OPERE DI PIETRO CERETTI PARTE TERZA. Lo Spirito o la Coscienza spirituale . Senso e pensiero e la loro distinzione. $ 117. Qui dobbiamo caratterizzare definitivamente la distin zione del senso e del pensiero. Il senso non può supporsi astratto dalla Coscienza ; perocchè in questo caso sarebbe un senso che non sente, ma può supporsi astratto dalla Coscienza del senso ; perocchè la Coscienza e il senso possono funzionare indistinta inente . Finchè la Coscienza non si distingue categoricamente dal proprio oggetto , è una coscienza identica alla sua forma esteriore, la quale è una sensibile esistenza. Quando però la Coscienza si distingue categoricamente dal proprio oggetto, allora dice : Io sono e l'oggetto è. Io sono quello che sono, e l'oggetto quello che è , cioè l’lo e il non - lo siamo due termini distinti . Quest'idea fondamentale che si percepisce un lo è la soggettività ossia la nascita dello spirito ( 1 ) . ( 1 ) Quando Ceretti dice qui nascita dello spirito, intende dire nascita del pensiero, facendo consistere la spiritualità specialmente in questo. A con ferma di ciò, si noti, primamente, che in questo paragrafo ei vuole fare appunto la distinzione di senso e pensiero; secondamente, che nel susseguente paragrafo, parlando dei momenti dello spirito , vi accoglie il principio sensitivo non come pura e semplice sensazione, ma come sentimento. Sulla predetta distinzione, del resto , ritorna nei paragrafi susseguenti ( 122 e ss . ) . SINOSSI DELL'ENCICLOPEDIA SPECULATIVA 79 Le fasi dello spirito. § 118. Lo spirito consta di tre fasi, il sentimento, l'intel letto ed il concetto . Lo spirito nel sentimento è uno spirito imme diato, che poco si distingue dall'anima senziente , ma quest'anima senziente appartiene allo spirito, perocchè si percepisce soggetto . Il sentimento . $ 119. Qui dobbiamo brevemente storiare lo spirito nella sua prima fase, ossia nel sentimento . Il sentimento consta di tre termini: 1 ) l'attenzione, 2 ) la memoria , 3) l'imaginazione. La funzione più o meno complessa di questi tre termini crea la soggettività , che lentamente si svolge dal sensibile nel cogitabile. L'attenzione deve funzionare nello spirito esordiente , e cosi lo spirito deve sentire che il senso della natura, ossia l'istinto, più non gli basta. Questo sentimento dell'insufficienza del proprio istinto l'avverte, che necessita osservare ed imparare le pratiche della vita ; è la prima funzione della mentalità . Epperciò tutte le lingue ariane conservano più o meno esplicite le traccie della parentela lessica di maneo e mens, quasichè pensare e fermarsi, ossia fermare l'attenzione sopra un oggetto , siano due opera zioni molto affini. Veramente, tuttochè sommamente dissomiglino queste ope razioni, nella loro sensibile inanifestazione esteriore s'identificano in un fatto comune, quello dell'arrestarsi. La Coscienza che fissa l'attenzione sopra un oggetto, cerca nell'oggetto qualcosa oltre il 80 OPERE DI PIETRO CERETTI sensibile immediato, quando esso oggetto non sia la funzione di una mera sensazione immanente . $ 120. La seconda funzione caratteristica del sentimento è la memoria . Mediante la memoria una sensazione presente si può risu scitare quando non sia più presente. La coscienza attentiva all'oggello studia un oggetto esteriore ed abbisogna della pre senza di esso oggello per osservarlo. Ma la memoria contiene e conserva in sè stessa l'oggetto osservalo, epperciò si costituisce indipendente dalla presenza del medesimo. § 121. La terza funzione caratteristica del sentimento è la imaginazione. L'imaginazione non solo conserva l'oggetto osservato, ma crea l'oggetto che non ha osservato. Questa funzione emancipa la Coscienza, non solo , come la memoria, dalla presenza dell'og gelto , ma anche dalla sensibile esteriore realtà del medesimo, epperciò l'imaginazione può liberamente crearsi una propria oggettività . Questa facoltà crea non solo l'oggetto composto di oggetti osservati, ossia non crea solo la mera composizione, ma crea gli oggetti che non constano di elementi osservati , ma oggetti radi calmente imaginari , tuttochè le semplici categorie dello spirito e della natura debbano necessariamente fornire all'imaginazione se stesse per possibilitare la creazione . § 122. Il passaggio dalla coscienza senziente alla cogitante , ossia dalla bestia all'uomo, è pure una progressiva distinzione della Coscienza in soggettiva ed oggettiva . Qui la detta distinzione è una mera distinzione generale dell'lo dal non - lo . L'lo si sup pone vivente e pensante altro dal non- lo, in sè stesso parimenti vivente e pensante. La natura si rivela come un popolo di viventi e di pensanti , non si suppone ancora l'altro dal vivente -pensante , ossia il non SINOSSI DELL'ENCICLOPEDIA SPECULATIVA 81 vivente e il non -pensante ; si suppone semplicemente l'altro dal moio lo vivente e pensante. Perciò la natura uranica, la terrestre, stochiologica e ininerale, la vegetabile e l'animale si suppongono distinte dal mio lo, non però distinte dall’lo generalmente par lando, ossia si suppongono possedere un loro lo analogo a quello della Coscienza umana . Esaminale le radici, ossia gli antichissimi suoni elementari del linguaggio e troverete ogni dove significata l'universa natura come vivenle e pensante analogicamente alla Coscienza umana ; non vi troverete mai la natura morta colle sue forze cieche, go vernale da necessità parimenti cieca , vale a dire, la natura della riflessione. § 123. Il sentimento esplicito dalla Coscienza soggettiva può essere comunicato dall'uno all'altro individuo. È questa comuni cazione la prima proprietà per cui l'idea cogitabile è distinta dalla mera sensazione. Nessun linguaggio potrà fornire una sensazione, se questa non sia stala data dal senso come tale . lo potrò, p. es. , parlare in qualsivoglia modo degli oggetti visibili , ma il cieco nato non potrà mai comprendere che sia la visibilità. Se un soy getto abbia un tempo posseduta la facoltà visiva , potrà, parlando degli oggetti veduti , richiamarli alla memoria quasi visibilmente presente, ma non potrà mai fare che tale visione sostituisca la concreta visibile realtà colla semplice imaginazione. § 124. La prima conseguenza della Coscienza senziente che si sviluppa nella cogitante è che, siccome l'idea come tale , ossia nella forma della Coscienza cogitante, può essere trasmessa dal l'uno all'altro soggetto, non può essere trasmesso il senso come tale , ossia nella forma della Coscienza senziente . Cosi il soggello è abilitato a sapere quello che non egli , ma gli altri hanno percepito col senso, oppure quello che egli in altro tempo ha per cepito col senso , oppure indurre un'idea da quello che presen lemente percepisce col senso . CERETTI. Sinossi, ecc. 6. 82 OPERE DI PIETRO CERETTI Cosi , p . es. , la pecora condotta al macello vede macellare la sua simile e non solo non induce che sarà ella stessa macellala, ma anche non percepisce che questa presente operazione signi fichi un'uccisione ; perocchè non possiede l'idea della morte . Cosi il soggetto pensante può sapere quello che il senziente non può sapere, e questo sapere nasce da una facoltà, per la quale da una sensazione si astrae un'idea. Cosi , per es . , il soggello pensante vive nel passato colla memoria, e nell'avvenire coll'ima ginazione; il soggetto senziente vive astrattamente nella sua sen sazione presente. In virtù della sensazione, che non può essere indotta in un'idea, egli non possiede, come il pensante , la distin zione di una natura predominante ed insubordinabile al soggetlo , e di una natura subordinabile e passibile del soggetto . Quest'idea prototipa della forza è un'idea cardinale dello spi rito, è stata il primo germe della religiosità. Osservate il Dio di tutti i popoli, e lo troverete Dio , non perchè sommamente ragio nevole, ma perchè onnipotente. Nelle religioni spiritualmente più adulte rimane tultavia l'idea dell'onnipotenza, piuttosto che quella della ragionevolezza, l'attributo eminentissimo della divinità . $ 125. Mediante questa passibilità il soggetto può sapere la prima volta di essere nato , di essere stato lattante, di essere stalo partorito , e cosi pure può sapere che tutti i soggetti , nessuno eccettuato, non vissero oltre una certa inassima età, ma morirono in quella o prima di quella . Conseguentemente egli sa che il sog getto non solo nasce e nuore, ma può nascere in varie condizioni , e morire in qualsivoglia momento della sua vita . $ 126. La nozione della nascita e della morte del soggetto è un fenomeno della Coscienza realizzato la prima volta che la Coscienza senzienle si svolge nella pensante; perciò sapiente inente nella genesi è detto che l'uomo prima di peccare, ossia di gustare il frutto del bene e del male, non inoriva, ed avendolo gustato dovrà morire . SINOSSI DELL'ENCICLOPEDIA SPECULATIVA 83 Veramente la Coscienza senziente non può sapere di nascere e di morire; perocchè questo sapere non si sa se non sia una nozione trasmessa dall'uno all'altro soggetto , ovvero un'idea in dotta dal fatto costante della morte. § 127. Ricapitolando, questa crisi della Coscienza, ci mani festa che la Coscienza , dalla sensazione svolgendosi nella men talità , procede in un sistema di distinzioni ideali , che non sono possibili nella mera sensazione. La mentalità , che nasce dalla sensazione , è prolotipicamente imitatrice della sensazione, e porta seco nel suo sviluppo la forma della sensazione stessa , che pro gressivamente si trasforma in quella del pensiero . La mentalità è prototipicamente sentimento, e funziona in tre caratteristiche fun zioni cioè : 1 ) come attenzione ; 2) come memoria; 3 ) come ima ginazione . Da queste tre prototipiche funzioni del sentimento nascono tre forme rudimentali della mentalità. La mentalità non più vive nell'immediata sensazione, ma crea il conflato temporaneo e vive nella retrospettiva del passato e prospettiva dell'avvenire. Questo conflalo temporaneo possibilita un'esistenza ideale oltre l'imme diato sensibile presente, e conseguentemente un'idealità induci bile dall'osservazione. Da quest'osservazione nasce una seconda idea elementare della mentalità, cioè d'una forza naturale che domina la nostra, e d'una forza subordinabile alla nostra . Di qui la mentalità si esercita per subordinare le forze predominanti, e da questa generale osservazione si percepisce come un fatto costante che l'uomo nasce e muore, e finalmente che io come uomo sono nato e devo morire . L'idea della morte come necessità, tuttochè sembri un'idea comunissima, è lungi dall'essere tale . La Coscienza primitiva, come quella di certi selvaggi oggidi viventi , percepisce la morte come un fatto costante ; ma, come la riſlessione , non arguisce punto che questo fatto , tuttochè costante , 84 OPERE DI PIETRO CERETTI sia necessario . Suppongono questi selvaggi che la natura umana o sovrumana abbia sempre ucciso l'uomo; ma suppongono pari menti che quest'uccisione non sia una necessità, ma una sforlu nata accidentalità . $ 128. La coscienza che dalla sensazione si svolge nella mentalità si sistematizza in un sentimento pressochè comune alla umanità. Il soggetto possiede la sua propria determinazione indi viduale ; ma proprie determinazioni non affettano un sistema generale della Coscienza umana, che perciò ſu chiamato senso comune. Mentre questo sistema generale della Coscienza è piena mente uniforme al senso comune, il soggetto è un soggetto comune e spiritualmente normale. Ma quando questo sistema si aliena dal senso comuue in on sistema d'idealità più misteriosa, e trascende con un giudizio prestigioso i giudizi comuni degli uomini, allora si dice, che questo soggetto è inspirato, ossia pro fetico , laumaturgico, e così via . Generalmente parlando, questa Coscienza trascendente subor dina la comune, come provano i varii sacerdoti della primitiva religiosità . Quando il soggetto si aliena dal senso comune senza trascendere in un'idealità prestigiosa, ed esercita una pratica con tradittoria a sè stessa, ovvero incompatibile colle esigenze gene rali della pratica oggettività, allora si dice , che il soggetto è spiritualmente ammalato, ovverosia demente. L'alienazione vuol essere accuratamente distinta, se cioè sia alienazione dal mero senso comune ( in questo senso si può dire, che tutti gli uomini grandi furono alienati), ovvero se sia una alienazione dalle generali esigenze pratiche dell'oggettività natu rale e spirituale ( in questo senso gli alienati sono coloro che comunemente si chiamano pazzi ) . $ 129. La Coscienza trascendentale, ossia la Coscienza domi nata dall'idealismo, Coscienza essenzialmente poetica , è il polo opposto della Coscienza dominata dalla sensazione, Coscienza SINOSSI DELL'ENCICLOPEDIA SPECULATIVA 85 essenzialmente prosaica . A quella si devono tutte le organizza zioni primitive dell'umanità , a questa si deve preferibilmente la tecnica industrialità e la mercatura primitiva. Vedremo più oltre, che la Coscienza umana progredisce sulla base di quest'opposizione archetipica della sua storia ,
Monday, April 5, 2021
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