The Grice Club

Welcome

The Grice Club

The club for all those whose members have no (other) club.

Is Grice the greatest philosopher that ever lived?

Search This Blog

Saturday, May 15, 2021

Grice e Conti

 INDICE DEL VOLUME PRIMO.. INTRODUZIONE CUI SI RACCOMANDA DI LEGGERE ...... Pag . 1-881X LIBRO PRIMO . La Filosofia e i Concetti universali. Cap. I. Idea della Filosofia ...... Pag. 3 1. Che cosa è la Filosofia ? – 2. È scienza del pensiero ; 3. ma del pensiero in atto di vita , e non soltanto delle leggi lo giche astratte ; 4. e però è Scienza della coscienza e dello spirito . - 5. Scienza degli oggetti connaturali al pensiero , e però di Dio , dell'universo e dell'uomo ; - 6. Scienza, per tanto , delle somme cause , dell'ultime ragioni e de' primi prin cipj ; -- 7. Scienza , poi , della conoscenza , della scienza e della verità. – 8. Perciò nell'idea di relazione s ' appuntano i quesiti tutti della Filosofia ; - 9. e ivi troviamo la sua più alta verità . 10. Talchè la Filosofia e Scienza di Dio , del mondo e del l'uomo nell'ordine loro uoiversale ; o , più breve, Scienza delle relazioni upiversali; e siccome queste forman l' ordine , dunque altresì Scienza dell'ordine universale . - 11. Come in ogni altra Scienza , cosi nella Filosofia si ha perfezionamento, levandosi a un'idea superiore. - 12. Questa è l'idea di relazione. - 13 . Ciò richiede la tendenza e il bisogoo de' postri tempi . – 14.Im portanza della Filosofia ; danni d'una Filosofia separativa . — 15, Vantaggj d’una Filosofia comprensiva. 16. Sunto. CAP. II . La Verità .... 1. Perché dobbiamo esaminare l'idea universale di verità . 2. La verità è sempre entità conosciuta . – 5. La verità è ordine d'entità conosciuto. - 4. Si procede relazione in relazione. 5. L'unità dell'oggetto conosciuto si comprende , si distingue , 6. si riupisce di nuovo. - 7. Però gli Antichi dissero che la verità è pei giudizj. - 8. L'errore perciò sta nel vedere l'oggetto da una parte sola , e quindi nel travedere, 9. come si rileva degli errori metafisici ; - 10. nello Scet ticismo medesimo , e negli errori morali e delle Scienze fisiche . 11. Sicchè l'errore confonde, separa , nega. 12. Jadi spieghiamo il progresso della scienza e della civiltà, 13. o il regresso ; 14. le invenzioni e le scoperte. – 15 . esame dell'idea di verità ci mostra il costrutto semplice degli Univer sali , presupposto da ogni conoscenza . 16. Conclusione. 22 536 INDICE DEL VOLUME PRIMO. 42 - - 64 CAP. III . L'Entità . Pag. 1. Si comincia dalla nozione d'entità. — 2. Che cosa sono gli universali , - 3. Tre ordini d'universali: gli analogici , 4. gli attributi metafisici , e le condizioni universali del creato . - 5. L'uoiversale si è in ogni cosa e presentasi all'intelletto . - 6. L'idea d' entità primeggia fra gli universali. La esami Darono gli Antichi , – 7. i Padri, il Medioevo , e la Filosofia moderoa. 8. Non possono farne a meno anche gli Scettici e i Soggettivisti . 9. Questa idea non può pegarsi. 10. Ma esaminandola , bisogna evitare tre difetti. - 11. Si tripartisce : idea dell'essere comunissimo , - 12. idea d'essenza , - 13. idea d'esistenza ; – 14. com' apparisce anche da' linguaggi, 15. e dall'antica dottrina sull'essere e sulla possibilità , ch'è di tre specie . - 16. Conclusione. CAP. IV . L'Ordine dell'entità .... t . L'idea d'ordine si distingue nell'idea di relazione , d'atto della relazione e di correlazione . 2. Che cosa è la relazione ? L'esperienza ce la mostra ovunque. 3. Ogoi en tità è un tutto di relazioni , benchè, quando si tratta di cosa fioita , non essenziali . Ciò si rileva dal concetto d' essere , - 4 . d'essenza e d'esistenza . – 5. La relazione poi è , o intrinseca , - 6. od estrinseca ( cioè ad intra , o ad extra ). – 7. Ogni relazione si è atlo ; anche le attineoze ideali o di ragione. - 8 . Conie si procedè per giungere a questa universalità dell'idea d'allo . Gli Italioti , gl’lonici , Platone; 9. Aristotele ; 10. i Padri, gli Scolastici, e il Cartesio ; 11. il Leiboitz e la Fisica nioderna. 12. Correlazioni . Unità e triplicità in ogoi cosa . -- 13. Dottrine aptiche su ciò . - 14. Il Dogma cristiano della Trinità . - 15. Le correlazioni spiegano la legge universale de' simili e de' contrapposti, 16. Conclusione. CAP . V. Il conoscimento dell'Ordine .. 1. Nel conoscimento dell'ordine si distingue il Vero, il Bello ed il Buono , distinta la triplice relazione della Verità col l'intelletto , benchè io significato generalissimo ogoi relazione col nostro conoscimento sia Verità . 2. L'universalità del Vero corrisponde ai gradi dell' essere ; e come li notarono già i Filosofi . - 3. Cose non animate ; 4. cose animate ; 5 . gl'intelletti , ove la presenza dell'entità è manifesta . 6. La verità è relazione dell'entità con gl’intelletti , cioè intelligibi lità . – 7. Che cosa è la Bellezza , cioè l'ammirabilitd , con trapposta al Vero. Suoi gradi , 8. ne' corpi non animati , Degli animati e negl'intelletti. 9. Che cosa è il Bene , cioè l'amabilità . Suoi gradi , — 10. ne' corpi , negli animali e nella mente , 11. Assioma che deriva dall'esame degli universali , - 12. e loro convertibilità mutua ; – 13. la quale si manifesta nella scieoza, nell'arte e nella vita , perché il Buono conduce al Vero ed al Bello , - 14. e il Bello conduce al Vero e al Buono. -15. Nell'esame degli universali analogici abbiamo riscontrato le distinzioni già fatte dai Filosofi antichi e recenti . - 16 . Conclusione , e come il Bello morale sia l'accordo del Vero , del Bello e del Buono . 84 INDICE DEL VOLUME PRIMO. 537 CAP. VI. Attributi metafisici correlativi e Idea di Dio. Pag. 101 1. Esamedegli attributi metafisici , al quale ci porta l'esame degli universali analogici. — 2. Che cosa s'intende per attri buti correlativi metafisici. 3. Idee di questi attributi, tro vate nell'idea d'entitd ; 4. trovate nell'idea d'ordine dela Ľentità ; - 5. trovate nell'idea di conoscimento dell'ordine. - 6. L'idee degli attributi metafisici correlativi , e l'idea di Dio , non sono correlazioni astratte ; - 7. nè limiti soggettivi; - 8. nè un ideale soggettivo ; 9. nè , d'altra parte , sigoi ficano che Dio sia il grado supremo degli esseri ; – 10. nè la parte o il tutto ; 1. nè Pessenza o la sostanza delle cose contingenti . – 12. La correlazione degli attributi metafisici viene rappreseotata dall'idea del possibile fra l'idea d'Eote e l'idea d'esistente , o dall'idea d ' indefinito fra quelle d'Infinito e di finito. - 13. La correlazione stessa fu pure significata dal Gen tilesimo , 14. da' simboli suoi più notevoli , 15. e dalla simbologia naturale. - 16. Conclusione. Cap. VII . Idea di Creazione .... 121 1. Possibilità razionale della creazione. - 2. Vi ha nel pensiero umano questa idea dell'atto creativo , cioè di Causa prima. — 3. L'idea di causa si distingue dall'idea di sostanza ; 4. e si riferisce ad un che , il quale comincia dal nulla quanto all'esistenza , benchè non quanto alla potenza ; 5. si riferisce , poi , ad un termine distinto essenzialmente dalla cau sa , o ad extra . - 6. Più vera e più potente fra tutte le cagioni è l'intellettiva . 7. La Causa creatrice si distingue dalle cause naturali, perchè alla totalità delle cose preesiste la pos 8. perchè il soggetto , cioè la sostanza , si produce ad estra ; 9. e perchè avvi efficienza intellettuale assoluta : - 10. opde la Causa creatrice fu chiamata Verbo ia tutte le Tradizioni sacre , e il mondo è arte di Dio ; -11. la quale produce una somigliaoza divina nell'universo , mentre Dio non somiglia i finiti e li trascende . - 12. Gli errori e i dubbj sul dogma razionale di creazione nascono dalla fantasia , - 13 . e dallo sdegoare il mistero , comune ad ogni causalita ; 14 . sicchè gli errori provocarono lo svolgimento del Teismo nell'età de' Padri e de' Dottori , 15. e dell'età della Riforma e del Rinnovamento. - 16. L'idea di creazione ba tanta importanza , sibilità pura ; - perchè risguarda la Causa universale. CAP. VIII . Idee relative all'Entità della Natura ....... 143 1. Argomento ; le condizioni dell' entità : Prima condizione della natura , per l'essere suo , il quanto ; 2. che si distia . gue nell'unità , 3. nel numero 4. ( che non può essere infinito), 5. e pella unione delle unità . 6. Condizione seconda per l'essenza , il quale; - 7. che si distingue nella varietà , 8. nella contrarietà , 9. e nella somiglianza ; . 10. più notevoli dove la oatura è più alta . - 11. Terza condizione per l'esistenza , il quando ; 12. che si distingue nel momento , -13. nella successione, - 14. e nella durata ; - 15. non predicabili dell' Eternità . 16. Conclusione. C 538 INDICE DEL VOLUME PRIMO. 462 C il pine. - CAP. IX. Idee relative all'Ordine della Natura ....... Pag. 1. L'ordine della natura viene dall' attinenza della crea zione , 2. La relazione delle cose create ci dà la dipendenza, o derivazione; 3. ossia la sostanza , - 4. la causa , 5. e l'essenza reale . - 6. L'Atto delle cose ci dà il come (quomodo); – 7. ossia il principio , 8. il mezzo , 9. e 10. Le correlazioni delle cose ci dàono il dove , che può essere correlazione ancointellettiva , 11 , e correle zione materiale ; - 12. ossia il punto , - 13. Y estensione particolare, 14. e lo spazio , 15, che non può essere infinito , ma è nell'infinito ; 16. e il sublime si origina da cið . Cap. X. Condizioni naturali del conoscimento ...... 1. Criterio della conoscenza ; ove si riscontrado : l'oggetto ideale , – 3.6. l'idea, - 4. che ci fa conoscere il si mile per ilsimile , 5. (onde si spiega la formazione dell'idee universali , e la conoscenza delle cose esteriori , 6. di noi stessi , degli altri uomini , - 7. e di Dio) , - 8. c . il senti mento , in relazione del quale ogoi cosa dicesi un fatto , ed esso medesimo ha questo pome . 9. Forma del bellezza ; - 10. e qui si riscontrano : la cosa formata , 11. l'idea esem plare , 12. e il gusto . - 13. Legge del bene , ove si ri scontra il bene oggettivo , - 14. la felicità , - 15. e l'utilitd . - 16. Conclusione. 182 . 2. a. - LIBRO SECONDO. Divisione della Filosofia e Arte dialettica. 207 . CAP. XI. L'Enciclopedia .... 1. Per determinare i quesiti della Filosofia , bisogna ve. dere le sue parti e l'Enciclopedia o l'albero del sapere umano , 2. Ordine di formazione , ordine di logica dipendenza. 3. Criterio armonicamente oggettivo e soggettivo per trovare la distiozione dello scibile e l'ordinamento suo. 4. Quattro classi di conoscenze : - 5. onde vengono la Teologia positiva , la Filosofia , le Matematiche e la Fisica . 6. Parti della Fi losofia universale. - 7. Filosofie particolari e applicate . 8. Matematica. - 9. Fisica . - 10. Storia sacra , umana , na turale. – 11. Arti filosofiche , matematicofisiche e storiche. 12. Tradizione perenne dell' Eociclopedia . – 13. Errori che la guastano. 14. Pericolo dell'Enciclopedie a dizionario , le quali spezzano la continuità del sapere. - 15. Divisione della Filosofia in tre parti : la Dialettica , l' Estetica e la Morale. - 16. Conclusione. CAP. XII . La Dialettica. 1. Che cosa è la Dialettica . — 2. È quasi un dialogo. – 8. Esemplare unico dell'Arte logica è la natura , - 4. se no 229 INDICE DEL VOLUME PRIMO . 539 - 8. e s'op v'è ignoranza . – 5. L'Arte logica è osservazione di natura , - 6. se oo avvi leggerezza , impazienza e preoccupazione appas sionata . – 7. È imitazione di natura , 8. se no avvi artifi cio. – 9. È inveozione ordinativa , pop oggettiva , - 10. se no avvi l'assurdo. - 14 . È per fine di verità , - 12. se no si confondono l ' arti , che per altro s' accordano e s ' aiutano . 13. La Verità , com'oggetto dell'Arte logica , viene deter minata dalle operazioni di questa , - 14. e però è ordine d'en tità ripensato , 15. ragionato , — 16. e significato . CAP. XIII. La Critica interiore vera e la falsa ........ Pag. 251 1. La Critica suppose un Criterio , che paturale cono scenza porge alla riflessa. - 2. Il bisogno di Critica interiore viene dal bisogno di cercar l'origini dell'errore, e dall'altro di sceverare nelle cognizioni la parte oggettiva e la soggettiva ; - 3. e però è antichissima; benchè a questa si contrapponesse Ja Critica eccessiva . 4. Esempj dell'una e dell'altra nel Cartesio e nel Kant. 5. Principiare dal dubbio universale non si può ; e questa è critica smodata , o fuori di natura. 6. La riflessione filosofica deve cominciare dalla ignoranza filosofica, piuttostochè dal dubbio metodico . 7. Però la Critica eccessiva non può condurre alla scienza ; pone , qualunque sia l'intenzione de' Critici , alla virtù ; 9. è causa di desolazione , - 10. o di misera indifferenza . 11. Jovece per la Critica razionale s' afferma il oaturale co noscimento , 12. la forma di questo e la materia ; 15 . cioè la forma naturale in relazione con gli oggetti , - 14. e la realtà degli oggetti stessi , che costituiscono la materia necessa ria o coboaturale del pensiero . · 15. Postulati della Critica - 16. Ogni operosità viene impedita dal Criticismo. Cap. XIV . Verità connaturali al pensiero umano . 272 1. Tre requisiti delle verità connaturali . – 2. Esistenza di noi stessi . - 5. Errore del Kant e de' Positivisti , - 4. e loro confutazione . 5. Si riscontrano i requisiti della conoscenza naturale nella coscienza di noi stessi . – 6. Notizia del mondo esteriore , – 7. e dell'ordine suo. — 8. Opinione del Kant e de Positivisti , 9. e loro confutazione. - 10. I requisiti della conoscenza naturale si trovano nella notizia del mondo. 11. Idea di Dio . - 12. Opinione del Kapt e de' Positivisti . 13. Confutazione , 14. Si riscontrano nell'idea di Dio gli stessi requisiti o spontaneità , - 15.inconvertibililà e insepa rabilità . Da queste notizie di noi , del mondo e di Dio risulta la sostanziale totalità della coscienza . 16. La Filosofia non può disconoscere questa materia del pensiero e della scienza . CAP. XV. Armonia tra le forme della conoscenza e le cose . 294 1. Che cosa è la forma. – 2. L'armonia tra le forme del conoscimento e gli oggetti , onde provenga. 3. Apparenza sensibile , - 4. corrispondente agli oggetti percepiti ; – 5. e quindi si fece da Galileo e poi dagli altri la distinzione fra le qualità primarie de' corpi e le secondarie ; - 6. talchè verifi chiamo che l'apparenze sensibili son segoi reali , realmente vera . - 540 INDICE DEL VOLUME PRIMO. corrispondenti alla realtà delle cose. -7. Aoche le apparenze , che dano'occasione d'inganno , procedono da leggi di natura. - 8. La vista ci dà i segoi apparenti delle distanze. – 9. For me intellettuali , corrispondenti all'entità e verità delle cose , ue' concetti, - 10. ne giudizi , -11. e oei raziocioj. 12 . Armonia tra il conoscimento di ciò ch'è o avviene deotro di noi , e il conoscimento di ciò ch'è fuori di noi: per i segoi del l'anima del corpo ; – 13. per l'analogie fra l'anima l'uoj verso ; - 14. per l'intendimento delle qualità e delle condi zioni d'ogoi cosa esterna ; — 15. e per la conoscenza di Dio. 16. Conclusione. CAP. XVI. I Principj armonici della ragione ... Pag. 318 1. Che sono i principj universali della ragione. — 2. Na scono dalle idee universali, e s'ordipano com'esse. -3. Prima classe , corrispondente agli universali analogici . Per l'entitd si distinguono più principj , riflettendo all ' idee d' essere , 4. e all' idee d'essenza e d'esistenza. 5. Per l'ordine del l'entità , si distinguono , riflettendo all'idee di relazione , 6. di atto della relazione e di correlazione . - 7 . Per il cono. scimento dell'ordine, si distinguono , riflettendo all' idee del Vero, – 8. del Bello e del Buono . – 9. Seconda classe , cor rispondente agli attributi metafisici correlativi . – 10. Terza classe, corrispondente alle universali condizioni della Datora fioita . Si hanno : Per l'entità di questa , i priocipj di quantild, di qualità e di tempo ; 11. per l'ordine della natura , i principj di derivazione o dipendenza , - 12. di modalità e di confinazione o del dove ; – 13. per il conoscimento dell'or dine , com ' esso è negl' intelletti creati , i principj che risguar dano il criterio della verità , la forma della bellezza e la regola del bene. – 14. In che stia l'utilità de' principj uni versali. – 15. Due opinioni estreme ed erronee : l' una che li Dega , l'altra che li reputa generativi di tutto il conoscimento . - 16. Conclusione . CAP. XVII . L'Osservazione ...... 340 1. Materie da trattarsi . — 2. Atteozione. - 3. Osservazio ne. – 4. Riflessione. - 5. Si verifica ciò nelle verità d'espe rienza esteriore, cosi per Arte logica naturale , 6. come scientificamente. 7. Si verifica delle verità di esperieoza interiore , cosi per suggerimento di natura , 8. come per la Scienza . 9. Si verifica delle verità intellettuali pure , 10. cioè negli universali della Metafisica e delle Matematiche. 11. Si verifica nelle conoscenze ricevute dall'autorità , 12. e ipdi vien la Critica , 13. Lo stesso aodamiento si vede nel procedimento storico delle Scienze. -44. Idem ,-15. Anche nel procedimento della Letteratura . 16. E anche nell'Arte pedagogica. CAP . X III . Metodo che imita la Natura ...... 1. Che cosa è l'imitazione dialettica : parte sostanziale del metodo . 2. Sintesi primitiva. – 3. Analisi. - 4. Sintesi 361 INDICE DEL VOLUME PRIMO. 541 - secondaria . 5. Legge dialettica. 6. Il metodo allora è quasi un contrappuoto musicale. -7 . Però non può essere nè solameote analitico , nè solamente sintetico . 8. Difetti del Puno e dell'altro , - 9. Il metodo compreosivo gli uoisce. 10. Contrarie inclioazioni di ogni età verso l'analisi eccessiva o la sintesi eccessiva . 11. Esempio del Gioberti . - 12. Il vero metodo è propriamente dialetlico o dialogico. 13. Sua utilità nelle Scienze ; 14. nell' Arti del Bello , - 15. e nel ” Arti del vivere civile . . 16. Conclusione. CAP. XIX. L'invenzione dialettica ..... Pag. 381 1. Che cosa è l'invenzione scientifica , o che cosa è la Scienza com'ordine meditato di conosceoze, - 2. Si comincia dalla comprensione dell'oggetto per una definizione nominale ; - 3. poi si viene all'analisi con la divisione , – 4. con la tési e con l ' antitesi , con la prova dall'assurdo, e con l'elimina zione; - 5. fochè si giunge alla definizione dialettica , che può essere o intrinseca o per via disole relazioni. - 6. Poscia , passando alla sintesi , abbiamo l'ordine induttivo e il dedatti 7. Tutto questo mirabile ordinamento è una ricerca delle ragioni, e uno spiegare per esse ; oode gli Antichi dis . sero che saper vero è un sapere per le cagioni ; - 8. cioè per principj; - 9. e questo s'avveranella teorica degli universali , - 10. e nella Scienza dell'uomo, dell'universo e di Dio ; 11. s'avvera nelle Scieoze civili e storiche; 12. Delle Mate matiche, 13. e nella Fisica . 14. Indi si spiega l'inven zione degli stromenti e delle macchine ; 15. come altresi la ipotesi e l'intuizione dottrinale. 16. Supto. vo . - 403 - CAP . XX . Il fine dell' Arte dialettica .... 1. Argomento. 2. Connessione logica . - 3. Che stato der essere quello di chi cerca la verità , 4. e difetti che bisogna evitare . - 5. Si può errare io ciò per leggerezza , 6. o per una preoccupazione. 7. Chiarezza , - 8. e difetti da evitarsi , -9. Errori che procedopo da leggerezza , - 10. e da preoccupazione , prendendo per chiaro ciò che non è . - 14. Certezza ; 12. e difetti evitabili ; 13. badando anche ip ciò di non errare per leggerezza d' assensi -14. e per qual che preoccupazione, stimando che sia certo l'incerto , e vice 15. Connessione , chiarezza , certezza , non possono realmente trovarsi che pella verità . 16. Si concbiude : che fine d'ogoi Scienza , e perciò anche della Filosofia , non è di dare a noi , quasi mancanti d'ogni ragionevole conoscenza , un primo conoscimento della verità , si l' ordine riflesso della co gosceoza e della verità : e poi, che l'Arte dialettica è altresì un abito morale ; e ancora, che l'abito del parlare meditato giova molto all'ordine del pensare ragionato e retto . versa . - 542 INDICE DEL VOLUME PRIMO. LIBRO TERZO. I Criterj della Verità o Leggi universali della Dialettica. Cap. XXI. L'Evidenza , o il Criterio della Verità ..... Pag. 427 4. Argomento , e qual sia il disegno della Dialettica , e qual ragione v'abbia di trattare qui de Criterj ; e dottrina loro semplicissima. -2. Il Criterio è uoa regola , perch'è un segno della verità in relazione con l'intelletto . - 3. Non può negar si , fuorchè negando la conoscenza ; non può travisarsi , fuorchè da' sistemi sostanzialmente falsi ; e vi ha una dottrina costante sulla natura del Criterio . - 4. Il Criterio è un segno apparte nente all'ordine della verità , 5, ed è universale . - 6. II Criterio , perciò , è l ' evidenza dell' ordine di verild ; – 7 , è quindi uno e moltiplice , ossia è un ordine di Criterj; 8. perch'è l' evidenza dell'ordine di verild in sè stesso , e ne' suoi contrassegni universali ; cioè coutrassegni d'amore e di fede , perchè l'ordine della verità corrisponde all'ordine della nalura umana. 9. Il Criterio vale altresi nelle cogni. zioni anteriori alla Scienza , 10. nè la Scienza può disco noscerlo. 14. Nella Scienza, poi , l'evidenza precede il ragionamento , l'accompagna , e lo compisce. 12. Nella Filosofia, l'evideoza del Criterio naturale si converte in evi deoza scientifica ; non già perchè si comioci dal dubbio ; anzi non può cominciarsi da esso , perch'è un riconoscimento . – 13 . Criterio della Filosofia è l' evidenza dell'ordine universale ; . 14.senza di che quella è fuor di natura . - 15. Criterio delle altre Scienze è l' evideoza d'un ordine particolare ; ma in essa i Criterj sccondarj bao solo un ufficio indiretto e più ristretto . - 16. Conclusione. - 451 Cap. XXII . L'evidenza del Teismo, come di verità ordinatrice o di Criterio supremo .... 1. Perchè la verità di Dio creatore sia Criterio compren sivo alla riflessione. 2. La Scienza de' limiti è scienza ne cessaria ; e il Teismo ci avverte de' nostri limiti . 3. Questi sono la natura stessa dell'intelletto e delle cose. 4. Soprin telligibile , soprannaturale , 5. intelligibile : 6. la verità di creazione fa serbare questi limiti , e spiega il perchè del sovrintelligibile divino, –7. del sovriptelligibile naturale, 8. e ci rende liberi e sicuri nello studio delle cose intelligibili , che sono inesauste a mente umana. - 9. Quindi essa rende soddisfatto qualunque bisogno dell'uomo, e ordina le Scienze che si riferiscono a' bisogoi stessi . Teologia positiva, - 10. Filosofia , Matematica , — 11. Fisica , 12. Filosofia della Sto ria , Filologia e Critica. - 15. Quel Criterio spiega la legge del progresso in Filosofia e il regresso sofistico . – 14. I siste mi, opposti alla verità di creazione, ristringono la conoscenza riflessa , 15. e poi l'apoientano. - 16. Conclusione. - - INDICE DEL VOLUME PRIMO. 543 - Cap. XXIII. Sistemi opposti al Criterio della Verità , e pri mieramente il Panteismo.... Pag . 472 1. Argomento. - 2. Contradizioni del Panteismo , e pro posito di affermare le contradizioni.- 3. Panteismo orientale , 4. pitagorico , - 5. eleatico ed ionico ; - 6. degli Ales sandrini e Gnostici , - 7. che difendevano il Paganesimo ; 8. de' Reali nel medioevo , – 9. e dell'altre Sètte ; - 10. del Bruno e del Campanella 11. ( sterili , se paragonati al Car tesio ed a Galileo ) , · 12. dello Spinosa ( non paragonabile alla fecondità del Leiboitz), - 13. de' Panteisti tedeschi , 14. e de' loro discepoli. 15. Verità grandi , che balenano dal Panteismo ; 16. il quale , bensì , le travisa , e però nega i fatti più sublimi della coscienza. CAP. XXIV. II Dualismo . 493 1. Argomento. - 2. Io che il Dualismo è peggio , e in che meglio del Panteismo ? 5. Dualismo fra gl' Indiani. 4. D'Anassagora , - 5. di Platone , - 6. d'Aristotele, 7 . degli Stoici . - 8. Dualismo tra certi Filosofi maomettani . 9. Dualismo nella Cristianità del medioevo ; 10. e come le tracce del Dualismo antico si trovino anche ne' Dottori scola stici ; - 14. talchè se n'occasionava , ne' tempi della Riforma , up Dualismo nuovo , non antiteistico , macosmologico e antro pologico . – 12. Il Cartesio ; – 15. ed effetti delsuo Dualismo , segnatamente nel Malebranche , - 14. e nel Leibojtz ; 15. o anche nell'Idealismo , nel Sensismo e nello Scetticismo poste riori . 16. Il Dualismo riduce i contrarj a contradittorj , - talchè rompe ogoi armonia . CAP. XXV. L ' Idealismo e il Sensismo.... 515 1. Differenza fra l ' Idealismo e il Sensismo. 2. Cenno storico di questi sistemi . – 3. Io che propriamente consiste l ' Idealismo (e sbaglio d' alcuni moderni), e paragone con gli effetti del Sensismo. - 4. Vizio principale degl ' Idealisti . 5. Nel Sensismo la coscienza umana non riconosce sè stessa ; 6. non l'intelletto , essenzialmente diverso dal senso ; - 7. non - 8. non l'idealità ; 9. non la riflessione sopra di noi ; 10. non la religiosità ; 11. non la certezza nella cogoizione de' corpi ; 12. non la Filosofia ; si solamente la Fisica , - 13. ma falsata e con metodi non suoi . - 14. E sono alterate anco le Matematiche , - 15. com' altresi la Sto ria . - 16. Sunto .  INDICE DEL VOLUME SECONDO. - Cap. XXVI. Lo Scetticismo...... Pag . 1. Argomento. 2. Scetticismo nell'Asia e fra gl ' Italo greci ; - 3. nell'età Socratica e del medioevo ; 4. nell'età moderna . – 5. Eclettici e Mistici , che non riparano allo Scet ticismo , dacchè gli concedono di partire dal dubbio . – 6. Idea Jismo scettico e Sepsismo scettico. 7. Razionalismo , 8 . e Positivismo ; – 9. e quindi Scetticismo metafisico , antimetafisico , - 11. che bensi trova la Metafisica per tutto . – 12. Come la natura repugoi dallo Scetticismo . 13. Con seguenze principali di questo . Desolazionee scherno . - 14. Dif ficoltà pelle controversie , o Dommatismo scettico ; abito di giudicare de' fatti umani da sole circostanze esteriori. 16. Lo scetticismo riduce a nulla il pensiero. 10. e 15. e CAP . XXVII. L'Amore della Verità ... 22 4. Che cosa è nell'ordine suo pieno il Criterio ? Condizioni intrinseche ed estrivseche per la conoscenza della Verità . 2 . Sentimento e amore. 3. L' affetto è conoscenza e la cono scenza è affetto . -- 4. Bisogna secondare con la libera riflessione il naturale affetto . 5. Come l'affetto della Verità dia im pulso al ragionamento , l'accompagni e lo assicuri , e perciò bi sogna guardare a quell'impulso , 6. a quella compagnia e a quel riposo ; - 7. e sbagliarono tanto i Sentimentali , che di visero l'affetto dall'evideoza ; 8. quanto gli Astratteggian ti , che separarono l'evidenza dall'affetto . 9. Ufficio del l'amore di Verità nelle Matematiche ed io Fisica . - 10. Ufficio di quello in Filosofia , il quale altresì ci mostra gli affetti con naturali, che corrispondono agli oggetti della Filosofia stessa ; - 11. cioè l'amore di noi medesimi e degli altri uomioi , 12. l'ammirazione affettuosa per l'ordine della natura 13 . e gli affetti religiosi . – 14. Quello è anche Criterio degli Studj critici , storici e teologici . – 15. Nelle passioni l'affetto patu rale può facilmente riconoscersi . – 16. Per l'affetto la scienza si converte in sapienza. 500 INDICE DEL VOLUME SECONDO. 42 - - 63 - salità ; CAP. XXVIII. Il Senso Comune... Pag . 1. Quando la parola serve di Criterio ? - 2. Che cosa è il Seoso Comune ? Due sigoificati di esso , - 5. dal separare i quali vennero due opinioni false , · 4. Limiti del Senso Co mune : . 5. i principj , 6. le immediate percezioni , 7 . e le immediate conclusioni . 8. Ufficio diretto e generale del Senso Comune in Filosofia ; non cosi nell'altre Scienze , 9 . fuorchè dov'esse s' uniscono alla Filosofia stessa . - 10. Obie zioni sull'esistenza del Senso Comune , per la contrarietà delle opinioni . – 11. Obiezioni contro la testimonianza de' Lioguagej al Senso Comune , per la supposta indifferenza de' vocaboli al si e al no ; – 12. per il materiale significato primitivo di parole che ricevevano poi un sigoificato spirituale. 13. Obiczioni sulla ragionevolezza d'usare il Senso Comune a Criterio , qua sichè questo sia credenza , non evidenza ; - 14. quasichè vo gliamo reputarlo sapienza o scienza ; 15. quasichè occor resse interrogare tutti gli uomini . . 16. Sunto, e necessità di ricondurre le Scienze alla natura , come le Arti del Bello . CAP . XXIX. Tradizioni e progressi nelle Scienze ... 1. Criterio delle Tradizioni scientifiche . 2. Due siguifi. cati del vocabolo Scienza . – 3. Dobbiamo verificare l'univer 4. distinguendo i principj, i teoremi , i problemi, e gli errori. 5. L'unità del consentimento non toglie la libera varietà . -6. Consentimento e progresso pe' principj e ne' teo remi , -7. e ne' problemi . – 8. Le Sètte son dimezzatrici della Verità ; 99.. eppure confermano i teoremi , 10. e son’oc casione di progresso , mostrando i mancamenti della Filosofia , 11. perfezionandone la forma , 12. e alcune dottrine particolari , - 13. e le loro conseguenze nelle dottrine de'Fi losofi. – 14. Nascono due opinioni false : cioè i sosteoitori della sola evidenza privata ; – 15. e i sostenitori del solo criterio storico . - 16. Conclusione. CAP. XXX. Relazioni fra le Scienze e la Religione ..... 1. L'argomento, che ora si tratta , è Glosofico di sua na tura , – 2. Due significati della parola Religione. - 5. S'esclu de : che la Filosofia debba ricevere l'autorità senz' uo motivo evidente di ragione; – 4. che, per l'esame, debba sospendersi la Fede ; 5. che l'autorità del verbo religioso sia un Crite rio diretto per ogni Scienza ; - 6. che la Filosofia debba en trar pe' Misteri , o la Teologia nel ragionamento filosofico ; – 7 . che sia lo stesso metodo e lo stesso fioe a’ Filosofi e a' Teologi . - 8. Nel fatto , l'efficacia delle Religioni è universale sopra i sistemi filosofici ; 9. e sempre la Religione s’ è reputata upa Fede ; 10. Criterio è poi , se corrisponde alla coscienza ; 11. talchè sia un'evidenza e una credenza , cioè una credenza evidente. · 12. Fa quasi specchio all' uomo interiore , - 15 . che riconosce l'integrità dell'essere suo io quella. 14. Gra vissimo errore del negare validità razionale lenza non filosofica . 15. Il Criterio religioso sublima l'animo e lo ràs. serena, porgendo così le due condizioni necessarie d'ogni me . ditazione più alta . 16. Sunto. 84 INDICE DEL VOLUME SECONDO. 501 LIBRO QUARTO. Leggi speciali della Dialettica . oi . - - 6. e Cap. XXXI. Dell'Ordine , come suprema Legge razionale . Pag. 107 1. Legge suprema razionale . 2. Leggi concrete o datu rali , 5. Legge soprema è l'ordine . 4. Unione de' termi 5. Cercare questa unione, rispetto agli oggetti , pelle operazioni , cosi dell'Arte bella e dell' Arte buona , 7 . come dell'Arte dialettica . 8. Cercare la somiglianza de' ter mioi, – 9. le loro differenze , - 10. e le loro contrarietà , 11. escludendo i contradittorj. 12. Ksempio tolto dalla teo rica de' Criterj . – 15. Errore, deformità , male , sono disor dini . Ogni errore non altro è , che da una parte soltanto risguar dare la verità , segregandola dal resto che le appartiene , e senza cui non è più verità. - 14. Gli errori e il male cadono d'ec cesso jo eccesso . 15. Meraviglie della ragione umana, che imita l'ordine della natura interiore ed esteriore . 16. Coo clusione. Cap . XXXII. Ordine dell'idee 127 1. Ripensamento dell'idee. - 2. L'idea , del suo valore intimo , è sempre vera ; - 5. quantuoque altresi per idea s’in . tenda lutto ciò che con la riflessione s'afferma e nega ; e allora l'idea può essere falsa . — 4. Bisogna esaminare il positivo del l'idee ; - 5. nè può darsi un'idea negativa per sè medesima. 6. Poi bisogna esaminare l'ordine dell'idee con gli oggetti, e come non possiamo pegar l'idea d’un oggetto , se igooriamo la sua intima essenza , nè possiamo negare l'idea d'un fatto , se ignoriamo il comeavviene il fatto , ec .; -7. e bisogoa esa minare qual sia la natura dell'oggetto , coocepita per mezzo dell' idee . - 8. Idee a priori e a posteriori ? 9. L'idee hanno fra loro uo ordine cbe va riconosciuto ; 10. talcbè , riflettendo a quello , si formano idee distinle , adequale , chia -A1 . e ci leviamo all'idea perfetta . 12. Bisogna , in line, ch' esaminiamo la forma concettuale dell'idee , 13. la loro estensione e comprensione , 14. onde riconosciamo l'unità 15. per la quale l'idea è un esemplare unico di 16. Chi poo badi alla oatura dell' idee non può intendere alcuni fatti maravigliosi della patura umana . Cap. XXXIII. Ordine della Memoria .. 1. Argomento .– 2. La legge della Memoria è l'ordine stesso che regge l'idee . 3. Associazione dell'idee . 4 . Come possono in unità raccogliersi le varie associazioni , notate da' Filosofi. 5. Quella medesima legge si distende al richiamo de' fantasmi e de'segoi . - 6. E anzi , abbraccia tutte le facoltà , concorrenti nella Memoria , 7. e unità naturale del . 8. e l'unità morale del genere umano. — 9. Que st' ordine , ch'è legge della Memoria , diviene regola . È neces saria l'attenzivce sull’idee e il raccoglimento. 10. Bisogoa 32 * re , dell' idee , molte cose . ſaomo , 502 INDICE DEL VOLUME SECONDO, - considerare la coonessione dell'idee e i segni seosibili per facil . mente richiamarle. - 11. Inoltre , acquistar l'abito della ri flessione sull'ordine de' giudizj e de' raciocinj, per il pronto discorso scientifico . 12. Singolarmente quell'abito è neces sario per la Memoria delle parole. 15. Tadi procede la pa dronanza dell'esporre. 14. Per l'uoità coosapevole interna , occorre rammemorare il nostro passato . 15. Per unità morale del genere umano poi , occorre la Tradizione , ch'è me moria. – 16. Conclusione . Cap. XXXIV. Ordine de' giudizj.. Pag. 166 4. Argomento . 2. Co.ne dall'idee si svolgono i giudizj ; - 3. onde i giudizj possibili sono distinti da’ formati o reali. - 4. Categorie , 5. oggettive e soggettive. 6. Perfezio oamento di questa dottrina . - 7. Categorie oggettive , o se condo gli Universali ; 8. Categorie soggettive : 9. I. quanto alla forma concettuale dell'idee , giudizj universali , ge nerali , particolari , singolari ; - 10. II . quanto alle relazioni fra l'idee , categorici , ipotetici, disgiuntivi, 11. problema tici , assertori , apodittici, - 12. diretti e comparativi, astratti e concreti, a priori e a posteriori , - 13. analitici e sintetici ; - 44.III . quanto alla forma de'giudizj , affermativi , negativi , limitativi ; 15. IV . quanto alla relazione di più giudizj, equipollenti , convertibili , contradittorj , contrarj e subcontrarj. 16. Conclusione; e come sia necessario , giudicando , solle varsi all'idea distinta , chiara , adequata , e quindi perfetta , di ciò che meditiamo. Cap. XXXV . Ordine del ragionamento .. 186 1. Argomento. Regole. • 2. Legge dialettica . – 5. Idea media ; e come il raziocinio sia un giudizio complesso che si scioglie in tre giudizj. – 4. Priocipio formale del raziocinio . - 5. Deduzione e induzione. - 6. Deduzione dal simile al diverso . – 7. Induzione dal diverso al simile . - 8. La diffe reoza tra il ragionamento deduttivo e l'induttivo, in che non può consistere ? — 9. Qual'è duoque la differenza del ragiona mento deduttivo , 10. e dell'induttivo ? - 11. Da essa viene la regola . 12. E , per opposto , dal violarla vengono i sofi - 13. e si vedenel dedurre, - 14. e nell'indurre.: 15. Non deve mai separarsi la 'regala formale dalla materia del ragionamento ; - 16. oè la materia di questo dall'ordine suo . C .: P. XXXVI. Utilità del ragionamento . 206 1. Argomento. 2. Come deve intendersi che si procede dal noto all'ignoto ? 5. Che cosa troviamo di nuovo per via del ragionamento ? 4. Deduzione; 5. in Fisica , in Ma. tematica applicata ; – 6. altre scoperte , – 7. per equipollen za , conversione, opposizione, esclusione'; 8. deduzione per via di regole applicate . – 9. Induzione , é sua certezza . --40 . Induzioni fisiche. 11. Analogia . 12. Ipotesi. – 13. In duzione metafisica . – 14. Due erroriopposti : l'uso di coloro che immaginano la deduzione quasi generazione ; 15. l'al tro di coloro che negano il dedurre. 16. Conclusione . smi ; ISDICE DEL VOLUME SECONDO. 503 216 Car. XXXVII. Unione e varietà de'Metodi.......... Pag. 227 1. Argomento . 2. La verità , com ' ordine conosciuto , si trasforma in Metodo : può vedersi dalla Storia della filosolia , 3. e delle Scienze fisiche ; 4. talchè vana è la disputa se preceda l'importanza de'Metodi o de principj; - 5. e quindi ancora si vede che il Metodo risguarda il soggello e l'oggello , e ch'è psicologico ed ontologico insieme , 6. cioè critico . - 7. Faria il Metodo ; ma neile varietà c'è leggi comuoi . 8. Le varietà poi derivano dalla natura dell'argomento , 9 . taotoché riesce assurdo il coofondere tra loro i Metodi; 10 . e vba Scienze deduttive , 11. induttive , . 12 , miste ; 13. più sintetiche , o più analitiche . 14. I Metodi , variando secondo la varietà delle cose , diversificano pure secondo la mente di chi pensa la verità , 15. e secondo la mente di co loro , a cui la verità s ' espone. 16. Sunto. CAP. XXXVIII. Abiti necessarj al ragionamento 1. 11 Metodo è abito , e richiede: abito di virtù , abito in tellettuale che disponga l'intelletto all'Arte ragionativa, e abito dell'Arte. – 2. Abito morale , cioè amore della Verità . 5 . Bisogna essere preoccupati solo da questo amore ; 4. unito alle virtù morali , - 5. e come dagli abiti viziosi opposti s' of feoda il ragionaiento buono. — 6. Abito intellettuale del rac coglimento, – 7. donde nasce il diletto della meditazione , 8. e che porta con sè l'abito di badare all'armonia delle facoltà e delle dottrine , 9. e di ordinare i proprj studj . 10 . Abito intellettuale dell'Arte , cioè il possesso delle regole . 41. e dell'ordine loro ; 12 donde procede la necessità di tre atti razionali abitualmente, cioè l'esame del pensiero del principio de' ragionamenti, a mezzo e io fine ; 13. il quale ultimo è importantissimo ; 14. e indi viene il possesso della ragione ; 15. acquistato piucchè mai dall'esercizio della pewna e della disputa ; 16. purchè questa sia conveniente. Cap . XXXIX. L'Esposizione .... 264 1. Iinportanza dell'argomento , 2. Ufbej della parola : interpo e sociale . 5. La parola s’unisce strettamente al pen siero , ma non lo costituisce ; 4. bensi lo determina . 5 . Non bastano i fantasmi, ma ci vuole il segno dell'idea 6 . tanto più che il discorso esterno aiuta con la successione sua la riflessione discorsiva . – 7. Legge dell'Esposizione si è la legge dialettica ; 8. ossia determinare con la lingua l'ordine del pensiero ; il che apparisce anche da' nomi che si dànoo a'ter mioi della proposizione e del raziocinio , e al congiungimento de' termini ; - 9. e poi , la bellezza dello stile dottrinale ac corda il Vero col Buono . 10. Regola perciò è : determinare cop l'ordioe della parola l'ordine del pensiero ; -11 . in con formità dell'idee e dell'idioma , 12. donde si traggono le regole tutte grammaticali , 13. e dello stile . 14. Quindi è impossibile separare la bellezza dell ' Esposizione dalla pro fondità e dall'ordine del pensiero . – 15. Se non determiniamo con le parole il proprio concetto , - 16. in conformità dell'ig 2 504 INDICE DEL VOLUME SECONDO. 4. ma timo legame fra i concetti , e in couformità del linguaggic , ven gono gravi errori . Cap. XL. L'Interpretazione .. Pag . 283 1. Argomento. — 2. In quante maniere debba determinarsi l'ordine del pensiero altrui . 5. Relazioni del discorso con la Jingua ; e perciò la sappia , chi vuolesser critico ; tutti sapere ogni liogua , non si può pè giova ; 5. e allora valersi degl'interpreti migliori. – 6. Relazioni del discorso con la mente altrui; e perciò stare al senso letterale , quanto si puo ; – 7. oon interpretare alla leggiera né cop troppo di sot tigliezza : 8. non alterare né i difetti né i prenj ; – 9. ba dare ai fini che il testimone o lo scrittore si proponeva. 10 . Relazioni del discorso con l' animo altrui; e pero guardare alla capacità e alla veracità con argomenti intrinseci ed estrioseci ; : 11 . nè la capacità negare, preoccupati da un'idea ; 12 . nè , per la veracità , eccedere ne' due vizj opposti d'una Critica adulatrice o caluoniatrice. - 15. Relazioni con la Società uma na ; e però con l'incivilimento , 14. con la Religione , 15, con l ' uniune delle prove . 16. Sunto, LIBRO QUINTO . Metodi secondo le varie Discipline. 305 0 Cap . XLI. Metodi speciali ..... 1. Perchè i Metodi si distinguono secoudo le Discipline va rie ? - 2. Quanti sono i Metodi speciali , - 3. che procedono dalla relazione varia degli oggetti con la mente ? 4. Ogni errore sostanziale di Metodo procede da un errore su detta rela zione. - 5. Gli errori de' sistemi sul Metodo , esaminati , ren dono testimonianza tutti insieme alla vera dottrina. 6. La distinzione de' Metodi è necessaria pell'Arte del Vero , come si distinguono l'Aiti speciali nell'Arte del Bello ; – 7. e chi oega la differenza de' Metodi, pega implicitamente esplicitamente una qualche verità ; come nell'Arti Belle , 8. cosi nell'Arte dialettica . 9. Connessione de' Metodi ; . 10. e ciò si vede anco nell' Arti del Bello . Hl . Ma la connessione non toglie poi la distinzione , 12. secoudocbė il rispetto delle verità mediane o collegatrici diversifica ; 13. onde bisogna rispet tare la varia competenza nelle Scienze diverse ; 14. beocbe uno Scienziato possa partecipare di più Scieoze. 15. Sunto . - 16. La confusione de' Metodi è coutro il progresso della civiltà . Cap . XLII . Metodo degli Studj religiosi. 1. Argomento. 2. Proprietà del Metodo negli Studj re ligiosi . – 3. Metodo storico circa i fatti ; – 4. e guardare do v apparisca propriamente la loro Storia . 5 Metodo joterpre tativo circa i fatti , -6, e le dottrine, 7. Metodo filosolico circa la possibilità razionale de' fatti dividi , 8 , e come gli 324 INDICE DEL VOLUME SECONDO. 505 - Avversarj neghino irragionevolmente questa possibilità ; 9 . poi , circa la razionale convenienza in genere de ' fatti divini , ma esclusa sempre la necessità ; - 10. poi ancora , circa la ra zionale convenienza in ispecie, cosi de preliminari della Fe de , 11. come nelle Verità misteriose . 12. Unione del Metodo filosofico , dell'interpretativo e dello storico , per le origini del Culto e per la sua universalità nel tempo, 13 . per le sue relazioni universali con le Scienze e con l'Arti , 14. con la Civiltà intera , - 15. e con tutti gli altri Culti . 16. Cooclusione . Cap. XLIII . 11 Metodo teologico si distingue dagli altri Me . todi e vi s'accorda .. Pag . 342 1. Argomento. 2. Il Metodo teologico si distingue dal filosofico , perchè muove dall'autorità , – 3. perchè risguarda il soggetto medesimo in un rispetto differente , 4. perchè , quantunque abbia io sè una parte filosofica , non è meramente filosofico. 5. Si distingue dal Metodo critico e filologico , percbė storicameote e ioterpretativamente riconosciamo cause sovrunane, l' Intelletto sovrumano, tini soprannaturali. 6 . Si distingue dal Metodo matematico , perchè risguarda la libertà divina e l'umana ne' fatti religiosi. – 7. Si distingue dal Mo todo fisico ; e tal distinzione ha importanza eguale pe' Teologi , che non debbono considerare come il mondo è fatio , - 8.6 pe ' Fisici , che non debbono considerare come il moodó fu fatto . 9. Il Metodo teologico s'accorda poi col filosofico ; perchè il Teologo non deve separare mai l'attinenza fra Teologia e Filo sofia che porge a quella le verità prelimioari, l'analogie razio nali e l'ordinamento ; - 10. pè il Filosofo deve mai separare l'attinenza tra Filosofia e Teologia , che rende più autorevoli o efficaci le verità razionali . – 11. II Metodo teologico s'ac corda col critico, perchè il Teologo ha bisogno di guardare alla Storia universale e alla Linguistica ; — 12. il Filologo ba bi sogno diguardare alla Storia religiosa e ai monumenti sacri . 13. S'accorda col matematico , per la severità del ragiona mento , per molti esempj , per molte dottrine fisicomatematiche, per l'evidenza del concetto d'infinità . – 14. S'accorda col fisi co , perchè il Teologo non deve mai tenere la scoperta di cose na - 15. pė il fisico deve spregiare la verificazione delle ipotesi , secondo le narrazioni sacre . 16. Sunto . Cap. XLIV. Metodo della Filosofia.... 361 1. Argomento . — 2. Proprietà del Metodo filosofico. – 3 . Raccoglimento nella coscienza . 4. Esame de' fatti interni , delle loro leggi e cause . turali ; - - 5. Delle relazioni con gli oggetti ; 6. e però avvi una parte del Metodo , asceosiva da'fatti agli oggetti stessi , e una parte discensiya dagli oggetti a ' fatti. -7 . Si distingue dal Metodo teologico , e dal critico o filologico : 8. dal matematico , per la natura de' concetti , la natura degli oggetti ; – 10. dal fisico , per la natura de' fat ti , e per le relazioni loro con gli oggetti, 11. e quindi per la ricerca delle classi loro , e leggi e cause , e per i priocipi della ragione. - 12. Si accorda col Metodo teologico per l'esa 9. e per 506 INDICE DEL VOLUME SECONDO . - me della coscienza; 13. col critico o filologico , per lo stu . dio dell'umana natura pe' fatti umani esteriori e nelle lingue ; 14. col malematico , per la speculazione di verità con ma teriali ; – 15. col fisico , per l'altigenze fra le cose intellettuali e le corporee. 16, Sunto . CAP. XLV. Metodo della Filosofia Civile .... Pag. 381 1. Argomento . — 2. Proprietà del Metodo nella Filosofia Civile . Questa si fondi sopr'i fatti , – 3. badando alla notizia loro precisa e al collegamento loro . 4. Studio delle cagioni ; ma fuggendo di prendere l'analogie per identità . - 5. Esame delle cagioni esteriori ed interiori, non separabili , ma distinte . - 6. Le cagioni interiori hanno più importanza : 7. ma senza trascurare l' esteriori . - 8. Si ascende alle leggi o ragio ni . Leggi supreme della Scienza storica , della Politica , della Giurisprudenza , dell'Economia. - 9. Le dette leggi non tol gono la libertà , - 10. come la libertà non toglie alle conse guenze proprie la necessità ; 11. tantochè in ciò risplende l'ordine della Provvidenza . – 12. Dopo l'esame induttivo delle cagioni e leggi può farsi la deduzione, o probabile o necessa ria , di ciò ch' è avvenuto e che può avvenire. 13. Questa Filosofia delle ragioni o leggi , che governano le nazioni , non può trascurare il procedimento storico ; ma neppure si può, per questo , trascurare la teorica di quelle . - 14. Talchè la Scienza civile ha due presupposti , la Storia e la batura . –15. Però il Metodo suo si distingue da ogni altro , 16. e a tutti si upisce . Cap . XLVI . Metodo critico nella Storia . 401 t . Argomento. – 2. Esame de' fatti , — 5. Discipline che aiutano in ciò la Storia : Cronologia e Geografia , – 4. Archeo logia , Diplomatica , Statistica , Archeologia preistorica , Etno grafia. 5. Come si può andare in eccessi con queste disci pline . - 6. Ipercritica . – 7. Esame delle cagioni ; e iodi lo Storico rifà la Storia entro di sè . 8. Cause finali, 9. particolari, generali , 10. psicologiche , A1 . divine . 12. Oggettività della Storia ; 15. e come ciò la renda bel lissima e ammaestrativa . – 14. Come lo storico si distingua da ogoi altro Metodo ; 15, e vi si accordi . 16 Sunto, CAP. XLVII . Metodo critico nella Linguistica . 420 1. Proprietà del Metodo interpretativo delle Lingue. 2. Raccolta ed esame de' vocaboli . – 5. Come bisogna valersi dell ' uso proprio nelle Lingue parlate , e come giovino i testi moni dell'uso . A chi ricorrere per lo Lingue morte. Grammatica poi determina le classi e le leggi de' vocaboli , 5. Avvisi necessarj a far bene la Grammatica . – 6. Io che con siste la Filologia comparata. – 7. Utilità di essa , e da quali estremi bisogna fuggire. 8. Il fine dell'esame filologico è interpretativo principalmente ; – 9. e ciò ne determina i con fini , i modi , 10. e le relazioni ; che sono massimamente due : con la Letteratura , 11. e con la Storia , - 42. E iodi anche vediamo le indirelle relazioni della Linguistica ; cioè con 4. La INDICE DEL VOLUME SECONDO . 507 ca , la Teologia . 13. con la Filosofia , 14. cop la Matemati 15. e altresi con la Fisica , sempre distinguendosi da tutto ciò . 16. Sunto. CAP. XLVIII. Metodo matematico ... Pag. 440 1. Proprietà del Metodo matematico. – 2. Quantità pore, cioè astratte da ogni altra idea . – 5. Nel che , poi , bisogna di stinguere fra l'insegnamento elementare ed il superiore. 4 . Si cerchino le ragioni , sgombre da ogo' idea straniera . 5 . Idea dell'Infinito , distinto dall'indefinito matematico . - 6. Il Cavalieri . – 7. Distiozione dal Metodo teologico , - 8. e rela zioni con esso ; 9. dal Metodo filosofico : 10. e accordo con la Logica , 11. onde l'insegnamento della Matematica è razionale , 12. Distinzione dal Metodo critico , segnatamente dal letterario , 13. e accordo . - 14. Relazione col Metodo fisico . 15. Come le dimostrazioni matematiche abbian virtù di assestare gl'intelletti , e anche possano dissestarli . . 16 . Sunto. Car. XLIX . Metodo nelle Scienze fisiche..... 459 1. Argomento . Proprietà del Metodo nelle Scienze fisiche , - 2. Prinia d'indurre si comincia dall'Analogia ; 3. cbe talora non può giungere all' Induzione, 4. Può essere fonte di errori ; o del troppo generaleggiare , 5. o del poco. – 6 . Essa è di molta difficoltà . 7. Regola da tenersi. – 8. Indu zione. Uffioj del senso e dell'iotelletto . 9. Ci solleviamo alle 10. alle cause , - 11. alle leggi , 12. e però al . l'ordine . 13. Doppio errore de' Sensisti e degl ' Idealisti . 14. Frantendono allri la luduzione , ch'è legittima e necessa ria , 15. e da cui siamo condotti alla Deduziune . Suato . Cap. L. Segue del Metodo fisico ; e Ordine fra le Scienze .. 479 classi , 16. 1. Argomento. – 2. Abiti che prende la meote per gli Studi fisici. – 5. Idem . 4. Necessità di mantenere l'ordine fra le Scienze . - 5. Guai , se la Fisica è usurpativa. Confusione della Fisiologia con la Psicologia : – 6. de' fatti esteriori con fl'interiori. – 7. Confusione di linguaggio , e dogmatismo. 8. Si confondono i bruti con l'uomo ; – 9. la volontà con gli atti meccanicamente determinati. – 10. Si distingue il genere umano in più specie , poi si pongono le trasformazioni di tutte le specie ; -- 11. si confonde l'ordine de' fini col piacere • con la materiale utilità . - 12. Abiti cbe prende l'intelletto per gli Studj religiosi; Filosofia ; - 14. per le Matema. tiche ; - 15.per la Gritica . 16. Conclusione generale .

No comments:

Post a Comment