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Friday, August 28, 2020

Grice e Fiorentino

Francesco Fiorentino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigationJump to search Francesco Fiorentino Francesco Fiorentino.gif Deputato del Regno d'Italia Legislature XI, XII Sito istituzionale Dati generali Titolo di studio laurea Professione filosofo Francesco Fiorentino (Sambiase, 1º maggio 1834[1] – Napoli, 22 dicembre 1884) è stato un filosofo e storico della filosofia italiano.   Indice 1 Biografia 2 Le opere e il pensiero 2.1 Opere 3 Note 4 Bibliografia 5 Altri progetti 6 Collegamenti esterni Biografia Nacque a Sambiase (attuale Lamezia Terme), nel cui centro storico ci sono una piazza ed una via a lui dedicate, il 1˚ maggio del 1834[1] da Gennaro, chimico e farmacista, e da Saveria Sinopoli. Fu educato da Giorgio e Bruno Sinopoli, rispettivamente zio e fratello di sua madre, entrambi sacerdoti, e venne influenzato dal pensiero e dagli scritti di Giuseppe Capocasale e Pasquale Galluppi. Successivamente entrò nel seminario vescovile di Nicastro, per imparare lettere e teologia. Qui studiò sotto gli insegnamenti di N. De Marco e F. M. Crecca, insigni filosofi e latinisti. Abbandonò il seminario nel 1851. Durante la giovinezza, trascorreva il suo tempo libero nel caffè letterario "Cherry Plum", luogo d'élite che attirava gli intellettuali del tempo. Lì Fiorentino iniziò a farsi conoscere tra i coetanei di Sambiase, costruendosi una discreta reputazione.  Dopo due anni trascorsi a Sambiase, a studiare teologia, si trasferì a Catanzaro dove intraprese gli studi di giurisprudenza. Non poté laurearsi perché aveva solo diciannove anni. Sarebbe probabilmente divenuto un avvocato se la filosofia non fosse stata la sua innata passione. Per vivere, Fiorentino dava lezioni private spendendo il resto della giornata a studiare. Di questi anni sono numerose traduzioni di testi antichi della Chiesa. Sempre a Catanzaro, nel 1859, si legò con profonda amicizia a M. Vitale, B. Chimirri, V. Bona, F. Pronestì e soprattutto a Bernardino Grimaldi.  Pur se miope e non aduso alle armi, Fiorentino tentò di prender parte alla rivoluzione di Giuseppe Garibaldi, ma dovette desistere, ritornando nuovamente alle sudate sue carte. All'indomani dell'ignominosa resa del generale Ghio e dei suoi dodicimila soldati borbonici a Soveria Mannelli, nell'incontrare Giuseppe Garibaldi a Maida, Fiorentino gli si avvicinò per congratularsi del successo ottenuto gridando: «Viva l'annessione, vogliamo l'annessione!»  Dopo l'Unità d'Italia, Fiorentino venne nominato, con decreto regio, professore di filosofia nel Liceo di Spoleto in Umbria: la sua fama di intellettuale e filosofo aveva varcato i confini della sua natia regione.  Non si sa dove e quando è stato iniziato in Massoneria, ma nel 1867 era membro effettivo della Loggia Felsinea di Bologna[2].  Le opere e il pensiero Da Spoleto presto passò a Maddaloni, vicino a Napoli, dove approfondì sempre più i suoi studi. Nella città partenopea pubblicò: Il Panteismo di Giordano Bruno.  Fiorentino rivedeva molto di sé nel carattere e nel martirio del filosofo nolano. La stessa affinità che, sia pure in chiave politica, egli ritrovava in Vincenzo Gioberti, grande statista torinese.  Il saggio su Bruno, gli valse nel 1862 la cattedra presso l'Università di Bologna che era stata dell'amico Bertrando Spaventa. Qui si occupò della storia della filosofia greca, contemporaneamente si interessò dell'epoca risorgimentale mettendo in risalto figure di filosofi allora sconosciute. Nella città felsinea, Fiorentino rimase per ben nove anni, dove avviò intensissima l'attività di pubblicista e saggista, scrivendo: Il Saggio storico sulla filosofia greca; Pietro Pomponazzi; e Scritti varii. Seguì l'opera su Telesio data alle stampe in Firenze.  Nel 1871 si trasferì a Napoli per insegnare Filosofia della storia. Con lui fu Restituta Trebbe, la donna che amò intensamente e dalla quale ebbe quattro figli.  Nel 1875 il Fiorentinò mutò ancora la sede dei suoi insegnamenti: fu nell'Università di Pisa per insegnare Filosofia teoretica. Qui pubblicò il noto testo Elementi di filosofia ad uso dei Licei, che per decenni ha costituito uno dei migliori manuali scolastici.  Tra il 1879 e il 1881 pubblicò il Manuale di Storia della Filosofia. Di lui risaltava lo stile incisivo e spigliato: un vero filosofo scrittore…  Nel 1880 ritornò di nuovo a Napoli ad occupare la cattedra che già una volta fu sua. Nel 1883 successe all'amico Spaventa nell'insegnamento della Filosofia Teoretica. Sempre nella città partenopea fondò il Giornale Napoletano. Nel 1882, con le sue prefazione e note, pubblicò "Poesie Liriche edite ed inedite di Luigi Tansillo", Domenico Morano, Napoli. Nel campo politico, dopo essere stato Deputato al Parlamento nel 1870 e nel 1874 in due collegi del Norditalia, nel 1861 egli era stato candidato nel collegio di Nicastro, ma non venne eletto. Riprovò nuovamente nel 1882 quando si presentò nel collegio di Monteleone.  Morirà a Napoli due anni dopo, il 22 dicembre del 1884 per un attacco cardiaco, a soli cinquant'anni d'età.  Nel 1887 le sue spoglie vennero traslate a Catanzaro che due anni dopo gli eresse un monumento alla memoria. Così pure il paese natale di Sambiase nel 1909.  Benché egli avesse insegnato per ventiquattro anni di seguito nelle scuole pubbliche, la sua famiglia non poté ottenere la pensione per soli sei mesi di servizio mancanti.  Opere Volgarizzazione dell'Itinerario della mente a Dio di S. Bonaventura, dei Libri del Maestro, Dell'immortalità dell'anima e Del libero arbitrio di S. Aurelio Agostino, del Proslogio di S. Anselmo, Messina, 1858 Sul panteismo di Giordano Bruno, Napoli, 1861 Saggio storico sulla filosofia greca, Firenze, 1864 Pietro Pomponazzi, studi storici sulla scuola bolognese e padovana del secolo XVI, Firenze, 1868 Bernardino Telesio, ossia studi storici sull'Idea della Natura nel Risorgimento italiano, Firenze, 1872-1873 La filosofia contemporanea in Italia, Napoli, 1876 Scritti vari di letteratura, poesia e critica, Napoli, 1876 Elementi di filosofia, Napoli, 1877 Della vita e opere di Vincenzo de Grazia, Napoli, 1877 Manuale di storia della filosofia, Napoli, 1879-1881 Elementi di filosofia, Napoli, 1880 Il Risorgimento filosofico nel Quattrocento, Napoli, 1885 e 1994 ISBN 88-85239-10-2 Note  L. Lo Bianco, op. cit., indica la data del 10 maggio 1834. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, pp. 123-124. Bibliografia G. Galati, Interpretazione dell'opera di Francesco Fiorentino, in «Archivio storico della filosofia italiana», 1936 G. Oldrini, La cultura filosofica napoletana dell'Ottocento, Bari, 1973 P. Di Giovanni, A cento anni dalla nascita dell'idealismo italiano, in «Bollettino della Società Filosofica Italiana», 2000 Altri progetti Collabora a Wikisource Wikisource contiene una pagina dedicata a Francesco Fiorentino Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Francesco Fiorentino Collegamenti esterni Francesco Fiorentino, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Francesco Fiorentino, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Francesco Fiorentino, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Opere di Francesco Fiorentino, su openMLOL, Horizons Unlimited srl. Modifica su Wikidata (EN) Opere di Francesco Fiorentino, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata Francesco Fiorentino, su storia.camera.it, Camera dei deputati. Modifica su Wikidata Simonetta Bassi, Francesco Fiorentino e Felice Tocco, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012. Controllo di autorità VIAF (EN) 24695059 · ISNI (EN) 0000 0001 1609 058X · SBN IT\ICCU\CFIV\043187 · LCCN (EN) n79063350 · GND (DE) 116532041 · BNF (FR) cb12442953h (data) · BNE (ES) XX1208908 (data) · BAV (EN) 495/121333 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79063350 Biografie Portale Biografie Filosofia Portale Filosofia Categorie: Filosofi italiani del XIX secoloNati nel 1834Morti nel 1884Nati il 1º maggioMorti il 22 dicembreNati a SambiaseMorti a NapoliProfessori dell'Università degli Studi di Napoli Federico IIMassoniProfessori dell'Università di Pisa[altre]

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