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Tuesday, October 19, 2021

Grice ed Acquisto

 DELLA NATURA DEL LINGUAGGIO, E DELLA SUA INFLUENZA NELLA FORMAZIONE DELLE IDEE. (1) Per estensione della idea generale s'intende la sua capacità di applicarsi al numero degli individui; la comprensione è riposta nel pumero delleideesemplicidellequaliessa sicompone;perció quanto è maggiore lacomprensione tanto minore è l'estensione,ed all'inverso.  1.Ritrovare l'origineprimitivadellinguaggio,dopo infinite vicissitudini ed incalcolabili trasformazioni, oltre di essere fuori del nostro assunto , sarebbe la cosa più difficile. I fenomeni quanto sono più ovvi e generali altrettanto la loro radice è sepolta nelle te nebre . Moltissime e svariate sono state le opinioni dei   filosofi intorno all'origine del linguaggio, e forse an cora la lite non è stata decisa. Varie lingue si sono parlate,dalla corruzione e dalle trasformazioni di que ste ne sono risorte delle altre,e da queste ancor del l'altre. Se cosa di certo potrà trovarsi, la speranza di tal trovamento si deve porre nel fatto, cioè nella co stituzione dell'uomo e nella natura dello stesso lin guaggio. L'uomo è dotato di sensibilità e di facoltà attive e libere : égli prova sensazioni , è affetto da piacere e da dolore ; in ciò è passivo : egli reagisce sopra le stesse s e n s a z i o n i, e d a s u o p i a c e r e a n a l i z z a , r i c o m p o n e , e n e forma de nuovi prodotti,ed in ciò è attivo e libero; egli ha dunque delle sensazioni e delle idee e forma giudizi ; tutto ciò è effetto del lavoro interno dello spirito umano , e non v’interviene convenzione per conto alcuno. Dall'altra parte avvi nel linguaggio ciò che nell'uomo ha anche costituito la natura,evisitrovasempre lo stesso, propagato in tutle le lingue senza alcun can giamento o alterazione, e che dovrà per necessità tro varsi in tuttelelingue possibili.L'uomo èstato for nito degli organi vocali ; egli mette per essi natural mente de' suoni ;questi sono o semplici emissioni di fiato , tali sono i suoni detti vocali ; altri sono delle intonazioni che dipendono dall'azione libera di alcuni organi vocali, tali sono icosi detti suoni consonanti, e questi stessi suoni non possono prescindere dai suoni vocali perchè o li precedono, o li seguono, non po tendosi dare esercizio di organi subordinati senza l'e  197   sercizio degli organi subordinanti (1). I suoni vocali sono la manifestazione de' sentimenti , e le intona zioni,oconsonantileespressionidelleidee,quelli ac cennano allapassività,questiall'attività;quellisono comuni all'uomo ed alle bestie, questi all'uomo sola mente,e mettono la gran differenza fra le une e l'al tro. Tutto ciò è ancor opera della natura; bisogna in fine riconoscere un legame ancor formato dalla stessa natura : questo legame è il rapporto fra lo spirito e gli organi corporali, e fra questi e gli oggetti;la con dizione, che stringe sempre più e muove questo le game, è il principio d'imitazione che eminentemente possiede l'uomo; egli per parlare ha un modello n a turale da imitare,cioè la natura e le idee. Tutto ciò adunque che si ricercava alla perfezione del linguag gio era stato dato dalla natura;che altro mancava alla esistenza di una lingua, se non la combinazione vo lontaria dei suoni vocali e delle intonazioni per for mare la pittura e l'espressionedelleidee.Ma questa pittura, questa espressione nel linguaggio primitivo (1) Gli organi che concorrono alla formazione de'suoni articolati sono la trachea o canna della gola per la quale passa l'aria, e ri passa ne pulmoni; la laringe che è un canale cilindrico corto alla tesla della trachea ; la glotta che consiste in una piccola fissura fra due membrane circolari dove si forma il suono e la diversità ed intensilà de'tuoni ; la cavità della bocca e delle narici in cui il suono vieneriflessoerisuona;questiorganisonodestinatiallapro duzione de' suoni vocali ; la lingua colle suc vibrazioni,identi, le labbra coi loro movimenti sono gli stromenti delle intonazioni,le quali combinate con i suoni rocali danno in risullalo la voce ar licolala .  198   dovean essere da una parte corrispondenti ai bisogni ed allo sviluppo dell'uomo, perciò i suoni articolati, prodottidallefunzioninaturalidegliorganie dall'eser cizio libero dei poteri interni moventi gli organi m e desimi,e che esprimeano isentimenti e leidee,do veano essere in poco numero , che sono le radieali di tutte le lingue, restando in arbitrio dell'uomo l'in fletterli e modificarli a sua volontà secondo che cre scevano i bisogni della vita , e s'estendevano i rap porti e cogli oggetti della natura e cogli altri uomini. Dall'altra parte, come il tutto era preparato alla per sezione dell'uomo, cioè l'intelligenza, e gli organi di rapporto col mondo ; questi riceveano naturalmente l'azione degli oggetti esterni e produceano i senti menti , quella trasformava i sentimenti in idee per effettodeirapporti naturali onde erano connessi;egual mente erano preparati gli organi onde pingere ed espri mere coi suoni le idee; era quindi necessario, che la stessanatura,secondo gl'intimirapporti di questior gani, producesse i suoni in corrispondenza alle prime idee necessario risultato dell'esercizio delle facoltà. Ciò che ela ha realizzato per un procedimento naturale. È un fatto costantissimo nella natura dell'uomo cioè che egli per la sua suscettività prova sentimenti, per la sua intelligenza li trasforma in idee, e per la sua attività ne determina i movimenti muscolari nel corpo, iquali sonodirettisopral'oggettorappresentatodalle idee; cosi la stessa attività mette in funzione im u scoli degli organi vocali per significare agli altricon i suoni l'idea che gli è presente nello spirito, que  199   L'oggetto esterno ha una costituzione tutta propria, che forma la sua specifica natura; dalla specificità di questa natura origina il modo e la legge dalla sua azione sopra l'organo del corpo umano ; quest'organo, per lo stimolo impressovi dall'azione esterna entra in movimento, il quale, sebbene fosse la continua zione dell'azione esterna, tuttavia è modificato e spe cificato dalla legge fisiologica risultante dalla costitu zione dell'organo medesimo: questo movimento or ganico cosi specificato modifica realmente lo spirito, eviproduceprimamenteunsentimento,ilqualeper l'azione delle facoltà è seguito da una idea. Questa idea per l'attività intelligente diviene una norma della sua determinazione e direzione verso l'oggetto rap presentato dalla idea, onde prenderlo e mettersene in possesso. La stessa attività sotto la scorta della stessa idea, mette in esercizio i muscoli degli organi vocali per esprimere colla voce la idea, e per essa il suo oggetto. La volontà,nello eccitare i movimenti orga nici del corpo, può avere un doppio motivo prodotto da un diverso interesse,cioè o immediato, o mediato : è immediato quello per cui eccita il movimento nei muscoli,per esempio della mano,per prendere l'og getto rappresentato dalla idea;è mediato quello,per cui mette in azione gli organi vocali per significare o far nascere negli altri l'idea che è presente al suo spirito, col fine, sia di simpatizzare con essi,sia per determinare la loro volontà a proprio vantaggio, e per  200 sto procedimento si effettua nell'uomo sotto l'influenza delleleggifisiologiche e psicologiche.Eccone ilmodo:   avere da costoro o un'azione, o l'oggetto che desi dera , sia perchè non gli noceia. La causa dunque del doppio movimento è lastessa,cioè lamedesima idea, i motivi solamente differiscono, essendo uno il possesso dell'oggetto rappresentato dall'idea,e l'altro la premura di manifestarla aglialtri;onde lo stesso èilprocedimentodelmovimentodellamano,ede gli organi vocali eseguito sotto l'impero delle stesse leggi fisiologichee psicologiche, sebbene perun di verso riguardo. Perciò se naturale è la presa dell'og gettosignificatodalleidee,naturale è purelavoceche esteriormente la esprime :ciò ha bisogno di ulteriore sviluppo.  201 Nella esterna espressione delle idee dello spirito , cioè nel linguaggio parlato, avvi un processo inverso aquellocolqualeegliacquistaleidee,ma collastessa legge di continuità. Il processo, pel quale nello spi rito si forma l'idea,ha il suo principio nella azione dell'oggetto esterno :questa azione è sempre conforme alla naturale costituzione dell'oggetto, alla sua rela tiva posizione e stato in rispetto agli organi esterni; quindi di tante diverse specie e di tante gradazioni nella stessa specie sono le azioni che gli oggetti esterni esercitano sopra gli organi.L'azione dell'oggetto, ar rivando all'apparecchioesternodell'organo,lo stimola e vi produce un movimento rispondente all'indole ed alla forza dell'azione dell'oggetto agente, ed allo stato di organizzazionedellostessoapparecchio:questomo vimento cosi modificato si comunica alla struttura ed al processo nervoso dello stesso organo, nel quale il   movimento riceve un'altra modificazione e qualifica z i o n e ; il m o v i m e n t o c o s i m o d i f i c a t o e q u a l i f i c a t o i n = teressa e modifica lo spirito, e produce in esso il s e n timento,che per l'azione delle facoltà diviene idea, la quale nello spirito è il segno della esistenza del l'oggetto esterno e della sua qualità : l'idea devesi considerare come la interna parola, per la quale lo spirito sente , conosce ed è assicurato dalla esterna realtà e dei suoi modi per la modificazione reale che egli riceve dalla forza reale del di fuori attuata nel movimento, e dalla indole dello stesso movimento de terminata e dalla natura dell'azione dell'oggetto ester no,e dalla struttura dell'apparecchio esternoedella costituzione interna dell'organo e del cerebro. Dal l'oggetto esterno fino allo spirito avvi una continua zione di movimento, modifiealo però in diverse guise una connessa coll'altra fino all'ultima modificazione che riceve dall'organo centrale del cerebro. Il movimento nella sua essenza non è che la forza materiale attuata e manifestata sensibilmente per le due forme primitive del tempo e dello spazio;e per ciò esso è nell'azione dell'oggetto esterno, nelle at tuosità dell'apparecchio, e nella costituzione del tes suto nervoso del cerebro : riceve le diverse modifica zioni e specificazioni della natura dell'oggetto in pri ma , indi dalla organizzazione dell'apparecchio esterno dell'organo e della tessitura interna dei nervi ed in ultimodel sensoriocomune ; queste modificazioni e specificazioni diverse del movimento si possono con siderare come tante articolazioni dello stesso movi  202   203 mento, che costituiscono, per cosi dire, la parola fi siologica cheintendelospirito,perlaqualeconosce e la realtà dell'oggetto esterno nella forza attuata nel movimento , che è l'elemento generico , e la qualità dello stesso oggetto nella modificazione e specificazione dello stesso movimento,che formano l'elemento spe cifico delle idee ; questo è il processo naturale nella formazione delle idee. Volendo poi lo spirito manifestare al di fuori i suoi sentimenti e le sue idee, si serve dello stesso elemento generico cioè del movimento, che esso eccita agendo soprailcerebro:questomovimento eccitatonelce rebro, e da questo propagato ai tessuti nervosi riceve le peculiari modificazioni dall'esercizio delle facoltà dello spirito in conformità al sentimento ed alle idee che vuole egli esprimere, per le quali si mette in azione il sistema dei muscoli e muove gli organi vo cali, e gli apparecchi degli stessi organi , cioè il p u l m o n e e la trachea per la emissione dell'aria ; la glotta dove l'aria diviene sonora, che è ilmezzo di espres sione del sentimento ; il palato, la lingua, i denti e le labbra, dalla funzione dei quali il suono riceve le diverse modificazioni, le quali formano le intonazioni o i s u o n i c o n s o n a n t i , c h e s e r v o n o a m a n i f e s t a r e le f o r m e del sentimento cioè le idee e le loro qualità ; quindi nell'aria emessa divenuta suono che in fondo è m o vimento, si ha l'elemento generico, il quale forma la base del linguaggio, e l'elemento specifico che consi stenelle modificazioni che ricevelostessosuono.Onde i suoni vocali sono le prime modificazioni del suono   204 ܕ generale, indi le intonazioni o le articolazioni dello stesso suono,le quali si combinano in guise diversis sime con isuoni vocali,edaqueste combinazioniri sulta il linguaggio articolato; queste intonazioni sono sempre precedute o seguite da suoni vocali ; poiché l'elemento specifico del linguaggio non può sussistere senza il generico che ne è la base, di cui le intona zioni sono modificazioni prodotte dall'esercizio delle facoltà.Isuoni , che esprimono le circostanze e le po sizioni necessarie dell'oggetto che si vuole significa re, formano le parti elementari che si trovano in ogni lingua delle parti del discorso:lecombinazioni poi dei suoni vocali con i consonanti per esprimere l'oggetto e le sue qualità dipendono dalle esterne circostanze in cui possono trovarsi gli uomini,come sonoilcli ma,ilgeneredi vita,lareligione,ed altro,lequali come influiscono sopra lo sviluppo della facoltà, cosi determinano lacombinazione de'suoni vocali con icon sonanti . Nella formazione delle idee vi sono due estremi,il primo è l'oggetto esterno allo spirito, ed il secondo è lo stesso spirito che dà esistenza alla idea . L'agente esterno nelle stesse circostanze sempre agisce allo stesso modo , é cosi gli organi essendo nello stesso stato , per cui l'idea è sempre la stessa; laddove nella espres sione esterna della stessa idea, cioè nel linguaggio , essendolospirito,ilprimo estremoche suscitailmo vimento, secondo le disposizioni da cui egliè affetto per la influenza delle esterne circostanze, muove gli organi vocali in modi diversi e combina in diverse  guise isuoni vocali con i consonanti, per cui lo stesso oggettop.e.l'astrodelgiornonelle diverse lingue ha diversi nomi,come sole,sol,soleil,yacos eco. Perchè poi potesse rendersi stabile la esterna m a nifestazione dei sentimenti e delle idee, che è fugi tiva nel linguaggio parlato, lo spirito si serve delle figure; ad alcune delle quali associa ed attacca in prima i suoni vocali, ad altre i consonanti , quali figure d i vengonosegnideisuoni,come leparolelosonodelle idee, e le idee degli oggetti; e come il punto e le linee possono combinarsi di diverse maniere; quindi la diversità e la moltiplicità delle figure ossia delle letlere. Dunque l'elemento di base oggettivo alla for mazione delle idee, della parola, della scrittura è lo stesso, cioè il movimento : lo specifico, nella forma z i o n e d e l l a i d e a , è il m o d o d i a g i r e d e l l ' o g g e t t o e s t e r n o sull'organo e dell'organo sullo spirito; nella forma zione della parola è pure la costituzione degli organi e l'articolazione dell'aria che si porta al senso degli altri; nella formazione della scrittura è ancora la costi tuzione degli organi e la loro azione sopra una m a teria esterna che viene specificata. Lo stesso spirito è il fine del processo fisico e fisiologico nell'acquisto della idea, ed il principio dello stesso processo nella espressione esterna della idea;ilegami hanno lastessa connessione e la medesima continuità si nell'uno che nell'altro processo:lo spirito nella espressione delle sue idee imita il modo naturale della loroacquisi zione. In tutti i segni adunque degli oggetti, cioè nelle 203    idee,nelleparole,nellascrittura vi ha l'elemento ge nerico e lo specifico : il generico in fondo è lo stesso, cioè il movimento, il quale non è che laesterna m a nifestazione della forza intrinseca a tutti i corpi , l'e lemento specifico è riposto nella trasformazione dello stesso movimento secondo la struttura degli organi che sono in funzione, e la natura dell'oggetto che ve la determina ; perciò i movimenti possono diversificare di tanti modi , quante sono le esterne impressioni, il loro grado di forza, e la costituzione degli oggetti che le cagionano , la struttura e lo stato degli organi in ternied esterni.Nell'essereassicuratolospiritodella esistenza di un oggetto per mezzo della idea vi sono perciò due condizioni della diversità de' movimenti ; una esteriore, che deriva dal modo di agire dell'og getto esterno allo spirito ; e l'altra interna, che nasce dalla naturale struttura e dallo stato degli organi , i quali modificano e trasformano ilmovimento ricevuto dall'esterno.  206 Cosi nel manifestare lo spirito le sue idee , é per esse la cognizione degli oggetti vi hanno due condi zioni, una è la reazione dello spirito, la quale è da esso determinata giusta la informazione che egli ha della idea ; e l'altra è riposta nel movimento degli organi interni e nella funzione degli organi vocali che produconoilsuono,ilqualepuò modificarsiindi versissimi modi ed in tanti suoni articolati , quante sono le idee e le loro qualità , come è chiaro, della moltiplicità e delle parole, e delle diverse lingue. Il suono nel linguaggio risponde ed esprime il senti   mento che è la base della idea, e l'articolazione del suono alle forme del sentimento cioè alle idee ed alle loro proprietà; come il sentimento nello spirito ri sponde al movimento organico che ve lo cagiona , e la idea all'indole peculiare dell'armonia del movimento sotto la quale è prodotto. Questi fatti sono connessi e legati l'uno all'altro in un processo di continuità tanto nella formazione della idea,quanto nella produ zione del linguaggio, ma in un ordine inverso ed al terno . L o spirito legge nelle sue idee le esistenze degli o g getti col processo che comincia dalla loro azione , e per un processo inverso, che ha principio dall'azione dello stesso spirito, egli esterna e manifesta le stesse idee fino alla scrittura, alla pittura, alla scoltura ec. Uno è il movimento, ed indefinite le modificazioni chelodiversificano;unoèilsentimento ed indefinito il numero delle idee nelle quali si trasforma; uno ė il suono , ed indefinito il numero delle parole 'nelle quali è articolato;unico è ilpunto del flusso dal quale nasce la linea,ed indefinito il numero delle figure, e le combinazioni che di essi possono farsi, d'onde le diversità delle lettere nelle diverse lingue : tratti g e nerali hanno le idee, le parole , le figure. L'unione del pensiero col linguaggio, e di questo colla scrit tura ha ilcentro e la base nello spirito, il quale,per il movimento modificato delle leggi fisiche ed orga niche riceve leimpressioni nellasuaunità,eda que sta riversa il prodotto e lo propaga al di fuori per mezzo delle stesse leggi.Se le condizioni che formano  207   l'elemento specificodellinguaggiofosserosemplificate e ridotte a principi non sarebbe difficile la formazione di una lingua universale. È bensi da osservare che la totalità dell'armonia della costituzione del corpo umano , ed in essa la spe cialità degli organi che la compongono, è modificata ed informata negli individui da talune cause esterne ed interne , le quali , agendo sopra di esso potente mente e perennemente vi determinano un tempera mento costante ilquale poi,come modifica di un modo speciale i sentimenti e le idee,cosi modifica diversa mente il movimento degli organi vocali nella produ zione delle intonazioni , le quali commiste ai suoni vocali producono una diversa articolazione, e quindi la diversità delle parole che significano presso diversi individui la stessa idea ed il medesimo oggetto.Qui si trova la ragione del linguaggio diverso presso le diverse nazioni,lequali,secondo lediverseposizioni e circostanze morali , politiche, fisiche e topografiche, parlano diverso linguaggio come hanno diversi costu mi.La nazione greca,che fucolta,civile e voluttuosa, parlava u n linguaggio ornato , polito e splendido ; R o ma,che parve nata a comandare,ebbe un linguag gio nobile, robusto, magnifico. Le lingue che ebbero nascita da questa madre portano tratti differenti non solo della loro madre, ma ancora fradi esse.La spa gnuola porta il carattere di gravità, di pomposità e di alterezza : la francese è vivace, spiritosa ed animata: l'italiana molle, gentile ed amena ; l'inglese sobria, sentenziosa e concisa:quelle delsettentrione aspre,  208   Il linguaggio convenzionale è uno dei più potenti mezzi che contribuiscono al soddisfacimento di questi bisogni ; e mentre il linguaggio si accresce per lo svi luppo delle facoltà, tende a sempre più perfezionare le facoltà. Ma i segni convenzionali,che compongono il linguaggio, non possono aversi senza i segni natu rali;poichènonpuòdarsifragliuomini convenzione alcuna senza che prima s'intendano, nè possono in tendersi senza i segni naturali, i quali sono a tutti comuni, perchè prodotti spontaneamente dalla loro n a tura,eperciòperquestituttigliuomini s'intendono; devono per tanto ammettersi prima i segni naturali per iquali eglipo s'intendono,ed intendendosi sopra gli stessi segni naturali fondano il linguaggio con venzionale, il quale è di quelli una estensione. I segni naturali sono le grida, ed i gesti, i qua li sono varii come lo sono le grida. Questi segni sono generalmente da tutti intesi, perchè esprimono in tutti le medesime idee ed i medesimi sentimenti. Che se al grido si unisce ilgesto, il segno di espres sione diviene più indicativo e sicuro : infatti questo linguaggio siparla nella vivacità dellepassioni,quando non ha luogo l'esercizio delle facoltà intellettive. Ora 209  dure ed austere.La lingua e l'eco del costume, come il costume lo è della natura e carattere delle idee , le quali sono più o meno perfette, in maggiore o m i nor numero secondo il maggiore o minor grado di sviluppo e di perfezionamento delle facollà, ed il m a g giore o minor numero dei bisogni che si suscitano nell'uomo.   se il gesto si unisce al grido,ed il movimento de'm u scoli corporei al movimento de muscoli degli organi vocali per rendere più sicura ed espressa la manife stazione dell'interno sentimento e della idea,non su difficile mettere in movimento imuscoli degli organi della lingua de' denti e delle labbra per rendere più completo e più perfetto il suono per la manifestazione più esalta più commoda e più espressiva della idea, e surrogare alle gesla le intonazioni che suppliscono alla loro imperfezione. Si osservi infatti, quali sono le risorse della natura che ruole esprimere gli interni sentimenti e le idee. Mentre il bambino ha soli sentimenti e non ha for mato idee degli oggelli che lo modificano , egli si espri me per ilmezzo delle grida, iquali diversamente m o difica secondo la diversità de'sentimenti che egli prova ; quando le sue facoltà cominciano a svilupparsi, ed a formare idee , egli comincia a dare una certa preci sione alle sue gesta , ed insieme una certa articola  210 suoni vocalileintonazioni , le sue idee, sebbene noi , con che intende esprimere non sono tura , e per e per opera della l'istinto della imitazione na uso delle parole comincia a far non l'intendiamo convenzionali; indi , perchè che ascolta, e che gesto diretto sopra , per il mezzo del attacca l'oggetto presente al suo allo stesso oggetto sguardo, mente : tutto ciò succede nel bambino. Questo natural procedimento naturale che si fa per gradi essere pergradi perfetti imperfetti nel bambino , , dovelte ed istantanei nell'uomo pri   211  miero,ilqualenacqueadulto,colpienosviluppo delle sue facoltà : egli conobbe i suoi poteri naturali, co nobbe la natura degli oggetti che lo circondavano , ebbe nette e precise le sue idee, perciò fu facilissimo per la manifestazione delle sue idee accoppiare le in tonazionisempliciaisuoni vocaliancorasemplici,d'on de risultò la voce articolala anche semplice,al prof ferimento della quale uni anche il gesto , e fu c o m preso. Questa voce divenne il segno radicale che si attaccò alla idea,ilquale per l'abitudine divenne per-, manente.Formata questa lingua primitiva;divenne essa il tipo della formazione di tutte le altre. Quesla teoriaèconformeaciòchesileggenelGenesicap.2, v. 19, 20. Formatis igitur, Dominus Deus, de humo conctis animantibus terrae, et universis volatilibus coeli, adduxiteaadAdam,utvideretquidvocaretea:omne enim quod vocavit Adam animae viventis, ipsum est nomen ejus. Appellavitque Adam nominibus suis cuncta animantia et universa volatilia coeli, et omnes bestias t e r r a e . C o s i a n c h e i m p o s e il n o m e a d E v a , h a e c v o cabitur virago, perchè,quoniam deviro sumpta est,e ciò perchè egli conobbe che ella era , os ex ossibus meis, et caro de carne med . La Divinilà in fine dovea dare l'ultimo complemento a tutti gli elementi della sua opera , ed attualizzare tutti irapporti necessari fra questi elementi.Ilprimo uomo adunque, come naturalmente provò sentimenti, come per l'eserciziodellasua intelligenzalitrasformó in idee , come naturalmente per i primi mise fuori suoni yocali, per la seconda produsse le intonazioni ;   212 così dovette combinare le intonazioni colle vocali e produrre la parola articolata , imagine e pittura della idea, allo stesso modo come trasformò in idea il sen timento coll'esercizio delle facoltà della sua intelli genza. Questo lavoro delle facoltà non fu che istan taneo nell'uomo che nacque sviluppato,ed istantaneo su il linguaggio. Fu opera della Divinità l'esistenza, e la perfezione dell'uomo primiero mediante la per fezione e lo sviluppo delle sue facoltà, cosi fu opera della stessa Divinità l'esistenza del linguaggio m e diante l'esercizio degli organi vocali dati all'uomo per questo fine. Fuvvi dunque nella lingua primitiva la base posta dalla natura, e questa base devesi trovare in tutte le lingue ; fuvvi l'opera e l'esercizio delle facoltà, e questo sirinviene in tutte lelingue;ilprimo elemento è in variabile,esitrasfonde da generazioneingenerazione senza mutamento o alterazione; il secondo è varia bile,e cangia coi tempi, secondo i climi, i bisogni, il genere di vita , ed il progresso dei lumi , ed esso è la causa della moltiplicità delle lingue e della loro varietà .  P i 2. Dietro tali considerazioni chiaramente si scorge, che il linguaggio articolato è il segno in fatto della grande differenza che distingue l'uomo da tutti gli altri viventi, a cui mancano le intonazioni, perchè manca l'esercizio libero delle facollà della intelligenza, e mancano in conseguenza la precisione e la perfe zione delle idee,e sono perciò limitati ai semplici suoni vocali, perchè limitati alle sole sensazioni. Nell'uomo   però in cui sonvi non solo le sensazioni, ma ancora interviene l'esercizio libero delle facoltà , sonyi e le vocali,e le intonazioni,e la combinazione,ed il con certo delle une e delle altre, per la espressione delle idee.Ibruti naturalmente,peresprimereleloro sen sazioni, si servono de'suoni vocali diversamente m o dificati ed espressi, e tale espressione è intesa dagli individui della stessa specie. Non potrebbe l'uomo anche fare lo stesso,essendovi in esso gli stessi a p parecchi e le stesse condizioni ? certamente che si, m a l ' u o m o h a p u r e i d e e , e d h a il m e z z o o n d e e s p r i m e r l e , cioè le intonazioni ; chi impedisce d'impiegarle e c o m binarle per la espressione delle idee come per le vo caliesprimeisentimenti.Era forsedifficileilframet tere le intonazioni necessarie alle vocali spontanee ? come non era e non è difficile il combinare il sen timento coll'esercizio delle sue facoltà ed averne in risultato l'idea, cosi non gli fu difficile combinare e modificare le vocali necessarie all'espressione del sen timento colle intonazioni,che potevano contornarle e. precisarle alla esatta pittura della idea. Si forma un nuovooggetto,unamacchina,p.e.mancailnome, l'espressione ; che sifa, si combinano due o più ter mini che esprimono gli elementi , e se ne forma un solo.Questo esempio èsensibile,ma infinitiesempi simili si osservano, sebbene poco considerati in tutte le lingue come nella greca , nella latina ed in tutte le altre ; come dunque in tutte le lingue per l’unione delle voci radicalisiformarono le derivate;cosi nella lingua primitiva dalla unione delle vocali e delle in  213   tonazioni analoghe si formarono le radicali.Ma come avrebbero potuto trattenersi a memoria tante voci ? come si trattengono a memoria ed ilvocabolo nuova mente composto, e le voci derivate. L'oggetto che è presenteallospirito,glielementiediloronomi par t i c o l a r i , c h e s i c o n s e r v a n o n e l l a m e m o r i a , s o n o il m e z z o di ricordare il vocabolo nuovamente coniato ; cosi le vocali che esprimonoi sentimenti dell'animoiquali sono presenti allo spirito , le intonazioni corrispon denti all'operazione delle facoltà,che ancor è presente allo spirito , sono il mezzo di ricordare la voce i m piegata alla espressione di quel sentimento precisato, di quella idea ; si risovvenga che il linguaggio pri mitivo,per ipochissimi bisogni dell'uomo,per ipochi rapporti cogli altri uomini , non si componeva che delle sole radicali, e che le voci composte comincia rono ad accrescersi secondo crescevano e s'intreccia vano ibisogni ed irapporti. Quindiper dimenticare il s u o n o , c h e e r a u n p r o d o t t o n a t u r a l e , b i s o g n a v a d i menticare l'idea;ciò che succede ad ogn'uomo oggi. giorno. S'aggiunga a ciò, che quanto èpiù forle l'impres sione, quanto è più vivo il sentimento , tanto è più energicà e pronunziata l'espressione ed il suono vo cale ; quanto più marcata è l'azione dello spirito sul sentimento,tantoèpiùdecisa l'espressione delle in tonazioniedelleconsonanti,equantoèpiù interes sante e distinta l'idea, tanto più viva è l'espressione e la parola. Ciò è chiaro e ne ' selvaggi , ed in tutti coloro che sono nell'impegno di trasmettere colle p a  214   215 role le loro idee ardenti e staccale. La parola è la pit tura e l'immagine della idea; l'idea è l'immagine dell'oggelto e l'espressione dello spirito ; l'oggetto e lo spirito sono l'espressione dell'assoluto ; tanto è chiaro a sé lo spirito,e tanto luminoso allo spirito l'ogget to, quant'è il grado di luce che comunica l'assoluto allo spirito ed all'oggello : tanto è vivo il sentimento e distinta l'idea, quanto è più chiaro a sé lo spirito e luminoso allo spirito l'oggello ; tanto forte è il suono vocale,ed energica l'intonazione, e precisa la parola quanto più vivo è il sentimento e distinta l'idea. I sentimenti dell'uomo primiero , che nacque adulto e non bambino , e tale dovea nascere , i prodotti del l'azione degli oggetti esterni, la percezione del pro prio spirito,ed indi le sue idee furono vivissimi, di stintissimi, ed al massimo grado di precisione, tanto per la novità,quanto pel grado di luce, che la Divi nità diffuse e nello spirito dell'uomo di recente for mato e nella natura, che la prima volta espose al suo sguardo ; perciò forte, marcalo,ed espressivo dovette essere,ma semplice,econcisoilsuolinguaggio,ciò si rende chiaro dalle indole della stessa lingua , la quale,a giudizio de'più dotti filologi,può conside rarsi come l'esemplare di tutte le altre: Schlegel in fatti la chiama la più sublime e la più energica, e per la sua vibrata concisione , e per le vive e frequenti aspirazioni delle voci, e lo stesso Audisio la dice di vina (1). (1) Questa è la lingua ebraica, la quale fu parlata da Adamo e    G l i e l e m e n t i d u n q u e d e l l i n g u a g g i o , c h e f o r m a n o il s u o tipo originale,furono tutti dati all'uomo dalla natura, e l'uomo,che trovò in se preparati e pronti questi ele menti, non fece altro che metterli in opera, ed ebbe immediatamente il prodotto. Per questo tipo il lin guaggio è mezzo di comunicazione e centro di rap porti fra tutti gli uomini ; perchè in tutti questo tipo è identico,tutti comunicano e fra loro s'intendono, restando sempre separati per l'arbitrario : infatti il tipo naturale delle lingue è insegnato es'impara dalla ragione, perchè in tutti gli uomini ella è uguale e la stessa :e perchè tale, è in tutti gli uomini centro di unità e condizione identica di comunicazione,per il mezzo degli apparecchi vocali, che sono uguali e gli stessi in tutti ; laddove l'arbitrario s'apprende per l'uso e per abitudine , perchè introdotto dall'uso e dall'abitudine (1). 3. Tuttociò come da lume,e ci rende facilelaco noscenza della natura del linguaggio,cosi riceverà m a g dai suoi discendenti, ed ebbe questo nome da Eber nella famiglia del quale si conservò dietro la confusione delle lingue. (1) Ciò fa conoscere l'errore che si commelle nell'apprendimento delle lingue specialmente antiche,pel quale si daono tante svariate e moltiplici regole e precetti di che si compongono le grammatiche specialmente moderne, le quali, gravando la mente non fanno ap prendere con facilità e perfezione la lingua. In qualunque lingua devesi imparare colla ragione,cioè colle regole,ciò che è opera della natura e della ragione, vale a dire,ilfondamento della lingua : la costruzione perd,ilgenio,iterminidellalingua,leloro inflessioni, e la sua eleganza, essendo un prodotto dello sviluppo ed esercizie delle facoltà, debboosi imparare coll'uso.  216   Occupa nel linguaggio il primo luogo quella voce che esprime l'oggetto dell'idea che o è principio di a z i o n e o n e è il t e r m i n e , o p u r e q u a l c h e p r o p r i e t à d e l medesimo oggetto ; questa voce è stata detta nome ; che 217  gior luce , e sarà confermato dall'analisi che ne fa remo. Il linguaggio è un fatto il più noto ed il più generale;analizzandoquestofattosiconoscerà distin tamente ciò che vi ha posto la natura, e ciò che vi è introdotto dalla volontàdegli uomini. Tuttigliuo mini sono dotati di sensi pei quali ricevono impres sioni dagli oggetti esterni e provano sensazioni ; tutti hanno una intelligenza dotata di facoltà, perlequali e possono trasformare i sentimenti in idee , parago narle , e formare giudizi sopra le idee e gli oggetti corrispondenti,e preparare in un giudizio la maleria di un altro,e da ciò che ha conosciuto avanzarsi ad ulteriori conoscenze. Tutti possono cacciar fuori una massa d'ariadaipulmoni,emettereinazioneglialtri organi vocali che servono a modificarla, e come non per propria industria ha avuto l'uomo queste facoltà, cosi non perpropria arte ha conseguito di poter par lare. Infatti prima di formarsi o la grammatica, o la logica,ciascuna nazione ha ricevuto dalla natura l'uso della favella e gli elementi necessari e presso tutti si mili.Chiunquevuoleesprimerelesueidee,emani festare gl’interni giudizi in qualunque siasiluogo,in qualunque lempo,di tante parti naturalmente fa uso, quante sono necessarie ad esprimere le idee, ed i giu dizi con tutte le circostanze, le particolarità, e la gra dazione di colorito e di luce. 1   se esprime l'oggetto si dice sostantivo, se indica la proprietà si chiama aggettivo, se però si considerano in astratto, e come separate dai loro soggetti , rien trano nella classe de'sostantivi come bianchezza, tar ghezza,solidità,ecc.È però da riflettere,chegliog getticheagiscono sopraisensi,edicuilospiritopuò formarsi idee sono di un numero incalcolabile ;ildare ad ognuno di essi un nome sarebbe stata una impresa non che difficilissima, ma si bene impossibile ;l'uomo ha superato tale difficoltà,con applicare lo stesso nome a tutti quegli oggetti che presentano le medesime pro prietà ; si è dato il nome di albero a ciò che hanno d'identico quegli oggelti che sorgono da una radice, che son nutriti dalla terra, che hanno tronco, rami, foglie ecc., quindi tutti i nomi esprimono idee gene rali di classe, di genere,dispecie,tranne quei nomi che disegnano un solo individuo come Pietro,Paolo ecc., i quali si dicono nomi propri a differenza dei primi che si chiamano appellativi. Ma dicendosialbero,uomo,nonsisaprebbediqual albero,di qual uomo volesse parlarsi;la natura ha suggerito un altro mezzo onde togliersi questa per plessità, qual'è ilpronome, il quale è una parola che rappresenta determinatamente il nome dell'oggetto , ed ha nello stesso tempo il vantaggio di escludere le frequenti ripetizioni dello stesso nome.Il pronome ė anch'esso generalissimo, potendosi applicare ad oggetti diversissimi e ad ognuno di essi secondo le circo stanze.Indica in prima la persona che parla io;la persona a cui si parla , tu; e quella di cui si parla  218   219 quello, questo, colui ecc.; attribuisce ancora la pro prietà alla cosa designata , come tuo, nostro ; indica similmente le relazioni degli oggetti con altri di cui si:forma giudizio, come, il quale, le quali,e nota in finelapresenza,lavicinanzaolalontananza dell'og getto designato, come questo, quello, colui. Vi sono altre circostanze ed altre relazioni che pos sono avere gli oggetti , e che il linguaggio con pre c i s i o n e e s p r i m e ; q u i n d i il n o m e t a n t o s o s t a n t i v o c h e aggettivo ha numeri, generi, e casi. Il numero indica s e l ' o g g e t t o è u n o , o p i ù d i u n o ; il g e n e r e p r o p r i a mente determina i sessi, o l'analogia che hanno coi sessi ; i casi esprimono le diverse relazioni che un oggetto ha con altri, designate con certe particelle che si premettono ai nomi ,tali sono isegnacasi come il, del, al ecc. come nelle lingue moderne ;o da certe infles sioninellesillabefinalidello stessonome,comepater, patris,patriecc.,yxws,4x8,qxw ecc.,nellelingue an tiche per la più parte. Il nominativo indica o sem plicemente la cosa che è , o pure che agisce ; il ge nitivo esprime il possessore ; il dativo la persona o la cosa a cui si reca utile,danno,o qualunque altra attribuzione; l'accusativo la cosa su cui passa o cade l'azione ; il vocativo mostra l'oggetto a cui si diri gono le parole ; l'ablativo finalmente che si trova in molte lingue, serve ad esprimere tutte quelle altre p o sizioni che non si potevano commodamente espressare cogli altri casi. Un oggetto può solamente esistere,può essere in azione , e può ricevere in sè l'azione di un altro;    era perciò necessaria una voce che esprimesse questi stali ;questa voce è detta particolarmente verbo, il quale esprime ciò che è di più essenziale nel discorso, cioè o l'esistenza, o l'azione, o la passione coi progressi del tempo, e le circostanze delle cose, e contiene in sè un completo giudizio intorno alla natura delle cose medesime.Essoindicailtempo dell'esistenza,del l'azione e della passione e le sue gradazioni, cioè il presente,ilpassatoel'avvenire;ammette anche imodi, l'indicativo che esprime lacosa assolutamente; l'im p e r a t i v o c h e c h i e d e o c o m a n d a , il s o g g i u n t i v o c h e e s p r i m e il giudizio sotto la condizione o la subordinazione di qualche cosa a cui si riferisce. Esso finalmente ha numeri e persone. È prossimol'avverbiochesiuniscetantoainomi quanto ai verbi , e serve a determinare il particolar luogo,modo,e grado o ad una cosa,oall'esistenza, o all'azione, o alla passione ; esso ha una vastissima estensione sul riguardo che può modificare le circo stanze della cosa o esistente o in azione ,ed è una maniera abbreviata di espressione come hic qui vale in questo luogo ecc.  220 Il verbo in ogni lingua genera un'altra voce, che vien detto participio, in quanto serba la significazione del verbo da cui ha origine , ed acquista insieme la forma del nome ,con che un giudizio viene incluso in un altro , e richiama con un sol segno alla m e moriaciòcheèstatodetto,osisuppone conosciuto, con designare nello stesso mentre la persona, il n u mero, l'azione ed il tempo,come amans amante, co luicheama,amava,oamando.   221 3 Sebbene sembra che queste parti avessero potuto bastare ad esprimere inostri pensieri, purnondimeno affinchè il linguaggio riuscisse a copiare perfettamente i nostri interni sentimenti con supplire all'espressione degli accidenti e de'siti lasciati e non indicati dalle parti antecedenti, si sono aggiunte altre voci di gran dissimo uso,che si dicono preposizioni come super so pra , circum intorno ; alcune altre che servissero a se parare o a congiungere le idee secondo il bisogno , tali sono le congiuntive e le disgiuntive come et e , aut o,ecc. Altreinfine,chesebbenenon abbiano segnatamente attaccata alcuna idea,indicano però i movimenti del nostro animo , che le facoltà non hanno potuto , a causa della loro istantaneità analizzare e sviluppare in idee , e che possono considerarsi come l'espressioni naturali dell'uomo affetto di dolore o di piacere , o di qualunque altra forte e subitanea affezione heu, oimè ecc.Quindi colla frequente ricorrenza, e colla combinazione di otto voci riusciamo ad immettere nel l'animo altrui le nostre idee , i nostri giudizi , e le nostre affezioni con tutte le loro particolarità , cioè l'oggetto del nostropensiero,lesue proprietà,igradi delle medesime proprietà,tuttigliaggiunti, l'esisten za, l'azione, la passione con i loro rispetlivi tempi, modi e numero degli agenti o pazienti; gli ordini delle cose adiacenti nella natura, la loro successione nell'animo, il graduato calore degli affetti.Di queste parti alcune sono invariabili e sempre le stesse nella loro espressione ; altre sono soggette a certi cambia    menti, tuttavia però nello stesso cambiamento serbano una certa costanza , la quale forma il principio e la natura della grammatica delle lingue. 4. Tutte queste parti,che devono riguardarsi come il fondamento del linguaggio , si trovano in tutte le lingue si antiche che moderne ;in esse si scorge l'o pera della natura sempre stabile e costante in mezzo alle incalcolabili varietà che subiscono le lingue ;tutto ciò che cangia è opera dell'uomo , ciò che è costante èl'effettodiuna causa superiore,laqualecomeman tiene costantemente nell'uomo gli organi e le facoltà, conserva egualmente le parti essenziali del linguaggio. Non è però lo stesso nelle lingue ciò che è opera del l’uomo ; questa viene modificata da varie circostanze, tali sono il genere di vita , i temperamenti diversi , la religione, il costume, la temperatura dell'aere, la qualità de' luoghi , le gradazioni di sviluppo e tante altre,che,come influiscono sopra la maniera di pen sare, influiscono nella maniera di esprimersi, da ciò ladiversitàdellelingue.Sidissepiùsopra cheisuoni vocali sono l'espressione della sensibilità,e le into nazioni,e i consonanti il prodotto delle facoltà dello spirito ; la sensibilità ed i prodotti diessa sono quasi simili in tutti gli uomini, perchè in tutti esistono gli stessi sensietutti sono capaci di piacereedidolore; iprodotti però delle facoltà libere dello spirito variano esimodificano diversamenteintuttigliuomini;onde è che possono darsi alla stessa voce varie intonazioni, cioè possono i suoni vocali essere combinati con di verse e varie intonazioni, d'onde risulta la diversità  222   delle voci articolate e la moltiplicità delle parole . M a la stessa temperatura dell'aria , la medesima educa zione, la religione , lo stesso suolo , i medesimi co stumi come influiscono nell'esercizio e sviluppo delle facoltà,influiscono cosi nello stesso modo d'intonare, perciò la stessa lingua presso lo stesso popolo,ed in questo più o meno perfetta, più o meno elegante,più o meno estesa a seconda lo sviluppo e la collura degli individui dello stesso popolo,della medesima nazione. Oltrediqueste cagioni intrinseche,avvene un'altra estrinseca che produce la varietà delle lingue, vale a dire la mistione di altre lingue, e da questa mistione hanno origine altre lingue che sorgono nuove. Tale sappiamo l'origine di tutte quelle lingue , e di quei popoli fin dove si estende l'istruzione dataci dalla sto ria, e con particolarità di quelle a noi più vicine e le piùfamose,come lagreca,elalatina;tanto l'una che l'altraebbero originefraipiratiemasnadieri,ecreb berosottoibarbari.IFenici,iFrigi,iMacedoni, gli Illirici, i Galati, gli Sciti,e l'eventuale concorso degli errabondi, e degli esuli diedero origine alla greca nazione,e furono i primi legislatoridella lingua.Gli Umbri, i Galli, gli Etruschi, i Sabini, i Campani , i Sanniti diedero origine alla latina, ognuno de' quali da parte sua,introducendoipropri termini,elapro pria maniera d'inflettere, concorse alla formazione di una nuova lingua non prima parlata, che fu il pro dotto di vari e diversi dialetti, quale indi,le vicende delle nazioni,ilprogresso nelle arti,nellescienze,e nella civilizzazione portarono a quello stato di perfe zione che tanto in esse ammiriamo.  223   L'opera dell'uomo non è mai stabile,come l'uomo stesso ; ha egli la sua nascita , la puerizia , l'adolo scenza,lavirilità,la decrepitezza,efinalmente muore per rinascere la materia sua corporea sotto di altre forme; cosi è delle lingue : infatti dalla Greca nacquero altre lingue;e di sotto le rovine dell'impero e della lingua del Lazio sorsero l'italiana, la francese, e la spagnuola.Ma perquantigradivisipervenne?quante mutazioni,e quante vicissitudini non bisognarono su bire prima di arrivare al grado di perfezione in cui sonoalpresente?Variecauseviconcorseroesicom binarono ; gli improvisi eventi degli affari politici, il sito, l'amenità de' luoghi, l'asprezza delle contrade, l'aspetto più o meno ridente di un altro cielo,la lem peratura diversa dell'aria,lalontananzaolavicinanza de'mari,delle selve,de'monti, la diversa indole degli uomini che si unirono , le forme diverse di governo e di religione , la coltura delle arti, e delle scienze , egualmente che i vari dialetti che si resero familiari per lafrequenza de'negozi diedero all'antico linguag gio forme affatto diverse.  221 Cacciati gli Ismaeliti da tutta l'Europa,ove aveano per qualchetempofattodimora,restòl'articoloarabo, checominciòaprefiggersiainomi;quindinonsicu rarono le desinenze de'suoni finali, l'introduzione di questo articolo fu la cagione primaria del mutamento dellalingua liberaepittricedelLazio nellelinguem o derne servili. Abbandonando gli Arabi la Gallia m e ridionale, la Spagna , le coste di Salerno e della Italia meridionale, lasciarono tuttavia la desinenza de'versi   puerile,senon vogliam dire,sonante.Non possiam però negare che dobbiamo loro le brevissime note dei numeri, i calcoli algebrici , vari nomi di astronomia e stromenti di gnomonica, con alcune notizie di bo tanica e di medicina. Vari nomi di fioried erbe, in cogniti ai nostri , furono recati dall'oriente dai cro cigeri ; intanto le arti e le scienze che 'mano mano siavanzavano,lenuove scoperlechesifacevano,ap portavano nuovi soccorsi e nuovi nomi alle lingue. Varie maniere di costruire addussero prre gli inglesi ed i francesi nell'italiano linguaggio,e varie pure di questoneintrodusseronelloro;cosisiaggiunse sem pre novità a novità, varie leggi di costruire, diverse maniere d'inflettere, originate in prima dalla negli genza della pronunzia , anche molto spesso tronca vansi non che le lettere, ma ben anco le intere sil-. labe : dal che ne avvenne che gli uomini domiciliati nello stesso suolo, degenti sotto lo stesso cielo,e sotto la stessa forma di governo cominciarono per effetto d'imitazione a adottare comunemente tal forma di pronunziare,checoll'andardeltempo divenneunuso, una legge. 5. La natura ha sempre prodotto degli uomini di genio, i quali e per la finezza del giudizio, e per la vivacità della immaginazione si sollevarono sopra degli altri ; ciò che dal volgo era enunciato di una maniera bassa e triviale, da quelli profferivasi con scelta, con dignità ed eleganza;furonoessiimitati perchè piace vano, e cosi discesero e si propagarono nel volgo le maniere più dignitose e più culte di espressioni ,  223 1 15   gli ornamenti della lingua cominciarono a mostrarsi in tutto il loro splendore ; si cercò d'imitare ipoeti, gli oratori, e si seguirono ne' loro vari stili. Questa fatica e questo diletto che prima s'ignorava in mezzo al fragore ed allo strepito delle armi , e fra gli in commodi de viaggi e delle emigrazioni , cominciò a seguirsi , a perfezionarsi dai filosofi nel libero ozio delle lettere , nel calmo silenzio della meditazione , nella tranquilla diligenza di scrivere. Cosi il linguaggio dapprima rozzo ed incolto per la tanta confluenza delle discordi locuzioni, cominciò a tingersi dello stesso colore,a vestirsi della stessa for ma,amostrarsiunasolalingua,chesottolalima degli uomini di genio e degli eruditi apparve finita e perfetta; ove isuoni sembravano aspri,furono con sultate le orecchie , si adottarono sillabe più scorre voli e sonanti ; ciò che pareva meno adatto ad espri mere una cosa si corresse e si rese più preciso. Da ciò chiaro appare che ogni lingua ha le sue parti essenziali esprimenti le idee ed i giudizi del nostro spirito, cioè i suoni articolati secondo idiversi offici che ognuna,nella espressione de'nostri pensieri,deve adempiere,edinciòconsisteilfondamento della lin gua che è opera della natura. Avvi un modo parti colare di costruzione e di combinazione di queste parti , una diversità di suoni e d'inflessioni che costituisce la differenza delle lingue, ed il diverso loro genio, e ciò dipende dall'opera degli uomini e dalle circostanze nelle quali si trovano.Ha finalmente ciascuna lingua de celebri scrittori,de'grandi parlatori,che altri  226   Il primo carattere della lingua, cioè il fondamento, forma l'oggettodioccupazione della filosofia,laquale ricerca ciò che avvi di naturale nelle lingue; il se condo appartiene ai grammalici, che si occupano delle forme e della proprietà delle stesselingue ; il terzo si tratta dai retori che ne considerano l'eleganza, lo stile e gli ornamenti. La prima svolge gli elementi naturali e sempre costanti del linguaggio,la loro unione relativa all'ordine, alla successione, ai tempi,ed alle circostanze delle idee e de' pensieri che si succedono nel nostro spirito, ed a questo riguardo illinguaggio è una pittura fedele delle nostre idee;questi elementi, che sogliono chiamarsi parti del discorso,si ritrovano identici in ogni lingua.La seconda riguarda la varia desinenza de' suoni, la loro inflessione, il modo di verso di costruire i medesimi suoni ; questa varia se condo le diverse lingue, o piuttosto forma la varietà delle lingue, perchè essa è opera dell'uomo non mica della natura. La terza rintraccia l'ornamento delle lingue,l'uso dellefigure,ele maniere vezzose,eper cosi dire voluttuose delle medesime ; essa è il risul tato della coltura e del genio. 6.Eglièverocheunuomo,ilqualeèdotatodi organi sani che funzionano normalmente,e di un'anima ragionevole, può formarsi idee degli oggetti che agi scono sopraimedesimi organi,puòimprimereleidee nella memoria, può richiamarle quando l'esige il bi  227 proccurano e si studiano d'imitare; in essi trovasi e deve ricercarsilaproprietàdellalingua,perchèessila recarono allo stato di perfezione e di pulitezza.   228 sogno,può riflettereedastrarre,tuttaviasenzaillin guaggio la nostra condizione sarebbe troppo degradata ; e quantunque i bisogni comuni ed i vantaggi della vita avvicinassero gli uomini e li mantenessero fra loro uniti, purnondimeno, senza la facoltà di manifestarci scambievolmente gli interni sentimenti e le idee , le società reslerebbero stazionarie'ó molto imperfette. Potrebbero i gesti in certo modo esserci utili,essendo l'espressione energica della natura :ma di qual aiuto sarebbero in distanza o nelle tenebre? come potreb bero indicare le cose passate ed a lungo intervallo da noi ? in qual maniera esprimerebbero tante varie m o dificazioni si dell'animo nostro , quanto degli esseri fuori di noi con tutte le gradazioni delle varie loro tinte e colori , con quella esattezza e precisione con cui sono espressedaisuoni articolati?igestinon po trebbero mai indicare inostri interni sentimenti,iloro gradi d'intensità , e certe oscure e delicate affezioni di cui l'animo è affetto. È opera del linguaggio ar ticolato il delineare e pingere con esattezza,con pre cisione e nella sua totale adequatezza tutto ciò che sentiamo,che sperimentiamo e che vogliamo trasmet tere nell'altrui animo ;esso analizza e scompone nelle sue parti i sentimenti , e dà ad ognuna di esse un segno preciso.Egli è vero che noi possiamo avere idee sensibilideglioggetti esterni,elepossiamo trattenere a memoria senza l'uso de' segni, che anzi non può prodursi un segno prima di averne formato l'idea che deve attacarsi a questo segno.Ma tante idee sono di tal carattere, che tosto formate sparirebbero senza al    229 taccarle al segno che le rende permanenti, e noi sa remmo nella dura fatica di sempre formarle di nuovo, talisonoperlapiùparteleideecomplesse necessarie, intellettuali, e tutte le nozioni astralte di virtù,vizio, giustizia, bellezza, deformità, differenza, uguaglianza. Senza l'uso delle parole le scienze non avrebbero p o tulo avere esistenza;poichè non avvi scienza pura mente empirica,cioè,che non abbia principi generali : l'individuale,essendo mutabile,non avendo necessità, non può esser base e fondamento di scienza ; or le nozionigenerali,iprincipi necessari non avrebbero potuto aver permanenza nello spirito senza i segni ; i segni li rendono stabili e pronti all'uso,ed isegni hanno servito d'occasione alla loro formazione, a tanti ritrovati,a tante ricerche:leparoleperchè?come? onde?da chi?quando?essenza,relazione,causa,at tributo sono fonti fecondi onde lo spirito possa met tersi in movimento e scoprire delle nuove vedute. Tutte le scienze sono nate,si sono accresciute ed hanno acquistato quel grado di estensioneediperfezione in cui le troviamo per aver ricercato ilperchè ed ilcome di un effetto, e tutti i passi e le idee, cominciando dal perchè e dal come sino all'ultimo risultato,sono state segnate dalle parole e permanentemente registrate nel linguaggio. Tante riflessioni potrebbero addursi intorno all'in fluenza del linguaggio sopra le idee ed il perfeziona mento delle nostre facoltà; ma non volendo esagerare nė deprimere i vantaggi dello stesso linguaggio ci li mitiamo a ciò che è della massima importanza.    230 Quasi tutte le operazioni riflesse del nostro spirito sonocomplesseerisultanodavarielementi;ma questi elementi sono cosi connessi nella unità del sentimento, che sembranoessereunsoloesempliceelemento;vero è che l'altività dell'analisi,penetrando nel seno dello stesso sentimento,ne distingue glielementi confusi;ma questa distinzionenon sarebbe permanente,durevole, e lucida senza il linguaggio e le parole, ognuna delle quali disegna ciascuno degli elementi distinti,non che i rapporti che si scovrono fra essi elementi . U n sol fatto sembra la sensazione, il giudizio, il raziocinio : l'analisi li decompone, ed il linguaggio nola e dise gna ciascuna parte della decomposizione , e presenta successivamente e distintamente il tutto;onde volen dosi replicare e riconoscere l'operazione, basta repli care e ripetere le parole. Il linguaggio in generale d e v e c o n s i d e r a r s i c o m e il p i ù p o s s e n t e a i u t o d e l l a m e moria , anzi esso costituisce una memoria artificiale. In vero, lo sviluppo e la coltura dell'uomo non con siste precisamente nella prontezza ed esaltezza del giu dicare, nella sola faciltà di ragionare,ma nella pron tezza di aver nuovamente le idee, le operazioni pas sate che possono servire al bisogno presente;per ri produrre con prontezza le idee è necessario che fos sero nette e scolpite, e tali si rendono per il linguag gio;illinguaggio,agevolando lamemoria,contribuisce moltissimo allo sviluppo ed alla coltura dell'uomo ; infatti sono in ragione direttalacivilizzazionede'po poli, e la perfezione del linguaggio.  Le paroledelle quali si compone illinguaggio non   231  sono che suoni articolati : esse per questo riguardo sono oggetto proprio ad agire sopra il senso dell'u dito, e produrre modificazioni ed idee nello spirito , i suoni articolati considerati in se stessi nulla espri mono , sollanto producono sensazioni , modificano a loro modo lo spirito , e tante sono le modificazioni quanti sono i suoni articolati che agiscono sopra l'u dito : di tutte queste modificazioni e di queste idee lo spirito ne ha coscienza, e ne ha memoria.Noi sap piamo che l'esperienza diviene più tenace,più solida, più infallibile quando è comparata : infatti acquistiamo le idee precise ed esatte delle distanze, quando si c o m bina l'esperienza della vista con quella del tatto. Or ogni idea di qualunque natura ella sia, a qualunque classe essa appartenga è una esperienza, è un senti mento distinto che si deposita nella memoria ;intanto questa idea,questa interna esperienza non riceve l’ul tima perfezione, l'ultima mano d'opera, siccome non si figge nella memoria onde possa a piacere richia marsi , che allorquando si combina colla esperienza dell'udito,colsuono articolato,quando all'idea,che abbiamo attualmente nello spirito e nella coscienza , si attacca la modificazione che produce il suono ar ticolato; questo suono tanto per essere giudicato iden tico alla idea a cui si attacca, quanto per essere si multaneamente presente allo spirito, diviene rappre sentativo dell'idea,come l'idealodiviene del suono, e fa sì che l'idea sia compresa tulta e ristretta dentro la capacità e la periferia del suono,ed acquista m a g giore sensibilità per la sensibilità del suono in cui è   ristretta ed a cui è attaccata , e cosi riceve l'ultimo contornamento, l'ultima precisione e finitura. Cosi le parole cielo,mare,monte,temperanza,giustizia ecc. Questo vantaggio è comune a tutte le idee ed in q u e sto influisce più potentemente il linguaggio sopra le idee. Ciò è chiaro non solo nelle idee sensibili , m a ancora nelle intellettuali,nellenecessarie,siano sem plici,siano complesse,e con particolarità nelle idee de' numeri, e nelle idee universali. Il numero non è che l'aggregato di molte unità omogenee ; esso si forma col ripetere ed aggiungere l'unità a sè stessa. Noi non possiamo , sotto il m e desimo atto di conoscenza,abbracciare più di quattro ocinqueunità insieme;ma illimitede'numeri non si arresta al quattro o al cinque , esso è indefinito. Supponghiamo di avere coll'idea il termine dell'unità ed il segno dell'addizione, cioè uno e più, e proce dendo progressivamente uno più uno più uno più uno, ciascuna di queste addizioni, ed indi il numero che ne risulterebbe sarebbe cosi confuso che noi non po tremmo affallo determinarlo,e molto meno potremmo formarne idea onde poterla distinguere da un'altra ; come infattipotremmo senza isegni avere l'idea 2000 e distinguerla da 1999 ? in questi numeri come ogni parola si affigge ad ogni passo della progressione,la parola ne determina e precisa il numero e l'idea, e per mezzo de' segni noi distinguiamo l'una dall'al tra, e le mettiamo in combinazione ed in rapporto , eneformiamolascienza;questescienzedunque,la necessità e l'utile che ne deriva si devono al linguaggio.  232  Leideegeneralinonhannoalcunmodellonellana tura a cui corrispondano , ma sono il prodotto della azione dello spirito sopra le idee individue. Noi non possiamo numerare tutti gli oggetti della natura, che sono o possono essere in rapporto con noi , perchè non possiamo tutti colle loro differenze e proprietà trattenerli nella memoria ,e riprodurli distintamente quando vogliamo, per la stessa ragione non possiamo dare ad ognuno un nome proprio, essendo essi di un numero indefinito; questa impresa è superiore alle nostre forze. Ma lo spirito dell'uomo , che ha nella sua attivitàdellepotentirisorse,paragonandogliog getti, ed interponendo fra essi la identica sua cogni zione, conosce ciò che l'uno è all'altro, e questi ad un altro,ecosidiseguito,evedendolesomiglianzee le analogie da una parte , e le differenze e dissomi glianze dall'altra , per effetto della sua identica ve duta ed indivisa interposizione fra questi oggetti e le loro qualità, riunisce quanto in essi trova d'identico, l'astrae da ciò che li diversifica, ne forma una con cezione di tal natura che tutti gli contiene e li rap presenta ; tale concezione non è che una veduta reale dellospirito,ma chenonhaalcunarealtànellanatura; essa è più o meno estesa nellasua compreensione, d'on de nascono le idee generali di specie, generi, classi, ordini, famiglie. Or tali idee , non avendo originale nella natura, perchè semplici vedute dello spirito,senza un segno che le rappresenta svanirebbero, nè potreb bero aversipresenti al bisogno ;laddove laparola rende permanente l'idea generale, tutta , per cosi dire , la 233 ܐ  chjude nel suo ambito, e rappresentando tutta l'idea generale, rappresenta tuttele idee identiche contratle in un solo gruppo, ed identificate in una sola idea, a questo riguardo ogni termine generale è l'espres sione concisa di un completo e perfelto metodo ;poiché contiene ed esprime confronti , giudizi , astrazioni e maniere di generalizzare; e siccome il termine gene rale si considera come unico e semplice in sè stesso, cosi circoscriveefissailimiti della idea,eledà l'ul timo grado di precisione. Le parole adunque non solo associano le idee in dividuali in un modo indipendente dall'ordine di ac $ quisizione,onde poterleconfaciltàrichiamare,ma sono ancora necessarie per fissare irapportide'con fronti, i termini de' giudizi, per dividere gli oggelti della natura e le loro proprietà , per astrarre, per g e neralizzare,e per rendere facile in fine le scienze tutte. Ogni idea dunque ha bisogno di una parola che la rappresenti; se è concreta per renderla indipendente dalla sua sensazione,e per tenere raccolte in una m a niera permanente tutte le idee semplici di cui si c o m pone,e per richiamarla tosto alla memoria : se è astratta per tenere riunite in un solo gruppo le idee astratte di cui è composta, e formarne un modello distinto e durevole nella memoria. Il vantaggio però più generale e proprio del lin guaggio si è quello, per cui tutti gli uomini mettono in comunicazione tutteleloro idee,iloro sentimenti, ilorobisogni ed imutui soccorsi;poichè essendo co muni i segni che l'indicano, ne segue che colui che  231   ascolta esegue le stesse operazioni interne di colui che parla,cioèeccitainsè,edunisce successivamente nel suo spirito quelle idee che si sono eccitate successi vamente in colui che parla,con questa sola differenza, che questi analizza il proprio pensiero ed attacca ad ogni elementoun termine,laddovequello sintesizza, riunendo cioè le idee con quell'ordine con cui ven gono indicatedalleparole.Questo vantaggioperònon ha egualmente in tuttiilsuo pieno effetto, perchè le parole presso tutti non hanno lo stesso grado di pro prietà, di precisione e di analogia , quindi variano i modi d'intendersi come variano i mezzi di comuni carsi. L'influenza del linguaggio su questo rapporto è di una utilità indefinita,poichè,colla comunicazione delle idee e de sentimenti, lega fra loro gli uomini, e consolidà le basi della umana società. Coltivato e diretto dall'arte, applicato ai vari oggetti si trasforma e veste vario stile;ma ciòmerita l'attenzionede're tori, e degli oratori.  Sebbene igeroglifici,lecifrealgebriche,isegni te legrafici, gli emblemi ed altri segni convenzionali pos sano rappresentare le nostre idee,tuttavia il sistema de' suoni articolati è da preferirsi a qualunque altro mezzo di espressione, tanto per la facilità, pel numero , quanto perché può adattarsi a tutti i luoghi, a tutti i tempi , ed a tutte le circostanze per la portentosa varietà dell'articolazione ed inflessione de' suoni.La scritturaèunaespressionedellinguaggiocome questo laèdelleidee;essaperciòèsempre relativaedinra gione diretta del linguaggio , talchè la perfezione di 235   236 quella dipende dalla perfezione di questo ; poiché,come laparolarappresental'idea,lascrillurarappresenta le parole.

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