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Sunday, August 22, 2021

Grice e Bertinaria: La scuola di Crotone

 Presso le colonie greche nell'Italia inferiore, le quali erano per lo più composte di Dori ed Achei, ebbe luogo molto svolgimento di vita esteriore ed interna ; imperocchè vennero a rinomanza per le legislazioni di Saleuco e Caronda, per l'arte orato ria e la poesia lirica , per un'eccellente scuola me dica stabilita in Crotone, città salita a prospera for tuna , e per molti vincitori ai giuochi olimpici , che quivi ebbero i natali . $ 65 PITAGORA da Samo, nato verso il 584, portossi a Crotone e dimorò per lo più nella Magna - Grecia. La sua vita è oscura e molto favolosa . Egli fu dotto particolarmente in matematica , musica teoretica, astronomia e ginnastica . Le favole lo dicono tau maturgo e rivelatore di sapienza divina. Egli deve essere figlio d'Apollo e d'Ermete, con una gamba d'oro, e fu veduto in più luoghi nello stesso tempo. Gli animali seguivano la sua chiamata. Da Ermete ebbe il dono della ricordanza della sua vita ante riore, come Euforbio, e seppe ridestare la medesi PRIMO PERIODO -- PITAGORICI. 91 ma in altri . Egli sentiva l'armonia delle sfere celesti , e venne considerato come una divinità . Però è che si parla di un culto sacro e di orgie pitagoriche. Egli deve aver conosciuto Ferecide e Talete , ed essere stato educato dai sacerdoti egiziani ; ma da se stesso si procacciò la maggior parte di sue cogni zioni. Fondò a Crotone una società segreta in cui si professavano i principii politici dell'aristocrazia : Pri ma che un individuo venisse accettato in quella do veva subire prove. I membrisi distinguevano in eso. terici ed essoterici, cioè più e meno iniziati. In tale società praticavanşi esercizii corporali e spirituali, vita e costumi comuni e regole, parole simboliche, invocazioni al fondatore (aútòs špa ), banchetti ( ovo oltia ) e funerali ; ma non già comunione di beni. I fini principali della società erano prima la mo rale religiosa , poi la scienza , particolarmente la matematica e la musica . La società pitagorica ebbe influenza diretta sugli interessi politici nelle città di Crotone, Sibari , Metaponto, Locri e Tarento ; ma essendo stata cagione di una guerra, molti Pitago rici perirono e fors’anche lo stesso Pitagora mori a Metaponto, e dopo morte fu onoratissimo. I Pita gorici perseguitati e scacciati, conservarono pure influenza politica . A molti di essi, come Timeo , Archita ed Ocello da Lucania, sono attribuiti scritti, e le lettere attribuite a Pitagora ed a sua moglie o figlia Teano, come pure i versi d'oro, sono d'ori gine posteriore. Fra gli ultimi Pitagorici i migliori sono Filolao ed Archita , e dei primi scritti riman gono ancora frammenti. 92 FILOSOFIA GRECA S 66 Quantunque la filosofia pitagorica abbia seguito varie direzioni, pure dobbiamo considerarla nella sua unità . L'esporre la medesima riesce difficile sia pella diversità delle vedute de'varii scrittori che le appartengono, sia pei segni simbolici di cui servi vasi quella scuola per significare le idee ed i varii sensi a cui s'impiegavano. -Come Ferecide, miti camente esprimendosi, diceva che Erebo aveva dato forma al Caos e ne venne il Tempo, Pitagora volle la pluralità generata dall'unità , ossia dal numero. Que sto è l'essenza (ovoia) od il principio (apxn) di tutte le cose. Il numero è pensato come uno, però anche quale unità di due antitesi , del pari e dispari. Onde la monade e la diade sono i principii delle cose . La diade è il principio della sostanza informe, ossia il numero indeterminato ; la monade è il principio ordinatore. La sostanza informe viene alla pluralità ed alla varietà per mezzo dell'unità ; però tutte le cose si fanno ad imitazione del nu mero, possono considerarsiqualinumeri. Il numero . è il principio generale tanto della natura , quanto della cognizione. Cosi l'uno è l'essenza del numero, il numero semplicemente , il fondamento di tutti i numeri, l'unità suprema, la divinità nel mondo . I Pitagorici dissero triade il numero del tutto consi derato nell'integrità di principio, mezzo e fine. La tetrattisi è importante, perchè i primi quattro nu meri formano assieme dieci , ed i primi quattro PRIMO PERIODO — PITAGORICI. 93 pari e dispari formano trentasei; parimente im portante è la deca, e vale come l'unità per sim bolo del principio di tutte le cose. Nell'essenza del numero , ossia nell'unità suprema, si contengono tutti i numeri , e per conseguenza gli elementi della natura e dell'universo. Questa teoria si accorda colla divisione dei toni del monocordo inventato da Pitagora. Dividendo in due parti una corda tesa, la metà produce l'ottava ; cosi il tono fondamentale della corda intiera sta all'ottava come 2 : 1 , che è la perfetta proporzione musicale. La corda divisa in tre parti dà 2/3 della corda divisa, la quinta che sta al tono fondamentale come 2 : 3 ; così 3/4 della corda dà la quarta , che sta al tono fondamen tale come 3 : 4. Questi tre intervalli formavano l'ar monia degli antichi, onde l'importanza dei segni 1 , 2 , 3 , 4. L'unità suprema è pari- dispari. Gli elementi della natura sono compresi nelle seguenti dieci antitesi : 1. Limitato , illimitato : 2. Dispari, pari : 3. Uno , più : 4. Destro , sinistro : 5. Mascolino, femminino: 6. Quiete , moto : 7. Retto , curvo : 8. Luce, tenebra : 9. Buono, cattivo : 10. Quadrato, rettangolo . Tuttavia non furono escluse altre antitesi. L'uno 94 FILOSOFIA GRECA è solo nella terza antitesi, perchè ha due signifi cati , come principio e come sintesi di tutte le an titesi . Nelle antitesi il primomembro significa sem pre il più perfetto, in quanto che tutto nel mondo risulta dal perfetto e dall'imperfetto. L'uno essendo il fondamento di tutti i numeri, perchè è pari e dispari nello stesso tempo , non solamente è il principio del perfetto, ma anche dell'imperfetto. Il perfetto , ossia il buono, non è dunque primamente, ma coesiste all'imperfetto nell'uno come diade ; perciò avviene in prima che l'uno forma il mondo, ossia quanto è possibile ; imperocchè l'efficacia di Dio è limitata, ed ogni cosa recà al meglio solamente secondo sua potenza. Ma perchè i Pitagorici non prendono l'antitesi per fondamento delle cose, bensi il numero ossia il pari- dispari come dispari e pari? Nella tavola si presentano il limite, ossia il limitanté, ed il limitato . Il limitante è secondo loro, rispetto ai corpi , una pluralità di punti che formano un numero. L'illimitato significa il mezzo tra il limite, ossia lo spazio di mezzo ; la quale espressione aveva grande significato nella musica e geometria loro . Dagli spazii musicali mezzani , ossia intervalli, essi derivavano l'accordo de'varii toni. I punti di limite costituendo il principio e la fine, l'illimitato è nel mezzo e produce l'espansione, e precisamente la geometria secondo le tre misure. Il cubo è pro dotto da tre intervalli , la superficie da due , la linea da un solo ; il punto non ha intervallo , è l'u nità . Dal limite e dall'illimitato , ossia dalle unità e dagli intervalli , viene la grandezza dello spazio . PRIMO PERIODO -PITAGORICI . 95 Ma d'onde lo spazio mezzano ? Il secondo membro delle loro antitesi è il negativo ; perciò l'illimitato, o lo spazio mezzano , è il vacuo. La separazione delle unità , ossia numeri , avviene per mezzo del vacuo ; questo è dunque principio e solamente un'altra espressione dell'illimitato o pari , perchè tutti i membri posteriori delle antitesi possono es sere mutati, e cosi anche i membri anteriori. Qual fu l'opinione dei Pitagorici intorno l'origine del mondo ? Le cose provengono dalle unità in diversi spazii mezzani , esse formano un numero di unità , ed in ciò consiste la loro natura e la loro origine, non 'secondo il tempo , ma secondo la maniera umana di pensare. L'unità suprema come circon data dall'infinito , ossia dal vacuo, si sforza di di vidersi in antitesi e di ricongiungersi di nuovo. L’uno si divide in una pluralità di cose per mezzo dello spazio vacuo, perció l'illimitato si partisce in più parti affinchè entri nel limitante. Il vero essere ha dunque il suo fondamento nel limite . L'entrare dell'illimitato nel limitato vien detto l'alito ossia la vita del mondo . Perciò bisogna prendere il mondo come numero , come unità, le quali sono congiunte in Dio, che è l'unità primitiva , e separate dallo spazio mezzano . Dalla composizione delle unità provengono diverse relazioni, che sono ordinate armonicamente e con simmetria . Il legame di ogni relazione è l'armonia . Ora l'unione delle antitesi trovandosi nell'unità suprema, essa è il principio dell'armonia e l'universo numero ed armonia, ed anche l'armonia è di bel nuovo il principio dell'u 96 FILOSOFIA GRECA nità di tutte le cose . Ma nell'armonia è pur anco compreso il concetto di ordine. Avuto riguardo all' importanza della deca , adottavano dieci corpi mondani che si trovano in armoniche distanze. Rispetto ai sette toni, dal tono fondamentale all'ot tava adottavano sette -vocali. La monade è il punto, la diade la linea , la triade la superficie , la tetrat tisi il corpo geometrico, la pentattisi i corpi fisici. In questo modo arbitrario continuavano essi a porre cinque elementi, e dicevano paragonando : Il cubo significa la terra, la piramide il fuoco, l'ottaedro l'aria, l'icosaedro l'acqua, ed il dodecaedro l'etere come quinto elemento . Il migliore di questi ele menti è il fuoco , probabilmente perchè fra le dieci antitesi la luce e l'inerte significano il perfetto. Il fuoco riposa nel mezzo del mondo ed è la guardia ο castello di Giove ( Διός φυλακή .Ζηνός πύργος) , ha la forma di un cubo, perché questo, essendo consi derato il corpo più perfetto a cagione dei tre inter valli simili, secondo i Pitagorici era l'altare dell'u niverso ; il qual fuoco si forma prima da sè e guida poi la formazione del mondo. Dal mezzo il fuoco si spande per tutto l'universoe lo abbraccia . Attorno al fuoco centrale sono ordinati i dieci corpi mon dani, cioè il cielo delle stelle fisse, i cinque pianeti, il sole, la luna , la terra e la controterra ( artiyJabí), il quale ultimo corpo è invisibile. Essi si vibrano in direzione circolare, ad eccezione della terra im mobile nel mezzo ( probabilmente con la contro terra ), e la quale contiene il fuoco ; perchè anche il mondo intiero corrispondente alla deca è una PRIMO PERIODO PITAGORICI. 97 palla : onde l'armonia delle sfere, perchè ogni corpo vibrandosi rende un tono. Tuttavia noi non sentiamo quell'armonia, giacchè appartiene alla nostra so stanza , e come ogni tono si può solo sentire pel contrapposto del silenzio , l'armonia delle sfere è senza pausa . I corpi circolanti sono otto solamente , e questi sono ordinati in quattro intervalli e sette toni , talchè la sfera delle stelle fissé ha il tono più basso , quello della luna il più alto . L'imperfezione è particolarınente sulla terra ; però la luna e gli altri mondi sono più perfetti e più belli. Sulla terra ba luogo il cangiamento disordinato ed in appa renza molto fortuito ; essa stessa è soggetta all'in stabilità . S 67 Si annodano ai numeri anche i concetti di per fezione e d'imperfezione in senso morale. La diade è principalmente il simbolo dell'immorale . L'anima dell'uomo è parimenti un numero od armonia , l'intelletto o pensiero è l'uno , la scienza il due , l'immaginazione il tre , il sentimento il quattro. L'anima è inserita nel corpo pel número e relazione armonica del corpo , perciò non è corporea , ma solo apparente in una relazione corporale . Vi sono anche anime prive di corpo che hanno vita di fan tasma , e le quali non sono mai entrate in alcun corpo o di nuovo ne sono uscite ; queste sono i de moni . A questo si riferisce la dottrina esoterica della metempsicosi e la fede nella ricompensa dopo H 98 FILOSOFIA GRECA morte, a cui conseguita la personalità e l'immor talità dell'anima. L'unione dell'anima con un corpo è la pena di qualche empietà ; la vita terrena è uno stato d'infelicità , ma necessario ed ordinato al buo no per mezzo dell'unione col tutto . L'anima umana possiede l'essenza ragionevole e l'essenza irragio nevole, quella delle bestie solamente la seconda , però ha qualche germe d'intelligenza . La virtù è armonia, la giustizia è detta anche numero uguale. Tutta la vita è sotto la cura divina : il suicidio è da condannarsi. Pare che la morale e la politica dei Pitagorici si appoggiasse a massime separate di ca rattere ascetico ; essi inculcavano la moderazione nei desiderii e nelle passioni, la fedeltà, l'amore, l'amicizia, il lavoro , la costanza e l'educazione ri gorosa. – Cosi la dottrina pitagorica è in parte etica , rappresentata dall'armonia e dalla musica, in parte fisica per la matematica , pei fenomeni fisici derivanti dalla forma della sensibilità ; la quale si ricava da ciò che l'unità del principio si risolve in una pluralità di cose. La presupposizione della ori ginale imperfezione deve unire ambe queste parti . L'unità suprema è semplice, ma considerata nella sua attività, nello sviluppo mondano della sensibi lità è composta ; il soprasensibile ossia l'unità su prema è indeterminato . In ciò sta riposta senza dubbio l'idea di Dio come creatore del mondo, ma è offuscata dal modo forzato con cui si presenta all'uopo di spiegare l'origine del mondo, la natura delle cose singolari e la loro connessione, e dalla nozione simbolica e particolarmente matematica PRIMO PERIODO -PITAGORICI 99 della provvidenza divina . Onde l'applicazione di questa dottrina alla parte spirituale è difficilissima. Pertanto la dottrina pitagorica è nell'etica tanto difettosa , quanto pare siano stati eccellenti i parti giani di essa nell'esercizio della virtù .

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