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Friday, August 28, 2020

Grice e Fioretti

Benedetto Fioretti Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigationJump to search  Proginnasmi poetici, 1639. Benedetto Fioretti, noto anche come Udeno Nisiely e Fracastoro, (Mercatale, 18 ottobre 1579[1] – Pistoia, 30 giugno 1642[1]), è stato un filosofo, filologo, teologo grammatico, poeta, critico letterario, ed educatore italiano. italiano. Fu autore del lavoro Proginnasmi poetici (pubblicato in 5 volumi tra il 1620 e il 1639), un'ampia raccolta di note critiche su autori di varie epoche, dai greci e latini agli scrittori italiani del XVI secolo, da cui emergono la straordinaria versatilità e ricchezza interessi dell'autore.  Come moralista, scrisse le opere Osservazioni di creanze e Esercizi morali (1633). Fu critico acerrimo di Ariosto[2], Aristotele e altri autori classici. È stato anche co-fondatore dell'Accademia degli Apatisti[1]. Secondo Girolamo Tiraboschi, era più un poeta che un filosofo[3].   Indice 1 Biografia 2 Opere 3 Note 4 Bibliografia 5 Altri progetti 6 Collegamenti esterni Biografia A ventidue anni divenne prete, ma trascurò i suoi doveri di ministro di Dio, avendo una vita così indisciplinata che il conte Giovanni Bardi, il feudatario di Vernio, lo ammonì ad una vita più contenuta. Ma ha risposto alle minacce con una satira che raggiunse le mani del conte, che immediatamente ordinò l'arresto di Fioretti. Ma il prete accorto fuggì, e i partigiani del conte trovarono solo un'iscrizione nella casa del prete che recita: Resurrexit, non est hic[4].  Infatti, si era rifugiato a Firenze, dove, nel tempo, cambiò completamente stile di vita: si dedicò agli studi e alla letteratura e divenne un sacerdote virtuoso. Rimase isolato nella sua residenza di Oriuolo e cambiò anche il nome diventando Udeno Nisieli, che significa "di nessuno, ad eccezione di Dio".  Ha pubblicato numerosi lavori, dimostrandosi diligente filologo e critico critico. Il suo capolavoro è la raccolta di poesie Proginnasmi, in cinque volumi, contenente critiche ai poeti greci, latini e italiani. La figura di Benedetto Fioretti è stata dimenticata dalla letteratura nel tempo, forse perché era eccessivamente franco[5].  Al suo pseudonimo era solito aggiungere la qualifica di "accademico apatita", come ad indicare la mancanza di passione nelle sue considerazioni poetiche. La totale imparzialità dei suoi giudizi era una condizione essenziale per sentirsi membro di questa accademia immaginaria, che più tardi, con la generosità di Agostino Coltellini, si concretizzò con l'obiettivo di riunire persone con abitudini salutari e politici impegnati.  Secondo Francesco Cionacci (1633-1714), nella sua opera Vita di Benedetto Fioretti, fu sepolto nella chiesa di San Basilio dei confratelli della Congregazione dello Spirito Santo, a cui lasciò come eredità la sua biblioteca e i suoi scritti.  Opere Benedetto Fioretti, Polifemo Briaco, 1627. Benedetto Fioretti, Proginnasmi poetici, vol. 1, Firenze, appresso Zanobi Pignoni, 1620. URL consultato il 18 marzo 2020. Benedetto Fioretti, Proginnasmi poetici, vol. 2, Firenze, appresso Zanobi Pignoni, 1620. URL consultato il 18 marzo 2020. Benedetto Fioretti, Proginnasmi poetici, vol. 3, Firenze, appresso Zanobi Pignoni, 1627. URL consultato il 18 marzo 2020. Benedetto Fioretti, Proginnasmi poetici, vol. 4, Firenze, nella Stamperia di Zanobi Pignoni, 1638. URL consultato il 18 marzo 2020. Benedetto Fioretti, Proginnasmi poetici, vol. 5, Firenze, nella stamperia di Pietro Nesti all'insegna del Sole, 1639. URL consultato il 18 marzo 2020. Il quinto volume dei Proginnasmi poetici venne presentato a Leopoldo I di Toscana che lo definì "un'opera di grande erudizione, che pesa i meriti dei grandi scrittori dell'universo, e rivela i più singolari artifici della Poetica"[6]. Benedetto Fioretti, Esercizi morali, 1633. URL consultato il 18 marzo 2020. Benedetto Fioretti, Rimario e Sillabario, Firenze, per Zanobi Pignoni, 1641. URL consultato il 18 marzo 2020. Note  DBI. ^ Raffaello Ramat, La critica ariostesca, Firenze 1954, pp. 38-48, e anche in Walter Binni, Storia della critica ariostesca, Lucca 1951, pp. 20-25. ^ Tiraboschi. ^ Luca, 24,6 ^ Scheda Biografica di Benedetto Fioretti, su Centro Ricerche Pratesi, 2013. URL consultato il 15 ottobre 2018 (archiviato il 30 aprile 2013). ^ Carmine Jannaco e Martino Capucci, Storia letteraria d'Italia: Il Seicento. Bibliografia Gian Vittorio Rossi, Pinacotheca, Colonia 1647, II, n. 31; Giulio Negri, Istoria degli scrittori fiorentini, Ferrara, per Bernardino Pomatelli, 1722, pp. 92-93. Giovanni Mario Crescimbeni, Comentarij..., Venezia 1730, II, p. 352; III, p. 105; IV, p. 146; Giovanni Mario Crescimbeni, L'Istoria della volgar poesia, Venezia 1731, p. 31; Giovanni Cinelli Calvoli, Biblioteca volante, II, Venezia 1735, p. 322; Giusto Fontanini, Della eloquenza italiana, Roma 1736, pp. 151, 261 s., 264, 298, 300, 311, 394 s., 419, 498, 526, 558 s., 639; Domenico Moreni, Bibliografia storico-ragionata della Toscana ..., I, Firenze 1805, pp. 269, 475; Giovan Battista Corniani, I secoli della Letteratura italiana dopo il suo Risorgimento Commentario di G.B. Corniani, a cura di S. Ticozzi, II, Milano 1833, pp. 52 ss.; Francesco Inghirami, Storia della Toscana, Biografia, XIII, Fiesole 1844, pp. 59 s.; Ciro Trabalza, La critica letteraria, Milano 1915, pp. 205, 253-256; Umberto Cosmo, Le polemiche letterarie, la Crusca e Dante, in Con Dante attraverso il Seicento, Bari 1946, pp. 32-37; Benedetto Croce, Storia dell'età barocca, Bari 1946, pp. 66 s., 181 s., 197 s., 205; Walter Binni, Storia della critica ariostesca, Lucca 1951, pp. 20-25; Raffaello Ramat, La critica ariostesca, Firenze 1954, pp. 38-48; Franco Croce, La discussione sull'Adone, in La Rassegna della letteratura italiana, LIX (1955), pp. 437 ss.; Letteratura italiana (Marzorati), I minori, II, Milano [1961], pp. 1010, 1234, 1237, 1351, 1356, 1785; Carmine Jannaco, Martino Capucci, Il Seicento, Milano 1963, pp. 31, 36 ss., 41, 45, 67, 73 ss., 79, 83, 205, 213, 279, 343, 428; Pio Rajna, Le fonti dell'Orlando furioso, Firenze [1975], pp. VII s. Gianfranco Formichetti, Benedetto Fioretti, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 48, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997. Modifica su Wikidata Anton Angelo de Cavanis e Marcantonio de Cavanis, Il giovane istruito nella cognizione dei libri, vol. 6, Venezia, per Giuseppe Picotti, 1823, pp. 113-115. Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, vol. 8, Roma, per Luigi Perego Salvioni Stampator Vaticano, 1785, p. 407. Altri progetti Collabora a Wikisource Wikisource contiene una pagina dedicata a Benedetto Fioretti Collegamenti esterni Benedetto Fioretti, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Antonio Belloni, Benedetto Fioretti, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Controllo di autorità VIAF (EN) 61680503 · ISNI (EN) 0000 0001 0851 3685 · SBN IT\ICCU\TO0V\256983 · LCCN (EN) n85317302 · GND (DE) 124523684 · BNF (FR) cb13006438t (data) · BAV (EN) 495/17945 · CERL cnp00947261 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85317302 Categorie: Filosofi italiani del XVI secoloFilosofi italiani del XVII secoloFilologi italianiTeologi italianiNati nel 1579Morti nel 1642Nati il 18 ottobreMorti il 30 giugnoNati a VernioMorti a Pistoia[altre]

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