Carapelle (Napoli). Filosofo.
Grice: “I like Carcano; I cannot say he is an ultra-original philosopher, but I
may – My favourite is actually a tract on him, on ‘meta-philosophy,’ or rather
‘language and metaphilosophy,’ which is what I’m all about! How philosophers
misuse ‘believe,’ say – but Carcano has also philosophised on issues that seem
very strange to Italians, like ‘logica e analisi,’ ‘semantica’ and ‘filosofia
del linguaggio’ – brilliantly!” Quarto Duca di Montaltino, Nobile dei Marchesi
di Carapelle. Noto per i suoi studi di fenomenologia, semantica, filosofia del
linguaggio e più in generale di filosofia analitica. Studia a Napoli, durante i
quali si formò alla scuola di Aliotta e si dedica allo studio delle scienze.
Studia a Napoli e Roma. Sulla scia teoretica del suo tutore volle approfondire
le problematiche poste dalla filosofia e riesaminare attentamente il linguaggio
in uso. La sua tesi centrale è che correnti come il pragmatismo, il positivismo,
la fenomenologia, l'esistenzialismo e la psicoanalisi, fossero il portato
dell'esigenza teoretica di una maggiore chiarezza – la chiarezza non e
sufficiente -- delle varie questioni che emergevano da una crisi culturale,
vitale ed esistenziale. Al centro di tale crisi giganteggia la polemica fra
senza senso metafisico e senso anti-metafisica, soprattutto a causa del vigore
critico del positivismo logico, contro il quale a sua volta lui -- che ritiene
necessaria una sostanziale alleanza o quantomeno un aperto dialogo fra la
metafisica e la scienza -- pone diversi rilievi critici, principale dei quali è
quello di minare alla base l'unità dell'esperienza, alla Oakeshott -- che senza
una cornice o una struttura metafisica in cui inserirsi rimarrebbe
indefinitamente frammentata in percezioni fra loro irrelate. A questo inconveniente
si può rimediare temperando il positivismo con lo sperimentalismo, ovvero
accompagnando alla piena accettazione del metodo una piena apertura all’esperienza
così come “esperienza” è stata intesa, ad esempio, nella fenomenologia intenzionalista
intersoggetiva di Husserl. In questo senso si può procedere a mantenere una
costante tensione sui problemi posti dalla filosofia, in opposizione a ogni dogma
di sistema, e al contempo non cadere nell'angoscia a cui conduce lo scetticismo
radicale che tutto rifiuta, compresa l'esperienza. Non si tratterebbe dunque
per la filosofia di definire verità immutabili ma di sincronizzarsi col ritmo
del metodo basato sull’esperienza fenomenologico, sussumendo i risultati
sperimentali e integrandoli nel continuum di una struttura metafisica mediante
il ponte dell'esperienza. Altre opere: “Filosofia e civiltà” (Perrella, Roma);
Filosofia (Soc. Ed. del Foro Italiano, Roma); Il problema filosofico. Fratelli
Bocca, Roma); La semantica, Fratelli Bocca, Roma – cf. Grice, “Semantics and
Metaphysics”) Metodologia filosofica, una rivoluzione filosofica minore.
Libreria scientifica editrice, Napoli 1958. Esistenza ed alienazione” (CEDAM,
Padova); Scienza unificata, Unita della scienza (Sansoni, Firenze); Analisi e
forma logica (CEDAM, Padova); Il concetto di informativita, CEDAM, Padova); La
filosofia linguistica, Bulzoni Editore, Roma. Dizionario biografico degli
italiani, Roma. Ben altrimenti articolato e puntuale
ci sembra l'intervento operato sulla fenomenologia da Paolo Filiasi Carcano di
Montaltino de Carapelle, quarto duca di Montaltino, ed allievo di Aliotta a Napoli
e pur fedele estensore delle sue teorie, sulle quali, per questo mo tivo, ci
siamo nell'ultima parte dilungati sorvolando sullo scarso ruolo t-he gioca in
esse l'opera di Husserl. L'iter formativo di Filiasi Carcano (1911-1977)
interseca situazioni ed esperienze riscontrabili, come ve dremo, anche in
altri giovani filosofi della stessa generazione. Di più, nel .suo caso, c'è una
singolare — e probabilmente indotta — analogia con la vicenda teoretica del
primo Husserl. In realtà, — scrive l'autore in un brano autobiografico del 1956
— io non posso dire di essere venuto alla filosofia in maniera diretta, per
un'intima voca zione alla speculazione o per un normale maturarsi dei miei
studi e della mia men talità giovanile, ma questa era soprattutto
caratterizzata da un'intensa passione pèrle scienze e da una viva disposizione
per la matematica54. Questo germinale orientamento, unito a una sensibilità
religiosa che non tarderà a manifestarsi, ebbe come primo e scontato effetto di
allontanare Filiasi Garcano dall'area neo-idealistica, il cui radicale
immanentismo, la esclusione dei concetti di peccato e di grazia e l'avversione
per ogni for- 53 Ibidem, p. 7. 54 P. Filiasi Carcano, 17 ruolo della
metodologia nel rinnovamento della filo sofia contemporanea, in AA.W., La
filosofia contemporanea in Italia. Invito al dialogo, Asti, Arethusa, 1958, p.
219. LA PRIMA ONDATA DI STUDI HUSSERLIANI NEGLI ANNI TRENTA 59 ma
di naturalismo, non potevano in alcun modo essere accettati 55. Di qui un
sentimento di estraneità e di insoddisfazione subito denunciati fin dai primi
scritti, l'intima perplessità e la difficoltà di orientarsi in una temperie
culturale già decisa e fissata nelle sue grandi linee da altri. E, d'altro
canto, un naturale rivolgersi al problema metodologico, come pre liminare
assunzione di consapevolezza circa i percorsi teoretici che con veniva seguire
per ottenere uno scopo valido, senza tuttavia ancora nul la presumere circa la
necessità di quei percorsi o la natura di questo sco po. In tal senso,
l'elaborazione di una qualsivoglia metodologia doveva prevedere come esito
programmatico, da un lato, una sorta di epochizza- zione delle grandi tematiche
metafisiche e della tradizionale formulazione dèi problemi, dall'altro lato, un
lungo e paziente lavoro di analisi, con fronto, chiarificazióne e comprensione
che consentisse di recuperare, di quelle tematiche e di quei problemi, il
contenuto più autentico. Ma più lo sguardo critico del giovane filòsofo andrà
maturando fino ad abbracciare nel suo complesso il controverso panorama
culturale del tempo, più quel programma iniziale perderà la sua connotazione
prope deutica per trasformarsi in compito destinale, in una ' fighi for
clarity* che assumeva i termini di un radicale esame di coscienza nei confronti
della filosofia. Scrive Filiasi Carcano: Confesserò che varie volte ho avuto ed
ho l'impressione di non aver abba stanza compreso, e per questo alla mia
spontanea insoddisfazione (al tempo stesso scientifica e religiosa) si mescola
un senso di incomprensione. Questo stato d'animo spiega bene il mio
atteggiamento che non è propriamente di critica (...), ma ha piut tosto il
carattere di un prescindere, di una sospensione del giudizio, di una messa in
parentesi, in attesa di una più matura riflessione 56. Al fondo dei dualismi e
delle vuote polemiche che, nella comunità filoso- fica italiana degli anni
Trenta, sembravano prevaricare sulle più urgenti esigenze scientifiche e di
sviluppo, Filiasi Carcano coglie i sintomi dì un conflitto epocale, di una
inquietudine psicologica e di un'incertezza morale che andranno a comporsi in
una vera e propria fenomenologia della crisi. ' Crisi della civiltà ',
anzitutto, come recita il titolo della sua opera prima 57, dove al desiderio di
fuggire l'alternativa del dogmatismo fa da 55 Per questi punti mi sono riferito
a M. L. Gavazzo, Paolo Filiasi Carcano,. «Filosofia oggi», X, 1, 1987, pp.
57-74. ; * P; Filiasi Carcano, // ruolo della metodologia, ;cit., p. 220. 57
Cfr. P. Filiasi Carcano, Crisi della civiltà e orientamenti della
filosofia 60 .CAPITOLO TERZO contraltare l'eterno dissidio tra
ragione e fede. Crisi esistenziale, di con seguenza, dovuta al prevalere delle
tendenze scettiche e antimetafisiche su quelle spirituali e religiose. Crisi
della filosofia, infine, fondata sulla raggiunta consapevolezza del suo
carattere problematico, sull'incapacità di realizzare interamente la pienezza
del suo concetto. Come moto di reazione immediata occorreva allora, oltreché
circoscrivere le proprie pre tese conoscitive ponendosi su un piano
risolutamente pragmatico, assur gere ad una più compiuta presa di coscienza
storica e conciliare la filoso fia con una mentalità scientificamente educata.
Solo, cioè, il confronto con una seria problematica scientifica (la quale
Filiasi Carcano vedeva realizzata nell'ottica positivista dello sperimentalismo
aliottiano) avreb be potuto segnare per la filosofia l'avvento di una più
matura riflessione intorno alle proprie dinamiche interne e ai propri genuini
compiti critici. E a questo scopo parve a Filiasi Carcano, fin dai suoi studi
d'esor dio, singolarmente soccorrevole proprio l'opera di Edmund Husserl. Scri
ve Angiolo Maros Dell'Oro: A un certo punto si intromise Husserl. Filiasi
Carcano pensò, o sperò, che là fenomenologia sarebbe stata la ' scienza delle
scienze', capace di indicargli la via zu den Sachen selbsf, per dirla con le
parole del suo fondatore. Da allora è stata invece per lui l'enzima patologico
di una problematica acuta 58. Sùbito rifiutata, in realtà, come idealismo
metafisico, quale eira frettolo samente spacciata in certe grossolane versioni
del tempo (non esclusa, lo ^bbiamo visto, .quella del suo, maestro), la
fenomenologia viene aggredita alla radice dal giovane studioso, con una cura e
un rigore filologico — i quali pure riscontreremo in altri suoi coetanei —
giustificabili solo con l'urgenza di una richiesta culturale cui l'ambiente
nostrano non poteva evidentemente soddisfare. Non è un caso che Filiasi Carcano
insista, fin dal suo primo articolo dedicato ad Husserl, sul valore della
fenomeno logia, ad un tempo, emblematico, nel quadro d'insieme della filosofia
contemporanea, e liberatorio rispetto al giogo dei tradizionali dogmi
idealistici che i giovani, soprattutto in Italia, si sentivano gravare sulle
spalle ". contemporanea, pref. di A. Aliotta, Roma, Libreria Editrice Francesco
Perrella, 1939, pp. VIII-202. • s* Cff. Il pensiero scientifico ìtt Italia
'(1930-1960), Creiriòria, Màngiarotti Editore, 1963, p. 108. 39 Cfr. P. Filiasi
Cartario/ Da Carierò'ad H«w&f/, :« Ricerche filoSofìche », VI, 1; 1936; pp:
18*34. LA PRIMA ONDATA DI STUDI HUSSERLIANI NEGLI ANNI TRENTA 61 In
piena coscienza, — scriverà l'autore nel 1939 — se abbiamo voluto scio gliere
l'esperienza da una necessaria interpretazione idealistica, non è stato per
forzarla nuovamente nei quadri di una metafisica esistenziale, ma per ridare ad
essa, secondo lo schietto spirito della fenomenologia, tutta la sua libertà 60.
Tale schiettezza, corroborata da un carattere decisamente antisistema tico e
dal recupero di una vitale esigenza descrittiva, avrebbe consentito lo
schiudersi di un nuovo, vastissimo territorio di indagine, sospeso tra
constatazione positivistica e determinazione metafisica, ma capace, al tem po
stesso, di metter capo ad un positivismo di grado superiore e ad un più
autentico pensare metafisico. Si trattava, in sostanza, non tanto di dedurre i
caratteri di una nuova positività oppure di rifondare una me- tafisica, quanto
piuttosto di guadagnare un più saldo punto d'osserva zione dal quale far
spaziare sul multiverso esperienziale il proprio sguar do fenomenologicamente
addestrato. È in questo punto che la fenome nologia, riabilitando l'intuizione
in quanto fonte originaria di autorità (Rechtsquelle), operando in base al
principio dell'assenza di presupposti e offrendo i quadri noetico-noematici per
la sistemazione effettiva del suo programma di ricerca, veniva ad innestarsi
sul tronco dello sperimenta lismo di stampo aliottiano, che Filiasi Carcano
aveva assimilato a Napoli negli anni del suo apprendistato filosofia). Il
ritorno ' alle cose stesse * predetto dalla fenomenologia non solo manteneva
intatta la coscienza cri tica rimanendo al di qua di ogni soglia metafisica,
ma anche e più che mai serviva a ribadire il carattere scientifico e
descrittivo della filosofia. In un passo del 1941 si possono scorrere, a modo
di riscontro, i punti di un vero e proprio manifesto sperimentalista:
Descrivere la nostra esperienza nel mondo con l'aiuto della critica più raffi
nata; cercare di raccordarne i vari aspetti in sintesi sempre più vaste e più
com prensive, esprimenti, per cosi dire, gradi diversi della nostra conoscenza
del mon do; non perdere mai il senso profondo della problematicità
continuamente svol- gentesi dal corso stesso della nostra riflessione; infine
stare in guardia contro tutte le astrazioni che rischiano di alterare e
disperdere il ritmo spontaneo della vita: sono questi i principali motivi dello
sperimentalismo e (...) al tempo stesso, i modi mediante i quali esso va
incontro alle più attuali esigenze logiche e metodologiche del pensiero
contemporaneo61. D'altro canto, si diceva, non è neppure precluso a questo
program- *° P. Filiasi Carcano, Crisi della civiltà, cit., p. 138. 61 P.
Filiasi Carcano, Antimetafisica e sperimentalismo, Roma, Perrella, 1941, p.
120. 62 ......... CAPITOLO TERZO ma un esito trascendente, e a
fenderlo possibile sarà ancora una volta, in virtù della sua cruciale natura
teoretica, proprio l'atteggiamento feno menologico. Scrive Filiasi Carcano: In
realtà, il dilemma tra una scienza che escluda l'intuizione e una intui zione
che escluda la scienza, non c'è che su di un piano realistico ma non su di un
piano fenomenologicamente ridotto: su questo piano scienza e intuizione tornano
ad accordarsi, accogliendo una pluralità di esperienze, tutte in un certo senso
le gittime e primitive, ma tutte viste in un particolare atteggiamento di
spirito che sospende ogni giudizio metafisico. È questo, com'io l'intendo, il
modo particola rissimo con cui la filosofia può tornare oggi ad occuparsi di
metafisica 62. Certo, nella prospettiva husserliana, il problema del
trascendens puro e semplice, che farà da sfondo a tutto il percorso speculativo
di Filiasi Carcano, sembrava rimanere ingiudicato o, almeno, intenzionalmente
rin viato in una sorta di ' al di là ' conoscitivo, Ma in ordine alla missione
spirituale che l'uomo deve poter esplicare nel mondo storico, il metodo
fenomenologico conserva tutta la sua efficacia. Esso —nota Filiasi Carcano
nelle ultime pagine del suo Antimetafisica e spe rimentalismo — certo
difficilmente può condurre a risultati, ma compie per lo meno analisi e
descrizioni interessanti, e tanto più notevoli in quanto tende a sollevare il
velo dell'abitudine per farci ritrovare le primitive intuizioni della vita
religiosa 63. Dato questo suo carattere peculiare e l'orizzonte significativo
nel quale viene assunta fin dal principio, la fenomenologia continuerà a va
lere per Filiasi Carcano come referente teoretico di prim'ordine, accom
pagnandolo, con la tensione e la profondità tipiche delle esperienze fon
damentali, in tutti i futuri sviluppi della sua speculazione. III.3. -
LASCUOLATORINESE. ANNIDALEPASTOREENORBERTOBOBBIO. La terza grande area di
interesse per il pensiero hussèrliano negli anni Trenta in Italia, fa capo
all'Università.di Torino e si costituisce prin cipalmente intorno all'attività
4i tre studiosi: il primo, già incontrato e che, in qualche modo, fa da ponte
fra questa e la neoscolastica mila nese è Carlo Mazzantini; il secondo è
Annibale Pastore —ne parleremo ora — che teneva nell'ateneo torinese la
cattedra di filosofia teoretica; 6- P, Filiasi Corcano,. Crisi .della civiltà,
.eit,,. p.., 184. ,: ; 63 P. Filiasi Carcano, Antimetafisica e sperimentalismo,
cit., p. 153. Paolo Filiasi Carcano di Montaltino di Carapelle. Paolo
Filiasi Carcano. Paolo Carcano. Montaltino. Keywords: semantica, quarto duca di
montaltino, semantica ed esperienza, semantica e fenomenologia, filiasi
carcano, montaltino, carapelle. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Montaltino” –
The Swimming-Pool Library.
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