The Grice Club

Welcome

The Grice Club

The club for all those whose members have no (other) club.

Is Grice the greatest philosopher that ever lived?

Search This Blog

Sunday, May 16, 2021

Grice e Conti

  . g. v. 176 D. V.. ILLUSTRAZIONE DELLO SCUDO DI ENE A. . Ome nell'Iliade d'Omero Teti porge ad Achille unoScu do fabbricato da Vulcano così nell'Eneide di Virgilio Venere porge ad Enea uno Scudo fabbricato dallo ſteſſo Dio . Quì non s'intraprende d'illuſtrare ſe non ciò che appartie. ne allo Scudo d'Enea , oſſervando prima generalmente , qual ne foſſe la materia , la faldezza , la figura , l'intreccio e i colori , ed indi particolarmente l' ordine e' i fiti delle coſe ſcolpite, le loro ſtorie , cd allegorie . I'Ciclopi impiegarono nell'armatura d'Enea il rame, l'ac ciajo , l'oro , e l'argento , ma fecero che ivi abbondante più dell'uno o dell'altro metallo ove era biſogno di maggior die feſa , o di più raro ornamento . L'Elmo che dovea abbagliando minacciare i nimici , riſplen dea per la terſezza dell'acciajo , non altrimenti che ſe fiam . me ſpargeſſe . La Lorica era ſcabra per i rilievi del rame e del bronzo , che quanto più maſſicci'ſi fingono , ed incurva ii , tanto più le faette e le ſpade ſpuntavano . Ben è vero che per la miſtura degli altri metalli , i colori della Lorica ſi mi ſchiavano con quei del bronzo e dell'oro , ond'ella riſplende va come un Iride in faccia al Sole . Nell'aſta e nelle ſchinie re abbondava particolarmente l'elettro che è un compofto d ' oro e ' una quinta parte d'argento , ma purgato più volte da'Ciclopi ; l'oro nel foco avea ſvaporato l'argento, onde la compoſizione riuſciva più prezioſa , più denſa , ed impene. trabile . Nello Scudov'erano tutti e quattro i metalli tra loro op portunamente fuſi e temperati . I Ciclopi ne aveano appiana ta la maſſa in ſette piaſtre rotonde , che a guiſa dei ſette cuoi attorti dello Scudo d' Ajace implicarono l'une nell'altre , perchè lo Scudo refifteffe a tutte l'armi de' Latini . Miſterioſo era il numero di ſetre appreſſo gli Antichi per la relazione ch'egli avea al numero de Pianeti. Forſe credea no , che gli aſpetti di cucci e ſette influendo nella fabbrica d' uno Scudo gli deffero una tempra immortale . La figura dello Scudo d'Enea era ovale , nè a cid forſe an cora mancava il ſuo miſtero . Gli Scudi ancili chc fi fingea. no 177 no caduti dal Cielo a tempi di Numa , aveano la ſteſſa figura , Or lo Scudo d' Enea non era men celeſte di loro ; ed Enea , che doveva portarlo , non ſi fuppone men pio di Numa. I Ciclopi nel fabbricar lo Scudo avendo poſta in opera per comando di Vulcano tutta la loro arte maeſtra , collocarono , intrecciarono , limetrizzarono , e colorirono le figure ſcolpite in maniera , che lo Scudo emulava la reflicura di un arazzo . Nè queſta a mio credere è un'Iperbole poetica , ma un'imi tazione di quell'idee che Virgilio, avea vedute ne'baſi rilievi di Roma , ove ſoggiornava, ed in quelli delle Città della Gre cia , ove per profittarlı dello ſtudio delle bell'arti avea viag giato . A Roma nelle Biblioteche e ne' Tempj ſtavano appeli certi Scudi tutti ſtoriati , e tra gli altri Plinio racconta , che nel Tempio di Bellona Appio Claudio confacrò uno Scudo , ove in picciole figure era rappreſentata tutta la Genealogia dell'antica famiglia de' Claud) . Nel conveſſo dello Scudo di Minerva avea Fidia ſcolpita la battaglia delle Amazoni , e nel concavo la guerra degli Dei e de'Giganti . Offerva Plinio , che Fidia , volendo moſtrar l'arte nelle minimeparti , avea elpela ſo ne' Sandali della Dea la battaglia de' Lapiti e de'Centauri , e nella baſe della ſtatua la naſcita di Pandora con quella di trenia Dei. Ne'baſſi rilievi delle lamine che cingevano la ſe dia della fatura di Giove Olimpico , lo ſteſſo Fidia in oro ſcol pito avea , da una parte il sole che conduceva il cocchio , e dall'altra Giove e Giunone ; a lato di Giove v'era una delle Grazie , indi Mercurio e Veſta., Venere pareva, uſcir dal ma re , l'Amore l'accoglieva , e la Dea Pito la coronava . Nello ſteſſo baſſo rilievo li vedeva Apollo e Diana , Minerva ed Er; cole , e nel piedeſtallo da un canto Anfitrite e Nettuno , e dall'altro la Luna, che galoppaya ſopra un cavallo . Qual mol ticudine , qual varietà ed intreccio di figure in poco ſpazio ? Or è molto verifimile , che come lo Scudo d'Achille diede a Virgilio la prima idea dello Scudo d'Enea , così į baſli rilie vi da lui yeduti a Roma in Atene e in Olimpia gl'inſegnal ſero a perfezionarlo . Nella deſcrizione delle figure ben fi ſcor ge che l'artifizio dell'imitazione, non deriva dagli alerui fan tasmi , ma da un'acurata oſſervazione del ſenſo , che regold la fantaſia del Poeta fino · lo ſpingo oltre la conghiettura , e pretendo che alle figu. se veduce da Virgilio ſcolpite o nell’avorio , o nell'oro , od in altro metallo negli vi applicalle la forza e la leggiadrią Tomo II. 2 de' 3 178 ra 1 1 de colori da lui veduti nelle pitcure encauſtiche : Plioio ne annovera di tre fpezie , e non ſaprei fuggerirne una miglior idea che raſſomigliandole alle picture che vediamo, non dirò fulle porcellane di troppo fragil materia a confronto del me tallo , ma su fmali di più dura tempra , e su vaſi e ſulle cop pe antiche , ove la varietà del colore riſultò dal vario grado del foco , che lor fu dato nel fondere e nel tingere il metal lo. Difficile è proporzionare il grado del foco ad ogni colo re , ma difficiliſſimo ove i colori lieno per conſiſtenza e viva cità differenti , e ſi debba nello ſteſſo tempo abbrugiandoli laſciarli ſecondo il biſogno o floridi , od auſteri , ed a tutti imprimere quello fplendore che ſecondo Plinio non è lo ſtef To che il lume , ma di'mezzo tra il lume e l'ombra , ed è propriamente l'intenſione d'ogni colore nella ſua ſpezie. Il Sig. Abate Fraguier , la cui memoria mi ſarà ſempre ca. offerva , che nello Scudo d'Achille la terra fenduta in folco dall'aratro cangia in nero il color d'oro , che i grappo li d'uva ſono neri e la vigna d'oro , che le giovenche ſono rappreſentate al vivo col bianco e col giallo , cioè collo lta gno e con l'oro , e che veriſſimo è il langue trangugiato da due Leoni che lacerarono il bue. Da ciò inferiſce che l'arte encauſtica fioriva a'tempi d'Omero ; ma quando anche i Cro nologi che non convengono dell'età d'Omero glielo conce deffero , molto più debbono elli concedere , che nel tempo d' Omero quell'arte era molto imperfetta a paragone dell'eccel lenza a cui la portarono i Greci nel secolo d'Aleſſandro , e ne’ſuſſeguenti . Le picture de' più celebri artefici encauſtici e rano ſtate portate dalla Grecia a Roma da' Capitani Romani , é poſcia conſecrate ne! Tempi. Virgilio che avea ſotto gli oc chj de'modelli così perfecti , gli ha verifimilmente adombra ti ne ' colori del ſuo Scudo yine queſta ſpezie d'imitazione pud negarſi ad ua Poeta sì doito , e d'on guſto così eſquiſito in ogni genere d'arte • Per reftarne convinti bafta riflettere alla varietà ed armonia de? colori delle figure deſcritte j ai sfuma menti, 0 , come parla Plinio , alle commiſſure de culoriftel fi, ai fecreti più mirabili della perſpectiva introdotti negli ac» tidenti delle imagini, e finalmente all'efpreffione degli affec ti de coſtumidegli Uomini rappreſentation La varietà e larmonia de'colori appariſce nell'Oca d'ar gento che vola ne' portici d'oro , ne' flutti biancheggianti per lai fpuma ini un mare cerulco Larrei ſono i colli de'Galli , men. 1 1 179 mentre le loro chiome fon d'oro , e vergate d'oro le veſti ; il langue di Mezio è vermiglio e gocciola dalle ſpine che lo no verdi . Per gli sfumiamenti de colori , ed inſieme per l'eſpreſſione degli affetti e de' coſtumi , diverſi nell' arni e nelle veſti fo no i colori de' Barbari condotti in trionfo ; il limitar del Tem. pio d'Apollo è bianco come la neve , ma più bianco è lo ſteſſo Dio ; Cleopatra è pallida per la morte futura ; il Nilo al ſembiante ed al geſto moſtra la doglia che lo crucia e l' impazienza di ſalvare i fuggitivi ſuoi figli. Che dirò della forza della perſpectiva ? Parrafio dipinle , al dir di Plinio , il Demone degli Atenieſi vario , iracondo , in giuſto , incoſtante .. Virgilio rappreſenta Porſenna che nello Iteſſo tempo comanda , li ſdegna , e minaccia . Nel Portico a . vanti la Curia di Pompeo era dipinto , ſecondo lo ſteſſo Plinio , un Soldato che non ſi fapea ſe con lo Scudo aſcendeſſe o di Icenderſe . Virgilio fa che i bambini attaccati alle poppe del. la Lupa fieno da queſta alternaniente accarezzati ; ciò che il Tallo imirò nelle figure delle porte d'Armida ove Marcanto nio nel ſeguir Cleopatra che fugge , Mirava alternamente or la crudele Pugna ch'è in dubbio , or le fuggenti vele . Ma paſſando a coſe più particolari , io per far meglio in tender l'ordine , l'intreccio , ed i fici delle figure , divido in quattro parii lo Scudo . La prima contiene la diſcendenza d ' Enca fino alla Lupa incluſivamente . La copula o , cioè an cora dimoſtra che tutto era nello ſtello baſſo rilievo . La ſeconda parte contiene molte coſe memorabili fotto i Re e ſotto la Repubblica . La terza la battaglia d' Azio . La quarta i tre Trionfi d'Auguſto . Queſte parti, ſi fanno ſenſibili dividendo l'ovale in quattro altre ovali concentriche che io ſegnerò co'numeri 1. 2. 3. 4. Nello 1pazio ſegnato i . ch' è come l'orlo dello Scudo io pongo le figure che rappreſentano i diſcendenti d'Enea anno verati da Virgilio nel primo libro e nel ſeſto : queſti ſono A Scanio , Silvio padre di molci Re , Proca , Capi , Silvio , Enea, i due giovani coronati di quercia , Numitore , e la Lupa che allatra i due bambini . De quindici Re d'Alba , di cui parla 2 2 Dio 186 Dionigi d’Alicarnaſſo e Tito Livio , Virgilio non nomina che queſti , perchè, come egli accenna , furono fondatori di colo . nie , avendo edificato Nomento , Gabia , Fidene , Collazia full? állo d'una montagna , ed il caſtello d'Inuo o di Pane . Fon darono ancora Bola e Cora , e queſte ed altre nominate Cit rà eſſendo nel Paeſe de' Sabini e de' Volſci , avranno dato oc caſione alle guerre e battaglie nello Scudo eſpreſſe. Nel baf ſo rilievo d'Alcanio dev'egli rappreſentarſi a guiſa d’un Ca. pirano o d'un Re che comanda di fabbricare una Città qual era Alba lunga . Altri prendono gli ordini , ed altri gli eſegui ſcono, ed i Soldati ſtanno riguardando l'opra . La pittura d ' Aſcanio è ſulla cima dello Scudo ; nella parte oppofta , o nel ballo v'è la Lupa che allatta i bambini, e biſogna rappre ſentaría qual è in molte medaglie . Ne' lati dell'orlo dello Scudo toſto ſi vede un bambino in mano d'un paſtore ch' eſce da una ſelva ; lo ſiegue in Re circondato da molti bam bini coronati , indi un Ře che guida un eſercito , un altro che eſpugna una Città , un altro che è in mezzo a Sacerdo ti e a Veltali , molti giovani Re cinti il capo di quercia che combattono e fondano colonie , o su monti , o nelle pianu. se . Nè Tito Livio , nè Dionigi d'Alicarnaſſo parlano in par ticolare di queſte battaglie , onde ſi poſſono ſcolpire a fanta ſia , ma devono eſſer ſcolpice in medaglie appeſe a rami od alle foglie d'un albero genealogico che ſerpeggi nell'orlo. Nello ſpazio ſegnato 2. io pongo da una parte due baſſi ri lievi di forma ellittica , ma incaſtrati di varj fogliami che riempiono i vuoti . Elli rappreſentano il ratto delle Sabine , e la pace cra Romolo e Tazio . Pongo dall'altra parte altri rilievi della ſteſſa forma che rappreſentano Mezio ſquarciato da ' cavalli , e Porſenna che afledia Roma . Nel ſommo dell'ovale ſi vede nelle figure più rilevate il Campidoglio affalito da’Galli , e difeſo daManlio ; e nelle più lontane i Salj e le Matrone che eſulcano ; nella parte oppo. fta che è la più baſſa dello Scudo v'è il Tartaro con Catili na affiffo allo ſcoglio , e ſopra il ſotterraneo ( chiamato da Vir gilio la bocca profonda di Dite ) verdeggiano gli Elisj , ove Catone dà la legge all'anime pie . Le figure di queſto ſpazio ſono maggiori di quelle dell' orlo perchè le parti più vici ne al centro dello Scudo ove fi fogliono diriger i colpi, devo no eſſer più maſſiccie per più reliftere . Lo ſpazio è percid maggiore Nel i 81 5 Nello ſpazio ſegnato 3. v'è la battaglia d' Azio . Apollo ſaettante è ſul Promontorio , ove Auguſto gl’inalzò un Tem pio . Le navi d'Auguſto ſono alla deſtra ſchierate in arco ; nel deftro corno v'è Augufto colla ftella in fronte e co' Pe. nati in mano , nel finiftro Agrippa cinto le tempia della co rona roftrata . Dirimpetto vi fono le Navi torreggianti d'An tonio . Secondo Plutarco , Antonio con Publicola reggeva il corno deſtro , e Clelio il ſiniſtro . Cleopatra è nel mezzo in atto di percuotere il fiftro , ſtromento dedicato ad Ilide che Cleopatra voleva emulare in curto . Tra i due ſemicerchi del. le navi ve ne ſono alcune diſtaccate che tra loro combatto no . Soggiunge Plutarco , che Ceſare non ſolamente non or dina ferir le prode dure e ferrate d'Antonio , ma nè anco inveſtirle per fianco , perciò che gli ſproni facilmente ſi ve nivano a romper urtando nelle cravi quadre incaſtrate infie me col ferro : Era dunque queſta battaglia ( ſegue egli) mol to ſimile a una giornata per terra , anzi piuttoſto all'aſfalco d'una Cicà . Perciocchè tre o quattro navi di Ceſare com battevano intorno a una nave d'Antonio con partigiane , piche , e con fuoco . D'altra parte gli Antoniani ftando ſulle gabbie di legno traevano dardi e pietre contro i nimici . Così ap punto Virgilio rappreſenta le navi che combattono . Sulle navi di Cleopatra vi ſono i Dei moſtruoſi d'Egitto , in atto di ſaettar Neituno , Venere , Minerva , che ſtanno ſulle navi d'Auguſto , e contro alle quali egli diſſe al Senato che Antonio avea moſſo la guerra , non meno che contro al. la Patria . Marre è in  mezzo della batcaglia , la Diſcordia , e Bellona , ed in aria ſtanno le Furie . Tutto ciò è ſotto la fi. gura del Campidoglio o nella parte ſuperior dell'ovale , men tre a'lari ſono le navi ſchierate . Nella parte inferiore vi fo no le navi di Cleopatra che fuggono ſpinte dal vento Japiga , che ſoffia dal capo di Salentino ; non lungi è la figura del Nilo , che allargà la veſte , e chiama i vinci a ricovrarli ne? ſuoi naſcondigli : egli è d' una figura giganteſca appoggiato ſull'urna che verſa i ſette fiumi nel mediterraneo , nel reſto dello ſpazio ſi diffonde il mare coi delfini che ſcherzano . Le figure di quello ſpazio ſono maggiori per la ragione ſopraccen nata , ed è maggiore lo ſpazio ſteſſo . Nello ſpazio ſegnato 4. vi ſono eſpreſli i tre trionfi d'Au guſto . Egli trionfo , dice Svetonio , in tre giorni l'uno dietro all'alcro ; la prima volta per la vistoria Dalmacica , la ſecon da 4 182 1 da per l'Aziaca, e la terza per l'Aleſſandrina . Dione Caffio particolareggia i trionfi . Trionfo Ceſare , dic'egli , il primo giorno de' popoli Pannoni , Dalmatini , Japidi , ed altri loro circonvicini , e d'alcuni popoli della Gallia e della Germania ancora , perciocchè Cajo Carina avea già vinti e ſoggiogati i Morini e gli alıri popoli appreſſo , che nella ribellione da lo . Fo fatta gli erano ſtati compagni , ed oltre ciò avea dato una rolta a'Svevi , ed a quelli che aveano già paſſato il Reno ; laonde ed egli e Ceſare feco rappreſentò il Trionfo percioc chè la vittoria folevaſi attribuire ſempre all'Imperatore , e l' Imperatore era Ceſare , è teneva in mano il governo di tut, 10. Il ſecondo giorno Ceſare rappreſentò il Trionfo della bat taglia fatta al promontorio d' Azio nel mare . Il terzo poi dell'Egitto ſoggiogato . Le ſpoglie in queſte guerre acquiftare furono baſtanti ad ornar tutto l'apparato di que' Trionfi ; quel. Je però d'Egitto avvanzavano di gran lunga curti gli aliri ap parati d'ornamenti di ricchezza e di rarità ; tra l'altre coſe vi fi vedea Cleopatra fteſa ſopra una colore in alto di morire , onde in un cerio modo queſta Reina era condotta in trionfo cogli altri prigioni, tra'quali v'era Aleſſandro ſuo figliuolo , e Cleopatra fua figliuola chiamati da lei col nome del Sole e della Luna . Gl’interpreti fi vanno inutilmente affaricando a cercar le ragioni della qualità de'prigioni , e particolarmente perchè ne' cocchi ſi vedeſſe l'imagine dell' Eufrate e dell’A . raſſe fiumi dell'Armenia e della Meſopotamia non conquiſtati da Auguſto . Il P. Arduino nelle ſue rifleſioni fopra Virgilio non ritrovando queſte vittorie d'Auguſto ne trae degli argo menti diſavantaggioſi all'Eneide. Io non perderò inutilmente il tempo a riſpondergli in particolare . Ciò che poſſo dire a coloro che ammettono l'autorità di Dion Callio , è far loro oſſervare , che Antonio dopo aver chiamara Cleopatra Reina dei Re , Ceſarione Re dei Re , ed aggiunto alla loro giuriſdi. zione l’Egico , donò la Siria a Tolomeo , e lutte le Provin cie di quà dall'Eufrate fino all'Elleſponto ; donò l'Africa fino alla Cirenaica a Cleopatra , ed al fratello di coſtoro chiama to Aleflandro dond l'Armenia con tutto il rimanente del pae fe al di là dell'Eufrate Gno all'Indie . Or non è verifimile che Auguſto da cutti queſti Paeſi fcieglieſſe de' prigioni , che egli doveva aver fatti o nella battaglia d'Azio , o nella ſcon fiila data ad Antonio in Aleſſandria ? Quanto al Reno , Agrip pa l'avea paſſato nel 717. nė fi curò del Trionfo , ma egli è pro . 183 probabile che Auguſto voleſſe che Agrippa trionfare ſeco co me Cajo Carina . Non v'era. ſegno d'amicizia e d'onore che non gli deſſe , perciocchè oltre la corona roſtrata , con cui lo fregið dopo aver vinto Seſto Pompeo in Sicilia , volea ch'egli avelle una cenda e l'altre inſegne militari ſimili a quelle dell' Imperatore , e , come dall'Imperatore , da lui ſi prendeſſe il ſegno della milizia , ed egli era in forſe di dargli per moglie Giulia : canto grande , gli diſſe Mecenate , tu faceſti Agrippa , che o biſogna ucciderlo , o ch'egli ſia tuo Genero . Dopo il Trionfo Auguſto inalzò molti Tempj ; uno ad A. pollo ſecondo Svetonio ſul monte Palarino , al quale aggiun ſe una Loggia con una Biblioteca Greci e Latina ; un altro ne edificò a Marte vendicatore per il voto fatto nella guerra contro Bruto e Caſſio per vendicare il Padre , ed un altro a Giove Tonante nel Campidoglio . Secondo Dione egli ancora conſecrò il Tempio di Minerva , ornò il Tempio di Giulio ſuo Padre ſoſpendendovi molti e molti doni della preda por tata d'Egitco , e molti ne conſecrò ed offerſe a Giove Capi. tolino , a Giunone, a Minerva . Non è da traſcurare che po fe l'imagine della vittoria ſecondo Dione nel Tempio di Mi nerva , e ſecondo Plinio nel Tempio del Padre Celare , il qua le era nel Foro ; aggiunge Plinio , che vi poſe ancora i Ca ſtori che forſe ſimboleggiavano Auguſto ed Agrippa , nel pri mo libro aſſomigliati da Virgilio a Romolo ed a Remo , come interpreta Servio . Poſe ancora Augufto nel foro due quadri , uno della guerra , e l'altro del Trionfo ; e s’io non m'ingan doveano queſti rappreſentare coſe alluſive alla battaglia d' Azio , ed ai trionfi dello ſteſſo Ceſare . Comunque la coſa ſia , ove è il centro dello Scudo che è la parte più alta , io pongo la Cupola del Tempio d'Apollo , alle cui porte Augufto affig ge le corone d'oro che erano i doni offertigli da’ Popoli dalle Provincie confederate . Tutto all'intorno vi ſono le are e gl’incenſi colle vittime , e quindi la pompa e la lecizia del trionfo. In quel giorno che Auguſto entrò in Roma, dice Dio ne , gli fu conceduto un Arco nella Piazza di Roma , e in o nor di lui li celebrarono i giuochi quinquennali , e gli anda rono incontro le Vergini Veítali , il Senaco ed il Popolo , colle mogli , e il figliuoli: mi par ſoverchio ( ſoggiunge Dio. ne ) di raccontar i voti e le imagini ed altre coſe fatte per lui · La pompa del Trionfo conſiſte ne' prigioni Nomadi , o Numidi , Affricani , Lelegi , Cari popoli dell'Alia minore Ge no , e 184 Geloni ſpezie di Sciti , Morini popoli della Gallia Belgicà fi tuati verſo l' Oceano Britannico . Tra queſti vi ſono molti cocchi colle imagini dell'Eufrate, del Reno , e dell'Araffe col ponte che Auguſto vi fabbricò . Tali ſono i baſli rilievi e le figure di tutto lo Scudo ; elle s'ingrandiſcono a proporzione ch'egli ſi va rilevando , e le miniature devono render ſenſi bili i colori di cui ſono in Virgilio dipinte . I colori domi nanti ſono il giallo e il bianco che rappreſentano l' acciajo ed il rame . Marte però deve eſſer dipinto con un colore fer rigno , o fia di ferro , non raffinato in acciajo ; diverſi ſono i gradi de colori o floridi od auſteri che biſogna lumeggiare ed onibreggiare ; ma ſopra tutto convien dar alle figure lo ſplen dore , o ſia quel grado vigoroſo di colore di cui s'è parlato . Spiegato in queſta maniera ciò che concerne la parte ma teriale e ſtorica dello Scudo , egli è tempo di ragionare delle relazioni che le figure hanno ad Auguſto , al quale tutto il Poema è diretto , come a lungo eſpoſi nell'altra diſſertazione . Biſogna quì ricordarſi che l'adulazione , ingegnoſiſlima nelle fue compiacenze , or impiega le lodi dirette e manifeſte , or l'indirette ed occulte , ſecondo che l'une e l'altre per le cir coſtanze fono più grate a colui che fi loda . Lodar Augufto per la ſua ſtirpe , lodarlo per la vittoria che gli diede l'Imperio , e per i tre trionfi , ne' quali fece tanto riſplender la ſua pietà , erano lodi che Auguſto fonima mente defiderava che ſi pubblicaſſero , onde eſſo poteſſe ritrar: ne più venerazione ed ubbidienza . Conviene a parte a parte moſtrarlo . Giulio Ceſare nel far l'Orazione funebre in lode di Giulia ſua Zia: La firpe materna , diſſe , di Giulia mia Zia ha origi ne dai Re , é la paterna è congiunta cogli Dei immortali , im perciocchè da Anco Marzio derivano i Re Marxj del cui nom fu mia Madre , da Venere i Giulj della cui gente è la noſtra Fa miglia . Trovaſ dunque nel ceppo antico della caſa noſtra la fantità dei Re la quale appreſſo gli Uomini è di grandiflima autorità e la Religione degli Dii nella podeſtà de' quali ſono el Re . Sin quì Svetonio . Non potea dunque che molto pia. cere ad Augufto che Virgilio noftraſſe e nel primo enel ſe fto e nell'ottavo che nella ſua genealogia verano i Re , gli Dei , e gli Eroi . Virgilio dice nel primo libro: il giovine A ſcanio che porta oggidiil cognome di Giulio e che ſi chiamava Ilo, mentre Ilio era in piedi, governerà Lavinio per trent'anni 1 in. 185 intieri etraſporterà la sede del Regno in Alba lunga di cui faa rà una forte Città . Nel feſto egli dice: uſcirà dal ſangue Tro jano miſto all' Italico Silvio ſuo figlio poſtumo che perpetuerd in Alba il ſuo nome , e ſarà egli fello Re e padre di molti Re , . per lui la noſtra ftirpe dominerà in Alba . Virgilio ſcaltro nul la parla delle guerre che ſecondo Dionigi d'Alicarnaſſo vi fu rono tra Giulio figliuolo d'Aſcanio e Silvio , e molto meno che per i ſuffragj del popolo ſi deſſe a Silvio il Regno che apparteneva a ſua madre , ea Giulio per contentarlo la fo vranità ſulle coſe della Religione, per cui, ſoggiunge Dionigi , la Famiglia Giulia ha goduto fin al mio tempo del ſovrano Pontificato , e s'è chiamata Giulia a cagion d' Julo da cui u ſciva . Io non so accordar queſto paſſo di Dionigi d'Alicarnaſ ſo con quell'altro di Plutarco e di Svetonio , ove ſi vede che Giulio Ceſare non per dricco di ſangue , ma per i ſuffragidel popolo in competenza di Catulo ottenne il ſommo Pontifica to. Laſciando cid , baſta quì oſſervare , che Virgilio confonde Aſcanio con Silvio figliuolo di Lavinia e gli altri diſcendenci da lui, poichè dice , che v'era ſcolpita tutta la ftirpe d'Enea cominciando da Aſcanio . Io così interpreto quel Ab Aſcanio . Di tutti queſti Re e di queſti Eroi Virgilio nefa come del le imagini trionfali , che pone nell'orlo del ſuo Scudo , come negli atrj delle caſe de' Romani ſi poncano le imagini degli Avi loro, ſulle quali Giuvenale e Plinio fanno sì gravi riflet fioni intorno al biasmo ed alla lode de' diſcendenti . Ciò ba fi intorno la lode manifeſta della ftirpe d'Auguſto. Palliamo alle lodi indirette . Nelle medaglie , ove fi legge Reft. o reſtitui , ſi vede l'ima. gine o d'un Bruto, o d'un Coclite , o della libertà , o d'al tre coſe alluſive alle azioni celebri de' Romani antichi , che gl' Imperatori Romani aveano imitate o reftituite . Il P. Ar duino vuole che queſte allegorie nelle medaglie cominciaſſero ſotto Tito , di cui ſi contano fino 22. medaglie di queſta ſpe. zie e terminaſſero ſotto Trajano , di cui ſe ne contano 24. ma non , perchè queſte medaglie non ci reſtino , ſi può dedur che ſotto gli altri Imperatori e particolarmente ſottoAuguſto , che vantavafi d'effere il difenſore della libertà del Senato e dei popolo , l'adulazione non aveſſe inventate l'allegoric ; certo è almeno , che con queſt'ipoteſi ſi rileva il ſenſo del ratto del. le Sabine, e della pace ira Tazio e Romolo . Prima che Planco determinaffe il Senato a dar ad Occavio Tomo II. il 186 9 il nome d'Auguſto , molti volcano che ſi chiamafle Romolo . In fatti Auguſto l'imicava non ſolo nella fondazione d'un nuovo Impero , ma ancora in molte circoſtanze della ftella fon dazione . Come Romolo col ratto delle Sabine avea provvedu to al mantenimento della Città , così Auguito con la legge di maricar gli ordini che Orazio chiama legge Marita ; due ne fece Auguſto ., la prima nell' anno 736. e ſi chiamava legge Giulia , e l'altra dell'anno 762. e li chiamava legge Popea perchè fatta ſotto i Conſoli Sulpizio e Popeo. Con queſte leg. gi fi rinovarono l'antiche rammemorate da Cicerone e da Aulo Gellio , e Dion Caſſio merte in bocca d'Auguſto una lunga arringa su queſta materia al Senato , nella quale dopo d'aver cogli eſempj delle nozze degli Dei eſaltato il vantaggio e la giocondità de'figli , l'utile della Repubblica , e il biasmo di viver ſenza moglie , gli fa dire : Romolo autor noftro , e da cui diſcendiamo, non li ſdegnerà con tagione conſiderando il fuo naſcimento e i coftumi introdotti ? Orazio nel Carme ſecolare lodando per queſta legge il Se nato obliquamente loda Auguſto ; ma Virgilio nella lode obli. qua involge l'argomento del minore al maggiore come s'egli diceffe : fe tanta obbligazione hanno i Romani a Romolo che con una violenza provvide al mantenimento della Città , mol to maggior obbligazione i Romani hanno ad Auguſto che ſen . za danno de' vicini vi provvide con una legge si ſaggia. Romolo dopo le guerre con Tazio ai rapacificò ſolennemen. te con lui , e diviſe feco il Regno ; ed Auguſto dopo molte guerre con Marcantonio conciliatoſi ſeco per l'opera de' co muni amici diviſe l'Impero , del quale il termine ſecondo Plu tarco era il Mar Jonio . Tutta la parte , dic'egli , verfo Levan te fu conceſſa ad Antonio , e l'alira verſo Occidente a Ceſare . Pegno della pace fu Ottavia maritata ad Antonio , e certamente ella è rappreſeatata nella vittima che ſi ſcanna nella ceremo nia del giuramento tra Romolo e Tazio : ne deve far difficol tà il noine della vittima , poichè tutto ciò che li confacrava agli Dei era fanto , e la Scrofa è ſtata ad Enea d'indizio del paeſe che ricercava . La pittura di Mezio non è meno allegorica ; egli tradi Tul lo Oſtilio come Antonio tradì la Repubblica , e tradi Ottavio con la guerra che all'uno ed all'altra intimo per far piacere a Cleopatra . Mezio ne fu ſquarciato a viſta di Tullo; ed An. tonio fu coſtretto a darſi la morte quafi agli occhi d'Augufto. An 187 Antonio mentre s'incamminava al ſepolcro ove s'era rinchiuſa Cleopatra , andava verſando il ſangue per le Atrade come ap punto il corpo di Mezio per la ſelva . Non ſi potevano eſpri mer da Virgilio coſe sì delicate che in un quadro allegorico , Due volie , dice Svetonio , entrò Auguſto in Roma vitto rioſo e ſenza trionfare , una, poichè egli ebbe vinto Bruto e Caffio ne'campi Filippici, l'altra avendo vioto Seſto Pompeo in Sicilia ; il che moftra , qual foſſe la modeſtia politica d ' Auguſto ; queſta ſteſſa egli usò con Marcantonio del quale e gli non crionfo , ma di Cleopatra , come ſi può raccoglier dal Trionfo deſcrito da Dion Callio . Egli ſollevò i figliuoli d' Antonio alle prime dignità , nè col moſtrar odio e vendetta con Antonio dopo ch'egli era morto voleva offender Octavia a cui era ſempre grata la memoria del marito . Orazio e Vir gilio ben ſapendolo non mai parlarono di Marcantonio ſc non mettendolo in compagnia di Cleopatra su cui fecero ca der l'odio e la colpa ; ma nel tempo ſteſſo , conoſcendo forſe che Auguſto ſi compiaceva , che negli animi de' Romani non ſi ſmarriſſero l'idee di quanto avea fatto contra Marcantonio per la finta difeſa della libertà , eſli procurarono di maſcherar ne l'azioni con l'allegoria , della quale Auguſto poteva abba ſtanza intenderne il ſenſo , e non offenderſi i partigiani d'An tonio per le varie interpretazioni che poteano darle . Nelle mie note su l’Odi d'Orazio io ſpiego con ciò molte coſe in intelligibili ſenza queſta ſuppoſizione, nè ſarà diſcaro che ne moſtri l'uſo nelle ſtorie di Porſenna e di Manlio ſcolpite da Virgilio nella ſeconda ovale dello Scudo . Porſenna voleva riſtabilire in Roma la tirannia traſportan dovi i Tarquinj, e nonmeno Antonio voleva riſtabilirla tra ſportandovi Cleopatra . Se Antonio , dice Dione , foſſe ſtato ſuperiore e ſignore del tutto , era per dare a Cleopatra la Cit tà di Roma ; è poco dopo ſoggiunge , che Cleopatra era venu ta in ſperanza d'acquiſtar l'Impero Romano , e che quando al cuno le dimandava giuſtizia , ella riſpondeva che gliela fareb be in Campidoglio :al che pur allude Orazio nell'Ode 37. l . 1. dicendo ch'ella era ebbra di folli ſperanze non meno che di vino mareorico . Io non so ſe troppo raffini nel ritrovar in Clelia che ſi falva a nuoto , Ottavia che al dir di Plutarco eſce precipitoſamente dalla caſa d'Antonio ; ma certamente Coclite che rompe il ponte è un ſimbolo d'Agrippa che con la vittoria navale interrompe l'avvanzamento d'Antonio. AQ 2 Tito 188 Tito Manlio è difenſore della libertà del Campidoglio con tra i Galli , come Antonio fu difenſore della preteſa libertà contra Caſſio e Bruto e gli altri nimici di Giulio Ceſare. Non mancarono , dice Plinio , i fregi delle coſe militari in Manlio Capitolino , ſe non gli aveſſe perduti nell'eſito della vita ; e Tito Livio ſoggiunge , che lo ſteſſo luogo nell'Uomo ſteſſo fu un monumento e d'inſigne gloria e di ultima pena . Anto nio difeſe il popolo Romano ne' Campi Filippici , e il popo lo Romano in Azio ed in Aleſſandria l' inſeguì e fu cagione della ſua morte . I Salj ed i Luperci eſultano , e le matrone ne loro cocchi agiati conducono le coſe ſacre per la Città per dimoſtrare che non ſono ammeſſe in Roma le ſuperſtizio ni Egiziache , abborrite eſtremamente da' Romani ne'cempi d ' Auguſto e di Tiberio . Catilina tormentato nell' Inferno non moſtra egli le pene dovute a Marcantonio ? e per la ragion de contrarj quante lo di meritava Auguſto per la ſalvata libertà ? In grazia di que fta ſoffriva Augufto che fi lodaſſe Catone Uticenſe . Orazio nell’Ode 12. c. 1. lo mette tra gli Eroi di Roma . Loderò di Caton la nobil morte ? Il P. Catrou pretende , che il Catone che negli Elisj dello Scudo dà legge agli ſpiriti, non fia altrimenti Catune Uricen ſe , ch'era troppo odioſo a'Ceſari, ma Catone il Cenſore , di cui dice Seneca , che tanto giovo co'ſuoi coſtumi al popolo Romano , quanto Scipione colle ſue guerre . Il P. della Rue é per il Carone Uticenſe , ma non ne aſſegna la ragione , la quale è manifefta, ſe ſi riflette al paſſo di Taciro da me nell' alıra diſſertazione addotto e che qui ancora ſoggiongo , perchè cgli moſtra quanto Ottavio fi vantafle, come Cromuello fece a' noſtri tempi , di paſſar per difenſore della pubblica libertà . Tito Livio ( così fa dir Tacito a Cremuzio Cordo in Senato ) chiariffimo tra tutti gli Scrittori e per eloquenza e per fedel tà , celebrò con tante lodiGnco Pompeo che Auguſto lo chia mava Pompejano , nè perciò gli fu meno amico. Nelle Opere di Aſinio Pollione ( cui Virgilio dedicò l'Egloga terza ) li fa onoratiflima memoria di Callio e Bruto : Meffala Corvino pre dicava Caffio per ſuo Imperatore , e l'uno e l'altro viſſero lun. gamente pieni di ricchezze e d'onori, ed Auguſto , non ſi sa le con maggior lode di manſuetudine o di prudenza , laſciò 1 cor 189 correr le lettere d'Antonio , e l'orazioni di Bruto , che molto lo diſonoravano ; nel che forſe volle imitar Ceſare Dittatore che tollerò i verſi di Bibaculo e di Catullo , ed al libro di Marco Cicerone nel quale s' inalza Catone al Cielo , riſpoſe perorando come ſe foſse avanti i Giudici . Con queſto paſſo di Tacito ſi può dar la ragione per la quale Virgilio ed Ora zio non temerono , dedicando l'Opere loro ad Auguſto , di no. minar Giunio Bruto , Marco Bruto , e Callio , Catone, e Pom peo . Maquale ſcaltrezza cortigianeſca v'è in Virgilio nell' introdur Catone a dar legge agli ſpiriti ? Par, ch'egli accen ni , che Carone meritava ſolamente grado in quella Repubbli ca ideale di Platone , la quale ſecondo Cicerone egli cercava nella feccia di Romolo . Ed ecco ciò che dovea dirſi intorno alle lodi indirette ed allegoriche . Le figure del quarto e del quinto ſpazio contengono lodi di rette , perchè cuite ripiene delle coſe di cui si compiaceva Auguſto che i Romani continuamente acclamaffero . Egli ſteſ ſo , come ſi diffe , avea nel Foro di Ceſare conſecrata l'ima gine della battaglia , e del Trionfo , nè io dubito punto che Virgilio ne aveſſe eſpreſli i tratti della pittura nello Scudo in quella guila , che nel primo libro nel rappreſentar il Furore alliſo ſopra i trofei e con le mani annodate al tergo imita la pittura ch'era nel Tempio di Giano . Tutto poi nella deſcrizione e della battaglia , e del Trion fo , è diretto alla lode d'Auguſto. Nella battaglia , Auguſto è coi Padri , col Popolo , coi Penati , e co'magni Dei, ed ha in fronte la ſtella paterna ; ciò ſignifica , che la guerra era in trapreſa per la libertà del Popolo , del Senato e coll'alliſtenza di Giulio Ceſare già Deificato . All'incontro Antonio non ha ſeco che de' Barbari , ed un'effeminata Reina ; Auguſto è di feſo da Venere genitrice , da Minerva , e da Apollo , Dei del la prudenza e del conſiglio , e da Nettuno , che gli era ſtato favorevole nelle guerre in Sicilia contro Seſto . All'incontro Antonio non ha ſeco che Dei moſtruoſi ed odiati da' Romani . Quanto cgli deſcrive più feroce la pugna , tanto maggior mente eſalta il valore d'Auguſto e d' Agrippa , ch'egli ſempre accompagna per le ragioni di ſopra accennate . Le Furie e la Diſcordia con Bellona liriferiſcono a Cleo patra ; ma qual mai v'è ſagacità poetica nell'accennare la fu ga e la morte di queſta Reina ? Mentre ella ſuona il filtro non vede i due ſerpi che la minacciano alle ſpalle ; ella con fida iyo fida in vano nelle forze dell'Egitto , e in vano tenta di rifu . giarſi nelle più occulte ſpiagge delNilo . Tutto allude al .con higlio ed alle azioni di Cleopatra . Perchè poi Virgilio non nc introducefle nel Trionfo l'effigie , e tra i prigioni non poneſ ſe i figliuoli di lei , la cagione n'è forſe ſtata il timore d'ec citar nell'animo altrui con queſte imagini qualche grado di ammirazione e di compaffione , e perciò ſcemar in parte la lode d'Auguſto , e tra l'altre quella della pietà . Ne'gran Poe. ti biſogna egualmente riflettere e a quel che dicono e a quel che tacciono , onde molto male s'argomenta dalla Poeſia alla Storia , e dalla Storia alla Poeſia , quando non s'attende al fi ne a cui tutto vuol accomodare il Poeta . Il fine delle figure ſcolpite nei vari ſpazi dello Scudo ha relazione al fine gene rale dell'Eneide . Le figuredel ſecondo ſpazio riguardano il ſenno d'Auguſto , le figure del terzo il valore , le figure del quarto riguardano la ſua pierà . Queſte ſono le tre virtù do. minanti dell'Eneide . Dionigi d'Alicarnaſlo , che ſcriveva nel tempo d'Augufto , le ſtabiliſce come neceſſarie ai fondatori d ' un Impero , e Virgilio vi fabbrica ſovra l'Eneide . Molte altre coſe io potrei addurre intorno l'artifizio poeti. €0 , la chiarezza , e la brevità , colla quale Virgilio in sì po chi verſi eſprime tante coſe , nè mai per oftentazione o d’in. gegno o di dottrina o d'erudizione , maſempre relativamente al diſſegno del tutto e delle parti , ciò che deve ſervire a' Poe. ti moderni di precetto e d'eſempio.

No comments:

Post a Comment