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Tuesday, May 17, 2022

carbonara

  carbonara Più denigratore che profoudo è  stato giustamente giudicato, infine, il libro del NoàCK, J. G. Fichte  nach sei non Leben, Leliren und Wirken (Leipzig, 1862).          — XXVIII —    filosofo tedesco, inopportunamente staccata da tutto il resto  deli’edifizio speculativo.   Anche nella maggior parte degli odierni studi storici  sul Lichte divenuti più che mai frequenti dopoché al  moto neo-kantiano iniziatosi al grido: ritorniamo al Kant!  (zurìick zu Kant!) (') si associò, come orientamento filo¬  sofico, un moto neo-fichtiano: ritorniamo al Fichte!j(zuriick  zu Fichte!) che è andato sempre più accentuandosi dagli  ultimi decenni del secolo scorso ai giorni nostrf (*) è   - \ j   (') 11 ritorno al Kant si suole farlo risalire alla celebre lezione  dello Zellar: Ueber die Bedeutung und Aufgabe der Er/iJnntnistheorie  (Heidelberg, 1862); ma già nel 1847 il Weisse pronunziava a Lipsia  un discorso: In welchem Sitine sich die deutsche Philisopkie wieder  a " Kanl zu orientieren hai (Leipzig, 1847),. dal quale si rileva la sua  avversione alla dialettica hegeliana e il suo sforzo por contrapporre  al panteismo idealistico un teismo etico.   n? V ' m P ro P oa ìto I’Uebeuweg-Hbinzb, Grundtjss der Geschichle  (ter p/iilosop/tie seit Beginn des neunzehnten Jahrhundcrts (Berlin, 1906,  10» ediz.), § 26, Elnwìrkung Fichtes auf neuere Lahren, pp. 264-269*  e .coltre le pp. 317, 347, 361, 514, .547-548. 

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