Nacque a Borgoratto (Alessandria) il 19 sett. 1878 da Romeo, prima garibaldino poi ufficiale dell'esercito regolare, e da Edvige Gianani.
Il B. compì gli studi seguendo il padre nelle diverse residenze di Trapani, Napoli, Reggio Calabria, Ancona, Genova, Torino.
In quest'ultima città conseguì la laurea in giurisprudenza, rivolgendo però maggiore interesse alla filosofia, in particolare al pensiero di Rosmini.
Fu una liberazione quando trovai nella Filosofia del diritto di Rosmini che la persona umana è il diritto sussistente.
Notiamo bene: la persona non solo ha dei diritti ma essa è il diritto.
Il valore della persona.
Apparve dunque fondamentale al B. il concetto di persona come diritto sussistente, che gli rivelò il proprio esistere come soggetto di tre esigenze fondamentali, inviolabili e inalienabili.
Prima, la ricerca e il possesso della Verità.
Seconda, la libera adesione alla legge morale con la conseguente formazione della coscienza.
Terza, la consapevolezza di una destinazione o metier -- intersoggetivo, interpersonale.
Dopo la laurea, entrò all'Istituto della Carità; fu novizio al Calvario di Domodossola nel 1900 e nel 1906 fu ordinato sacerdote.
Nel 1908 si laureò in filosofia; nel 1909in lettere all'università di Roma. Incominciò quindi la sua esperienza educativa come insegnante di filosofia, di letteratura italiana, di teologia nelle scuole dell'Istituto della Carità. Fu superiore dei collegi rosminiani; nel 1929 fu superiore provinciale, e infine superiore generale dell'istituto intero dal 1935 fino alla morte.
Nel 1908 il B. pubblicò a Roma "Il concetto di sostanza e la sua attuazione nel reale. Saggio di ontologia e metafisica".
Del 1909 è il volume su Antonio Rosmini nell'aspetto estetico e letterario, Roma, che tratta della formazione e delle qualità dello stile di Rosmini e del suo merito come scrittore, e illustra la sua teoria estetica.
Al 1917 appartiene il saggio Rosmini nell'"Ultima Critica" di Ausonio Franchi, Firenze.
Pubblicò La vita di Antonio Rosmini.
Dopo una serie di saggi (Tra noi e Dio, Domodossola; Nella Chiesa di Cristo; Lineamenti di pietà rosminiana), pubblica a Milano gli Sviluppi del pensiero rosminiano nella "Teosofia".
In questo saggio, affronta il problema dell'"ente nella sua totalità".
Per Rosmini tutto il sistema del sapere umano ha tre principî: l'idea, l'anima, l'ente.
La filosofia deve cominciare dal principio ideale, quindi procedere allo studio del principio subiettivo intelligente.
Ma per raggiungere il suo compimento la filosofia deve studiare "ciò che è primo nell'ordine assoluto degli oggetti conoscibili, per sé, ossia l'ente … Così si arriva all'Ontologia".
Il primo ontologico è chiamato da Rosmini "essenza dell'essere".
Questa, una in se stessa, si trova determinata in una pluralità di forme: ideale, reale, morale.
La conciliazione razionale dell'unità dell'essere e della molteplicità degli enti si ha "nella natura dell'essenza dell'essere, cioè nella sua virtualità".
Il reale, secondo il B., come già per Rosmini, è sentimento e ha origine per creazione.
Il B. si richiama a questo punto alla dottrina rosminiana del sentimento fondamentale, che non è soltanto il sentimento fondamentale corporeo, ma è "la realtà dell'atto con cui noi ci sentiamo come esseri viventi, di una vita che è al tempo stesso spirituale e sensitivo-corporea".
Pubblica a Roma Il problema ontologico nella filosofia rosminiana, che comprende il corso di filosofia teoretica tenuto dal B. nell'università di Roma, dove egli era stato nominato nel 1942 libero docente di filosofia per alti meriti culturali.
Al 1945-46 appartiene La persona umana, corso di lezioni di filosofia morale tenuto all'università di Roma in quell'anno accademico.
Il problema della persona era stato, come si è visto, il problema che aveva costituito il punto di partenza intellettuale del Bozzetti.
Da questo problema iniziale, da cui era partito, il B. percorse la "traiettoria ontologica".
Dalla persona all'essere ideale, dall'essere ideale a Dio da una parte e alle tre forme dell'essere dall'altra con tutte le principali implicanze.
Implicanza e implicatura
L'implicanza di Speranza -- impieganza.
La "traiettoria sociale", che è l'altra traiettoria secondo cui si sviluppò il pensiero del B. sulle tracce della dottrina rosminiana, tornava a implicare il problema della persona, riconosciuta quale realtà che, per la presenza del divino, deve essere sempre tenuta presente non come ragione di mezzo, ma come avente ragione di *fine* (telos).
Tutti i possibili rapporti tra due uomini - politico, giuridico, economico, affettivo - debbono fondarsi su questa concezione della persona.
Gli scritti del B. sono stati raccolti in G. B., Opere complete, a cura di M. F. Sciacca, 3 voll., Milano 1966.
Fonti eBibl.:
G. Esposito, Il "gran rifiuto" di Rosmini, I, Rosmini e il 1848, in Riv. rosminiana, XXVII (1933), 3, pp. 211-219 (replica di G. B. ibid., pp. 219-223); Id.,
Il "gran rifiuto" di Rosmini, III, Replica al B.,ibid., XXVIII (1934), 2, pp. 127-132 (replica di G. B., ibid., pp. 132-135);
M. F. Sciacca, Rosmini e noi. Lettera al p. G. B.,ibid., XXXVIII (1944), 1-2, pp. 2-13; Id., Il sec. XX, Milano 1947, II, pp. 549, 844;
D. Morando, Ricordando un educatore-filosofo: il p. G. B., in Rivista rosminiana, L (1956), 3, pp. 161-174; C. Riva, P. G. B.
Il pensatore e il sacerdote, in Atti della Accademia roveretana degli Agiati, V (1956), pp. 35-48; Id., P. G. B., in Giornale di metafisica, XII (1957), 3, pp. 183-199; Id.,
La "persona" nel pensiero di padre B., in Iustitia, III (1957), pp. 221-228; Ricordando p. G. B., Domodossola 1957; Enciclopedia filos., I, pp. 788 s.
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