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Friday, August 14, 2020

Grice e Capocci

Giacomo da Viterbo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigationJump to search Beato Giacomo da Viterbo GiacomoDaVt.Trin.jpg Beato Giacomo da Viterbo, olio su tela XVII secolo, Viterbo, chiesa della Santissima Trinità   Religioso, teologo e vescovo    Nascita circa 1255, Viterbo Morte 1307, Napoli Venerato da Chiesa cattolica Beatificazione 1911 da Papa Pio X Ricorrenza 4 giugno Manuale Giacomo da Viterbo, O.E.S.A. arcivescovo della Chiesa cattolica GiacomoDaVt.Trin.jpg Template-Metropolitan Archbishop.svg   Incarichi ricoperti Arcivescovo di Benevento, Arcivescovo di Napoli   Nato circa 1255 a Viterbo Elevato arcivescovo 1302 Deceduto 1307 a Napoli   Manuale Giacomo da Viterbo (Viterbo, 1255 circa – Napoli, 1307) è stato un filosofo, teologo e arcivescovo cattolico italiano, appartenente all'Ordine di Sant'Agostino, beatificato da papa Pio X nel 1911.  Fu arcivescovo di Benevento nel 1302, poi di Napoli, dal 1302 fino alla morte (1307).   Indice 1 Biografia 2 Il De regimine christiano e le altre opere 3 Note 4 Bibliografia 5 Voci correlate 6 Altri progetti 7 Collegamenti esterni Biografia Nacque a Viterbo tra il 1255 ed il 1256; alcuni storici del XVIII secolo lo hanno considerato appartenente alla nobile famiglia viterbese dei Capocci, ma in proposito sussistono attualmente molti dubbi[1]. Studiò sicuramente presso il convento viterbese della Santissima Trinità degli Eremitani di Sant'Agostino, nel cui ordine entrò intorno al 1272, sempre presso lo stesso convento. Recatosi a Parigi, si perfezionò negli studi teologici con il confratello filosofo e teologo Egidio Romano; rientrato in Italia, ricoprì più volte, tra il 1281 ed il 1286, su indicazione di Egidio, le cariche di Definitore e Visitatore nella Provincia Romana del suo ordine. Tornato a Parigi per completare gli studi, conseguì prima il baccellierato (1288) e quindi, nel 1293, il dottorato in teologia[2]. In quegli anni mostrò tutte le sue grandi capacità letterarie e filosofiche, arrivando a succedere allo stesso Egidio Romano - che era stato nel frattempo eletto Priore Generale dell'Ordine - presso lo Studium parigino e guadagnandosi l'appellativo di Doctor speculativus. Nel 1300 ricevette l'incarico di Primus Lector, cioè Direttore dell'insegnamento, presso lo Studium fondato a Napoli dagli agostiniani[3].  Scrisse la sua opera più conosciuta, il trattato De regimine christiano, negli anni tra il 1296 ed il 1303, epoca in cui si faceva sempre più acuto lo scontro tra papa Bonifacio VIII ed il re di Francia Filippo IV il Bello. Il lavoro di Giacomo riprendeva le tesi della bolla pontificia Unam Sanctam, difendendo l'idea ierocratica, o, meglio, teocratica, ed il diritto del papato ad esercitare il potere temporale[4].  Bonifacio VIII gli manifestò la sua stima ordinandolo prima arcivescovo di Benevento, il 3 settembre 1302, e quindi nominandolo, il 12 dicembre dello stesso anno, dopo soli tre mesi, arcivescovo dell'ancor più prestigiosa sede di Napoli. Qui, grazie all'appoggio del re Carlo II d'Angiò e di suo figlio Roberto, con i quali ebbe ottimi rapporti, diede notevole impulso ai lavori per la costruzione di una nuova Cattedrale.  Il suo ruolo fu importante anche in occasione della canonizzazione del santo pontefice Celestino V in quanto fu affidata proprio a lui la causa, da parte di papa Clemente V: per istruire tale causa nel 1306 ascoltò non meno di trecento testimoni, tra Campania ed Abruzzo. La morte lo colse alla fine del 1307, ma se ne ignora la data precisa[5], così come non è noto il luogo della sepoltura. Subito dopo la morte fu venerato come santo.  Il suo culto[6] venne confermato ab immemorabili il 14 giugno 1914 da papa Pio X; la sua memoria liturgica ricorre il 4 giugno[7].  Il De regimine christiano e le altre opere L'opera più significativa di Giacomo è sicuramente il De regimine christiano - dedicato a papa Bonifacio VIII e terminato presumibilmente nel 1303 - in cui il religioso viterbese approfondisce i temi, estremamente rilevanti in quegli anni, del papato, inteso come teocrazia, e del potere temporale della Chiesa. In questo lavoro Giacomo, partendo da considerazioni di stampo prettamente agostiniano, ritiene che il potere temporale abbia un fondamento naturale, perfezionato dall'opera della Chiesa. Questo scritto ha suscitato nei secoli l'interesse di molti teologi e studiosi, anche perché è comunemente considerato il primo trattato sistematico sulla Chiesa[8]; ve ne sono attualmente diverse traduzioni in varie lingue: in italiano la più recente è quella del 1993, a cura di A. Rizzacasa e G. B. Marcoaldi, che ha il significativo titolo de Il Governo della Chiesa. Tra le altre opere di Giacomo tradotte e pubblicate vanno ricordati due lavori squisitamente teologici, le Quaestiones disputatae de praedicamentis in divinis, collocabili tra il 1293 ed il 1295 e pubblicate dall'Ypma, che sono ritenute di grande interesse da parte degli studiosi[9], e la Summa de peccatorum distinctione, scritta tra il 1300 ed il 1306, ed edita dall'Ambrasi. Esistono tuttora numerosi manoscritti di questo teologo agostiniano che non sono stati tradotti integralmente.  Note ^ L'argomento è approfondito da Ugo Mariani, Giacomo da Viterbo in Chiesa e Stato nei teologi agostiniani del XIV secolo, Roma, 1957; lo studioso agostiniano, dopo lunghe ricerche, non ha trovato alcuna menzione di Giacomo tra i membri della famiglia viterbese dei Capocci. Lo stesso Mariani indica l'epoca della nascita, desunta da altre ricerche. ^ Molte notizie sulla vita di Giacomo sono reperibili on line nella monografia di Paolo Vian,GIACOMO DA VITERBO, su Dizionario Biografico degli Italiani Treccani, che reca anche una notevole bibliografia. ^ Su questi aspetti della biografia si veda il volume di Giacomo da Viterbo Il Governo della Chiesa (De regimine christiano), Nardini, Firenze, 1993, con traduzione e commento di G.B.Marcoaldi e A.Rizzacasa, che reca una interessante e corposa nota bio-bibliografica , ricca di notizie sulla vita di questo religioso ^ Si veda in proposito l'edizione succitata del 1993 del De regimine christiano, nella cui introduzione vengono ampiamente trattate tali problematiche. ^ Secondo il Vian (op.cit.) la sua morte va collocata tra il 6 settembre 1307, ultima data in cui il suo nome compare in una lettera di Carlo II d'Angiò, ed una data antecedente il 17 marzo 1308, giorno in cui Clemente V ne nominò il successore alla sede arcivescovile di Napoli, Umberto de Montauro. ^ Sempre secondo Vian (op.cit.) vi sono immagini del Trecento, nel viterbese, nel beneventano e nel napoletano, in cui Giacomo viene raffigurato con l'aureola dei Santi, ad indicare la fama di santità di cui godette sin dalla morte. ^ Fino al 2005 la memoria era il 12 dicembre. ^ Lo precisa puntualmente l'articolo di Bruno Silvestrini,O.S.A., su SantieBeati on-line (v.Collegamenti esterni). ^ Si veda in proposito quello che scrive sulle Quaestiones il Mariani (op.cit.). Bibliografia (FR) Henri-Xavier Arquillière, Le plus ancien traité de l'Église. Jacques de Viterbe: de regimine christiano (1301-1302) Étude des sources et édition critique, Parigi, 1926. (LA) David Gutierrez, De beati Jacopi Viterbiensis vita, operibus et doctrina theologica, Roma, 1939. Fidel Casado, El pensamiento filosofico del Beato Santiago de Viterbo, in " La Ciudad de Diós " CLXIII (1951) 437-454; CLXIV (1952) 301-331; CLXV (1953) 103-144, 283-302, 491-500. Ugo Mariani, Chiesa e Stato nei teologi agostiniani del sec. XIV, Roma, 1957, pp. 75-88 e 151-174. Domenico Maffei, La donazione di Costantino nei giuristi medievali, Milano, 1964, p. 129. R.W. e A.J. Carlyle, Il pensiero politico medievale, a cura di Luigi Firpo, III, Bari 1967, 94 e 433-442. Giacomo da Viterbo, Il Governo della Chiesa, note e commento di Aurelio Rizzacasa e Giovanni B. Marcoaldi, Nardini, Firenze, 1993. Giuseppe Signorelli, Viterbo nella Storia della Chiesa, Cionfi, Viterbo, 1907. Voci correlate Viterbo Ordine di Sant'Agostino Egidio Romano Bonifacio VIII Altri progetti Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giacomo da Viterbo Collegamenti esterni Paolo Vian, Giacomo da Viterbo, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Giacomo da Viterbo, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it. Modifica su Wikidata Filippo Cancelli, Giacomo da Viterbo, in Enciclopedia dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970. (EN) Antoine Côté, James of Viterbo, in Edward N. Zalta (a cura di), Stanford Encyclopedia of Philosophy, Center for the Study of Language and Information (CSLI), Università di Stanford. Predecessore Arcivescovo di Benevento Successore ArchbishopPallium PioM.svg Adenolfo 1302 Monaldo Monaldeschi, O.F.M. Predecessore Arcivescovo di Napoli Successore ArchbishopPallium PioM.svg Filippo Minutolo 1302-1307 Umberto de Montauro Controllo di autorità VIAF (EN) 288753976 · ISNI (EN) 0000 0001 1024 9051 · LCCN (EN) nr94037138 · GND (DE) 118993496 · BNF (FR) cb121834243 (data) · BNE (ES) XX5021706 (data) · NLA (EN) 35783906 · BAV (EN) 495/14585 · CERL cnp00402852 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr94037138 Biografie Portale Biografie Cattolicesimo Portale Cattolicesimo Filosofia Portale Filosofia Categorie: Filosofi italiani del XIV secoloTeologi italianiArcivescovi cattolici italiani del XIV secoloMorti nel 1307Nati a ViterboMorti a NapoliBeati italianiBeati proclamati da Pio XBeati agostinianiAgostiniani italianiScrittori medievali in lingua latina[altre]

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