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Monday, April 5, 2021

Grice e Ceretti

 L'uomo nella serie zoologica. § 107. L'uomo vuol essere consideralo come l'ultimo frutto , ossia il massimo sviluppo psichico dell'animalità. Questo massimo sviluppo presuppone necessariamente i prossimi animali dello sviluppo minore, e cosi via discorrendo. L'uomo vuol essere, inoltre, considerato come il frutto più recente dell'albero 200 logico. E qui nasce oggidi rispetto all'uomo una contestazione circa la sua produzione immediata o derivata da ' più prossimi animali inferiori. Questa contestazione non può ammettersi dalla specu lazione, e neppure dalle discipline naturali empirico - induttive; ma la si agita sopra un terreno affatto estraneo a quello della speculazione, e della scibilità empirico - induttiva, fomentata da ogni sorta di passioni , partigiana di religiosità, di moralità, e così via . § 108. È assurdo supporre che una specie si tramuti in una nuova specie come tale ; perocchè le specie sono mere distin zioni teoriche del nostro intelletto . La natura, come disse un sommo naturalista, non facit saltum ; e conseguentemente le distinzioni caratteristiche, che costituiscono le specie, non risul tano se non in quanto si prendono in considerazione termini sufficientemente lontani e si trascurano i termini intermedii . Infatti, se noi consideriamo gli animali superiori dell'albero zoologico , nei quali le differenze ci sono più sensibilmente mani feste, troveremo che le specie si suddividono in razze differenti fra loro sotto varii rapporti , e che le razze si suddividono in varietà differenti, e che dette varietà si suddividono in varii indi vidui pur differenti fra loro . Inoltre, troveremo che queste diffe 72 OPERE DI PIETRO CERETTI renze sono a noi tanto più evidentemente manifeste quanto più si salga alto nell'albero zoologico, ed a noi più vicina sia la specie che si prende a considerare. La vera trasformazione della specie perciò non si deve inve stigare nelle specie come tali , ma piuttosto nei minimi termini della specie , ossia nelle variazioni individuali. Quesle variazioni , tuttochè lentissime, modificano col volgere dei secoli le specie , così come le conchiglie microscopiche, variando la propria na tura, variano il terreno che ne risulta. § 109. Gli agenti che effettuano la suddetta progressiva va riazione sono di tre ordini , vale a dire : 1 ) agenti planetarii, 2) agenti psichici, 3 ) agenti spirituali. Questi agenti sono pro gressivamente tanto più efficaci quanto più si concretano nella efficacia spirituale. Gli agenti del primo ordine modificano semplicemente l'orga nismo, e indirettamente, ma assai lentamente, le facoltà istintuali. Sono gli agenti puramente planetarii, p . es . , la natura del suolo e dell'aria , ossia generalmente il clima, le condizioni geografiche e topografiche, e cosi via . Questi agenti si possono chiamare elementari; perocchè operano su tulla l'animalità senza distin zione veruna , e sono presupposti dagli altri agenti succennati. Si può dire in tesi generale , che gli animali inferiori non subiscono modificazione se non lentissima , e molte specie degli animali inferiori si sono spente, appunto perchè non hanno potuto subire le modificazioni necessitate dalle progressive va riazioni dell'aria e del suolo . Gl’istinti delle specie animali infe riori sono rigidi e difficilmente modificabili , appunto perchè sono istinti poco variati , che non possono neutralizzarsi fra loro in una ricca varietà di modificazione. § 110. Gli agenti del secondo ordine sono psichici, epperciò più intimi nell'organismo, ossia più essenziali . Questi agenti psichici modificano l'animale nelle sue intime facoltà , ossia atti SINOSSI DELL'ENCICLOPEDIA SPECULATIVA 73 tudini , assai più facilmente e più profondamente che non gli agenti naturali succennali. Questi secondi agenti sono nella loro essenzialità un maggiore sviluppo dei primi, epperciò si manife stano nelle generazioni susseguenti come profonde modificazioni dell'organismo e dell'istinlualità . Queste modificazioni non sono più mere variazioni giusta una astratta affinità , per le quali, p. es . , una facoltà diventa minore di altra facoltà, vale a dire, si manifestano come pure variazioni quantitative dell'istintualità . Sono modificazioni profonde che diventano la proprietà caratteristica dell'animale e qualche volta sono affatto estranee e contradittorie alle facoltà delle genera zioni preesistenti. Allora si dice , che nuove specie sono venute all'esistenza, e le vecchie si sono spente . § 111. Le facoltà psichiche si modificano sulla base di istinti più svariati , i quali si neutralizzano appunto fra loro tanto più facilmente quanto più svariati . Gl'istinti degli animali inferiori sono tanto più fermi e rigidi , quanto meno molteplici e sva riati. Queste modificazioni causate da fattori psichici modificano realmente il sistema anatomico e fisiologico ( perocchè non sa rebbe possibile una modificazione psichica sulla base d'una inva riabilità anatomico - fisiologica ), ma sono modificazioni profonde , le quali , se qualche volta poco modificano l'ordine anatomico fisiologico sensibilmente manifesto, sono però effettuate piuttosto negli elementi anatomici, nel così detto ordine istologico. Le dette modificazioni psichiche non spettano , come quelle generali, ad una specie o ad una razza, ma sono più profonde modificazioni dell'organismo e della corrispettiva istintualità ; esse riflettono piuttosto le mere individualità animali, epperciò sono variabili indefinitamente . Le condizioni causali di queste modificazioni sono date dalle varie ciscostanze , nelle quali ver sarono certi individui animali. Cosi non è solo la varia natura geografica e topografica del suolo e dell'aria in che vivono, ma 74 OPERE DI PIETRO CERETTI anche i varii vegetabili e animali con che vivono ; perocchè dette varie condizioni sono sufficienti a modificare l'anima dell'animale . Le delle varie circostanze costringono certi individui a eser citare preferibilmente certe facoltà psichiche, e per conseguenza a svilupparle preferibilmente. Data la ricca molteplicità e varietà delle facoltà istintuali proprie della specie, queste facoltà varia mente si combineranno fra loro e si neutralizzeranno. Gl’istinti cosi neutralizzati, ossia radicalmente variati , si trasmettono alla generazione veniente ; e cosi le condizioni succennate , variando le altitudini dell ' anima individuale, preparano il terreno alle più ricche e più profonde azioni dei fattori veramente spirituali . § 112. I fattori spirituali modificano quelle attitudini che appartengono non alla specie, ma all'individuo animale, e sono fattori che non più modificano l'anima senziente , ma lo spirito ideante dell'animale. Tuttochè questi fattori, nel loro concreto sviluppo, appartengano meramente allo spirito umano, pure gli animali superiori ( p . es . , le scimie antropomorfe) posseggono un certo quale esercizio equivoco e parziale dei suddetti fattori. Cosi la scimia impara dalla propria osservazione , epperciò gl’indi vidui più vecchi sono assai più scaltri e periti dei più giovani . È questa la ragione per la quale i suddetli animali non sola mente si aggregano fra loro, ma si organizzano gerarchicamente giusta certi statuti del loro sentimento comune. È importante che un individuo animale possa profittare delle proprie osser vazioni ; perocchè dello profitto provoca una maggiore perizia pratica, la quale dai più vecchi è partecipata ai più giovani e trasmessa alle generazioni vegnenti come una dialettica delle categorie istintuali , che più tardi si svilupperanno in una vera mentalità. Le categorie spirituali funzionano qui come sviluppate cate gorie psichiche, epperciò il linguaggio , nel suo amplo significato , vera sintesi e genesi manifesta delle categorie spirituali , arriva SINOSSI DELL'ENCICLOPEDIA SPECULATIVA 75 all'esistenza : 1 ) come linguaggio puramente psichico ; 2) come linguaggio equivoco , ossia psichico -spirituale ; 3) come linguaggio assolutamente spirituale. Qui non occorre accennare al terzo stadio , ossia al linguaggio spirituale proprietà esclusiva dell'uomo, ma solamente al primo e secondo stadio del linguaggio che nasce e si sviluppa nell'animalità subumana. $ 113. Il fattore caratteristico di questa crisi, ossia lo svi luppo dell'anima senziente nella spiritualità pensante, è manifesto piuttosto dal linguaggio muto delle emozioni del corpo e princi palmente di quelle della fisionomia. Quest'emozioni possono for mulare un vero linguaggio, in quantochè manifestano definite emozioni intime con certe categorie, che, non essendo destinate alla mera conservazione dell'individuo e della specie, non si pos sono chiamare semplicemente psichiche, ovverosia istintuali . L'animale, p . es . , lussureggia per una mera sensualità ero tica , la quale non può essere destinata in verun modo alla pro pagazione della specie. Così pure gli animali giovani giocano colla vivacità propria dell'età loro, la qualcosa può giovare, ma indirettamente, all'educazione e destrezza corporale dell'indivi dualità . Così i genitori non solo alimentano la loro prole, ma la educano e disciplinano alle pratiche operazioni requisite dalla propria specie, locchè significa che l'ingenita istintualità non potrebbe bastare, ed abbisogna di ammaestramenti delle osser vazioni date a coloro che hanno già vissuto praticamente nella vita . § 114. Il linguaggio che abbiamo chiamato equivoco , ossia psichico - spirituale , è quel tale linguaggio fonetico, che veramente non consta di vocaboli , ma semplicemente di vociferazioni , le quali significano non solo definite emozioni dell'animo, ma certe anfibologiche determinazioni della mente. Così , per es . , i cani , alla presentazione d'un oggetto che altre volte fu loro nocivo , possono fuggire guaiolando. 76 OPERE DI PIETRO CERETTI Qui certo v'ha una psichica emozione provocata da un simile oggetto , ma quest'emozione dev'essere legata alla memoria di una sensazione, la quale memoria appunto costituisce una deter minazione equivoca , psichica o mentale . Gli animali superiori posseggono una svariatissima facoltà significativa, mediante una modulazione fonetica, di queste equivoche determinazioni . § 115. Quando l'animale arriva definitivamente alla sogget tivazione della propria Coscienza , ossia al suo lo distinto catego . ricamente dal non- lo , entra categoricamente nella Coscienza spirituale. Questo passaggio costituisce la creazione dell'Uomo, e solamente questo passaggio colla propria manifestazione può significare un soggetto umano . Qui l'umanismo si manifesta cate goricamente nel proprio caratteristico ( la definita soggelliva zione) ( 1 ) , e si manifesta colla parola non certo coi documenti anatomico - fisiologici, che non possono bastare se non a certe ample generalità della distinzione animale. 1 Sguardo retrospettivo sullo sviluppo della Coscienza naturale. $ 116. Prima di entrare a caratterizzare questa crisi impor tantissima, ossia lo sviluppo dell'anima nello spirito , dobbiamo rapidissimamente riassumere la speculazione retrospettiva della Coscienza dall'ordine uranico nel planetario e vegeto animale. Nell'ordine uranico la coscienza procede verso un'individuazione dalla nebulosa alle comete, al sole ed ai pianeti . Quest'individua ( 1 ) Questo punto è espresso molto determinatamente e chiaramente nel l'altra opera di Ceretti Considerazioni sopra il sistema generale dello Spirito, 1885 , ove a pag. 3 è detto : " Il solo caratteristico essenziale dell'umanismo ( assai più caratteristico di quell'antichissima vaga definizione dell'uomo ragio nevole) è senza dubbio la soggettivazione, e la manifestazione di questa sogget tivazione è fatta con parole, con gesti o altri inezzi spiritualmente formolati , Conformemente a ciò, più innanzi, al $ 133, l'uomo è designato anzi definito come coscienza soggettivata . SINOSSI DELL'ENCICLOPEDIA SPECULATIVA 77 zione, qualunque la si voglia supporre , non può essere una sog gettivazione ; perocchè l'individuo non si distingue dalla specie , e le varie specie dei corpi celesti si confondono colle varie età di un solo individuo. Cosi pure , speculando in un ordine generalis siino, le varie specie vegetabili ed animali sono varie età della vegetazione e dell'animalità. Ma nelle specie vegetabili l'individuo principia a distinguersi dalla specie . Nell'ordine animale non solo l'individuo si distingue dalla specie, ma anche il soggetto dall'individuo ė progressivamente distinto . Cosi , p . es . , il corpo animale consta d'innumerevoli individualità viventi aggregate ed organizzate fra loro , le quali , svolgendosi dall'una in altra fase, costituiscono i varii organi ed apparecchi e funzioni vitali dell'a nimale. Ma la coscienza resuntiva di questo individuo vivente è nell'animale concreto non negli animalcoli gregarii che lo costi tuiscono . L'animale resuntivo della propria soggettività costituisce lo svolgimento del senso del pensiero .

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