Altro Italiano non ricordato dal Lucchesini, forse perchè assai più tardi aggregato all'Accademia, è Cosimo Alessandro Collini, nato a Firenze nel 1727. Narra ilDenina (1)che,mentre era studente di legge a Pisa,aiutò un condiscepolo nel ratto di una monaca di casa Malaspina, sicchè nel '49 dovette fuggirsene (2).Dopo essersi fermato a Coira,andò a Berlino raccomandato da una signora M. (egli stesso non ne dà che l'iniziale) abitante in Firenze, amica di famiglia e sorella della Barberina, della quale in appresso parle remo a lungo. Accolto da questa,ormai signora Coccei,con molta benevolenza,atteseastudiare,econbaldanzatuttagiovanile,quando nel luglio del '50 il Voltaire venne a Berlino,si presentò a lui,che lo ricevette amorevolmente dicendogli: « La Toscana è stata una nuova Atene e i Toscani sono stati i nostri maestri ». Gli si rac comandò per trovare un'occupazione e n'ebbe lusinghiere promesse. M a il tempo scorreva e il giovanotto aveva fretta, sicchè pensò di valersi, oltre che della ballerina, anche di una celebre cantante, l’Astrua, che gli ottenne nel '52 il posto di segretario dello stesso Voltaire. Stette con lui cinque anni, copiando i suoi lavori e leg gendogli la sera il Boccaccio e l'Ariosto: l'uno pienamente con tento dell'altro.« Mon secrétaire », scriveva il Voltaire al Thiriot, «estun florentin,très-aimable,tres-bienné,etquimerite,mieux que moi, d'être de l'Académie della Crusca ». Fu compagno al filosofo poeta anche nella sua fuga dalla Prussia e nelle sue pe regrinazioni e vicissitudini per la Germania, la Francia e la Sviz zera.Ma nel '56,per una lettera nella quale scherzava su mad. Denis, si dove separare dal Voltaire, che tuttavia continuò a vo lergli bene e a corrisponder con lui; e sulle raccomandazioni del Voltaire passò al servizio dell'Elettor palatino, che lo fece suo b i bliotecario e segretario dell'Accademia di Mannheim.Scrisse lavori sulla storia della Germania e su quella del Palatinato,ma più ch'altro di mineralogia. È lodato anche un suo volume di Lettres sur lesAllemands,pubblicato anonimo a Mannheim nel 1784,cui un altro doveva seguirne sulla letteratura tedesca.E là dove aveva trovato una seconda patria e una onorevole residenza, mori nel 1806. All'Accademia,alla quale forse furono ascritti anche altri Ita liani oltre quelli ricordati qui e più addietro,e cui è da aggiun gere G. B. Morgagni (3), si riferisce questo brano di lettera del (2) Il COLLINI stesso nel suo libro Mon séjour auprès de Voltaire et Lettres inédites que m'écrivit cet homme célèbre,ecc.,Paris,Collin,1807, confessa (pag. 5) la fuga dalla patria e dalla famiglia, m a ne dà per m o tivo una giovanile vaghezza di conoscere il mondo e gli uomini.
Sunday, May 23, 2021
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