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Wednesday, February 9, 2022

GRICE E PAOLINO: Romani nudi

 Uella ,ch'è la più vera,e la più saggia, Antichitàdel e lasola infallibile maestra dell'umanaGinnasioNa   II. Cosa fossero 2 DELLA STORIA prudenza si lasciarono in dietro digran lunga ogni al traNazione.Quindi,giustache scrive Dion Crisosto mo agli Alessandrini sull'autorità d'Anacarside , non vi fu Città dellaGrecia,che non avesse avuto ilsuo Gin nasio. Questo folo basta di presente supporre per farci sicuramente acredere,che Napoli(Città oggi dall'eterna divina provvidenza maravigliosamente fornitadi quanto in una ben nobile,e doviziosa potrebbe mai l'uom brą mare ;e sopra tutte l'altre ben culte Città dell'Europa, e per le scienze,e per l'armi,e per lo Erano presso deGreci questiGinnasj alcuni grandi, ftatiiGinnasie magnifici edifizj con ampj portici,e stanze d'ogni ca ondeveniferopacità,luoghi coverti,e scoverti,ombre,ed altrepref così deti: eso che infinite comodità,ove la gioventù ammaestravasi qual fosse la lor forma.Oppinio non meno nell'arte Ginnica , che nelle scienze , e nelle fa  paricelebre gran trafficodi )essendostata,come tutti fuor versia asseriscono,fondata diogni contro l'altre daGreci,ebbe anch'ella-come dellaGrecia ilsuoGinnasio finda'suoicominciamenti InfattiStrabone(1),che vise . che a'suoi altempo diAugusto,scrive, giorniquestacittà aveaancora tiche Greche costumanze molte dell'an ,come leCurie,le l'Efebeo,e altre dital Fratrie, fatta ; e con queste ebbe il Ginnasio ; né v'ha scrittore al tresì osi su questo muover di buon senno,che ombra di dubbio. > ) > >> e nedicolorochearti liberali;onde fotto uno stesso tetto venivano a c o m avuto illuogoprendersi, per così dire, due diverse Accademie proprio per le , e due Scuole,ribut ta varj, e diversi generi di Scuole , cioè : quelle dell'arte ta comefavolo- bellica , e quelle delle scienze , e delle belle lettere . E niodimoltiçe-perchè a coloro,che applicatieranoallaGinnica,eper lebriscritori.Io gran novero loro, e per gli esercizi, che far dovea > no, come il corso, la lotta, ilsalto,il pancrazio,ildi (1) Strab.1.s. fco,   DELLO STUDIO DI NAPOLI,LIB.I. 3  γύμνοω, det idioma, senza aggiugnimento d'altro, semplicemente O tiGinnasj.Perlaqual cosaalcuni nelprogressodeltem po non badando che al semplice suono del vocabolo , con cui chiamavansi, li credettero non per altro essere edificati,cheper un talmestiere:opi statiesiprima ,forseilprimo,CraffopressoCicero nione che portò la ne (2) , e tra gli altri , che in questi ultimi secoli s o s t e n n e r o fi f u r o n o G i r o l a m o M e r c u r i a l e , e P i e r L a però avendo per certo,per quel, che ne scri sena.Noi Ginnica non fu po ve Galeno a Trafibolo , che l'arte fta in voga nella Grecia , che alquanto prima dell'età di Platone (3) , e che in Grecia , come manifestamen te fi ravvisa nell'ingegnoso, ed ammirabile poema di visselungamente prima di quel cele Omero,ilqualee da molti celebri scrittori, come bre filosofante avanti lo Lino , Filamone , Tamiride , e altri fioriti stesso Omero , furonvị le Scuole delle belle lettere fi no da’primi tempi; stimiamo più ragionevole il credere, che s'introdussero i giuochi Ginnici, ed Atle che dopo fatto , che am . tici,iGreci altro allor nonavessero pliare que’medesimiedifizj,fattimolto tempo prima non per altro fine, che per le Scuole , e chiamatigli per le ragioni,chetestè noiaccennammo,Ginnasj:poichè Crasso steso, il quale fu il primo , come disimo, ed A2 inge sco, facea mestieri d'uno spazio maggiore , e asai più grande diquello,che bisognava percoloro,che istrụi vansi nell'arti liberali, e venivano per questo ad occu parę buona parte di tali edifizj; erano questi dal modo, con cui in es si faceansi quegli esercizj, cioè dalla voce Greca yújrow , che tanto vale quanto nudare ,nel nostro e . Cic.l.2.de orat. Apud Anson.Vandal differt.8.de Gymnasiarcb.  ingenuamente egli anche lo attesta, a metter in campo u n sentimento a questo del tutto opposto ; parlando del suo tempo dà atutti a conoscere, che le pubbliche Scuole delle scienze non era allora in costume d'a prirsi inaltroluogo,che ne'Ginnasi;e cheper quanto egli si studialle, non potea in niun modo fisar in cui queste erano colà state erette.Ego aliomodo interpretor(diceegli)quiprimum Palæftram e sedesdeporticusetiamipsos,Catulé,Grecosexercita tionis, eg dele&tationis cauffa , non difputationis invenisse arbitror ; et sæculis multis ante Gymnasia inventa sunt , quaminhisPhilofophigarrirecæperunt; hocipsotem porecumomniaGymnasiaPhilosopbiteneanttamen eo rum auditores discum audire , quam Philofophum malunt & c. Per verità non v'era Ginnasio nella Grecia,in cui non vi fossero queste Scuole;cosileggiamo,che in Ate ne nel Cinofarge (4), il quale fu un Ginnasio eretto molto prima del tempo di Platone , eranvi tra l'altre Scuole, quelle della setta Cinica, dalle quali egli anche forse ebbe il nome , e nell'Accademia eravi l'udito rio di Platone (5) come nel Liceo quello d'Aristote le(6).Anzi accolto,ovvero al di dentro d'alcuni celebri Ginnasj trovavansi non meno delle Scuole,che delle fa mose,e celebriBiblioteche;come sappiamo diquello parimente in Atene , che avea dappresso la celebre Bi blioteca di Pisistrato , rammentata da San Girolamo,e da altri (7),e quello in Rodi, della cui celebre Biblio (4) Schol.Ariftoph.PaceXenophont.inHippar.Plutar.Symphofilovi11.q.iv.Suid. Pauf.in Artic. (7) Hieron.de Beat.Pompbil.martyr.ep.adMarcel.14.Gell.l.vi.c.17.Lucian.adverfus indo&um . Pauliin Atricis. Ifidor.orig.hiv1.6.3. 4 DELLA STORIA : 3 . a > > Р ероса : ر (s) Suid.Pauf.in Attic.Schol.Ariftoph.ad Nubes ec. (6) Ammon.vit.Aristot.Plutarch.deexilio.Cicer.q.Tufcul.l.1.C.4. . teca  DELLO STUDIO DI NAPOLI.LIB.I. 5 teca parla Ateneo (8);é per questa stessa ragione forse, per cui sempre a'Ginnasj accoppiavansi le Scuole delle lettere , troviamo che molti valenti uomini , e dotti scrittori applicarono in molti luoghi delle lor opere q u e fto vocabolo , a significar non altro , che queste, quasi pereccellenza;essendo lostudiodelle scienze moltopiù nobile , e sublime di tutti gli esercizi ginnici. III.  . che ebbe una con quello nello stesso tempo le ScuolenideleScuole (8) Atben.Biblioth.l.1.dipnofoph.c.1. (9) Senec.epift.76. ut 0 1 , Suppostoadunque pervero,comeloèinfatti,Tenimonianza che Napoli,come CittàGreca,ebbe ilsuo Ginnasio findiSeneca,edi da'suoi primi principi,egli convien credere anchevero,triautoriLati > . di Napoli : delle bellelettere;senza lequali nella Grecia,comeScienzechevi abbiam detto , non si formava Ginnasio ; e certamente s'insegnarono; di queste , di cui è solo or noftro assunto il favellare ,vifiorirono. parlaSenecainuna suapistola(9),nellaquale,come dalle parole ,che poco fa da noi fi allegarono di Cras fo,con lui filagna presso Cicerone di que'giovani, che al meglio delle lorlezioni lasciavano ilormaestri nel le Scuole per correre frettoloji a veder il disco, la lot ta,eglialtriginniciesercizi;cosìeglifiduole forte mente col fuo Lucilio , che nelle Scuole della nostra Città vistoavea farcerchio a'Filofofi,giovani in nove romolto pochi alparagone di quelli, che a calca tra ftullavansi nel Teatro , il quale , come egli narra , era in questa Città non guari distante dello stesso Ginnasio: Pudet autem me generishumani.(scrive egli)Quoties Scho lam intravi,prater ipfum TheatrumNeapolitanum . Il fcis,transeundum eft,Metronactispetentibusdomum lud quidem farctum est: hoc ingenti studio , quis fit Pithaules bonus,judicatur.Habet tibicen quoqueGræcus   du præco concursum:at in ilo loco,in STAL  : quo ritur,inquovirbonusdiscitur,paucissimisedent;& bi plerisque videntur nibil boni negotii babere , quod agant, inepti cu inertes vocantur. i più nobili dellaCittà non isdegnavano neppurd'inviarviper tal finei proprifigliuoli;poichèegliscrive,chepor tatosi in Napoli con Antonio Giuliano,professor diRet torica uditovaveaungiovinettomoltoriccocum utriusque lingua magistris ( per valerci delle stesse sue p a role)meditans, exercensadcaul'asRomaorandaselo quentia latinafacultatem. Quanto allaFilosofia,ladot trina di Epicuro , la quale venne da'più dotti dell' an tichitàricevuta con applauso,e fu universalmente se guita da tutti que'grandi uomini del tempo d'Augu Ito; era quella , che in queste medesime Scuole avea maggior voga ; come par che si conobbe da una Iscri zione,che nel 1685.fi rinvenne in un Cimiterio fco verto nella Valle della Sanità , non guari distante da quella Chiesa (11) sopra alcune urne,che state erano per quel che n'appariva , di Epicurei ; poichè in alcune di quelle vedeası il nome di alcuni celebri filosofanti di questasetta,scritti conGreci caratteri,einalcune altre con caratteriLatinileggevasi;manonbene,eoscuramente: E come apprendiamo da Gellio,che fa anche di questo Ginnasio onorata memoranza> vir bonusque . 3 DELLA STORIA e fiori alquanto dopo Seneca; al suo tempo in questeScuole nell'istessa guisa, che in quelle del Ginnasio di Cartagine ramme morato da molti Autori (10),s'istruivano igiovani non meno nellescienze,chenellelingue;eipiù (10) Salvion.1.7.Hieron.inCatbalog.ccap.3.JoneProph.Aug.1.2.conf.c.3.6.6.0.7, fc.8.l.s.c.8. (11) Celan.Giorn.3.dellenotiziediNap.  12 STALLIVS.GAIVS.SEDES HAVRANVS.TVETVR EX EPICVREIO.GAVDI.VIGENTE CHORO Quindi tra' maestri , che in tali Scuole insegnarono le lettere umane , e le lingue , fi conta Stazio Papinio nativo diSilta,Città dell'Epiro,che fiorì circa al tem po dell'Imperadore Domiziano;padre di Publio Stazio; il quale , come dal costui poema fi ravvisa (12) espose in queste Scuole l'opere de'più celebri poeti Greci, co meOmero,Efiodo,Teocrito,ed altridiquesto gene re;etracoloro,chev'insegnaronolescienze filosofi che, deve annoverarsi senza dubbio quel Metronatte,di cui, come prima abbiam fatto vedere, fa motto Seneca; e fimorì molto giovine,che glifu contemporaneo,co me questi medesimo attestainun'altra pistola diretta al lo stesso fuo Lucilio (13);e febbene degli altrimaestri, e professori, che vi furono in questi, o in altri più anti chi tempi,dato non ci siaora di tesser un ben lungo,e distinto catalogo , poichè i lumi , e le memorie della Storia totalmente ci mancano ; non però egli è certo , che essi furono tutti di tanto sapere adorni,e di sì rara dottrina,che abbondando perciò laCittà digiovani let terati venneellada'Romaniconcordementenoncon altro titolo chiamata , che di dotta, e ftudiofa ; e così per tralasciar degli altri,che cið fecero (14) Columella in parlando di Napoli , non con altro epiteto nominol la>,che con questo: Doftaque Parthenope, Sebethide roscida lympha. E'l medesimo fece anche Marziale col seguente verso: bi ܕ di 00 .1 > 1 li al 1 DELLO STUDIO DI NAPOLI.LIB.I. 7 (12) Papir.Star.flvar.s.epiced.inpatr. (13) Senec.ep.93. Er (14) Oras.Epod.adCanid.Sil.Italib.12.Stor.l.3.Syluar.Ovid.Metamorpb.is.  Napoli,quanto Illo Virgilium me tempore dulcis alebat mente cari; ond'è,che niuna altra Città più della loro Costantino.Sen.ritroviam nellaStoria,che avessero eglinofino nel cadi li,chevogliomentodellorImperio maggiormentefrequentata;equel no,averTitalisopratuttolafrequentavano,se vogliam prestarfe in rifateleScuo-de aStrabone (16) che impiegavano ilpiù del lor tem le,con allega re'inpruovailpo allostudio delle lettere,edelle scienze. marmo ,cheog  8 DELLA STORIA E t q u a s d o &t a N e a p o l i s c r e a v i t . Anzi Virgilio e riguardo scienze Parthenope,studiisflorentem ignobilis oci. E tra perquelto conto iNapoletani,e per laGin > comebenrifletteilBemboinunasua pistola (15), fu mandato , e mantenuto da Augusto in questa Città a proprie spese per farvi i suoi studj. E in fat ti nella prima Egloga de' Buccolici, scrit ti anche in Napoli , egli riporta a' favori di quel Principe il suo Napoletano ozio,cioè,studioconquelleparole:Deus nobis hæc otia fecit. E confessa nella fine de'Georgici, che : che visicolei nica , la quale nel si . lor Ginnasio esercitavanoanche con vavanofofefta-somma diligenza e con tutta la magnificenza del Mon ta frequentata da'Romani;edo,divennero universalmente agli stesiRomani somma anche dagl'Im peradori fino a gi fi conserva Quindi Lucilio,che fu ilprimo tra’Latini a scrive fopra lafontere delleSatire,non solo visse,ma anche morir volle tra' .An nunziata;mo:Napoletani, comeattefta Quintiliano(17),eCicerone,il strato falso ; e quale v’ebbe anche un'abitazione(18)eVirgilio,dicui di che propria mente in efoabbiam favellato, Orazio , Livio , Marziale , Silio Ita fac cialimenzio-lico , Claudiano , e tutti gli altri tra gli antichi , ne mar che morapportatomercèdellorsaperelasciaronoa'posteriillornome im in cuilafenzamortale,abitarono inNapoli perpiù tempo (19);anzi dubbio fi parla delle Scuole . molti (15) Bemb.vol.1.1.2.lett.27. (16) Strab.l.3.infin. (17) Quintil.l.10. (18) Cicer.l.8.ep.famil. (19) Crinit.de Poet.Latin.Philoftr.Icon.Sil.Ital.lib.12. IV. per   DELLO STUDIO DI NAPOLI.LIB.I. 9 molti,come dal Poeta Archia narra Cicerone(20)brama rono ben' anche di esservi ricevuti per Cittadini ; cosa, che iGreci non erano molto larghi a concedere;feb bene su ciò non tuttiusassero lastesamoderazione:(21) Ma non menode'privatiCittadiniRomani,visita rono questa nostra Città glistesiImperadori ; poichè sal vo Celare,ilquale,comescrisseCicerone(22)inalcun tempo ebbe a sdegno i Napoletani, forse perchè infer matosi fra esi Pompeo nelprincipio della lor guerra, glimostrarono,come scrivePlutarco,moltisegnid'af fezione (23 ) , gli altri tutti fino a Costantino , lebbero p e r le ftese ragionianche molto cari : così che eglino molte prerogativen'ottennero(24).Ilperchè Tito ,chesuccef se a Vespasiano circa l'anno 79..dell'era Cristiana, essendo pe'violenti tremuoti accaduti al suo tempo , a cagione di unobengrandeincendiodelMonte Vesuvio(25)rovinati molti luoghi vicini ;e traquelli ,come scrivonoalcuni de'noftri Storici,in Napoli anche il Ginnasio :egli pose ogni studio per farlo con pubblico danajo ristorare : e c o munalmente fivuole,chediquestofattonefacciaanche oggi giorno una chiara, e certa testimonianza quella Gre. eLatina Inscrizione,laqualetuttaviaravvisiamoin questa città in un marmo elevato nel muro della Fonta na dell'Annunziata , ch'è la seguente , riferita anche dal Grutero(26),non cheda tuttiinostri Istorici(27),li quali vogliono, che in essa fi faccia parimente una espressa memoria dellescuole,ch'esistevanonelGinnasio.  " 100 Jens 1 CI, 22 > 1 00 TO са, fuz a . B (20) Cic.proArchia. (21) Ezechiel.Spanhem.Orb.Roman. (22) Cic.adAttic.l.10.ep.11. (23) Plutar.inPomp. (24) V.l'AutordellaStor.Civil.delRegn.l.1.C.4. (25) Sueton.inTit.cap.12.b.i. (20) Gruter.pag.173.Infcript.oper.& locor.publicor. (27) Capacc.ift.l.1.c.18.Bened.diFalcoAntich.diNap.&c. TI   -ΙΤΟΣ -ΚΑΙΣΑΡ ΕΣΠΑΣΙΑΝΟΣ :ΣΕΒΑΣΤΟΣ .ΚΗΣ ΕΞΟΥΣΙΑΣ•ΤΟΙ OE ·TIIATOE ·TO :H :TEIMHTHE OETHEAE·TOT:TYMNASIAPXHEAE ΥΜΠΕΣΟΝΤΑ •ΑΠΟΚΑΤΕΣΤΗΣΕΝ NI ·F ·VESPASIANVS ·A V G .COS.VIII.CENSOR.P. P. IBVS .CONLAPSA ·RESTITVIT Ma senza che quì noi ci distendiamo molto nepo co in far riflettere agli abbagli, ed agli errori, che co munalmente han preso tutti nella sposizione di questo marmo ; basta, che con qualche diligenza per uom si legga , per dubitare se in esso si tratti del Ginnasio ; o v ver più tosto dell'antiche Terme , come più probabil cosa essercrediamo, nel fito delle quali eglifu trovato ; ed ; il numero delpiù,il quale si vede in esso adoperato a notare gli edifizj rifatti per ordine di Tito ,par che troppo chiaramente lo ci additi ; nè per qualunque ftu dio vi fi faccia, potrà mai scorgervisi parola, che colle Scuole, o cogli esercizj letterarj abbia coerenza ; onde quanto su ciò fi dice sono tutte pure,e prette immagi nazioni de'nostri; egli v'ha però un altro marmo rife rito dal Capaccio (26), ove espressamente leggasi: SCHOLAM.CVM.STATVIS ET IMAGINIBVS  IO DELLA STORIA .. ORNAMENTISQVE.OMNIBVS SVA:IMPENSA FECIT (26) Capacc.Ift.tom.I.h.1.6.18. . E per   DELLO STUDIO DI NAPOLI.LIB.I. 11 E perveritàebberoiGreciincostumediadornardi statue,e d'immagini ilorGinnasj,con riporre quellede più celebriAtleti,edicoloro,chesieranopiùnella Ginnicą refi immortali,ne'luoghi, ove l'arte esercitava si;e quellede’gran Filosofi nelleScuole;come del Gin nasio diTolommeo celebre inAtene narraPausania(27) Per la qual cosa se non a Tito , sicuramente ad Adria no , che nell'anno 117. dell'Era volgare successe nell Imperio a Trajano;di quanto narrafi in questo marmo convien darsi il vanto:poichè questo Imperadore, come scrive Sparziano (28) inomnibus pæne urbibus,com aliquid ædificavit,o ludosedidit:efucotantoamatoda'Na poletani, che volontariamente lo elessero Demarco; ch' è quanto dire Pretore dellalor Repubblica ; come prug va il Reinesio (29) contro il Capaccio ,ed altri,che cre dettero esser questo un Magistrato:Greco;avendo avuto le colonie a fomiglianza diRoma parimente un talMa giftrato. Orciðne fachiaramenteconoscere,cheilGin nasio, e le Scuole in Napoli furono ugualmente celebridiquesteScuo non meno prima, chedopo che questa città fi:sottolefinoaCostan mise aldominio de Romani; poichè febbene i Napole tanidall'anno1428.diRoma,come sostienetraglial triilReinefio (30)finoad Augufto,edanche molto tem po dopo , toltone il tributo , che pagavano a'Romani, effendo ftati trattati da quelli con ogni piacevolezza,ed. amore ,e reputati amici anzi, che soggetti ; fossero stati dopocircail tempo di Tito,o diVespasiano,se si vuol credere al Caracciolo , ridotti in forma di Colonia, (27) PaulinAttic. Cic.definib.l.s. (28) Spart.in Adrian.cap.20. (29) Reinef.var.le&t.l.3.0.13. (30) LoMeliovariar,bection6.3.6.16.  > 20 CO ) 210 eto 7h OV V. Continuazione CIT per col ied che cole :ftu. onde magi 0 rife : e refi B 2 Cih   e refi più soggetti,preso avessero a dismettere gli antichi Greci inftituti;tutta volta seguirono pur eglino,come manifestamentedaquantoabbiam dettoappare,adeser citarsi nella Ginnica , e tener te loro Scuole ben ordi nate ; con mantenervi ottimi professori in ogni genere di scienze. Ma inqualeregionedellanostraCittàsituatofosse le,edelGinna-questo Ginnasio,molto'vario è il sentimentodegli Au tori. Alcuni credettero , che le Scuole state foffero ove nel corso degli anni edificosi la Chiela di S.Andrea (31); non però questa oppinione quanto sia folle, e vana di leggieri si mostra ;poichè o fi vuole , che queste Scuo le fossero divise dal Ginnasio;e ciò quanto sia lungi dal (31) Summon.cap.12.1.1.  12 DELLA STORIA . le cole che di sopra abbiam detto,bastante mente lo appalesano; o fivuol credere,che queste era no , come in fatti furono,accoppiate,ed unite, anzi in corporate con quello ; e gianımai fi verrà a moftrare esservi in tal luogo apparse vestigia di tali edifizj. E' ben vero,che essisupposero laddove fuinappresso eret to ilCollegio de'RR.PadriGesuiti,vifossestatoun altro Teatro , diverso da quello , che di sopra divisam mo;maquestoanchequantosiainverisimile,anzi im possibile chiaramente appare da quel che in tutti i noftri İftoricisilegge;come dire:che Napoliatempopari mente diRuggiero Normanno dopovarj,ediversiac crescimenti diedifizj,ediabitanti,nonera,che'una Cittàmoltopicciola,etale,chefattadaquelRemi. surare , non li rinvenne il fuo giro maggiore , che di 2363.pallil;onde ove:mai figurarvifivoglianotanti diversi Teatri, e Ginnasi di quella magnificenza,ed a m piezza , ch'era solito dagli antichi edificarsi, non po trem VI. SitodelleScuo vero ,   tremmo mai concepire; senza che in sì picciolo spazio non vi farebbe rimasto luogo per abitarvi. ; seguentefillogismo:Appare eglidicono da Platone,che: il luogo proprio per liGinnasj esserdebba ilmezzo della Gittà:aveano questi,secondogliantichi,ilpiùdappresso leTerme;ecome sideduce da Stazio nelGinnasio de'Na poletani eraviun TempiodedicatoadErcole:orduppo Ito, che in Napoli il Ginnasio occupasse questaregione, veniva egli ad aver tutto ciò;perchè ella quafiil mez: zo occupava dell'antica Città;avea nel suo distretto le  chi IK er qual sopra tutti ik prese a difenderla,avendo preso,a scris vere di questo Ginnasio , che per la morte sopraggiun tagli,non potèterminare;fiappoggianodeltuttosul DELLO STUDIO DI NAPOLI.LIB.I. 13 Altri all'incontro furono di parere , che il G i n n a fro occupasse propriamente quellaregione della Città,la quale per le Terme,ch'erano nelsuo distretto,chiamof fi Termenfe ;e si vede anche dagli antichi scrittori chia mata Erculense , come chiamolla S. Gregorio nelle fue pistole(32)perloTempio,cheiviancheera inonor di Ercole oveoggièlaCappelladettaS.M.adErcole e dopo fu chiamata,comeparimente or fichiama,di Forcella;non già come vogliono alcuni,ch'è troppo follia il credere dallaScuoladi Pittagora,che quivi era, la qualeavea per insegna la lettera biforcata Y ;ma si bene , giusta che fu il sentimento de'più favj, da un antico Seggio, il quale facea per avventura per sua im-. prela,queltalettera,che finoggimiriamoscolpitain un antico marmo sopra la portadella Chiesa Parrocchia ledi S.Maria a Piazza;e diede ilnome a tutto il quar . tiere.Quegli,che'fifostengono inquesta oppinione, come sivede da quel dotto libro, che Pier Lalena, 1 (32) S.Gregor.ep.59.fol.116 Terme ,   Terme,ed un Tempio ancora consecrato ad Ercole;dun que, eglino conchiudono,deve credersi di necessità, che questo così fosse.Pur tutta volta,posto che Platone non parli di quel che in fatti costumavasi nella Grecia al fuo tempo , ma soltanto di quel che bramava , che fi costumasse;poichè sappiamo per certo,che tutti iGin nasj eretti erano fuora delle porte della Città, o a can to a quelle , come lungamente pruova Meursio , e tutti gli altri, che dottamente hanno le cose deGreci co'lo roscrittiillustrato;e perchèleTerme esserpotevano, come realmente erano, secondo che or ora diremo, an che in altriluoghi di Napoli , e cosi pure il Tempio in onor di Ercole , il quale ove fifuppone accoppiato al Ginnafio,figurar non fideve moltoampio,e magni fico, ma per ben picciolo,e come un nostro Oratorio , o Cappella;nècreder,chequestofossestatosolo,ma con esso insieme congiunti,o dentro lo stesso ben molti altridellamedesima formaerettiinonordiMercurio,di Apollo ,di Cupido , e di altro Dio di questo genere , :,1) .:)  1 14 DELLA STORIA ( . , del Teatro, e Somma piazza . E per verità quiviiveg gonfi! ancheoggienellecase,chediciamodell'Anti caglia , e in tutta quella vicinanza , ove dopo fu eret: to il Tempio in onor de'Principi degli Apostoli S. Pie tro , e Paolo infino al vicolo della Porta piccola della Chiesa della Vergine Avvocata,volgarmente detta l'A nime del Purgatorio, infiniti pezzi d'opera laterizia, e condo costume era di farsi universalmente da Greci ne' Ginnasj;devequestosentimentoanche con tutta ragio ne: ributtarfi. più koNon pochifinalmentecontesero,eforsecon saldo giudizio,econ maggior fondamento,che ilGinna fio ,e 'l Teatro stati fossero in questa Città in una stes fa ,verso quella contrada,che anticamente dicevasi saparte fe $ 5 1 di   DELLO STUDIO DI NAPOLI.LIB.I. 15 secolo, quella di Berito (35) e quella di Costantinopoli eretta teflandrini;te del pra (33) ViilCelan.notiz.diNap.Giorn,2. (34) V.Plutar.inopusc.viramepicur.noneffebeatam.Strab.l.s.& 17.Philoftr.inPo lemon.pag.532.Spartian.inAdrian.cap.20.Sueton.in vit.Claud.Gronov.dissertat.deMuseo. (35) Juftinian.Conftitut.adAnteceffores$.7.6Dioclet.h.n.c.quietate velprofeffione fe excufat.6 l.10.c.eod. (36) V.l'AutordellaStor.CiviledelRegnol.s.  dur NON Comunque però ciò sia,rientrando in nostro sen tiero;dopo che Costantino trasferì laSede dell'ImperiodeleScuolede nellanuova suaCittà,non vihadubbio,ch'egli,echedopotraj . Lita 1 10 ove crediamo noi essere stato il Ginnasio , viene ad essere per avven tura fuor delle mura ,ovvero accanto a quelle. VII. Continuazione quelli, che lo seguirono, tralasciaffero perla lorlonta-dpeolrl'taItmapelraifoede n a n z a , d i f r e q u e n t a r N a p o l i a l l a g u i s a , c h e i l o r a n t e - C o s t a n t i n o p o l i. ceffori avean fatto; e che perciò venne ella anche me- Womenerico da no da'privatiCittadiniRomani frequentata;ma nonpertempodiNero questo il suo Ginnasio fcemò dipregio :erano allora in letani,eglio an di marmi Orientali di una maravigliosa bellezza,in gui fa , che in niuna altra parte di Napoli se ne rinvenga tanta copia ; e vi si discuoprono parimente le vestigia d'alcuni edifizj, che pajono non aver fervito , che per leTerme (34).Questo sentimento vien confermato oltre modo non solo da quelche scriveSeneca a Lucilio,che come di sopra abbiam riferito,suppone in fatti ilGin nasioaccanto alTeatro;ma benanchedalcostume di giàricevutonellaGrecia,ilqualecome testédanoi notossi, era d 'erigere questi Ginnasj fuora , o vicino le 1 porte della Città; poichè comunque tra levarie op 0 pinionide'scrittorifisupponga,che fosseilsitodell' anticaNapoli,questo luogo veramente Oriente le scienze in un molto sublime grado;per tro-rientali,accre varsi inmoltiluoghidellefamoseUniversitàdegliStudj,etonelIV.eV. delle celebri Academie , di cuiquella d’Alessandria (34) CoʻLeteratiA stimonianza dal medesimo Costantino il Grande (36) portavano 10-fa S.Agoftino bilito netraiNapo 3 ita   qual cosamoltidiquesti,edeglialtriOrientalisoprattutto in questi tempi ,ne'quali trovandosi la Sede dell'Imperio in Costantinopoli; rela era la‘nostra Città a quella fu bordinata , capitando continuamente in essa; questo gran cambiamento delle cose non solo non apportò niuno im pedimentoallaletteraturaNapoletana;ma moffiiNa poletani dall'emulazione di superar gli Orientali , che è troppo naturale tra gli uomini,egli è incredibilequarto maggiormente ella fosse venuta ad accrescerli. Ciò tanto è vero , che anche nel V. secolofiori vano perciò in queste Scuole mirabilmente le scienze; e vi fioriva soprattutto lo studio dell'eloquenza , come attesta S. Agostino , che allora altresì ,vivea : perchè scrivendo egli contro gli A

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