The Grice Club

Welcome

The Grice Club

The club for all those whose members have no (other) club.

Is Grice the greatest philosopher that ever lived?

Search This Blog

Thursday, July 8, 2021

Grice e Capizzi a Velia

 PARMENIDE SULLA NATURA Introduzione, traduzione, note e commento a cura di Dario Zucchello      P REMESSA   Il lavoro qui proposto è il risultato di anni di confronto con iltesto e la letteratura parmenidei, sollecitato dalla discussione con l’amico Livi o Rossetti, cui sono riconoscente per stimoli, idee ed esempio, e alla cui vivacità e intelligenza d’approccio alla cultura  preplatonica sono debitore di non pochi elementi di riflessione.Per rintracciare nel tempo le origini di questo specifico interesseeleatico, devo invece risalire agli anni universitari pisani, alle le-zioni di Giorgio Colli, nel periodo in cui i volumi della Sapienza greca   stavano vedendo la luce presso l’editore Adelphi: il primo impatto con il pensatore di Elea avvenne infatti nei riferimenti al-la discussione intorno alla natura della dialettica arcaica e all’origine della filosofia, nonché attraverso la lettura del  Parme-nide  platonico, proprio in occasione di un corso seguito, tra glialtri, anche da due affermati studiosi e recenti editori dell’opera del sapiente di Elea: Angelo Tonelli e Riccardo Di Giuseppe. Prima dell’impegnativo lavoro di esegesi che ha richiesto una  paziente frequentazione delle interpretazioni classiche e contem- poranee, la mia fatica (la fatica di chi non ha ricevuto un’educazione filologica) si è concentrata sulla restituzione di un testo greco che tenesse conto dei contributi originali degli editori più recenti, conservando tuttavia, a dispetto delle molte sugge-stioni, una coerenza complessiva. La traduzione non ha alcuna pretesa di conservare le qualità letterarie del verso epico, puntan-do piuttosto alla massima prossimità possibile ai termini e alla co-struzione dei versi stessi. Il mio sforzo non attende quindi ricono-scimenti per originalità ed efficacia nella resa del testo parmeni- deo: esso ha puntato piuttosto, sin dall’inizio, a ricostruire la f  i-   sionomia di un’opera complessa, cercando di strapparla alle ip o-teche metafisiche da cui è stata spesso condizionata la lettura.Ho già avuto modo di proporre le mie idee sulla posizione del poema nel quadro della storia della sapienza arcaica in due saggistesi in parallelo alla composizione della presente edizione:  Par-menide e la tradizione del pensiero greco arcaico (ovvero, della sua eccentricità) , in  Il quinto secolo. Studi di filosofia antica inonore di Livio Rossetti , a cura di S. Giombini e F. Marcacci, A-guaplano, Perugia 2011;  Parmenide e la περὶ   φύσεως   ἱστορία , in  Elementi eleatici , a cura di I. Pozzoni, Limina Mentis, Villasanta(MB) 2012. Il lettore troverà nel commento ai frammenti e nella introduzione generale un’ampia difesa della lettura “cosmologica“  del poema, ma, allo stesso tempo, attenzione per le tracce delleinterazioni di Parmenide con la cultura del suo tempo: un campo d’indagine che ritengo ancora del tutto aperto a nuove suggestioni. Nel presentare il risultato del mio lavoro mi sia concessoringraziare i miei anziani genitori per il sostegno che non mihanno fatto mai mancare e che ha reso possibile le mie ricerche ei mei studi, e Umbi e Gigì per la loro pazienza. Nonostante tutto.A loro questa fatica è dedicata.Dario ZucchelloComo, febbraio 2014

No comments:

Post a Comment