aristotelismo veneto e scienza moderna, L. Olivieri, Padova); A. Favaro, Lo
Studio di Padova e la Compagnia di Gesù sul finire del secolo decimosesto, in
«Atti del regio Istituto veneto di scienze, lettere e arti», Marco Forlivesi,
Cesare Cremonini, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero:
Filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Treccani – Enciclopedie on
line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.A. Carlini, in Enciclopedia Italiana, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. C. Schmitt, Dizionario biografico degl’italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Cesare Zamboni di Cremona (Cremonini).
Zamboni. Keywords: i galileiani. Refs.: Luigi
Speranza, "Grice e Cremonini," per Il Club Anglo-Italiano, The
Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia.#zamboni https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4420170464661581 #griceezamboni https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51703122209/in/photolist-2mLLy7L-2mLR76M-2mLLy6U-2mLN1iZ-2mLR773-2mLN1iP-2mLLy5M-2mLR76G-2mLLy6Z-2mLLy6P-2mLN1io-2mLGsSr-2mLQ1Vx-2mLR78a-2mLR78A-2mLR77d-2mLGsSM-2mLN1iU-2mLN1jL-2mLR76X-2mKSb99-2mKNG6U-2mKNFqA-2mKSbnL
Grice e Zamboni
– volere -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Verona). Grice: “Not everybody knows his zamboni.” There’s
Giorgio Zamboni, but this entry is about Giovanni Zamboni. Essential Italian
philosopher. Filosofo. Opere: “Spencer:
commemorazione e polemica” (tip. Garagnani, Bologna), “La filosofia
neo-scolastica secondo un positivista” (Tip. vescovile G. Marchiori,Verona), “Il
valore scientifico del positivismo di Ardigò e della sua “conversione”
(Verona), “La dottrina morale e la psicologia del volere nel testo di etica di
un discepolo dell’Ardigò” (Società Editrice Veronese, Verona), “La gnoseologia
dell’atto come fondamento della filosofia dell’essere: saggio di
interpretazione sistematica delle dottrine gnoseologiche di Aquino” (Milano),
“Gnoseologia” (Soc. Ed. Vita e Pensiero, Tip. S. Giuseppe, Milano); “L' origine
delle idee: saggio analitico introspettivo, proposto alla riflessione
personale” (Società editrice veronese, Verona); “Sistema di gnoseologia e di
morale: basi teoretiche per esegesi e critica dei classici della filosofia
moderna” (Editrice Studium, Roma); “Studi esegetici, critici, comparativi sulla
critica della ragione pura” (La tipografica veronese, Verona); “Metafisica e
gnoseologia” (La Tipografica Veronese, Verona); “Il realismo critico della
gnoseologia pura. Risposta al «Caso Zamboni» (P. A. Gemelli, Mons. F. Olgiati
eA. Rossi), Verona), “Realismo, Metafisica, Personalità: Rilievi, Note,
Discussioni” (La Tipografica Veronese, Verona); “La persona umana: soggetto
auto-cosciente nell’esperienza integrale. Termine della gnoseologia. Base della
metafisica” (Verona, Giulietti G., Vita e pensiero, Milano); “Precisazioni e
complementi ai testi scolastici. La Religione naturale e l’essenza della
religione Cristiana” (La tipografica veronese, Verona); “La «filosofia
dell’esperienza immediata, elementare, integrale» per la completa
auto-consapevolezza dello spirito umano” (La Tipografica Veronese, Verona);
“Itinerario filosofico dalla propria coscienza all’esistenza di Dio” (La
Tipografica Veronese, Verona. Teodicea, Rodella A., Vita veronese, Verona, “La
dottrina della coscienza immediate: struttura funzionale della psiche umana è
la scienza positiva fondamentale” (La tipografica veronese, Verona);
“Dizionario filosofico” (Vita e Pensiero, Milano); “Idee e giudizi, Marcolungo
F.L., IPL,Milano, “L’io e le nozioni sopra-sensibili (IPL, Milano); “Corso di
gnoseologia pura elementare: Spazio, tempo, percezione intellettiva” (IPL,
Milano); “Corso di gnoseologia pura elementare, Idee e giudizi; IPL,
Milano, Corso di gnoseologia pura
elementare”; “Autobiografia di una personalità integrale” (Serio De Guidi,
Archivio storico Curia diocesana, Verona, Studi sulla Critica della ragione
pura; QuiEdit,Verona,. Sistema di gnoseologia e di morale; QuiEdit, Verona.
Giuseppe Zamboni. Zamboni. Keywords: psicologia del volere, volere, l’io,
sopra-sensibile, volere, volizione, volitum – the will -- Refs.: H. P. Grice,
“Gnoseologia,” The Grice Papers, BANC MSS 90/135c, Bancroft, University of
California, Berkeley. Luigi Speranza, “Grice e Zamboni, L’io,” The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #zamboni https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4626165357395423 #griceezamboni https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702446696/in/photolist-2mLLy7L-2mLLy5M-2mLLy6P-2mLR76M-2mLR76G-2mLN1iP-2mLLy6Z-2mLN1iZ-2mLR773-2mLLy6U-2mLN1io-2mLGsSr-2mLQ1Vx-2mLN1jL-2mLR78a-2mLGsSM-2mLR76X-2mLN1iU-2mLR78A-2mLR77d-2mKSbnL-2mKNFqA-2mKNG6U-2mKSb99
Grice e Zanini
– simpatia conversazionale -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Legnano)
Essential Italian philosopher. Grice: “If Zanini likes Smith for his ‘etica
della simpatia,’ I happen to prefer Englishman Butler, and his sermons on
self-love and benevolence!” -- Grice: “There are some resemblances between what
Zanini intelligently calls “the rhetorics, sic in plural, of truth, and my idea
of theoretical argument as a sort of deep-down practical argument.” Filosofo. Adelino Zanini. Laureato in filosofia a Padova con Curi, Zanini
è stato borsista presso la Fondazione L. Einaudi di Torino, ove ha studiato con
Lombardini. È professore di Filosofia presso l'Università delle Marche. I suoi
studi sono indirizzati, in particolare, al rapporto tra pensiero politico e
scienza economica. È tra i principali interpreti di Adam Smith e di Schumpeter.
Opere principali: “Filosofie del soggetto: soggettività e costituzione” (Ila
Palma, Palermo), “Keynes: una provocazione metodologica” (Bertani, Verona);
“Schumpeter impolitico” (Istituto della Enciclopedia ItalianaTreccani, Roma),
“Il moderno come residuo: dieci lemmi” (Pellicani, Roma); “Genesi imperfetta.
Il governo delle passioni in Adam Smith, Giappichelli, Torino, Modernità e nomadismo,
Calusca, Padova; Adam Smith. Economia, morale, diritto, B. Mondadori, Milano
(II edizione, Liberilibri, Macerata, ). Macchine di pensiero. Schumpeter,
Keynes, Marx, Ombre corte, Verona; oseph A. Schumpeter, B. Mondadori, Milano,
Lessico postfordista, (cura con U. Fadini), Feltrinelli, Milano Retoriche della
verità. Stupore ed evento, Mimesis Edizioni, Milano Filosofia economica.
Fondamenti economici e categorie politiche, Bollati-Boringhieri, Torino; L'ordine
del discorso economico. Linguaggio delle ricchezze e pratiche di governo, Ombre
corte, Verona. Principi e forme delle scienze sociali. Cinque studi su Schumpeter,
Il Mulino, Bologna, A. Negri, Una traccia per gli anni settanta, “Belfagor”, E.
Garin, “L'etica della simpatia” -- “L'indice”, A. Salanti, L'economia politica
come critica della società (capitalistica): note sparse Filosofia Economia.
Fondamenti economici e categorie politiche, “Quaderni del Dipartimento di Ingegneria
gestionale”, Università degli studi di
Bergamo. S. Caruso, Alla ricerca della filosofia economica, “Storia del pensiero
economico”, Fumagalli, Sfera politica e
sfera economica: un difficile rapporto. A proposito di "Filosofia
economica" “Economia politica.” MLOL,
Horizons Unlimited srl. Registrazioni, su RadioRadicale, Radio Radicale. univpm.
Sito web italiano per la filosofia, su swif.uniba. Intervista su J.A. Schumpeter. Video
Mediaset, su video.mediaset. Legnago. Adelfino Zanini. Zanini. Keyword: etica della simpatia,
simpatia, empatia, impassibile, non passibile, impatetico, impassionato,
compassione --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice and Zanini: the rhetorics of
truth,” The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia; H. P. Grice,
“Zanini,” The Grice Papers, BANC MSS 90/135c, University of California,
Berkeley. #zanini https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4627107803967845 #griceezanini
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702448521/in/photolist-2mLLyDT-2mLLyEe-2mLGtqF-2mLLyE4
Grice e Zanotti
– forza viva – filosofia italiana – Luigi Speranza (Bologna). Filosofo. Opere:
“Della forza dei corpi che chiamiamo [forza]
viva”, “Filosofia morale”; “De viribus
centralibus” Bononiae, Lelio dalla Volpe; “Ragionamento sopra la filosofia”;
“Paradossi”; “Epistolario.” Keywords: forza viva. Refs.: H. P. Grice, “Zanotti
and me,” The Grice Papers, BANC MSS 90/135c, The Bancroft Library, The
University of California, Berkeley. Luigi Speranza, “Grice e Zanotti: la forza
viva,” The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #zanotti https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4576818618996764 #griceezanotti
https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51703338630/in/photolist-2mLLzcS-2mLGu2L-2mLR8fW-2mLGu2F-2mKNzsy-2mKS5aL
Grice e Zimara – i parepatetici -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Galatina). Essential
Italian philosopher. Grice: “Zimara is a testimony that Aristotle is popular
without Oxford!” Filosofo. Marcantonio o Marco
Antonio Zimara o Zimarra (San Pietro in Galatina). Si laurea a Padova e vi insegnò. Sindaco di
Galatina, Zamara si recò a Napoli per
difendere la città dai soprusi dei Duchi Castriota. Insegna filosofia a Salerno
con la stesura di una guida alle opere di Aristotele. Cura la pubblicazione di
alcune opere di Alberto Magno e di Giovanni
di Jandun Dizionario di filosofia. Delio Cantimori in Enciclopedia Italiana.
Opere: “Questio de primo cognito” -- Papie, Iacob de Burgofranco impresse, Studi Galatinesi illustri, Guida Biografica, Tor
Graf Galatina, Galatina. Treccani Enciclopedie on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Marcantonio
Zima Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.Grice: “It’s
amazing how much Zimara loved Aristotle, at least for those who don’t love him
that much!” Zimara. Keywords: Aristotle. Refs.: H. P. Grice, The Grice Papers,
BANC MSS 90/135c -- Luigi Speranza, “Grice e Zimara: Aristotle within and
without Oxford,” The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. #zimara https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4597521526926473 #griceezimara https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701653932/in/photolist-2mLQ3qX-2mLQ3r8-2mLGusq-2mLLzBj-2mKT8uf-2mKHb1p
Grice e Zini – iustum quia iussum -- filosofia italiana
– Luigi Speranza (Firenze). Flosofo. Grice: “Like me, Zini
has been interested in the Graeco-Roman concept of ‘ius.’” -- Opere: “Proprietà
individuale o proprietà collettiva?” (Torino, Fratelli Bocca), “Il pentimento e
la morale ascetica” (Torino, Bocca), “Giustizia: storia d'una idea” – cfr.
Grice on ‘justice’ in Thrasymachus – (Torino, F.lli Bocca), -- cf. Grice,
“Justice in Plato’s Republic,” “Social justice,” The Grice Papers), “La morale
al bivio” (Torino, Fratelli Bocca), “La doppia maschera dell'universo: filosofia
del tempo e dello spazio” (Torino, Fratelli Bocca); “Il congresso dei morti,” Roma,
Libreria editrice del Partito comunista d'Italia, ed. con introduzione di
Giancarlo Bergami e prefazione di Nerio Nesi, Calabritto, Mattia&Fortunato;
Poesia e verità, Milano, Corbaccio, I fratelli nemici: dialoghi e miti moderni,
Torino, Einaudi; La tragedia del proletariato in Italia: diario, Prefazione di
Giancarlo Bergami, Milano, Feltrinelli; Appunti di vita torinese, Firenze,
Olschki Pagine di vita torinese: note del diario, Torino, Centro studi
piemontesi. Grice enjoyed Zini’s approach. “Zini’s philosophy on justice is
divided into six parts. The first is ‘the real and the ideal” (‘il relae e
l’ideale”); the second is “la giustizia come idea ed emozione” (fairness as
idea and as emotion), the third is “I frutti del lavoro e la loro distribuzione
scondo giustizia” (The fruits of labour and their distribution according to
fairness”); the fourth is “Libertà od egualiglianza” -- Grice: “Note the ‘od,’
which need not be exclusive” --; the fifth is “Analissi del merito,” an
analysis of merit, and the last is “La pena riparatrice,” literally the pain
that repairs, the punishment that teaches.”Grice: “In liberty or freedom versus
equality, Zini approaches the Roman attitude, rather brusque to those who
strike an Anglo-Saxon attitude!” – Keyowords: ius, iustum quia iussum. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Zini”; H. P. Grice, “Justice from Plato to Zini: the history
of an idea, alla Berlin,” Luigi Speranza, The Swimming-Pool Library, Villa
Grice, Liguria, Italia, The Grice Papers, BANC MSS 90/135c, The Bancroft
Library, The University of California, Berkeley. #zini https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4583446701667289 #griceezini https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702737133/in/photolist-2mLQ41j-2mLGv3P-2mLLAb5-2mLN3si-2mLN3rw-2mLR9dh-2mLGv4a-2mLGv33-2mLQ41K-2mLGv2B-2mLLAaU-2mLGv3o-2mKPXEp-2mKT81u-2mKGAXq
Grice e Zolla – filosofia italiana – Luigi Speranza (Venezia).Essential Italian philosopher. Filosofo
italiano. Saggi: “Etica e estetica” (Spaziani,
Torino), “Eclissi dell'intellettuale” (Bompiani, Milano), “Volgarità e dolore”
(Bompiani, Milano), “Le origini del trascendentalismo” (Edizioni di Storia e
Letteratura, Roma), “Storia del fantasticare” (Bompiani, Milano), “Le potenze
dell'anima: morfologia dello spirito nella storia della cultura, anatomia
dell'uomo spirituale (cf. Grice, “the power structure of the soul”) (Bompiani,
Milano), “I letterati e lo sciamano” (Bompiani, Milano), “Che cos'è la
tradizione?” (Bompiani, Milano), “Le meraviglie della natura: introduzione
all'alchimia” (Bompiani, Milano, Archetipi, Marsilio, Venezia), “L'androgino:
l'umana nostalgia dell'interezza” (Red, Como), “Incontro con l'androgino:
l'esperienza della completezza sessuale” (Como Aure: i luoghi e i riti, Marsilio,
Venezia), “L'amante invisibile: l'erotica sciamanica nelle religioni, nella
letteratura e nella legittimazione politica” (Marsilio, Venezia), “Il
sincretismo” (Guida, Napoli), “Verità segrete esposte in evidenza: sincretismo
e fantasia, contemplazione e esotericità” (Marsilio, Venezia), “Tre discorsi
metafisici” (Guida, Napoli), “Uscite dal mondo” (Adelphi, Milano), La luce. La
ricerca del sacro, Tallone, Alpignano Ioan Petru Culianu, Tallone, Alpignano Lo
stupore infantile, Adelphi, Milano Le tre vie, Adelphi, Milano Un destino
itinerante: conversazioni tra Oriente e Occidente con Doriano Fasoli, Marsilio,
Venezia La nube del telaio: Ragione e irrazionalità tra Oriente e Occidente,
Arnoldo Mondadori Editore, Milano La filosofia perenne. L'incontro fra le
tradizioni d'Oriente e d'Occidente, Mondadori, Milano Catabasi e Anastasi,
Tallone, Alpignano Discesa all'Ade e resurrezione, Adelphi, Milano Minuetto
all'inferno, Einaudi, Torino Cecilia o la disattenzione, Garzanti, Milano I
moralisti moderni, Garzanti, Milano (con Alberto Moravia) Saggi, Bompiani,
Milano La psicanalisi, Garzanti, Milano Emily Dickinson, Selected Poems and
Letters, Mursia, Milano Il Marchese de Sade, Le opere. Scelte e presentate da Zolla,
Longanesi & C., Milano I mistici, Garzanti, Milano Herman Melville, Clarel,
Einaudi, Torino; nuova ed. Adelphi, Milano Nathaniel Hawthorne, Settimio Felton
o l'elisir di lunga vita, Neri Pozza, Vicenza; poi Garzanti, Milano Il
superuomo e i suoi simboli nelle letterature moderne, La Nuova Italia, Firenze
Pavel Florenskij, Le porte regali. Saggio sull'icona, Adelphi, Milano
Novecento: Lucarini, Roma L'esotismo nella letteratura, La Nuova Italia
L'esotismo nelle letterature moderne, Liguori, Napoli Il dio dell'ebbrezza:
antologia dei moderni dionisiaci, Einaudi, Torino Conoscenza religiosa,
Edizioni di Storia e Letteratura, Roma Gli arcani del potere: elzeviri,
Rizzoli, Milano, Gli usi dell'immaginazione e il declino dell’Occidente,
A.I.R.E.Z., Montepulciano Filosofia perenne e mente naturale, Venezia Il
serpente di bronzo. Scritti antesignani di critica sociale, Venezia Civiltà
indigene, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma Archetipi. Aure. Verità
segrete. Dioniso errante. Tutto ciò che conosciamo ignorandolo, Marsilio,
Venezia (contiene Archetipi, Aure e
Verità segrete esposte in evidenza, e l'introduzione all'antologia Il dio
dell'ebbrezza) Le tre vie. Soluzioni sovrumane, Grazia Marchianò, Marsilio,
Venezia. Zolla. Keywords: fantasticare. Refs.: H. P. Grice, The Grice Papers,
BANC MSS 90/135c, The Bancroft Library, The University of California, Berkeley
#zolla https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4615547105123915 #griceezolla https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701657667/in/photolist-2mLN3Yo-2mLN3Yd-2mLLAFU-2mLLAFZ-2mLGvyP-2mLR9J2-2mLR9J7-2mKT6He-2mKPWH9-2mKS46g
Grice e Zorzi – l’armonia del mondo -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Venezia). Essential
Italian philosopher. Grice: “For some reason, in the Veneto area, they cannot
pronounce the /dg/, which becomes /z/ as everyone who is familiar with Giorgone
– as in Quine’s infamous example -- would know!”. Filosofo. Opere: “L'armonia del mondo” (S. Campanini, "Il Pensiero Occidentale",
Bompiani, Milano), “De harmonia mundi,” pref. C. Vasoli (Lavis-Firenze, La
Finestra editrice-Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze), “L'Elegant: Poema
e Commento sopra il Poema, J.-F. Maillard, Arché Edidit, Milano Paris. S. Onda,
“Le vicende costruttive della chiesa e del convento”, “Il progetto di Jacopo
Sansovino e il «memoriale» di Zorzi” “Le teorie ermetiche di Zorzi,” in “La
chiesa di San Francesco della Vigna e il convento dei Frati Minori” (Venezia, edizione
a cura della Parrocchia di San Francesco della Vigna), S. Campanini, “Le fonti
ebraiche del ‘De Harmonia mundi’ di Zorzi, in «Annali di Ca' Foscari»; S. Campanini,
“La struttura simbolica del ‘De Harmonia mundi’ di Zorzi, in «Materia Giudaica».
Alfonso Vesentini Argento. “Il cardinale e l'architetto: Aleandro e il rinascimento
adriatico veneziano” (Apostrofo edizioni-Pieve San Giacomo-Cremona). Grice:
“Zorzi is interesting as proof that in Italy they take the Hebrew language
seriously! They call it a classic, even! I wish I had learned some all those
years I borded at Clifton!” – Zorzi. Keywords: armonia conversazionale. Refs.: H.
P. Grice, The Grice Papers, BANC MSS 90/135c, The Bancroft Library, The University
of California, Berkeley, Luigi Speranza, “Grice e Zorzi: l’armonia del mondo,”
The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria. Grice e Zorzi Grice e Zorzi
#zorzi https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4597460416932584 *https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51691790628/in/photolist-nfCbJd-2mKPWrs-2mKNDfF-nfj51y
Grice
e Zucca – un filosofo di un filosofo -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Villaurbana). Filosofo. Grice: “I like his surname. Mine means
‘pig.’ His means ‘pumpkin’!” Saggi: “L'uomo e
l'infinito” (Imola, Tipografia sociale), “Il lamento del genio: parodia” (Sassari,
Gallizzi), “Dopo il dolore: canto (Chiari, Rivetti), “Il grande enigma” (Modena,
Formiggini), “Le lotte dell'individuo” (“Rivista di Filosofia”, Modena,
Formiggini), “Essere e non essere” (“Rivista di Filosofia”; Roma, Formiggini), “Pensieri”
(“Rivista sarda”), “Leggenda e realtà” (“Rivista sarda”), “Ardigò e il vescovo
di Mantova: un'intervista nel sogno” (“Rivista sarda,” Roma, Ferri), “Un
filosofo di un filosofo” (“Mediterranea”), “I rapporti fra l'individuo e l'universo”
(Padova, Cedam). Antioco Zucca. Zucca. Keywords: un filosofo di un filosofo. Refs.:
Luigi Speranza, “Un filosofo di un filosofo: Grice e Zucca,” -- H. P. Grice,
The Grice Papers, BANC, MSS The Bancroft Library, The University of California,
Berkeley. Luigi Speranza, The Swimming-Pool Library, for the Anglo-Italian
Club, Villa Speranza, Liguria. Grice e Zucca #Zucca https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4572810639397562 *https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51702459231/in/photolist-2mLGwFP-2mLLBQT-2mLGwFD-2mLQ5F8-2mLN587-2mKT6qL-2mKT6cK-CJiGU5-BLCQcz-C91qtA-BRssY3-Cbik8t-BRstt1-BK57Zz-BYzvBt-Bq3dFH-skZFyK-hSTpSd
Grice e Zubiena
– corpi e corpi -- filosofia fascista – filosofia italiana – Luigi Speranza
(Torino). Grice: “Perhaps without knowing, Zubiena has explored a crucial
concept in Greco-Roman philosophy, that of ‘daimone,’ – ‘il demoniaco,’ as
Zubiena calls it, focusing on its iconography. Grice: “I would call him the
Italian G. W. H. Parkinson: like G. Parkinson, Zubiena edits a volume on
‘semantics.’ And I would also call him the Italiaan A. G. N. Flew: like Flew,
Zubiena edits a volume on “Language and philosophy.”” Filosofo. Insegna a Roma.
Fonda l'Archivio di Filosofia e organizza i "Colloqui Castelli.” Grice: “Zubiena
should have called these colloquia the Zubiena colloquia” -- incontri che
riuniscono filosofi per discutere temi diversi. Vicino all'esistenzialismo,
Zubiena, partendo da una posizione spiritualista, si caratterizza per uno stile
filosofico dal tratto autobiografico. Si interessa di temi legati al rapporto
tra ragione, arte e religione; e introdusce il dibattito sulla demitizzazione. In
Zubiena convergono suggestioni tratte da Agostino, Kierkegaard, Šestov,
Heidegger, in una ricerca volta a delineare una teologia della storia sulla
base della considerazione del tema del peccato originale. Nei Colloqui
“Zubiena” convennero personalità di rilievo della scena filosofica religiosa, teologica,
ontologica, fenomenologica ed ermeneutica. Vi fecero la loro comparsa Gouhier,
Breton, Brun, Bruaire, Tilliette, Lacan, Ricœur, Lévinas, Ellul, Argan,
Starobinski, Benveniste, Eco, Scholem, Vahanian, Giannini. Ha preso il suo
posto, come organizzatore dei Colloqui e direttore dell'Archivio di Filosofia,
Olivetti. Panikkar e suo grande amico e collaboratore. Saggi: “Il tempo
esaurito” (Bussola, Roma), “I presupposti di una teologia della storia” (Cedam,
Padova), “Il demoniaco” (Electa, Milano), “Pensieri e giornate” (Cedam,
Padova), “Simboli e immagini” (Rinascimento, Roma), “Il tempo invertebrate”
(Cedam, Padova), “I paradossi del senso commune” (Cedam, Padova), “La critica
della demitizzazione” (Cedam, Padova), “Il tempo inqualificabile” (Cedam, Padova)
“Diari” (Cedam, Biblioteca dell'Archivio di Filosofia, Padova). Olivetti, La
filosofia cristiana (Città Nuova, Roma); Prini, “L'esistenzialismo teologico”, La
filosofia cattolica italiana del Novecento” (Laterza, Roma). Enciclopedia Treccani Sapienza Roma, su archivio.uniroma1, Filosofia
della religione esistenzialismo teologia razionale Istituzioni collegate, su filosofia.uni roma1.
Archivio di filosofia, su libra web.net. Sichirollo, “Castelli Gattinara di
Zubiena, Enrico”, Enciclopedia Italiana, Appendice, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, Episcopale Italiana. O di Enrico Castelli. Enrico
Castelli. Enrico Castelli Gattinara di Zubiena. Zubiena. Keywords: symbolica;
parabolica; diabolica; lo individuo e il stato, la corporazione. Refs.: Luigi
Speranza: “Grice, Flew, Parkinson, and Zubiena,” Luigi Speranza, “Grice e
Zubiena: implicature demoniache” -- The Swimming-Pool Library, Villa Grice,
Liguria. Grice e Zubiena #Zubiena https://www.facebook.com/media/set/?vanity=j.l.speranza&set=a.4795725827106041
* https://www.flickr.com/photos/102162703@N02/51701268687/in/photolist-2mLGyqv-2mLJBAD-2mLN3xV-2mLEwLN-2mLEvWg-2mLN4xk-2mLJzAr-2mFYSKW-2mFTkXC/
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