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Saturday, October 31, 2015

"Trick Or Treat?": The Implicatures -- Notes Towards A Griceian Halloween

Speranza

The Italian (I always trust the Italians to speak about things they don't really know about) entry for "Halloween" in Wikipedia has this mysterious statement which cannot be but Griceian (cfr. his "Tim's spots did not mean anything to mean, but they really meant measles to the doctor, when he came."):
 
i. "Dolcetto o scherzetto" in realtà significa "sacrificio o maledizione".
 
-- which I will translate as:
 
ii. For all Frazer has studied this, he missed the implicature.
 
or more strictly "to the letter"
 
iii. "Trick or treat?" -- which is NOT a rhetoric question -- "in REALITY", or really, MEANS 'sacrifice or curse?'.
 
The Griceian problem is how to get to this 'implicatum'. D. Ritchie was wondering some time ago whether to use 'implicate' as a verb, or his neologism, "I implicature". In this case, it may well be a chorus utterance, or choral utterance. A group of utterers uttering:
 
iii. Trick or treat?
 
Geary WILL agree that it means, really, 'sacrificio o maledizione'.

I mean, one wouldn't go door to door to the houses of strangers for nothing of less momentum than _that_. The 'really', in the Italian entry, poses Austin's problem in "Sense and Sensibilia"
 
iv. That's not a real duck: it's a decoy.
 
So we will ignore it.
 
The implicature is theological, or as Geary prefers, 'eschatological' -- ("Not scatological, stupid," he adds). For 'sacrificio or maledizione' uses the inclusive disjunction. Thus:
 
v. Both.
 
is a perfect answer. One can be cursed and yet sacrifice oneself -- a neighbour's friend told me he knew one spouse who felt like that).
 
So the issue is tricky if not treaty.
 
Apparently, Halloween originates in Ireland, and it was due to the Irish 'immigration' (or 'emigration', as the Irish prefer) to the USA that this 'rhetorical eschatological inclusive disjunctive implicature-triggering question' travelled 'across the non-pacific pond' (i.e. the atlantic ocean).
 
"The concept of 'sacrifice' is an obscure one," Geary notes. "And so is that of 'curse'". "This puts Halloween as one of American most serious celebrations. The fact that today it is also celebrated in Tokyo says much about the Irish," he adds.
 
If in southern Italy there are similar celebrations that's a SOUTHERN Italian problem ("and northern Italian scholars need not get concerned.")
 
If the Romans celebrated POMONA (as in Pomona College -- vide Atlas), that's on the other hand a "classicist" problem.
 
Geary notes: "There are no inscriptions in the Roman forum of anything like the question, 'trick or treat?', but this may well be due to the lack of punctuation marks."
 
He goes on:
 
"The question mark ( ? ), also known as the interrogation point, query, or, as I prefer, "eroteme", is a punctuation mark that indicates an interrogative clause, or phrase in many languages. The question mark is not used for indirect questions -- which "sacrifice or curse" may well end up being --. The question mark glyph is also often used in place of missing or unknown data. In Unicode, it is encoded at U+003F ? question mark."
 
"And we can't expect the Ancient Romans to use Unicode, can we?"
 

 

 

Trick or treat? the implicatures -- notes towards a Griceian Halloween

Speranza

Halloween è una festività celebrata la notte del 31 ottobre.
Essa trae le sue origini da ricorrenze celtiche e ha assunto le forme accentuatamente macabre con cui oggi la conosciamo.
Le sue manifestazioni sono molto varie.
Si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria del "dolcetto o scherzetto".
Caratteristica della festa è la simbologia legata al mondo della morte e dell’occulto, di cui è tipico l'emblema della zucca intagliata, derivato dal personaggio di Jack-o'-lantern.
Lo storico Nicholas Rogers, ricercando le origini di Halloween, nota che mentre alcuni studiosi hanno rintracciato le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona - dea dei frutti e dei semi - o nella festa dei morti chiamata Parentalia, Halloween viene più tipicamente collegata alla festa celtica di Samhain, originariamente scritto Samuin.
Il nome della festività, mantenuto storicamente dai celti significa "fine dell'estate".
La tesi della derivazione di Halloween da Samhain fu sostenuta da due celebri studiosi di fine Ottocento, Rhŷs e Frazer.
Secondo il calendario celtico in uso 2000 anni fa l’anno nuovo iniziava il 31 ottobre.
Nell'840, la festa di Ognissanti fu ufficialmente istituita il 1º novembre mentre era papa Gregorio IV.
Probabilmente questa scelta era intesa a creare una continuità col passato, sovrapponendo la nuova festività cristiana a quella più antica.
A conferma di ciò, Frazer osservava che, in precedenza, Ognissanti veniva già festeggiato in Inghilterra, il 1º novembre.
Questa tesi ha avuto amplissima diffusione (per esempio è data per certa dall'Encyclopaedia Britannica).
Tuttavia lo storico Hutton l'ha messa in discussione, osservando come Ognissanti venisse celebrato da vari secoli (prima di essere festa di precetto), in date discordanti nei vari paesi: la più diffusa era il 13 maggio, in Irlanda (paese di cultura celtica) era il 20 aprile, mentre il 1º novembre era una data diffusa in Inghilterra e Germania (paesi di cultura germanica)
Secondo l'Oxford Dictionary of English folklore, certamente Samhain era un tempo per raduni festivi e nei testi medievali irlandesi e quelli più tardi del folclore irlandese, gallese e scozzese gli incontri soprannaturali avvengono in questo giorno, anche se non c'è evidenza che fosse connesso con la morte in epoca precristiana, o che si tenessero cerimonie religiose pagane.
L'associazione centrale col tema della morte sembra affermarsi in un periodo successivo, e appare evidente nella più recente evoluzione anglosassone della festa con le sue maschere macabre.
Dopo che il protestantesimo ebbe interrotto la tradizione di Ognissanti, in ambito protestante si continuò a celebrare Halloween come festa laica.
In particolare negli USA, a partire dalla metà dell'Ottocento, tale festa si diffuse (specialmente a causa dell'immigrazione irlandese) fino a diventare, nel secolo scorso, una delle principali festività statunitensi.
Negli ultimi anni la festività di Halloween ha assunto carattere consumistico, con un oscuramento progressivo dei significati originari.
Festeggiamenti che durano interi weekend sono ormai tipici in tutti gli Stati di influenza anglofona.
Così in USA, Halloween viene festeggiato come una "festa del costume", dove party in maschera e festeggiamenti tematici superano il tipico valore tradizionale del "dolcetto o scherzetto", per dar vita ad una nuova tradizione di divertimento, tipica di una gioventù cresciuta.
La parola "halloween" rappresenta una variante scozzese del nome completo "All Hallows' Eve", cioè la notte prima di Ognissanti (in inglese arcaico All Hallows' Day, moderno All Saints' Day).
Sebbene il sintagma "All Hallows" si ritrovi in inglese antico ("ealra hālgena mæsse dæg", giorno della messa di tutti i santi), All Hallows' Eve non è attestato fino al 1556.[
Lo sviluppo di oggetti e simboli associati a Halloween si è andato formando col passare del tempo.
Ad esempio l'uso di intagliare zucche con espressioni spaventose o grottesche risale alla tradizione di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel Purgatorio.
La rapa è stata usata tradizionalmente a Halloween in Irlanda e Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande – facilitando il lavoro di intaglio.
La tradizione americana di intagliare zucche risale al 1837 ed era originariamente associata con il tempo del raccolto in generale, venendo associata specificamente a Halloween verso la seconda metà del Novecento.
Il simbolismo di Halloween deriva da varie fonti, inclusi costumi nazionali, opere letterarie gotiche e horror (come i romanzi Frankenstein, Dracula e Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde) e film classici dell'orrore (come Frankenstein, La mummia, L'esorcista e Shining).
Tra le primissime opere su Halloween si ritrovano quelle del poeta scozzese John Mayne che nel 1780 annotò sia gli scherzi di Halloween in "What fearfu' pranks ensue!", sia quanto di soprannaturale era associato con quella notte in "Bogies" (fantasmi), influenzando la poesia Halloween dello scrittore Robert Burns.
Prevalgono anche elementi della stagione autunnale, come le zucche, le bucce del grano e gli spaventapasseri. Le case spesso sono decorate con questi simboli nel periodo di Halloween.
Il simbolismo di Halloween include anche temi come la morte, il male, l'occulto o i mostri.
Nero, viola e arancione sono i colori tradizionali di questa festa.
Fare dolcetto o scherzetto è un'usanza di Halloween.
I bambini vanno travestiti di casa in casa chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda "Dolcetto o scherzetto?".
La parola "scherzetto" è la traduzione dall'inglese "trick", una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà se non viene dato alcun dolcetto ("treat").
"Dolcetto o scherzetto" in realtà significa anche "sacrificio o maledizione".
Esiste una filastrocca inglese insegnata ai bambini delle elementari su questa usanza.
La pratica del travestirsi risale al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedievale dell'elemosina, quando la gente povera andava porta a porta a Ognissanti (il 1º novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre).
Questa usanza nacque in Irlanda, sebbene pratiche simili per le anime dei morti siano state ritrovate anche in Sud Italia.
Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo maestro di "lagnarsi come un mendicante a Hallowmas [Halloween]."
Gli atteggiamenti cristiani verso Halloween sono diversi.
Nella chiesa anglicana alcune diocesi hanno scelto di enfatizzare le tradizioni cristiane del giorno di Ognissanti, mentre alcuni altri protestanti celebrano la festività come Giorno della Riforma, un giorno per ricordare la Riforma Protestante.
Padre Gabriele Amorth, un esorcista nominato a Roma dal Vaticano, ha affermato che festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo, il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona.
L'Arcidiocesi di Boston ha organizzato una festa santa in questo giorno cercando di portare la festa alle sue radici cristiane.
Molti artisti, organizzatori e partecipanti hanno detto che "saint fest" è una celebrazione della notte prima di Ognissanti o "All Hallows Eve".
Alcune chiese protestanti sono contrarie a Halloween, e la considerano una festa di carattere pagano, la cui origine risale ai popoli celtici.
Gli evangelici ad esempio dicono in questo giorno si spera che il misterioso, diabolico e occulto conviva con gli umani ("Al giorno d’oggi, nel mondo intero, Halloween è la festa più importante dell’anno per i seguaci di Satana").
In più il 31 ottobre è l’inizio del nuovo anno secondo il calendario delle streghe.
Il World Book Enciclopedia afferma che essa rappresenta l’inizio di tutto ciò che è freddo, nero e morto.
Alcuni cristiani, in modo particolare discendenti dei popoli celti, da cui ha origine la leggenda di Halloween, non ascrivono a essa un significato negativo, vedendola come una festa puramente secolare dedicata al celebrare fantasmi immaginari e a ricevere dolci.
Per questi cristiani, Halloween non costituisce una minaccia per la vita spirituale dei bambini.
Gli insegnamenti sulla morte e la mortalità e le credenze degli antenati celti possono essere una lezione di vita valida e una parte dell'eredità dei loro parrocchiani.
Nella chiesa cattolica degli Stati Uniti c'è chi ritiene che Halloween abbia delle connessioni col Cristianesimo.
Per molte chiese cristiane le origini di Halloween sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo, per cui esso porta all'influsso dell'occulto nella vita delle persone.
L'enfasi di Halloween è sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni e il male. I bambini ne sono negativamente influenzati.
Una risposta da parte di alcuni fondamentalisti e chiese evangeliche conservatrici è stato l'uso di opuscoli, o brevi fumetti per usare la popolarità di Halloween come un'opportunità per evangelizzare.
In generale tuttavia il cristianesimo non approva che si festeggi Halloween, in quanto ritiene che il paganesimo, l'occulto, e le altre pratiche e fenomeni culturali connessi siano incompatibili con la fede cristiana.[
Il paganesimo celtico considera questo periodo come un tempo sacro.
È comunque da precisare che Halloween si configura in maniera diversa dall'originale festività pagana celtica di Samhain, che i neopagani continuano a celebrare nella sua forma originaria.
Nel celebrare la commemorazione dei defunti, una tradizione vuole che i primi Cristiani, vagabondassero per i villaggi chiedendo un dolce chiamato “pane d’anima”, più dolci ricevevano e maggiori erano le preghiere rivolte ai defunti del donatore.
Una tradizione decisamente analoga a quella degli antichi druidi e sacerdoti pagani dell'Europa pre-cristiana.
A Serra San Bruno, in Calabria, vi è la secolare tradizione del "Coccalu di muortu".
I ragazzini, dopo aver intagliato una zucca riproducendo un teschio (in dialetto serrese, appunto, "Coccalu di muortu"), gironzolano per le vie del paese tenendo in mano la loro creazione e, o bussando agli usci delle case oppure rivolgendosi direttamente alle persone che incontrano per strada, esordiscono con la frase: "Mi lu pagati lu coccalu?" ("Me lo pagate il teschio?").
In Puglia, a Orsara di Puglia, la notte tra l'1 e il 2 di novembre si celebra l'antichissima notte del "fucacost" (fuoco fianco a fianco).
Davanti a ogni casa vengono accesi dei falò (in origine di rami secchi di ginestra) per illuminare la strada di casa ai defunti (in genere alle anime del purgatorio) che in quella notte tornerebbe a trovare i viventi.
Sulla brace di questi falò, viene cucinata della carne che tutti mangiano in strada assieme ai passanti. Nella giornata dell'1, nella piazza principale, si svolge, la tradizionale gara delle zucche decorate (definite le "cocce priatorje" - le teste del purgatorio).
In Friuli e Veneto (dette lumère, suche baruche o suche dei morti) era diffusa la tradizione di intagliare zucche con fattezze di teschio, e la credenza che nella notte dei morti questi potessero uscire dalle tombe, muoversi in processione, irretire i bambini, ed infine che gli animali nelle stalle potessero parlare.
Sempre in Friuli era diffusa una tradizione simile a quella del "dolcetto o scherzetto", ma applicata nelle festività natalizie o carnevalesche, feste che hanno pure origine come riti di passaggio d'anno, similmente a Halloween.
In queste occasioni i bambini, eventualmente travestiti da figure spaventose e mostruose, potevano bussare di porta in porta recitando filastrocche il cui significato era quello di chiedere dolci, noci o piccoli regali, in cambio di un augurio rivolto all'interlocutore di accedere al paradiso.
In Sardegna è conosciuta nel Sud come Is Animeddas (Sarrabus) o Is Panixeddas; in Ogliastra come Su Prugadoriu; nel Nuorese come Su mortu mortu, Sas Animas o Su Peti Cocone (Orosei).
È una tradizione antichissima e prevede che i bambini si rechino di casa in casa per chiedere di fare del bene per le anime dei morti attraverso richieste di doni usando frasi di rito come "Mi ddas fait is animeddas?" ("mi fa le piccole anime?") o "Carchi cosa pro sas animas" ("qualcosa per le anime).
I bambini che bussano alle porte si presentano nel Nuorese come "sos chi toccana" ("quelli che bussano").
Caratteristiche simili a Halloween si riscontrano anche nel Nord dell'isola, nell'antica festa di Sant'Andrea celebrata a Martis e in altri comuni dell'Anglona e del Goceano.
La notte del 30 novembre gli adulti vanno per le vie del paese percuotendo fra loro graticole, coltelli e scuri allo scopo di intimorire i ragazzi e i bambini che nel frattempo vagano per le strade con delle zucche vuote intagliate a forma di teschio e illuminate all'interno da una candela. I giovani, quando vanno a bussare nelle case, annunciano la loro presenza battendo coperchi e mestoli e recitando una enigmatica e minacciosa filastrocca nella locale parlata sardo-corsa Sant'Andria muzza li mani!!... (Sant'Andrea mozza le mani) ricevendo in cambio, per questa loro esibizione, dolci, mandarini, fichi secchi, bibite e denaro.
Il gruppo power metal Helloween, di Amburgo, trae il suo nome dalla festa di Halloween.
Secondo l'ex chitarrista Kai Hansen, il nome fu proposto dal bassista Markus Grosskopf la sera di Halloween del 1984, giocando sull'assonanza con "Hellish Music" che i giovani si proponevano di fare.
Il gruppo sfruttò questa assonanza: Hansen scrisse una suite di oltre 13 minuti intitolata Halloween, contenuta nel loro secondo album in studio, Keeper of the Seven Keys Part I, mentre il loro EP di debutto (Helloween) era introdotto da una breve successione di melodie registrate da una radio, tra cui "Happy Happy Halloween", sull'aria di "London bridge is falling down". Jack'o'lantern è una figura ricorrente in tutte le loro copertine (la stessa "O" di Halloween è rappresentata come una zucca maligna).
Note: Nicholas Rogers, Samhain and the Celtic Origins of Halloween, in Halloween: From Pagan Ritual to Party Night, New York, Oxford Univ. Press, 2002, pp. 11–21, ISBN 0-19-516896-8. Jone Salomonsen, Enchanted Feminism: Ritual, Gender and Divinity Among the Reclaiming Witches of San Francisco, New York, Routledge, 2002, p. 190, ISBN 0-415-22392-X. Robert S. Ellwood e Barabara A. McGraw, Many Peoples, Many Faiths: Women and Men in The World Religions, Prentice Hall, 1999, p. 31, ISBN 0-13-010735-2. Ronald Hutton, The Stations of the Sun: A History of the Ritual Year in Britain, Oxford, Oxford University Press, 1996. Halloween, su Encyclopaedia Britannica. URL consultato il 31 dicembre 2012.
The Oxford English Dictionary, 2ª ed., Oxford, Oxford Univ. Press, 1989, ISBN 0-19-861186-2. The Oxford companion to American food and drink, Oxford University Press, 2007, p. 269. URL consultato il 17 febbraio 2011. Nathaniel Hawthorne, "The Great Carbuncle," in "Twice-Told Tales", 1837: Hide it [the great carbuncle] under thy cloak, say'st thou? Why, it will gleam through the holes, and make thee look like a jack-o'-lantern! A inizio Novecento, articoli sulla Festa del Ringraziamento suggerivano la jack-o'-lantern come addobbo per questa festività. Cfr. (EN) The Day We Celebrate: Thanksgiving Treated Gastronomically and Socially, in The New York Times, 24 novembre 1895, p. 27. URL consultato il 25 novembre 2014. (EN) Odd Ornaments for Table, in The New York Times, 21 ottobre 1900, p. 12. URL consultato il 25 novembre 2014.
Nicholas Rogers, Halloween Goes to Hollywood, in Halloween: From Pagan Ritual to Party Night, New York, Oxford University Press, 2002, pp. 103–124, ISBN 0-19-516896-8. Thomas Crawford, Burns: a study of the poems and songs, Stanford University Press, 1960. URL consultato il 25 novembre 2014.
^ (EN) Jacqueline Simpson, All Saints' Day, in G. Howarth e O. Leeman (a cura di), Encyclopedia of Death and Dying, Londra, Routledge, 2001, p. 14, ISBN 0-415-18825-3. «Halloween is closely associated in folklore with death and the supernatural».
Aldo Buonaiuto, La trappola delle sette, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII - Editore Sempre, 2011, p. 89, ISBN 978-88-89807-23-1."Ask Anne", Washington Post, Nov. 21, 1948, p. S11. Atto 2, Scena 1. Bishop Challenges Supermarkets to Lighten up Halloween, The Church of England. URL consultato il 28 ottobre 2009.
Halloween and All Saints Day, httpa//newadvent.org/:::newadvent.org, n.d.. URL consultato il 22 ottobre 2006. Reformation Day. URL consultato il 22 ottobre 2009.
Reformation Day: What, Why, and Resources for Worship, The General Board of Discipleship of The United Methodist Church, 21 ottobre 2005. URL consultato il 22 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2007).
Salem 'Saint Fest' restores Christian message to Halloween, httpa//www.rcab.org/:::www.rcab.org, n.d.. URL consultato il 22 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2006).
httpa//Tuttoevangelo.com/:::Tuttoevangelo.com.
Halloween’s Christian Roots httpa//AmericanCatholic.org/:::AmericanCatholic.org. Retrieved on October 24, 2007.
Halloween by Sandro Ribi.
"Trick?" or "Treat?"—Unmasking Halloween, The Restored Church of God, n.d.. URL consultato il 21 settembre 2007.
A to Z of Halloween, The Limerick Leader, 29 ottobre 2009. URL consultato il 29 ottobre 2009. La Gnot dai Sants: gnot di maraveis e di magjiis (PDF). URL consultato il 25 novembre 2014.Dalle "lumère" alle zucche, il Veneto ritrova il suo Halloween (HTML). URL consultato il 26 ottobre 2015. Donne in Carnia - Mese per mese le tradizioni: Dicembre. Su Mortu Mortu, contsu.it. Sito istituzionale del Comune di Martis Comune di Martis - Cultura e turismo. Nulvi, la festa di Sant'Andria, in La Nuova Sardegna, 3 dicembre 2011. URL consultato il 25 novembre 2014. Sito ufficiale della Provincia di Sassari Provincia di Sassari
********
Bibliografia: Jack Santino (a cura di), Halloween and Other Festivals of Death and Life, Knoxville (Tennessee), University of Tennessee Press, 1994, ISBN 0-87049-813-4. Lesley Bannatyne, Halloween: An American Holiday, An American History, Pelican Publishing Company [Facts on File, 1990], 1998, ISBN 1-56554-346-7.
Diane C. Arkins, Halloween: Romantic Art and Customs of Yesteryear, Pelican Publishing Company, 2000, ISBN 1-56554-712-8. Phyllis Galembo, Dressed for Thrills: 100 Years of Halloween Costumes and Masquerade, New York, Harry N. Abrams, Inc., 2002, ISBN 0-8109-3291-1.
(EN) Nicholas Rogers, Halloween: From Pagan Ritual to Party Night, New York, Oxford University Press, 2002, ISBN 0-19-516896-8.
(EN) Lisa Morton, The Halloween Encyclopedia, McFarland & Company, 2003, ISBN 0-7864-1524-X.
(EN) Diane C. Arkins, Halloween Merrymaking: An Illustrated Celebration Of Fun, Food, And Frolics From Halloweens Past, Pelican Publishing Company, 2004, ISBN 1-58980-113-X.
(EN) Lesley Bannatyne, A Halloween Reader. Stories, Poems and Plays from Halloweens Past, McFarland & Company, 2004, ISBN 1-58980-176-8.
(DE) Editha Hörandner (a cura di), Halloween in der Steiermark und anderswo, Volkskunde (Münster in Westfalen), LIT Verlag Münster, 2005, ISBN 3-8258-8889-4.
Jean Markale, Halloween. Storia e tradizioni, traduzione di Marco Enrico Giacomelli, Torino, L'Età dell'Acquario, 2005, ISBN 88-7136-219-5.
Giuseppe Bellosi e Eraldo Baldini, Halloween. Nei giorni che i morti ritornano, Torino, Einaudi, 2006, ISBN 88-06-18496-2.
Voci correlate: Commemorazione dei defunti, Ullambana
Halloween, in Open Directory Project, Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Halloween")
Samhain: Tempo di morte e rinnovo – Studi celtici, cultura e religione gaelica
"La storia di Halloween" di History Channel.
"Samhain: le origini europee di Halloween" - ItaliaMagazine.
"Le origini romane della festa di Halloween" di SpecchioRomano.
Festività Portale Festività: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Festività
Categorie: Festività cristiane, Festività neopagane, Celebrazioni religiose

Thursday, October 29, 2015

Professor Grice and Lord Quinton on the figurative uses of the Greek root 'phren' and aspects of reasoning

Speranza

Speranza

We were discussing the noun 'schizophrenia' as coined in psychology from a Greek root 'phren' that originally meant midriff or diaphragm and was later used to apply to the heart (as site of passions) and later the mind.

As philosophers we are interested in what the concept poses as a 'breakdown of rationality' about which Grice (in "Reply to Richards") and Quinton have referred to.

So let us now examine not so much the rather abstract noun 'schizophrenia' but practice some linguistic botany (as Grice called it) into the adjective (and noun), 'schizophrenic'.

The OED tells us plainly that the etymology:  < schizophrenia n. + -ic suffix.

Usage A -- as an adjective. Sub-usage a. In psychology, characteristic of or having schizophrenia.

1912   Bleuler in American Journal of Insanity LXIX, p. 874

"When we look more closely
we find amongst all normal people
many and important instances where
thought is divorced both from logic
and from reality."

Grice would have liked that since he wrote on "Logic and Conversation". Indeed, "Schizophrenic Talk" is based on a Robin-Lakoff interpretation of Grice.

Bleuler goes on:

"I have called these forms of
thinking autistic,
corresponding to the idea of
schizophrenic autismus."

***************************

The second quotation is:

1927   D. K. Henderson and R. D. Gillespie Textbook of Psychiatry, p. 218

"It is now generally recognised
that although a schizophrenic type
of disturbance is always most serious,
there are certain cases which can, and do,
re-adjust themselves."

-- with the implicature that they are NOT serious.

*************************

The third quotation is colloquial

1931   Times Literary Suppl. 17 Sept. 692/4

"Professor Kretschmer
manages to convey the
impression that all philosophers
and tragedians are schizophrenic,
or at least ‘schizoid’."

-- which is absurd, the implicature being -- at least as far as philosophers are concerned!

(Who was the last tragedian?)

**************************

The next quote is:


1945  The London Times 28 Sept. 7/5

"He was schizophrenic
long before the thing became
fashionable,"

-- trust The Times to be so irreverential!

"... half of him being entirely rational,
the other half living in a world in
which it was taken for granted that pigs have wings."

--- and used them to fly! -- that's the worse part of it!

**********

The next quote is:

1973   I. L. Child Humanistic Psychol. ix. 137

"Laing and Esterson..argue that
schizophrenic behaviour appears
in these patients as a somewhat
sensible response to an
extremely difficult situation."

A rather boring quote if you ask me (don't!)

**************

The next quote is:

1974   R. Passmore and J. S. Robson, Compan. Med. Stud. III., p. 55/2

"Other examples are the ‘schizophrenic smile’,
which appears without obvious external
cause and is presumed to be a
response to an internal hallucinatory
stimulus, and the ‘schizophrenic handshake’,
the patient's hand when grasped
remaining limp."

The above is ripe for Griceian analysis of meaning-n and meaning-nn. A smile, indeed Ockham said, signifies 'joy of the soul'.

So we have to be careful there! (Risus significat naturalister laetitiae animae).

********************

The next quote is:

1981   Brit. Med. Jrnl. 24 Jan. 313/3

"While drugs have certainly
facilitated the extra-mural care of schizophrenic patients
 the minimisation of prolonged in-patient treatment has,
to a large extent, been due to social
measures and to changes in
attitude within the psychiatric services."

***************************

The OED entertainingly then goes to Usage b. transf. and fig., freq. with the implication of mutually contradictory or inconsistent elements.

The first quote is:

1955   Scientific Amer. Oct. 113/1

"The behavior of the puzzled Board
reflected its schizophrenic task.
The members performed as part jury,
part judge, and then as part administrative agency,
engaged in a part rule-making, part quasi-judicial proceeding."

********* The quote is good in that 'schizo-' should not MEAN that the division is binary!

*****************

The next quote is:

1960   Times 13 June 14/1

"It was a schizophrenic day
when nearly every player
seemed to live two lives."

-- but did not. Grice considers the implicatures of 'seem' and The Times is ignoring them!

***********

The next quote is:


1962   A. Lurie Love and Friendship, p. 155

"You're not living two different
lives that don't match... For me
it's absolutely impossible.
It's schizophrenic."

Like p & ~p or ~<>p.

The next quote is:

1974   R. Crossman Diaries (1977) III. 71

"We are all deeply schizophrenic on this Bill,
hate the interference, hate the break with
the trade unions, yet we can see
that without it there must be a higher
level of unemployment than we can tolerate."

1978   M. Shanks What's Wrong with Mod. World? iii. 45

"In their reaction to inflationary
pressures government have been..schizophrenic.
On the one hand they have sought..to fight them.
On the other hand they have felt obliged to compensate the victims."

--- Binary opposition: since people (and inflationary pressures) usually have two hands.

1980   Daily Tel. 24 July 11/5

"The work is schizophrenic
in its switches of style from
geniune opera-drama to operetta and
then to the typical vehicle for a soprano
anxious and able to sing Ophelia's
mad scene."

--- NOT BINARY.


 Usage B. as a noun, meaning a person (certainly not a pet) with schizophrenia.

First quote:

1926 W. McDougall Outl. Abnormal Psychol. xxiii. 384

"The delusions and hallucinations
of the schizophrenic so commonly
concern his body."

1953   W. S. Burroughs Junkie x. 110

"One young schizophrenic
had both hands fastened in
front with a bandage so he
could not bother the other patients."

1956   A. Huxley Heaven and Hell 84

"Many schizophrenics pass
most of their time..in a
shadowy world of phantoms
and unrealities."

1958   J. M. Argyle Relig. Behaviour ix. 109

"Schizophrenics..are
more chaotic and harbour
a number of unrelated
fantasies and identifications
simultaneously."

1979   N. Scheper-Hughes Saints, Scholars & Schizophrenics iii. 69/1

"Interviews with Irish schizophrenics
support the hypothesis that the later
age of onset of the disease in rural Ireland
is related to the postponed adulthood..of
the Irish bachelor."

The OED lists as derivatives


  schizophrenically adv. in a manner suggestive or characteristic of schizophrenia.

1963   Times 23 Apr. 16/1

"Ionesco's hero — perpetually exhausted,
always eating, schizophrenically incapable of action."

1975   Gramophone Nov. 790/1

"Then there's what one might call a
strange psychological world in
which almost schizophrenically
Sibelius uses brightness and
lightness juxtaposed with the darkest
and most ferocious gestures."

1979   Times 27 Dec. 11/5

"Schizophrenically Janus-like,
we offer at least two different faces
towards a policeman."

This entry, the OED warns us, has not yet been fully updated (first published 1982).

----

REFERENCES

Quinton, A. M. Madness.
Grice, H. P. Aspects of reasoning.


Cfr. schizo-, comb. form 1840, schizo-affective, ad...1933; schizoid, adj. and n.1925; schizoidia, n.1940; schizont, n.1900; schizonticide, n.1943; schizophrene, n.1925; schizophrenese, n.1964; schizophrenia, n.1912; schizophrenic, adj. ...1912; schizophreniform, adj.1937; schizophrenogenic, adj.1949; schizostylis, n.1864; schizzo, n.1686; schlafrock, n.1836
schlag, n.1969; schlagobers, n.1938; schlagsahne, n.1907; schlamperei, n.1961; schlemiel, n.1892
schlenter, n. and adj.1864; schlep, n.11939; schlep, n.21964; schlep, v.1922; schlepper, n.1934
schlich, n.1677; schlicht, adj.1944; Schlieffen, n.1917; schliere, n.1888; schlimazel, n.1948
schlock, n.1915; schlong, n.1969; schloss, n.1820; schlub, n.1964; schlump, n.1948; schlumpy, adj.1956; schm-, comb. form1929; schmaltz, n.1935; schmaltz, v.1936; schmaltzy, adj.1935

Grice and Quinton on figurative uses of Greek 'phren' and aspects of reasoning

Speranza

We were discussing the noun 'schizophrenia' as coined in psychology from a Greek root 'phren' that originally meant midriff or diaphragm and was later used to apply to the heart (as site of passions) and later the mind.

As philosophers we are interested in what the concept poses as a 'breakdown of rationality' about which Grice (in "Reply to Richards") and Quinton have referred to.

So let us now examine not so much the rather abstract noun 'schizophrenia' but practice some linguistic botany (as Grice called it) into the adjective (and noun), 'schizophrenic'.

The OED tells us plainly that the etymology:  < schizophrenia n. + -ic suffix.
 A.

as an adjective
 
Usage a.

Psychol.

Characteristic of or having schizophrenia.


1912   Bleuler in Amer. Jrnl. Insanity LXIX. 874 

"When we look more closely we find amongst all normal people many and important instances where thought is divorced both from logic and from reality. I have called these forms of thinking autistic, corresponding to the idea of schizophrenic autismus."


1927   D. K. Henderson & R. D. Gillespie Text-bk. Psychiatry ix. 218 

"It is now generally recognised that although a schizophrenic type of disturbance is always most serious, there are certain cases which can, and do, readjust themselves."

1931   Times Lit. Suppl. 17 Sept. 692/4 

"Professor Kretschmer manages to convey the impression that all philosophers and tragedians are schizophrenic, or at least ‘schizoid’."

1945   Times 28 Sept. 7/5 

"He was schizophrenic long before the thing became fashionable, half of him being entirely rational, the other half living in a world in which it was taken for granted that pigs have wings."

1973   I. L. Child Humanistic Psychol. ix. 137 

"Laing and Esterson..argue that schizophrenic behavior appears in these patients as a somewhat sensible response to an extremely difficult situation."

1974   R. Passmore & J. S. Robson Compan. Med. Stud. III. xxxv. 55/2 

"Other examples are the ‘schizophrenic smile’, which appears without obvious external cause and is presumed to be a response to an internal hallucinatory stimulus, and the ‘schizophrenic handshake’, the patient's hand when grasped remaining limp."

1981   Brit. Med. Jrnl. 24 Jan. 313/3 

"While drugs have certainly facilitated the extramural care of schizophrenic patients the minimisation of prolonged inpatient treatment has, to a large extent, been due to social measures and to changes in attitude within the psychiatric services."

 
 usage b. transf. and fig., freq. with the implication of mutually contradictory or inconsistent elements.

1955   Sci. Amer. Oct. 113/1 

"The behavior of the puzzled Board reflected its schizophrenic task. The members performed as part jury, part judge, and then as part administrative agency, engaged in a part rule-making, part quasi-judicial proceeding."

1960   Times 13 June 14/1 

"It was a schizophrenic day when nearly every player seemed to live two lives."

1962   A. Lurie Love & Friendship viii. 155 

"You're not living two different lives that don't match... For me it's absolutely impossible. It's schizophrenic."

a1974   R. Crossman Diaries (1977) III. 71 

"We are all deeply schizophrenic on this Bill, hate the interference, hate the break with the trade unions, yet we can see that without it there must be a higher level of unemployment than we can tolerate."

1978   M. Shanks What's Wrong with Mod. World? iii. 45 

"In their reaction to inflationary pressures government have been..schizophrenic. On the one hand they have sought..to fight them. On the other hand they have felt obliged to compensate the victims."

1980   Daily Tel. 24 July 11/5 

"The work is schizophrenic in its switches of style from geniune opera-drama to operetta and then to the typical vehicle for a soprano anxious and able to sing Ophelia's mad scene."


 Usage B. as a noun .
  A person with schizophrenia.

1926 W. McDougall Outl. Abnormal Psychol. xxiii. 384 

"The delusions and hallucinations of the schizophrenic so commonly concern his body."

1953   W. S. Burroughs Junkie x. 110 

"One young schizophrenic had both hands fastened in front with a bandage so he could not bother the other patients."

1956   A. Huxley Heaven & Hell 84 

"Many schizophrenics pass most of their time..in a shadowy world of phantoms and unrealities."

1958   J. M. Argyle Relig. Behaviour ix. 109 

"Schizophrenics..are more chaotic and harbour a number of unrelated fantasies and identifications simultaneously."

1979   N. Scheper-Hughes Saints, Scholars & Schizophrenics iii. 69/1 

"Interviews with Irish schizophrenics support the hypothesis that the later age of onset of the disease in rural Ireland is related to the postponed adulthood..of the Irish bachelor."

The OED lists as derivatives
 

  schizophrenically adv. in a manner suggestive or characteristic of schizophrenia.

1963   Times 23 Apr. 16/1 

"Ionesco's hero—perpetually exhausted, always eating, schizophrenically incapable of action."

1975   Gramophone Nov. 790/1 

"Then there's what one might call a strange psychological world in which almost schizophrenically Sibelius uses brightness and lightness juxtaposed with the darkest and most ferocious gestures."

1979   Times 27 Dec. 11/5 

"Schizophrenically Janus-like, we offer at least two different faces towards a policeman."

This entry, the OED warns us, has not yet been fully updated (first published 1982).

Cfr. schizo-, comb. form 1840, schizo-affective, ad...1933; schizoid, adj. and n.1925; schizoidia, n.1940; schizont, n.1900; schizonticide, n.1943; schizophrene, n.1925; schizophrenese, n.1964; schizophrenia, n.1912; schizophrenic, adj. ...1912; schizophreniform, adj.1937; schizophrenogenic, adj.1949; schizostylis, n.1864; schizzo, n.1686; schlafrock, n.1836
schlag, n.1969; schlagobers, n.1938; schlagsahne, n.1907; schlamperei, n.1961; schlemiel, n.1892
schlenter, n. and adj.1864; schlep, n.11939; schlep, n.21964; schlep, v.1922; schlepper, n.1934
schlich, n.1677; schlicht, adj.1944; Schlieffen, n.1917; schliere, n.1888; schlimazel, n.1948
schlock, n.1915; schlong, n.1969; schloss, n.1820; schlub, n.1964; schlump, n.1948; schlumpy, adj.1956; schm-, comb. form1929; schmaltz, n.1935; schmaltz, v.1936; schmaltzy, adj.1935

Wednesday, October 28, 2015

Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

When the Germans coined 'hebephrenia' and 'schizophrenia' they knew their Greek!

'phreno-' or, before vowels, merely "phren-," is a word-forming element meaning "mind," also "diaphragm," from Greek phreno-, comb. form of phrene properly "diaphragm, muscle which parts the abdomen from the thorax" in Homer extended to "parts around the heart, breast," hence "heart" (as a seat of passions), "mind, seat of thoughts, wits, senses," of unknown origin, alas. 

Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

While 'hebephrenia' is classified as a type of schizophrenia, as a matter of fact, this obscure noun was coined BEFORE 'schizophrenia', to refer to "adolescent insanity" (as per a 1886 definition). "Hebephrenia" was -- as opposed to "Schizophrenie" which came up in German, hence the -ie suffix -- coined directly in Modern Latin by the German psychiatrist Ewald Escker in 1871, from Greek hebe "youth" (see Hebe (1)) + phrene "mind" (see phreno-) + abstract noun ending -ia. Related:Hebephreniac.

Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

While people speak of schizophrenia, after reading Grice's Aspects of Reasoning, and being aware of his theory of conversational implicature, we should popularise the term of more obscure coinage:

HEBEPHRENIA

is a disorder characterized especially by incoherence, delusions lacking an underlying theme, and affect that is usually flat, inappropriate, or silly.


"Silly," as defined by Grice, of course!

Refiguring 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

The fifth and last citation the OED gives for 'transf. and fig.' uses of 'schizophrenia' is from The Daily Telegraph, 1969, Oct. 6, 9/5 -- so expect humour!

The citation goes:

"Bristol's Little Theatre
illustrates the same
PROVINCIAL SCHIZOPHRENIA,"

i.e. not the London variety

"with the farce "One for the Pot" next
in the bill after Ibsen's "Master Builder."

--- a double bill if ever there was one!

I hope he was not a pot master builder -- and the one for it!


Refiguring 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

The fourth citations for a 'transf. and fig.' use of 'schizophrenia', after the 1933, 1944 and 1945 citations in the OED is from "The Listener", 1958, Oct. 9, 557/1.

The citation goes:

"They admire big dams
and high buildings..
and the CONTRAST
these afford to the
familiar buildings..
It may occur to you that the
character of our environment
is likely to split in two by this
schizophrenia."

So this is architectural schizophrenia. One is reminded of 'ichtyological necessity', as refudiated by Grice in "Aspects of reasoning"!

Refiguring 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

The third 'transf. and fig." use of 'schizophrenia', after Eliot 1933 and Orwell 1945 provided by the OED is from "Here and Now" (N.Z.), 1949, Oct. 32/2.

The citation is:

"There are few alien hills in Mr. Witherford's poems
and he is not preoccupied with CULTURAL
schizophrenia."

-- only with the medical one!

Refiguring 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

The second citation, after Eliot 1933, in the OED, for 'trans. and fig.' uses of 'schizophrenia' is by G. Orwell in 1945 in "Polemic", I. 40.

Orwell writes:

"Some nationalists are not far from schizophrenia, living quite
happily amid dreams of power and conquest
which have no connection with
the physical world."

While some anti-nationalists are materialists at heart!


Refiguring of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

The OED notes that 'schizophrenia' may have acquired a figurative use or a transferred use -- the abbreviation is 'transf. and fig.' They give 5 citations

The first is

1933.

T. S. Eliot, "The use of poetry", p. 99

"For a poet to be also a philosopher
he would have to be virtually
two men; I cannot think of
any example of this thorough SCHIZOPHRENIA,
nor can I see anything to be gained by it."



Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

After 1912, 1925, 1944, 1945, 1958, 1979, and 1980, 'schizophrenia' was used a few other times!

Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

After 1912, 1925, 1944, 1945, 1958, 1964, and 1979, 'schizophrenia' was used in 1980 by J. Ashton in "Everyday psychiatry", v, p. 33.

Ashton writes:

"[Beuler's] use of the word ["schizophrenia"]
in a WIDE SENSE..."

(I would stick to one sense and multiple uses)

"... has influenced the practice of Swiss and
American psychiatry to the
present day, so that
'American schizophrenia'"

(as it is rudely called)

"ranges from apparently

MINOR PERSONALITY DISORDERS

with a range of emotional reactions,

through to the major deterioration of personality
that is recognised as schizophrenia by
British psychiatrists."


Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

After 1912, 1925, 1944, 1945, 1958 and 1964, 'schizophrenia' was used in 1979 in the "International Rehabilit. Med." 1 79/1.

The passage reads:

"It was found that hospital psychiatrists
in New York INCLUDED
under 'schizophrenia' part of what British
hospital psychiatrists diagnosed as
MANIA, PSYCHOTIC DEPRESSION, and PERSONALITY DISORDER."!

Enough not to want to cross the pond!

Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

After 1912, 1925, 1944, 1945, and 1958, 'schizophrenia' was used in 1964 in the International Psychiatry Clinics I, p. 743.

The passage reads:

"While many of these cases can be grouped into
THE CLASSIC FORMS OF SCHIZOPHRENIA,
such as simple, catatonic, hebephrenic, or paranoid,
others can NOT be so classified and will, therefore,
be DIAGNOSED as
MIXED OR UNDIFFERENTIATED
TYPES OF SCHIZOPHRENIA."


Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

After 1912, 1925, 1944 and 1945, 'schizophrenia' was used in 1958 by J. M. Argyle in "Religious Behaviour," ix, p. 107.

Argyle writes:

"By the PSYCHOSES
we mean the clinical conditions
of
SCHIZOPHRENIA,
mania and depression,
paranoia,
epilepsy,
together with certain organic states."


Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

After 1912, 1925, and 1944, 'schizophrenia' was used in 1945 by W. S. Sadler in Mod. Psychiatry, xxxix, p. 464.

Sadler writes:

"Among the trends of
schizophrenia
is the persistent tendency
to shun REALITY."


Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

After 1912 and 1925, 'schizophrenia' was used in 1944 by E. A. Strecker in "Fund. Psychiatry", vii, p.123.

Strecker writes:

"In spite of the fact that
schizophrenia
and manic-depressive
are DIVERGENT
and alien to each other
in psychopathology,
there are clinical situations
in which the DIFFERENTIAL DIAGNOSIS
is difficult."

Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

After 1912, 'schizophrenia' was used in 1925, by J. RIVIERE, translating S. Freud's Unconscious" in Collected Papers, IV, 129. Freud writes:

"In schizophrenia a great deal is CONSCIOUSLY EXPRESSED
which in the TRANSFERENCE NEUROSES
can be demonstrated to exist in the Ucs only by
means of psycho-analysis."

TYPICALLY! Promoting his thing!

Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

The first time 'schizophrenia' was used in English -- thus ending in -ia, rather than, as in the vernacular German, in -ie -- was in "The Lancet" of Dec. 21 1912, 1730/1.

The anonymous writer notes:

"This little volume is a translation
of a series of articles by Professor
Bleuler
which appeared...
during 1910 and 1911, in which
he ADVANCES a theory of the
negativism so frequently met
with in "dementia praecox" or schizophrenia."

Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

The OED notes that 'schizophrenia', confusingly, is used "with a broader meaning", whereas I would say, "used in broader collocations" (?) "in the U.S. than in Britain.


Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

"Schizophrenie" was coined by E. Bleuer in 1910, as published in the Psychiatrisch-Neurol. Wochenschr. XII. 171).

He thought it was a clever formation, from the Greek 'phren', literally 'midriff', but figuratively 'mind', and 'schizo-', comb. form, with the -ia suffix.

In psychology, it is defined as a mental disorder occurring in various forms, all characterised by a breakdown in the relation between

a. thoughts
b. feelings, and
c. actions,

usually with a withdrawal from social activity and the occurrence of delusions and hallucinations.


Figurative uses of 'phren' and Grice's aspects of reasoning

Speranza

'Phren' was used in Greek to mean midriff, diagphragm; figuratively, 'heart', and 'mind'.

Despite the origin of the term, from Greek skhizein, meaning "to split", and phrēn, meaning "mind", "schizophrenia" was not coined to signify a "split personality" or "multiple personality disorder" — a condition with which it is often confused in public perception.

Rather, the term "schizophrenia" was coined to mean a "splitting of the mental functions", reflecting the presentation of the illness. 

Wiggins on phronesis and Grice on aspects of reasoning

Speranza

φρήν , φρενός, pl. φρένες: (1) pl., midriff, diaphragmIl. 10.10Il. 16.481Od. 9.301. Since the word physically designates the parts enclosing the heart, φρήνφρένες comes to mean secondarily:—(2) mind, thoughts, etc. φρεσὶ νοεῖνκατὰ φρὲνα εἰδέναι,μετὰ φρεσὶ βάλλεσθαιἐνὶ φρεσὶ γνῶναι, etc. φρένες ἐσθλαί, a good understanding; φρένας βλάπτειν τινίIl. 15.724; of the will, Διὸς ἐτράπετο φρήνIl. 10.45; feelings, φρένα τέρπετοIl. 1.474.

Wiggins on phronesis and Grice on aspects of reasoning

Speranza

φρήν (“φρήνφρενόςφρενί̣φρέναφρήνφρένεςφρενῶνφρα^σί”(“ν”), “φρένεσσιν̣φρεσίν”)
b.
I. s., spirit, soul “τίνα βάλλομεν ἐκ μαλθακᾶς αὖτε φρενὸς εὐκλέας ὀιστοὺς ἱέντες”; O. 2.90 “νέκταρ χυτόν, — γλυκὺν καρπὸν φρενός” (i. e. “τὸν ὕμνον”) O. 7.8 “ὀρθᾷ διακρίνειν φρενὶ — δυσπαλές” O. 8.24 “ἀνάγνωτέμοι Ἀρχεστράτου παῖδαπόθι φ̓ρενὸς ἐμᾶς γέγραπται” O. 10.2 “ἐλευθέρᾳ φρενὶ” P. 2.57 “αἰδοιότατον γέραςτεᾷ τοῦτο μειγνύμενον φρενί” (i. e. “τίνφρονίμῳ ὄντι”, Fennel) P. 5.19 “ἀταρβεῖ φρενί” P. 5.51 “Μεσσανίουδὲ γέροντος δονηθεῖσα φρὴν βόασε παῖδα ὅν” P. 6.36 “γλυκεῖα δὲ φ̓ρὴν καὶ συμπόταισιν ὁμιλεῖν” P. 6.52πράσσει γὰρ ἔργῳ μὲν σθένοςβουλαῖσι δὲ φ̓ρήν” (“ νοῦς Σ.”) N. 1.27 (“ῥῆμα”) “ τι κε σὺν Χαρίτων τύχᾳγλῶσσα φ̓ρενὸς ἐξέλοι βαθείας” N. 4.8 “Ζεῦ πάτερτῶν μὰν ἔραται φρενίσιγᾷ οἱ στόμα” N. 10.29 ““ἔα,φρήνκυπάρισσονἔα δὲ νομὸν Περιδάιον” ” Pae. 4.50 “ ἐκ φρεν[ός” (supp. Snell) “Πα.” 7A. 5. “καλάμῳσυνάγεν θρόον μήδεσί τε φρενὸς ὑμετέραν χάριν ” Pae. 9.37 “ οὐ γὰρ ἔσθ᾽ ὅπως τὰ θεῶν βουλεύματ̓ἐρευνάσει βροτέᾳ φρενί” fr. 61. 4. ]“ασίᾳ φρενί” fr. 173. 5. “βροτεᾶν †φρένα† κράτιστον φρενῶν” (sc. “χρυσόν”: conicias “κέντρον”, Snell) fr. 222. 3.
II. pl., wits, senses “δαμέντα φ̓ρένας ἱμέρῳ” O. 1.41 “ἀμφὶ δ᾽ ἀνθρώπων φρασὶν ἀμπλακίαι — κρέμανται” O. 7.24 “αἱ δὲ φρενῶν ταραχαὶ παρέπλαγξαν καὶ σοφόν” O. 7.30 “καὶ παρέλκει πραγμάτων ὀρθὸν ὁδὸν ἔξωφρενῶν” (sc. “λάθα”) O. 7.47 “σάφα δαεὶς  τε οἱ πατέρων ὀρθαὶ φρένες ἐξ ἀγαθῶν ἔχρεον” O. 7.91κουφότεραι γὰρ ἀπειράτων φρένες” O. 8.61 “κῆλα δὲ καὶ δαιμόνων θέλγει φρένας” P. 1.12 “μαινομέναιςφρασὶν” P. 2.26 “ δὲ Ῥαδάμανθυς εὖ πέπραγεν ὅτι φρενῶν ἔλαχε καρπὸν ἀμώμητον” P. 2.73 “ἀμπλακίαισιφρενῶν” P. 3.13 “θναταῖς φρασὶν” (Boeckh: “φρεσὶν” codd.) P. 3.59 “τὸν δ᾽ ἀμφέποντ̓ αἰεὶ φρασὶν δαίμον̓ἀσκήσω” P. 3.108 ““τῶν δ᾽ ἐλάθοντο φρένες”” P. 4.41 ““Πελίαν ἄθεμιν λευκαῖς πιθήσαντα φ̓ρασὶν”” P. 4.109 ““ἐντὶ μὲν θνατῶν φρένες ὠκύτεραι κέρδος αἰνῆσαι”” P. 4.139 “αὐτὰν ἐν φρασὶ καιομέναν” P. 4.219““φόβῳ δ᾽ οὐ κεχείμανται φρένες”” P. 9.32 “καὶ γὰρ ἑτέροις ἑτέρων ἔρωτες ἔκνιξαν φρένας” P. 10.60 “οὐδέμίν ποτε φόβος ἀνδροδάμας ἔπαυσεν ἀκμὰν φρενῶν” N. 3.39 “ἐν φρασὶ πάξαιθ᾽ ὅπως σφίσι μὴ κοίρανος —μόλοι” N. 3.62 “σύνεσιν οὐκ ἀποβλάπτει φρενῶν” (sc. “Μοῖρα”) N. 7.60 “πατρὶ δ᾽ Ἀδράστοιο Λυγκεῖ τεφ̓ρενῶν καρπὸν εὐθείᾳ συνάρμοξεν δίκᾳ” (experience, Fennel) N. 10.12 “ὅτι φθονεραὶ θνατῶν φρέναςἀμφικρέμανται ἐλπίδες” I. 2.43 “εἴ τις ἀνδρῶν — κατέχει φρασὶν αἰανῆ κόρον” I. 3.2 “πλαγίαις δὲφ̓ρένεσσιν οὐχ ὁμῶς πάντα χρόνον θάλλων ὁμιλεῖ” (sc. “ὄλβος”) I. 3.5 “γλῶσσα δ᾽ οὐκ ἔξω φρενῶν” (i. e. his words are at one with his thoughts) I. 6.72 “τυφλα[ὶ γὰ]ρ ἀνδρῶν φρένες Πα.” 7B. 18. “ἀέξονται φρέναςἀμπελίνοις τόξοις δαμέντες” fr. 124. 11.
d. fragg. ]“έναν φρε[ν” (supp. Lobel) fr. 169. 22. ]“λισφρασι”[ P. Oxy. 1792, fr. 4.